A quell’ora c’è un programma in cui viene trasmessa musica dance (il che mi soddisfa) e in cui (ciò mi soddisfa di meno, dato che per me l’ideale sarebbe se la radio trasmettesse solo musica intervallata dalle ultime news ogni ora o ogni due ore) la speaker parla di argomenti random per il resto del tempo e spesso parla di trame di serie TV.
Credo di appartenere a pieni titoli alla categoria di
persone a cui di serie TV non gliene importa un fico secco. Guardo una
soap-opera da esattamente vent’anni, ma non è quello il concetto di “serie tv”
di cui si parla via radio. Specie in passato ho guardato anche qualcuna di
quelle serie che trasmettono sulla Rai, ma si tratta sempre di qualcosa di
diverso. In più conosco abbastanza bene le trame di “Dawson’s Creek” perché pur
avendone visto non più di cinque o sei puntate durante gli anni delle scuole
medie non sentivo parlare d’altro, ma quella è roba ormai passata di moda.
Ora vi immagino a chiedervi “ma perché la Milly sta
parlando di serie TV su un blog motoristico?” ed effettivamente con
l’introduzione che ho fatto me lo chiedo anch’io. Il concetto di fondo,
comunque, è uno: oggi non si parlava di una serie TV in particolare, ma di un
esperimento a cui una donna americana(?) si è sottoposta, ovvero quello di
guardare serie TV per ore e ore al giorno per due mesi e mezzo. Si è parlato
degli effetti collaterali...
......
...e guess what? si tratta più o meno degli stessi effetti collaterali che provo io dopo avere guardato un campionato di Formula 1... non per due mesi e mezzo di seguito perché purtroppo i gran premi sono ogni due settimane o una quando va bene, però di fatto possiamo dire che ogni giorno ho a che fare con la Formula 1, dato che amministro un forum amatoriale su tale argomento e che comunque c’è anche questo blog.
Un effetto collaterale riportato dalla donna delle serie
TV era l’ansia, ogni volta in cui non era disponibile la puntata successiva.
Oh... ciò mi ricorda vagamente il modo in cui ho vissuto
i gran premi soprattutto nella seconda parte di campionato. Conto alla
rovescia, addirittura delle ore con dei giorni d’anticipo, e poi mi sentivo
molto più calma quando vedevo qualifiche o gara, il che è un controsenso. Per
combattere l’ansia ho anche scritto una lunghissima fan fiction, per non
pensare a quello che succedeva. L’ho ambientata nel mondiale 2016. C’erano come
protagonisti piloti che scrivevano una fan fiction sul campionato che stavano disputando
e ciò che scrivevano si trasformava in realtà. Puntualizziamo: era comica e
trash e prendeva per i fondelli i luoghi comuni delle fanfic.
Altra osservazione è stata che guardando le serie TV si
detesta chi fa spoiler. Guess what? Odio profondamente anch'io gli spoiler
motoristici.
Mi capita raramente di non vedere le gare in diretta,
perché quando non c'è la Rai c'è lo streaming. Di solito, negli ultimi anni, ho
sempre saltato il Gran Premio d'Australia, ma mai gli altri, con due eccezioni:
Russia 2014 e Russia 2015, perché erano alle 13.00 e a quell'ora ero a pranzo
non a casa mia (a una sagra, una volta, a casa dalla nonna, un'altra volta).Il giorno del GP di Russia 2015 ho deciso che dovevo arrivare fino alle nove di sera lontana dagli spoiler. Sono andata a una fiera, quando sono tornata a casa mi sono messa a guardare vecchie gare di Indycar sul tubo e si erano fatte ormai le sei e mezza ed ero ancora completamente all'oscuro dei risultati. Poi, in una gara di Indycar che guardavo, ci sono state polemiche tra Eddie Cheever e Marco Andretti. La cosa mi incuriosiva al punto che sono andata a cercare notizie su Google finendo su un sito americano. Ho trovato una news, me la sono letta e, per curiosità, ho guardato i titoli delle news correlate. Per qualche motivo, il risultato del GP della Russia sembrava essere correlato alle polemiche tra Cheever e Andretti. #MaledettiSpoiler.
Chi guarda serie TV sembra rimanerci male per l'uscita di
scena di certi personaggi, perché magari i "cinnamon roll" escono di
scena, mentre quelli che si preferiscono di meno invece rimangono.
Devo davvero commentare questa osservazione? Devo davvero
osservare che scambierei volentieri un paio di soggetti con almeno una mezza
dozzina di altri soggetti?Infine, chi guarda telefilm tende a shippare, che a detta della speaker significa appassionarsi a certe coppie e sperare che non si lascino mai.
Puntualizziamo: non sono una che scrive fan fiction romantiche Webbonso né mi immagino relazioni sentimentali tra piloti o altri personaggi della Formula 1... non lo faccio in modo serio, ma qualche battuta scherzosa la faccio, di tanto in tanto, di quelle che si chiudono con #TantoAmmmmmmore.
Vogliamo parlare dei Rolipe? Vogliamo parlare di quel "Felipe baby stay cool" che dall'aprile del 2009 ci portiamo dietro?
Poi sì, parlando soltanto di "coppie" di compagni di squadra, non posso rimanere indifferente di fronte alla separazione dei Buttonso o dei Rosbilton.
...
......
...Direi che per il momento le analogie si concludono qua, per fortuna. E, con vostra grande soddisfazione, si conclude qua anche questo post.
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