martedì 27 luglio 2021

Formula 3 BRDC 2021: riflessioni da reverse grid

Dopo i primi due eventi del campionato Zak O'Sullivan era in testa alla classifica e le cose non sono cambiate. Reece Ushijima è secondo, ma gli si avvicina in terza piazza Christian Mansell, che non è parente (e neanche connazionale) di un certo pilota con i baffi degli anni '80.
Adesso di eventi ne sono stati disputati altri due, arrivando a completare la prima metà della stagione, uno in terra britannica, uno fuori dalla Gran Bretagna, proprio in questi ultimi giorni. Di vetture ce n'erano 16/17, con quel format di cui ho già parlato, con una terza gara che assegna meno punti, ma che ha una reverse grid totale di una delle due sessioni di qualifica che determinano le griglie delle gare precedenti.
La terza gara è quella dove, di fatto, i piloti che puntualmente sono i più lenti o arrivano tra le ultime posizioni, partono davanti a tutti, destinati in genere a un'umiliazione in diretta live su Youtube, specie se qualche pilota discreto ha to la qualifica e di conseguenza per reverse grid si trova poco dietro di loro.
Questi sono stati i piloti saliti sul podio negli ultimi due eventi disputati:

ROUND 3 - Donington
Podio Gara 1: Zak O'Sullivan, Reece Ushijima, Alex Connor
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Alex Connor, Roberto Faria
Podio Gara 3: Mikkel Grundtvig, Max Marzorati, Tom Lebbon

ROUND 4 - Belgio
Podio Gara 1: Christian Mansell, Zak O'Sullivan, Roman Bilinski
Podio Gara 2: Roman Bilinski, Zak O'Sullivan, Christian Mansell
Podio Gara 3: Roberto Faria, Mikkel Grundtvig, Reece Ushijima

Mikkel Grundtvig, che ha vinto una gara, è uno di quei piloti lenti. Max Marzorati è un altro di questi. Poi c'è Reema Juffali, per reverse grid destinata se non sempre alla pole, comunque alla prima fila. A parte un quarto posto (secondo evento stagionale) comunque un po' deludente per chi parte davanti a tutti, per il resto la terza gara del weekend per lei ha una storia costante.
Quando si parte, in genere qualcuno parte meglio di Reema Juffali. Se non perde posizioni al via le perde alla prima curva, oppure nel primo giro. Poi illude. Resiste qualche giro, magari in zona basso podio, oppure in top-5. Poi cozza contro qualcuno o qualcosa e la sua gara finisce lì, in un mondo che, quando si tratta di lei, non fa deduzioni estese a tutto il genere femminile.
Reema Juffali, secondo l'accezione popolare, non rappresenta le donne nel motorsport, rappresenta le cittadine saudite nel motorsport. Non c'è tanto da stupirsi: la sua storia è molto diversa dalle altre ragazze delle serie minori, di fatto si tratta della prima donna dell'Arabia Saudita nel motorsport, ci sta che venga vista come rappresentante di questo e non di un genere.
Solo, da donna appassionata di motori, vorrei che anche chi non ha una storia personale particolare non dovesse essere eletta a rappresentante di chiunque sia donna. Reema Juffali non rappresenta tutte le donne nell'automobilismo, ma come lei neanche le altre. Spero che, per quanto sia un po' deprimente vederla ogni domenica partire davanti e poi non arrivare affatto, che anche grazie a lei possa passare questo messaggio.


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