mercoledì 13 settembre 2023

RUSH (2013) - la mia recensione a dieci anni dall'uscita

13 settembre 2013 - dieci anni fa nelle sale cinematografiche inglesi usciva "Rush", che arrivava in Italia esattamente il 19 settembre. Lo vidi al cinema il giorno seguente, il 20 settembre (ho ritrovato il biglietto e anche un depliant), con un amico appassionato di motori e un'amica telespettatrice occasionale, rimasta ugualmente positivamente impressionata dal film. Credo di averlo visto in totale quattro volte: dopo quella iniziale, in occasione di due suoi passaggi televisivi, infine una volta un paio d'anni fa in cui lo trovai caricato su Youtube su un account che posso tranquillamente immaginare essere poi stato depennato... non riuscii a resistere alla tentazione di rivederlo!
Come film mi è piaciuto subito, fin dalla prima visione nell'ormai lontano 2013. È uno dei miei film preferiti tra quelli sull'automobilismo che ho visto, anche se detto così è un po' riduttivo perché i film sull'automobilismo sono molti di meno di quanti dovrebbero essere in un mondo ideale.

Ai tempi, obiettivamente, la mia conoscenza della Formula 1 anni '70 era inferiore a quella attuale, anche se, per sentito dire, sapevo in linea di massima quali sarebbero stati gli eventi narrati dal film.
Diciamo che nessuno di noi tre andò al cinema senza avere un'idea abbastanza chiara di cos'avrebbe visto (la mia amica telespettatrice occasionale era stata opportunamente istruita), in quella lontana sera del 2013, ma che obiettivamente mi resi conto subito che fosse un film che poteva appassionare anche persone non appassionate di motori. La mia impressione si rivelò esatta: non c'è bisogno che vi parli della Rush-mania e di quanta gente specie di giovane età divenne momentaneamente appassionata di automobilismo proprio dopo avere visto quel film. Poi va bene, i film dovrebbero passare di moda ma le passioni no, ma non fa niente. Molte persone affette da Rush-mania si sono dimenticate di "Rush" e della Formula 1 molto tempo fa, ma è così che va la vita, non ci si può fare niente...

Credo sia abbastanza inutile riassumere la trama del film. Perfino le pareti delle nostre case dovrebbero saperlo, il film ripercorre, romanzandola un po', la rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, culminando nel mondiale 1976, in cui Lauda rimase gravemente infortunato al Nurburgring e Hunt vinse il titolo nel gran premio finale al Fuji, quello stesso gran premio in cui (il film non lo dice, ma lo aggiungo io perché è un bell'aneddoto) Masahiro Hasemi ottenne un giro veloce fasullo per un errore di cronometraggio.
Come già detto, a mio vedere il film narra le imprese di Lauda e Hunt in modo da coinvolgere non solo chi ai tempi non le seguì perché non ancora nato, ma proprio anche chi non ha molta affinità con il motorsport. In nessun momento mi sembra che il film sia troppo pesante, oppure troppo difficile da comprendere per chi non sa bene dove si andrà a parare.

Lo ripeto, la Rush-mania non esplose per caso, ma proprio per le qualità del film, nonostante i difetti che hanno fatto un po' storcere il naso ai puristi della Formula 1 vintage. Qualche inesattezza storica c'è, basta anche solo entrare su Wikipedia alla pagina del film per approfondire.
Oltre a quelle, che vengono citate di solito, ce ne sono anche due un po' più ricercate. Pare innanzi tutto che venga fatto un mash-up di due incidenti mortali, quello di François Cevert e quello di Helmutt Koinigg (sarebbe rappresentata la dinamica dell'incidente di Koinigg, ma con la vettura di Cevert).
In più il dibattito sulla pericolosità della gara al Nurburgring parte da un incidente nelle prove libere che nel 1976 non è mai accaduto. Secondo il parere di alcuni nerd motoristici che commentavano sotto al caricamento clandestino su Youtube - che ritengo assolutamente verosimile - potrebbe trattarsi della rappresentazione di un incidente accaduto nel 1974 a Howden Ganley, spostato nel 1976 per esigenze di trama.

Nonostante questi dettagli il film ne esce comunque a mio vedere molto bene, con un bilancio finale in cui i pregi superano di gran lunga i difetti. "Rush" riesce infatti a rappresentare due personaggi contrapposti, seppure enfatizzandone le contrapposizioni, senza un dualismo personaggio positivo vs personaggio negativo. Non c'è un bene assoluto e un male assoluto e il film non spinge a parteggiare né per l'uno né per l'altro.
Insomma, si può concludere che "Rush" rappresenta lo scontro tra Lauda e Hunt in modo totalmente opposto di come l'avrebbe immaginato il fanbase del motorsport se nel 1976 fossero esistiti i social network, e condisce il tutto di rispetto per l'avversario e di ammirazione, concetti che ormai vengono considerati fin troppo sorpassati.
Se mi è permesso un parere spassionato, ci vorrebbero più film come "Rush" e meno prodotti a misura di tifoso adolescente desideroso di sputare veleno addosso a piloti o altri tifosi. Allora, forse, ci sarebbe ancora qualche speranza!

^ Il depliant presto quel giorno al cinema e il biglietto, che non ricordavo di avere conservato, ma ho ritrovato tempo fa mentre cercavo altro. 🔥🔥🔥

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