mercoledì 22 novembre 2023

500 miglia di Indianapolis 1952: Rattman vincitore a ventidue anni

Esistono due modi di conteggiare i record e le statistiche della storia della Formula 1 e quello più convenzionale è l'attribuire il record storico di pilota più giovane a vincere in Formula 1 a Bruce McLaren, ovviamente più giovane prima che il record fosse battuto da Fernando Alonso nel 2003 (e poi successivamente da Sebastian Vettel nel 2008 e Max Verstappen nel 2016). Di per sé è corretto, McLaren è stato il più vincitore di un gran premio, ma torniamo sempre al solito vecchio discorso: tra il 1950 e il 1960 non hanno fatto parte del campionato solo i gran premi, ma anche le edizioni della Cinquecento Miglia, e proprio in una di queste abbiamo avuto quello che, considerando tutte le gare del campionato, Indianapolis inclusa, è stato per oltre cinquant'anni il più giovane vincitore della storia della Formula 1.
Sull'edizione che ha vinto - quella del 1952 - ho visto un filmato che ne narra la storia, sia di quella gara, sia del pilota in questione, Troy Ruttman, classe 1930, che scattava dalla settima posizione al volante di una Kuzma.

Prima di parlare di Ruttman, della sua storia e della sua vittoria, vorrei segnalare come a questa edizione della Indy 500 abbia preso parte anche la Ferrari. Secondo l'entry list, nella quale sono presenti almeno il doppio dei piloti ammessi alla griglia, ci avrebbe provato con ben quattro piloti.
Tre di loro non hanno visto la gloria della griglia. Uno era Walt Faulkner, il poleman di Indianapolis 1950, che poi ha tentato di qualificarsi, fallendo, anche con un altro team. Un altro era Bobby Ball, che ugualmente ha tentato senza riuscirvi di qualificarsi con un'altra squadra. Un altro ancora era Johnny Mauro, che già aveva una mancata qualificazione all'attivo su una monoposto italiana, in quanto nel 1950 non si era qualificato con l'Alfa Romeo - questo parlando solo ed esclusivamente di Formula 1, nel 1948 aveva chiuso in top-ten la gara sempre con l'Alfa.
L'altro ferrarista presente era Alberto Ascari, che per partecipare a questo evento aveva saltato il GP della Svizzera, e in griglia c'è andato in diciannovesima posizione. Purtroppo per lui la sua gara non è durata molto, dato che è stato uno dei primi ritirati, ma avrebbe avuto modo di riprendersi al ritorno in Europa, inanellando una lunga serie di gran premi vinti.

Veniamo a Ruttman, appena ventiduenne, la cui carriera di pilota automobilistico è iniziata ad appena quindici anni, la prassi ai giorni nostri, ma non negli anni '40. Pare che, qualche anno prima della sua vittoria a Indianapolis, abbia usato un'età fasulla in occasione di eventi che richiedevano di avere raggiunto i ventun anni.
Nel 1952 partiva settimo. Dalla pole scattava Fred Agabashian, ma a prendere la testa della gara al via è stato John McGrath, per poi essere soppiantato da Bill Vukovich, partito secondo e, al volante di una Kurtis Kraft, destinato a svettare in quel giorno di fine maggio. Tuttavia Ruttman puntava sul fare una sola sosta, il che gli ha permesso di leaderare diversi giri a un certo punto della gara. La strategia, però, non ha funzionato, costretto a fermarsi nuovamente ha lasciato di nuovo la testa della gara a Vukovich.
Quest'ultimo ha passato in testa ben 150 giri, tre quarti della percorrenza totale, quando la sua vettura ha dato forfait facendolo uscire di pista. Mancavano appena nove giri al termine della gara, a quel punto. Passato in testa, Rattman è andato a vincere ed è tuttora il più giovane nella storia ad avere vinto la Cinquecento Miglia di Indianapolis, precedendo Rathmann e Sam Hanks.

Enfant prodige della sua epoca, ha ottenuto poco tempo dopo un'altra vittoria valevole per il campionato USAC (l'Indycar di quei tempi, per la quale era ugualmente valevole anche la Indy 500), la sua carriera è stata duramente condizionata da un infortunio solo di lì a qualche mese, che l'ha tenuto fuori dalle competizioni per quasi due anni.
Dopo il ritorno alle gare, fuori forma dopo il periodo di stop, non ha mai raggiunto i livelli precedenti, e anche le sue successive numerose partecipazioni alla Indy 500 non hanno dato grandi frutti. Frattanto nel 1958 ha partecipato anche a due gran premi di Formula 1 con la Scuderia Centro Sud, arrivando decimo in Francia e non partendo per un guasto in Germania.
Un quarto posto condiviso con Duane Carter (shared drive) nel 1954 è stato il miglior risultato ottenuto a Indy dopo il ritorno, con anche alcune mancate qualificazioni prima della sua ultima partecipazione nel 1964. Ha preso la di ritirarsi dalle competizioni proprio quando in quest'ultima edizione ha mancato di poco di finire coinvolto in un incidente tra diverse vetture, incidente costato la vita a Dave McDonald e Eddie Sachs. A ciò è seguito anche l'assistere nella successiva gara a Milwaukee a un altro grabe incidente, in cui Jim Hurtubise ha riportato gravi ustioni.
All'età di trentaquattro anni, Troy ha lasciato le competizioni e, a quanto pare, ha aperto una concessionaria di motociclette, dedicandosi a questa professione fino alla morte, avvenuta nel 1997 a causa di un tumore ai polmoni. Uno dei suoi fratelli, Jim Rattman, ha gareggiato in NASCAR ottenendo diverse vittorie nella Truck Series. Anche uno dei suoi cinque figli, Troy Jr, è divenuto pilota, ma ha perso la vita in un incidente di gara nel 1969 all'età di diciannove anni.


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Milly Sunshine