sabato 31 dicembre 2016

Videocommento al Campionato 2016



Link ai Commenti 2016:
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Commento alla stagione 2016 [X]

venerdì 30 dicembre 2016

"Autografi virtuali": anno 2016

07/01: è nato il figlio di Mazzacane e, quando gli ho fatto i miei complimenti su Twitter, ho ricevuto un like e un retweet.

31/01: Katherine Legge è stata criticata da Taki Inoue (!!!!) che trovava ridicola la sua temporanea presenza in testa alla 24 H di Daytona al volante di una vettura bizzarra e ha commentato il fatto. Ho detto la mia e ho ricevuto un like.

15/02: ALEX WURZ! *________*

04/03: anche Original Stig ha messo un like ai miei auguri di buon compleanno.

12/03: quello immortalato in questa foto a Monaco 1984 non era decisamente Senna, a giudicare dal fatto che, quando ho espresso la mia ipotesi, non solo Johnny Cecotto mi ha retwittata, ma ha addirittura iniziato a seguirmi!

 22/03: like di Merhi ai miei auguri di buon compleanno.
 10/05: Castroneves, per il secondo anno di fila.

10/08: David Brabham sembra apprezzare che il numero #31, preso da Ocon, l'abbia portato anche lui, in passato...

12/08: periodo ricco di soddisfazioni, un like anche da Di Grassi.
 22/08: ...e anche da Nasr!

26/08: a Bia Figuerido sono piaciute le mie considerazioni sui gabbiani...


19/10: Enrique Bernoldi mi ha ringraziata dopo che gli ho fatto gli auguri di buon compleanno.
Infine, per concludere l'anno in bellezza, like su Instagram da parte di Tom Chilton:

EDIT. Dimenticavo la signora Maldonado e il suo like ai miei auguri di buon compleanno:


mercoledì 28 dicembre 2016

Button vs Alonso: omaggio a due anni di GP2-GP2-GP2 e a due lunghe carriere, una terminata, l'altra ancora in corso

*Perché quando i piloti si ritirano è sempre tempo di fare un po' di bilanci...* (@GS: sì, queste parole sono una trollata in onore dei vecchi tempi e del GP d'Italia 2015, ma questo puoi capirlo solo tu!)

Tra i tanti cambiamenti che affronteremo nella prossima stagione uno è senz'altro l'assenza di un soggetto di spicco, che abbiamo avuto come protagonista, come co-protagonista o come tappezzeria, a seconda delle occasioni, per la bellezza di diciassette anni. Mi riferisco al nostro amato Jensinho e, sì, penso di poterlo definire amato, perché non ho mai sentito di nessuno che proprio non lo sopportasse neanche alla lontana. Eccezione: stagione 2009, quando al volante della Brawn interpretava, in certe occasioni, la parte del Malehhhh Assolotohhhh che poi non era un vero malehhhh assolutohhhh perché tanto, anche quando vinceva, le vittorie le "rubava" alla Redbull e non alla Ferrari, quindi non era una cosa così grave.
A partire dal 2010 il nostro eroe si era ormai accasato alla McLaren, deciso a rimanerci fino a invecchiare. E' esattamente quello che è successo, Jensinho è invecchiato indossando i colori della McLaren, ha visto la McLaren trasformarsi da secondo o terzo team a penultimo o terzultimo, e dopo sette anni passati a tenere alti i colori del team di Woking finalmente ha deciso di trascorrere il 2017 a gironzolare continuando a indossare i colori del team.
Storia diversa per Ferniiii, suo compagno di squadra negli ultimi due anni, lui che diversamente da Jensinho continueremo a vedere in pista almeno per un altro anno, lui che diversamente da Jensinho è stato profondamente odiato o profondamente amato, a seconda delle persone, ma soprattutto a seconda del colore della tuta che indossava.
Per quanto sia prematuro mettere a confronto la carriera di questi due soggetti, dato che uno non ha ancora dato il suo addio alle competizioni, un po' per trollata, un po' per divertimento, ho deciso di farlo comunque.

Jensinho ha esordito poco più che ragazzino brufoloso nel lontano 2000, alla Williams. Di solito andava un po' peggio di RSC che è "uno dei piloti più scarsi della storia", avendo vinto solo sei gran premi e avendo solo asfaltato (purtroppo) un due volte campione di Indycar. Poi è passato in Renault; Jensinho, non Ralf.
Wait, wait, wait, mi correggo: è passato in Benetton, che poi è diventata Renault. Dopo un paio d'anni, infine, è passato in quel team che, di fatto, tutti associano a lui: la B.A.R. Honda. Sono stati tempi duri, spesso senza cavare un ragno dal buco, ma il 2004 è stata un'ottima stagione. Da B.A.R. a Honda, poi la prima vittoria, nel 2006, con gli occhi strabuzzati nel dopogara. Dopo due stagioni di nulla è arrivato l'anno d'oro, quello della Brawn GP. Si è ritrovato nel posto giusto al momento giusto e ha vinto il titolo, con sei vittorie nella prima parte della stagione e un lungo rigirarsi di pollici nella seconda parte dell'anno. All'epoca si è detto di tutto e il contrario di tutto, salvo poi dimenticarsene dopo due minuti contati perché stavano succedendo tante cose molto più interessanti di cui parlare, tra passaggi in Ferrari e ritorni in Mercedes. Perché sì, nel frattempo la Brawn GP, motorizzata Mercedes, è diventata Mercedes, proprio mentre Jenson si apprestava ad andarsene in McLaren. Sono stati sette anni di alti e bassi, con i primi anni di alti e gli ultimi anni di bassi. Ha vinto in McLaren più gare di quante ne avesse vinte prima di arrivarci, l'ultima volta nel GP del Brasile 2012, ha avuto accanto a sé prima Hamilton, poi Perez, poi Magnussen e poi Alonso, l'ha preso in quel posto da Hamilton (eccetto 2011) e da Alonso, ma non importava veramente a nessuno, forse nemmeno a lui. Era semplicemente la prassi, quello che tutti si aspettavano. "Si è ritrovato al posto giusto nel momento giusto per un anno, ha ottenuto quello che gli spettava e, anche se non vincerà mai altri titoli, è giusto riconoscergli di avere meritato quello che si è portato a casa."
Questo è stato Jenson Button, un pilota che magari non piaceva proprio a tutti, ma che anche quelli a cui non piaceva vedevano come un male necessario, di cui non era nemmeno il caso di lamentarsi.

Ferniiii ha esordito nel 2001, un anno dopo rispetto a Button. Ha debuttato in Minardi, dove si è fatto notare per essere stato uno dei migliori piloti Minardi dell'epoca. Se n'è andato alla fine del 2001. Curiosità: nel primo gran premio del 2002, il primo dopo l'addio di Alonso, la Minardi ha ottenuto uno storico quinto posto. Per dirla come va detta, chi ben comincia è a metà dell'opera. Ferniiii nel frattempo stava in Renault come terzo pilota, poi con l'addio di Jensinho ne ha preso il posto nel 2003, stagione in cui ha ottenuto la sua prima vittoria. C'è chi dice che nel 2003/2004 Trulli sia stato molto più performante di lui, ma nessuno ha mai pronunciato questa affermazione al di fuori dei confini dell'Italia. Allo stesso modo nessuno, al di fuori dei confini dell'Italia, ha mai detto che Fisichella sia stato migliore nel 2005/2006, ma che Ferniiii gli abbia rubato due titoli... due titoli che ha rubato, al contempo, alla McLaren e alla Ferrari; e qui c'è qualcosa che non quadra, perché se la McLaren vince solo rubando, non si può rubare alla McLaren. Infatti poi c'è stato l'upgrade: la Ferrari vince per talento, la McLaren vince rubando, chiunque altro vince per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato.
Dopo avere approfittato delle disgrazie altrui molto di meno di quanto abbia fatto la Redbull negli anni di dominio Mercedes, Ferniiii è passato in McLaren e da male necessario è diventato Malehhhh Assolutohhhh. Ha avuto frattanto l'incredibile talento di finire in mezzo a ogni polemica di un certo rilievo: prima guidava la Renault con il mass damper, poi c'è stata la spy-story, poi ci sono state le polemiche con Hamilton e con Ron Dennis, poi è tornato in Renault e c'è stato il crashgate, poi è andato in Ferrari e c'è stato il "Fernando is faster than you"-gate...
Poi finalmente anche per Ferniiii c'è stata un po' di pace, ma non c'è mai stato quel terzo titolo di cui parlava nel 2007, sostenendo che avrebbe vinto il terzo titolo e poi si sarebbe ritirato. Dal 2015 in poi l'abbiamo visto in McLaren, dato che è riuscito nell'eroica impresa di tornare alla squadra di Woking proprio quando è iniziato il suo momento peggiore.
Non è chiaro che cosa farà nel futuro. Probabilmente un giorno o l'altro tornerà in Renault e l'anno seguente la McLaren vincerà il titolo.
Diversamente da Button, Alonso ha avuto spesso il talento di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, il che è verosimilmente il motivo per cui non ha mai vinto il terzo titolo (aggiungerei alle cause anche il fatto di non avere tentato quasi nulla per superare Petrov, quella volta... ma anche lì si può dire che si sia ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato).

Nel 2004 li consideravo i due piloti che avrebbero fatto più parlare di sé nel futuro. Deve esserci stato un periodo in cui pensavo che avrebbero vinto molto di più rispetto a quanto effettivamente abbiano vinto. Erano tempi strani, in cui MSC stava vincendo il suo quinto titolo dietro fila e l'impressione era che, una volta che si fosse ritirato lui, sarebbe toccato a qualcun altro dominare. Poi c'è da dire che non ne sapevo nulla di serie minori, all'epoca, e che non avevo la più pallida idea di chi potesse esordire in F1 nelle stagioni a venire. Il mio ragionamento del 2004 poteva non essere tanto sbagliato: dei piloti che gareggiavano in Formula 1 all'epoca, ad avere vinto titoli nell'epoca post-titoli di MSC, ci sono stati solo loro due e Raikkonen. Alonso ha vinto un titolo in più rispetto a Raikkonen, mentre Button e Raikkonen sono pari da questo punto di vista. Tutto ciò che si può dire è che nel 2004 ho sottovalutato Raikkonen e che non ho guardato le nuove generazioni.
La mia opinione, di fatto, non è cambiata molto da allora, se consideriamo solo ed esclusivamente chi c'era in pista nel 2004. Si può dire che il mio intuito abbia fatto centro, così come ha fatto centro verso la fine del 2007 quando facevo considerazioni simili su Vettel. Ho toppato clamorosamente su Perez (anche se non mi do ancora per vinta, perché c'è stato un periodo in cui pensavo di avere toppato su Button) e solo il futuro ci dirà se ho azzeccato su un altro soggetto innominabile. Ecco, quest'ultimo è uno di quelli su cui spero di avere preso una cantonata. *rolleyes*

giovedì 22 dicembre 2016

Formula 1 2016: il commento alla stagione

Voce fuori campo: "Autrice? Autrice...? Autrice, dove ti sei cacciata? A quest'ora avresti dovuto scrivere il commento alla stagione già da un po'."
L'Autrice(C): "Giusto, avrei dovuto."
Voce fuori campo: "Nel 2015 sei stata più scattante e reattiva."
L'Autrice(C): "Esatto. Ciò mi sorprende, dato che il mondiale 2015 e il mondiale 2016 sono finiti più o meno nello stesso modo. Fine 2015: il campionato è finito, arrivederci al 2016. Fine 2016: il campionato è finito, tutti sono dispiaciuti perché Massa e Button si ritirano, poi Rosberg si ritira e forse Alonso va al suo posto, anzi no, forse ci va Vettel, ma Vettel smentisce, forse ci va Bottas, anzi no, anzi sì, forse il suo posto in Williams lo prende Wehrlein, ma Wehrlein è troppo giovane per essere testimonial Martini, quindi se Bottas va in Mercedes al suo posto ci va Massa, che si è ritirato ma ci ha ripensato."
Potrei avanzare l'ipotesi che 2015 e 2016 non siano finiti in modo esattamente analogo e che in realtà il 2016 ci abbia riservato più colpi di scena dopo la fine che prima della fine. Ciò non sarebbe comunque vero, in quanto anche nel corso della stagione ci sono stati momenti che non hanno avuto molti precedenti.
Voce fuori campo: "Tipo...?"
L'Autrice(C): "Kv...
...
...
..."
Voce fuori campo: "Okay, ti interrompo che è meglio. Che cosa ne diresti di raccontarci in maniera sintetica e schematica quello che è successo nel corso della stagione?"
Devo ammettere che questa è un'ottima idea e forse è il modo migliore per iniziare questo commento. Il campionato 2016, in realtà, i suoi colpi di scena li ha avuti anche nel corso del campionato, e se non sono stati veri colpi di scena possiamo comunque farceli bastare e considerarli tali.

Tutto è iniziato prima dell'inizio della stagione. Per essere precisi tutto è iniziato con una modifica al sistema di qualifiche. Tale modifica ha aperto la mente a tutti, che hanno improvvisamente realizzato a distanza di dieci anni che loro amavano più di ogni altra cosa il sistema del 2005. Alcuni hanno anche fatto un salto indietro di altri dieci anni, quando c'erano due sessioni di qualifiche, una al venerdì e una al sabato, che duravano un'ora. Questo nuovo sistema di qualifiche è durato molto poco, ha portato agli stessi risultati del vecchio sistema, non piaceva a nessuno e ha messo d'accordo tutti i team, i piloti e gli addetti ai lavori: meglio tornare al sistema vecchio.
Nel frattempo Rosberg ha vinto un paio di gran premi (Australia e Cina, perché la Malesia quest'anno non c'era, o meglio, c'era, ma non in marzo), e siccome aveva già vinto gli ultimi tre del 2015 ciò ha contribuito alla gioia di Mazzoni che ha potuto andare a scovare statistiche che, di recente, erano cadute un po' nel dimenticatoio.
In realtà non è che nei due gran premi successivi il vincitore sia cambiato, ma semplicemente c'erano altre cose di cui parlare, dove per altre cose si intendono le partenze di Kvyat. Al Gran Premio della Cina è capitato un po' di caos. Kvyat si è fatto un po' i fatti suoi e le due Ferrari sono venute a contatto. Sarebbe finita lì, perché Raikkonen che era quello che ci aveva rimesso di più non l'aveva neanche presa malissimo (un bwoahhhh ed era tutto dimenticato, per lui, un po' come succede per le vittorie... che poi, vittorie...) se non che, sul podio, si sono incontrati proprio Vettel e Kvyat. Sul retro del podio non siamo arrivati ai livelli di "impara a imparare" ma ci siamo andati molto vicini. Tutto sembrava finito lì e tutto sarebbe finito lì se in Russia, due settimane più tardi, Kvyat non avesse tamponato Vettel esattamente due secondi contati dopo l'inizio della gara, costringendolo al ritiro, guadagnandosi l'odio dei ferraristi e, soprattutto, perdendo il volante, venendo declassato alla Toro Rosso, con istantanea promozione di Verstappino. La sua presenza in Redbull ha fatto immediatamente discutere, così come il declassamento di Kvyat, e frattanto si è arrivati in Spagna. Ironia della sorte, appena arrivati in Spagna Rosberg e Hamilton sono finiti a sbattere l'uno contro l'altro e la gara l'ha vinta nientemeno che Verstappino.
Piccola precisazione: fino a quel momento Hamilton era andato in giro a collezionare disgrazie di ogni sorta, ritrovandosi sotto di una quarantina di punti rispetto al suo compagno di squadra e facendo insorgere una lunga serie di lamentele da parte degli appassionati del tipo "il mondiale è già finito in maggio". Tuttavia quando è finito maggio, l'unica ragione per cui non posso affermare che Hamilton abbia vinto la gara automobilistica più importante e suggestiva al mondo è la mia convinzione che la gara automobilistica più importante e suggestiva al mondo non sia stata disputata a Monaco, ma sempre nello stesso giorno a Indianapolis. Quella l'ha vinta l'ex Marussia Boy Alexander Rossi, ma non siamo qui per parlare di Indycar. A Monaco Ricciardo era più o meno stabilmente in testa alla gara, quando però ai box hanno fatto un po' di danni e smarrito le gomme. #IrvineApproved. Hamilton ne ha ovviamente approfittato.
Al via del gran premio del Canada, Vettel ha fatto il colpo del secolo, portandosi in testa. C'era intanto un lieve contatto tra le Mercedes, uno di quelli che tutto sommato non hanno nemmeno mandato Toto Wolff fuori di testa. Ha vinto di nuovo Hamilton, mentre Vettel ha chiuso secondo per questioni di strategia e di gabbiani da schivare nel corso della gara. Dopo avere collezionato svarioni per due weekend, Rosberg ha vinto in Azerbaijan (dove Perez ha conquistato il secondo podio stagionale, dopo quello di Monaco), poi ha ripreso a collezionare svarioni per tutto il mese seguente, iniziando con l'andare addosso al compagno di squadra. Hamilton ha vinto in Austria nonostante l'incidente, poi in Gran Bretagna, Ungheria e Germania, portandosi a +19 al momento di andare in vacanza. Facendo un passo indietro, la Manor ha conquistato un punto al Redbullring portandosi in vantaggio in classifica sulla Sauber. #WeBelieveInWehrlein. ...Perché anche queste cose contano.
Il campionato è ripartito dal Belgio, con Hamilton ultimo in griglia insieme ad Alonso, entrambi costretti alla sostituzione del motore. Avevamo già visto una gara sospesa dalla bandiera rossa in Australia, dopo il cappottamento di Alonso, e c'è stata una bandiera rossa anche in Belgio, laddove Magnussen è andato a sbattere contro le barriere spargendo detriti ovunque. Sia Hamilton sia Alonso ne sono stati abbastanza avvantaggiati, non lo si può negare. Nel frattempo Rosberg stava recuperando in classifica con la vittoria a Spa e con quella di una settimana più tardi al Gran Premio d'Italia. Poi ha vinto anche a Singapore, in cui l'evento principale del weekend è stata l'apparizione di un varano che ha attraversato la pista. #GiantLizardPower.
Hamilton era sul punto di riprendersi la vetta della classifica in Malesia. Tutto era dalla sua parte: il suo avversario aveva collezionato disgrazie ed era precipitato indietro, lui aveva decine di secondi di vantaggio su avversari non troppo rilevanti per la classifica... insomma, era nella stessa identica situazione di Massa in Ungheria 2008, tanto che tutto è terminato con una grigliata all’ungherese. La gara è finita con una doppietta Redbull che, a guardarci bene, negli ultimi tre anni ha vinto solo quando le Mercedes finivano fuori, senza che nessuno scomodasse il fatto di vincere per cu*o e non per merito.
In Giappone Hamilton ci è andato per vincere, ma non ha vinto. Il vantaggio di Rosberg, a quel punto, era tale da permettergli di arrivare sempre secondo dietro a Hamilton fino alla fine dell’anno. E' esattamente quello che è successo in Texas, in Messico, in Brasile e ad Abu Dhabi.
In realtà nessuno dei due piloti Mercedes è stato preso molto in considerazione nel corso del GP del Messico. Lì si è scatenato il caos che ha portato all'ennesima lite via stampa tra Vettel e Verstappen (a proposito, i ferraristi ormai si erano dimenticati di Kvyat, anzi, qualcuno probabilmente rimpiangeva i bei giorni di gloria in cui in Redbull c'era lui). Dopo il Gran Premio del Brasile, in ogni caso, Verstappino si era già riconfermato come santohhhh subitohhhh (oltre al diluvio, alle bandiere rosse e alla standing ovation per Massa è infatti emerso anche lui - nessuno se n'è accorto, ma nel frattempo anche Nasr ha dato il meglio di sé conquistando punti: Sauber > Manor) e ormai era l'unico ostacolo che avrebbe potuto mettersi tra Rosberg e il titolo, secondo l'opinione pubblica, e questo per due ragioni, essenzialmente: 1) la maggior parte delle peripezie avute da Rosberg durante la stagione avevano a che vedere con Verstappen e in genere Verstappen aveva sempre avuto la meglio, 2) nessuno era convinto davvero che Rosberg potesse vincere il titolo, a parte probabilmente sua madre.
Alla fine è venuto fuori che tutti si stavano sbagliando, ma con una certa nonchalance sono saliti tutti in branco sul carro del vincitore, facendo affermazioni da social justice warrior del motorsport del tipo "sono troppo felicehhhh!!!11!!!!11! finalmente un pilota con l'aria da secchionehhhh su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimohhhh!!!11!! ha vinto il titolo!!111!!11!!!" ...poi sì, magari il giorno prima erano loro stessi che non ci avrebbero scommesso un centesimo e che sostenevano che la Mercedes avrebbe dovuto metterlo a piedi, ma questo non ha importanza. Quello che conta davvero è che alla fine sia davvero rimasto a piedi, innescando suo malgrado un polverone enorme relativo al suo sostituto.
Prima di annunciare il proprio ritiro, Rosberg ha:
- fatto burnout;
- preso in braccio Bernie Ecclestone;
- festeggiato per un'intera notte bevendo come una spugna;
- bevuto da una scarpa nel corso della notte;
- preso parte a vari eventi promozionali in Malesia;
- istigato le fangirl di Tumblr allo slash.

Il punto dello slash merita un particolare approfondimento, in quanto è una storia abbastanza complessa. Le cronache narrano che i Mercedes Boys siano stati compagni di squadra all'epoca del kart. A quanto pare i due erano grandi amici e tra una gara e l'altra si sfidavano a chi riusciva a mangiare più pizza. E' stato scomodato perfino Kubica per raccontare tutto ciò. Poi andavano in giro sui monocicli, probabilmente pensando di riciclarsi come acrobati da circo (avrebbero potuto farlo qualora la Formula 1 non si fosse ripresa dal clima di pagliacciate dell'epoca della spy-story e di tutti gli altri eventi capitati in quegli anni).  Tutto ciò, comunque, di per sé è molto strappalacrime: pare che, contro alle convinzioni generali, oltre a Sutil, Hamilton abbia avuto anche un altro amico nel mondo del motorsport.
I due, da ragazzini, affermavano che sarebbe stato bellissimo ritrovarsi come compagni di squadra anche in F1. Vengono tuttora smentiti dalla stampa internazionale, ma intanto questi due, a parte prendersi sporadicamente a sportellate e litigare tra di loro via stampa, hanno anche passato gli ultimi tre anni a vincere tutto quello che c'era da vincere, a parte tre vittorie Ferrari e quattro vittorie Redbull, quindi forse avevano ragione loro e non la stampa internazionale. Quest'ultima ha sempre descritto il tutto come uno scontro eterno tra il bravo ragazzo e il bad boy, con il ruolo di bad boy che variava da un gran premio all'altro, dato che nessuno dei due aveva abbastanza scheletri nell'armadio per interpretare la parte del bad boy 24/7. In tutto ciò, ovviamente, la stampa italiana se ne fregava altamente, perché si sa, chiunque non guidi la Ferrari è intercambiabile. Inoltre nessuno è un santohhhh subitohhhh se non la guida e nessuno è un bad boy se non fa nulla che danneggi la Ferrari, quindi al massimo qui da noi il tutto era visto come un eterno scontro tra il secchione e l'ultimo della classe, e in effetti c'è da dire che Hamilton si è impegnato abbastanza per avere un'aria da ultimo della classe. Ce lo vedrei bene seduto in fondo all'aula mentre smanetta con il cellulare.
I Rosbilton sono spesso stati protagonisti di fan fiction slash scritte dalle fangirl di Tumblr, una volta superato il tormentone Webbonso. In effetti le loro polemiche hanno sempre avuto un non so che che ricordava alla lontana le discussioni di una coppia di coniugi anziani e annoiati.
Quando tre giorni dopo la fine della stagione Hamilton ha pubblicato su Twitter una foto di lui e Rosberg da ragazzini, accompagnata da una didascalia che suonava come "adesso siamo entrambi campioni del mondo, come sognavamo da bambini" le tumblrere si sono esaltate. Poi è arrivata la risposta, che suonava come "tutto quello di cui abbiamo parlato durante la nostra vacanza in Grecia è diventato reale diciassette anni più tardi". La suddetta vacanza in Grecia è diventata hot topic su Tumblr (e per hot topic potete intendere quello che volete).
Io, comunque, sono rimasta molto inquietata quando ho iniziato a chiedermi di che cosa avessero effettivamente parlato all'età di 14 anni in Grecia. Se TUTTO si è avverato, nel tutto è compreso anche il ritiro così, a caso, avvenuto cinque giorni dopo la vittoria del titolo? Anche se così non fosse, ci sono comunque state molte ragioni per rimanere a bocca spalancata. Okay, ci siamo, il fatto che così, da un giorno all'altro, Rosberg abbia annunciato il proprio ritiro già di per sé mi ha sorpresa abbastanza. Il primo pensiero che ho fatto è stato chiedermi se fosse impazzito completamente. Poi mi sono chiesta se fosse sobrio o se fosse ancora impegnato a bere alcool fin dalla domenica sera. Infine ho letto un'intervista in cui dichiarava di avere iniziato a pensare al ritiro, se avesse vinto il titolo, dopo la vittoria in Giappone, quando gli bastava arrivare sempre secondo per diventare campione del mondo. Da allora è arrivato sempre secondo. Ora mi sto chiedendo se l'avesse già pianificato, dato che mi sembra di capire che siamo di fronte a una mente diabolica. Considerando che fin dal weekend degli USA mi ha dato l'impressione di essere in modalità Button 2009, inizio ad essere profondamente convinta di tutto ciò.

Curiosità: mentre noi italiani ferraricentrici ci siamo dimenticati tutto esattamente lunedì 28 novembre, fregandocene altamente di stabilire se Rosberg avesse meritato il titolo o di metterci a fare l’elenco di tutte le combinazioni astrali in cui non l’avrebbe vinto, altrove sono ancora scatenatissimi, complice il fatto che SkyUK è Hamilton-centrica (non solo, ma in questo momento il Button-centrismo galoppante non è rilevante) tanto quanto le reti italiane sono ferraricentriche. Sui social leggo spesso invettive dai contenuti quantomeno bizzarri. Ne ho beccato uno che sul Tubo commentava un video scrivendo che il mondiale di quest’anno non si può definire un mondiale veramente vinto, perché è stato vinto solo all’ultima gara e non in anticipo, della serie abbiamo invocato che i mondiali non finiscono “in maggio”, poi ci lamentiamo quando finiscono in novembre. La cosa più pittoresca è gran parte dei soggetti che sostengono che il mondiale vinto da Rosberg non sia da considerarsi un vero titolo vinto mi sembrano messi ancora peggio dei soggetti che ai tempi in cui la Ferrari perdeva il mondiale all’ultimo gran premio stagionale iniziavano con la storiella del vincere per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato, che ormai ho citato in tutte le salse. Il concetto esposto da quei soggetti era sintetizzabile come: con un altro regolamento il mondiale sarebbe stato nostro. A volte, addirittura, era inclusa anche un po’ di autocritica. Poi che l’autocritica significasse eleggere un capro espiatorio a caso (generalmente Domenicali) a cui appioppare la colpa di tutti i mali ignorando qualsiasi altra cosa è un altro discorso, ma almeno talvolta l’autocritica era contemplata. I fanboy British, invece, se ne vanno in giro per la rete ad affermare che Rosberg è uno scarso e che loro sono fieri del fatto che Hamilton abbia perso il titolo contro un pilota scarso, perché ciò dimostra che Hamilton è il migliore. Roba che nemmeno negli Old Gold Days di Answers Yahoo............

CLASSIFICA PILOTI:
1. Nico Rosberg - Mercedes, 385
2. Lewis Hamilton - Mercedes, 380
3. Daniel Ricciardo - Redbull, 256
4. Sebastian Vettel - Ferrari, 212
5. Max Verstappen - Toro Rosso/ Redbull, 205
6. Kimi Raikkonen - Ferrari, 186
7. Sergio Perez - Sauber, 101
8. Valtteri Bottas - Williams, 85
9. Nico Hulkenberg - Force India, 72
10. Fernando Alonso - McLaren, 54
11. Felipe Massa - Williams, 53
12. Carlos Sainz jr - Toro Rosso, 46
13. Romain Grosjean - Haas, 29
14. Daniil Kvyat - Redbull/ Toro Rosso, 25
15. Jenson Button - McLaren, 21
16. Kevin Magnussen - Renault, 7
17. Felipe Nasr - Sauber, 2
18. Jolyon Palmer - Renault, 1
19. Pascal Wehrlein - Manor, 1
20. Stoffel Vandoorne - McLaren, 1
21. Esteban Gutierrez - Haas, 0
22. Marcus Ericsson - Sauber, 0
23. Esteban Ocon - Manor, 0
24. Rio Haryanto - Manor, 0

CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Mercedes 675, 2. Redbull 468, 3. Ferrari 398, 4. Force India 173, 5. Williams 138, 6. McLaren 76, 7. Toro Rosso 63, 8. Has 29, 9. Renault 8, 10. Sauber 2, 11. Manor 1.

RINGRAZIAMENTI:
Grazie Okiiiiii! <3 Grazie per la meravigliosa performance in Brasile. Meritavi di ottenere punti. Grazie Rio! Grazie per averci illuminati con la tua esistenza. Grazie anche a Werly, perché Werly ha fatto un punto e certe cose non succedono esattamente tutti i giorni. Speriamo di incrementare un po’ la frequenza prossimamente, perché non voglio aspettare fino a quando avrò trent’anni per vedere la Manor fare punti un’altra volta.
Grazie Pastorone, non c’eri ma ho sentito la tua presenza illuminante, nell’aria. Grazie Checo, perché in assenza di Pastorone ho potuto ammirare le tue performance. Avrei tanto voluto ringraziare anche te, Scoiattolino Nerd, ma non c’è molto per cui io possa ringraziarti.
Grazie Jensinho, per le foto con la torta durante i festeggiamenti per i 300 gran premi. Grazie Felipe Primo e Unico, per la tua carriera e per la pensione che potrai finalmente goderti... o forse no. Grazie Rosbiiii per avere reso quest’inverno estremamente scoppiettante, il giorno in cui deciderai di tornare al volante terrò le dita incrociate perché ti possa capitare, prima o poi, di bere dalla scarpa di Dani-Smile.
Grazie Dani-Smile! <3 <3 <3 Grazie di esistere, punto e basta.
...e poi basta, ne ho già ringraziati abbastanza, non posso citarli tutti, altrimenti questo commento non finirà mai. Quindi cordiali saluti e arrivederci al 2017. #SeeYouLater.

lunedì 19 dicembre 2016

E se adesso Vettel andasse in Mercedes? [scenario post-apocalittico frutto di semplici congetture mentali]

Lati positivi:
1) qualora la Ferrari non fosse in lotta per il titolo e si decidesse tutto tra i piloti Mercedes (o in alternativa Mercedes + Redbull) potrebbe essere un campionato più combattuto perché non vedo altri potenziali piloti (a parte forse Alonso) che potrebbero impensierire Hamilton già dalla prima stagione;
2) se lasciasse la Ferrari adesso, il suo sostituto POTREBBE essere Giovinazzi!

Lati negativi:
1) se Vettel andasse in Mercedes ricomincerebbe tutta la storiella di quando in Mercedes c'è andato MSC, anzi, forse peggio, dato che MSC in Mercedes non c'è andato dall'oggi al domani e soprattutto all'epoca la Mercedes non cavava un ragno dal buco;
2) ci toccherebbe di sorbirci per un anno la storiella che la Mercedes aveva già pianificato tutto in anticipo, ha fatto vincere il mondiale a Rosberg per levarselo dalle palle e ingaggiare Vettel, il che rende falsato il campionato 2016 e tutti i campionati a venire perché Vettel starebbe dove non doveva stre;
3) ogni volta in cui Vettel andrà meglio di Hamilton ricomincerà la storia del pilota tedesco sulla vettura tedesca e tutti i complottismi del caso, ma sarà peggio di quando c'era Rosberg, perché Rosberg se lo filavano solo i tifosi Mercedes o i tifosi di Hamilton, mentre Vettel avrebbe contro anche tutti i ferraristi e, almeno in Italia, la stampa e gli opinionisti.

GIOVIIIIIIIIIIII! *_________*

Antonio Giovinazzi, secondo classificato nel campionato di GP2 con il team Prema, è stato annunciato oggi come terzo pilota Ferrari.

#ItalianPower! <3

domenica 18 dicembre 2016

I'm the queen of Marussia fangirls

Dal lunedì al venerdì, dentro la mia borsa tengo un piccolo quadernino a spirale. Lo uso come agenda, fin dal 21 ottobre 2013, mio primo giorno nel mio precedente posto di lavoro. Là lo usavo per segnarmi variazioni al mio orario di lavoro ed eventuali ore di straordinario che facevo, qui lo faccio per segnarmi le ore di straordinario come promemoria, dato che l'orario è sempre quello tutta la settimana e che verosimilmente non cambierà. Lo uso, inoltre, per segnarmi tutti i miei promemoria (e per annotarmi i titoli di certe canzoni che passano per radio, in modo da scaricarle quando arrivo a casa). Ormai sono rimaste una decina di pagine, ma penso che riuscirò a usarlo ancora per qualche tempo.
Che cosa c'entra tutto ciò, vi chiederete? Effettivamente, detto così, sembrerebbe non avere nessuna importanza, su questo blog. Invece no, qualcosa di connesso alla Formula 1 c'è: nelle ultime pagine ho attaccato, molto tempo fa, alcune immagini di Formula 1. C'è un edit di Massa con la tuta celebrativa del GP del Brasile 2013, che attaccai subito dopo che lasciò la Ferrari, c'è un'altra immagine sempre di Massa, mentre festeggiava il secondo posto di Abu Double, infine c'è la foto dei festeggiamenti del Gran Premio di Monaco del 2014. Al di sotto c'è scritto "I'm the queen of Marussia fangirls".
Non sono sicura che, oggi 18/12/2016, attaccherei ancora quelle immagini o che attaccherei immagini di F1 sulla mia agenda. Una cosa, però, è certa, quello specifico momento è stato, fin da quel giorno, uno dei momenti che ho considerato A+ nella storia della Formula 1 recente.

Qualche sera fa sono uscita con degli amici. Nella borsa avevo l'agenda che uso al lavoro e, quando ho dovuto prendere un appunto, in mancanza d'altro l'ho fatto lì.
Di fatto le foto di F1 attaccate alla mia agenda sono diventate di "dominio pubblico" e, alla richiesta di spiegazioni su quale fosse il contesto di quelle foto, la risposta che mi sono poi sentita dare è stata "stavano festeggiando un nono posto? sul serio?"...
Sì, stavano festeggiando un nono posto, perché in Formula 1 non ci sono solo quelli che lottano per il titolo, ci sono anche quelli che lottano per non fallire e che, grazie a un nono posto, non sono falliti.

#RespectForLittleTeams