venerdì 26 gennaio 2024

La piattezza inesorabile del mercato piloti per gli anni a venire

L'annuncio del rinnovo di Charles Leclerc con la Ferrari, per un numero ancora imprecisato di anni mi ha stimolato una riflessione a mio parere quasi inevitabile, che di fatto non riguarda nello specifico Leclerc e la Ferrari. E per chi se lo stesse chiedendo, "allora se non lo riguarda nello specifico perché ne parli ora?" È molto semplice, perché qualche tempo fa non c'erano tutti gli elementi disponibili e, soprattutto, perché qualche tempo fa avevo altri argomenti di cui parlare invece di fare questa riflessione. Facciamo tuttavia un passo indietro: prima che Leclerc firmasse il rinnovo sono successe altre cose, altri rinnovi precedenti, il tutto con Max Verstappen che è legato alla Redbull più o meno da qui all'epoca in cui io sarò una vecchia zitella con i capelli grigi, mentre il futuro di George Russell sembra legato alla Mercedes per gli anni a venire. E adesso, con anche il rinnovo di Leclerc, la mia domanda è: non vi pare che sia tutto dannatamente statico e destinato a rimanere statico?

Gli scossoni tra le gerarchie sembrano pressoché impossibili e tutto ciò a cui si può ambire è al massimo vedere due squadre di primo piano costrette a cedersi lo scettro nel corso del tempo, mentre allo stesso modo anche le posizioni dei best of the rest che occasionalmente possono competere per risultati di spessore rimangono immobili e senza colpi di scena.
O per meglio dire, i colpi di scena possono anche esserci e il team che azzecca la prima parte di stagione ottenendo buone performance fino a luglio magari c'è anche, ma fare sette o otto gran premi buoni un tempo significava fare mezza stagione buona, adesso significa fare i successivi quindici gran premi pessimi.
Il risultato è inevitabile: quei piloti attuali bruttihhhh e kattivihhhh che diversamente da Michael Schumacher non passano da un team vincente a un team che non vince da più lustri non lo fanno perché sono bruttihhhh e kattivihhhh ma perché, realisticamente, il team suddetto continuerebbe a non vincere per diversi altri lustri. E anche se fosse un lustro solo, nessun campione attuale può permettersi di non vincere per anni.

In sintesi, se solo un team o due possono puntare alla vittoria, i piloti che si trovano in quei team non hanno altra soluzione che rimanervi per il resto della loro carriera, o quantomeno provare di rimanerci. Come diretta conseguenza, chiaramente, anche i piloti dei team "best of the rest" hanno come soluzione più plausibile quella di rimanere dove sono.
Va a finire che ci sono movimenti di mercato quasi solo con i piloti di centro griglia o bassa classifica e che per avere un po' di brio bisogna focalizzarsi su Fernando Alonso che gira da una scuderia all'altra. Ma anche quella, ormai, inizia a diventare ruotine, tanto da non generare ugualmente scossoni.
Per intenderci, sembrano ormai ben lontani i tempi in cui ci aspettavamo Sergio Perez in Ferrari al posto di Felipe Massa, invece eccolo passare in McLaren a sostituire Lewis Hamilton che passava in Mercedes a prendere il posto di Michael Schumacher. Al giorno d'oggi, uno scenario analogo non avrebbe a mio vedere alcuna possibilità di accadere e tutto andrebbe come previsto.
Conclusione: non so se sono io che sto diventando la vecchia zitella di cui sopra, o se ci sia un problema di fondo.

EDIT - 28/01: pochi giorni fa, proprio all'indomani dell'annuncio del rinnovo di Leclerc, anche la McLaren ha annunciato il rinnovo di Lando Norris, anche nel suo caso parlando di un rinnovo per diversi anni, senza specificare la durata. Tutto ciò si aggiunge come tessera dello stesso mosaico, di un mercato piloti assolutamente piatto e di una Formula 1 in cui sembra del tutto impossibile la sorpresa.


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