sabato 22 aprile 2023

Indycar 2023: #3 Gran Premio di Long Beach

Credo sia più che opportuno, a distanza di quasi una settimana, ripercorrere il GP di Long Beach di Indycar che ha visto il team Andretti fare doppietta con le vetture 27/28 guidate da Kyle Kirkwood e Romain Grosjean. Per il pilota statunitense si è trattato della prima vittoria nella categoria, in una gara in cui è partito dalla pole position e, dopo essere nel secondo stint scivolato alle spalle di Josef Newgarden (Penske), si è ripreso la leadership di overcut al momento dell'ultima sosta ed è andato verso la victory lane, non senza essere seguito a distanza ravvicinata dal compagno di squadra RoGro, autore a sua volta di overcut su Newgarden, e Marcus Ericsson (Ganassi), che Newgarden invece l'ha superato in pista.


La gara non è stata priva di colpi di scena, con Helio Castroneves (Meyer Shank) a muro da solo nel corso del primo giro e poi rimesso in gara dove avrebbe proseguito ultimo e doppiato e un ingresso della safety car. In questa prima fase erano Kirkwood, Ericsson e Grosjean i primi tre, ma Newgarden è risalito terzo superando Grosjean e ha iniziato a dimostrare che il suo obiettivo era intromettersi nella lotta per la vittoria.
Sarebbe passato in testa in concomitanza con un caotico restart dopo una seconda safety car, innescata dal fatto che Scott Dixon (Ganassi) fosse finito a muro dopo un contatto con uno scatenato - forse troppo - Pato O'Ward (Arrow McLaren). Le soste, avvenute in regime di safety car, hanno visto Augustin Canapino (Juncos) non fermarsi e trovarsi brevemente in testa. Al momento del restart, usciva frattanto dai box il suo compagno di squadra Callum Ilott che gli si è ritrovato davanti in attesa di essere doppiato. Tacciato dai sostenitori di Canapino di essere responsabile di averlo rallentato, ha raccontato su Twitter di essere (stranamente, la cosa non mi sorprende) stato vittima di insulti di ogni tipo tramite i social.
Mentre Canapino perdeva posizioni e Newgarden passava frattanto in testa, O'Ward continuava a fare danni, andando stavolta in testacoda e venendo urtato da Ericsson che ha perso posizioni. I primi tre sono quindi divenuti Newgarden, Kirkwood e Grosjean, che sarebbero rimasti in quelle posizioni decisamente a lungo, anche quando la gara è giunta a una nuova breve fase di stallo causa Pedersen fermo.
Ho già narrato le circostanze che hanno condotto Kirkwood, Grosjean ed Ericsson sul podio, mentre Newgarden alla fine ha chiuso nono alle spalle anche di Colton Herta (Andretti), Alex Palou (Ganassi), Will Power (Penske), Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) e Marcus Armstrong (Ganassi), con la top-ten chiusa dalla Penske di Scott McLaughlin.
O'Ward ha chiuso diciassettesimo, davanti a lui hanno concluso anche Santino Ferrucci (Foyt), le tre Rahal di Graham Rahal, Jack Harvey e Christian Lundgaard, Simon Pagenaud (Meyer Shank) e Devlin DeFrancesco (Andretti). Dietro a O'Ward sono giunti i due piloti del team Coyne, Sting Ray Robb e David Malukas, con in mezzo Ilott.
Castroneves si è classificato ventunesimo, precedendo Alexander Rossi (Arrow McLaren) che comunque si è ritirato a pochi giri dal termine, poi a seguire Conor Daly (Carpenter) e Benjamin Pedersen (Foyt). Tre piloti non hanno finito la gara a causa di problemi tecnici, Scott Dixon, Rinus Veekay e Augustin Canapino.


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Milly Sunshine