Il
Gran Premio d’Italia, sullo storico circuito di Monza, costituisce il 12°
appuntamento della stagione 2013 di Formula 1, ultima gara europea prima di
quelle asiatiche e americane che chiuderanno la stagione nei prossimi mesi.
Condizioni meteo: asciutto
Numero giri: 53
Pole position: Sebastian Vettel
Griglia di partenza: Vettel, Webber, Hulkenberg,
Massa, Alonso, Rosberg, Ricciardo, Perez, Button, Vergne, Raikkonen, Hamilton,
Grosjean, Maldonado, Di Resta, Gutierrez, Sutil (originariamente 14°,
retrocesso 17° per avere rallentato Hamilton in Q2), Bottas, Van Der Garde,
Pic, Bianchi, Chilton.
Cronaca
Nel
momento in cui si spengono i semafori Vettel parte bene mantenendo la
leadership, mentre le due Ferrari, dopo avere sopravanzato la Sauber di
Hulkenberg, insidiano Webber che è costretto a rinunciare alla seconda
posizione a vantaggio di Massa.
A
centro gruppo ci sono alcuni contatti tra diverse vetture: Raikkonen tampona
Perez, danneggiando l’ala anteriore, e Di Resta colpisce una delle vetture che
aveva davanti, danneggiando la vettura al punto tale da essere costretto al
ritiro dopo pochi metri. Raikkonen, invece, rientrerà ai box dopo avere
percorso un giro e ne uscirà in ultima posizione.
Nelle
fasi di partenza è da segnalare, nelle retrovie, un acceso duello tra Maldonado
e Gutierrez, con il messicano della Sauber che supera il pilota della Williams.
Dopo
il primo giro in top-ten troviamo: Vettel, Massa, Webber, Alonso, Hulkenberg,
Rosberg, Ricciardo, Perez, Vergne e Hamilton, con quest’ultimo che verrà
superato da Button. Per quanto riguarda Hamilton, nel corso della gara accuserà
problemi di trasmissione radio e inoltre, intorno al 14° giro, a causa di una
foratura(?) sarà costretto a un pit-stop “precoce” non programmato e, proprio
come Raikkonen, dovrà effettuare in gara in totale due pit-stop: i due, partiti
sulle hard in quanto erano fuori dalla top-ten, faranno il tratto centrale di
gara sulle medium.
Al
3° giro Alonso supera Webber: tra i due c’è un lieve contatto in cui
l’australiano danneggia l’ala anteriore, rottura che non gli comporterà
eccessivi danni nel corso della gara. Cinque giri più tardi guadagna una
posizione superando il compagno di squadra Massa, ritrovandosi secondo,
distaccato di alcuni secondi da Vettel.
Al
15° giro è da segnalare il ritiro di Vergne, per un guasto al motore(?) della
sua Toro Rosso, mentre si trovava in nona posizione e si difendeva bene
dall’attacco insistente della McLaren di Button.
Le
posizioni tra il quartetto di testa sono rimaste invariate fino al momento del
primo pit-stop. Vettel aveva costruito un gap di circa cinque secondi e mezzo
nei confronti di Alonso, dietro al quale c’erano (circa tre secondi dopo
Alonso) Massa e Webber, divisi da meno di un secondo.
Vettel
e Webber sono rientrati entrambi al 24° giro, mentre in Ferrari hanno rimandato
i pit-stop ottenendone solo svantaggi: Massa, rientrato al 25°, si è ritrovato,
complice anche una sosta più lenta rispetto a quella dell’australiano, alle
spalle di Webber; Alonso è rimasto in pista addirittura fino al 28° giro,
perdendo terreno nei confronti di Vettel e perdendo addirittura il margine che
aveva nei confronti di Webber. Dopo essere tornato in pista ha avuto lievi
difficoltà a far entrare le gomme in temperatura e il bilancio complessivo, non
appena ha ricominciato a fare giri veloci, è stato piuttosto pesante: circa
cinque secondi persi nei confronti del leader.
Dopo
che tutti i piloti hanno effettuato una sosta la top ten è costituita da:
Vettel, Alonso, Webber, Massa, Raikkonen, Hulkenberg, Rosberg, Hamilton,
Ricciardo, Button.
Hamilton
supera il compagno di squadra al 29° giro e Hulkenberg tre giri più tardi. Si fermerà
comunque ai box dieci giri più tardi, mentre qualche giro prima di lui si era
già fermato Raikkonen.
Per quanto
riguarda Vettel, il massimo del gap che acquisisce nei confronti di Alonso è
quantificabile intorno ai 12 secondi, anche se rallenterà nei giri finali. Il gap
tra Alonso e Webber è molto basso, per diversi giri inferiore al secondo.
Dopo
le soste di Raikkonen e Hamilton, Hulkenberg si ritrova nuovamente quinto,
anche se distaccato di diversi secondi da Massa che è quarto a due secondi da
Webber, mentre Rosberg e Ricciardo sono stabilmente sesto e settimo.
La lotta
per le posizioni finali della top-ten è piuttosto accesa nei giri conclusivi
della gara, complice anche il fatto che, dopo la seconda sosta, Raikkonen e
Hamilton erano tornati in pista davanti alle sole Williams, Caterham e
Marussia.
Tra i
due è Hamilton a recuperare di più, risalendo fino all’ottavo posto, che però
si vedrà strappare da Grosjean, che aveva appena superato, e chiuderà nono.
Raikkonen non conquista punti, dal momento che a terminare la gara in decima
posizione è Button, garantendo alla McLaren la conquista di almeno un punto in
questo weekend.
Risultato
I TOP: in una gara in cui Vettel ha
dato sicuramente il meglio di sé, è da segnalare anche l’ottima prestazione di
Hulkenberg, qualificato terzo e giunto al traguardo quinto su una vettura che
non brilla certo per competitività. È da segnalare che la Sauber, in questo
gran premio, ha montato alcune componenti della vettura dell’anno scorso. Che sia
il caso di farlo più spesso?
I FLOP: se la Ferrari ha comunque
ottenuto una prestazione apprezzabile, in termini di posizioni d’arrivo, la
strategia di ritardare i pit-stop nei confronti delle Redbull è comunque
alquanto discutibile; in teoria avevano l’intento di guadagnare qualcosa, in
pratica Massa ha perso una posizione e Alonso ha rischiato di perderla a sua
volta. A volte piuttosto che fare l’impossibile per tentare di raggiungere chi
si ha davanti sarebbe meglio tutelarsi nei confronti di chi si ha dietro...
Il
flop dei flop va a mio parere comunque ai telecronisti e soprattutto
giornalisti sui commenti in merito all’episodio del team-radio di Alonso. Nella
giornata di sabato, infatti, hanno dato un’interpretazione errata alle parole
ironiche di Alonso (“dovrei lasciarlo passare? Siete proprio dei geni!”),
sostenendo che stava contestando la scelta della Ferrari di fargli fare il
tempo in Q3 sfruttando la scia di Massa. In realtà, per sua stessa ammissione
in un’intervista post-qualifiche, Alonso si stava lamentando di essere stato
mandato in pista proprio mentre stava sopraggiungendo Rosberg per il proprio
giro veloce.
Il motivo
per cui attribuisco il flop è il fatto che l’interpretazione data in un primo
momento (e data tuttora da qualcuno) ha un’immensa falla in fatto di logica: Alonso
in quel momento stava seguendo Massa sfruttandone la scia, quindi era dietro a
Massa; dato che ha parlato esplicitamente di LASCIAR PASSARE qualcuno, doveva
per forza di cose riferirsi a un pilota non a un pilota che gli stava davanti
ma a un pilota che gli stava dietro (quindi a Rosberg, davanti al quale Massa e
Alonso erano andati in pista).
Milù Sunshine per F1GC.
Milù Sunshine per F1GC.
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