domenica 16 marzo 2014

GP Australia: vince Rosberg

Numero giri: 58.
Condizioni meteo: coperto, ma asciutto.
Pole position: Hamilton.
Griglia di partenza: Hamilton, Ricciardo, Rosberg, Magnussen, Alonso, Vergne, Hulkenberg, Kvyat, Massa, Button, Raikkonen, Vettel, Sutil, Kobayashi, Bottas, Perez, Chilton, Bianchi, Ericsson, Grosjean, Gutierrez, Maldonado.

Prima del via: Maldonado viene ammesso alla gara pur essendo fuori dal 107%, visti i tempi realizzati nelle prove libere del sabato; Grosjean partirà dalla pit-lane. Uscirà dai box in anticipo e per questo, prima ancora dell’inizio della gara, verrà già sanzionato con un drive-through da scontare nei primi tre giri.

Partenza... o almeno ci proviamo: quando scatta il giro di formazione Chilton rimane fermo e viene portato verso i box, quando sta per scattare la gara si accendono le luci gialle perché anche l’altra Marussia sta affrontando la stessa sorte, si fa un nuovo giro di formazione, la vettura di Bianchi viene condotta ai box e i giri di gara da 58 passano a 57.

Via: stavolta è la volta giusta, mentre davanti Hamilton e Magnussen fanno una partenza tutt’altro che buona e Rosberg prende il comando, nelle retrovie Kobayashi va a impattare contro il retrotreno della Ferrari di Raikkonen, che ne uscirà illesa, e ormai senza controllo travolgerà la Williams di Massa. I due escono di scena e successivamente Kobayashi ammetterà le proprie responsabilità nell’incidente (messo sotto indagine a fine gara, non sarà sanzionato.
I primi cinque, intanto, sono Rosberg, Ricciardo, Magnussen, Hamilton e Alonso. Dietro di loro inizia a risalire Hulkenberg che al secondo giro è già quarto.

Affidabilità: dal punto di vista dell’affidabilità cadono anche dei nomi illustri; si tratta di Hamilton, che va a parcheggiare ai box al quarto giro, e di Vettel che aveva già avuto dei problemi nelle fasi iniziali di gara e che un giro più tardi rispetto al pilota della Mercedes subisce la stessa sorte.

La prima rimonta di Bottas: il pilota della Williams, partito 15° per la sostituzione del cambio, ha mostrato fin da subito un ottimo passo gara; dopo il primo giro era già 10° e la sua rimonta ha proseguito nei giri successivi, tanto che si è ritrovato sesto all’ottavo giro, dopo un sorpasso su Raikkonen.
Proprio mentre è in scia ad Alonso, con cui è in lotta per il quinto posto, sfiora il muro al 10° giro e spiattella la posteriore destra. Riesce a rientrare ai box, mentre per togliere i detriti entra in scena la safety-car. Tutti rientrano ai box per la prima sosta in quei frangenti.

La seconda rimonta di Bottas: in una gara piuttosto tranquilla, il pilota della Williams fa ancora parlare di sé quando, dopo essere precipitato in 16^ posizione per l’incidente, al 19° giro è di nuovo in zona punti e prima ancora di metà gara è 9°. Al 36° giro supererà di nuovo Raikkonen.

Affidabilità: ci sono di nuovo dei problemi e stavolta (29°) è la volta di Ericsson, che rimane fermo a lato della pista. Seguiranno anche i ritiri delle Lotus di Maldonado (due giri più tardi) e Grosjean (a 12 giri dalla fine), al culmine di un weekend nero per il team di Enstone che, rispetto all’anno scorso, ha fatto molti passi indietro. Per onore di cronaca, i due erano entrambi fuori dalla top-ten al momento del ritiro.

Secondo giro di pit-stop: la seconda sosta avviene intorno al 35-40° giro per la maggior parte dei piloti e, a parte il fatto che Button rimonta alcune posizioni e che Alonso si ritrova davanti a Hulkenberg, dietro al quale era stato per tutta la gara, fino a quel momento, ben poco è cambiato. La top-ten è così composta: Rosberg, Ricciardo, Magnussen, Button, Alonso, Hulkenberg, Vergne, Bottas, Raikkonen, Kvyat.

Il finale: ancora una volta Bottas è inarrestabile e con il sorpasso su Vergne al 47° giro e su Hulkenberg al 51° risale in sesta posizione, mentre anche Raikkonen riesce finalmente a superare la Toro Rosso che lo precede.
Dopo qualche giro “infiammato” in cui il gap tra un sorprendente Ricciardo e un ancora più sorprendente Magnussen è piuttosto basso, la bandiera a scacchi congela finalmente le posizioni dando al pilota di casa la 2^ posizione, per ora...

Post-gara: per un’irregolarità legata al quantitativo di benzina consumata, Ricciardo viene squalificato, facendo sì che risalgano Magnussen al secondo e Button al terzo posto. Completano la top-ten Alonso, Bottas, Hulkenberg, Raikkonen, Vergne, Kvyat e Perez.
Chiudono doppiate di un giro le Sauber e di due giri l’unica Marussia superstite, quella di Chilton, che conquista una “storica” 13^ posizione.

Risultato
1. N.Rosberg  Mercedes  1:32:58.710 
2. K.Magnussen  McLaren  +26.777 
3. J.Button  McLaren  +30.027  +3.250
4. F.Alonso  Ferrari  +35.284  +5.257
5. V.Bottas  Williams  +47.639  +12.355
6. N.Hulkenberg  Force India  +50.718  +3.079
7. K.Raikkonen  Ferrari  +57.675  +6.957
8. J.Vergne  Toro Rosso  +1:00.441  +2.766
9. D.Kvyat  Toro Rosso  +1:03.585  +3.144
10. S.Perez  Force India  +1:25.916  +22.331
11. A.Sutil  Sauber  +1 Giro 
12. E.Gutiérrez  Sauber  +1 Giro 
13. M.Chilton  Marussia  +2 Giri 
RIT. J.Bianchi  Marussia  +8 Giri 
RIT. R.Grosjean  Lotus  +14 Giri 
RIT. P.Maldonado  Lotus  +28 Giri 
RIT. M.Ericsson  Caterham  +30 Giri 
RIT. S.Vettel  Red Bull  +54 Giri 
RIT. L.Hamilton  Mercedes  +55 Giri 
RIT. F.Massa  Williams  +57 Giri 
RIT. K.Kobayashi  Caterham  +57 Giri 
DSQ. D.Ricciardo  Red Bull

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine