Carissimi lettori, dopo le presentazioni delle monoposto che mi hanno tenuta con il focus sul presente, sono andata sul solito sito Statsf1 per vedere se si avvicinasse qualche data interessante che potesse offrire spunti in termini di eventi del passato del motorsport. Così, per puro caso, notando che il 19 febbraio 1923 nasceva Giulio Cabianca, pilota della Scuderia Castellotti, sono incappata nella storia del GP d'Italia 1960, disputato a Monza come penultimo evento della stagione, nel quale sia Cabianca sia il team hanno ottenuto il loro migliore risultato in Formula 1. Come spesso succede in questi casi, la ragione per cui sono finita a raccogliere informazioni in proposito è passata in secondo piano, perché a Monza nel 1960 sono accaduti fatti piuttosto interessanti, di cui si parla poco nonostante questo gran premio abbia avuto due peculiarità.
La prima è che, con il boicottaggio del gran premio da parte delle principali squadre britanniche per ragioni legate alla sicurezza - la configurazione usata ai tempi non veniva considerata adatta alle vetture dell'epoca - nessuno dei piloti presenti al via aveva mai vinto un gran premio in Formula 1. Non che fossero tanti, solo undici, tanto che la griglia è stata riempita con sei Formula 2.
La Ferrari ha fatto 1/2/3 in qualifica con Phil Hill, Richie Ginther e Willy Mairesse, al culmine di una stagione piuttosto negativa dovuta al non avere una vettura all'avanguardia: la Rossa era l'unica spinta da un motore anteriore, mentre gli avversari gareggiavano con vetture a motore posteriore. E così, proprio in questo contesto, a Monza nel 1960 è maturata l'ultima vittoria di un motore anteriore nella storia della Formula 1.
Ricostruire gli eventi strettamente di gara non è così semplice, ma il lap by lap ci informa di Ginther in testa fin dalle prime battute, seguito da P.Hill, con Mairesse invece scivoltato indietro di alcune posizioni per poi risalire a gara inoltrata al terzo posto.
Ginther è stato in testa per metà dell'evento, poi risulta essere scivolato in seconda posizione alle spalle di P.Hill, che è andato a vincere la gara. È stata la prima vittoria di un pilota statunitense in un gran premio di Formula 1 (naturalmente senza considerare le edizioni della Indy 500 incluse nel mondiale come dei gran premi) e la Ferrari è giunta 1/2/3 al traguardo, con Cabianca al volante di una Cooper della Scuderia Castellotti in quarta posizione, davanti alla Ferrari di Wolfgang Von Trips che, stando a quanto riporta Statsf1 era una Formula 2.
Cabianca aveva già all'attivo due gran premi nelle stagioni precedenti, al volante di Maserati di team privati. La sua partecipazione al GP d'Italia 1960 è stata la sua ultima presenza in Formula 1, anche perché nemmeno un anno più tardi ha perso la vita testando una vettura sull'allora circuito di Modena.
Anche per la Scuderia Castellotti la presenza al GP d'Italia è stata l'ultima della sua breve storia in Formula 1, nonché l'unico arrivo a punti.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 19 febbraio 2024
GP Italia 1960: l'ultima vittoria di un motore anteriore
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