Siamo giunti alla penultima gara stagionale ad Austin con
Vettel, autore della pole position, leader della classifica con un vantaggio di
10 punti su Fernando Alonso, unico altro pilota per cui il mondiale era ancora
aperto. Su tale pista Redbull e McLaren si sono dimostrate tra venerdì e sabato
le vetture più veloci, con Hamilton che ha conquistato il secondo tempo in
qualifica, davanti a Webber e alle Lotus di Grosjean e Raikkonen, con
Schumacher, Massa, Hulkenberg, Alonso e Maldonado ultimi cinque piloti
qualificati in top-ten. Un illustre escluso dalla top-ten è stato Button,
soltanto dodicesimo a causa di un problema durante la Q2 che gli ha impedito di
portare a termine il suo ultimo tentativo.
La cronaca e i
fatti salienti
Background: Grosjean è stato retrocesso per la
sostituzione del cambio, avvenuta dopo le qualifiche, e ciò ha permesso ad
Alonso di risalire dalla nona all’ottava posizione.
Per ovviare al problema ed evitare che Alonso fosse
danneggiato dal partire quindi dal lato sporco, nelle ore antecedenti alla
partenza in Ferrari hanno optato per far retrocedere Massa che era di due
posizioni davanti al compagno di squadra. Non hanno però sostituito il cambio
sulla vettura del brasiliano, si sono limitati a rompervi i sigilli della FIA.
Dopo la retrocessione di Massa, i primi dieci sono:
Vettel e Hamilton in prima fila, seconda fila per Webber e Raikkonen, terza per
Schumacher e Hulkenberg, quarta per Alonso e Grosjean, quinta per Maldonado e
Senna.
Eccetto Button e Rosberg, su gomme hard, tutti gli altri
piloti partivano sulle medium, con l’ipotesi di effettuare un’unica sosta.
Per restare in lotta per il titolo fino a Interlagos ad
Alonso era chiesto, in caso di vittoria di Vettel, di conquistare almeno un
quarto posto in gara. Questo bastava a rendere bollenti i 56 giri previsti.
VIA: Vettel ha mantenuto la leadership, mentre Hamilton è
stato sopravanzato da Webber fin dallo spegnimento dei semafori rossi; nello
stesso tempo Alonso scavalcava alcune vetture portandosi in quarta posizione
alle spalle del pilota della McLaren. È stato un arrivo caotico quello alla
prima curva, in salita, ma non vi sono stati contatti, mentre Raikkonen ha
avuto un lieve fuori pista e si è ritrovato in settima posizione alle spalle di
Vettel, Webber, Hamilton, Alonso, Schumacher e Hulkenberg. Completavano la
top-ten Grosjean, Di Resta e Massa.
2° giro: Hamilton, unico pilota che sembrava in grado di
tenere il passo delle Redbull, era ormai vicinissimo a Webber quando ha tentato
il sorpasso. Ha dovuto arrendersi in un primo tentativo, nel quale è finito con
le ruote fuori pista, ma un giro più tardi è riuscito a conquistare la seconda
posizione ai danni del pilota australiano della Redbull. Nei giri
immediatamente successivi Hulkenberg ha sopravanzato Schumacher, che si è
ritrovato a dover controllare la rimonta delle Lotus. È stato superato da
Raikkonen che ha in questo modo guadagnato la sesta posizione, ma il finlandese
ha perso lui stesso ben due posizioni in una manovra che ha coinvolto
Schumacher e Grosjean: il francese si è ritrovato sesto davanti al pilota della
Mercedes e a Raikkonen.
7° giro: Grosjean in testacoda. Il pilota della Lotus è
riuscito a rientrare in pista, alle spalle di Schumacher (che aveva nel
frattempo perso diverse posizioni) e Massa. Non ha comunque conservato la
posizione, venendo superato da Senna e Perez che sopraggiungevano, mentre all’8°
giro si è ritrovato a dover contenere l’attacco di Button, che aveva perso ben
sei posizioni alla partenza e che ne aveva recuperata qualcuna.
9° giro: Massa ha superato Schumacher, mentre alle spalle
di Button, Ricciardo ha superato Maldonado. Grosjean, frattanto, era in
difficoltà, tanto che ha anticipato il proprio pit-stop rientrando al 10° giro
per montare gomme hard.
10° giro: Button ha superato Schumacher, mentre anche
nella top-ten le posizioni di alcuni piloti si apprestavano a cambiare. Al 12°
giro Massa ha superato Di Resta, mentre al 13° Raikkonen è riuscito a
sopravanzare Hulkenberg. Schumacher al 14° giro è stato superato anche da
Maldonado e di lì a poco è rientrato per il pit-stop.
15° giro: mentre il gap tra Vettel e Hamilton era di poco
superiore al secondo, Vergne con la Toro Rosso, che era alle spalle di
Maldonado, si è ritirato.
16° giro: Massa ha conquistato la sesta posizione
sopravanzando la Force India di Hulkenberg. Button nel frattempo stava cercando
una non facile rimonta ed era in lotta con Senna.
17° giro: colpo di scena, dopo aver riscontrato probabili
problemi al kers, Webber si è ritirato per un guasto all’alternatore quando si
trovava in terza posizione.
20° giro: Hamilton e Alonso hanno effettuato il pit-stop,
per lo spagnolo c’è stato un problema con il montaggio della posteriore destra,
tanto che ha impiegato sei secondi e tre decimi per il cambio gomme. Un giro
più tardi si è fermato Vettel, che aveva accumulato un vantaggio piuttosto
elevato nei confronti di Raikkonen, tanto che è riuscito a tornare in pista
davanti al finlandese nonostante quest’ultimo ancora non si fosse fermato.
23° giro: Button, che ancora non aveva effettuato il
pit-stop, ha superato Alonso che, sulle gomme montate da pochi giri, aveva
ancora difficoltà dovute al tempo impiegato dagli pneumatici per entrare in
temperatura.
25° giro: problemi al pit-stop anche per Raikkonen, il
cui cambio gomme è durato sei secondi e quattro. È rientrato in pista dietro ad
Alonso.
27° giro: si è fermato Massa, tornando in pista dietro ad
Alonso, seguito da Ricciardo (che ancora si doveva fermare) e Raikkonen. Il pilota
della Toro Rosso e quello della Lotus l’hanno superato, Ricciardo al 27° giro
(ma di lì a poco si sarebbe fermato) e Raikkonen al 28°.
35° giro: per la prima volta dall’inizio della gara
Hamilton è riuscito a portare il proprio distacco da Vettel a meno di un
secondo.
36° giro: si è finalmente fermato Button per montare le
medium, che è rientrato in pista davanti a Grosjean in sesta posizione. Dal francese
è però stato superato, ma al 39° giro, dopo aver finalmente portato le gomme in
temperatura e avere rimontato, Button ha sopravanzato il pilota della Lotus lanciandosi
all’inseguimento di Raikkonen e Massa che erano rispettivamente 4° e 5°.
40° giro: Massa, in rimonta su Raikkonen, ha superato il
finlandese per la quarta posizione.
41° giro: Schumacher è rientrato ai box per la sua
seconda sosta, è stato l’unico pilota ad adottare (probabilmente forzatamente,
a causa dell’usura dei pneumatici) una strategia su due soste, rientrando in
pista nelle retrovie, a pochi secondi di distacco da Di Resta che a sua volta
era precipitato indietro di diverse posizioni rispetto alle prime fasi di gara.
42° giro: approfittando anche di problemi di traffico
avuti da Vettel nell’effettuare alcuni doppiaggi, Hamilton si è avvicinato
maggiormente ed è riuscito a sopravanzare il pilota della Redbull, conquistando
la leadership della gara. I due avevano al momento circa trenta secondi di
vantaggio su Alonso, che a sua volta aveva dieci secondi di margine su Massa.
46° giro: Button ha sopravanzato Raikkonen, sfruttando le
gomme medium maggiormente performanti. Si è lanciato a quel punto all’inseguimento
di Massa, dal quale era distaccato di circa sette secondi. Nei giri che hanno
seguito non è comunque stato in grado di recuperare in maniera soddisfacente ed
è rimasto staccato dal brasiliano di vari secondi.
53° giro: mentre la gara si avviava verso la conclusione,
Hulkenberg, Senna e Maldonado erano in lotta per le ultime posizioni della
top-ten. Maldonado a quel punto ha superato Senna e tra le due Williams vi è
stato un lieve contatto. Nei giri successivi il venezuelano ha tentato il
sorpasso su Hulkenberg, che però ha mantenuto la posizione.
56° giro: è iniziato l’ultimo giro per Hamilton, che
doveva gestire un margine inferiore al secondo nei confronti di Vettel. Il pilota
della McLaren è comunque riuscito a mantenere la leadership fino al traguardo, sul
quale Vettel l’ha seguito di sei decimi. Ha completato il podio Alonso,
staccato di oltre mezzo minuto. Hanno chiuso la top-ten Massa, Button,
Raikkonen, Grosjean, Hulkenberg, Maldonado e Senna.
Mentre la Redbull ottiene il mondiale costruttori, ora
Vettel si ritrova ad avere 13 punti di vantaggio su Alonso nella classifica
piloti. Seppure il vantaggio del pilota della Redbull sia evidente, non sapremo
chi sarà il campione del mondo 2012 fino a domenica prossima, quando il gran
premio Interlagos sancirà la fine di questa emozionante stagione.
Il risultato
I top
Hamilton si guadagna di diritto, a mio avviso, il titolo
di top del gran premio. Finalmente è riuscito a ottenere quella vittoria
svanita due settimane fa ad Abu Dhabi.
I complimenti vanno anche alla McLaren, ovviamente, che
stavolta è riuscita a evitare problemi tecnici, per una volta, eccetto quello in
cui è incappato Button nel corso della Q2, ma dal quale comunque Button è
riuscito a ricavare un risultato soddisfacente in gara, grazie alla possibilità
di partire sulla mescola di gomme più dure e di rimandare il pit-stop.
Seppure secondaria, va una menzione particolare a
Williams che tra i team di metà classifica è stata l’unica a portare entrambe
le vetture in zona punti e alla Force India che, con Hulkenberg ha dimostrato
che tra i team di metà classifica è al momento probabilmente il più
performante.
I flop
Rosberg parte 17° su gomme hard, effettua una sosta e
arriva 13°. Guadagna quattro posizioni rispetto al via, grazie anche a due
ritiri. Schumacher parte 5° su gomme medium che dopo pochi giri danno segni di
cedimento, effettua due soste e si ritrova ad arrivare 16°. Nessuno dei due
piloti sembra avere fatto in gara errori particolari che abbiano determinato l’arrivo
in tali posizioni. Credo che questo sia sufficiente per far vincere alla
Mercedes il titolo di flop del weekend; e forse non solo del weekend dato che è
il quinto gran premio consecutivo senza punti.
Qui i casi sono due: o la Mercedes ha in serbo una
sorpresa per il 2013 simile a quella che portò nel 2009 quando ancora si
chiamava BrawnGP, oppure Hamilton ha fatto l’errore più grande della sua
carriera nel firmare con loro per la prossima stagione. Solo il tempo ci darà
una risposta.
Tornando in topic, una menzione speciale, seppure minore,
va inoltre alla Sauber, che avrebbe potuto approfittare della crisi della
Mercedes per recuperare nel mondiale costruttori, ma che ugualmente non ha
cavato un ragno dal buco.
Per quanto riguarda i contendenti al titolo (nel senso di
team, nulla da togliere a Vettel e Alonso), inoltre, c’è qualche perplessità:
da un lato l’affidabilità della Redbull si è dimostrata discutibile (vedi caso
Webber), dall’altro lascia altrettanto riflettere il fatto che la Ferrari
arrivi al traguardo a una quarantina di secondi da McLaren e Redbull.
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