domenica 11 dicembre 2016

Dieci buone ragioni per cui sentirò la mancanza di Jenson Button

GLI OCCHI STRABUZZATI: ormai le cronache che a suo tempo hanno condotto Jenson Button a vincere il suo primo gran premio si sono perse nei meandri del tempo, così come sembra essere ormai del tutto dimenticato il fatto che quel gran premio è stato una vittoria Honda, ma rimane il ricordo della sua espressione epica nell'immediato dopogara.

PAPÀ JOHN: purtroppo prematuramente scomparso, Button Sr. è stato per anni una presenza indimenticabile nel paddock, così come è indimenticabile il casco rosa che Jenson gli ha dedicato dopo la sua morte.

LA FOTO CON BABY VES: molti anni prima di ritrovarsi sulla stessa strada delle Ferrari, il piccolo Verstappino ha posato accanto a Jenson Button. Non è chiaro a quanto risalga esattamente lo scatto, probabilmente all'epoca in cui Verstappino aveva all'incirca 10 anni, vedendo gli sponsor sulla tuta indossata da Jenson in quell'occasione.

IL MODELLO JENSON: si sa che in certe occasioni i piloti devono atteggiarsi a fashion model per questioni di sponsor e si sa anche che non tutti sono proprio perfetti nei panni di un fashion model. Button è sempre rientrato, invece, nella categoria dei piloti-modelli.

LA BRAWN GP: sette anni più tardi le polemiche a proposito della V3TtUrA ìRrEgOLàR3!!111!!!11! sembrano essersi definitivamente placate e, oltretutto, ormai dimenticate da secoli, quindi direi di soprassedere sul fatto che molti, all'epoca, abbiano faticato a mandare giù il fatto che una vettura irregolare potesse dominare almeno la prima parte del campionato (irregolarità: 1. non era rossa, 2. non aveva un nome storico) e di concentrarci sul fatto che Button con la Brawn abbia vinto un titolo. La sua strategia vincente è stata collezionare vittorie nella prima parte della stagione e di accodarsi agli altri nella seconda parte, ma alla fine ha avuto ragione lui, quindi chi siamo noi per giudicare?

LA MCLAREN CON IL NUMERO 1: conquistato il mondiale, ha fatto le valigie ed è emigrato a Woking, portando con sé un numero 1 che sulle vetture di Woking non si è più visto dopo quella stagione. Per fortuna una volta arrivato in McLaren ha ripreso a usare il casco con i colori della Union Jack.

LE TUTE DI COLORI RANDOM: insieme al compagno di squadra Hamilton, ha trascorso il 2011(?) a indossare tute di colori random, compresa una tuta rossa.

HONDA, THE POWER OF NIGHTMARES: concentriamoci un attimo sul fatto che, vittoria dell'Hungaroring 2006 a parte, Jenson Button non ha mai avuto a disposizione vetture molto performanti ogni volta in cui ha avuto a che fare con i motori Honda, tanto che ha vinto il mondiale non appena la Honda se n'è andata. Proprio quando la sua strada e quella della Honda sembravano essersi divise, ecco che la McLaren è passata alla motorizzazione Honda... facendo tornare Jenson ai suoi standard.

L'ANNUNCIO DEL RITIRO: ci siamo ormai resi conto che Massa, annunciando il proprio ritiro dalla Formula 1, ha innescato un ciclone in cui piloti random non solo di F1 hanno a loro volta annunciato il ritiro. Button è stato il primo di questi, esattamente due giorni dopo Massa, anche se in verità all'inizio aveva parlato di un suo ipotetico ritorno nel 2018, ipotesi che poi ha smentito. Non credo che tornerà nel 2018, personalmente. Se dovesse tornare, lo farebbe nel 2017. *roll eyes*

I 300 GP: dopo Rubens Barrichello e Michael Schumacher, è stato il terzo pilota della storia della Formula 1 a disputare oltre trecento gran premi nel corso della propria carriera.

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Milly Sunshine