Sono passati ormai sessant'anni dal lontano 1964 e, in occasione di questo anniversario, ho deciso di ripercorrere, con una serie di appositi post, tutta quella stagione, iniziata il 10 maggio con il Gran Premio di Montecarlo. Sulle anguste e tortuose stradine del Principato, come le avrebbe definite Mazzoni se fosse un viaggiatore nel tempo e fosse andato nel 1964 a raccontare questo evento, Jim Clark ha conquistato la pole position.
Questo è facilmente ricostruibile, mentre è un po' più difficile andare a ripescare gli eventi della gara, dato che esistono video di durata di un minuto, due quando va bene, mentre mi ero entusiasmata nel trovare su Youtube un video della durata di ben cinque minuti per poi scoprire, mentre lo guardavo, che non era un video sul gran premio, ma semplicemente un breve servizio del 1964, in stile guida turistica, su Montecarlo. Però, ecco, mi ha fatto pensare a Mazzoni quindi mi sento ugualmente soddisfatta!
Torniamo al pilota della Lotus che scattava dalla pole position davanti a Jack Brabham su una vettura del suo omonimo team, a Graham Hill su BRM, a John Surtees su Ferrari e a Dan Gurney su Brabham a completare i primi cinque. In totale c'erano sedici vetture sulla griglia di partenza, perché ai tempi in griglia a Montecarlo andavano solo in sedici, con gli altri che potevano tornarsene tranquillamente a casa. Uno dei non qualificati era Chris Amon, a bordo di una Lotus del team Reg Parnall.
La gara durava cento giri e Clark l'ha iniziata mantenendo la testa, seguito brevemente da Brabham che poi è stato costretto al ritiro. Gli è succeduto in seconda posizione Gurney, seguito da Graham Hill. Sono stati proprio Gurney e Hill, quando Clark ha iniziato ad accusare dei problemi di motore a circa un terzo di gara, a prendere la prima e la seconda posizione, con Hill successivamente passato in testa appena superata la metà gara, dove è rimasto fino alla bandiera a scacchi, andando nuovamente a vincere sul tracciato monegasco.
Con il ritiro di Gurney per un problema al cambio, Clark si è riappropriato almeno della seconda piazza, ma non era destinato a fare 1/2 con il suo best friend forever Hill, in quanto la vettura l'ha lasciato a piedi a quattro giri dalla fine. Visto che comunque non c'era nessuno a pieni giri, ha chiuso comunque in quarta piazza, con secondo Richie Ginther su BRM e terzo Peter Arundell su Lotus.
Hanno concluso la zona punti Joakim Bonnier su Cooper e Mike Hailwood su Lotus. Sfortunatamente si è trattato di una gara falsata, in quanto nessun pilota Ferrari ha visto la bandiera a scacchi: Surtees si è ritirato ancora nelle prime fasi per un guasto mentre si trovava in bassa zona punti, mentre destino analogo è toccato, a gran premio invece inoltrato, al suo compagno di squadra Lorenzo Bandini, quando si trovava al quarto posto.
Come potete facilmente dedurre, la Scuderia di Maranello non sembrava avere al momento il mondiale in tasca. Aveva comunque il fascino rappresentato dalla presenza di un campione di motociclismo al volante e sappiamo tutti che le moto sono più interessanti delle auto, secondo la legge del motorsport da bar! In più, così come non è tutto oro quello che luccica, anche quello che non luccica non necessariamente è falsato: stay tooned, che i mondiali finiscono all'ultimo gran premio della stagione e che, anche se non li vincono vetture rosse, non sempre le vetture bianco-blu sono meno ricche di fascino!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
martedì 9 aprile 2024
Sessant'anni di 1964: l'esordio stagionale a Montecarlo
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