martedì 5 gennaio 2021

Una carriera in stallo per un mancato topless: Emma Kimilainen e il mancato ingaggio in Indylights

Oggi tratto un argomento balzato agli onori delle cronache verso la fine di dicembre, di cui mi sentivo di parlare relativo non propriamente alle donne del motorsport, ma relativo a una di esse. Correva l'anno 2009: da cinque anni Emma Kimilainen gareggiava nelle serie minori europee, probabilmente per i tempi tra le ragazze europee quella che, per risultati, aveva maggiori probabilità di arrivare a gareggiare a livelli competitivi. Aveva ottenuto quattro vittorie e un secondo posto in classifica piloti al secondo anno di Formula Ford, poi era salita sul podio in Formula ADAC e in Formula Audi. Insomma, per intenderci, forse non era una supercampionessa, ma non se la cavava particolarmente male. Poi, dopo il 2009, a soli vent'anni, è uscita di scena, abbandonando le competizioni open-wheel.

Ha ripreso a gareggiare vari anni più tardi in altri campionati, fino al suo ritorno in open-wheel quando ha preso parte alla W Series nel 2019. Si è classificata in quinta posizione in classifica generale a dieci anni di distanza dopo la sua ultima partecipazione a un campionato per monoposto e l'ha fatto senza disputare tutto il campionato: alla prima gara, infatti, è stata speronata al primo giro, infortunandosi e dovendo saltare i due eventi successivi. I punti che ha fatto e che le hanno garantito il quinto posto sono quelli delle tre gare finali, ovvero solo metà della stagione. Risultati decisamente migliori a quelli che ci si potrebbe aspettare da una persona arrugginita dal tempo.

Quindi cos'è successo nel 2009? Emma Kimilainen ha deciso di raccontarlo in un'intervista: era stata contattata da un team di Indylights, con il quale era vicina a disputare la stagione 2010. Solo, c'era una condizione a cui ha deciso di non sottostare: il team le aveva imposto di posare in topless. La Kimilainen aveva vent'anni, un'età che, per gli standard americani, non sarebbe stata sufficiente per andare in un supermercato a comprare una bottiglia di vino o di birra. Ciò non è nemmeno accaduto in un'epoca in cui le donne fossero una grande rarità nelle competizioni americane, anche nella stessa Indylights, dove Ana Beatriz aveva ottenuto delle vittorie e nel 2008 era stata dichiarata Rookie of the Year.

Credo che questo dovrebbe farci riflettere sotto due diversi aspetti, il primo, quello che è emerso da molti commenti a questa vicenda, il secondo che è passato in secondo piano. Partiamo dalle cose semplici: Emma Kimilainen è stata probabilmente messa di fronte a questa situazione perché aveva un'aria meno da tomboy e fosse esteticamente più bella di altre (Ana Beatriz, parlo di te), segno che se sei donna ci sono buone probabilità che il tuo aspetto possa condizionare, in negativo come in questo caso o in positivo come in altri la tua carriera. Per giunta a soli vent'anni... e sì, vero, la Kimilainen era legalmente adulta ai tempi, però rimango comunque del parere che sia un controsenso chiedere di posare in topless a chi è considerata troppo giovane per andare al bar a bersi una birra.

Ora passiamo al secondo aspetto, perché è pur vero che un topless può essere considerato sotto due diverse luci. Se imposto è una costrizione, se volontario può essere anche visto come segno di liberazione e di emancipazione personale. Per intenderci, una donna che sceglie di posare in topless per volontà personale, può farlo anche per dire "nessuno ha il potere di dirmi che devo coprirmi le tette". Oltre a ciò su cui ci si è focalizzati, credo sia giusto focalizzarsi su questo aspetto. Da un lato abbiamo Emma Kimilainen a cui è stato detto "se vuoi correre devi posare in topless". Immaginate però quali potrebbero essere le reazioni se una ragazza pilota di soli vent'anni decidesse di propria spontanea volontà di posare in topless.

Immaginasse se lo facesse senza consultare il team o gli sponsor o se lo facesse contro la volontà degli sponsor. Immaginate anche cosa potrebbe accadere se venisse paparazzata non mentre sta posando, ma mentre sta prendendo il sole in topless, anche se in una piscina o spiaggia privata. Skandalohhhh, probabilmente. Alla Kimilainen il team ha chiesto qualcosa che sarebbe probabilmente costato la carriera a chi l'avesse fatto di propria spontanea volontà: il messaggio di fondo è che sono il team e gli sponsor che decidono se e quando devi apparire nuda davanti a una macchina fotografica. E questa, forse, è la cosa più triste in assoluto di questa vicenda.

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