venerdì 15 settembre 2023

Formule minori americane 2023: i campionati della Road to Indy

Con il finire del campionato di Indycar, di cui parlerò (spero) presto sono terminati anche i campionati di Road to Indy, ovvero le formule minori che in teoria dovrebbero dare sbocco al campionato di Indycar:
- IndyNXT, un tempo conosciuta come Indylights;
- USF Pro 2000, un tempo conosciuta come IndyPro;
- USF2000, già nota da tempo con questo nome;
- USF Juniors, molto recente in termini di nascita, di fatto è stata la seconda stagione.

INDYNXT - ormai lontani i giorni in cui erano quattro gatti a prendere parte al campionato di Indylights, la categoria è stata caratterizzata in questa stagione da una griglia piuttosto ricca, se paragonata a qualche stagione fa. Comprendo che 17/18 vetture possano sembrare un numero non abissale, ma ci avviciniamo comunque all'ideale. Una buona parte dei piloti presenti hanno disputato l'intera stagione.
Il titolo è stato vinto dal danese Christian Rasmussen, che su quattordici gare disputate ha collezionato ben cinque vittorie. Ha preceduto Hunter McElrea e i rookie Nolan Siegel e Louis Foster, tutti e tre autori di due vittorie. Quinto in classifica si è classificato Jacob Abel, senza ottenere vittorie, seguito dal vincitore della gara inaugurale Danial Frost, che ha preceduto James Roe Jr.
Le due gare mancanti all'appello sono state vinte rispettivamente da rookie Reece Gold, ottavo in classifica, e da Matteo Nannini, che ha disputato solo la prima parte della stagione. Tra i piloti, alcune nostre vecchie conoscenze, come Enaan Ahmed che ha disputato le prime gare del campionato, nonché Jamie Chadwick. La campionessa della W Series, dopo un inizio difficile si è migliorata ottenendo diverse top-ten e come migliore risultato in gara un sesto posto.

USF PRO 2000 - anche in questo caso ci sono stati buoni numeri, per quanto riguarda i presenti, e il campionato è stato composto da un totale di diciotto gare. Cinque di queste sono state vinte dal rookie statunitense Myles Rowe (definito dai profili ufficiali come il "first black driver" a vincere un campionato open wheel, segno evidente che in America o non sanno che Lewis Hamilton è nero, o non sanno che Lewis Hamilton esiste o, molto più probabilmente, non sanno che la Formula 1 esiste), che ha vinto il titolo precedendo due piloti che già avevano gareggiato nella stessa categoria, Kiko Porto e Salvador De Alba, vincitori rispettivamente di due e una gara.
Seguivano poi in classifica quattro rookie, Michael D'Orlando, peraltro vincitore di quattro gare, Francesco Pizzi, Lirim Zendeli e Jake Denmark. Zendeli - vi ricordate di lui? - ha portato a casa una vittoria e ha preceduto in classifica due piloti già visti in questa serie: Jonathan Browne e nientemeno che Jack William Miller, celebre più che per i suoi risultati - che comunque sono di gran lunga superiori a quelli del padre - per essere il figlio del Dr Jack Miller, il dentista divenuto pilota di Indycar all'epoca dello split.
Joel Granfors e Ricardo Escotto, due rookie full time, hanno ottenuto una vittoria ciascuno, mentre ne ha ottenute due il pilota part-time Nikita Johnson e una il poco più che one-off Christian Brooks.
Anche in questa categoria c'era una ragazza, Lindsay Brewer, la quale tuttavia non ha conquistato nemmeno una top-ten.

USF2000 - anche in questo caso ci sono state diciotto gare e sei sono state vinte da Simon Sikes, statunitense, che poi ha conquistato la vittoria del titolo, precedendo Nikita Johnson che curiosamente ha disputato tutta la stagione vincendo una sola gara, per poi vincerne due in USF Pro come specificato un paio di frasi fa. Il migliore dei rookie, terzo in classifica, è stato Lochie Hughes, che di gare ne ha vinte quattro.
Le gare restanti sono state vinte dai piloti che si sono classificati dalla quarta alla settima posizione, Evagoras Papasavvas, il rookie Mac Clark, Jacob Douglas, il rookie Sam Corry, rispettivamente una, due, due e una. Un'altra vittoria l'ha conquistata il pilota one-off Nico Christodoulu.

USF JUNIORS - parte della Road to Indy, ma con un calendario di fatto a sé stante, ha visto un totale di sedici gare, sei delle quale vinte dal brasiliano Nicolas Giaffone (figlio di Felipe Giaffone, nonché imparentato con Rubens Barrichello in quanto nipote della sua ex moglie Silvana) che poi ha portato a casa il campionato, precedendo Quinn Armstrong e Jack Jeffers che di gare ne hanno vinte tre ciascuno.
I piloti classificati alle loro spalle, ovvero Jimmie Lockhart, Joey Brienza e Max Taylor, hanno vinto rispettivamente due, una e una gara.
Si segnala, presente alle tre gare dell'ultimo evento, di Bianca Bustamante della F1 Academy, la quale ha ottenuto come migliori risultati due noni posti.


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