domenica 20 settembre 2015

GRAN PREMIO DI SINGAPORE: GARA

Domenica 20 Settembre: è giunto il giorno della gara a Marina Bay, che scatta alle ore 20.00 locali, quando da noi sono le 14.00.
La gara viene disputata in condizioni di asciutto, i giri previsti sono 61 e ad avere conquistato la pole position è stato Vettel su Ferrari. Le gomme portate dalla Pirelli sono soft e supersoft e tutti i piloti partono con le supersoft.
Le uniche penalità attribuite sono state 5 posizioni di retrocessione ai due piloti della Marussia per sostituzione del cambio, pertanto la griglia di partenza rimane invariata rispetto alle qualifiche, essendo i due già ultimi:
1. Sebastian Vettel (Ferrari), 2. Daniel Ricciardo (Redbull)
3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Daniil Kvyat (Redbull)
5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Nico Rosberg (Mercedes)
7. Valtteri Bottas (Williams), 8. Max Verstappen (Toro Rosso)
9. Felipe Massa (Williams), 10. Romain Grosjean (Lotus)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Fernando Alonso (McLaren)
13. Sergio Perez (Force India), 14. Carlos Sainz (Toro Rosso)
15. Jenson Button (McLaren), 16. Felipe Nasr (Sauber)
17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Pastor Maldonado (Lotus)
19. Will Stevens (Marussia), 20. Alexander Rossi (Marussia)

La partenza è regolare, non avvengono contatti, ma Verstappen rimane fermo sulla griglia di partenza, venendo fortunatamente evitato dai piloti che sopraggiungono. A quel punto i primi dieci sono Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Kvyat, Hamilton, Rosberg, Bottas, Massa, Hulkenberg e Perez con quest’ultimo che per poco non va a tamponare il compagno di squadra.
La prima fase di gara è piuttosto tranquilla, con Vettel che mette un certo gap tra sé e Ricciardo, arrivando a circa cinque secondi. Anche tra i piloti che seguono i distacchi sono particolarmente elevati e al momento non ci sono duelli nemmeno per le posizioni di minore rilievo.
I pitstop iniziano abbastanza presto: il primo a rientrare è Grosjean (al 10°) mentre tra i primi è Kvyat (13°) il primo a cambiare le gomme. Allo stesso giro rientra anche Massa che, nell’uscire, è protagonista di una collisione con Hulkenberg che gli è davanti ma che lo stringe contro a un muretto. Tra i due ci rimette Hulkenberg, che finisce fuori pista e che viene anche penalizzato (+3 posizioni al via a Suzuka), mentre Massa accusa una foratura e due giri più tardi torna nuovamente ai box passando stavolta alle gomme soft.
In regime di virtual safety car gli altri piloti rientrano ai box: adesso i primi dieci sono Vettel (SS), Ricciardo (SS), Raikkonen (SS), Hamilton (S), Rosberg (S), Kvyat (SS), Bottas (SS), Perez (S), Nasr (S) e Grosjean (S). Da VSC si passa poi a safety car in quanto la pista è piena di detriti. La SC rimane in pista abbastanza a lungo in quanto la vettura di Verstappen è doppiata e viene lasciata sdoppiare. Si ripartirà al 19°.

Davanti le posizioni rimangono tali e quali, mentre ci sono problemi per Sainz a cui la vettura va in folle facendolo precipitare in penultima posizione, davanti al solo compagno di squadra che non ha avuto il tempo di riaccordarsi prima che la safety car uscisse di scena. I due “enfant prodige” inizieranno comunque la loro rimonta di lì a poco.
Dopo diversi giri di tranquillità, Hamilton inizia a lamentarsi via radio di una perdita di potenza che nel corso del 27° giro lo vede perdere posizioni a vantaggio di Rosberg, Kvyat e Bottas, dopodiché anche a vantaggio di Perez, Nasr, Alonso e Button con le due McLaren che al momento completano la zona punti. Dopo avere perso ulteriori posizioni e avere iniziato a girare con 14/15 secondi di svantaggio al giro nel confronto con i primi, Hamilton si ritirerà al 33° andando a parcheggiare ai box. Non è l’unico pilota a ritirarsi in quei frangenti: lo stesso destino tocca anche a Massa (rientrato al 30° dopo che la vettura gli è andata in folle, tornerà in pista ma vi rimarrà soltanto per un giro) e Alonso (al 34° per un surriscaldamento del cambio).

Al 36° Kvyat è nuovamente il primo pilota a rientrare ai box, mentre un giro più tardi, quando Vettel aveva circa sei secondi di vantaggio su Ricciardo, la gara viene neutralizzata con la safety car a causa dell’invasione di pista a causa di uno spettatore, che fortunatamente non attraversa la pista né rischia di farsi investire. Ne approfittano per rientrare ai box gli altri piloti (la maggior parte dei quali montano gomme soft in quanto la gara è ancora lunga) e Kvyat perde una posizione a vantaggio di Bottas.
Ci sono al momento 16 vetture in pita: Vettel (S), Ricciardo (S), Raikkonen (S), Rosberg (S), Bottas (S), Kvyat (S), Perez (S), Grosjean (S), Maldonado (S), Button (S), Nasr (SS), Verstappen (SS), Sainz (SS), Rossi (SS), Stevens (SS). Questi ultimi due sono doppiati e per non perdere troppo tempo non vengono lasciati sdoppiare, ma ai due viene ordinato di lasciar passare le altre vetture al restart, che avviene al 41° giro. Rossi, che era davanti a Stevens fin dal primo giro, perde per un breve istante la posizione nei confronti del compagno di squadra, ma poi riesce a riprenderla.
Al 41° giro nel tentativo di superare Maldonado, Button lo tampona distruggendo l’ala anteriore e danneggiando anche la Lotus del rivale che però rimane in pista. Button rientra ai box, riesce a tornare in pista davanti alle sole Marussia, ma la sua gara non durerà comunque fino alla fine: tornerà dentro al 53° ritirandosi per un problema al cambio.
Tornando a Maldonado, subito dopo la collisione con Button è stato superato da entrambe le Toro Rosso che sono scatenatissime e si lanciano all’inseguimento di Grosjean: sia Verstappen sia Sainz lo superano al 47° giro, non senza che si senta qualche commento in stile “you have to leave the space” via radio da parte di Grosjean. Superato anche da Nasr ed Ericsson al 54° Maldonado rientra ai box, montando gomme supersoft e tornando in pista davanti alle sole Marussia.
Nasr entra in top-ten quando mancano appena due giri alla fine, superando Grosjean che accusa un problema, tanto che rientra ai box per non uscirne più, venendo classificato comunque davanti a Rossi e Stevens che ormai sono doppiati di due giri.
Mentre tra i primi sei le posizioni sono piuttosto stabili, negli ultimi giri Verstappen e Sainz sono ormai negli scarichi di Perez. Si segnala anche un ordine di scuderia dato al più giovane degli “enfant prodige”, nella convinzione che Sainz potesse recuperare nei confronti di Perez. Al “we need to switch positions”, Verstappen ha urlato un no secco. Nessuno dei due ha superato Perez, ma se davvero Sainz era più veloce non è riuscito a dimostrarlo.

1. Sebastian Vettel -- Ferrari -- 2:01:22.118
2. Daniel Ricciardo -- Redbull -- +1.478
3. Kimi Raikkonen -- Ferrari -- +17.154
4. Nico Rosberg -- Mercedes -- +24.720
5. Valtteri Bottas -- Williams -- +34.204
6. Daniil Kvyat -- Redbull -- +35.508
7. Sergio Perez -- Force India -- +50.836
8. Max Verstappen -- Toro Rosso -- +51.450
9. Carlos Sainz -- Toro Rosso -- +52.860
10. Felipe Nasr -- Sauber -- +1:30.045
11. Marcus Ericsson -- Sauber -- +1:37.507
12. Pastor Maldonado -- Lotus -- +1:37.718
13. Romain Grosjean -- Lotus -- +2 Laps
14. Alexander Rossi -- Marussia -- +2 Laps
15. Will Stevens -- Marussia -- +2 Laps
Dnf. Jenson Button -- McLaren -- +9 Laps
Dnf. Fernando Alonso -- McLaren -- +28 Laps
Dnf. Lewis Hamilton -- Mercedes -- +29 Laps
Dnf. Felipe Massa -- Williams -- +31 Laps
Dnf. Nico Hulkenberg -- Force India -- +49 Laps

I TOP: le scelte sono tante, sicuramente Vettel ha fatto un’ottima gara e la Ferrari aveva un’ottima macchina, però privilegerei come top dei top Verstappen che, ritrovatosi ultimo e doppiato già a inizio gara, ha davvero sorpreso risalendo fino alla zona punti e dimostrando ancora una volta di essere all’altezza di battagliare con piloti che hanno molta più esperienza di lui... se non ero ancora convinta, la sua risposta all’ordine di scuderia mi ha fatto propendere per attribuirgli questa carica.
I FLOP: anche qui le scelte sono tante, passando dal tizio comparso improvvisamente in pista a chi avrebbe dovuto impedire che accadesse, fino alle McLaren che ancora una volta non sono arrivate in fondo... però un riconoscimento alla Mercedes ci sta tutto, specie considerando che è la prima volta dall’inizio della stagione che non è mai in posizione di competere almeno per il podio e che e che per il secondo gran premio consecutivo arriva al traguardo con una sola delle due vetture.


Sunshine© per F1GC.
Si ringraziano i lampioni artificiali di Singapore, la Singapore Flyer e la presenza di Alexander Rossi per il supporto fornito nella stesura di questa cronaca. La zona punti è ancora lontana, ma la Sacra Cenerentola almeno sta vedendo spesso il traguardo...


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine