venerdì 26 maggio 2023

26.05.1968: attrition rate elevatissimo, un podio inedito, ma alla fine vince sempre il Principe di Montecarlo

Buongiorno a tutti, oggi è venerdì 26 maggio 2023, giorno delle prove libere a Montecarlo, ma non sono qui a discutere del fatto che fino a due anni fa si svolgevano di giovedì. Sono piuttosto qui per raccontarvi che, nonostante la narrazione monegasca racconti che Ayrton Senna ci ha vinto sei volte e tutti gli altri erano degli scarsi, prima di lui c'era un certo signore inglese con i baffi stile Zorro che ci ha vinto ben cinque volte. Quindi assolutamente, complimenti a Senna per le sei vittorie, ma per favore evitiamo di affermare che tutto ciò che sia meno di sei sia il nulla. A suo tempo vi avevo raccontato ben tre delle cinque vittorie nel Principato di Graham Hill, mi mancano solo quella del 1964 e quella del 1968. Per il 1964 ho progetti vaghi, mentre quella del 1968 ve la racconto oggi, specificando anche che era l'anniversario della precedente vittoria di Hill nel 1963. Oggi è l'anniversario di entrambi quegli eventi, il 60° e il 55°, quindi mi sembra giusto raccontarvi del 1968.
Preciso per gli analfabeti funzionali che quanto detto sulle sei vittorie di Senna non vuole in alcun modo sminuirlo, quanto piuttosto sminuire quella teoria secondo cui ci deve essere un solo pilota da ammirare e tutto il resto fa schifo. Le sei vittorie di Senna, aggiungo, sono state tutte raccontate in passato su questo blog.

Il 1986 è stato il primo gran premio monegasco a scendere sotto i cento giri, reputando troppo pericolosa una gara così lunga a seguito della tragica morte la stagione precedente di Lorenzo Bandini. I giri previsti erano ottanta e c'erano in griglia solo sedici vetture, per questioni di sicurezza. I non qualificati, comunque, erano solo due, visto che le entries totali erano diciotto. La Ferrari aveva disertato l'evento, nella convinzione che fosse troppo pericoloso nonostante le migliorie apportate.
Chris Amon, ai tempi pilota Ferrari, era stato scelto dalla Matra come one-off per sostituire Jackie Stewart infortunato a un polso, ma il veto della Ferrari ha impedito che accadesse. Quel volante è quindi andato a Johnny Servoz-Gavin, che ha anche conquistato la seconda posizione in griglia alle spalle del poleman Hill.
Purtroppo non posso narrarvi la gara per filo e per segno, in quanto esiste attualmente soltanto una sintesi di meno di due minuti che sia facilmente reperibile, quello che pare appurato è che Servoz-Gavin sia anche scattato meglio di Hill portandosi in testa e leaderando i primi tre giri, per poi subire un guasto e finire fuori pista a causa del guasto stesso, terzo pilota uscito di scena - Bruce McLaren e Jackie Oliver ritirati per incidente al via.
Guasti e incidenti sono stati elevatissimi e dopo appena sedici giri erano già stati persi per strada ben undici piloti, con solo cinque auto ancora in pista. I cinque superstiti erano Graham Hill su Lotus, Richard Attwood su BRM, Denny Hulme su McLaren, infine due Cooper guidate da Ludovico Scarfiotti e Lucien Bianchi.
La cosa incredibile è che dal sedicesimo giro in poi non ci sono stati altri ritirati. Potreste pensare che Hill abbia fatto il vuoto... ebbene no, ha vinto per soli due secondi di vantaggio su Attwood, al primo podio in Formula 1... anche l'unico, in realtà. Diciamo che il vuoto l'hanno fatto in due: hanno staccato di ben quattro giri i piloti più vicini, ovvero i due della Cooper, e di sette giri Hulme. Non mi è chiaro esattamente che cosa sia successo a Hulme: il lap by lap di Statsf1.com lo dà terzo fino a poco più di metà gara, poi per qualche ragione è scivolato in ultima piazza.

Poco prima Bianchi era passato davanti a Scarfiotti per il quarto posto divenuto terzo. A proposito di Scarfiotti, purtroppo è stata la sua ultima presenza in Formula 1, in quanto l'8 giugno dello stesso anno ha perso la vita in un incidente di cronoscalata. Rimane celebre per essere l'unico pilota italiano ad avere vinto il GP d'Italia, cosa risalente al 1966. In realtà Mario Andretti si è autoproclamato come vincitore italiano del GP d'Italia, ma se prendessimo per buona la sua teoria, allora sarebbe falso anche affermare che nessun finlandese abbia mai vinto il GP d'Italia, dato che tecnicamente Nico Rosberg possiede anche cittadinanza finlandese.
Torniamo a noi, torniamo a Montecarlo e lasciamo da parte il GP d'Italia, che c'entra ben poco. Siamo al risultato finale e ne esce che non c'è stato un solo pilota a podio one-off, ma addirittura due: sia per Attwood sia per Lucien Bianchi questo gran premio ha segnato l'unico podio in Formula 1.
Al momento Attwood, che non aveva mai gareggiato in Formula 1 full time, aveva all'attivo due sesti posti come migliori risultati. Sarebbe giunto poi quarto gareggiando one-off a Montecarlo nella stagione seguente. Anche Bianchi era in Formula 1 come pilota part time e con un solo sesto posto all'attivo al suo GP di casa in Belgio nel 1960, risultato curiosamente ripetuto anche nel 1968. L'apice della sua stagione sarebbe stata comunque la vittoria alla 24 Ore di Le Mans insieme a Pedro Rodriguez.
Curiosamente il circuito dell'exploit di Lucien Bianchi è lo stesso sul quale il suo pronipote Jules avrebbe ottenuto la storica top ten con la Marussia ben quarantasei anni dopo. Purtroppo i due non hanno avuto in comune soltanto momenti gloriosi nel Principato: Lucien, infatti, è deceduto soltanto pochi mesi dopo, in un incidente in un test a Le Mans.


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