martedì 25 aprile 2023

GP Sudafrica 1962: lo scontro tra Graham Hill e Jim Clark per il mondiale (e il debutto di John Love)

Carissimi lettori, oggi vi porto a fare un viaggio nel 1962, in un finale di stagione in cui si decideva il titolo tra due "GOAT" d'altro tempi, Graham Hill e Jim Clark. Perché ve ne racconto proprio oggi, martedì 25 aprile 2023? C'è un motivo, ma ve lo svelerò più avanti, adesso accontentatevi di sapere che quello di East London era il gran premio finale della stagione e si svolgeva sabato 29 dicembre 1962. C'erano diciassette vetture sulla griglia (nessuna delle quali era una Ferrari, il che rendeva questo evento una gara poco importante), che iniziava dal poleman Clark, seguito da Hill. Graham, pilota BRM, aveva nove punti di vantaggio in classifica sul rivale, ma la dura legge degli scarti significava che solo un numero limitato di gran premi avrebbe contribuito alla classifica piloti.
Era un'altra epoca e i problemi di affidabilità erano all'ordine del giorno, quindi ciò succedeva affinché i ritiri non compromettessero troppo le possibilità di vincere il mondiale. Tuttavia chi aveva pochi ritiri veniva penalizzato in quanto perdeva per strada punti che sarebbero stati valevoli. Era questo che poteva succedere a Hill: se Clark avesse vinto la gara, avrebbe vinto anche il mondiale perché Hill avrebbe dovuto scartare dei punti.

C'è mancato poco che succedesse tutto ciò. La gara, di cui sembra essere reperibile un solo video della durata di poco più di un minuto, sembrava essere proprio sotto il controllo di Clark, leader per circa tre quarti della sua percorrenza, seguito proprio dal suo diretto rivale. Un guasto sulla sua vettura ha messo fine alla sua gara, lasciando la vittoria e il titolo tra le mani di Hill.
Per intenderci, è stato un finale ben diverso da quelli che piacerebbero a Liberty Media e ai driverstosurvivers, così come a occhio e croce ai driverstosurvivers potrebbe non piacere il fatto che gli Hillark erano best friends foverer invece di tirarsi i piatti. Era una Formula 1 d'altri tempi, semplicemente, di un'epoca che ha preceduto decenni in cui, contrariamente da oggi, era comunque possibile riuscire a stare dietro al passo dei tempi.
Graham Hill ha vinto il suo primo titolo, tagliando il traguardo da vincitore, con le due Cooper di Bruce McLaren e Tony Maggs, quest'ultimo pilota di casa, a completare il podio e una zona punti che includeva anche Jack Brabham (Brabham), Innes Ireland (Lotus privata) e Neville Lederle (Lotus privata), primi sei classificati in una gara con dieci vetture al traguardo.

Richie Ginther (BRM), John Love (Cooper privata), Bruce Johnstone (BRM privata) ed Ernie Pieterse (Lotus privata) sono stati gli altri piloti che hanno visto la luce della bandiera a scacchi... e veniamo dunque al perché abbia deciso di pubblicare questo post proprio oggi: la ragione è proprio uno dei piloti privati.
Nato verso la fine del 1942 nella colonia britannica della Rhodesia (l'attuale territorio dello Zimbabwe), John Love ha fatto il proprio debutto ufficiale in Formula 1 proprio in questo gran premio, qualificandosi con il dodicesimo tempo e terminando la gara in ottava posizione, appunto, dopo anni di successi nel campionato sudafricano e un potenziale ingaggio full time in Formula 1 non andato in porto a causa di un infortunio.
Ha disputato in totale nove edizioni del GP del Sudafrica, cogliendo anche un podio nel 1967 (secondo dopo essere stato leader della gara) e una serie di non championship event disputati su circuiti africani. Il suo ultimo gran premio è stato nel 1972, all'età di quarantasette anni. Oggi è il suo diciottesimo anniversario di morte, è infatti deceduto a Bulawayo, sua città natale, il 25 aprile 2005, a ottant'anni.


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