Carissime cabine della ruota panoramica, prima di iniziare - il commento prevederà come al solito la cronaca che ho scritto per il forum F1 Grand Chelem e poi le riflessioni del lunedì (che sono in realtà quelle del fine settimana successivo) - vorrei partire dalla location, perché vi ricordo che Gianfranco Mazzoni ci raccontava con dovizia di particolari tutti i dettagli più importanti. Singapore deriva dal sanscrito 'Singapura', che significa 'città del leone', il leone è il simbolo della città, ma lo è anche la Singapore Flyer, la famosa ruota panoramica con ventotto cabine ciascuna ospitante ventotto persone che percorre il proprio giro dura una quarantina di minuti (trentasette, secondo Wikipedia). Ventotto, numero delle cabine, è stato anche per svariati lustri uno dei numeri che svettava sulla Ferrari, nello specifico la Ferrari degli sfigati che nessuno si filava neanche per sbaglio. Questa, comunque, è solo una riflessione estemporanea perché questo commento non ha assolutamente nulla a che vedere con ferraristi di secondo pian-... ah no. Voi comunque fate finta che non abbia detto niente, perché la regola aurea è sempre quella secondo cui i lettori non sanno assolutamente nulla del gran premio, finché non lo leggono nei miei commenti.
Quindi, carissime case popolari del Progetto Singapura, che invece sono a Interlagos laddove un tempo sorgeva una favela (ma si chiamano così in quanto finanziate da Singapore - Mazzoni l'ha raccontata una sola volta), preparatevi per assistere al campione del mondo in carica che, vincitore di dieci gran premi dietro fila due settimane fa a Monza, puntava all'undicesima. Ce la farà, dunque? Venite a scoprirlo!
CRONACA PER IL FORUM - Marina Bay è la sede del quindicesimo gran premio stagionale e, dopo avere vinto tutte le gare della stagione, la Redbull sembra faticare nella giornata di venerdì. Al sabato, stavolta, le difficoltà si confermano, con Max Verstappen che esce in Q2 insieme al compagno di squadra Checo Perez, come primo degli esclusi battuto in extremis dall'Alpha Tauri di Liam Lawson.
In una sessione di qualifica andata per le lunghe a causa di una bandiera rossa nel Q1 per un violento incidente di Lance Stroll - che in via precauzionale salterà la gara (il suo status ufficiale sembra essere "withdraw", quindi risulta che il gran premio abbia soli 19 partecipanti) - alla fine è Carlos Sainz a conquistare la pole position, con la Mercedes di George Russell a mettersi in mezzo tra lui e il compagno di squadra Charles Leclerc. Dopo l'eliminazione di Oscar Piastri in Q1, la McLaren si consola con il quarto posto di Lando Norris, che precede Lewis Hamilton. Si segnala la brillante performance delle Haas, con entrambi i piloti in top-ten.
La griglia è la seguente, o almeno dovrebbe, dato che Stroll non parte e Zhou scatta dalla pitlane per intervento in parco chiuso (era comunque 19° quindi ultimo):
Sainz - Russell
Leclerc - Norris
Hamilton - Magnussen
Alonso - Ocon
Hulkenberg - Lawson
Verstappen - Gasly
Perez - Albon
Tsunoda - Bottas
Piastri - Sargeant
Zhou - Stroll
La gara prevede 62 giri e i primi scattano tutti con le medium eccetto Leclerc con le soft. Riesce a inserirsi in seconda posizione davanti a Russell, mentre Hamilton taglia le chicane e si inserisce al momento in terza posizione, anche se dopo lascerà passare Russell e, evitare investigazioni, anche Norris. Nel frattempo il primo ritirato è Yuki Tsunoda, ma riesce a parcheggiare ben lontano dalla pista senza causare alcun intoppo.
Fernando Alonso ed Esteban Ocon (che festeggia il suo 27° compleanno) completano il gruppo dei primi sette, relativamente vicini ma non abbastanza da avere al momento dei duelli. Verstappen su gomme hard, risalito nono tra le Haas, riesce a portarsi in ottava posizione, dove tuttavia al momento non si avvicina a Ocon e le posizioni rimangono invariate fino al 21° giro, quando Logan Sargeant sbatte, riesce a ripartire, ma perde pezzi lungo la pista, provocando l'ingresso della safety car.
Eccetto le Redbull e l'Alfa Romeo di Valtteri Bottas, partiti sulle hard, tutti rientrano ai box. La sosta di Leclerc è lunga più del dovuto causa doppio pitstop (stesso problema anche Hamilton), ma soprattutto per non incorrere in unsafe release. I primi dieci adesso sono Sainz, Verstappen, Russell, Perez, Norris, Leclerc, Hamilton, Alonso, Ocon e Magnussen. Il pilota dell'Aston Martin ha tagliato la linea bianca entrando in pitlane: sarà penalizzato di cinque secondi.
Poco dopo il restart, Norris tenta l'attacco su Perez, cogliendo di sorpresa Leclerc dietro di loro, che va lungo e viene passato da Hamilton. Mentre Russell supera Verstappen anche Norris passa entrambe le Redbull. Perez viene superato anche da Hamilton e Leclerc, i quali andranno poi a superare anche un Verstappen su gomme ormai usurate: le Redbull sono adesso in sesta e settima posizione, ma devono ancora effettuare la sosta.
Mentre le posizioni dei primi nove rimangono al momento invariate per diversi giri, con i primi piuttosto compatti, frattanto è lotta per la decima piazza tra Kevin Magnussen e Pierre Gasly, finché al 36° Magnussen finisce lungo e perde diverse posizioni. Subito dopo è l'altra Alpine a guadagnare una posizione: approfittando del duello tra Perez e Alonso, Ocon si aggiunge e riesce a strappare l'ottava piazza a Fernando dopo un acceso duello a tre e al 39° passa anche Perez. Checo perde altre posizioni e rientra ai box il giro dopo, uscendone ultimo. Sosta anche per Verstappen un giro più tardi, torna in pista 15° davanti a Sargeant mentre, con la sosta di Bottas, Perez recupera una posizione.
Al 43° giro Ocon si ferma lungo il tracciato con la vettura in fumo: viene messa virtual safety car, si fermano ai box solo le Mercedes - che hanno un set di medium disponibile - e Alonso, che sconta la penalità, poi ha un problema e rimane fermo a lungo. Sainz, Norris e Leclerc sono i primi tre, con Russell e Hamilton quarto e quinto, ma a notevole distanza (Russell è a 13 secondi da Leclerc). Gasly, Piastri, Lawson, Hulkenberg e Zhou completano al momento la zona punti, con Verstappen che al 48° supera l'Alfa portandosi decimo. Recupererà poi altre posizioni risalendo fino al sesto posto, un po' lasciato da parte - un po' come Perez che sembra che lontano dalle telecamere si prenda a sportellate con Alex Albon - per seguire quello che succede davanti.
Le Mercedes si avvicinano rapidamente a Leclerc, Russell e Hamilton lo superano al 53/54° giro. A quel punto sembra ormai chiaro che, con i tempi con cui gira, Russell arriverà a ridosso di Norris e, almeno sulla carta, potrebbe avere la possibilità di superarlo. Sainz, tuttavia, rallenta per permettere a Norris di stargli in zona DRS e ciò fa sì che il gruppetto dei primi quattro si compatti e, con la loro vicinanza, renda difficile tentare sorpassi.
Mentre frattanto pare che nell'anonimato si ritiri Bottas e che Hulkenberg da decimo che era subisca vari sorpassi, Russell ci prova lo stesso, ma Norris si difende e mantiene la seconda posizione. Si va avanti così con i primi quattro vicinissimi, con un arrivo in volata... ma solo per Sainz, Norris e Hamilton: all'ultimo giro Russell finisce a muro, mettendo definitivamente fine non solo alla possibilità di giocarsi la vittoria, ma rinunciando anche al terzo posto, che va al suo compagno di squadra.
Pensiero random: il volere ricompattare i primi nella speranza che questo avesse impatto sulle dinamiche della gara mi ha ricordato molto il tentativo di Hamilton ad Abu Dhabi 2016 di far sì che Nico Rosberg perdesse la seconda posizione a vantaggio dei piloti che gli stavano dietro, non riuscendo a totalizzare i punti necessari alla vittoria del mondiale. Tuttavia quella volta Sebastian Vettel, che pure aveva tentato un attacco, disse di avere dovuto desistere perché, essendo tutti così vicini, era impossibile trovare spazio per infilarsi, in caso di sorpasso.
Hamilton aveva usato quella tattica nella speranza di potere innescare qualcosa che cambiasse le posizioni retrostanti, senza che funzionasse. Oggi, al contrario, Sainz l'ha usata proprio nel tentativo di congelare le posizioni, riuscendo nell'intento. Per quanto un simile finale di gara ha sicuramente fatto storcere il naso ai puristi dello spingere a ogni costo, credo che sia stato proprio ciò che ha contribuito a un finale così esplosivo e scoppiettante, con quattro monoposto racchiuse in pochissimo spazio e il colpo di scena dietro l'angolo.
Dispiace ovviamente per Russell, probabilmente il pilota più meritevole della vittoria per l'azzardo del secondo cambio gomme e per come stava risalendo, ma le gare non si vincono solo per i sorpassi che si riescono a fare, a volte basta solo passare per primi sotto la bandiera a scacchi quando altri finiscono a muro prima di arrivarci. Al momento in cui è uscito, per Russell era troppo tardi per vincere, ma ha buttato via il podio. /// (Milly Sunshine per F1GC)
RISULTATO: 1. Carlos Sainz (Ferrari), 2. Lando Norris (McLaren), 3. Lewis Hamilton (Mercedes), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Max Verstappen (Redbull), 6. Pierre Gasly (Alpine), 7. Oscar Piastri (McLaren), 8. Sergio Perez (Redbull), 9. Liam Lawson (Alpha Tauri), 10. Kevin Magnussen (Haas), 11. Alex Albon (Williams), 12. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 13. Nico Hulkenberg (Haas), 14. Logan Sargeant (Williams), 15. Fernando Alonso (Aston Martin), 16. George Russell (Mercedes), 17. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), Rit. Esteban Ocon (Alpine), Rit. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri).
RIFLESSIONI DELLA SETTIMANA: scusate se ho lasciato passare molto tempo, cercherò di fare in modo che non succeda per il prossimo commento al GP del Giappone, ma mi sembra doveroso parlare di due questioni a mio parere ugualmente rilevanti (e no, purtroppo nessuna sarà quella delle numerose invasioni di pista per opera di varani nella giornata di venerdì).
La prima riguarda l'assoluta mancanza di memoria per quello che è successo fino al giorno precedente, che si è manifestata palesemente, con tanta gente quasi convinta che il dominio della Redbull fosse spazzato via una volta per tutte. Non so voi, ma a me sembra un segno di essere tutt'altro che in grado di distinguere la realtà dalla fantasia.
La seconda è a mio vedere ancora più importante: molti tifosi vedono la Formula 1 come un continuo scontro tra piloti Ferrari a cui tutto il resto fa da contorno. Nel loro eterno scontro mentale buonihhhh va kattivihhhh e fenomenihhhh vs skarsihhhh sembrano non comprendere minimamente che i risultati possano alternarsi tra piloti della stessa scuderia senza che ci sia un alternarsi di complotti contro l'uno o contro l'altro.
Aggiungo una cosa: si può anche pensarla in modo diverso su dei piloti senza doversi necessariamente insultare o senza dovere insultare chi semplicemente non è che abbia criticato il vostro idolo, ma stia parlando degli eventi in maniera neutrale. La civiltà, questa sconosciuta...