giovedì 1 maggio 2025

Come il GP di San Marino 1994 si inserisce in un contesto di grossi problemi di sicurezza

Imola, 1 Maggio 1994 // la morte di Roland Ratzenberger nelle qualifiche del giorno precedente è storia recente, difficile ignorarla. Si parla di sicurezza che manca, ma quasi solo per far notare come in Formula 1 arrivino piloti troppo inesperti, come si facciano entrare squadre troppo povere. Nessuno può immaginare che di lì a qualche ora anche Ayrton Senna, tre volte campione del mondo al volante della plurititolata Williams, squadra che ha vinto i titoli dei due anni precedenti, perderà la vita, nel giorno in cui avrebbe dovuto riaprire il mondiale.
I fatti del weekend - iniziato con Rubens Barrichello sopravvissuto a un violento schianto alla Variante Bassa - non sono un caso, si inseriscono in una serie di incidenti che già si erano susseguiti fin dagli albori della stagione. Anche la partenza viene segnata da un brutto incidente: la vettura di J.J.Lehto, che parte dalla terza fila, rimane ferma sulla griglia di partenza, cosa che, in circostanze ottimali, dovrebbe tramutarsi in aborted start. Ciò non accade, Lehto viene schivato da tutti i piloti, ma non da Pedro Lamy, che giunto con la visuale ostruita gli cozza contro (una dinamica molto simile a quella che dodici anni prima è costata la vita a Riccardo Paletti). I piloti se la cavano senza danni seri, ma i detriti volati sulle tribune hanno ferito diversi spettatori, pare uno dei quali in modo grave.
Entra la safety car, il che non è troppo comune ai tempi, le monoposto procedono allineate dietro la vettura di sicurezza e, alle 14.17, dopo avere completato il primo giro dopo il restart, Ayrton Senna esce di pista e quello che succede dopo è storia nota, così come diviene finalmente di comprensione pubblica il fatto che ci sia ancora tanto da fare per ridurre i rischi al minimo possibile.

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Seppure non ha innescato incidenti, vorrei segnalare un gravissimo problema di sicurezza relativo alle procedure, che avrebbe potuto avere conseguenze serie: a seguito dell'incidente di Senna, viene deciso di fare intervenire l'elicottero direttamente in pista, e incredibilmente ci manca poco che una monoposto colpisca i mezzi di soccorso.
Erik Comas, che ha danneggiato la vettura nelle prime fasi di gara, è stato lungamente ai box durante i giri con la SC. Giunto all'uscita della pitlane, siccome la gara era stata redflaggata, si trova giustamente il semaforo rosso e, ignaro di cosa fosse accaduto, si appresta a fare ciò che i piloti facevano in quelle circostanze: attendere il semaforo verde per uscire e verosimilmente andare a schierarsi in griglia in attesa della seconda partenza.
A quanto pare, il semaforo diventa verde e Comas esce in pista... e se mi è permesso un parere, un simile errore di comunicazione non è meno grave che se fosse accaduto un incidente. Non è spiegabile che venga dato via libera fuori dalla pitlane in una simile situazione, così come che, in un'epoca in cui già si usa la radio, il team non abbia avvisato il pilota che ci sono mezzi di soccorso e addirittura un elicottero in pista.

Un ultimo notevole incidente si verifica nei giri conclusivi del gran premio, quando i meccanici della Minardi fissano male una delle ruote sulla vettura di Michele Alboreto. Non ci sono limiti di velocità in pitlane e la ruota schizza via, colpendo alcuni meccanici di Ferrari, Lotus e Benetton, che vengono feriti non gravemente. Questo episodio porterà in seguito a mettere limiti di velocità nella pitlane per motivi di sicurezza.
In generale, dopo l'evento di Imola, vengono prese delle nuove misure, ma ciò non impedisce, comunque, che continuino a verificarsi incidenti seri nel proseguire della stagione. A Montecarlo, nella prima giornata, Karl Wendlinger è vittima di un grave incidente innescato da un cedimento meccanico, e finirà in coma. La Sauber, come contromisura, ritira dall'evento anche l'altra macchina, per ragioni di sicurezza.
Dopo quel gran premio, in una sessione di test privati, Lamy riporta gravi ferite alle gambe ed è costretto a rinunciare al resto della stagione che stava disputando con la Lotus. Subito dopo è la volta del GP di Spagna, in cui Andrea Montermini, che fa il proprio esordio al volante di una Simtek, a riportare fratture alle gambe in un serio incidente.

In pista va male, ma non va meglio nella corsia dei box. Al GP di Germania, la vettura di Jos Verstappen prende malamente fuoco nel box della Benetton durante il rifornimento. Una delle cose che trovo più irritanti è che al giorno d'oggi questo incidente venga spesso sbeffeggiato da detrattori del pilota, o del figlio di costui, o della squadra, o del team principal Flavio Briatore, o si lasci intendere che, se il sistema di rifornimento utilizzato era illegale, allora è assolutamente auspicabile che pilota, meccanici e fotografi lì presenti rischino di andare tutti a fuoco: è quel "karma" che viene citato ogni tre per due (a mio parere a sproposito, ma non sono esperta di religioni orientali, quindi lascio la parola a quelli che fanno uso smodato del termine, loro saranno sicuramente molto informat-... ah no).
A mio avviso proprio questo episodio dovrebbe aprire gli occhi, altro che causare compiacimento: un sistema per rifornire più velocemente ha finito per provocare un incendio, è l'ennesimo esempio di come il risultato sia stato spesso messo davanti alla sicurezza.

A Hockenheim sono passati due mesi dall'ultimo incidente serio avvenuto fino a quel momento e, ancora una volta, si arriva a vivere finalmente qualche mese di calma. L'ultimo incidente serio della stagione passa totalmente in sordina: del resto del GP del Giappone negli anni a venire si parlerà di come sia stata l'ultima gara corsa su tempi aggregati, come da regolamento dei tempi in caso di bandiera rossa, non di come si sia arrivati a quella bandiera rossa.
A Suzuka diluvia e la gara viene interrotta al 13° giro, quando prima la Footwork di Gianni Morbidelli e poi la McLaren di Martin Brundle finiscono fuori per aquaplaning nello stesso tratto di pista. Morbidelli esce di pista su un rivolo d'acqua, sopraggiunge un trattore per rimuovere la monoposto. Un giro più tardi arriva anche Brundle, finisce fuori nella stessa maniera e, ritrovandosi di fronte al trattore, tenta una mossa disperata per evitarlo, investendo tuttavia un commissario di percorso che riporta la frattura di una gamba (per ironia della sorte, la dinamica di questo incidente è un'anticipazione di come, vent'anni dopo, due decenni senza incidenti mortali giungeranno a conclusione: sarà proprio nello stesso tratto di pista che Jules Bianchi colpirà un trattore venuto a rimuovere la monoposto incidentata di Adrian Sutil nell'edizione 2014).


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