martedì 10 giugno 2014

Indycar #7: TEXAS FIRESTONE 600 - 7 giugno 2014

Sabato non ho potuto guardare la gara e, come è giusto che sia, se sono rimasta indietro con i lavori non posso fare altro che cercare di mettermi in pari. ;-)
Giusto per chiarire il concetto su chi avesse qualche dubbio sulla location: stavolta la gara è su un ovale e prevede un totale di 248 giri.

Griglia di partenza: Power, Newgarden, Kanaan, Montoya, Carpenter, Pagenaud, Dixon, Wilson, Hinchcliffe, Muñoz, Aleshin, Hunter-Reay, Briscoe, Castroneves, Kimball, Sato, Andretti, Bourdais, Saavedra, Hawksworth, Rahal, Huertas.

VIA: Power parte bene e mantiene la prima posizione, mentre Kanaan si inserisce al secondo posto davanti a Carpenter, Newgarden e Dixon. Tutto fila liscio fino al quinto giro, quando il motore della vettura di Marco Andretti prende fuoco.
Al restart (12° giro) Kanaan sembra insidiare Power, ma l’australiano mantiene la leadership. Kanaan rimane stabilmente in seconda posizione mentre dietro di loro si alterneranno le posizioni dei piloti che completano la top-5: Dixon risalirà fino al terzo posto, davanti a Newgarden e a Carpenter.

I piloti di testa si fermano ai box intorno al 55° giro. Prosegue più a lungo Montoya, che rientrerà al 60° dopo avere fatto qualche giro da leader.
Dopo che anche il compagno di squadra ha effettuato la prima sosta, Power si ritrova di nuovo in prima posizione, con 5 secondi di vantaggio su Kanaan, mentre completano la top-5 Pagenaud, Carpenter e Dixon.
Il vantaggio di Power su Kanaan calerà progressivamente nei giri che seguiranno, ma scenderà al massimo a circa due secondi.

All’89° Carpenter è il primo, tra i piloti delle prime posizioni, a fermarsi per la seconda sosta, più per problemi di gomme che per necessità di carburante.
Il leader Power proseguirà per ancora 12 giri prima di fermarsi e, quando lo farà, Montoya di nuovo si ritroverà in testa per un paio di giri, fermandosi ancora una volta qualche giro dopo rispetto a tutti gli altri.

Completate le soste, c’è Carpenter in prima posizione, adesso, con Dixon e Pagenaud in seconda e terza posizione. Power è soltanto quarto davanti a Kanaan e a Montoya, anche se nei giri che seguiranno riuscirà a risalire in terza posizione.

Al 121° giro c’è un contatto tra Bourdais e Wilson (i telecronisti latino-americani ripeteranno per una decina di volte che Wilson è uno dei piloti più alti al mondo!), che finiscono entrambi contro al muro.
Entra la safety car e tutti ne approfittano per effettuare la terza sosta; Power ritorna in testa grazie a una sosta migliore, mentre completano la top-5 Carpenter, Montoya, Dixon e Pagenaud.
Le posizioni al restart rimangono in un primo momento invariate nella top-5, anche se successivamente Kanaan rimonta alcune posizioni risalendo al quarto posto.

Intorno al 170° giro, in regime di bandiera verde, viene effettuata la quarta sosta. Ancora una volta Montoya rimane in pista più a lungo e conduce qualche giro in testa, per poi rientrare al 177°. La top-5 a quel punto è: Power, Carpenter, Pagenaud, Kanaan e Dixon.

Power mantiene la prima posizione fino al 182° giro quando viene superato da Carpenter che immediatamente lo distanzia.
In top-10 a questo punto abbiamo: Carpenter, Power, Kanaan, Montoya, Dixon, Pagenaud, Aleshin, Newgarden, Briscoe e Castroneves.

L’ultimo pit-stop avviene quando mancano 35-40 giri e il dettaglio più importante è che Power, entrato ai box a velocità più alta di quella consentita, viene penalizzato con un drive through e si ritrova ultimo dei piloti a pieni giri. Carpenter nel frattempo è ancora in testa, davanti a Kanaan e a Montoya.

Mancano 24 giri al termine quando Montoya supera Kanaan e risale al secondo posto, lanciandosi all’inseguimento del leader che però ha un certo vantaggio, che svanisce quando, a sette giri dalla fine, un principio d’incendio sulla vettura di Sato provoca l’ingresso della safety car.
Al momento gli unici piloti a pieni giri sono Carpenter, Montoya, Kanaan, Dixon, Pagenaud e Power, così quest’ultimo decide di rientrare ai box senza perdere posizioni. In realtà ne guadagna una, perché un giro più tardi anche Pagenaud si ferma ai box.

Si riparte con due giri ancora da percorrere e Power rimonta subito due posizioni, inseguendo anche Montoya per la seconda posizione e superandolo proprio all’ultimo giro.

Risultato
1. Ed Carpenter Carpenter/Chevy 2h01m25.5758s
2. Will Power Penske/Chevy +0.5247s
3. Juan Pablo Montoya Penske/Chevy +0.5771s
4. Simon Pagenaud Schmidt/Honda +1.1514s
5. Scott Dixon Ganassi/Chevy +2.1510s
6. Tony Kanaan Ganassi/Chevy +2.4464s
7. Mikhail Aleshin Schmidt/Honda -1 lap
8. Helio Castroneves Penske/Chevy -1 lap
9. Ryan Briscoe Ganassi/Chevy -1 lap
10. Charlie Kimball Ganassi/Chevy -1 lap
11. Josef Newgarden Fisher/Honda -1 lap
12. Graham Rahal Rahal/Honda -2 laps
13. Carlos Munoz Andretti/Honda -3 laps
14. James Hinchcliffe Andretti/Honda -4 laps
15. Jack Hawksworth Herta/Honda -4 laps
16. Carlos Huertas Coyne/Honda -4 laps
17. Sebastian Saavedra KV/Chevy -4 laps
18. Takuma Sato Foyt/Honda 238 laps
19. Ryan Hunter-Reay Andretti/Honda 136 laps
20. Sebastien Bourdais KV/Chevy 118 laps
21. Justin Wilson Coyne/Honda 118 laps
22. Marco Andretti Andretti/Honda 3 laps


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