mercoledì 28 dicembre 2016

Button vs Alonso: omaggio a due anni di GP2-GP2-GP2 e a due lunghe carriere, una terminata, l'altra ancora in corso

*Perché quando i piloti si ritirano è sempre tempo di fare un po' di bilanci...* (@GS: sì, queste parole sono una trollata in onore dei vecchi tempi e del GP d'Italia 2015, ma questo puoi capirlo solo tu!)

Tra i tanti cambiamenti che affronteremo nella prossima stagione uno è senz'altro l'assenza di un soggetto di spicco, che abbiamo avuto come protagonista, come co-protagonista o come tappezzeria, a seconda delle occasioni, per la bellezza di diciassette anni. Mi riferisco al nostro amato Jensinho e, sì, penso di poterlo definire amato, perché non ho mai sentito di nessuno che proprio non lo sopportasse neanche alla lontana. Eccezione: stagione 2009, quando al volante della Brawn interpretava, in certe occasioni, la parte del Malehhhh Assolotohhhh che poi non era un vero malehhhh assolutohhhh perché tanto, anche quando vinceva, le vittorie le "rubava" alla Redbull e non alla Ferrari, quindi non era una cosa così grave.
A partire dal 2010 il nostro eroe si era ormai accasato alla McLaren, deciso a rimanerci fino a invecchiare. E' esattamente quello che è successo, Jensinho è invecchiato indossando i colori della McLaren, ha visto la McLaren trasformarsi da secondo o terzo team a penultimo o terzultimo, e dopo sette anni passati a tenere alti i colori del team di Woking finalmente ha deciso di trascorrere il 2017 a gironzolare continuando a indossare i colori del team.
Storia diversa per Ferniiii, suo compagno di squadra negli ultimi due anni, lui che diversamente da Jensinho continueremo a vedere in pista almeno per un altro anno, lui che diversamente da Jensinho è stato profondamente odiato o profondamente amato, a seconda delle persone, ma soprattutto a seconda del colore della tuta che indossava.
Per quanto sia prematuro mettere a confronto la carriera di questi due soggetti, dato che uno non ha ancora dato il suo addio alle competizioni, un po' per trollata, un po' per divertimento, ho deciso di farlo comunque.

Jensinho ha esordito poco più che ragazzino brufoloso nel lontano 2000, alla Williams. Di solito andava un po' peggio di RSC che è "uno dei piloti più scarsi della storia", avendo vinto solo sei gran premi e avendo solo asfaltato (purtroppo) un due volte campione di Indycar. Poi è passato in Renault; Jensinho, non Ralf.
Wait, wait, wait, mi correggo: è passato in Benetton, che poi è diventata Renault. Dopo un paio d'anni, infine, è passato in quel team che, di fatto, tutti associano a lui: la B.A.R. Honda. Sono stati tempi duri, spesso senza cavare un ragno dal buco, ma il 2004 è stata un'ottima stagione. Da B.A.R. a Honda, poi la prima vittoria, nel 2006, con gli occhi strabuzzati nel dopogara. Dopo due stagioni di nulla è arrivato l'anno d'oro, quello della Brawn GP. Si è ritrovato nel posto giusto al momento giusto e ha vinto il titolo, con sei vittorie nella prima parte della stagione e un lungo rigirarsi di pollici nella seconda parte dell'anno. All'epoca si è detto di tutto e il contrario di tutto, salvo poi dimenticarsene dopo due minuti contati perché stavano succedendo tante cose molto più interessanti di cui parlare, tra passaggi in Ferrari e ritorni in Mercedes. Perché sì, nel frattempo la Brawn GP, motorizzata Mercedes, è diventata Mercedes, proprio mentre Jenson si apprestava ad andarsene in McLaren. Sono stati sette anni di alti e bassi, con i primi anni di alti e gli ultimi anni di bassi. Ha vinto in McLaren più gare di quante ne avesse vinte prima di arrivarci, l'ultima volta nel GP del Brasile 2012, ha avuto accanto a sé prima Hamilton, poi Perez, poi Magnussen e poi Alonso, l'ha preso in quel posto da Hamilton (eccetto 2011) e da Alonso, ma non importava veramente a nessuno, forse nemmeno a lui. Era semplicemente la prassi, quello che tutti si aspettavano. "Si è ritrovato al posto giusto nel momento giusto per un anno, ha ottenuto quello che gli spettava e, anche se non vincerà mai altri titoli, è giusto riconoscergli di avere meritato quello che si è portato a casa."
Questo è stato Jenson Button, un pilota che magari non piaceva proprio a tutti, ma che anche quelli a cui non piaceva vedevano come un male necessario, di cui non era nemmeno il caso di lamentarsi.

Ferniiii ha esordito nel 2001, un anno dopo rispetto a Button. Ha debuttato in Minardi, dove si è fatto notare per essere stato uno dei migliori piloti Minardi dell'epoca. Se n'è andato alla fine del 2001. Curiosità: nel primo gran premio del 2002, il primo dopo l'addio di Alonso, la Minardi ha ottenuto uno storico quinto posto. Per dirla come va detta, chi ben comincia è a metà dell'opera. Ferniiii nel frattempo stava in Renault come terzo pilota, poi con l'addio di Jensinho ne ha preso il posto nel 2003, stagione in cui ha ottenuto la sua prima vittoria. C'è chi dice che nel 2003/2004 Trulli sia stato molto più performante di lui, ma nessuno ha mai pronunciato questa affermazione al di fuori dei confini dell'Italia. Allo stesso modo nessuno, al di fuori dei confini dell'Italia, ha mai detto che Fisichella sia stato migliore nel 2005/2006, ma che Ferniiii gli abbia rubato due titoli... due titoli che ha rubato, al contempo, alla McLaren e alla Ferrari; e qui c'è qualcosa che non quadra, perché se la McLaren vince solo rubando, non si può rubare alla McLaren. Infatti poi c'è stato l'upgrade: la Ferrari vince per talento, la McLaren vince rubando, chiunque altro vince per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato.
Dopo avere approfittato delle disgrazie altrui molto di meno di quanto abbia fatto la Redbull negli anni di dominio Mercedes, Ferniiii è passato in McLaren e da male necessario è diventato Malehhhh Assolutohhhh. Ha avuto frattanto l'incredibile talento di finire in mezzo a ogni polemica di un certo rilievo: prima guidava la Renault con il mass damper, poi c'è stata la spy-story, poi ci sono state le polemiche con Hamilton e con Ron Dennis, poi è tornato in Renault e c'è stato il crashgate, poi è andato in Ferrari e c'è stato il "Fernando is faster than you"-gate...
Poi finalmente anche per Ferniiii c'è stata un po' di pace, ma non c'è mai stato quel terzo titolo di cui parlava nel 2007, sostenendo che avrebbe vinto il terzo titolo e poi si sarebbe ritirato. Dal 2015 in poi l'abbiamo visto in McLaren, dato che è riuscito nell'eroica impresa di tornare alla squadra di Woking proprio quando è iniziato il suo momento peggiore.
Non è chiaro che cosa farà nel futuro. Probabilmente un giorno o l'altro tornerà in Renault e l'anno seguente la McLaren vincerà il titolo.
Diversamente da Button, Alonso ha avuto spesso il talento di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, il che è verosimilmente il motivo per cui non ha mai vinto il terzo titolo (aggiungerei alle cause anche il fatto di non avere tentato quasi nulla per superare Petrov, quella volta... ma anche lì si può dire che si sia ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato).

Nel 2004 li consideravo i due piloti che avrebbero fatto più parlare di sé nel futuro. Deve esserci stato un periodo in cui pensavo che avrebbero vinto molto di più rispetto a quanto effettivamente abbiano vinto. Erano tempi strani, in cui MSC stava vincendo il suo quinto titolo dietro fila e l'impressione era che, una volta che si fosse ritirato lui, sarebbe toccato a qualcun altro dominare. Poi c'è da dire che non ne sapevo nulla di serie minori, all'epoca, e che non avevo la più pallida idea di chi potesse esordire in F1 nelle stagioni a venire. Il mio ragionamento del 2004 poteva non essere tanto sbagliato: dei piloti che gareggiavano in Formula 1 all'epoca, ad avere vinto titoli nell'epoca post-titoli di MSC, ci sono stati solo loro due e Raikkonen. Alonso ha vinto un titolo in più rispetto a Raikkonen, mentre Button e Raikkonen sono pari da questo punto di vista. Tutto ciò che si può dire è che nel 2004 ho sottovalutato Raikkonen e che non ho guardato le nuove generazioni.
La mia opinione, di fatto, non è cambiata molto da allora, se consideriamo solo ed esclusivamente chi c'era in pista nel 2004. Si può dire che il mio intuito abbia fatto centro, così come ha fatto centro verso la fine del 2007 quando facevo considerazioni simili su Vettel. Ho toppato clamorosamente su Perez (anche se non mi do ancora per vinta, perché c'è stato un periodo in cui pensavo di avere toppato su Button) e solo il futuro ci dirà se ho azzeccato su un altro soggetto innominabile. Ecco, quest'ultimo è uno di quelli su cui spero di avere preso una cantonata. *rolleyes*

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