Sono passati anni e ci sono stati tanti gran premi d’Ungheria
nel frattempo ma, per questioni di calendario, nessuno nella stessa data.
Mi fa un effetto un po’ strano vedere il gran premio d’Ungheria
che viene corso nel weekend del 26 luglio, proprio come accadeva sei anni fa...
anzi, non lo so davvero, non so se mi faccia ancora uno strano effetto o se la
cosa stia iniziando ad essermi più indifferente di quanto non fosse negli anni
passati.
Sei anni se ne sono andati, da allora.
Tante cose sono cambiate, tanti team sono diversi, una
buona metà dei piloti attuali all’epoca non c’erano, il team che sta dominando
in questi anni all’epoca si chiamava in un altro modo... insomma, il 2009 era
completamente un altro mondo, motoristicamente parlando, e l’unico strascico
ancora visibile di quel 25 luglio è che, al variare delle espressioni facciali
di Felipe Massa, un sopracciglio, quello meno peloso, si alza di meno rispetto
a quell’altro.
Non credo che sia davvero così chiaro quanto quell’incidente
l’abbia segnato a lungo termine: nel corso degli anni si è detto tutto e il
contrario di tutto, come se il prima e il dopo fossero un dato di fatto
inequivocabile.
Prima le cose andavano bene, si dice, dopo hanno iniziato
ad andare male. Io non la vedo esattamente così. Ho l’impressione che la
motivazione o mancanza di motivazione abbiano influito molto di più di qualunque
incidente. Immediatamente dopo il ritorno, agli albori del 2010, le cose non
andavano affatto male. Più o meno punti in classifica rispetto al compagno di
squadra, quando non si tratta esattamente del primo venuto e tra parentesi è un
confronto inedito, mai visto prima su uguali vetture, non è un parametro
sufficiente. È innegabile che dalla seconda parte del 2010 in poi ci sia stato
un crollo di risultati, che ha raggiunto il picco massimo nella prima metà del
2012.
Al giorno d’oggi il confronto è con un giovane
promettente di cui si dice tutto il bene possibile da cinque anni a questa
parte e non mi pare che il confronto sia così impari o che i risultati non
siano in linea con le potenzialità della vettura. È per questo che, secondo me,
parlare di prima o di dopo non ha un senso. L’incidente ha sicuramente
influito, ma non credo che sia stato l’unico fattore e non credo nemmeno che ne
stia tuttora condizionando i risultati.
All’epoca l’incidente mi fece molto effetto. Era la prima
volta non so in quanti anni in cui un pilota veniva portato via in elicottero
in stato di semi-incoscienza. Ero abituata a situazioni più soft e non avrei
mai creduto che un incidente del genere fosse possibile.
Al giorno d’oggi mi rendo conto che tutto è possibile e
che tutto è imprevedibile.
Sto per andare a guardare le qualifiche, adesso. Non smetterò
nemmeno per un attimo di pensare a quanto sia bello vedere che, al di là di qualunque
genere di risultato che al momento non mi pare per nulla importante, tutto è
andato a finire bene.
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