domenica 17 luglio 2016

Quello che avrei voluto dire un anno fa, ma che non ho mai detto


17.07.2015 - 17.07.2016
C'è un tempo per tutto.
C'è un tempo per andare su Answers Yahoo a dare risposte elaborate a domande a cui chiunque riuscirebbe a dare una risposta elaborata perdendosi nel dubbio non appena viene menzionato il primo "who's that guy" di turno.
C'è un tempo per prendere per i fondelli le opinioni poco accurate altrui, una volta superata la fase in cui i vari who's that guy di turno assumono un'identità.
C'è un tempo per augurarsi che il tale pilota vada a gareggiare nella tale serie e vederlo come la realizzazione di una speranza.
C'è un tempo per sbattersene altamente del pilota che vince, di quello che arriva secondo, di quello che arriva terzo, del moscerino entrato in un occhio a uno di costoro... perché suvvia, ci sono cose più importanti in un gran premio.
C'è un tempo per scrivere follie di ogni genere nel corso di una cronaca seria, perché ci sono cose che meritano che si scrivano follie anche nel corso di una cronaca seria.
C'è un tempo per guardare al futuro e per sognare a occhi aperti, rendendoti conto che, per la prima volta nella tua vita, alla domanda "chi vorresti in Ferrari?", che un tempo leggevi di continuo su Answers Yahoo, hai finalmente trovato una risposta, poco importa se non è la risposta che darebbero gli altri e che non è la risposta che la Ferrari stessa intende dare.
C'è un tempo, della durata di circa una mezza giornata, in cui metti le mani avanti e pensi a quello che scriverai nel commento ironico al gran premio che si svolgerà il giorno dopo, in cui hai intenzione di esprimere tutto il tuo disappunto perché un pilota va da una parte, un altro pilota pare che vada da un'altra... E poi arriva il giorno dopo, quello in cui ti rendi conto se davvero stessi scrivendo del tuo disappunto staresti scrivendo il commento ironico al gran premio migliore di sempre. Invece la verità è che non stai scrivendo nessun commento ironico al gran premio.
C'è un tempo per sperare, anche se non ci sono speranze.
C'è un tempo per connettersi nel primo pomeriggio a un sito di motori per andare a scoprire a che orario sarà una gara di Indycar e per scoprire che era proprio così, che non c'erano speranze, che non poteva andare diversamente e che, quando nell'entrare nel sito hai visto un'immagine di Jules Bianchi in cima alla pagina, significava una sola cosa.
C'è un tempo per sentire la stessa notizia al telegiornale del pomeriggio e pensare che almeno l'avevi già letta, invece di sentirla così, a bruciapelo, nell'ultimo momento in cui pensavi di sentirla.

Ora che è passato un anno da quell'ultimo giorno e che ho letto tante cose che avevo dimenticato di avere scritto, sono finalmente riuscita a ricostruire tutto (anche se mi vergogno profondamente dell'osservazione scritta nel 2009 su Answers Yahoo, segno non solo di ignoranza motoristica, ma anche e soprattutto del non essere nemmeno andata su Google a cercare informazioni prima di rispondere):

"Jules Bianchi: who?"
**/08/2009, mia risposta a una domanda su Answers Yahoo UK

"Jules Bianchi A.K.A. uno dei bersagli preferiti dagli hater motoristici, unicamente perché ha come manager Nicholas Todt."
Commento ai test pre-stagionali Montmelò 2013

"Mentre Bianchi mi piacerebbe se in F1 ci andasse e magari se avesse anche buoni risultati, mettendo a tacere quelli che screditano le sue future prestazioni in F1."
Stesso commento di prima, Montmelò 2013

"Essendo giovane, carino e badasssss, un giorno avrà sicuramente molte fangirl al proprio seguito."
25/05/2014, commenti live al Gran Premio di Montecarlo su F1GC

"La notizia più importante, al momento, è che soltanto 14 vetture sono in pista e che la 10° posizione è occupata dalla Marussia di Jules Bianchi."
25/05/2014, articolo sul Gran Premio di Montecarlo

"...l’intramontabile luce del Sacro Cavaliere dell’Eterna Cenerentola."
20/07/2014, articolo sul Gran Premio di Germania

"Già il fatto che si parli di Alonso in McLaren, dopo i trascorsi del 2007, è spiazzante. Tra l'altro, se un tempo non riuscivo a immaginarmelo in Ferrari, al giorno d'oggi non riesco a immaginarmelo in un team diverso dalla Ferrari. Intanto un dubbio esistenziale mi logora: sarebbe Bianchi a prenderne il posto? In tal caso lascerebbe la Marussia? Per quanto la Marussia sia il mio team preferito... meglio per lui, in tal caso!"
02/10/2014, post sul mio blog intitolato "it's the end of the world as we know it"

***

C'è un tempo per tutto, anche per accettare che "motorsport is dangerous" e che lo sai fin da quando eri bambina. È già più difficile trovare la forza di accettare che va bene che "motorsport is dangerous", però in certe circostanze certi pericoli avrebbero potuto essere agevolmente eliminati. È impossibile accettare che, così poco tempo dopo un incidente mortale, ci sia chi va in giro per la rete ad affermare che la Formula 1 è noiosa perché non ci sono incidenti mortali. :-/

C'è un tempo per guardare alle cose con più chiarezza e renderti conto che puoi superare una parte del tutto, ma che qualcosa ha segnato per sempre il tuo modo di vedere le cose. C'è un tempo per renderti conto che, in quello che scrivevi sette anni fa, quel "Jules Bianchi who?" c'è qualcuno che ci si riconoscerebbe perfettamente tuttora, perché la Formula 1 la fanno solo i due o tre piloti che hanno speranze più o meno ragionevoli di vincere il titolo o di arrivare secondi in campionato o di ottenere almeno un paio di vittorie nel corso della stagione.

C'è un tempo in cui ti rendi conto che non te ne importa niente di quello che dicono, che non ha importanza andare a cercare di misurare il talento di chi non è più con noi e di chiedersi che cosa ne sarebbe stato.
Allo stesso tempo, però, ogni volta in cui vedi una sua foto al volante di una Ferrari non fai a meno di chiederti se oggi starebbe lì e se quel sogno durato così poco si sarebbe avverato.

C'è un tempo in cui vedi quella che da anni definisci la tua "squadra del cuore" mentre torna su quello che per lei è il tetto del mondo e in cui ti chiedi se colui che non è più con noi sia, in una forma diversa, da qualche parte a vedere quello che succede e che effetto gli faccia.
È quello il giorno in cui ti rendi conto che non importa quante altre volte la tua squadra tornerà sul tetto del mondo, nulla sarà mai più come la prima volta.


[Pubblicato sia su F1GC sia su SOF1blog.]

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine