martedì 23 maggio 2023

Cos'è per me la poesia? Sicuramente il finale di Montecarlo 1982

Oggi è il 23 maggio 2023 ed è il 41° anniversario di uno dei miei gran premi preferiti: Montecarlo 1982. Non saprei dire con esattezza quando me ne sono innamorata perdutamente, ma fatto sta che l'ho visto più di una volta e ne sono innamorata perdutamente. <3 Attualmente non saprei dire se ci sia una versione integrale su Youtube, però ci sono degli highlight e sul canale ufficiale della Formula 1 c'è un video del finale. Ecco, devo ammettere che quel video del finale me lo vedo occasionalmente e che di fatto conosco a menoria gli eventi del finale, che è stato un finale a dir poco scoppiettante. *-* A volte viene narrato con toni addirittura più altisonanti della realtà. In sintesi le cronache ci raccontano di come in un susseguirsi incredibile di incidenti e ritiri vari, ben cinque piloti si siano alternati in testa alla gara, con un risultato finale del tutto inatteso. I piloti in questione erano Alain Prost, Riccardo Patrese, Didier Pironi, Andrea De Cesaris e Derek Daly. Gli ultimi due citati di fatto non sono mai stati in testa, ma ciò non toglie nulla alla poesia del momento.

A inizio gara (che vi ho già raccontato due volte, ma non importa, le cose belle vanno vissute in molteplici occasioni), in realtà, il leader era René Arnoux, ma la sua presenza in testa è durata pochi giri, poi è finito in testacoda. Si era già ritirato, dalle posizioni altisonanti (secondo) Bruno Giacomelli... e niente, al momento del ritiro di Arnoux, al 15° giro, ci siamo ritrovati con la top-4 così composta: Prost, Patrese, Pironi, De Cesaris, che sarebbero rimasti in quelle posizioni fino al 74°.
Deve essere stata una di quelle gare in cui i miseri popolani che non hanno un vero e proprio senso del motorsport si sono detti: "sarebbe bello spegnere la TV e andare a fare la spesa, peccato che siamo nel 1982 e non negli anni 2020, quindi ci tocca addormentarci davanti al gran premio perché il supermercato è chiuso". Poi magari è caduta la palpebra... e allora si sono persi uno spettacolo incredibile e da un'atmosfera alla "sentite come suonano le trombe". E le trombe avrebbero risuonato in abbondanza, mentre chi dormiva si sarebbe perso un finale epico.

Montecarlo è quella pista in cui si finisce per aspettare che accada qualcosa e quel giorno, in effetti, qualcosa è accaduto. Nella fase conclusiva della gara ha iniziato a piovere, ma la pioggia era contenuta e sembrava non provocare danni eccessivi, a costo di non commettere azzardi. Pare che, lontani dalle telecamere, Keke Rosberg e Michele Alboreto vadano entrambi a sbattere nel tentativo, prima l'uno poi l'altro, di superare De Cesaris... se solo avessero pazientato avrebbero incredibilmente potuto vincere.
È il 74° giro, di fatto il terzultimo, quando accade il colpo di scena: subito dopo avere doppiato Marc Surer, uno dei pochi piloti ancora presenti in pista, ecco che Prost è finito in testacoda ed è andato a sbattere! Dopo essere stato leader per quasi tutta la durata della gara e a un passo dalla vittoria - il gap tra i front runner era piuttosto abbondante - è stato costretto al ritiro.
Patrese si è ritrovato in testa con un vantaggio abbondante su Pironi che aveva a sua volta un vantaggio abbondante su De Cesaris, mentre Derek Daly, doppiato di due giri, era risalito quarto, mentre la sua vettura con un guasto perdeva olio.

In realtà Daly stava girando anche con mezza ala anteriore mancante e quella posteriore del tutto assente, ma gli occhi non erano puntati su di lui, quanto piuttosto su Patrese, che ha completato il penultimo giro in testa, ha doppiato Surer... e niente poco dopo è finito in testacoda impantanandosi, scivolato sull'olio sparso dalla vettura di Daly.
Le telecamere l'hanno abbandonato al proprio destino e hanno iniziato a inquadrare Pironi in quanto nuovo leader, alle prese con il doppiaggio di Surer. Ha tuttavia iniziato a rallentare parecchio, tanto che Surer si è sdoppiato. De Cesaris, al momento secondo, tuttavia era ben lontano, mentre si iniziava a vociferare che in realtà Patrese fosse riuscito a ripartire e stazionasse pare intorno alla terza piazza.
Ormai il suo destino sembrava segnato, di fatto era attardato al punto tale che avrebbe potuto vincere la gara solo se Pironi e De Cesaris fossero rimasti senza benzina in simultanea nel corso dell'ormai ultima tornata disponibile, uno scenario alquanto improbabil-... ah no, e riecco Patrese in testa!

Rieccolo in testa solo quando le telecamere sono andate di nuovo su di lui, perché va bene inquadrare a oltranza il leader ignorando tutto il resto, ma sapere chi fosse il leader in quel momento era un po' difficile. Poi c'era altro da inquadrare, come ad esempio Daly che andava a fermarsi abbandonato a sua volta dalla vettura - si trovava al secondo posto, in quel momento - sotto un pannello pubblicitario della Candy.
Patrese è andato a tagliare il traguardo senza sapere di avere vinto, perché aveva visto una Williams superarlo e pensava fosse Rosberg, invece era Daly che si sdoppiava. Aveva giri di vantaggio sui piloti più vicini, Nigel Mansell ed Elio De Angelis. Colin Chapman era convinto fossero arrivati secondo e terzo, ma la dura legge dei giri completati diceva che erano doppiati di due giri, mentre Pironi e De Cesaris seppure ritirati avevano percorso solo un giro in meno di Patrese, quindi erano secondo e terzo (non saprei dire se altrove ci siano mai stati due ritirati sullo stesso podio).


Concludo con questa immagine in cui si vedono tutti i contendenti alla vittoria immortalati ben prima del finale. Tutti meno Daly, in realtà, quindi ho pensato bene di aggiungervelo sopra.
Specifico anche che De Angelis, avuta comunicazione da Chapman che era finito in top-3, ha concluso la giornata recandosi sul podio nonostante in realtà fosse arrivato quinto. Però non sembrava un problema dato che su quel podio nessuno sembrava essere consapevole della propria posizione.
Vi saluto così, con questo pezzo di poesia del motorsport e con un pensiero all'immancabile Ezio Zermiani immortalato dalle foto mentre si imbucava sul podio armato di microfono.


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