A PARTIRE DA OGGI, MAX VERSTAPPEN E' MAGGIORENNE!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
mercoledì 30 settembre 2015
martedì 29 settembre 2015
Keep calm and watch Champ Car!
Curiosità e osservazioni random su Formula Cart e Champ Car nell'epoca della scissione CART/IRL: 1999, 2000 e 2001
Sta proseguendo, talvolta non senza destarmi preoccupazione per la gran quantità di gare che sto vedendo, dato che è questa l'occupazione alla quale sto dedicando la maggior parte del mio tempo libero, la visione delle gare di Formula Cart di fine anni '90/inizio anni '00.
Stavolta sono pronta a parlare delle cose memorabili relative alle stagioni 1999, 2000 e 2001.
> TORA TORA TORAAAAAAAAAAA!
Ormai passati i tempi di Hiro Matsushita, al quale ho già dedicato l'opportuno spazio, e dei vari giapponesi random a cui veniva dato un volante solo ed esclusivamente a Motegi, è stata la volta di altri gloriosi(?) esponenti del Sol Levante. Nel 1999 ci sono stati addirittura due "omonimi" non imparentati tra loro: Naoki Hattori, uno che lo si era già visto (prevalentemente nelle prequalifiche) intorno al 1990 in Formula 1, e Shigeaki Hattori, uno a cui a metà stagione fu revocata la licenza perché ritenuto incapace di tenere una vettura in pista... che successivamente andò a correre nella Indycar Racing League!
Poi è stata la volta di un certo Takuya Kurosawa che all'esordio nel 2000 fece anche qualche giro da leader tra un pitstop e l'altro, prima di sparire nel dimenticatoio; il tutto corredato dalla presenza di Shinji Nakano e del più pittoresco di tutti, che più di ogni altro si faceva notare: Tora Takagi. Di solito la ragione per cui si faceva notare era che era finito contro un muro o contro un'altra vettura. Una volta ha mandato tre volte in una sola gara fuori qualcuno nella stessa curva, smettendola solo perché al terzo tentativo è finito fuori anche lui. Una volta invece è arrivato quarto... e nessuno se l'è filato!
> Juan Pablo Montoya
Sì, lo so, è forse esagerato inserire un singolo pilota tra i dettagli degni di nota di un periodo, ma nei due anni in cui Montoya è stato in Formula Cart (1999 e 2000) si è fatto notare parecchio, nel 1999 vincendo il titolo, nel 2000 vincendo con un motore Toyota dopo secoli che non accadeva... ah, a quanto pare anche all'epoca e dall'altra parte dell'oceano i motori giapponesi sembravano essere più utili per fare una grigliata piuttosto che per gareggiare.
Il 2000 di Montoya non fu eccezionale, ogni tre per due la macchina lo lasciava a piedi. Lui, però, si sbizzarriva. A Fontana 2000 si mostrò un eccellente gufatore: in una gara in cui c'erano rimaste in pista qualcosa come sette(?) vetture (una delle quali era quella di Tarso Marques - sì, proprio lui!), si sbizzarrì a fare, al microfono dell'intervistatore, un pronostico, secondo cui testualmente, se avesse dovuto scommettere dei soldi sul vincitore della gara avrebbe puntato su Castroneves. Per ben un minuto e 17 secondi la gara del brasiliano proseguì nel senso giusto, poi fece un gran botto contro un muro. Credo che i piloti siano preoccupati che un giorno, quando si ritirerà, JPM decida di fare il telecronista.
> Green for the crash!
Non poteva passare inosservato il team Green, il cui fondatore si chiamava Green di cognome ma che in ogni caso tra l'altro aveva vetture verdi. I piloti erano Dario Franchitti e Paul Tracy e tutto sommato il team non era messo male... quando i due non andavano l'uno addosso all'altro. Era già accaduto un paio di volte anche nel 1998(?), ma non hanno perso l'abitudine nemmeno in seguito.
Oh, e alla fine del 2000, Tracy che all'ultima gara era ancora in lotta per il titolo anziché i soliti capelli platinati sfoggiava un nuovo colore, qualcosa come verde chiaro brillante, che anziché dargli la semplice aria da alcolista che passa le domeniche pomeriggio sdraiato sul divano a guardare eventi sportivi tracannando litri di birra, lo faceva somigliare vagamente a un alieno (sì, certo, chiaramente un alieno alcolista che passa le domeniche pomeriggio sdraiato sul divano a guardare eventi sportivi tracannando litri di birra, per chi avesse dei dubbi).
> La grande capacità(?) dei brasiliani nel controllare le proprie emozioni
La gente che un tempo criticava Barrichello per le poche lacrime versate sul podio in qualche occasione, evidentemente non sa che cosa succedeva dall'altra parte dell'oceano, non ha mai visto l'intervista post-gara di Gil De Ferran quando vinse il titolo nel 2000, o quelle di Roberto Moreno e Cristiano da Matta dopo le vittorie... e soprattutto a quanto pare non è nemmeno lontanamente al corrente dell'esistenza di Helio Castroneves, che in occasioni di vittorie, podi, ritiri o eventi occasionali vari, aveva generalmente l'abitudine di scoppiare a piangere all'improvviso e del tutto inaspettatamente e senza preavviso (anche se, conoscendo il soggetto, dire "inaspettatamente" forse è un po' troppo).
L'unico brasiliano che ho visto mantenere l'autocontrollo in caso di vittoria è stato forse Christian Fittipaldi (uomo perseguitato dalla iella, tra parentesi: si sarà infortunato non so quante volte in pochi anni), che in compenso ogni volta in cui aveva un incidente con un'altra vettura passava una dozzina di minuti a inveire contro il malcapitato di turno.
> Un nuovo trend in fatto di occhiali
Kenny Brack portava gli occhiali sotto al casco e i suoi occhiali non erano tondi con lenti enormi.
Mai viste inquadrature in cui avesse gli occhiali sotto al casco, ma esistono foto che ritraggono Patrick Carpentier con gli occhiali da vista.
> Il momento di gloria della gente uscita dal nulla
Oh sì, una volta, mentre ci si avvicinava alla metà del 2001, Memo Gidley, pilota mezzo messicano e mezzo statunitense che si era già visto negli anni precedenti, sempre ammesso che qualcuno si fosse sforzato di notarlo, andò vicino a vincere una gara. I primi venti giri però li aveva sofferti stando in seconda posizione alle spalle di un tale Max Wilson, pilota mezzo tedesco e mezzo brasiliano, esordiente che nessuno aveva mai notato, a meno di non soffermarsi a leggere chi fosse l'ultimo in classifica, la cui gara fu così strutturata: venti giri da leader, trenta giri da secondo, poi venti posizioni perse per i casini altrui girando a vuoto per la pitlane per schivare una vettura finita in testacoda proprio davanti alla piazzola in cui avrebbe dovuto fermarsi, senza che nessuno lo rivedesse più, se non quando alla fine, da doppiato, stava in mezzo al duello per la vittoria tra Franchitti e Gidley. Gidley arrivò secondo. Sono davvero dispiaciuta che nessuno dei due piloti "usciti dal nulla" abbia mai conquistato una vittoria in Champ Car.
> Driven
Ho visto lo sponsor del film "Driven" su una vettura e in un circuito e un telecronista una volta, commentò che sembrava "una scena di Driven" un incidente alquanto pittoresco in cui Bryan Herta, già vittima di un "tentativo di decapitazione" qualche anno prima, si vide volare per di sopra un'altra vettura, tra l'altro guidata dall'appena citato Max Wilson. Sorpresa delle sorprese, per la prima volta nel corso della stagione qualcuno si è degnato di intervistarlo e ho provato un colpo al cuore: pensavo che non si potesse contemporaneamente somigliare a Felipe Massa e parlare anche con lo stesso accento, invece ho scoperto che si può. Sono ancora pià dispiaciuta che non abbia mai conquistato una vittoria.
[To be continued... con le curiosità delle stagioni successive.]
Pubblicato anche su F1GC.
Sta proseguendo, talvolta non senza destarmi preoccupazione per la gran quantità di gare che sto vedendo, dato che è questa l'occupazione alla quale sto dedicando la maggior parte del mio tempo libero, la visione delle gare di Formula Cart di fine anni '90/inizio anni '00.
Stavolta sono pronta a parlare delle cose memorabili relative alle stagioni 1999, 2000 e 2001.
> TORA TORA TORAAAAAAAAAAA!
Ormai passati i tempi di Hiro Matsushita, al quale ho già dedicato l'opportuno spazio, e dei vari giapponesi random a cui veniva dato un volante solo ed esclusivamente a Motegi, è stata la volta di altri gloriosi(?) esponenti del Sol Levante. Nel 1999 ci sono stati addirittura due "omonimi" non imparentati tra loro: Naoki Hattori, uno che lo si era già visto (prevalentemente nelle prequalifiche) intorno al 1990 in Formula 1, e Shigeaki Hattori, uno a cui a metà stagione fu revocata la licenza perché ritenuto incapace di tenere una vettura in pista... che successivamente andò a correre nella Indycar Racing League!
Poi è stata la volta di un certo Takuya Kurosawa che all'esordio nel 2000 fece anche qualche giro da leader tra un pitstop e l'altro, prima di sparire nel dimenticatoio; il tutto corredato dalla presenza di Shinji Nakano e del più pittoresco di tutti, che più di ogni altro si faceva notare: Tora Takagi. Di solito la ragione per cui si faceva notare era che era finito contro un muro o contro un'altra vettura. Una volta ha mandato tre volte in una sola gara fuori qualcuno nella stessa curva, smettendola solo perché al terzo tentativo è finito fuori anche lui. Una volta invece è arrivato quarto... e nessuno se l'è filato!
> Juan Pablo Montoya
Sì, lo so, è forse esagerato inserire un singolo pilota tra i dettagli degni di nota di un periodo, ma nei due anni in cui Montoya è stato in Formula Cart (1999 e 2000) si è fatto notare parecchio, nel 1999 vincendo il titolo, nel 2000 vincendo con un motore Toyota dopo secoli che non accadeva... ah, a quanto pare anche all'epoca e dall'altra parte dell'oceano i motori giapponesi sembravano essere più utili per fare una grigliata piuttosto che per gareggiare.
Il 2000 di Montoya non fu eccezionale, ogni tre per due la macchina lo lasciava a piedi. Lui, però, si sbizzarriva. A Fontana 2000 si mostrò un eccellente gufatore: in una gara in cui c'erano rimaste in pista qualcosa come sette(?) vetture (una delle quali era quella di Tarso Marques - sì, proprio lui!), si sbizzarrì a fare, al microfono dell'intervistatore, un pronostico, secondo cui testualmente, se avesse dovuto scommettere dei soldi sul vincitore della gara avrebbe puntato su Castroneves. Per ben un minuto e 17 secondi la gara del brasiliano proseguì nel senso giusto, poi fece un gran botto contro un muro. Credo che i piloti siano preoccupati che un giorno, quando si ritirerà, JPM decida di fare il telecronista.
> Green for the crash!
Non poteva passare inosservato il team Green, il cui fondatore si chiamava Green di cognome ma che in ogni caso tra l'altro aveva vetture verdi. I piloti erano Dario Franchitti e Paul Tracy e tutto sommato il team non era messo male... quando i due non andavano l'uno addosso all'altro. Era già accaduto un paio di volte anche nel 1998(?), ma non hanno perso l'abitudine nemmeno in seguito.
Oh, e alla fine del 2000, Tracy che all'ultima gara era ancora in lotta per il titolo anziché i soliti capelli platinati sfoggiava un nuovo colore, qualcosa come verde chiaro brillante, che anziché dargli la semplice aria da alcolista che passa le domeniche pomeriggio sdraiato sul divano a guardare eventi sportivi tracannando litri di birra, lo faceva somigliare vagamente a un alieno (sì, certo, chiaramente un alieno alcolista che passa le domeniche pomeriggio sdraiato sul divano a guardare eventi sportivi tracannando litri di birra, per chi avesse dei dubbi).
> La grande capacità(?) dei brasiliani nel controllare le proprie emozioni
La gente che un tempo criticava Barrichello per le poche lacrime versate sul podio in qualche occasione, evidentemente non sa che cosa succedeva dall'altra parte dell'oceano, non ha mai visto l'intervista post-gara di Gil De Ferran quando vinse il titolo nel 2000, o quelle di Roberto Moreno e Cristiano da Matta dopo le vittorie... e soprattutto a quanto pare non è nemmeno lontanamente al corrente dell'esistenza di Helio Castroneves, che in occasioni di vittorie, podi, ritiri o eventi occasionali vari, aveva generalmente l'abitudine di scoppiare a piangere all'improvviso e del tutto inaspettatamente e senza preavviso (anche se, conoscendo il soggetto, dire "inaspettatamente" forse è un po' troppo).
L'unico brasiliano che ho visto mantenere l'autocontrollo in caso di vittoria è stato forse Christian Fittipaldi (uomo perseguitato dalla iella, tra parentesi: si sarà infortunato non so quante volte in pochi anni), che in compenso ogni volta in cui aveva un incidente con un'altra vettura passava una dozzina di minuti a inveire contro il malcapitato di turno.
> Un nuovo trend in fatto di occhiali
Kenny Brack portava gli occhiali sotto al casco e i suoi occhiali non erano tondi con lenti enormi.
Mai viste inquadrature in cui avesse gli occhiali sotto al casco, ma esistono foto che ritraggono Patrick Carpentier con gli occhiali da vista.
> Il momento di gloria della gente uscita dal nulla
Oh sì, una volta, mentre ci si avvicinava alla metà del 2001, Memo Gidley, pilota mezzo messicano e mezzo statunitense che si era già visto negli anni precedenti, sempre ammesso che qualcuno si fosse sforzato di notarlo, andò vicino a vincere una gara. I primi venti giri però li aveva sofferti stando in seconda posizione alle spalle di un tale Max Wilson, pilota mezzo tedesco e mezzo brasiliano, esordiente che nessuno aveva mai notato, a meno di non soffermarsi a leggere chi fosse l'ultimo in classifica, la cui gara fu così strutturata: venti giri da leader, trenta giri da secondo, poi venti posizioni perse per i casini altrui girando a vuoto per la pitlane per schivare una vettura finita in testacoda proprio davanti alla piazzola in cui avrebbe dovuto fermarsi, senza che nessuno lo rivedesse più, se non quando alla fine, da doppiato, stava in mezzo al duello per la vittoria tra Franchitti e Gidley. Gidley arrivò secondo. Sono davvero dispiaciuta che nessuno dei due piloti "usciti dal nulla" abbia mai conquistato una vittoria in Champ Car.
> Driven
Ho visto lo sponsor del film "Driven" su una vettura e in un circuito e un telecronista una volta, commentò che sembrava "una scena di Driven" un incidente alquanto pittoresco in cui Bryan Herta, già vittima di un "tentativo di decapitazione" qualche anno prima, si vide volare per di sopra un'altra vettura, tra l'altro guidata dall'appena citato Max Wilson. Sorpresa delle sorprese, per la prima volta nel corso della stagione qualcuno si è degnato di intervistarlo e ho provato un colpo al cuore: pensavo che non si potesse contemporaneamente somigliare a Felipe Massa e parlare anche con lo stesso accento, invece ho scoperto che si può. Sono ancora pià dispiaciuta che non abbia mai conquistato una vittoria.
[To be continued... con le curiosità delle stagioni successive.]
Pubblicato anche su F1GC.
lunedì 28 settembre 2015
Vettel ha trovato un "buco" nel regolamento
Il regolamento attuale dice che è vietato cambiare colore ai caschi (cosa di cui avevo già parlato qualche mese fa), ma non vieta le leggere modifiche alla livrea dei caschi stessi!
E' quello che ha fatto Vettel, forse non per la prima volta, ma in modo alquanto vistoso... nel suo casco del gran premio del Giappone c'era una bandiera giapponese con un'ideogramma e la scritta Japan...
...
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...
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...e trovo che questo casco sia davvero una figata unica! U.U
E' quello che ha fatto Vettel, forse non per la prima volta, ma in modo alquanto vistoso... nel suo casco del gran premio del Giappone c'era una bandiera giapponese con un'ideogramma e la scritta Japan...
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...e trovo che questo casco sia davvero una figata unica! U.U
domenica 27 settembre 2015
GRAN PREMIO DEL GIAPPONE: GARA
Domenica 27 Settembre: è il giorno di gara a Suzuka, si parte in condizioni di asciutto (quindi le gomme sono medium e hard) e i giri previsti sono 53.
La griglia di partenza viene modificata, rispetto ai tempi di qualifica, per le penalità di Hulkenberg (+3 per incidente nel precedente gran premio) e Verstappen (+3 per avere parcheggiato la vettura in un tratto pericoloso in qualifica) e per Kvyat che parte dalla pitlane dopo che la sua vettura è stata rimessa in piedi dopo l'incidente nelle qualifiche.
Rosberg Mercedes M - Hamilton Mercedes M
Bottas Williams M - Vettel Ferrari M
Massa Williams M - Raikkonen Ferrari M
Ricciardo Redbull M - Grosjean Lotus M
Perez Force India M - Sainz Toro Rosso M
Maldonado Lotus M - Alonso McLaren M
Button McLaren H - Hulkenberg Force India M
Ericsson Sauber M - Nasr Sauber M
Verstappen Toro Rosso M - Stevens Marussia M
Rossi Marussia M - Kvyat Redbull M
Si parte: Rosberg e Hamilton sono affiancati in un primo momento, poi Hamilton va in testa e Rosberg perde altre due posizioni venendo superato da Vettel e Bottas.
Poco più indietro Ricciardo e Massa vengono a contatto, Ricciardo fora la posteriore sinistra, Massa la posteriore destra e danneggia l'ala anteriore, per poi toccarsi anche con Perez subito dietro che riporta a sua volta una foratura. I tre riescono ad arrivare tutti ai box e a uscirne, su gomme hard, Perez e Ricciardo tra l'altro sono a pieni giri.
Nel primo stint di gara i primi cinque sono Hamilton, Vettel, Bottas, Rosberg e Raikkonen, con le due Lotus a seguire. Le McLaren sono in una buona posizione, Alonso è in top-ten, ma non dura a lungo: lui e il suo compagno di squadra vengono superati rispettivamente da Ericsson e da Nasr ed è eloquente il commento via radio di Alonso, che si lamenta che gli sembra di avere il passo gara di una GP2.
Le Sauber continuano a farsi notare fino a quando, poco prima del primo pitstop, Nasr supera il compagno di squadra autore di un testacoda nello stesso punto in cui già ne aveva avuto uno ieri.
Tra i piloti non coinvolti in incidenti alla partenza Kvyat è stato il primo a rientrare, al 9° giro. I piloti della top-5 attendono ancora, con le Mercedes che sono le ultime a rientrare, al 15° Rosberg e al 16° Hamilton; tra di loro soltanto Hamilton e Bottas hanno montato di nuovo gomme medium.
Le posizioni tra i primi cinque sono invariate, ma Rosberg supera Bottas al 18° giro.
Hamilton continua a incrementare il proprio vantaggio, mentre a Rosberg viene comunicato di non avvicinarsi troppo a Vettel per non far surriscaldare il motore che potrebbe avere dei problemi. Bottas e Raikkonen intanto sono abbastanza vicini.
Dopo la sosta nel frattempo le McLaren sono tornate abbondantemente davanti alle Sauber e Alonso è in top-10 almeno fino al 26° giro quando viene superato da Verstappen, che lo marcava praticamente dall'inizio della gara.
Al 28° giro Sainz urta un paletto che si stacca da terra e finisce in mezzo alla pista, danneggiando l'ala anteriore.
Nel frattempo è ormai ora del secondo pitstop: Raikkonen rientra al 29°, seguito un giro più tardi da Rosberg e Bottas, con quest'ultimo che esce dietro a Raikkonen. Al 31° si ferma anche Vettel e torna in pista terzo dietro a Rosberg: ci sono voluti 31 giri ma le Mercedes sono di nuovo in prima e seconda posizione, con Hamilton che è l'ultimo a fermarsi. Stavolta sono tutte e cinque sulle hard.
Intanto va in atto un duello tra compagni di squadra, che ancora non si sono fermati per la seconda sosta: si tratta di Maldonado e Grosjean, con quest'ultimo che finisce per in giro per i prati prima di rientrare. Tuttavia Maldonado rimanda la sosta di qualche giro perdendo terreno nei confronti del compagno di squadra e dopo essersi fermato è dietro di lui. Hulkenberg nel frattempo è risalito in sesta posizione. Chiudono la top.10 le Toro Rosso.
Intanto nelle retrovie proseguono le peripezie di Massa: stabilmente ultimo dopo la sosta a inizio gara, proprio dopo avere recuperato un giro nei confronti delle Marussia viene richiamato ai box per quella che è la sua terza sosta che in perfetto Williams style non è che vada proprio a buon fine.
Rientra in pista superando di nuovo le Marussia di lì a poco e sdoppiandosi nei confronti di Button.
Intanto sta andando in scena un duello tra Perez, Ericsson e Kvyat, con Ericsson che supera Perez al 44° mentre Kvyat rimane un po' distaccato.
Stevens (a cui saranno aggiunti 5 secondi di penalità) finisce in testacoda, venendo evitato dal compagno di squadra che sopraggiunge dietro di lui, mentre Verstappen supera Sainz per la nona posizione.
Al 50° giro Perez, che era sempre stato in scia a Ericsson, si riprende la posizione, mentre il pilota delle Sauber adesso deve guardarsi anche dalle Redbull alle sue spalle.
A due giri dalla fine Nasr si ritira: è il primo pilota a ritirarsi in questo gran premio... e anche l'unico. Viene comunque considerato classificato avendo completato oltre il 90% della gara.
Riassumendo, Hamilton vince davanti a Rosberg e Vettel, mentre completano la top-10 Raikkonen, Bottas, Hulkenberg, Grosjean, Maldonado e Verstappen. Soltanto nove vetture sono arrivate al traguardo a pieni giri.
La griglia di partenza viene modificata, rispetto ai tempi di qualifica, per le penalità di Hulkenberg (+3 per incidente nel precedente gran premio) e Verstappen (+3 per avere parcheggiato la vettura in un tratto pericoloso in qualifica) e per Kvyat che parte dalla pitlane dopo che la sua vettura è stata rimessa in piedi dopo l'incidente nelle qualifiche.
Rosberg Mercedes M - Hamilton Mercedes M
Bottas Williams M - Vettel Ferrari M
Massa Williams M - Raikkonen Ferrari M
Ricciardo Redbull M - Grosjean Lotus M
Perez Force India M - Sainz Toro Rosso M
Maldonado Lotus M - Alonso McLaren M
Button McLaren H - Hulkenberg Force India M
Ericsson Sauber M - Nasr Sauber M
Verstappen Toro Rosso M - Stevens Marussia M
Rossi Marussia M - Kvyat Redbull M
Si parte: Rosberg e Hamilton sono affiancati in un primo momento, poi Hamilton va in testa e Rosberg perde altre due posizioni venendo superato da Vettel e Bottas.
Poco più indietro Ricciardo e Massa vengono a contatto, Ricciardo fora la posteriore sinistra, Massa la posteriore destra e danneggia l'ala anteriore, per poi toccarsi anche con Perez subito dietro che riporta a sua volta una foratura. I tre riescono ad arrivare tutti ai box e a uscirne, su gomme hard, Perez e Ricciardo tra l'altro sono a pieni giri.
Nel primo stint di gara i primi cinque sono Hamilton, Vettel, Bottas, Rosberg e Raikkonen, con le due Lotus a seguire. Le McLaren sono in una buona posizione, Alonso è in top-ten, ma non dura a lungo: lui e il suo compagno di squadra vengono superati rispettivamente da Ericsson e da Nasr ed è eloquente il commento via radio di Alonso, che si lamenta che gli sembra di avere il passo gara di una GP2.
Le Sauber continuano a farsi notare fino a quando, poco prima del primo pitstop, Nasr supera il compagno di squadra autore di un testacoda nello stesso punto in cui già ne aveva avuto uno ieri.
Tra i piloti non coinvolti in incidenti alla partenza Kvyat è stato il primo a rientrare, al 9° giro. I piloti della top-5 attendono ancora, con le Mercedes che sono le ultime a rientrare, al 15° Rosberg e al 16° Hamilton; tra di loro soltanto Hamilton e Bottas hanno montato di nuovo gomme medium.
Le posizioni tra i primi cinque sono invariate, ma Rosberg supera Bottas al 18° giro.
Hamilton continua a incrementare il proprio vantaggio, mentre a Rosberg viene comunicato di non avvicinarsi troppo a Vettel per non far surriscaldare il motore che potrebbe avere dei problemi. Bottas e Raikkonen intanto sono abbastanza vicini.
Dopo la sosta nel frattempo le McLaren sono tornate abbondantemente davanti alle Sauber e Alonso è in top-10 almeno fino al 26° giro quando viene superato da Verstappen, che lo marcava praticamente dall'inizio della gara.
Al 28° giro Sainz urta un paletto che si stacca da terra e finisce in mezzo alla pista, danneggiando l'ala anteriore.
Nel frattempo è ormai ora del secondo pitstop: Raikkonen rientra al 29°, seguito un giro più tardi da Rosberg e Bottas, con quest'ultimo che esce dietro a Raikkonen. Al 31° si ferma anche Vettel e torna in pista terzo dietro a Rosberg: ci sono voluti 31 giri ma le Mercedes sono di nuovo in prima e seconda posizione, con Hamilton che è l'ultimo a fermarsi. Stavolta sono tutte e cinque sulle hard.
Intanto va in atto un duello tra compagni di squadra, che ancora non si sono fermati per la seconda sosta: si tratta di Maldonado e Grosjean, con quest'ultimo che finisce per in giro per i prati prima di rientrare. Tuttavia Maldonado rimanda la sosta di qualche giro perdendo terreno nei confronti del compagno di squadra e dopo essersi fermato è dietro di lui. Hulkenberg nel frattempo è risalito in sesta posizione. Chiudono la top.10 le Toro Rosso.
Intanto nelle retrovie proseguono le peripezie di Massa: stabilmente ultimo dopo la sosta a inizio gara, proprio dopo avere recuperato un giro nei confronti delle Marussia viene richiamato ai box per quella che è la sua terza sosta che in perfetto Williams style non è che vada proprio a buon fine.
Rientra in pista superando di nuovo le Marussia di lì a poco e sdoppiandosi nei confronti di Button.
Intanto sta andando in scena un duello tra Perez, Ericsson e Kvyat, con Ericsson che supera Perez al 44° mentre Kvyat rimane un po' distaccato.
Stevens (a cui saranno aggiunti 5 secondi di penalità) finisce in testacoda, venendo evitato dal compagno di squadra che sopraggiunge dietro di lui, mentre Verstappen supera Sainz per la nona posizione.
Al 50° giro Perez, che era sempre stato in scia a Ericsson, si riprende la posizione, mentre il pilota delle Sauber adesso deve guardarsi anche dalle Redbull alle sue spalle.
A due giri dalla fine Nasr si ritira: è il primo pilota a ritirarsi in questo gran premio... e anche l'unico. Viene comunque considerato classificato avendo completato oltre il 90% della gara.
Riassumendo, Hamilton vince davanti a Rosberg e Vettel, mentre completano la top-10 Raikkonen, Bottas, Hulkenberg, Grosjean, Maldonado e Verstappen. Soltanto nove vetture sono arrivate al traguardo a pieni giri.
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F1 stagione 2015,
GP Giappone
sabato 26 settembre 2015
GRAN PREMIO DEL GIAPPONE: QUALIFICHE
Dopo la pioggia del venerdì, che ha scombinato un po’ i valori in pista, torna l’asciutto nella giornata di sabato in cui la Mercedes si conferma al top nell’ultima sessione di prove libere: Rosberg è il più veloce davanti al compagno di squadra.
Le mescole di gomme da asciutto portate dalla Pirelli sono le medium e le hard e, come sempre, prima le vetture vanno in pista con la mescola più dura per poi passare alle option.
Rossi in pista non ci va, mentre Ericsson ci va finendo in testacoda. Escono di scena al termine della Q1 anche i rispettivi compagni di squadra, oltre che Button, risultato non esattamente positivo nel gran premio “di casa” della Honda.
Prosegue invece Alonso, che però è il più lento in Q2, dove non gira Verstappen, autore di un testacoda dovuto probabilmente a un guasto al termine della Q1 (che a sua volta perderà tre posizioni per penalità). Le qualifiche finiscono anche per Hulkenberg (11° in termini di tempi, verrà retrocesso di tre posizioni per via di una penalità successiva all’incidente in gara a Singapore), Sainz e Maldonado.
Si passa alla Q3 dove Rosberg è, in linea con gli standard del weekend, più veloce rispetto a Hamilton, almeno fino a 36 secondi dalla fine quando viene esposta bandiera rossa per un incidente di Kvyat, che finisce sull’erba e perde il controllo della vettura andando a schiantarsi contro le barriere e ribaltandosi in un 360°, uscendone per fortuna illeso; la vettura è invece distrutta.
Tornando al risultato, le due Mercedes monopolizzano la prima fila, mentre in seconda e in terza ci sono Williams e Ferrari in ordine sparso, in linea con gli standard stagionali.
1. Nico Rosberg (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes)
3. Valtteri Bottas (Williams), Sebastian Vettel (Ferrari)
5. Felipe Massa (Williams), 6. Kimi Raikkonen (Ferrari)
7. Daniel Ricciardo (Redbull), 8. Romain Grosjean (Lotus)
9. Sergio Perez (Force India), 10. Daniil Kvyat (Redbull)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Carlos Sainz (Toro Rosso)
13. Pastor Maldonado (Lotus), 14. Fernando Alonso (McLaren)
15. Max Verstappen (Toro Rosso), 16. Marcus Ericsson (Sauber)
17. Felipe Nasr (Sauber) 18. Jenson Button (McLaren)
19. Will Stevens (Marussia), Dnq. Alexander Rossi (Marussia)
Sunshine(C) per F1GC.
Le mescole di gomme da asciutto portate dalla Pirelli sono le medium e le hard e, come sempre, prima le vetture vanno in pista con la mescola più dura per poi passare alle option.
Rossi in pista non ci va, mentre Ericsson ci va finendo in testacoda. Escono di scena al termine della Q1 anche i rispettivi compagni di squadra, oltre che Button, risultato non esattamente positivo nel gran premio “di casa” della Honda.
Prosegue invece Alonso, che però è il più lento in Q2, dove non gira Verstappen, autore di un testacoda dovuto probabilmente a un guasto al termine della Q1 (che a sua volta perderà tre posizioni per penalità). Le qualifiche finiscono anche per Hulkenberg (11° in termini di tempi, verrà retrocesso di tre posizioni per via di una penalità successiva all’incidente in gara a Singapore), Sainz e Maldonado.
Si passa alla Q3 dove Rosberg è, in linea con gli standard del weekend, più veloce rispetto a Hamilton, almeno fino a 36 secondi dalla fine quando viene esposta bandiera rossa per un incidente di Kvyat, che finisce sull’erba e perde il controllo della vettura andando a schiantarsi contro le barriere e ribaltandosi in un 360°, uscendone per fortuna illeso; la vettura è invece distrutta.
Tornando al risultato, le due Mercedes monopolizzano la prima fila, mentre in seconda e in terza ci sono Williams e Ferrari in ordine sparso, in linea con gli standard stagionali.
1. Nico Rosberg (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes)
3. Valtteri Bottas (Williams), Sebastian Vettel (Ferrari)
5. Felipe Massa (Williams), 6. Kimi Raikkonen (Ferrari)
7. Daniel Ricciardo (Redbull), 8. Romain Grosjean (Lotus)
9. Sergio Perez (Force India), 10. Daniil Kvyat (Redbull)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Carlos Sainz (Toro Rosso)
13. Pastor Maldonado (Lotus), 14. Fernando Alonso (McLaren)
15. Max Verstappen (Toro Rosso), 16. Marcus Ericsson (Sauber)
17. Felipe Nasr (Sauber) 18. Jenson Button (McLaren)
19. Will Stevens (Marussia), Dnq. Alexander Rossi (Marussia)
Sunshine(C) per F1GC.
mercoledì 23 settembre 2015
GP GIAPPONE: orari sulla Rai
PROVE LIBERE 1: notte tra giovedì e venerdì, h.3.00
Sulla Rai venerdì h.7.45 (Raisport 2)
PROVE LIBERE 2: venerdì mattina, h.7.00
Sulla Rai venerdì h.11.35 (Raisport 2)
PROVE LIBERE 3: sabato mattina, h.5.00
Sulla Rai sabato h.9.30 (Raisport 2)
QUALIFICHE: sabato mattina, h.8.00
Sulla Rai sabato h.14.00 (Raidue)
GARA: domenica mattina, h.7.00
Sulla Rai domenica h.14.00 (Raiuno)
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PROVE LIBERE 2: venerdì mattina, h.7.00
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lunedì 21 settembre 2015
#13: Commento al Gran Premio di Singapore: Marina Bay, 18-20 Settembre 2015
QUALIFICHE | GARA
YAAAAAAAAYYYYYYYY, siamo a Singapore! (in senso
metaforico, ovviamente, io sono in Ferrariland/ Tororossoland) ed è giunto il
momento di una brillante telecronaca in stile guida turistica!
Telecronista tipico: "YOOOOOOOOOO! Che giorno!
Volevo fare questa telecronaca da anni!! !!1111!!!oneoneone!!1111!!!"
La Singapore Flyer: "Okay, entusiasmo a parte, non
hai niente da dire?"
Telecronista tipico: "Zììììì! S3Bb1 e K1m1
spaccheranno il culo a tutti!!!111!!!11!!!11!! due Ferrari in testa nelle
libere 3!!!11111!!!11!!!111!! In coolonso alle Mercedes!!111!!!11!!"
La Singapore Flyer: "Nobody loves me."
Telecronista tipico: "SEBBIIIIIIIII1I1I11IIII111III
MY LOVE3E3E3E3E!!1111!!!111!! Tunz tunz tunz tunz tunz!!1111!!!11!!!11!"
Sebbi: "Povera Singapore Flyer, però, nessuno se la
sta filando..."
Okay, vediamo di rimediare alle telecronache tipiche,
ritrovando la tipicità delle telecronache di un tempo.
Siamo a Singapore, che deriva dal sanscrito
"singapura", che significa "città del leone". Su Marina Bay
svetta la Singapore Flyer, una ruota panoramica con ventotto cabine che
completa il proprio giro in una quarantina di minuti. Non fa parte di questa
telecronaca, ma si segnala che lo stato di Singapore in passato ha finanziato
la costruzione delle case popolari che sorgono laddove un tempo sorgeva una
favela accanto al circuito di Interlagos (probabilmente dalla parte opposta
rispetto alla villetta dei nonni di Barrichello) con un progetto chiamato
Progetto Singapura.
L'impianto di illuminazione è stato costruito da
un'impresa italiana, ma non temete: Mazzoni ce ne ha accuratamente parlato alle
15.31 di sabato, quando iniziavo seriamente a preoccuparmi per l'assenza di
tale informazione.
Ciò che ha fatto più scalpore una volta giunti a
Singapore, però, non è la presenza della Singapore Flyer ma il debutto di
Alexander Non Sono Valentino Rossi, che tra parentesi ha scelto il numero 53
perché quando era bambino era appassionato dei film del Maggiolino Herbie.
Voce fuori campo: "WHAT. THE.
FUCK.?!?!?!?!?!?!?!?!"
Sì, lo so, sembra una bufala, io stessa quando ho letto
la notizia la prima volta sono andata a controllare sul calendario che giorno fosse
e mi sono accertata che non fosse il primo aprile. Probabilmente Alex avrà
fatto la stessa cosa, sempre ammesso che in California il primo aprile sia una
data in cui ci si atteggia a Maldonado della situazione e si trolleggia più o
meno velatamente tutto il giorno.
In memoria dei bei tempi, quando ero in prima media (che
sotto l'etichetta di "bei tempi" mi pare una forzatura, ma va
beh...), in cui in settembre/ottobre insieme alla mia amica e compagna di banco
attaccavo pesciolini di carta dietro alla schiena dei nostri compagni di classe
nonostante mancassero ancora mesi e mesi al primo aprile, ho pensato che si
trattasse comunque di uno scherzo. Non lo era e sabato, quando finalmente è
giunto il momento delle qualifiche, mi sono resa conto della presenza di Alex
in pista.
Alex NSVR: "Yaaaaayyyy, che figata, sto guidando in
Q1 e vado anche più veloce di quel tipo lì di cui nessuno conosce
l'identità."
Who's that guy: "Ma chi, io?"
Alex NSVR: "Esatto, e sono sicuro che ti
batterò."
Who's that guy: "Io invece sono sicuro del
contrario... oh, guarda, ho proprio battuto il tuo tempo in extremis."
Alex NSVR: "Va beh, non ha importanza, quello che
conta è che ci sia qualcuno che pulisce la pitlane e che, non appena scendiamo
dalla macchina, possiamo dedicarci alla partita di jenga che abbiamo
progettato!"
Lo Spazzino della Pitlane: "WTF?! posso capire che
io sia costretto a fare le pulizie mentre voi vi divertite a conquistare
l'ultima posizione, ma non potete escludermi dal torneo di jenga così come se
niente fosse! v3nd3tt4!!!1111!!!11!!"
Purtroppo Alex ha perso lo scontro intestino con il
compagno di squadra (non sappiamo come sia andata la partita di jenga, invece)
e Mazzoni ne ha approfittato per ricordarci che, essendo alto 1,88, Alex si
sente piuttosto impacciato a stare dentro alla vettura... però non impacciato
abbastanza per scegliere di rimanerne fuori. u.u In ogni caso la storiella
dell'altezza di Non Sono Valentino Rossi ci ha messo un nanosecondo per
diventare ben più strappalacrime e commovente di quella dell'altezza di Petrov,
che con il suo metro e ottantacinque(?) era in quegli anni il più alto tra i
piloti.
Segnalo anche che su google ho trovato che l'altezza di
Non Sono Valentino Rossi è 1,86, ma considerando che la stessa fonte sosteneva
anche che Barrichello è alto 1,72 e pesa quasi 80 chili la ritengo quantomeno
dubbiosa e preferisco dare fiducia a Mazzoni.
Tornando a Non Sono Valentino Rossi si è aggiudicato un
onore clamoroso per essere debuttante che non parla italiano e che guida per un
team di cui i telespettatori occasionali della Formula 1 non conoscono
l'esistenza: è stato intervistato dalla Stellona. L'argomento dell'intervista?
Questioni di omonimia.
Una cosa del tipo:
Stellona: "Con il cognome che hai tutti ti collegano
a Valentino Rossi. La cosa ti pesa?"
Alex: "Mhm... veramente no, non l'ho nemmeno mai
incontrato in vita mia. A proposito... di chi stai parlando? Io sono americano
e in quanto tale non conosco il motomondiale, la mia unica cultura relativa ai
motori riguarda: 1) il campionato NHRA, 2) il campionato NASCAR, 3) le risse al
termine delle gare di NASCAR. A questo proposito, se non la smetti di farmi
domande a proposito di Valentino Non Sono Alexander Rossi mando i miei
meccanici a picchiarti al termine delle qualifiche."
Stellona: "Okay, lasciamo stare. I tuoi nonni hanno
origini italiane."
Feliiii, fuori campo: "Anche i miei, però la cosa
non è trattata come un affare internazionale."
Alex: "Sì, i miei nonni hanno origini italiane, ma
se è un modo per chiedermi velatamente se possiamo abbandonare l'inglese e
passare all'italiano, la mia risposta è no."
Stellona: "Oh my frog cry."
Okay, va bene, non hanno usato queste parole tali e quali
né parlato di NASCAR o di risse, però si è discusso prevalentemente di
Valentino Non Sono Alex Rossi e del fatto che Alex NSRV ha origini italiane. Di
fronte a tutto ciò il fatto che a giocarsi la pole potessero essere due piloti
al volante di una vettura italiana, un pilota di origini italiane e un pilota
cresciuto in Italia era irrilevante... almeno fino a quel momento: mezz'ora più
tardi il miglior tempo di Dani Smile in Q3 quando nessun altro aveva ancora
fatto registrare dei tempi sarebbe stato accolto con urli da ultrà, ma questo è
un altro discorso. C'erano ancora tanti fatti interessanti che dovevano
capitare, per esempio il fatto che le Sauber andavano troppo lente per puntare
alla Q2 e che Maldiiii risultava fermo ai box della Lotus nel finale della Q1.
Risultato: le McLaren in Q2.
Stiamo parlando di Maldiiii, però, quindi estendiamo il
discorso alla Lotus: causa nuova sponsorizzazione da parte di X-Box, le tute
dei piloti hanno cambiato colore, ora sono verdi... non verde coccodrillo tipo
un certo team malese del recente passato, ma verde brillante tipo GoDaddy,
tanto che Grosjiiii sembrava travestito da Danica Patrick, che tra parentesi,
andando a fare un giro a curiosare sul suo profilo instagram (di Danica, non di
Grosjean), ho trovato una sua foto in cui indossa un paio di occhiali con lenti
negative che le rimpiccioliscono gli occhi anche di parecchio, il che mi fa
pensare che sia miope almeno quanto Bourdais il che fa di lei una francese
onoraria... e quindi Grosjiiii sembrava travestito da francese onoraria!
...Okay, il discorso è molto contorto, passiamo oltre,
perché la McLaren con il 12° posto conquistato da Ferniiii in Q2 ha raggiunto
un risultato mai visto prima: eguagliare la miglior performance in qualifica
della Marussia 2014... insomma, roba di un certo livello, non c'è che dire.
Le Force India non hanno passato la "tagliola della
Q2" (cit.) e hanno portato con loro "all'inferno" (cit.) (dove
era atteso per una partita a briscola, probabilmente con Buemiiii, che stando
alle vecchie telecronache all’inferno deve essere stato assunto come
receptionist viste le innumerevoli volte in cui lo frequentava) anche Carlos
Fanboyz, che si è fatto notare al termine della Q2, mentre continuava la sua
scalata verso le "melme della bassa classifica" (cit.)/"sabbie
mobili" (cit.).
Carlos: "Aaaaawwwwwww, z0n0 iN PiZTa Kol MY0 1d0£0
m3nTr3 Vo1 GùArDaT3 £a GaRa ࣠bàR!!!1111!!!!111!!! Ferniiii my love! <3
Tunz tunz tunz................. BANZAAAAAAAAAAAIIIIIIIII!"
L'altra volta avevamo assistito alla scomposizione in
fattori primi (cit. me stessa) della vettura di Verstiiii, stavolta abbiamo
visto quella del fanboy tifoso di Ferniiii perdere un paio di pezzi dopo avere
impattato contro un muro. Poi sì, va beh, sono andati tutti insieme e
appassionatamente a giocare a briscola, mentre i team e piloti meno perdigiorno
erano costretti a disputare la Q3 prima di dedicarsi ai piaceri delle carte. È
stato in quei frangenti che Dani Smile ha aperto l'ultima manche con una
performance alla Ferniiii: ottenere il miglior tempo mentre era da solo in
pista entusiasmando i telecronisti.
In realtà, alla fine della fiera, ha conquistato comunque
la prima fila, ma da secondo: primo c'era Sebbiiiii. So che tale cataclisma ha
conseguenze di un certo livello, ma cerchiamo di contenerci per un istante:
dietro c'erano i rispettivi compagni di squadra e solo a quel punto, in terza
fila, venivano le Mercedes, davanti ai vari Bo77as, Verstiiii, Feliiii e la
finta Danica franco-svizzera.
Tornando al cataclisma...
...
...
...
...FUCK YESSSSSSSS! In culo a voi, detrattori
dell'Italia, detrattori della Ferrari e detrattori di non so che cosa di
tumblaaaaaahhhhhh!
Lo ammetto, sono mooooooolto preoccupata da me stessa:
per fortuna ultimamente sto frequentando quel sito un po' meno di prima, se no
per spirito di contraddizione correrei il rischio di trasformarmi in una
fangirl ferrarista, cosa che vorrei evitare dato che mi sento più in pace con
me stessa senza esserlo.
Poi sì, va beh, vedere tifose dello spazzino della
pitlane rinnegare lo spazzino della pitlane perché Rossihhhhhh è un idolohhhhh
e in quanto talehhhhhh deve esserehhhhh elogiatohhhhh dalla mattinahhhhhh alla
serahhhhhh è stata una ragione in più per cui la mia presenza in quel luogo di
perdizione è stata piuttosto limitata in questi ultimi giorni.
E con questo le qualifiche sono finite: non restava che
attendere le 14.00 della domenica, momento in cui...
...
...
...
...
...SCATTANO LE
VETTUREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE (tradotto in “drivers start your
engines” dal traduttore simultaneo di Alex Non Sono Valentino Rossi, che
essendo americano non sa che in Formula 1 le vetture vengono azionate dal grido
“scattano le vettureeeeeeee” di Mazzoni) con S3BbY che mantiene la primahhhh
posizionehhhhhh!!!!!11111!!!!111!!!tunztunztunz!!111!!! e D4NY$M1£3 è ancora
secondooooohhhhh!!!!11!! e c’è anche K1M1 terzoooooooohhhhhhhhhhh! ...insomma,
nulla è cambiato, se non che al momento della partenza c’è stato un piccolo
intoppo: il piccolo Verstappino ha perso il ciuccio e, dopo avere avuto la
fortuna che nessuno lo travolgesse, è stato portato a spinta ai box, dove non
ha trovato il ciuccio e ha capito che glielo aveva rubato Carlito Fanboyzzzzzz,
ragione per cui, dopo avere invocato il padre di andare a picchiare il padre di
Fanboyzzzzz, è corso in pista per riappropriarsene. Era talmente ultimo che,
nel momento in cui Alex Non Sono Valentino Rossi e Who’s That Guy si sono
girati per fargli una pernacchia non l’hanno visto.
NSVR: “Ehi, verstappino, dove sei? Abbiamo appena visto
col binocolo Fanboyzzzzz che mostrava a Ferniiiii il tuo ciuccio!”
Who’s That Guy: “Ehi, NSVR, dove sei? Perché dietro di me
non c’è nessuno? Perché inizio ad avvertire la vaga sensazione che lo prenderò
in quel posto?”
NSVR: “Non ne ho idea. Sono piuttosto confuso. Perché un
anno fa sono rimasto a piedi? Perché in Indycar hanno preferito Dracone e
Speedy Gonzalez a me? Perché la Sacra Cenerentola ha ingaggiato King e Leimer
come terzi piloti? Perché all’improvviso ho un volante? Perché non sono
Valentino Rossi? Chi è Valentino Rossi? Chi sono io? Qual è il senso della vita
umana?”
Who’s That Guy: “Ma come?! O.O Non mi chiedi chi sono
io?! Oltraggiooooooohhhhhh!”
NSVR: “Tu esisti?”
Who’s That Guy: “Certo che esisto, mi hai scambiato per
Jensinho?”
NSVR: “Jensinho esiste?”
Who’s That Guy: “Credo di no. Comunque tecnicamente
nessuno di noi esiste, perché nessuno sta facendo nulla di strano o
improbabile, tranne girare in tondo.”
NSVR: “Tecnicamente non stiamo girando in tondo, ma
stiamo andando da una parte e dall’altra rischiando di perderci, cosa che
accadrebbe ai piloti di NASCAR se venissero a gareggiare da queste parti.”
In effetti non è che avessero tutti i torti, dato che la
prima parte di gara si stava rivelando piuttosto tranquilla e il Sommo Bernd si
stava già struggendo perché non riusciva a trovare lo spazzino della pitlane
per invitarlo a giocare a jenga tanto per passarsi il tempo. Niente paura,
però, perché fuori dalla pitlane si stava per svolgere una situazione di questo
tipo:
Feliiii: "I can race until the morning but I'm lost,
you let your car on dust, I can race until the morning but I'm lost, you let
your car on dust..."
Hulkkkk: "Una noche de samba, de samba, de samba y
Felipe que baila, que baila, que baila, me da todo su calor, su calor, su
calor, al ritmo de un nuevo amor."
Feliiii: "Off the track, off the track, off the
track let's go, let's dance samba!"
Hulkkkk: "Finally I have found, I have found someone
who makes me rumble... off the track, off the track, don't you know this fever
is samba?"
Feliiii: "Una noche de samba, de samba, de samba y
mi Nico que baila, que baila, que baila, me da todo su calor, su calor, su
calor, al ritmo de un nuevo amor."
Hulkkkk: "I've been at Singapore and I love this
party, I've been at Singapore and I love this party, I've been at Singapore and
I love this party..."
Credits: Andrea Banica, “Samba”, con reinterpretazione
dell’Autrice©.
...
...
...e va bene, non è andata proprio così, ma comunque c’è
stato il primo momento di un certo livello della giornata.
Feliiii: “Yaaaaayyyyyy! Quattro gomme tutte uguali e
tutte imbullonate! *______* Epic win! SpaKk0 1£ Kù£0 à
TùTtY!!!11111!!!111!!!!111!!”
Hulkkkk: “Eh, no, se permetti io sono davanti e tu devi
farti da parte per lasciarmi passare.”
Feliiii: “Sì, però sei tu che hai una pista intera di
lato, per farti passare dovrei strisciare contro il muro?”
Una fangirl di tumblaaaaahhhhh: “Certo, Hulkkkk è più
figo di te, quindi tu hai il dovere morale e materiale di accertarti che possa
passare, per avere a sua completa disposizione il resto della gara per dare
seguito alla sua scalata al successo.”
Voce fuori campo: “WTF?! O.O Una fangirl di
tumblaaaaaahhhhh che fa un discorso così complicato?”
La fangirl di tumbaaaaahhhhh: “Oh, scusami, adesso mi
correggo subito. Hù£K13 tY L0W0 F3£Y 6 1 V3Kk1açC10!!!1111!!!111!!!”
Voce fuori campo: “okay, ora tutto procede regolarmente.”
Hulkkkk: “Procede tutto regolarmente ‘sti cavoli, io sono
impantanato fuori pista con la vettura incidentata. Se fossi nato pilota di
Nascar anziché Principessa in Seconda potrei sfogarmi entrando in un box a caso
con i miei meccanici e picchiando una mezza dozzina di persone a caso, però in
qualità di Principessa in Seconda posso solo cercare di rubare lo specchio a
Britney Bitch e contemplare la mia meravigliosa immagine.”
Voce fuori campo: “Perché questo commento è così critico
nei confronti dei piloti di Nascar?”
L’Autrice©: “XK3 nN Z0n0 F1Gh1 KòM3
Hù£K3nB3RG!!!!!1111!!!!1111!!!!”
Voce fuori campo: “La stiamo perdendo, per cortesia,
qualcuno faccia qualcosa per stravolgere l’esito della gara.”
Altra voce fuori campo: “Okay, adesso entra la safety car
e Verstappino si sdoppia!”
L’Autrice©: “Ora ci sono due Verstappini gemelli!
*_______* Recupereranno il ciuccio rubato da Fanboyzzzz e poi litigheranno per
decidere chi deve portarselo a casa! Questo sì che è un plot twist degno di
nota.”
Verstappino: “Io non ho un gemello segreto. Se ce
l’avessi avuto, l’avrei soppresso non appena avesse osato rubarmi il ciuccio.
Infatti adesso sopprimerò Fanboyzzzzzz.”
Fanboyzzzzz: “Z0n0 Qù1 1nZì3m3 à F3Rn1!!!111!!!111!!
v1eN1 à Pr3nd3rM1!!!!111111!!!!11! Z0n0 m0£t0 + fAsTeR dY t3!!!!1111!!!!
Ooooooooopzzz... perché sto restando a piedi?! HELP ME!”
E mentre la macchina di Fanboyzzzzz dava i numeri come se
fosse stata un mix tra una McLaren Honda e una Cinquecento, Verstappino si
avvicinava notevolmente. Intanto Feliiii e Hulkkkk venivano puntualmente
raggiunti perché potessero illuminare il mondo con le loro impressioni sul
fattaccio capitato qualche riga più in su.
Stellona: “Feliiiiiii! *-* Che piacere vederti!”
Feliiii: “In questa gara la mia rana deve avermi fatto la
macumba, prima Hulkkkk mi è venuto addosso spacciandosi per un giapponese
arrapato, poi ho forato, poi all’improvviso dopo pochi giri la mia macchina mi
ha lasciato a piedi e, proprio quando ero soddisfatto perché ormai era finita,
ho visto te che mi sei corsa incontro agitandomi un microfono davanti al naso.”
Stellona: “Quindi la colpa dell’incidente è stata di
Hulk.”
Feliiii: “Di certo non è stata del gatto nero che passa
per la strada, che tra parentesi sarei io.”
Voce fuori campo: “Sono sicura al 100% che Hulkkkk
concorderà in pieno con la versione di Feliiii.”
Hulkkkk: “Cos’è successo? Mhm... è successo che cercavo
di passare e Feliiii mi ha ostacolato al punto tale che gli sono andato
addosso, mettendo fine alla mia preziosa scalata al successo.”
Voce fuori campo: “Okay, i due non sono d’accordo sulla
versione dei fatti. Propongo la loro partecipazione immediata a un festino
indo-brasiliano per stemperare la tensione... o magari un festino
anglo-tamarro, se qualcuno si vuole aggiungere...”
Il Gangster Rapper: “Io non mi voglio aggiungere.”
La sua auto: “Sì che lo vuoi.”
Il Gangster Rapper: “OH MY FELIIII CRY! Tu non puoi
condizionare i miei risultati.”
La sua auto: “Non te l’hanno detto, quando nonno Michael
ha alzato il cu*o dal mio sedile e tu ci hai appoggiato il tuo, che correvi
questo rischio?”
Il Gangster Rapper: “Sì, ma io non ci ho creduto.”
La sua auto: “E hai fatto male.”
Il Gangster Rapper: “Direi di sì, dato che mi stanno
superando tutti facendomi pernacchie... e tra l’altro c’è anche uno che agita
le maracas e mi sta sfidando!”
Ferniiii: “Olé! Ti aspetto tra dieci minuti nel mio box a
giocare a briscola. Sono sicuro che ti batterò.”
Il Gangster Rapper: “Ma tu sei ancora in pista, non puoi
giocare a briscola mentre guidi.”
Ferniiii: “Sì, ma non sono ottimista al punto tale da
pensare di continuare a guidare molto a lungo.”
E infatti anche Ferniiii si è ritirato. Dato che Feliiii,
il Gangster Rapper e Ferniiii si erano ritirati in un lasso di tempo brevissimo
ho iniziato a sognare.
L’Autrice©: “YAAAAAAYYYYYYY, FUORI ALTRI CINQUE E ALEX
NON SONO VALENTINO ROSSI FINISCE A PUNTI!”
Alex Non Sono Valentino Rossi: “Mi dispiace deluderti, ma
non accadrà.”
L’Autrice©: “Prima o poi deve succedere.”
Alex Non Sono Valentino Rossi: “Sarebbe estremamente
pittoresco, così le rinnegatrici dello spazzino della pitlane inizierebbero a
fangirleggiare in modo piuttosto scatenato, specie le americanehhh da
secolihhhh desiderosehhhhh di vederehhhhh un pilotahhhhh americanohhhhh in
Formulahhhhh 1.”
L’Autrice©: “Ah, sì, quelle che non sono nemmeno
minimamente consapevoli del fatto che nel 1993 il padre di quel figonehhhhh di
Marcohhhhh Sonniferettihhhhh sia finito sul podio con la McLaren.”
Ferniiii: “Sul podio con la McLaren? Beato lui.”
A quel punto la situazione avrebbe potuto stabilizzarsi:
dopotutto non essendoci piloti over-40 in pista non c’era nessun pericolo. Però
in compenso c’era chi aveva fumato troppa erba indo-singaporese ed è accaduto
che uno spettatore invadesse la pista. Nulla in stile Hockenheim 2000 o
Silverstone 2003, sia chiaro, ma per un attimo ho rimpianto l’assenza di
Barrichello: sono certa che avrebbe potuto conquistare un’altra vittoria, in
queste circostanze.
Di fatto non è accaduto nulla di particolare, se non che
è entrata la safety car e che i distacchi sono stati annullati ancora una
volta. Se Sebbiiii non corresse per la Ferrari ma fosse ancora in R3dKù£!!!111!!!,
senza dubbio sarebbero sorte teorie del complotto secondo le quali
l’annullamento del suo vantaggio aveva lo scopo di favorirlo.
Scampato il pericolo del folle che andava a gironzolare
per la pista, sono ricominciate le danze... nel vero senso della parola, dato
che Jensinho, che voleva tenere alti i colori della McLaren, è andato a farlo
addosso al retrotreno della vettura di Maldiiii. Su Tumblaaaaahhhh la teoria
secondo cui in caso di tamponamento la colpa è sempre di chi sta dietro è
magicamente scomparsa nel nulla e la gente ha iniziato a lamentarsi ancora del
fatto che Maldiiii prima o poi sarà responsabile della morte di qualcuno, altra
storiella che ultimamente ha iniziato a stancarmi, specie per il fatto che
quelle che stanno sempre a parlare del cappottamento di Gutierrez sono
generalmente quelle che chiamano Magnussen, che qualche gara dopo ha fatto la
stessa cosa con Massa, “precious cinnamon roll” e che sostengono che Massa non
avrebbe dovuto osare lamentarsi dell’accaduto perché Magnussen è figohhhh e
quindi tutto gli è concessohhhh. Con questo non voglio che Maldiiii non ci
metta spesso del suo, ma accusarlo anche di banali incidenti di gara o
addirittura di azioni commesse da altri mi sembra accanimento. Del resto se
fosse figo come i cinnamon roll credo che tutto questo polverone non si
alzerebbe.
Jensinho: “Comunque sì, la colpa è di Maldiiii, è più
pericoloso del manifestante che se ne andava in giro per la pista così dal
nulla.”
Una fangirl: “Yaaaaayyyy, Jensinho my love, tu sì che sei
la bocca della verità.”
Jensinho: “La mia macchina è fantastica e mi condurrà
fino al traguardo.”
La sua macchina: “Mi dispiace, fangirl, ma Jensinho non è
la bocca della verità.”
Ciò che ha sorpreso, in quei frangenti, quando verso la
fine Jensinho è andato ai box a subire lo stesso destino del compagno di
squadra, è stata la causa del ritiro: una rottura del cambio, anziché la
classica “loss of power”. Anche questo è un evento da segnare sul calendario.
Ora, però, abbandoniamo la McLaren al proprio destino
(ovvero quello di ritirarsi a ogni soffio di vento - ogni riferimento
all’incidente di Ferniiii nei test prestagionali è del tutto involontario e me
ne sono accorta soltanto dopo avere già citato il vento) e occupiamoci di
eventi di spicco che si stavano verificando nelle zone basse della top ten: i
Toro Rosso Kids erano scatenatissimi, Verstappino era davanti a Fanboyzzzzz quindi
chiaramente aveva recuperato il ciuccio, e stavano superando tutte le Lotus che
avevano nei paraggi... che di fatto erano poi solo due e che lo stavano
prendendo in quel posto anche dalle Sauber, prima di decidere di rifugiarsi ai
box, Maldiiii per cambiare gomme, Grosjiiii per portare la macchina a dormire,
perché erano ormai le 22.00 ed era piuttosto stanca.
Su che cosa ci facessero dei bambini ancora in piedi a
quell’ora non è chiaro, comunque Verstappino e Fanboyzzzzzz avevano Checo nel
mirino e promettevano di fare grandi cose. In realtà non hanno fatto niente se
non rimanere ciascuno a contemplare il retrotreno della vettura che avevano
davanti, ma dal box hanno deciso di citofonare a Verstappino.
Box: “Ehi, tu, poppante che, nonostante l’ora te ne stai
ancora in giro per la pista?”
Verstappino: “Sì?”
Box: “Fai passare immediatamente Fanboyzzzzz.”
Verstappino: “Ma non ci penso nemmeno!”
Box: “Fallo passare subito.”
Verstappino: “...”
Box: “Per favore...”
Verstappino: “...”
Box: “Ti supplichiamo, impegnandoci a proteggerti e a
farti guardare i cartoni animati ogni sera.”
Verstappino: “...”
Box: “Vaff...”
Verstappino: “Vacci tu.”
Dopo questa presa di posizione, Fanboyzzzzz l’ha preso
decisamente in quel posto. Eh, cose che capitano, quando si intraprende la
professione di ladro di ciucci!
Direi però di abbandonare i ladri di ciucci al proprio
destino e di occuparci di cose serie: arrivati al momento del podio, Sebbiiii
ha commesso un reato imperdonabile: ha cercato di portarsi sul podio una
bandiera della Ferrari, venendo prontamente bloccato perché... mhm... perché?
non preoccupiamoci del perché, è chiaro che portare una bandiera della Ferrari
sul podio è un terribile misfatto che deve essere a tutti i costi evitato.
Spero che la cosa non si applichi nel caso delle bandiere nazionali, perché
nell'improbabile caso che Massa vinca il gran premio del Brasile avrà pur
bisogno di qualcosa con cui asciugarsi le lacrime sul podio...
Tornando a noi, sul podio Vettel sorrideva perché aveva
vinto, Ricciardo sorrideva perché è Ricciardo e Raikkonen non sorrideva perché
è Raikkonen. Intanto sui social network iniziava a girare la voce che la
Ferrari fosse sotto investigazione... infatti lo era, all'inizio sembrava per
il fatto della bandiera, poi si è scoperto che alcuni meccanici durante i
festeggiamenti avevano spinto dei commissari. La questione pare essersi risolta
con le scuse del team ai soggetti coinvolti, quindi lo posso dire senza problemi:
era qualcosa di poco importante.
Occupiamoci di cose più importanti come la classifica,
per esempio: finora tutti convintissimi che Hamilton avesse già il mondiale in
tasca per via degli oltre 40(?) punti di vantaggio su Rosberg, si sono accorti che
dietro a Rosberg c'è Vettel staccato di pochi punti, quindi da "Hamilton
ha già vinto il mondiale" si è passati a "il mondiale è ancora
apertissimo, dato che mancano ancora sei gran premi".
Britney Bitch: "Il che, tradotto, significa che
nessuno mi caga."
...Il che è esattamente quanto accaduto nel mio commento,
il che è un'ingiustizia, dato che c'erano cose interessanti da dire, tipo che
ha annunciato il nome di sua figlia, Alaia.
RISULTATO: 1. Vettel (Ferrari), 2. Ricciardo (Redbull),
3. Raikkonen (Ferrari), 4. Rosberg (Mercedes), 5. Bottas (Williams), 6. Kvyat
(Redbull), 7. Perez (Force India), 8. Verstappen (Toro Rosso), 9. Sainz (Toro
Rosso), 10. Nasr (Sauber), 11. Ericsson (Sauber), 12. Maldonado (Lotus), 13.
Grosjean (Lotus), 14. Rossi (Marussia), 15. Stevens (Marussia), RIT. Button
(McLaren), RIT. Alonso (McLaren), RIT. Hamilton (Mercedes), RIT. Massa
(Williams), RIT. Hulkenberg (Force India).
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GP Singapore
domenica 20 settembre 2015
GRAN PREMIO DI SINGAPORE: GARA
Domenica 20 Settembre: è giunto il giorno della gara a
Marina Bay, che scatta alle ore 20.00 locali, quando da noi sono le 14.00.
La gara viene disputata in condizioni di asciutto, i giri
previsti sono 61 e ad avere conquistato la pole position è stato Vettel su
Ferrari. Le gomme portate dalla Pirelli sono soft e supersoft e tutti i piloti
partono con le supersoft.
Le uniche penalità attribuite sono state 5 posizioni di
retrocessione ai due piloti della Marussia per sostituzione del cambio,
pertanto la griglia di partenza rimane invariata rispetto alle qualifiche,
essendo i due già ultimi:
1. Sebastian Vettel (Ferrari), 2. Daniel Ricciardo
(Redbull)
3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Daniil Kvyat (Redbull)
5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Nico Rosberg (Mercedes)
7. Valtteri Bottas (Williams), 8. Max Verstappen (Toro
Rosso)
9. Felipe Massa (Williams), 10. Romain Grosjean (Lotus)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Fernando Alonso
(McLaren)
13. Sergio Perez (Force India), 14. Carlos Sainz (Toro
Rosso)
15. Jenson Button (McLaren), 16. Felipe Nasr (Sauber)
17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Pastor Maldonado
(Lotus)
19. Will Stevens (Marussia), 20. Alexander Rossi
(Marussia)
La partenza è regolare, non avvengono contatti, ma
Verstappen rimane fermo sulla griglia di partenza, venendo fortunatamente
evitato dai piloti che sopraggiungono. A quel punto i primi dieci sono Vettel,
Ricciardo, Raikkonen, Kvyat, Hamilton, Rosberg, Bottas, Massa, Hulkenberg e Perez
con quest’ultimo che per poco non va a tamponare il compagno di squadra.
La prima fase di gara è piuttosto tranquilla, con Vettel
che mette un certo gap tra sé e Ricciardo, arrivando a circa cinque secondi.
Anche tra i piloti che seguono i distacchi sono particolarmente elevati e al
momento non ci sono duelli nemmeno per le posizioni di minore rilievo.
I pitstop iniziano abbastanza presto: il primo a
rientrare è Grosjean (al 10°) mentre tra i primi è Kvyat (13°) il primo a
cambiare le gomme. Allo stesso giro rientra anche Massa che, nell’uscire, è
protagonista di una collisione con Hulkenberg che gli è davanti ma che lo
stringe contro a un muretto. Tra i due ci rimette Hulkenberg, che finisce fuori
pista e che viene anche penalizzato (+3 posizioni al via a Suzuka), mentre
Massa accusa una foratura e due giri più tardi torna nuovamente ai box passando
stavolta alle gomme soft.
In regime di virtual safety car gli altri piloti
rientrano ai box: adesso i primi dieci sono Vettel (SS), Ricciardo (SS),
Raikkonen (SS), Hamilton (S), Rosberg (S), Kvyat (SS), Bottas (SS), Perez (S),
Nasr (S) e Grosjean (S). Da VSC si passa poi a safety car in quanto la pista è
piena di detriti. La SC rimane in pista abbastanza a lungo in quanto la vettura
di Verstappen è doppiata e viene lasciata sdoppiare. Si ripartirà al 19°.
Davanti le posizioni rimangono tali e quali, mentre ci
sono problemi per Sainz a cui la vettura va in folle facendolo precipitare in
penultima posizione, davanti al solo compagno di squadra che non ha avuto il
tempo di riaccordarsi prima che la safety car uscisse di scena. I due “enfant
prodige” inizieranno comunque la loro rimonta di lì a poco.
Dopo diversi giri di tranquillità, Hamilton inizia a
lamentarsi via radio di una perdita di potenza che nel corso del 27° giro lo
vede perdere posizioni a vantaggio di Rosberg, Kvyat e Bottas, dopodiché anche
a vantaggio di Perez, Nasr, Alonso e Button con le due McLaren che al momento
completano la zona punti. Dopo avere perso ulteriori posizioni e avere iniziato
a girare con 14/15 secondi di svantaggio al giro nel confronto con i primi,
Hamilton si ritirerà al 33° andando a parcheggiare ai box. Non è l’unico pilota
a ritirarsi in quei frangenti: lo stesso destino tocca anche a Massa (rientrato
al 30° dopo che la vettura gli è andata in folle, tornerà in pista ma vi
rimarrà soltanto per un giro) e Alonso (al 34° per un surriscaldamento del
cambio).
Al 36° Kvyat è nuovamente il primo pilota a rientrare ai
box, mentre un giro più tardi, quando Vettel aveva circa sei secondi di
vantaggio su Ricciardo, la gara viene neutralizzata con la safety car a causa dell’invasione
di pista a causa di uno spettatore, che fortunatamente non attraversa la pista
né rischia di farsi investire. Ne approfittano per rientrare ai box gli altri
piloti (la maggior parte dei quali montano gomme soft in quanto la gara è
ancora lunga) e Kvyat perde una posizione a vantaggio di Bottas.
Ci sono al momento 16 vetture in pita: Vettel (S),
Ricciardo (S), Raikkonen (S), Rosberg (S), Bottas (S), Kvyat (S), Perez (S),
Grosjean (S), Maldonado (S), Button (S), Nasr (SS), Verstappen (SS), Sainz
(SS), Rossi (SS), Stevens (SS). Questi ultimi due sono doppiati e per non
perdere troppo tempo non vengono lasciati sdoppiare, ma ai due viene ordinato
di lasciar passare le altre vetture al restart, che avviene al 41° giro. Rossi,
che era davanti a Stevens fin dal primo giro, perde per un breve istante la
posizione nei confronti del compagno di squadra, ma poi riesce a riprenderla.
Al 41° giro nel tentativo di superare Maldonado, Button
lo tampona distruggendo l’ala anteriore e danneggiando anche la Lotus del
rivale che però rimane in pista. Button rientra ai box, riesce a tornare in
pista davanti alle sole Marussia, ma la sua gara non durerà comunque fino alla
fine: tornerà dentro al 53° ritirandosi per un problema al cambio.
Tornando a Maldonado, subito dopo la collisione con
Button è stato superato da entrambe le Toro Rosso che sono scatenatissime e si
lanciano all’inseguimento di Grosjean: sia Verstappen sia Sainz lo superano al
47° giro, non senza che si senta qualche commento in stile “you have to leave
the space” via radio da parte di Grosjean. Superato anche da Nasr ed Ericsson
al 54° Maldonado rientra ai box, montando gomme supersoft e tornando in pista
davanti alle sole Marussia.
Nasr entra in top-ten quando mancano appena due giri alla
fine, superando Grosjean che accusa un problema, tanto che rientra ai box per
non uscirne più, venendo classificato comunque davanti a Rossi e Stevens che
ormai sono doppiati di due giri.
Mentre tra i primi sei le posizioni sono piuttosto
stabili, negli ultimi giri Verstappen e Sainz sono ormai negli scarichi di
Perez. Si segnala anche un ordine di scuderia dato al più giovane degli “enfant
prodige”, nella convinzione che Sainz potesse recuperare nei confronti di
Perez. Al “we need to switch positions”, Verstappen ha urlato un no secco. Nessuno
dei due ha superato Perez, ma se davvero Sainz era più veloce non è riuscito a
dimostrarlo.
1. Sebastian Vettel -- Ferrari -- 2:01:22.118
2. Daniel Ricciardo -- Redbull -- +1.478
3. Kimi Raikkonen -- Ferrari -- +17.154
4. Nico Rosberg -- Mercedes -- +24.720
5. Valtteri Bottas -- Williams -- +34.204
6. Daniil Kvyat -- Redbull -- +35.508
7. Sergio Perez -- Force India -- +50.836
8. Max Verstappen -- Toro Rosso -- +51.450
9. Carlos Sainz -- Toro Rosso -- +52.860
10. Felipe Nasr -- Sauber -- +1:30.045
11. Marcus Ericsson -- Sauber -- +1:37.507
12. Pastor Maldonado -- Lotus -- +1:37.718
13. Romain Grosjean -- Lotus -- +2 Laps
14. Alexander Rossi -- Marussia -- +2 Laps
15. Will Stevens -- Marussia -- +2 Laps
Dnf. Jenson Button -- McLaren -- +9 Laps
Dnf. Fernando Alonso -- McLaren -- +28 Laps
Dnf. Lewis Hamilton -- Mercedes -- +29 Laps
Dnf. Felipe Massa -- Williams -- +31 Laps
Dnf. Nico Hulkenberg -- Force India -- +49 Laps
I TOP: le scelte sono tante, sicuramente Vettel ha fatto
un’ottima gara e la Ferrari aveva un’ottima macchina, però privilegerei come
top dei top Verstappen che, ritrovatosi ultimo e doppiato già a inizio gara, ha
davvero sorpreso risalendo fino alla zona punti e dimostrando ancora una volta
di essere all’altezza di battagliare con piloti che hanno molta più esperienza
di lui... se non ero ancora convinta, la sua risposta all’ordine di scuderia mi
ha fatto propendere per attribuirgli questa carica.
I FLOP: anche qui le scelte sono tante, passando dal
tizio comparso improvvisamente in pista a chi avrebbe dovuto impedire che
accadesse, fino alle McLaren che ancora una volta non sono arrivate in fondo...
però un riconoscimento alla Mercedes ci sta tutto, specie considerando che è la
prima volta dall’inizio della stagione che non è mai in posizione di competere
almeno per il podio e che e che per il secondo gran premio consecutivo arriva
al traguardo con una sola delle due vetture.
Sunshine© per F1GC.
Si ringraziano i lampioni artificiali di Singapore, la
Singapore Flyer e la presenza di Alexander Rossi per il supporto fornito nella
stesura di questa cronaca. La zona punti è ancora lontana, ma la Sacra
Cenerentola almeno sta vedendo spesso il traguardo...
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sabato 19 settembre 2015
GRAN PREMIO DI SINGAPORE: QUALIFICHE
Sabato 19 Settembre, Singapore AKA “città del leone”, ore
21.00 (le 15.00 in Italia): prendono il via le qualifiche più attese di tutta
la stagione; più attese perché dopo la prima sessione di prove libere in cui si
è assistito alle Mercedes che andavano più forte di tutti gli altri, c’è stata
un’inversione di tendenza nelle libere 2 e nelle libere 3, in cui Ferrari e
Redbull si sono rivelate più performanti. Da quanto visto nelle prove libere,
quindi, emerge la netta possibilità che si possa non assistere a un dominio
Mercedes in qualifica, o quantomeno che anche Ferrari e Redbull possano
giocarsi la pole position. Per chiarire come stanno le cose, basta pensare che
addirittura, in Q1, vedremo Vettel rimanere fermo ai box dopo il primo
tentativo, mentre Raikkonen e Ricciardo permangono in pista con gomme soft,
mentre le Mercedes sono già passate alle supersoft.
Se davanti ci sono delle differenze rispetto al solito,
non si può dire che dietro succeda altrettanto: in ultima posizione ci sono le
Marussia, con Stevens davanti alla new-entry Rossi (che ha rimpiazzato Merhi,
il cui contratto finora veniva rinnovato gara per gara e che tornerà in Russia
e Abu Dhabi quando Rossi sarà impegnato nel campionato GP2); si segnala
comunque che il californiano nel primo tentativo aveva girato meglio di
Stevens.
Le Sauber deludono e questo, unito al fatto che mentre la
Q1 sta terminando Maldonado è fermo ai box, fa sì che le McLaren possano andare
avanti e vedere un po’ di gloria in Q2: né Button né Alonso rimangono fermi in
corso d’opera e, a migliorare le cose, Alonso si qualifica addirittura 12° (la
McLaren eguaglia quindi il miglior risultato ottenuto in qualifica dalla
Marussia nel 2014... il che effettivamente non è poi così tanto eccezionale). Le
Force India in Q2 non convincono mai fino in fondo e infatti le troviamo una
davanti e una dietro ad Alonso, mentre segue Sainz, autore di un incidente sul
finale della seconda manche, in cui va a strisciare contro un muretto spargendo
detriti in pista (che vengono puntualmente calpestati da una Williams che
sopraggiungeva, forse Massa dai colori del casco?), ma riuscendo a rientrare ai
box; nonostante l’accaduto si rivela comunque più veloce rispetto all’altra
McLaren.
Si arriva in Q3 con un’unica certezza: né in Q1 né in Q2
c’era una Mercedes in testa alla classifica e tutto lasciava ipotizzare che si
potesse proseguire sullo stesso stampo... infatti è andata esattamente così,
con Vettel che si è mostrato fin da subito il più performante, nonostante subito
dietro ci fossero il suo compagno di squadra e le Redbull. Sono stati loro i
primi quattro, con Vettel e Ricciardo in prima fila e i rispettivi compagni
dietro di loro; nn solo le Mercedes non hanno visto la luce della prima fila,
ma nemmeno della seconda, piazzandosi entrambi in terza, con dietro le
Williams, Verstappen e Grosjean in ordine sparso come da risultato seguente:
1. Sebastian Vettel (Ferrari), 2. Daniel Ricciardo
(Redbull)
3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Daniil Kvyat (Redbull)
5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Nico Rosberg (Mercedes)
7. Valtteri Bottas (Williams), 8. Max Verstappen (Toro
Rosso)
9. Felipe Massa (Williams), 10. Romain Grosjean (Lotus)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Fernando Alonso
(McLaren)
13. Sergio Perez (Force India), 14. Carlos Sainz (Toro
Rosso)
15. Jenson Button (McLaren), 16. Felipe Nasr (Sauber)
17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Pastor Maldonado
(Lotus)
19. Will Stevens (Marussia), 20. Alexander Rossi
(Marussia)
Si tratta della prima pole position ottenuta dalla
Ferrari da anni ed è la prima volta, a partire dall’inizio del 2014 (l’“era
ibrida”, cit. Mazzoni) in cui una vettura non motorizzata Mercedes ottiene una
pole position ed è il primo passo per assistere, almeno nei commenti di quest’anno,
all’elevazione di Singapore da “schifoso obbrobrio in cui non si dovrebbe
nemmeno gareggiare” a “male necessario alla sopravvivenza”... soltanto quello
che accadrà in gara stabilirà se si passerà all’ulteriore grado di “bel
circuito”.
Sunshine© per F1GC.
Cronaca ispirata dalla consapevolezza che, nonostante le
mille peripezie che hanno preceduto questo momento, finalmente Alex Rossi si è
conquistato uno spazio in Formula 1... e ha perfino avuto l’onore di essere
intervistato da Stella Bruno! *-*
giovedì 17 settembre 2015
A volte ritornano
Mentre l'attesa per il Gran Premio di Singapore è ormai finita, una notizia bomba ha sconvolto gli equilibri della Formula 1. ...E mentre la voce fuori campo che interviene durante i miei commenti ai gran premi mi ricorda che non devo esagerare dato che dopotutto stiamo parlando "solo" della Marussia o Manor che dir si voglia, io mi rifiuto di ammettere che non si tratti di un dettaglio importante: per la prima volta nella stagione siamo di fronte a un pilota che viene messo a piedi (seppure temporaneamente) per lasciare spazio a un altro. Abbiamo già visto (in senso metaforico, dato che percorse appena sei giri in un weekend) Magnussen al posto di Alonso in McLaren, ma quello era un caso diverso. Stavolta, per quanto ne sappiamo, Merhi sta benissimo anche se guarderà la gara standosene a casa o nel paddock o ovunque si trovi. Al suo posto sarà al volante, per il gran premio di Singaore e anche per tutti gli altri a parte Russia e Abu Dhabi ci sarà...
...
...
...
...
...
... *STANDING OVATION*
...
...
...
...Alexander Rossi! E no, non è uno scherzo, dato che il primo aprile è stato cinque mesi e mezzo fa.
Non è ancora chiaro quali sono le dinamiche a cui assisteremo in questi giorni, quindi prima di darlo per scontato è meglio aspettare, visto l'andazzo, però intanto è già un passo avanti per la conquista del mondo, a cui Alex punta già da parecchio tempo.
Stay tooned, perché si parlerà ancora di lui.
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... *STANDING OVATION*
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...Alexander Rossi! E no, non è uno scherzo, dato che il primo aprile è stato cinque mesi e mezzo fa.
Non è ancora chiaro quali sono le dinamiche a cui assisteremo in questi giorni, quindi prima di darlo per scontato è meglio aspettare, visto l'andazzo, però intanto è già un passo avanti per la conquista del mondo, a cui Alex punta già da parecchio tempo.
Stay tooned, perché si parlerà ancora di lui.
mercoledì 16 settembre 2015
Keep calm and watch Champ Car!
Curiosità e osservazioni random su Formula Cart e Champ Car nell'epoca della scissione CART/IRL: 1996, 1997 e 1998
Youtube è una miniera d'oro di gare di Formula Cart/ Champ Car. Visto il mio intento di farmi una cultura in tal senso, già parecchio tempo fa avevo iniziato a guardare delle gare degli anni '90. Negli ultimi tempi ho ripreso, a ritmi piuttosto assidui, a guardare delle gare e, di recente, ho visto tutte le gare del 1996, 1997 e 1998. Praticamente ho visto a partire dalle gare post-scissione CART/IRL e ho intenzione di continuare.
La prima cosa che ho notato è - sorpresa delle sorprese - che su youtube i commenti che vengono fatti alle gare sono cose tipo "una volta sì che la Indycar era spettacolare, non come adesso che è noiosissima". Eh sì, non importa quale serie stai guardando, prima o poi ci sarà sempre qualcuno che tira fuori questo discorso!
Per come la penso io ho intenzione di continuare a farmi una cultura prima di esprimere il mio punto di vista nel confronto tra tempi passati e tempi presenti; resta comunque il fatto che trovo l'Indycar attuale tutt'altro che noiosa quindi il fascino delle gare del passato non mi porterà a smettere di guardarla.
Sì, l'ho detto: le gare che ho guardato hanno avuto molto fascino e sono state, in gran parte, piuttosto spettacolari. Purtroppo non si è trattato di un ciclo sempre positivo, ma qui voglio parlare soltanto di cose positive, pertanto stilerò un elenco dei particolari che mi sono rimasti impressi.
Per chi se lo stesse chiedendo: per trovare queste gare su youtube, basta scrivere cose come "CART 199* season" e vi si aprirà un mondo.
Sono sempre o quasi con telecronaca americana (talvolta brasiliana), quindi con un bel po' di interruzioni e con divagazioni varie quando c'è la safety car in pista, con tanto di filmati che non c'entrano un tubo con la gara (talvolta piuttosto pittoreschi).
> Il leader incontrastato dei piloti epici
Non si può guardare la Formula Cart di quell'epoca senza rendersi conto dell'esistenza di Hiro Matsushita. In realtà è quel soggetto che in gara non si vede (quasi) mai, ma di cui chiunque è consapevole dell'esistenza... un po' il Karthikeyan di turno, quello da prendere velatamente per i fondelli solo perché c'è. A renderlo ancora più pittoresco, il suo soprannome è da oltre vent'anni King Hiro, diminutivo di F*cking Hiro.
> Le "nuove generazioni"
Non so se sia stato più commovente vedere Franchitti, Kanaan e Castroneves come debuttanti o vedere Kanaan con folti capelli ricci.
> I piloti con dubbio gusto in fatto di occhiali
Innanzi tutto parliamo della questione piloti con gli occhiali: non mi aspettavo che ce ne fossero così tanti (Paul Tracy, Greg Moore, Bobby Rahal, Bryan Herta, Jimmy Vasser, ma potrebbe essermi sfuggito qualcuno dato che alcuni di loro a quanto pare ci vedevano abbastanza decentemente da portarli solo quando guidavano).
Non so se fosse la moda dell'epoca in fatto di occhiali, ma TUTTI avevano occhiali con enormi lenti tonde, un mix tra Harry Potter e le nonne degli anni '80. Tutti i piloti sopracitati sembrano essersi sottoposti a interventi agli occhi tra il 1997 e il 1998.
> La gloriosa grafica dei canali brasiliani
Ho beccato una gara (forse del 1998) così come era stata trasmessa dalla TV brasiliana e, a quanto pare, ciascun canale curava la grafica come gli pareva.
Sapevo che i brasiliani hanno l'abitudine di chiamare quasi chiunque con il nome di battesimo o con un diminutivo invece che con il cognome, ma non credevo che arrivassero a livelli così deliranti. Ebbene, in quella grafica Castroneves veniva citato come Helinho.
> Capelli ossigenati Made in Canada
Per chi fosse convinto che Jacques Villeneuve sia stato il primo pilota canadese a tingersi i capelli di biondo platino... no, non è andata così: Paul Tracy ce li aveva già decolorati nel 1996. Oltretutto ho notato anche che Tracy aveva un po' l'aria da alcolista che trascorre le domeniche pomeriggio a guardare eventi sportivi in TV tracannando litri di birra, ma le apparenze ingannano.
> Bizzarri incidenti tra compagni di squadra
A parte il fatto che gli incidenti tra compagni di squadra mi sono sembrati più frequenti di quanto potessi immaginare, uno è stato molto più pittoresco degli altri: alla penultima gara stagionale del 1997 Alex Zanardi matematicamente vincitore del titolo ha speronato il compagno di squadra Jimmy Vasser vincitore della gara durante il giro d'onore, mandandolo in testacoda. Pare che i due avessero scommesso che, se Vasser avesse vinto la gara, avrebbe dovuto andare a sbattere volontariamente dopo avere tagliato il traguardo.
> La polenta... o quello che era...
Tipico dei canali americani era decidere che, piuttosto che mostrare certi giri di gara, era più interessante mandare in onda servizi sulle curiosità del paddock. Quello che mi è rimasto maggiormente impresso è stato un servizio in cui venivano mostrati Max Papis e Greg Moore mentre cucinavano qualcosa che somigliava vagamente a della polenta. Il servizio è terminato con i due che si tiravano addosso secchiate d'acqua (non nella cucina).
[To be continued... con le curiosità delle stagioni successive.]
Pubblicato anche su F1GC forum.
Youtube è una miniera d'oro di gare di Formula Cart/ Champ Car. Visto il mio intento di farmi una cultura in tal senso, già parecchio tempo fa avevo iniziato a guardare delle gare degli anni '90. Negli ultimi tempi ho ripreso, a ritmi piuttosto assidui, a guardare delle gare e, di recente, ho visto tutte le gare del 1996, 1997 e 1998. Praticamente ho visto a partire dalle gare post-scissione CART/IRL e ho intenzione di continuare.
La prima cosa che ho notato è - sorpresa delle sorprese - che su youtube i commenti che vengono fatti alle gare sono cose tipo "una volta sì che la Indycar era spettacolare, non come adesso che è noiosissima". Eh sì, non importa quale serie stai guardando, prima o poi ci sarà sempre qualcuno che tira fuori questo discorso!
Per come la penso io ho intenzione di continuare a farmi una cultura prima di esprimere il mio punto di vista nel confronto tra tempi passati e tempi presenti; resta comunque il fatto che trovo l'Indycar attuale tutt'altro che noiosa quindi il fascino delle gare del passato non mi porterà a smettere di guardarla.
Sì, l'ho detto: le gare che ho guardato hanno avuto molto fascino e sono state, in gran parte, piuttosto spettacolari. Purtroppo non si è trattato di un ciclo sempre positivo, ma qui voglio parlare soltanto di cose positive, pertanto stilerò un elenco dei particolari che mi sono rimasti impressi.
Per chi se lo stesse chiedendo: per trovare queste gare su youtube, basta scrivere cose come "CART 199* season" e vi si aprirà un mondo.
Sono sempre o quasi con telecronaca americana (talvolta brasiliana), quindi con un bel po' di interruzioni e con divagazioni varie quando c'è la safety car in pista, con tanto di filmati che non c'entrano un tubo con la gara (talvolta piuttosto pittoreschi).
> Il leader incontrastato dei piloti epici
Non si può guardare la Formula Cart di quell'epoca senza rendersi conto dell'esistenza di Hiro Matsushita. In realtà è quel soggetto che in gara non si vede (quasi) mai, ma di cui chiunque è consapevole dell'esistenza... un po' il Karthikeyan di turno, quello da prendere velatamente per i fondelli solo perché c'è. A renderlo ancora più pittoresco, il suo soprannome è da oltre vent'anni King Hiro, diminutivo di F*cking Hiro.
> Le "nuove generazioni"
Non so se sia stato più commovente vedere Franchitti, Kanaan e Castroneves come debuttanti o vedere Kanaan con folti capelli ricci.
> I piloti con dubbio gusto in fatto di occhiali
Innanzi tutto parliamo della questione piloti con gli occhiali: non mi aspettavo che ce ne fossero così tanti (Paul Tracy, Greg Moore, Bobby Rahal, Bryan Herta, Jimmy Vasser, ma potrebbe essermi sfuggito qualcuno dato che alcuni di loro a quanto pare ci vedevano abbastanza decentemente da portarli solo quando guidavano).
Non so se fosse la moda dell'epoca in fatto di occhiali, ma TUTTI avevano occhiali con enormi lenti tonde, un mix tra Harry Potter e le nonne degli anni '80. Tutti i piloti sopracitati sembrano essersi sottoposti a interventi agli occhi tra il 1997 e il 1998.
> La gloriosa grafica dei canali brasiliani
Ho beccato una gara (forse del 1998) così come era stata trasmessa dalla TV brasiliana e, a quanto pare, ciascun canale curava la grafica come gli pareva.
Sapevo che i brasiliani hanno l'abitudine di chiamare quasi chiunque con il nome di battesimo o con un diminutivo invece che con il cognome, ma non credevo che arrivassero a livelli così deliranti. Ebbene, in quella grafica Castroneves veniva citato come Helinho.
> Capelli ossigenati Made in Canada
Per chi fosse convinto che Jacques Villeneuve sia stato il primo pilota canadese a tingersi i capelli di biondo platino... no, non è andata così: Paul Tracy ce li aveva già decolorati nel 1996. Oltretutto ho notato anche che Tracy aveva un po' l'aria da alcolista che trascorre le domeniche pomeriggio a guardare eventi sportivi in TV tracannando litri di birra, ma le apparenze ingannano.
> Bizzarri incidenti tra compagni di squadra
A parte il fatto che gli incidenti tra compagni di squadra mi sono sembrati più frequenti di quanto potessi immaginare, uno è stato molto più pittoresco degli altri: alla penultima gara stagionale del 1997 Alex Zanardi matematicamente vincitore del titolo ha speronato il compagno di squadra Jimmy Vasser vincitore della gara durante il giro d'onore, mandandolo in testacoda. Pare che i due avessero scommesso che, se Vasser avesse vinto la gara, avrebbe dovuto andare a sbattere volontariamente dopo avere tagliato il traguardo.
> La polenta... o quello che era...
Tipico dei canali americani era decidere che, piuttosto che mostrare certi giri di gara, era più interessante mandare in onda servizi sulle curiosità del paddock. Quello che mi è rimasto maggiormente impresso è stato un servizio in cui venivano mostrati Max Papis e Greg Moore mentre cucinavano qualcosa che somigliava vagamente a della polenta. Il servizio è terminato con i due che si tiravano addosso secchiate d'acqua (non nella cucina).
[To be continued... con le curiosità delle stagioni successive.]
Pubblicato anche su F1GC forum.
domenica 13 settembre 2015
I want to race again
Parodia di "What's my age again" dei Blink 182 (X), ispirata ai piloti della Toro Rosso.
I got off my car, it was a Sunday night
I watched aroud to see Redbulls alright
I started to realize that they got rid of me
And now there's race on the TV
And that's about the time they read nice tweets from me
Nobody likes you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that damn kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
I want to race again
Then later on, while here at my home
I sent some tweets from my new phone
I said I was not old and their driver's too young
Who would be out of Redbull gang
And that's about that time I'd raced Formula E
Redbull sacks you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that young kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
I want to race again
And that's about the time they read nice tweets from me
Nobody likes you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that damn kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
That's about that time that no one answered me
Redbull should not take kids so seriously
With a few years ahead they'll lost the seat
Why would they not end up like me?
I never wanna race for them
But want to race again
I want to race again
I want to race again
I got off my car, it was a Sunday night
I watched aroud to see Redbulls alright
I started to realize that they got rid of me
And now there's race on the TV
And that's about the time they read nice tweets from me
Nobody likes you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that damn kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
I want to race again
Then later on, while here at my home
I sent some tweets from my new phone
I said I was not old and their driver's too young
Who would be out of Redbull gang
And that's about that time I'd raced Formula E
Redbull sacks you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that young kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
I want to race again
And that's about the time they read nice tweets from me
Nobody likes you when you're twenty-three
And you're too old to keep your flying car
Who the hell is that damn kid?
My tweets say he's underage
I want to race again
That's about that time that no one answered me
Redbull should not take kids so seriously
With a few years ahead they'll lost the seat
Why would they not end up like me?
I never wanna race for them
But want to race again
I want to race again
I want to race again
mercoledì 9 settembre 2015
#12: Commento al Gran Premio d’Italia: Monza, 4-6 Settembre 2015
Come ogni anno è arrivato il weekend del gran premio
d'Italia, con la gente di tutto il resto del mondo che passa le proprie
giornate con la netta convinzione che i piloti non facciano altro che mangiare
quintali di pizza, ignari del fatto che non si tratti esattamente di un piatto
tipico milanese.
Come ogni anno è tempo di storielle strappalacrime sul
fatto che il gran premio d'Italia bla bla bla è sempre stato disputato in tutte
le stagioni bla bla bla, sempre a Monza bla bla bla, tranne che nel 1980 quando
bla bla bla venne disputato bla bla bla sul circuito di Imola bla bla bla
successiva sede del gran premio di San Marino tra il 1991 e il 2006.
Per l'occasione il Gangster Rapper ha deciso di stupire
tutti quanti: convinto che fosse carnevale ha deciso di travestirsi da Jacques
Villeneuve... o meglio, da come sarebbe stato Villeneuve se oltre ad avere i
capelli decolorati se ne fosse anche andato in giro vestito da rapper
americano.
Non è stato sufficiente per far parlare di sé per tutto
il tempo: domenica scorsa è nata la Kleine Prinzessin di cui ancora non
sappiamo il nome, inoltre si vocifera che sia nata nei giorni immediatamente
successivi anche la Kleine Kind in Seconda, che pare rispondere al nome di
Matilda Vettel, sempre ammesso che sia nata davvero.
Attendo con ansia la prossima nascita, quindi mi auspico
che gli altri piloti si diano da fare per ingravidare le rispettive consorti.
U.U
Altro fatto capitato prima del gran premio è che Feliiii
(confermato dalla Williams per il 2016 insieme a Bo77as) è stato invitato a un
evento sulla Terrazza Martini all'Expò, evento in cui era ospite anche Bar
Refaeli e i due sono stati protagonisti di una breve intervista trasmessa su un
sito strano, della serie Youtube questo sconosciuto. Ai due sono state poste
delle domande peraltro ben poco interessanti e tra l'altro Bar Refaeli mi ha
dato l'impressione, quando ha detto che lei naturalmente è appassionata di
Formula 1, che in realtà fremesse dal desiderio di rispondere "Formula 1?
e che cosa sarebbe?". Da notare che a Feliiii è stato chiesto se: 1) nel tempo
libero gioca a calcio, della serie i brasiliani hanno una fama che li precede,
2) qual è il circuito su cui più di ogni altro si sente a casa, la cui risposta
presumo che sia intuitiva. Poi sì, Feliiii è stato anche il più avanti di
tutti: rispondeva in inglese, poi si traduceva da solo in italiano.
Siamo entrati nel vivo del gran premio venerdì, in cui il
Gangster Rapper ha fatto segnare il miglior tempo nelle libere 1. Abbiamo
continuato ad essere nel vivo con le libere 2 in cui il Gangster Rapper ha
conquistato di nuovo il miglior tempo. L'ha ottenuto anche nelle libere 3 al
sabato mattina, ma ormai non faceva più notizia, era meglio concentrarsi sulle
cose di maggiore interesse, tipo le retrocessioni varie sulla griglia di
partenza a cui andavano incontro le Redbull, le Toro Rosso e, sorpresa delle
sorprese, nientemeno che le McLaren. Tutto sommato le McLaren non hanno nemmeno
sfigurato, stavolta: solo 5 posizioni a testa, invece che le 20 toccate a tutti
gli altri. Non mi sono nemmeno posta il problema su che cosa avessero
sostituito, certa che con tutta probabilità la sostituzione non sarebbe stata
sufficiente per avere un weekend quantomeno decente.
Non mi sbagliavo: a parte il Piccolo Max che è andato in
pista giusto per assistere alla scomposizione in fattori primi della propria
vettura guadagnandosi un drive through con il "metodo Pic" e a parte
le Sacre Cenerentole, Jensinho e Ferniiii sono stati i più lenti. C'è da dire,
comunque, che grazie alle retrocessioni altrui sono riusciti anche a guadagnare
una posizione a testa, per via delle strane dinamiche della Formula 1. Sempre
per via delle strane dinamiche della Formula 1, la gente di Tumblaaaaaahhhh
pare convinta che, a causa delle retrocessioni per la sostituzione del motore,
la Formula 1 sia morta e sepolta. Non oso immaginare quali sommosse popolari
sarebbero capitate se avessero iniziato a seguire la Formula 1 all'epoca in cui
lo stop and go non erano cinque secondi di sosta prima del cambio gomme ma
qualcosa che poteva stravolgere completamente l'esito di una gara.
Comunque va beh, quella era solo la prima avvisaglia che
questo weekend piuttosto che stare sui social network sarebbe stato meglio
mangiare quantità industriali di yogurt scaduto. Peccato non averlo fatto...
Nel corso del weekend, infatti, sono stata costretta a
leggerne di tutti i colori, tra Tumblaaaaaaahhhh e Twitter, con un'escalation
alquanto preoccupante.
La cosa che pare avere fatto più scalpore, in giro per il
web, è quanto accaduto durante l'omaggio a Justin Wilson, in cui molta gente
(di cui un buon 90% non aveva mai sentito nominare Wilson fino a quel momento
in quanto si sa che tra il 1976 e il 2013 la Formula 1 non è esistita per chi è
affetto dalla rushmania) si è indignata perché Hamilton teneva un cappellino in
testa.
Personalmente preferisco non entrare nel merito della
questione, perché secondo i miei personali standard non mi pare che la presenza
di un cappello in testa sia qualcosa di particolarmente rilevante (anzi,
sinceramente trovo più strano che la gente si metta a guardare se, in un
momento del genere, i piloti hanno o non hanno il cappello). Che cosa dica in
proposito la cultura britannica, sinceramente non lo so. Alla fine è venuto
fuori che Hamilton non si era accorto di quello che stava succedendo, il che mi
fa pensare che fosse piuttosto svampito sia lui (che peraltro a mio parere ci
avrebbe fatto più bella figura se avesse detto di essersi dimenticato di
toglierlo), sia quelli che gli stavano intorno. Poi sì, va beh, su
Tumblaaaaaahhhhhh le foto di quel momento sono state accolte con dei commenti
sulla figaggine di questo o dell'altro pilota o di quanto fosse bello vedere
certi piloti vicini gli uni agli altri. E' tempo di mega-facepalm.
Poi sì, anche i sostenitori della causa pro-Hamilton non
è che siano stati tanto meglio: ho letto cose del tipo "quando gli altri
piloti usano termini sessisti o razzisti non se ne parla mai" (ma
come?!?!?!? c'è gente che critica pesantemente Vettel perché ha commentato
l'aspetto fisico di alcune donne quattro mesi fa! oppure c'è gente che dà del
razzista a Merhi per un lost-in-translation da lui pubblicato su twitter e poi
subito rimosso durante la partita di calcio pre-gran premio di Montecarlo)
"mentre stavolta per fatti che riguardano una cosa da niente c'è tutto
questo polverone". Wtf?! l'uso di un termine inadeguato è un affare
internazionale e un incidente mortale in un'altra categoria motoristica è una
cosa da niente? Davvero, mi chiedo la gente di Tumblaaaaaaahhhhh che cosa si
fumi.
Poi sì, c'è anche la questione vittoria di Hamilton a
rischio, ma di quello ne parlo dopo avere spiegato come siamo arrivati alla
vittoria di Hamilton... e non che ci fossero dubbi in proposito così come non
c'erano dubbi che qualcuno avrebbe immaginato strani complotti (stavolta ai danni
di Raikkonen, di cui si parlerà più avanti), ma direi che possiamo andare con
calma e tornare al momento in cui i McLaren Boys venivano, come prevedibile,
sbattuti fuori al termine della Q1.
La Q2 è stata come al solito il moento in cui vari piloti
da mezza classifica venivano mandati a giocare a jenga; la cosa che ha fatto
più scalpore è che i Redbull Boys, certi di essere ormai fuori dai giochi, in
pista ci sono andati solo per fare numero.
Si è arrivati quindi in Q3, dove anche stavolta tutto si
decideva tra i Mercedes Boys.
Voce fuori campo: "Ehi, aspetta, non vedi che
Britney Bitch è decisamente più lento del compagno di squadra e ha anche il
vecchio motore?"
L'Autrice(C): "Oh... giusto..."
Risolviamo subito la questione vecchio motore: per
entrambi i Mercedes Boysssss c'erano motori nuovi, studiati per essere più
performanti, come se quelli vecchi già non lo fossero. Sulla vettura di Britney
Bitch ha dato fin da subito problemi, tanto che è tornato al vecchio. Il
Gangster Rapper sembrava al riparo da ogni problema, invece, anche se c'era già
chi si grattava.
Come al solito, quando Britney Bitch è impossibilitato a
lottare per la pole position, qualcuno inizia a mettere in discussione il fatto
che possa qualificarsi almeno secondo. Nel 99% dei casi si sbagliano, ma
stavolta era il caso giusto. Tutti iniziavano a scommettere immaginariamente
sul secondo classificato, forse era Sebbiiiii, forse era Bo77as che con il
maltempo si esalta (peccato che non piovesse e che tutto questo esaltarsi con
il maltempo finora è ancora da vedere)... e invece no, è toccato a Icemaaaaaan
andare a fare coppia con il Gangster Rapper in prima fila. Naturalmente sono
seguite statistiche strappalacrime sul numero di gran premi da cui la Ferrari
non ottenva la seconda fila e in cui non la otteneva a Monza. Peccato che di
queste statistiche io me ne sia scordata un minuto più tardi, altrimenti le
avrei trascritte.
Le qualifiche si possono definire in modo piuttosto
semplice: i primi sei erano le Mercedes, le Ferrari e le Williams, con le
Mercedes e le Ferrari in ordine sparso, Britney Bitch quarto e Bo77as l'ultimo
della top-six.
Domenica, ore 14.00: SCATTANO LE
VETTUUUUUUUUUUUUUUREEEEEEEEE!
...tutte, tranne una, nel vero senso della parola.
Iceman: "Ehi, sexy alcool, op, op, oppa Webbiiii
style!"
Tutti sono partiti, Iceman no, ha fatto il Webbiiii ma
nel vero senso della parola e anche meglio: tutti gli sono passati di fianco e
lui li salutava con la mano, dal momento che non si era premunito facendosi
prestare la baguette da Jev.
A quel punto si sono risvegliate varie teorie in
proposito, oltre che lo stesso Iceman, che finalmente si è accorto che la gara
era già partita e ha deciso di partire a propria volta.
Teoria dell'osservatore medio: "Che cos'è successo?
Non ne ho idea, ma adesso sta girando su tempi normali, quindi non
preoccupiamocene e occupiamoci di tutto il resto."
Teoria post-gara: "Iceman si è addormentato alla
partenza. Quando si è risvegliato, ha fatto quello che poteva."
Teoria di Tumblaaaahhhhh: "OMG, è un
complottoooooooooooo! non può essere in nessun modo colpa di Iceman, lui è un
Santooooohhhhh Subitoooohhhhh e questo è chiaramente un complotto ai suoi
danni, perché il team lo odiahhhhh e lo vuole metterehhhhhh in cattivahhhhhh
lucehhhhh."
E' inutile far notare a qualcuno che fino all'altro
giorno il team non lo odiava abbastanza da metterlo a piedi e di far mettere il
culo sulla sua macchina a Hulk, ma le fangirl di Tumblaaaaaahhhhh sono molto
labili e saltano da una teoria all'altra senza problemi. In questi giorni Hulk
è stato ufficializzato dalla Force India, quindi sono più concentrati sul fatto
che la Force India sia un team di Santiiiiihhhhh Subitoooohhhhh più che su
tutto il resto.
In realtà sono molto concentrate anche su tutto il resto,
ma è tutto il resto che non riguarda Hulk, appunto. Quello è figo a prescindere
e la cosa deve essere dichiarata in tutte le salse, ma solo nelle occasioni in
cui non c'è niente di più importante(?) di cui parlare.
Le cose più importanti, ovviamente, spaziano in lungo e
in largo ovunque, possono andare dal sessismo e al razzismo nel motorsport fino
alla figaggine di Sam Bird, passando per le ingiustizie del mondo derivanti dal
fatto che Jev non corre in Formula 1 e che la Haas non stia dominando questo
campionato.
Torniamo a noi: stavamo scattando le vetture, Iceman non
stava scattando affatto e Britney Bitch, trovandosi proprio dietro di lui,
aveva due opzioni alternative: andargli addosso, oppure guardarsi intorno
cercando uno spazio in cui passare. Ha optato per la seconda e le Williams
l'hanno superato facendogli una pernacchia.
Britney Bitch: "Va beh, non importa, tanto faranno
qualche casino con le gomme da montare e recupererò nei loro confronti."
Oh my Feliiii cry, invece non hanno fatto casini!
*________* E tra l'altro c'era un solo pit-stop programmato, quindi una volta
sistemato quello potevano andare fino alla fine senza rischiare altre
disgrazie; peccato che ormai fossero dietro a Britney Bitch e neanche di poco.
Voce fuori campo: "Fammi capire, ci stiamo
avvicinando alla doppietta Mercedes anche stavolta?"
L'Autrice(C): "Per ora no, ma ho molta paura."
Voce fuori campo: "Dici che non ci sono speranze
nemmeno stavolta?"
L'Autrice(C): "Okay, te lo confesso, in realtà non ho
affatto paura. Anzi, tutto sommato la doppietta Mercedes è l'ordine naturale
delle cose. Sono più interessata ad eventuali duelli epici tra Who's That Guy e
lo Spazzino della pitlane."
Voce fuori campo: "Pensi che la regia te li lasci
vedere?"
L'Autrice(C): "Effettivamente no, dato che i
principali centri d'interesse in questo gran premio sono: 1) la fidanzata di
Ferniiii al box della McLaren, 2) gli striscioni del pubblico, 3) di tanto in
tanto le altre 18 vetture."
Voce fuori campo: "Vedo che hai capito tutto dalla
vita. Chissà se anche Sebbiiii ha capito tutto e spianerà la strada a Britney
Bitch."
Britney Bitch: "Senti, voce fuori campo, se sei così
convinta che farsi regalare posizioni sia così facile, perché non vieni tu a
guidare mentre io intervengo a sproposito nel commento al gran premio?"
Voce fuori campo: "Perché non sono né un pilota né
una rana."
Altra voce fuori campo: "Ci sono delle rane, da
queste parti?"
Voce fuori campo: "Wait and see..."
Mentre l'inquietante prospettiva di avere a che fare con
delle rane sconcertava tutti quanti, ma neanche troppo per il momento, in pista
stavano andando in scena vari drammi.
Jensinho: "Eh, no, non permetterti di parlare di me,
Autrice(C). Lo sai che io non esisto!"
Ferniiii: "Invece esisti e sei a un passo di
distanza da me! Sono pronto per la scalata al successo."
Jensinho: "Io invece sono pronto alla scalata sul
cesso: le nostre macchine fanno cagare."
Voce fuori campo: "Sono estasiata dalla finezza
dell'autrice."
L'Autrice(C): "Non rompere le scatole che stiamo
parlando di cose serie: ci sono Jensinho e Ferniiii in lotta per la quartultima
posizione. Di fatto dietro di loro ci sono solo le Sacre Cenerentole e,
interpretando alla perfezione il ruolo delle Caterham, adesso stanno lottando
arduamente per avere un attimo di popolarità."
Voce fuori campo: "Autrice, non dire scemenze. I
piloti del Coccodrillo Rombante non sono mai stati agguerriti quanto quelli
della Sacra Cenerentola, inscenando meravigliosi duelli intestini. Generalmente
si degnavano di combinare qualcosa di epico soltanto in presenza dei piloti
della Sacra Cenerentola."
Ferniiii: "Perché tutti questi paragoni con il
Coccodrillo Rombante? Per caso vi sembro Who's that guy?"
Feliiii: "No, mi sembri Kobacrashi. Cra, cra,
cra."
Ferniiii: "Oh my frog cry."
Jensinho: "Ma intanto mi sei dietro. I'VE GOT THE
POWER!"
Ferniiii: "E ora sto rientrando ai box. I'VE LOST
THE POWER!"
Insomma, in conclusione Ferniiii si è finalmente
avvicinato a Jensinho, ma è durata poco: è stato costretto al ritiro di lì a
poco, quando mancavano ormai pochi giri alla conclusione della gara. Sembra
esserci una macumba nei suoi confronti e perfino Feliiii si divertirebbe, se
fosse il suo compagno di squadra...
...
...
...
...anzi, no, non credo che qualcuno si divertirebbe, se
avesse il culo appoggiato sul sedile di una McLaren, quest'anno.
In una gara in cui le inquadrature di Lara Adrian (che
purtroppo non si chiama Dasha come il Dash) e quelle del pubblico si
susseguivano, rubando la scena allo Spazzino della Pitlane, non restava altro
da fare che concentrarsi sulle sottigliezze tipo quello che stava succedendo al
leader della gara.
La situazione era più o meno così:
Box: "Spingi al massimo e guadagna su chi ti sta
dietro."
Il Gangster Rapper: "WTF?! ma ho 20 secondi di
vantaggio!"
Box: "Non bastano."
Il Gangster Rapper: "Perché, cosa volete fare nel
frattempo, invitarmi ai box e offrirmi un tè preparato da Britney Bitch? Tanto
non lo bevo, l'ha corretto con del lassativo."
Britney Bitch: "Non è lassativo, è il collutorio di
Dani Smile."
Il Gangster Rapper: "A proposito, dove sono Dani
Smile e il suo compagno di squadra?"
Britney Bitch: "Non ne ho idea, ma qualcuno avrà
senz'altro denunciato la loro scomparsa un'ora fa."
Il Gangster Rapper: "E comunque io sono il più
faster di tutti."
Britney Bitch: "Chi te l'ha chiesto, tanto per
curiosità?"
Il Gangster Rapper: "Nessuno, ma mi sembrava
opportuno ricordarlo, qualora qualcuno non fosse pressoché certo della mia
vittoria ancora prima della partenza."
Britney Bitch: "Io non ne sono affatto sicuro. E' da
un'ora che ho in mano l'asso di briscola e non vedo l'ora che giunga il momento
di consumare la nostra sfida."
Il Gangster Rapper: "Io invece non vedo l'ora di
rifilare altri due o tre secondi a Sebbiiii girando in equilibrio su due
ruote."
Britney Bitch: "Perché non su una?"
Box: "Britney, taci e pensa al tuo motore."
Britney Bitch: "Sto pensando intensamente a
lui."
Il motore: "Anch'io sto pensando intensamente a te e
al fatto che non vedi l'ora di andare a giocare a briscola. FIREWORKS
TIME!"
Britney Bitch: "WTF?! ma io non guido una
Lotus!"
Il motore: "Nemmeno Grosjiiii e Maldiiii in questo
momento, dato che non hanno nemmeno completato il primo giro e che adesso si
sono rintanati in uno stanzino a fare cose folli."
Britney Bitch: "Tipo?"
Il motore: "Tipo provocare una scissione del
campionato di briscola costruendo un torneo alternativo per protestare contro
lo strapotere dello Spazzino della Pitlane."
Britney Bitch: "Oh my Feliiii cry."
Feliiii: "Ma quale Feliiii cry. Veramente sto
gracidando... ehm, volevo dire, ridendo alle tue spalle. Cra, cra, cra."
E' finita così, con il Gangster Rapper che stra-dominava
ma nessuno ci faceva caso, con Sebbiiii che, ormai libero dalla pressione di
Britney Bitch, era sicuro di avere la seconda posizione a portata di mano... e
con Feliiii che non era sicuro di un bel nulla, perché dietro a lui c'era un
finlandese assetato di champagne.
Bo77as: "Fatti da parte, altrimenti ti tirerò
addosso la mia riserva di bottiglie di vodka."
Feliiii: "Non lo farai. Non rinunceresti mai alla
vodka."
Bo77as: "Me le sono già scolate. Non c'è più la
vodka, ci sono solo le bottiglie. Stavo pensando di riempirle d'acqua e di
venderle a Iceman per fargli uno scherzo di carnevale in ritardo di sette mesi,
ma penso di poterle sacrificare per una giusta causa."
Feliiii: "Oh my frog, sono troppo vecchio per queste
cose!"
La regia: "Okay, questo è il momento ideale per
inquadrare la folla sugli spalti sbattendocene altamente del fatto che questi
due si stiano giocando il gradino più basso del podio."
A proposito di Feliiii troppo vecchio per queste cose, su
Tumblaaaaahhhh c'è chi ha pubblicato una sorta di video commemorativo in stile
marcia funebre dedicato ai suoi capelli, giorno dopo giorno sempre più radi. Il
mio commento in proposito potrebbe essere qualcosa tipo: OH. MY. FELIIII. CRY.
E' finita che si è scoperto anche cosa stavano
architettando in casa Mercedes, quando hanno detto al Gangster Rapper che
doveva incrementare il proprio gap più che poteva: rischiavano una penalità non
precisata dal regolamento a proposito della pressione delle gomme, roba di cui
non ho capito nulla, se non che a un certo punto si è deciso di farne un nulla
di fatto, con indignazione di tutti... e per indignazione di tutti, intendo
proprio indignazione di TUTTI:
1) i tifosi di altri piloti eccetto il Gangster Rapper
erano delusi dal fatto che non fosse stato squalificato;
2) i tifosi di Britney Bitch si lamentavano che il gap in
classifica ormai è troppo alto;
3) i tifosi del Gangster Rapper invece di essere felici
per la mancata squalifica urlavano al tentato complotto o al fatto che al mondo
ci fosse gente che ingiustamente non stava facendo i salti di gioia per il
fatto che il Gangster Rapper avesse vinto;
4) Mitch Evans ha scritto un tweet in proposito quindi
tutto è stato trasformato in un complotto anti-Evans che in GP2 è stato
penalizzato per un problema che aveva qualche analogia con questo, sostenendo
che le regole vengono applicate in modo diverso da un caso all'altro;
5) qualcuno si è anche indignato perché la gente che di
solito se ne frega quando all'interno della stessa serie le regole vengono
applicate alla cazzum stavolta faceva un gran polverone omettendo il fatto che
GP2 e F1 sono di fatto due serie diverse e che quindi è tollerabile che in
circostanze simili (AKA non identiche) ci siano decisioni diverse;
6) se qualcuno avesse osato scrivere le osservazioni del
punto precedente su Tumblaaaaaahhhhh ci sarebbe stata ulteriore indignazione.
Poi sì, va beh, c'erano anche quelli che hanno fatto un
calderone con la pressione delle gomme e il cappellino del Gangster Rapper,
iniziando a urlare allo scandalo perché il Gangster Rapper ha (o sembra avere)
meno fan di Sebbiiii, vedendo un complotto anche in tutto ciò. Io stessa inizio
a credere che Tumblaaaaahhhhh sia un complotto finalizzato all'autodistruzione
della lucidità di chi ci passa troppo tempo. Seriamente, ci sono troppe cose
che non capisco: in passato ho attraversato momenti in cui ero una sorta di
tifoso da bar in versione bambina di 12 anni, ma non mi sono mai messa a fare
statistiche su quale pilota avesse più fan nel mondo. Che poi non capisco
nemmeno perché le ragazzine di Tumblaaaaaahhhhh dovrebbero essere
rappresentative degli appassionati di Formula 1 nel mondo, ma questo è un altro
discorso.
Va beh, per ora la finisco qua, limitandomi ad aggiungere
soltanto il risultato e a darvi appuntamento tra due settimane (dieci giorni,
ormai), quando si svolgerà il gran premio delle intossicazioni alimentari.
1. Hamilton (Mercedes), 2. Vettel (Ferrari), 3. Massa
(Williams), 4. Bottas (Williams), 5. Raikkonen (Ferrari), 6. Perez (Force
India), 7. Hulkenberg (Force India), 8. Ricciardo (Redbull), 9. Ericsson
(Sauber), 10. Kvyat (Redbull), 11. Sainz (Toro Rosso), 12. Verstappen (Toro
Rosso), 13. Nasr (Sauber), 14. Button (McLaren), 15. Stevens (Marussia), 16.
Merhi (Marussia), 17. Rosberg (Mercedes), 18. Alonso (McLaren), Rit. Grosjean
(Lotus), Rit. Maldonado (Lotus).
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