“È importante
partire davanti, su una pista come questa in cui è difficile sorpassare. Qui l’anno
scorso ci fu il record di sorpassi, 49 di cui 26 senza l’ausilio del DRS.” -
Primo principio della coerenza.
Prima della pausa estiva di quasi un mese, dopo tre
settimane dallo scorso gran premio di Gran Bretagna, viene disputato il gran
premio d’Ungheria sul circuito dell’Hungaroring nei pressi di Budapest.
Le prove libere di venerdì e sabato mattina hanno
mostrato un’ormai attesa supremazia Mercedes, in particolare finora Hamilton si
è dimostrato il pilota più performante.
Per i “best of the rest” pare opportuno tenere d’occhio
le Redbull, che sono andate piuttosto forte nelle libere.
Le mescole di gomme portate dalla Pirelli per questo
circuito sono medium e soft, con le soft che permettono di migliorare i tempi
di circa due secondi al giro, tanto che stavolta alcune vetture tipo le McLaren
faranno due run entrambi sulle soft e quasi tutti le monteranno almeno nel
secondo run.
La prima manche è caratterizzata da poche sorprese e,
come al solito, il dubbio principale permane lo stesso: riuscirà la McLaren a
superare la “tagliola” della Q1? La risposta è più o meno la solita: non del
tutto, dal momento che Alonso passa avanti per pochi decimi mentre Button
risulta il primo degli esclusi; a seguire le Sauber in penultima fila e le
Marussia in ultima.
Torniamo alla McLaren: le peripezie di Button sono
finalmente terminate, ma non si può dire lo stesso di Alonso, che a metà della
Q2 rimane fermo per un guasto al motore, il che ancora una volta dà molto l’impressione
di dejà-vu. Viene esposta inizialmente bandiera gialla, dopodiché viene esposta
anche la bandiera rossa. A quel punto i commissari di percorso raggiungono
Alonso che stava cercando di spostare la vettura in una via di fuga da solo.
La qualifica riprende qualche minuto più tardi, con le
Force India, Sainz e Maldonado (non in questo ordine esatto) che vengono
eliminati.
In Q3 assistiamo infine a una conferma di quanto
facilmente prevedibile: pole position di Hamilton, con Rosberg in seconda
posizione. Nelle tre file successive ci sono Ferrari, Redbull e Williams in
posizioni sparse, con la Williams che sembra pagare un po’ nei confronti della
Redbull e soprattutto della Ferrari. Verstappen e Grosjean chiudono la top-ten.
1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Nico Rosberg (Mercedes)
3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Daniel Ricciardo
(Redbull)
5. Kimi Raikkonen (Ferrari), 6. Valtteri Bottas
(Williams)
7. Daniil Kvyat (Redbull), 8. Felipe Massa (Williams)
9. Max Verstappen (Toro Rosso), 10. Romain Grosjean
(Lotus)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Carlos Sainz (Toro
Rosso)
13. Sergio Perez (Force India), 14. Pastor Maldonado
(Lotus)
15. Fernando Alonso (McLaren), 16. Jenson Button
(McLaren)
17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Felipe Nasr (Sauber)
19. Roberto Merhi (Marussia), 20. Will Stevens (Marussia)
Milly Sunshine© per F1GC.
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