Voce fuori campo: "Autrice? Autrice...? Autrice,
dove ti sei cacciata? A quest'ora avresti dovuto scrivere il commento alla
stagione già da un po'."
L'Autrice(C): "Giusto, avrei dovuto."
Voce fuori campo: "Nel 2015 sei stata più scattante
e reattiva."
L'Autrice(C): "Esatto. Ciò mi sorprende, dato che il
mondiale 2015 e il mondiale 2016 sono finiti più o meno nello stesso modo. Fine
2015: il campionato è finito, arrivederci al 2016. Fine 2016: il campionato è
finito, tutti sono dispiaciuti perché Massa e Button si ritirano, poi Rosberg
si ritira e forse Alonso va al suo posto, anzi no, forse ci va Vettel, ma
Vettel smentisce, forse ci va Bottas, anzi no, anzi sì, forse il suo posto in
Williams lo prende Wehrlein, ma Wehrlein è troppo giovane per essere
testimonial Martini, quindi se Bottas va in Mercedes al suo posto ci va Massa,
che si è ritirato ma ci ha ripensato."
Potrei avanzare l'ipotesi che 2015 e 2016 non siano
finiti in modo esattamente analogo e che in realtà il 2016 ci abbia riservato
più colpi di scena dopo la fine che prima della fine. Ciò non sarebbe comunque
vero, in quanto anche nel corso della stagione ci sono stati momenti che non
hanno avuto molti precedenti.
Voce fuori campo: "Tipo...?"
L'Autrice(C): "Kv...
...
...
..."
Voce fuori campo: "Okay, ti interrompo che è meglio.
Che cosa ne diresti di raccontarci in maniera sintetica e schematica quello che
è successo nel corso della stagione?"
Devo ammettere che questa è un'ottima idea e forse è il
modo migliore per iniziare questo commento. Il campionato 2016, in realtà, i
suoi colpi di scena li ha avuti anche nel corso del campionato, e se non sono
stati veri colpi di scena possiamo comunque farceli bastare e considerarli
tali.
Tutto è iniziato prima dell'inizio della stagione. Per
essere precisi tutto è iniziato con una modifica al sistema di qualifiche. Tale
modifica ha aperto la mente a tutti, che hanno improvvisamente realizzato a
distanza di dieci anni che loro amavano più di ogni altra cosa il sistema del
2005. Alcuni hanno anche fatto un salto indietro di altri dieci anni, quando
c'erano due sessioni di qualifiche, una al venerdì e una al sabato, che
duravano un'ora. Questo nuovo sistema di qualifiche è durato molto poco, ha portato
agli stessi risultati del vecchio sistema, non piaceva a nessuno e ha messo
d'accordo tutti i team, i piloti e gli addetti ai lavori: meglio tornare al
sistema vecchio.
Nel frattempo Rosberg ha vinto un paio di gran premi
(Australia e Cina, perché la Malesia quest'anno non c'era, o meglio, c'era, ma
non in marzo), e siccome aveva già vinto gli ultimi tre del 2015 ciò ha
contribuito alla gioia di Mazzoni che ha potuto andare a scovare statistiche
che, di recente, erano cadute un po' nel dimenticatoio.
In realtà non è che nei due gran premi successivi il
vincitore sia cambiato, ma semplicemente c'erano altre cose di cui parlare,
dove per altre cose si intendono le partenze di Kvyat. Al Gran Premio della
Cina è capitato un po' di caos. Kvyat si è fatto un po' i fatti suoi e le due
Ferrari sono venute a contatto. Sarebbe finita lì, perché Raikkonen che era
quello che ci aveva rimesso di più non l'aveva neanche presa malissimo (un
bwoahhhh ed era tutto dimenticato, per lui, un po' come succede per le
vittorie... che poi, vittorie...) se non che, sul podio, si sono incontrati
proprio Vettel e Kvyat. Sul retro del podio non siamo arrivati ai livelli di
"impara a imparare" ma ci siamo andati molto vicini. Tutto sembrava
finito lì e tutto sarebbe finito lì se in Russia, due settimane più tardi,
Kvyat non avesse tamponato Vettel esattamente due secondi contati dopo l'inizio
della gara, costringendolo al ritiro, guadagnandosi l'odio dei ferraristi e,
soprattutto, perdendo il volante, venendo declassato alla Toro Rosso, con
istantanea promozione di Verstappino. La sua presenza in Redbull ha fatto
immediatamente discutere, così come il declassamento di Kvyat, e frattanto si è
arrivati in Spagna. Ironia della sorte, appena arrivati in Spagna Rosberg e
Hamilton sono finiti a sbattere l'uno contro l'altro e la gara l'ha vinta
nientemeno che Verstappino.
Piccola precisazione: fino a quel momento Hamilton era
andato in giro a collezionare disgrazie di ogni sorta, ritrovandosi sotto di
una quarantina di punti rispetto al suo compagno di squadra e facendo insorgere
una lunga serie di lamentele da parte degli appassionati del tipo "il
mondiale è già finito in maggio". Tuttavia quando è finito maggio, l'unica
ragione per cui non posso affermare che Hamilton abbia vinto la gara
automobilistica più importante e suggestiva al mondo è la mia convinzione che
la gara automobilistica più importante e suggestiva al mondo non sia stata
disputata a Monaco, ma sempre nello stesso giorno a Indianapolis. Quella l'ha
vinta l'ex Marussia Boy Alexander Rossi, ma non siamo qui per parlare di
Indycar. A Monaco Ricciardo era più o meno stabilmente in testa alla gara,
quando però ai box hanno fatto un po' di danni e smarrito le gomme.
#IrvineApproved. Hamilton ne ha ovviamente approfittato.
Al via del gran premio del Canada, Vettel ha fatto il
colpo del secolo, portandosi in testa. C'era intanto un lieve contatto tra le
Mercedes, uno di quelli che tutto sommato non hanno nemmeno mandato Toto Wolff
fuori di testa. Ha vinto di nuovo Hamilton, mentre Vettel ha chiuso secondo per
questioni di strategia e di gabbiani da schivare nel corso della gara. Dopo
avere collezionato svarioni per due weekend, Rosberg ha vinto in Azerbaijan (dove
Perez ha conquistato il secondo podio stagionale, dopo quello di Monaco), poi
ha ripreso a collezionare svarioni per tutto il mese seguente, iniziando con
l'andare addosso al compagno di squadra. Hamilton ha vinto in Austria
nonostante l'incidente, poi in Gran Bretagna, Ungheria e Germania, portandosi a
+19 al momento di andare in vacanza. Facendo un passo indietro, la Manor ha
conquistato un punto al Redbullring portandosi in vantaggio in classifica sulla
Sauber. #WeBelieveInWehrlein. ...Perché anche queste cose contano.
Il campionato è ripartito dal Belgio, con Hamilton ultimo
in griglia insieme ad Alonso, entrambi costretti alla sostituzione del motore. Avevamo
già visto una gara sospesa dalla bandiera rossa in Australia, dopo il
cappottamento di Alonso, e c'è stata una bandiera rossa anche in Belgio,
laddove Magnussen è andato a sbattere contro le barriere spargendo detriti
ovunque. Sia Hamilton sia Alonso ne sono stati abbastanza avvantaggiati, non lo
si può negare. Nel frattempo Rosberg stava recuperando in classifica con la
vittoria a Spa e con quella di una settimana più tardi al Gran Premio d'Italia.
Poi ha vinto anche a Singapore, in cui l'evento principale del weekend è stata
l'apparizione di un varano che ha attraversato la pista. #GiantLizardPower.
Hamilton era sul punto di riprendersi la vetta della
classifica in Malesia. Tutto era dalla sua parte: il suo avversario aveva
collezionato disgrazie ed era precipitato indietro, lui aveva decine di secondi
di vantaggio su avversari non troppo rilevanti per la classifica... insomma,
era nella stessa identica situazione di Massa in Ungheria 2008, tanto che tutto
è terminato con una grigliata all’ungherese. La gara è finita con una doppietta
Redbull che, a guardarci bene, negli ultimi tre anni ha vinto solo quando le
Mercedes finivano fuori, senza che nessuno scomodasse il fatto di vincere per
cu*o e non per merito.
In Giappone Hamilton ci è andato per vincere, ma non ha
vinto. Il vantaggio di Rosberg, a quel punto, era tale da permettergli di
arrivare sempre secondo dietro a Hamilton fino alla fine dell’anno. E'
esattamente quello che è successo in Texas, in Messico, in Brasile e ad Abu
Dhabi.
In realtà nessuno dei due piloti Mercedes è stato preso
molto in considerazione nel corso del GP del Messico. Lì si è scatenato il caos
che ha portato all'ennesima lite via stampa tra Vettel e Verstappen (a proposito,
i ferraristi ormai si erano dimenticati di Kvyat, anzi, qualcuno probabilmente
rimpiangeva i bei giorni di gloria in cui in Redbull c'era lui). Dopo il Gran
Premio del Brasile, in ogni caso, Verstappino si era già riconfermato come
santohhhh subitohhhh (oltre al diluvio, alle bandiere rosse e alla standing
ovation per Massa è infatti emerso anche lui - nessuno se n'è accorto, ma nel
frattempo anche Nasr ha dato il meglio di sé conquistando punti: Sauber >
Manor) e ormai era l'unico ostacolo che avrebbe potuto mettersi tra Rosberg e
il titolo, secondo l'opinione pubblica, e questo per due ragioni,
essenzialmente: 1) la maggior parte delle peripezie avute da Rosberg durante la
stagione avevano a che vedere con Verstappen e in genere Verstappen aveva sempre
avuto la meglio, 2) nessuno era convinto davvero che Rosberg potesse vincere il
titolo, a parte probabilmente sua madre.
Alla fine è venuto fuori che tutti si stavano sbagliando,
ma con una certa nonchalance sono saliti tutti in branco sul carro del vincitore,
facendo affermazioni da social justice warrior del motorsport del tipo
"sono troppo felicehhhh!!!11!!!!11! finalmente un pilota con l'aria da
secchionehhhh su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimohhhh!!!11!! ha vinto
il titolo!!111!!11!!!" ...poi sì, magari il giorno prima erano loro stessi
che non ci avrebbero scommesso un centesimo e che sostenevano che la Mercedes
avrebbe dovuto metterlo a piedi, ma questo non ha importanza. Quello che conta
davvero è che alla fine sia davvero rimasto a piedi, innescando suo malgrado un
polverone enorme relativo al suo sostituto.
Prima di annunciare il proprio ritiro, Rosberg ha:
- fatto burnout;
- preso in braccio Bernie Ecclestone;
- festeggiato per un'intera notte bevendo come una
spugna;
- bevuto da una scarpa nel corso della notte;
- preso parte a vari eventi promozionali in Malesia;
- istigato le fangirl di Tumblr allo slash.
Il punto dello slash merita un particolare
approfondimento, in quanto è una storia abbastanza complessa. Le cronache
narrano che i Mercedes Boys siano stati compagni di squadra all'epoca del kart.
A quanto pare i due erano grandi amici e tra una gara e l'altra si sfidavano a
chi riusciva a mangiare più pizza. E' stato scomodato perfino Kubica per
raccontare tutto ciò. Poi andavano in giro sui monocicli, probabilmente
pensando di riciclarsi come acrobati da circo (avrebbero potuto farlo qualora
la Formula 1 non si fosse ripresa dal clima di pagliacciate dell'epoca della
spy-story e di tutti gli altri eventi capitati in quegli anni). Tutto ciò, comunque, di per sé è molto
strappalacrime: pare che, contro alle convinzioni generali, oltre a Sutil,
Hamilton abbia avuto anche un altro amico nel mondo del motorsport.
I due, da ragazzini, affermavano che sarebbe stato
bellissimo ritrovarsi come compagni di squadra anche in F1. Vengono tuttora
smentiti dalla stampa internazionale, ma intanto questi due, a parte prendersi
sporadicamente a sportellate e litigare tra di loro via stampa, hanno anche
passato gli ultimi tre anni a vincere tutto quello che c'era da vincere, a
parte tre vittorie Ferrari e quattro vittorie Redbull, quindi forse avevano
ragione loro e non la stampa internazionale. Quest'ultima ha sempre descritto
il tutto come uno scontro eterno tra il bravo ragazzo e il bad boy, con il
ruolo di bad boy che variava da un gran premio all'altro, dato che nessuno dei
due aveva abbastanza scheletri nell'armadio per interpretare la parte del bad
boy 24/7. In tutto ciò, ovviamente, la stampa italiana se ne fregava altamente,
perché si sa, chiunque non guidi la Ferrari è intercambiabile. Inoltre nessuno
è un santohhhh subitohhhh se non la guida e nessuno è un bad boy se non fa
nulla che danneggi la Ferrari, quindi al massimo qui da noi il tutto era visto
come un eterno scontro tra il secchione e l'ultimo della classe, e in effetti
c'è da dire che Hamilton si è impegnato abbastanza per avere un'aria da ultimo
della classe. Ce lo vedrei bene seduto in fondo all'aula mentre smanetta con il
cellulare.
I Rosbilton sono spesso stati protagonisti di fan fiction
slash scritte dalle fangirl di Tumblr, una volta superato il tormentone
Webbonso. In effetti le loro polemiche hanno sempre avuto un non so che che
ricordava alla lontana le discussioni di una coppia di coniugi anziani e
annoiati.
Quando tre giorni dopo la fine della stagione Hamilton ha
pubblicato su Twitter una foto di lui e Rosberg da ragazzini, accompagnata da
una didascalia che suonava come "adesso siamo entrambi campioni del mondo,
come sognavamo da bambini" le tumblrere si sono esaltate. Poi è arrivata
la risposta, che suonava come "tutto quello di cui abbiamo parlato durante
la nostra vacanza in Grecia è diventato reale diciassette anni più tardi".
La suddetta vacanza in Grecia è diventata hot topic su Tumblr (e per hot topic
potete intendere quello che volete).
Io, comunque, sono rimasta molto inquietata quando ho
iniziato a chiedermi di che cosa avessero effettivamente parlato all'età di 14
anni in Grecia. Se TUTTO si è avverato, nel tutto è compreso anche il ritiro
così, a caso, avvenuto cinque giorni dopo la vittoria del titolo? Anche se così
non fosse, ci sono comunque state molte ragioni per rimanere a bocca
spalancata. Okay, ci siamo, il fatto che così, da un giorno all'altro, Rosberg
abbia annunciato il proprio ritiro già di per sé mi ha sorpresa abbastanza. Il primo
pensiero che ho fatto è stato chiedermi se fosse impazzito completamente. Poi
mi sono chiesta se fosse sobrio o se fosse ancora impegnato a bere alcool fin
dalla domenica sera. Infine ho letto un'intervista in cui dichiarava di avere
iniziato a pensare al ritiro, se avesse vinto il titolo, dopo la vittoria in
Giappone, quando gli bastava arrivare sempre secondo per diventare campione del
mondo. Da allora è arrivato sempre secondo. Ora mi sto chiedendo se l'avesse
già pianificato, dato che mi sembra di capire che siamo di fronte a una mente
diabolica. Considerando che fin dal weekend degli USA mi ha dato l'impressione
di essere in modalità Button 2009, inizio ad essere profondamente convinta di
tutto ciò.
Curiosità: mentre noi italiani ferraricentrici ci siamo
dimenticati tutto esattamente lunedì 28 novembre, fregandocene altamente di
stabilire se Rosberg avesse meritato il titolo o di metterci a fare l’elenco di
tutte le combinazioni astrali in cui non l’avrebbe vinto, altrove sono ancora
scatenatissimi, complice il fatto che SkyUK è Hamilton-centrica (non solo, ma
in questo momento il Button-centrismo galoppante non è rilevante) tanto quanto
le reti italiane sono ferraricentriche. Sui social leggo spesso invettive dai
contenuti quantomeno bizzarri. Ne ho beccato uno che sul Tubo commentava un
video scrivendo che il mondiale di quest’anno non si può definire un mondiale
veramente vinto, perché è stato vinto solo all’ultima gara e non in anticipo,
della serie abbiamo invocato che i mondiali non finiscono “in maggio”, poi ci
lamentiamo quando finiscono in novembre. La cosa più pittoresca è gran parte
dei soggetti che sostengono che il mondiale vinto da Rosberg non sia da
considerarsi un vero titolo vinto mi sembrano messi ancora peggio dei soggetti
che ai tempi in cui la Ferrari perdeva il mondiale all’ultimo gran premio
stagionale iniziavano con la storiella del vincere per cu*o e non per merito
rendendo il mondiale falsato, che ormai ho citato in tutte le salse. Il
concetto esposto da quei soggetti era sintetizzabile come: con un altro regolamento
il mondiale sarebbe stato nostro. A volte, addirittura, era inclusa anche un po’
di autocritica. Poi che l’autocritica significasse eleggere un capro espiatorio
a caso (generalmente Domenicali) a cui appioppare la colpa di tutti i mali ignorando
qualsiasi altra cosa è un altro discorso, ma almeno talvolta l’autocritica era
contemplata. I fanboy British, invece, se ne vanno in giro per la rete ad
affermare che Rosberg è uno scarso e che loro sono fieri del fatto che Hamilton
abbia perso il titolo contro un pilota scarso, perché ciò dimostra che Hamilton
è il migliore. Roba che nemmeno negli Old Gold Days di Answers
Yahoo............
CLASSIFICA PILOTI:
1. Nico Rosberg - Mercedes, 385
2. Lewis Hamilton - Mercedes, 380
3. Daniel Ricciardo - Redbull, 256
4. Sebastian Vettel - Ferrari, 212
5. Max Verstappen - Toro Rosso/ Redbull, 205
6. Kimi Raikkonen - Ferrari, 186
7. Sergio Perez - Sauber, 101
8. Valtteri Bottas - Williams, 85
9. Nico Hulkenberg - Force India, 72
10. Fernando Alonso - McLaren, 54
11. Felipe Massa - Williams, 53
12. Carlos Sainz jr - Toro Rosso, 46
13.
Romain Grosjean - Haas, 29
14.
Daniil Kvyat - Redbull/ Toro Rosso, 25
15.
Jenson Button - McLaren, 21
16.
Kevin Magnussen - Renault, 7
17.
Felipe Nasr - Sauber, 2
18.
Jolyon Palmer - Renault, 1
19.
Pascal Wehrlein - Manor, 1
20.
Stoffel Vandoorne - McLaren, 1
21.
Esteban Gutierrez - Haas, 0
22.
Marcus Ericsson - Sauber, 0
23. Esteban Ocon - Manor, 0
24. Rio Haryanto - Manor, 0
CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Mercedes 675, 2. Redbull 468,
3. Ferrari 398, 4. Force India
173, 5. Williams 138, 6. McLaren 76, 7. Toro Rosso 63, 8. Has 29, 9. Renault 8,
10. Sauber 2, 11. Manor 1.
RINGRAZIAMENTI:
Grazie Okiiiiii! <3 Grazie per la meravigliosa
performance in Brasile. Meritavi di ottenere punti. Grazie Rio! Grazie per
averci illuminati con la tua esistenza. Grazie anche a Werly, perché Werly ha
fatto un punto e certe cose non succedono esattamente tutti i giorni. Speriamo
di incrementare un po’ la frequenza prossimamente, perché non voglio aspettare
fino a quando avrò trent’anni per vedere la Manor fare punti un’altra volta.
Grazie Pastorone, non c’eri ma ho sentito la tua presenza
illuminante, nell’aria. Grazie Checo, perché in assenza di Pastorone ho potuto
ammirare le tue performance. Avrei tanto voluto ringraziare anche te,
Scoiattolino Nerd, ma non c’è molto per cui io possa ringraziarti.
Grazie Jensinho, per le foto con la torta durante i
festeggiamenti per i 300 gran premi. Grazie Felipe Primo e Unico, per la tua carriera
e per la pensione che potrai finalmente goderti... o forse no. Grazie Rosbiiii
per avere reso quest’inverno estremamente scoppiettante, il giorno in cui
deciderai di tornare al volante terrò le dita incrociate perché ti possa
capitare, prima o poi, di bere dalla scarpa di Dani-Smile.
Grazie Dani-Smile! <3 <3 <3 Grazie di esistere,
punto e basta.
...e poi basta, ne ho già ringraziati abbastanza, non
posso citarli tutti, altrimenti questo commento non finirà mai. Quindi cordiali
saluti e arrivederci al 2017. #SeeYouLater.