In prima fila erano affiancati nientemeno che il poleman A.J. Foyt, Mario Andretti e Bobby Unser. Nelle posizioni più basse dello schieramento c'erano inoltre ben due campioni del mondo di Formula 1, Jack Brabham e Denny Hulme.
Andretti gareggiava per il team di Andy Granatelli e Clive Brawner, e ho altri due aneddoti da raccontare in proposito, uno estremamente colto e raffinato riguardo la signora Kay Brawner, uno relativo ai cazzoni che commentavano il motorsport sui social il giorno della morte di Andy Granatelli, nel lontano 2013.
All'edizione del 1969, Al Unser non ha partecipato alla gara perché si era fratturato una gamba in un incidente in moto nei giorni immediatamente antecedenti alle qualifiche. Viene considerato l'infortunio più grave avvenuto alla Indy 500 di quell'anno. Marione, invece, si è infortunato in un incidente nelle free practice, quando ha sbattuto violentemente e la macchina ha preso fuoco. Ai vecchi tempi i piloti portavano caschi aperti, quindi Andretti ha riportato abrasioni e ustioni al volto.
Questo non ha intaccato la sua presenza in gara, né la sua partenza dalla seconda piazza della griglia, ma Marione ha deciso di non prendere parte in quelle condizioni alla classica foto in cui i front runner posano accanto alle monoposto... e niente, ha mandato il gemello Aldo al posto suo a fargli da "controfigura". Trovo tutto ciò estremamente pittoresco! *-*
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Dopo una leadership iniziale di Andretti, durata pochi giri, Foyt è passato in testa restandovi lungamente, anche se poi a metà gara ha avuto problemi con la monoposto, rimanendo lungamente fermo ai box.
Altro contendente alla vittoria era Lloyd Ruby, che tuttavia è stato messo out da un incidente durante il rifornimento, quando come un Felipe Massa qualsiasi per le strade di Singapore è stato fatto ripartire con il bocchettone della benzina ancora attaccato alla vettura!
Andretti si è ritrovato con un vantaggio abissale nei confronti degli inseguitori e nemmeno rischiare di finire a muro e investire Brawner nell'ultima sosta hanno potuto mettere fine ai suoi sogni di gloria. È andato a vincere con due minuti di vantaggio nei confronti del secondo classificato, Dan Gurney su Eagle, mentre Bobby Unser con la Lola ha completato il podio.
I soci Granatelli e Brawner hanno diviso le proprie strade un anno più tardi e, quando Marione si è schierato dalla parte di Granatelli, la moglie di Brawner non è che l'abbia presa molto bene! Secondo una leggenda metropolitana, la signora Kay avrebbe lanciato una maledizione contro la famiglia Andretti. Mario non ha mai più vinto la Indy 500 nonostante abbia continuato a gareggiare fino agli anni '90 e anche i suoi discendenti non ci sono riusciti, nonostante in alcune occasioni ci siano andati vicini.
La più clamorosa risale forse al 2006, quando il figlio Michael e il nipote diciannovenne Marco erano 1/2 nelle fasi conclusive della gara. Michael è stato il primo a perdere la posizione per opera di Marco, ma poi entrambi sono stati superati da Sam Hornish Jr, nel caso di Marco il sorpasso è avvenuto nell'ultimo giro.
Andy Granatelli è morto all'età di novant'anni il 29 dicembre 2013. Ricordo qualche simpaticone sui social che tacciava chi parlava dell'incidente sciistico di Michael Schumacher - avvenuto lo stesso giorno - ma non della carriera di Granatelli di essere Formula 1-centrico quindi ignorante quindi indegno di essere ascoltato.
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