domenica 26 luglio 2015

Gran Premio d'Ungheria: gara

Domenica 26 Luglio: all’Hungaroring ci sono condizioni d’asciutto e, in un primo momento, il cielo è nuvoloso, con temperature leggermente inferiori a ieri. In seguito tende a scaldarsi grazie al diradarsi delle nuvole.
Scatta dalla pole position Lewis Hamilton, la nona in dieci gare, la decima per la Mercedes. Non ci sono state penalità, pertanto seguono Rosberg, Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Bottas, Kvyat, Massa, Verstappen, Grosjean, Hulkenberg, Sainz, Perez, Maldonado, Alonso, Button, Ericsson, Nasr, Merhi e Stevens.
Maldonado è l’unico pilota a partire su gomme medium, gli altri effettueranno tutti il primo stint di gara sulle soft.

LA GARA
I giri previsti sono 70, abbassati a 69 dopo l’“aborted start” dovuto alla posizione sbagliata occupata da Massa sulla griglia di partenza, che successivamente verrà penalizzato con uno stop and go che sconterà in occasione del primo pit-stop.
Al via lo spunto di Hamilton non è dei migliori: alla prima curva Vettel lo passa all’esterno e a seguire anche Raikkonen e Rosberg. Dietro c’è un po’ di caos con Ricciardo che perde alcune posizioni dopo un contatto con Bottas. Nel tentativo di sopravanzare Rosberg, Hamilton commette un errore e ha un fuori pista, ritrovandosi in decima posizione. Al termine del primo giro i primi dieci sono quindi Vettel, Raikkonen, Rosberg, Bottas, Kvyat, Hulkenberg, Ricciardo, Perez, Massa e Hamilton.
Nel corso dei primi giri le Ferrari iniziano subito a dettare il ritmo di gara, tra Vettel e Raikkonen si forma un gap di circa due secondi mentre dietro Rosberg continua ad allontanarsi. Le Redbull intanto sono in lotta con Hulkenberg e, dopo che il pilota della Force India ha superato Kvyat, quest’ultimo viene sorpassato da Ricciardo (non senza l’intromissione del team, come dimostrano le comunicazioni radio tra il team e i due piloti) che supera poi anche Hulkenberg.
Dopo avere trascorso dieci giri alle spalle di Massa, Hamilton riesce finalmente a superarlo, rimontando poi anche altre posizioni mentre si avvicina il momento dei pit-stop.

Nella top-ten le Williams e Kvyat sono i primi a rientrare (14°/15° giro), Kvyat monta le medium proprio come Massa, che precipita nelle retrovie dopo avere scontato lo stop and go, mentre Bottas monta ancora gomme soft. Hamilton risale in top-5 (i primi sono sempre le due Ferrari e Rosberg, seguiti da Ricciardo) e tra i primi cinque è il primo a rientrare ai box al 20° giro. Al rientro degli altri quattro le posizioni tra loro rimarranno invariate.
Nel frattempo nelle retrovie, dopo anni di assenza, si rivede una scena tutt’altro che inedita: un incidente tra Maldonado e Perez, con il pilota della Force India che finisce fuori pista mentre Maldonado sarà poi penalizzato per avere innescato il contatto.

Torniamo a occuparci della situazione davanti: il gap tra Vettel e Raikkonen è salito a circa 5-6 secondi, Rosberg ha una decina di secondi di gap da Raikkonen, Ricciardo oltre 15 da Rosberg, mentre Hamilton è ormai negli scarichi di Ricciardo. Tra i primi cinque Rosberg e Ricciardo sono i due più lenti in quanto montano al momento gomme medium. Hamilton supera Ricciardo (29° giro) e inizia a recuperare lentamente nei confronti di Rosberg.
Intorno a metà gara vari piloti che stavano effettuando il secondo stint sulle soft rientrano ai box per passare alle medium, così come Kvyat che era su medium torna ai box per mettere di nuovo le soft, più performanti rispetto alla mescola più dura.
Poco dopo la metà della gara Raikkonen inizia ad accusare una perdita di potenza, che sembra non risolversi nemmeno cambiando il settaggio alla macchina, iniziando a perdere terreno nei confronti di Vettel e mantenendo nei confronti di Rosberg un vantaggio di appena un paio di secondi.

Al 43° giro Hulkenberg, che seguiva Bottas nelle posizioni di fondo-top-10, è protagonista di un incidente: dopo che l’ala anteriore si distrugge da sola, finisce fuori pista andando a sbattere contro una barriera di pneumatici. Dopo due giri di virtual safety car (in cui molti piloti rientrano ai box, comprese le Mercedes al 43° e le Ferrari al 44° - tutti e quattro montano medium), entra la safety car, che rimane in pista per diversi giri in quanto la pista è piena di detriti, tanto che per permetterne la pulizia le vetture passano anche attraverso la pit-lane lasciando pista libera. Si riparte al 49° giro senza che i doppiati lasciati sdoppiare si siano ancora accodati. Oltre ai primi quattro soltanto Ricciardo, Bottas, Kvyat e Verstappen erano al momento a pieni giri.

Mentre Vettel mantiene la leadership, Rosberg supera Raikkonen e, mentre è in lotta con Ricciardo, Hamilton innesca un contatto a causa del quale danneggia la vettura e perde alcune posizioni, oltre poi conquistarsi un drive through che lo farà precipitare al 13° posto. Nel frattempo anche Kvyat è protagonista del caos, superando delle vetture uscendo dalle linee che delimitano la pista. Bottas, intanto, fora e dopo la sosta conseguente si ritrova tra le ultime posizioni, venendo raggiunto di lì a qualche giro dal compagno di squadra che effettua un terzo cambio gomme rimanendo sempre su soft.
Al 51° Ricciardo supera Raikkonen e inizia a risalire (sfruttando anche la maggiore velocità datagli dalle gomme soft) verso i primi due, staccati al momento di circa un secondo l’uno dall’altro. I problemi per Raikkonen si intensificano e, dopo un pit-stop del tutto inutile al 53°, si ritirerà al 57°. Si ritira anche Perez, che già aveva avuto dei problemi che l’avevano costretto a un pit-stop supplementare mentre la gara era ancora neutralizzata dalla safety car, e qualche giro dopo toccherà a Sainz.
Fioccano nel frattempo varie penalità: drive through per Verstappen per eccesso di velocità dietro la safety car, drive through anche per Maldonado per eccesso di velocità nella pit-lane... a completare l’opera il pilota della Lotus conquisterà anche una terza penalità, 10 secondi per un sorpasso in regime di safety car.

Al 64° giro Ricciardo sorpassa Rosberg, che però riesce a riprendersi la posizione, almeno finché Ricciardo non lo sperona da dietro. Ricciardo ci rimette l’ala anteriore, Rosberg fora. Entrambi sono costretti a rientrare ai box, Ricciardo perdendo una posizione, Rosberg precipitando ai margini della top-ten. Kvyat risale al momento in seconda posizione e, anche se viene annunciato che dovrà scontare una penalità (10 secondi aggiunti al tempo di gara) per l’infrazione commessa al restart, ha comunque un margine notevole nei confronti di Ricciardo, che gli assicura il mantenimento della posizione.
La gara finisce con le Mercedes che, nella seconda metà della top-ten, riescono a recuperare qualche posizione. Per la prima volta in questa stagione finisce un gran premio in cui nessun pilota Mercedes è sul podio e per la prima volta nella storia finiscono sul podio ben tre piloti di estrazione Toro Rosso/Redbull.
Anche il resto della top-5 è abbastanza anomalo: quarto c’è infatti Verstappen, mentre in quinta posizione Alonso, miglior risultato stagionale per la McLaren.

I TOP E I FLOP
Ferrari = semi-top. Non si può negare che, nonostante non sia andato tutto come doveva andare, i passi avanti ci siano stati. Il merito è in gran parte degli ottimi spunti avuti in partenza da entrambi i piloti (top entrambi, ovviamente), ma il fatto di mantenere la posizione, quando si è davanti, e di andare più forti di chi sta dietro non è sempre scontato.
Redbull = top. È stata sicuramente la miglior gara della stagione e, per come si era messa la situazione ieri, entrambi i piloti sul podio è sicuramente un risultato non del tutto prevedibile. Per quanto riguarda i piloti, li definirei però semi-top: per finire sul podio sarebbe meglio non avere bisogno di tagliare le chicane o di buttare fuori altre vetture.
Toro Rosso = semi-top. Sainz ha salutato tutti con un po’ d’anticipo, però almeno Verstappen è andato fino in fondo, con un risultato eccezionale. Entrambi i piloti sono stati ottimi, perché anche Sainz era in una buona posizione.
McLaren = TOOOOOOOP! Ovviamente mi riferisco a com’è andata viste le premesse... partivano dalle retrovie, quindi finire addirittura in top-5 con una delle due vetture e prendere punti anche con l’altra è stato un risultato non da poco. Non c’è stata la possibilità di seguirli molto, ma do per scontato entrambi i piloti abbiano fatto qualcosa di positivo.
Mercedes = semi-flop. Mi aspettavo di vedere due Mercedes palesemente più veloci di tutti, invece così non è andata. Mi aspettavo di vedere due Mercedes sul podio e non è successo nemmeno quello. Spero che nessuno si offenda, ma la gara di Hamilton è stata a dir poco pietosa: ha toppato la partenza, è andato per prati al primo giro, ha passato dieci giri dietro una macchina che la top-ten non l’ha vista neanche col binocolo, quando le cose iniziavano ad andare bene ha preso a sportellate il primo malcapitato che gli è capitato a tiro... poi ha avuto anche la fortuna di riuscire a cogliere più punti di Rosberg che sicuramente in questa gara meritava più di lui.
Lotus = né top né flop. Grosjean tutto sommato ha fatto una gara abbastanza positiva, mentre su Maldonado direi di stendere un velo pietoso (però tre penalità in un solo gran premio sono pittoresche, così come avere avuto di nuovo un contatto con il suo amico Perez).
Sauber = né top né flop. Non hanno fatto né più né meno di quello che potevano fare, e il discorso vale anche per i piloti.
Williams = flop. Dalle premesse iniziali ci si poteva aspettare di più, quantomeno che non andassero a peggiorare ancora di più la situazione facendo montare a Massa (a cui vanno i miei sentiti e ironici complimenti per il senso dell’orientamento) gomme medium proprio quando si ritrovava nella condizione di dover superare vetture per rimontare posizioni e che, nella parte conclusiva della gara nelle retrovie, riuscissero quantomeno ad andare a prendere le Sauber.
Marussia = né top né flop. La situazione è sempre la stessa, chi va piano va sano e va lontano, ma arriva ultimo... o nel caso di Stevens non arriva affatto, dal momento che gli ultimi giri li ha passati fermo ai box. Di recente Merhi ha promesso che la nuova vettura ci sorprenderà, ma sinceramente sono abbastanza dubbiosa in proposito.
Force India = flop dei flop. Venerdì Perez si è ritrovato a testa in giù per via della rottura di una sospensione, oggi Hulkenberg ha fatto un dritto contro le barriere per una rottura dell’ala anteriore... entrambe rotture avvenute senza né collisioni né nulla.

RISULTATO
1. Sebastian Vettel -- GER -- Ferrari-Ferrari  69 laps
2. Daniil Kvyat -- RUS -- Red Bull-Renault  +15.7s
3. Daniel Ricciardo -- AUS -- Red Bull-Renault  +25.0s
4. Max Verstappen NED -- Toro Rosso-Renault  +44.2s
5. Fernando Alonso -- ESP -- McLaren-Honda  +49.0s
6. Lewis Hamilton -- GBR -- Mercedes-Mercedes  +52.0s
7. Romain Grosjean FRA -- Lotus-Mercedes  +58.5s
8. Nico Rosberg -- GER -- Mercedes-Mercedes  +58.8s
9. Jenson Button -- GBR -- McLaren-Honda  +67.0s
10. Marcus Ericsson -- SWE -- Sauber-Ferrari  +69.1s
11. Felipe Nasr -- BRZ -- Sauber-Ferrari  +73.4s
12. Felipe Massa -- BRZ -- Williams-Mercedes  +74.2s
13. Pastor Maldonado -- VEN -- Lotus-Mercedes  +80.2s
14. Valtteri Bottas -- FIN -- Williams-Mercedes  +85.1s
15. Roberto Merhi SPA -- Manor Marussia-Ferrari  +2 laps
16. Will Stevens -- GBR -- Manor Marussia-Ferrari  +4 laps
DNF. Carlos Sainz Jr -- ESP -- Toro Rosso-Renault -- engine
DNF. Kimi Raikkonen FIN -- Ferrari-Ferrari -- engine
DNF. Sergio Perez -- MEX -- Force India-Mercedes -- retirement
DNF. Nico Hulkenberg -- GER -- Force India-Mercedes – accident

CLASSIFICA PILOTI: 1. Hamilton 202, 2. Rosberg 181, 3. Vettel 160, 4. Bottas 77, 5. Raikkonen 76, 6. Massa 74, 7. Ricciardo 51, 8. Kvyat 45...
CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Mercedes 383, 2. Ferrari 236, 3. Williams 151, 4. Redbull 96...


Milly Sunshine© per F1GC.


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