domenica 21 dicembre 2014

Guardiamoci intorno: la Formula 1 non è il solo orizzonte, ci sono anche la Indycar... e la Formula 4, qualunque cosa essa sia!

La settimana che è appena trascorsa è stata una settimana di grandi rivelazioni: mi riferisco a quelle che hanno visto Esteban Gutierrez e Jean-Eric Vergne vestirsi di rosso per diventare piloti di riserva in Ferrari in un'epoca in cui tutto sommato essere piloti di riserva potrebbe anche significare qualcosa, dato che Raikkonen viene dato per ritirato a fine 2015.
Pensavamo ormai che il "Guti" fosse spacciato e ci eravamo commossi per la sorte dell'ennesimo pilota della Toro Rosso fuori dai giochi, mentre un certo russo di Roma ha fatto il grande salto di qualità forse un po' troppo prematuramente.
A proposito di prematuramente, il posto di Daniil Kvyat in Toro Rosso sarà preso da Max Verstappen, che ha scelto il numero 33. Wikipedia nella pagina della Formula 1 del 2015 segnala come sia il primo pilota a portare il numero 33 fin dai tempi di Paul Belmondo sulla Pacific... sembra una cosa che avrei potuto scrivere io, ma vi assicuro che non faccio parte degli autori di Wikipedia.
Sul futuro del "Kiwi", devo ammetterlo, non nutro speranze eccessive. Non nego che possa essere un pilota di discreto livello, ma da qui a vederlo pronto per la Redbull secondo me ce ne passa.

Tutta presa com'ero dalla Formula 1, non ho fatto caso alle vicissitudini di Justin Wilson, pilota di circa un decennio fa in F1, il cui esordio doveva avvenire nel 2002 in corso d'opera sulla Minardi, al posto di Alex Yoong (il geniale Alex Yoong!), ma fu impossibile perché, con il suo metro e novantatré di altezza, non entrava dentro la vettura di quell'anno. Esordì quindi nel 2003, fece una sola stagione, metà con la Minardi e metà con la Jaguar, ottenendo un solo punto nel gran premio degli Stati Uniti. Forse era un segno del destino, dato che proprio negli USA è proseguita la sua carriera, in Champ Car dal 2004 al 2007 e in Indycar dal 2008 in poi, collezionando tra una serie e l'altra sette vittorie.
Dal 2009 al 2014 ha vestito i colori del team Dale Coyne, che ha abbandonato alla fine di quest'ultima stagione.
Qualcuno si starà chiedendo: perché l'Autrice© parla di Wilson? Ebbene, perché non si sa ancora quale sia il suo futuro, pare che sia lui sia suo fratello Stefan (pilota di Indylights che ha già fatto un'apparizione nella Indycar) siano ancora alla ricerca di un volante... ma quello di cui ci importa è il suo sedile. So che generalmente nessuno di voi si pone dubbi esistenziali sui team di Indycar e su chi troverà un volante in quella serie, ma il sostituto di Wilson potrebbe essere un nome di grande rilievo dell'attuale Formula 1, per cui si vocifera anche un ipotetico "ritorno" in Formula 1 con il team americano Haas se questo dovesse davvero debuttare in F1 nel 2016. Altro non sto parlando che dell'uomo più chiacchierato di questo blog, il sommo Alexander Rossi. Spero che qualcuno abbia detto al team di Coyne e a Haas che costui porta più sfiga di un esercito di gatti neri! In ogni caso non mi sorprenderebbe se anche il suo passaggio in Indycar lo conducesse a rimanere senza un volante.

Passiamo a un punto dolente della F1. I beni della Marussia sono stati venduti all'asta in questi ultimi giorni, il che è la conferma che nessuno voleva ricevere: la Sacra Cenerentola ha finito definitivamente la propria avventura e passerà molto tempo prima che dalle parti di Banbury nasca un nuovo team epico pronto a calcarne le orme.
R.I.P. mio team del cuore. ç_ç
Sono stati anni di gioie, tutto sommato, perché vedere quelle vetture rosso-nere che battagliavano nelle retrovie aveva il suo fascino, un fascino che purtroppo è andato definitivamente perduto.

Direi che non è successo altro... ANZI, QUALCOSA È SUCCESSO! Torniamo a parlare, anche se solo alla lontana, di Max Verstappen, perché il Piccolo Max non è l'unico poppante con un cognome da pilota Benetton mid-90's che ha fatto parlare di sé in questi giorni.
In realtà il cognome se l'è modificato ad hoc, dal momento che si fa chiamare per qualche ragione Mick Junior. Giovane e promettente kartista, negli ultimi giorni pare che abbia fatto il proprio esordio al volante di una monoposto di Formula 4 (sono pronta a scommettere che la maggior parte delle persone che hanno scritto articoli in proposito non avessero mai sentito parlare di quella serie fino a quel momento) in un test segreto a Valencia. Interpellata sul suo futuro come pilota, la baby-sitter Sabine non ha fatto commenti in proposito.
Permane un dubbio esistenziale: che senso ha non farti chiamare con il tuo cognome se tutti sanno perfettamente che sei il figlio di Michael Schumacher?
Secondo dubbio esistenziale: com'è possibile che tutti sappiano dell'esistenza di questo test, se è un test segreto?
Terzo dubbio esistenziale: come mai alla veneranda età di 15 anni la Toro Rosso non gli ha ancora messo gli occhi addosso? Per caso è troppo vecchio?

...Per il resto non è accaduto nient'altro, ma un paio di aggiornamenti è il caso di darli: pare che Pedro De La Rosa, a 43 anni, non ne voglia sapere di appendere il casco al chiodo. Lontano dalla Ferrari dal momento, pare che sia diretto verso la McLaren, nonostante la presenza di ben due test driver, Kevin Magnussen e Stoffel Vandoorme o come si chiama. Dopotutto mi sembra una scelta più che giusta: quei due non sono altrettanto portati per la scrittura di email!
Per quanto riguarda Fernando Alonso, invece, tutto tace, se non i siti di gossip: ormai archiviata la sua storia con Dasha Kapustina (Dasha come il Dash, come scrissi molto tempo fa), ora si è fidanzato con una certa Lara Alvarez, professione giornalista, anche se la grande quantità di foto in biancheria intima reperibili in giro per la rete direbbero qualcosa di diverso.

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Milly Sunshine