giovedì 22 aprile 2021

Indycar 2021: Gran Premio dell'Alabama

Nello scorso fine settimana si è aperta la stagione 2021 di Indycar e si è aperta con varie preannunciate novità in termini di line-up. Per esempio il team Ganassi quest'anno schiererà quattro vetture e ad affiancare Scott Dixon ci saranno non solo Marcus Ericcson e Alex Palou, ma anche il sette volte campione di NASCAR Jimmie Johnson (che sarà tuttavia sostituito da Tony Kanaan nelle gare che si svolgeranno su ovali).
Anche per Penske ci sono quattro vetture, oltre a Will Power, Simon Pagenaud e Josef Newgarden è avvenuto anche il debutto di Scott McLaughlin. Quattro vetture anche per il team Andretti: ci sono Alexander Rossi, Ryan Hunter-Reay, Colton Herta e James Hinchcliffe (manca un certo soggetto abbastanza soporifero, la sua carriera full-time è terminata, ma magari ci delizierà vincendo la Indy 500).

Non è cambiato niente in casa Rahal Letterman, con le due vetture affidate a Graham Rahal e Takuma Sato, mentre c'è un piacevole ritorno full-time presso il team Foyt: si tratta di Sebastien Bourdais che disputerà l'intera stagione al fianco di Dalton Kellett. Patricio O'Ward e Felix Rosenqvist sono i piloti del team Arrow McLaren, mentre in Carlin è rimasto Max Chilton (che disputerà soltanto le gare su circuiti stradali e la Indy 500, venendo sostituito sugli altri ovali da un pilota non ancora identificato).
Jack Harvey corre per il team Shank al volante di una vettura fucsia (e in alcuni eventi farà coppia con nientemeno che Helio Castroneves, che guiderà una seconda vettura part-time), mentre per il team Carpenter ci sono Conor Daly (circuiti stradali e Indy 500) e Rinus Veekay (full-time). Poi c'è Coyne, che schiera due vetture, una guidata da Ed Jones, l'altra da Romain Grosjean (quest'ultimo sarà sostituito da Pietro Fittipaldi sugli ovali).

La stagione è iniziata con il Gran Premio dell'Alabama a Barber (recuperato grazie alla sintesi di trenta minuti pubblicata sul canale Youtube del campionato), con le qualifiche che si sono svolte proprio nel giorno del trentacinquesimo compleanno di Grosjean, che l'ha festeggiato abbastanza bene, con una rispettabile settima piazza sulla griglia di partenza.
Non solo era settimo, ma celebrava addirittura la sua reunion con l'amico Ericsson partendo nelle vicinanze di quest'ultimo, che si era invece qualificato sesto. Come ciliegina sulla torta ci sarebbe stato bene un incidente in regime di safety car... ma siccome farlo su una Haas è più trendy, Grosjean ha affidato questo importante incarico a Mick Schumacher (che stando a un'intervista francese a suo tempo commentata da gente di Tumblr, pare essere un suo vicino di casa e amico).
La pole position è andata a O'Ward, che ha fatto il primo stint di gara in testa davanti a Rossi, Palou, Power e Dixon a completare la top-5. O'Ward e Rossi erano su una strategia a tre soste, gli altri su una strategia a due, che si è rivelata quella vincente.

Il primo giro di gara è stato ben poco tranquillo, con un incidente che ha coinvolto numerose vetture: Newgarden, Hunter-Reay, Herta e Rosenqvist ritirati, poi Chilton, con quest'ultimo riuscito a ripartire doppiato di un paio di giri (anche Hinchcliffe e Veekay dovrebbero essere rimasti coinvolti a vario titolo, ma senza danni). Il resto della gara, invece, è stato decisamente più tranquillo, perfino Johnson quando si è impantanato non ha fatto danni eccessivi, riuscendo a ripartire senza problemi.
Uno degli hot topic della gara è stata la performance di Bourdais: partito nelle retrovie, era su una strategia diversa da quella dei leader, sia degli uni sia degli altri, verosimilmente essendosi fermato ai box in regime di safety car a inizio gara(?). Comunque sta di fatto che, nei momenti in cui gli altri si erano già fermati e lui non ancora, ha fatto un po' di giri davanti a tutti. Quando non era in testa, invece, era un po' più indietro, magari a fare a ruotate con O'Ward. Ha chiuso in quinta posizione.
Nel finale di gara Palou era ancora in testa, ma Power era in netto avvicinamento. Non c'è stato tuttavia niente da fare per il pilota Penske e così Palou, a distanza di anni e anni da Servià, è divenuto il secondo spagnolo a vincere in Indycar.

RISULTATO: Palou, Power, Dixon, O'Ward, Bourdais, Veekay, Rahal, Ericsson, Rossi e Grosjean a completare la top-10, dopodiché Harvey, Pagenaud, Sato, McLaughlin, Jones, Daly, Hinchcliffe, Kellett, Johnson e, ultimo classificato, Chilton.


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Milly Sunshine