L'ex tester della Marussia Maria De Villota ha annunciato su Twitter di essersi sposata, domenica, con il suo preparatore atletico.
AUGURI!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
martedì 30 luglio 2013
domenica 28 luglio 2013
La domenica dell'Hungaroring
Nel
weekend del 28 luglio si svolge il Gran Premio d’Ungheria, sul circuito
dell’Hungaroring. Si ricorda che la pole position è stata conquistata da Lewis
Hamilton, e si tratta della sua quarta pole stagionale; completano la top ten
Vettel, Grosjean (che ha rischiato la squalifica per l’altezza del fondo della
propria vettura – la squalifica non è stata data dal momento che tale presunta
irregolarità dipendeva dal danneggiamento avvenuto saltando su un cordolo),
Rosberg, Alonso, Raikkonen, Massa, Ricciardo, Perez e Webber, con quest’ultimo
che non ha fatto registrare alcun tempo nell’ultima manche di qualifiche a
causa di un malfunzionamento del kers riscontrato nella Q2.
I
primi otto partiranno con gomme soft, mentre Perez, che ha girato sulle medium
in Q3, e Webber, che non ha girato affatto, partiranno sulle medium come anche
altri piloti fuori top-ten, tra cui Button.
In
partenza Hamilton mantiene senza difficoltà la prima posizione, mentre Vettel
si ritrova insidiato da Grosjean per il secondo posto; il pilota della Redbull
riesce comunque a mantenere la posizione nei confronti di Grosjean. Segue
Alonso in quarta posizione, mentre dietro si scatena un po’ di caos tra
Rosberg, Massa e Raikkonen. Mentre Raikkonen mette le ruote sull’erba, davanti
c’è un contatto tra Rosberg e Massa: Massa danneggia l’ala anteriore ma
mantiene la posizione, Rosberg sembra non riportare danni alla vettura ma viene
superato da molte vetture e finisce nelle retrovie.
Mentre
i primi tre distanziano i piloti che li seguono, Alonso è quarto davanti a
Massa e Raikkonen, che lo seguiranno molto da vicino per diversi giri, prima
che Massa inizi a rallentare a causa della vibrazione dell’ala danneggiata,
rallentando a sua volta Raikkonen che gli è praticamente negli scarichi. Si
avvicina intanto Webber (7°, autore di un’ottima partenza), mentre chiudono la
top-ten Button, Ricciardo e Perez, con Rosberg soltanto 12° alle spalle di
Maldonado.
Tra
i piloti della top-ten è Hamilton il primo a rientrare ai box, dopo avere
completato nove giri, e seguito un giro più tardi da Ricciardo e Rosberg.
Vettel si ferma due giri più tardi rientrando in pista alle spalle di Button,
mentre rientrano Massa (sempre al 12° giro), Alonso (13°), Grosjean e Raikkonen
(entrambi al 14°). Di fatto, a parità di pit-stop, non sono cambiate le posizioni
tra questi piloti e non cambieranno a breve, eccetto per un sorpasso di
Raikkonen su Massa.
Ci
sono comunque Webber e le due McLaren che non si sono fermati, tanto che Webber
s’è portato in prima posizione davanti a Hamilton, con Button terzo davanti a
Vettel, che nel tentativo di superarlo ha danneggiato lievemente l’ala
anteriore (anche per lui, come nel caso di Massa, l’ala non verrà sostituita
nel pit-stop successivo e andrà fino alla fine con il danno).
Al
20° giro, subito dopo avere effettuato il proprio pit-stop, si ritura Sutil per
un problema alla vettura. È il primo ritirato della gara.
Webber
prosegue fino al 23° giro, rientrando ai box per montare un altro set di gomme
medium non appena i suoi tempi iniziano a calare. Non fa lo stesso Button,
rimane in pista più a lungo, perdendo però performance e venendo superato in un
colpo solo da Vettel, Grosjean e Alonso. È da segnalare come tra Button e
Grosjean vi sia stato un contatto (sotto indagine a fine gara) e come,
successivamente, il franco-svizzero abbia tagliato una chicane,
avvantaggiandosi su Button. Quest’ultimo rientra ai box subito dopo, mentre un
giro dopo di lui rientra Grosjean, anticipando la seconda sosta. Torna in pista
dietro a Massa di qualche secondo, ma sfruttando al meglio le gomme nuove
riuscirà in pochi giri a recuperare il gap e a superarlo con un’ottima manovra.
Hamilton
rientra ai box per la seconda sosta al 32° giro, torna in pista quarto, i primi
tre sono Vettel, Alonso e Webber. Quest’ultimo viene superato subito dopo da
Hamilton, mentre Vettel e Alonso vanno ai box, così come Massa, subito dopo.
A metà
dei settanta giri previsti i primi dieci sono: Hamilton, WEBBER, RAIKKONEN,
Grosjean, BUTTON, Vettel, Alonso, PEREZ, Massa e HULKENBERG (piloti scritti in
stampatello = piloti che si sono fermati una sola volta).
Subito
dopo la metà della gara Grosjean viene penalizzato con un drive-through per il
taglio di chicane effettuato nel sorpasso ai danni di Button. Quest’ultimo,
intanto, che è in pista sulle soft montate nel primo pit-stop, viene superato
da Vettel, ma rientrerà ai box subito dopo (38° giro) per effettuare la seconda
sosta, che per lui sarà l’ultima, dove monterà le medium. Grosjean, dopo avere
scontato la penalità, tornerà in pista alle spalle di Alonso.
Hulkenberg,
intanto, viene penalizzato per eccesso di velocità nella pit-lane nel secondo
pit-stop, che ha appena effettuato.
Raikkonen
ritarda la seconda sosta fino al 43° giro, montando ancora una volta le medium:
è su una strategia differente rispetto al compagno di squadra e non si fermerà
più fino alla fine. Webber, che rientra ai box un giro dopo rispetto a
Raikkonen, monta ancora le medium: dovrà effettuare una terza sosta nelle fasi
conclusive della gara, dato che non ha ancora utilizzato le soft. In top-ten in
questo momento troviamo: Hamilton, Vettel, Webber, Alonso, Grosjean, Raikkonen,
Button, Massa, Rosberg e Maldonado.
Al
45° giro si ritira Bottas, parcheggiando la propria vettura di poco oltre la
pista. Viene esposta doppia bandiera gialla, ma si riesce a evitare l’ingresso
della safety-car grazie a un tempestivo (in confronto ad altre volte, almeno...)
intervento dei commissari che spostano la vettura.
Grosjean
rientra per la terza e ultima sosta al 48° giro, rientrando in pista tra Button
e Massa; quest’ultimo, così come Alonso e Rosberg, effettua il pit-stop un giro
più tardi. Alonso torna in pista davanti a Grosjean, mentre Button e Massa sono
notevolmente dietro rispetto al pilota della Lotus, distanziati di parecchi
secondi l’uno dall’altro.
Hamilton
si ferma al 51° giro, torna in pista alle spalle di Webber, ma lo supera
subito; l’australiano nel tentativo di difendersi finisce con le ruote sull’erba.
Cinque
giri più tardi è la volta di Vettel, che va ai box e torna in pista quarto
dietro a Hamilton, Webber e Raikkonen. Webber effettua l’ultimo pit-stop al 60°
giro. A quel punto la top-ten è così composta: Hamilton, Raikkonen, Vettel,
Webber, Alonso, Grosjean, Button, Massa, Rosberg e Perez.
Sulle
soft Webber riesce a recuperare parecchio, almeno in un primo momento, nei
confronti di Raikkonen e Vettel, che sono in lotta tra loro separati da pochi
decimi. Desisterà soltanto negli ultimi giri, quando dovrà piuttosto preservare
le gomme in modo da evitare di essere messo sotto pressione da Alonso e
Grosjean, anch’essi molto vicini. Nel caso di Raikkonen e Vettel, quest’ultimo
fa un tentativo di sorpasso, che non va a buon fine; tra Alonso e Grosjean
sembra che non accada nulla del genere (sembra, appunto, perché la regia non li
ha inquadrati più di tanto).
Di fatto
le posizioni rimangono invariate fino alla fine, almeno fino all’ottavo posto. Al
66° giro, infatti, si ritira Rosberg per un guasto al motore quando si trovava stabilmente
in nona posizione (il suo gap nei confronti di Massa era di solo un secondo, ma
era rimasto stabile nel tempo, mentre nei confronti di Perez aveva un notevole
margine). Questo fa sì che Perez risalga di una posizione, da decimo a nono, e
che in decima posizione si porti Maldonado, che conquista il primo punto
stagionale per la Williams.
Il risultato
I top
Hamilton:
è stato autore di un weekend veramente strepitoso, conquistando prima la pole
al sabato e poi la vittoria in una gara in cui il suo dominio non è mai stato
messo in discussione; quello che si è visto in questi due giorni lo porta
sicuramente, per chi ancora avesse avuto dei dubbi, tra i possibili contendenti
al titolo mondiale.
Webber:
autore di una qualifica sottotono non per causa sua (sempre il solito kers), ha
rimontato ottimamente in gara, dove ha fatto tutto quello che poteva fare.
Per
motivi non strettamente legati alla gara, Vettel: stando a quanto ha dichiarato
nell’intervista al microfono di Martin Brundle dopo la premiazione, ha
dichiarato di essere riuscito nella storica impresa di far ridere Raikkonen
(quando l’ha accusato di non averlo chiuso nel tentativo di sorpasso a fine
gara), e questo mi sembra notevole.
Menzioni
speciali: la Williams che finalmente conquista un punto, Van Der Garde che è il
migliore tra i piloti dei piccoli team...
I flop
Per
una volta nessun pilota ha fatto nulla di particolarmente disastroso, per cui
finirò per concentrarmi prevalentemente sulle prestazioni delle vetture.
Ferrari:
se nelle altre gare riusciva a migliorarsi rispetto alle qualifiche, l’impressione
è che in questo weekend le prestazioni siano rimaste stabili tra le qualifiche
e la gara.
Force
India: nessuna delle due vetture è arrivata al traguardo... e non per colpa dei
piloti.
Marussia:
se fossero arrivati semplicemente ultimi non ci sarebbe niente da dire, il
fatto preoccupante è il migliore dei loro piloti (che naturalmente era Bianchi)
ha preso circa un minuto di distacco dal peggio classificato dei piloti della
Caterham.
Milù Sunshine per F1GC.
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F1 stagione 2013,
GP Ungheria
sabato 27 luglio 2013
Il sabato dell'Hungaroring
Il
Gran premio d’Ungheria, decima prova del mondiale, è l’ultimo appuntamento
prima della pausa estiva di un mese che vi sarà ad agosto.
Su
questo circuito ancora una volta Redbull e Mercedes si dimostrano le vetture
più performanti, con Lotus e Ferrari ancora ad inseguire.
Come
da rituale in Q1 Caterham e Marussia si dimostrano come le vetture più lente,
stavolta con le Marussia entrambe più lente delle Caterham. Anche Gutierrez e
Di Resta non vanno oltre la Q1, il che significa che, almeno per una volta,
entrambe le Williams sono riuscite ad accedere alla Q2. Per il team inglese,
comunque, l’esclusione è ormai alle porte: nella seconda manche, infatti, sono
Maldonado e Bottas i due piloti più lenti.
A
rendere la Q2 più incerta è un problema al kers che condiziona il primo
tentativo di Webber: dopo aver fatto registrare un tempo che, se non venisse
migliorato, lo relegherebbe addirittura dietro alle Williams, riesce a risalire
in extremis e a raggiungere la Q3. Oltre alle Williams vengono esclusi,
dall’11° al 14° classificato, Sutil, Hulkenberg, Button e Vergne.
Il
13° tempo di Button dimostra che ci sono ancora difficoltà per la McLaren, ma
almeno Perez (che già in Q1 aveva avuto delle difficoltà, ritrovandosi ad
essere l’ultimo dei qualificati per la Q2) riesce a rientrare in top-ten.
In
Q3, mentre tutti girano sulle gomme soft, Perez sceglie invece di girare sulle medium,
in modo da poter partire con una mescola diversa in gara e prolungare il primo
stint. In questo modo ottiene l’ultimo tempo: partirà 9°, dal momento che
Webber non è andato in pista, per il problema al kers e (si presume) anche per
un ulteriore problema al cambio. La Redbull dimostra quindi ancora una volta
problemi di affidabilità: già in Gran Bretagna, infatti, Vettel aveva rotto il
cambio mentre era in testa alla gara.
Hamilton
conquista la pole davanti a Vettel, con Grosjean e Rosberg in seconda fila.
Seguono Alonso, Raikkonen, Massa e Ricciardo.
Griglia di partenza
1.
Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Redbull)
3.
Romain Grosjean (Lotus), 4. Nico Rosberg (Mercedes)
5.
Fernando Alonso (Ferrari), 6. Kimi Raikkonen (Lotus)
7.
Felipe Massa (Ferrari), 8. Daniel Ricciardo (Toro Rosso)
9.
Sergio Perez (McLaren), 10. Mark Webber (Redbull)
11.
Adrian Sutil (Force India), 12. Nicolas Hulkenberg (Sauber)
13.
Jenson Button (McLaren), 14. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso)
15.
Pastor Maldonado (Williams), 16. Valtteri Bottas (Williams)
17.
Esteban Gutierrez (Sauber), 18. Paul Di Resta (Force India)
19.
Charles Pic (Caterham), 20. Giedo Van Der Garde (Caterham)
21.
Jules Bianchi (Marussia), 22. Max Chilton (Marussia)
venerdì 26 luglio 2013
Gran Premio d'Ungheria: DIRETTA RAI
Si ricorda che il GP d'Ungheria sarà trasmesso in diretta dalla Rai, alle 14.00 di sabato su Raidue le qualifiche e alle 14.00 di domenica su Raiuno la gara.
sabato 20 luglio 2013
Young drivers tests: Silverstone, 17-19 luglio
I tempi sono indicati come: nome pilota / team / tempo / numero giri.
I piloti sottolineati sono ovviamente i titolari, a cui è
stato concesso di fare un certo quantitativo di chilometri per provare le nuove
gomme.
La Mercedes era ovviamente assente dopo l'esclusione avvenuta a seguito del Pirelli-gate.
PRIMA GIORNATA:
mercoledì 17 luglio
1. Kevin Magnussen McLaren 01:33.602 100
2. Paul di Resta Force India F1 01:33.774 58
3. Antonio Felix da Costa Red Bull 01:33.821 82
4. James Calado Force India F1 01:33.986 27
5. Daniel Juncadella Williams 01:34.098 55
6. Johnny Cecotto Jr. Scuderia Toro Rosso 01:34.193 75
7. Robin Frijns Sauber 01:34.236 72
8. Nicolas Prost Lotus Renault 01:34.810 72
9. Davide Rigon Ferrari 01:34.874 76
10. Alexander Rossi Caterham 01:35.651 69
11. Tio Ellinas Marussia 01:36.676 36
12. Max Chilton Marussia 01:38.347 27
SECONDA GIORNATA: giovedì 18 luglio
1. Daniel Ricciardo Scuderia Toro Rosso 01:32.972
48
2. Carlos Sainz Jr. Scuderia Toro Rosso 01:33.016 39
3. Daniel Ricciardo Red Bull 01:33.187 59
4. Davide Valsecchi Lotus Renault 01:33.554 91
5. Oliver Turvey McLaren 01:33.864 97
6. James Calado Force India F1 01:33.957 47
7. Antonio Felix da Costa Red Bull 01:33.958 19
8. Davide Rigon Ferrari 01:34.053 97
9. Pastor Maldonado Williams 01:34.116 71
10. Nico Hülkenberg Sauber 01:34.224 52
11. Daniel Juncadella Williams 01:34.631 33
12. Robin Frijns Sauber 01:34.731 17
13. Will Stevens Caterham 01:36.082 98
14. Paul di Resta Force India F1 01:36.356 41
15. Rodolfo Gonzalez Marussia 01:37.949 92
TERZA GIORNATA: venerdì 19 luglio
1. Sebastian Vettel Red Bull 01:32.894 79
2. Adrian Sutil Force India F1 01:33.242 99
3. Nicolas Prost Lotus Renault 01:33.256 63
4. Carlos Sainz Jr. Red Bull 01:33.546 35
5. Davide Rigon Ferrari 01:33.582 70
6. Felipe Massa Ferrari 01:33.624 69
7. Jean-Eric Vergne Scuderia Toro Rosso 01:33.647
42
8. Gary Paffett McLaren 01:34.924 77
9. Susie Wolff Williams 01:35.093 89
10. Giedo van der Garde Caterham 01:35.155 65
11. Daniil Kvyat Scuderia Toro Rosso 01:35.281 22
12. Charles Pic Caterham 01:35.576 60
13. Kimiya Sato Sauber 01:35.642 67
14. Rodolfo Gonzalez Marussia 01:36.339 24
15. James Calado Force India F1 01:36.451 6
16. Jules Bianchi Marussia 01:36.744 39
NB. Da notare che Daniel Ricciardo nella seconda giornata di test ha testato la Redbull.
martedì 16 luglio 2013
#9 Commento al Gran Premio di Germania: Nürburgring, 5-7 luglio 2013
“Vettel/Fettel/Pettel non ha mai
vinto il gran premio di Germania e non ha mai vinto una gara nel mese di
luglio.”
-
Gianfranco Mazzoni su Sebbiiii e le vittorie in luglio
“Vettel has never won the German
grand prix and has never won in the month of July.”
-
Martin Brundle su SkyF1 UK imita Mazzoni
“Oggi è il nostro 600° gran premio, ma abbiamo
voluto festeggiarlo in Gran Bretagna, consapevoli che festeggiare in anticipo
porta sfortuna, perché abbiamo la consapevolezza che peggio di così non
potrebbe andare.”
- la
Williams sul gran premio di Germania
“Il kers sulla vettura di
Maldiiii è esploso nelle prove libere del mattino, questo significa che hanno
deciso di farsi pubblicità per il 600° gran premio e che Valerì vincerà.”
-
FàNb0Y!!111!!11!!oneoneone!!11!!! sulla Williams
“Questa è sicuramente la
strategia vincente.”
- il
Grande Stratega sulle qualifiche della Ferrari
“Listen up, I call you ladies,
you don’t have to trust a man that is driving a Mercedes...”
-
Inna, nella sua canzone “Ladies”, un chiaro suggerimento a chi sta scommettendo
su una vittoria della Mercedes
“C’è un alieno in pistaaaaaa!”
-
Tutti, vedendo Webbiiii che supera Hammiiii in partenza, convinti che non possa
trattarsi del vero Webbiiii
“Ora ho una cosa importante da
fare: vendere prosciutti brasiliani al mercato... Scusate, ma me ne devo andare
subito!”
-
Feliiii, mentendo sulle ragioni del suo ritiro (@Iodio/KeepPushing: non temere,
la vera ragione del suo ritiro verrà
approfondita)
“C’è una vettura mezza rossa
ferma! *________* Ora salgo e vedo se riesco a guidare nonostante io sia uno
spirito errante e il mio corpo sia abusivamente occupato fin dal 2009 dal mio
gemello traditore!”
- lo
spirito del vero Schumiiii, vedendo la Marussia di Bianchiiii ferma
“Oggi mi sono comportata bene,
non ho gufato nessuno, quindi con il cuore leggero posso andare a visitare la
sezione Indycar di Answers Yahoo versione inglese...”
-
Milù Sunshine su assenza di gufate
“Chi vincerà secondo voi a
Pocono?” “Spero Sato.”
-
Milù Sunshine risponde a una domanda
“BANZAAAAAAAAAIIIIIIII!”
-
Takuuuu dieci minuti più tardi, entrando a tutta velocità nella corsia dei box
e schiantandosi addosso alla vettura che aveva davanti
“Iodio, vieni ad aiutarmi a
impedire un disastro, invece di pensare ai tuoi idoli, ovvero Chilliiii e
Gillette Fusion! È stato rapito il gufo tascabile che Feliiii tiene al
guinzaglio durante i gran premi! Non possiamo permettere che possa confessare
il vero motivo del ritiro di Feliiii! Smentirebbe tutte le leggi della chimica
e della fisica!”
-
Milù Sunshine, sul rapimento del gufo tascabile
Un
cordiale saluto a tutti i lettori da Milù Sunshine, siamo in attesa del momento
in cui Chilliiii dominerà il mondo, mentre purtroppo Chilliiii lo sta prendendo
in quel posto anche da Guido Per Il Giardino, che non è sicuramente la
prospettiva migliore a cui un pilota spera di andare incontro durante un
weekend di gara; weekend che tra l’altro è stato caratterizzato da polemiche in
Gran Bretagna contro la BBC: prima di trasmettere le qualifiche in differita,
ha svelato nel programma precedente che Hammiiii aveva ottenuto la pole. Noi,
che siamo molto più avaaaaaanti, già dallo scorso marzo siamo premuniti: se non
vogliamo avere spoiler e non abbiamo visto la diretta su Sky/in streaming, ci
limitiamo a tenere la TV spenta, che risulta essere il metodo più sicuro. Ciò
nonostante c’è ancora chi si lamenta di tutto ciò su Answers Yahoo, ma si
presume che siano i classici “tifosi della domenica”, quelli che guardano il GP
per puro caso; solo non avendo mai visto la F1 prima, infatti, si può ancora
non sapere che sulla Rai sono soliti dare i risultati al telegiornale.
Dopo
il gomma-gate di Silverstone la Pirelli ha apportato le famose gomme che
favoriscono la Mercedes (certo, come no...) e la portano in vetta alle
classifiche dei migliori di tutti i secoli, i decenni, gli anni, i mesi, le
settimane, i giorni, le ore, i minuti, Webbiii, Feliiii e Grosjiiii i
secondi, i decimi e i centesimi di secondo. I piloti erano pronti a scioperare
se si fossero presentati problemi come quelli di Indianapolis 2005, dove Ralf
Schumacher per poco non si trasformò in poltiglia dopo una foratura alla curva
sopraelevata, che peraltro era la seconda in due anni. A proposito di Ralf, il
6 luglio, giorno delle qualifiche, era anche il decimo anniversario della sua
ultima vittoria in Formula 1.
Le
gomme, però, si sono comportate bene, almeno per una volta...
Sulle
qualifiche direi che possiamo andare abbastanza veloci: i più lenti tra i meno
lenti erano i due piloti della Williams, che subito dopo la Q1 sono andati ai
box a giocare a briscola insieme a Carletto Piccolo, Bianchiiii, VDG e
Chilliiii.
Sono
stati raggiunti venti minuti più tardi dai piloti della Force India, dai due
componenti messicani del clan messico-venezuelano, da Veeeergne che si chiedeva
se riuscirà mai a mettere il culo su una Redbull o se farà la classica fine da
pilota francese della Toro Rosso e sorprendentemente anche da Rosbiiii: in
Mercedes erano talmente tanto convinti di essere i più veloci che non l’hanno
mandato in pista per un secondo tentativo. La Mercedes in questo somigliava
moltissimo alla Ferrari di inizio 2009, solo che almeno adesso ci sono Caterham
e Marussia e le Williams vanno lente, così almeno in Q1 si dovrebbe essere
sicuri.
In
Ferrari, a proposito, erano sicuri di avere in mano la strategia vincente:
tutti sono scesi in pista con le soft, loro con le medium, perché in linea
teorica potevano andare più a lungo in gara. Ferniiii ha ottenuto comunque una
performance eccellente: è riuscito a non essere ultimo nella top-ten. È anche
vero che diversamente da Jensiiii e Hulk è sceso in pista, ma questo è un
dettaglio che si può sottovalutare. In realtà Ferniiii era potenzialmente in
pole position: essendosi qualificato 8° con Feliiii 7° era stato indubbiamente
sabotato e, in assenza di sabotaggio, avrebbe potuto vincere la gara con due
giri di vantaggio su tutti. In effetti non è poi così impossibile: basterebbe
che si ritirassero tutti tranne le Marussia e le Caterham e sarebbe possibile.
Anzi, no: se si ritirassero tutti tranne Ferniiii e quei quattro, ci sarebbero
17 ritiri e numerosi potenziali ingressi della safety-car, che farebbe
sdoppiare i doppiati.
Hammiiii
ha ottenuto la pole davanti alle RB di Sebbiii e Webbiii, alle Lotus di Kimiiii
e Grosjiiii e a Ricciardo che sognava a occhi aperti il momento in cui metterà
il culo su una Redbull.
WEBBI
POWER!
La
partenza passerà alla storia, dal momento che Hammiiii s’è visto sfilare dalle
due Redbull e che non siamo ancora nel 2014. Questo significava che era
capitato un miracolo.
Sebbiiii:
“Ma no, quale miracolo?! Semplicemente il mio compagno di squadra è stato
sostituito da Webbiiii 2.0, quello che recupera posizioni in partenza anziché
perderne!”
Webbiiii
2.0: “Esatto, mentre Webbiiii autentico è quello che sul podio se ne sta serio
come una statua e che aspetta con ansia la fine delle interviste per potere
picchiare Sebbiiii dietro al podio! Io e Webbiiii 1.0 però in realtà siamo una
cosa sola, siamo due anime nello stesso corpo, come Schumiiii e il gemello
traditore!”
Lo
spirito errante di Schumiiii®: “No, ti sbagli, il gemello traditore mi ha
sbattuto fuori a calci dal mio corpo approfittando del mio incidente in moto
nel 2009... mhm... incidente in moto?! O.O Quale incidente in moto? Io sono un
genio incompreso delle due ruote, non ho mai avuto un incidente in moto!”
Webbiiii
2.0: “Esatto, e io non ho mai picchiato Sebbiiii dietro al podio... Mi sono
limitato a picchiare Brundle perché non ne potevo più delle domande insulse che
mi aveva fatto nell’intervista! Ma questo mondo crudele dovrà fare a meno di me
il prossimo anno, quando...”
Ricciardoooo:
“Quando io prenderò il tuo posto e tutti ricorderanno le mie origini italiane e
il fatto che non ho mai perso una posizione in partenza!” *Feliiii passa
facendogli una pernacchia.* “Ehi, tu, come osi?! Le mie origini italiane mi
impediscono di essere superato!”
Feliiii:
“Anch’io ho origini italiane! U.U”
Ricciardoooo:
“Ma Gianfriiii non ne parla mai, ed è Gianfriiii che conta!”
Infatti
il primo articolo della costituzione motoristica declama: “La Formula 1 è un campionato basato sui soldi che si svolge nelle aule
di tribunale. La sovranità appartiene a Gianfriiii, in quanto tutto ciò che
dice si tramuta in realtà.”
E
con questo anche Webbiiii finiva per perdere importanza e, per dargli risalto,
i suoi meccanici di lì a diversi giri l’avrebbero rimandato in pista
imbullonandogli soltanto tre ruote, nel tentativo di decapitare un cameraman lì
presente.
GROSSER
PREIS (per i fondelli) VON DEUTSCHLAND...
Siamo
al quarto giro quando avviene qualcosa che passerà alla storia, ma di cui
nessuno sarà mai consapevole.
Sulle
note della Lambada Feliiii finisce in testacoda e si impantana, ritirandosi.
Dentro il taschino della tuta il suo gufo tascabile inizia a strattonare il
guinzaglio.
Feliiii:
“Fai poco casino, non dobbiamo dare nell’occhio, abbiamo una missione da
compiere!” *Melodia da film di Dario Argento in sottofondo. “Il mondo deve
essere nostro!”
Il
gufo tascabile: “Hai intenzione di andare a giocare a briscola al bar da
Liuzzinho?”
Feliiii:
“No, ci sono cose molto più importanti della briscola!”
Si
rifugia ai box insieme al gufo, e gli mostra la sua macchina del tempo a forma
di gufo, appunto. Il gufo tascabile non sta in sé per la gioia e gli
one-one-one gli escono dagli occhi come brillantini.
“F3£y,
tu sei il tH3 B3S7 d3ì tH3 bE5t!!!111!!!11!!!oneoneone!!111!!!”
Feliiii:
“L’ho sempre saputo, e ho già deciso in quale contesto storico dovremmo
finire.”
Il
gufo tascabile: “Scommetto che mi vuoi portare nell’anno in cui sono nati Wurz,
Trulli, Gené e Sarrazin!”
Feliiii:
“No, non abbiamo niente da fare nel 1974, rechiamoci piuttosto nel 2012!”
E dopo
avere smanettato un po’ con la macchina del tempo si ritrova nel 2012.
Il
gufo tascabile: “Ora mi è tutto chiaro! Siamo tornato indietro nel tempo per
impedire a Ferniiii di vincere il titolo!”
Feliiii:
“Certo, mi pare ovvio!”
E dopo
che abbiamo svelato in anteprima il piano malefico di Feliiii, direi che
possiamo passare oltre.
LO
SPIRITO ERRANTE
Siamo
a metà gara quando Bianchiiii si ferma.
I
FàNb0y: “BìAnKì 6 1 SkArS0n3-0n3-0n3!!!111!!!11!!!”
Bianchiiii
corre ai box a nascondersi, perché nessuno si ricordi che il suo manager è
Nicolas Todt, condizione necessaria per diventare un idolo indiscusso del mondo
dei motori.
L’unico
pilota che porta gli occhiali sotto al casco: “Ah, sì? Nessuno si accorgerà di
me nemmeno se tra una settimana a Toronto salirò sul podio sia in gara 1 sia in
gara 2 e in gara 1 mi cadrà il trofeo, di un materiale simile al vetro,
sfracellandosi a terra!”
Gianfriiii:
“Mi piace questa possibile interpretazione. Facciamo che accadrà anche questo.”
La
IRL: “Gianfriiii, non puoi osare sfidarci! Le tue gufate sono riservate alla
Formula 1, non puoi gufare anche la Indycar!”
Gianfriiii:
“E invece lo faccio eccome, sfidando tutti i telecronisti che la Indycar ha
avuto nel corso degli anni, compreso Filippiiiii!”
Filippiiii:
“Al giorno d’oggi nel mondo dell’automobilismo fai successo solo se sei un
venezuelano o se sei una donna.”
Milka
Duno: “Quindi io che sono una donna venezuelana sono il pilota di maggiore
successo di tutti i tempi.”
Gianfriiii:
“Vorrei essere stato il telecronista della Indycar all’epoca di Milkaaaa, così
avrei potuto dire che è laureata in ingegneria e che ha quattro master!”
Bianchiiii:
“EHI, MA IO NON ESISTO?! O.o Sono io che mi sono ritirato, dovreste venire a
consegnarmi pacchi di fazzoletti per asciugarmi le lacrime, invece di parlare
dei fatti vostri!”
Maldiiii:
“6 1 Sk4Rs0n3-0n3-0n3!!!11!!!11!!! e qualcun altro forse è un
RòSìKòN3-òN3-òN3!!!111!!!11!!”
E
mentre queste perle di saggezza venivano declamate, ecco che lo spirito errante
di Schumiiii® ha visto la Marussia abbandonata a bordo pista!
“Sììììì!
Una vettura mezza rossa! *_____* Deve essere mia!”
Si è
catapultato sulla vettura e ha deciso di dimostrare che era ancora in grado di
guidarla, anche se il suo corpo è occupato abusivamente dal V3Kkì0 tRàDìTòR3!!!11!!!11!!,
e ha iniziato a vagare per i prati, provocando l’ingresso della safety-car che
ha fatto sdoppiare i sdoppiati, e Webbiiii sdoppiandosi si è ritrovato un altro
corpo, dedicato interamente a Webbiiii 2.0.
ICEMAAAAAN
IS FASTER THAN YOU, CAN YOUR FREEZED BRAIN CONFIRM HE UNDERSTOOD THAT MESSAGE?
Per la
seconda volta in due gran premi a Grosjiiii è stato impartito l’ordine di
scuderia di lasciar passare Kimiiiii, in formato “Kimi is faster than you”.
C’è
qualcosa, in tutto ciò, che mi lascia basita: i fanboy.
Se lo
fanno in Redbull con Webber i ferraristi gridano allo scandalo (veramente
gridano allo scandalo nei confronti di Webbiiii anche se l’ordine di scuderia
lo danno a Sebbiiii e questo non lo rispetta, sostenendo che c’era un ordine di
scuderia dato a Webbiiii), se lo fanno in Ferrari con Feliiii l’altra parte di
mondo grida allo scandalo... ma allora perché quando lo fanno in Lotus non
gliene frega un emerito cavolo a nessuno? O.O #MisteriSenzaSoluzione.
BAHREIN
2.0
Per
concludere ci si è ritrovati con il podio tipico del gran premio del Bahrein,
con Sebbiiii, Kimiiii e Grosjiiii, ma vista la presenza dello champagne anziché
la bibita ai petali di rosa, Kimiiii s’è mostrato più solare, raggiante e
sorridente del solito. Ah, no, scusate, mi sono confusa con un romanzo di
fantascienza...
Comunque
Sebbiiii ha vinto in Germania e ha vinto in luglio. Questo significa che ha
osato sfidare Mazzoni.
Il risultato
1.
Sebastian Vettel (Redbull), 2. Kimi Raikkonen (Lotus), 3. Romain Grosjean
(Lotus)
4.
Fernando Alonso (Ferrari), 5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Jenson Button
(McLaren), 7. Mark Webber (Redbull), 8. Sergio Perez (McLaren), 9. Nico Rosberg
(Mercedes), 10. Nicolas Hulkenberg (Sauber),
11.
Paul Di Resta (Force India), 12. Daniel Ricciardo (Toro Rosso), 13. Adrian
Sutil (Force India), 14. Esteban Gutierrez (Sauber), 15. Pastor Maldonado
(Williams), +1 giro 16. Valtteri Bottas (Williams), 17. Charles Pic (Caterham),
18. Giedo Van Der Garde (Caterham), 19. Max Chilton (Marussia)
RIT.
Jean-Eric Vergne (Toro Rosso), Jules Bianchi (Marussia), Felipe Massa (Ferrari)
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#Felipe Massa,
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#Sebastian Vettel,
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F1 stagione 2013,
GP Germania
lunedì 15 luglio 2013
INDYCAR 2013: #11 Toronto (Gara 2: domenica 14 luglio)
A 24 ore di distanza dalla Gara 1 (di cui ieri ho pubblicato la cronaca e il risultato) si svolge la Gara 2
dell’11esimo appuntamento stagionale, sul circuito cittadino di Toronto.
In gara 1 (successivamente vinta da Dixon davanti a
Bourdais e Franchitti) avrebbe dovuto esserci la prima partenza da fermi della
storia della Indycar, ma a causa di una vettura rimasta ferma, è entrata in
pista la safety-car e si è avuta una partenza lanciata, come al solito. La
prima partenza da fermi della IRL è stata rimandata alla Gara 2.
È da segnalare la presenza di Carlos Muñoz, per il team
Panther, al posto di Ryan Briscoe rimasto infortunato in gara 1. Il secondo
classificato alla Indy 500, non avendo preso parte alle qualifiche, partirà in
ultima posizione in quanto senza tempo.
GRIGLIA DI
PARTENZA 2
1^ fila: Scott Dixon, Dario Franchitti
2^ fila: Helio Castroneves, Ryan Hunter-Reay
3^ fila: Will Power, Tony Kanaan
4^ fila: Sebastien Bourdais, Alex Tagliani
5^ fila: Simona De Silvestro, Ernesto Viso
6^ fila: James Hinchcliffe, Simon Pagenaud
7^ fila: Justin Wilson, Takuma Sato
8^ fila: Charlie Kimball, Tristan Vautier
9^ fila: Marco Andretti, Josef Newgarden
10^ fila: Graham Rahal, James Jakes
11^ fila: Sebastian Saavedra, Ed Carpenter
12^ fila: Mike Conway, Carlos Muñoz
SINTESI GARA 2
Hinchcliffe non prenderà il via: un problema sulla sua
vettura glielo impedisce. Per fortuna non è nemmeno sulla griglia di partenza
(entrerà in pista dai box in seguito), così almeno stavolta si avrà una
partenza da fermi. *Che emozione.* E,
detto sinceramente, dopo oltre vent’anni che seguo la Formula 1 e che vedo
partenze da fermi, non so che cosa effettivamente perché tutta questa emozione!
:D
Le vetture sulla griglia di partenza: qualcosa che in Indycar non si vede certo tutti i giorni!
Al via Dixon mantiene la testa della gara, mentre
Franchitti viene a contatto con Power (di nuovo?! O.O questi due stanno
diventando la versione Indycar di Perez e Maldonado!) e fora: dopo un giro
completo rientra quindi ai box, mentre in top-ten troviamo Dixon, Castroneves,
Power, Hunter-Reay, Bourdais, Kanaan, Tagliani, De Silvestro, Viso e Sato.
Mentre tra i primi le posizioni sono definite, non si può
dire lo stesso dei margini della top-ten, dove Simona, Viso e Sato sono in
lotta per l’ottavo posto. Viso riesce a superare Simona, poi supera anche
Tagliani e si porta in settima posizione. Al 15° giro, poi, strapperà la sesta
posizione a Kanaan.
I piloti di testa effettuano il primo pit-stop intorno al
20-25° giro, dopodiché Dixon torna di nuovo in testa, con Castroneves che si
porta ancora in seconda posizione davanti a Franchitti (che ha effettuato la
sua unica sosta dopo un giro), Power, Hunter-Reay, Bourdais, Viso, Kanaan, Sato
e Tagliani.
Franchitti rientrerà ai box per la seconda sosta al 35°
giro, allo stesso giro in cui rientra Kanaan, che si era fermato per la prima
volta al 18°, per la sua seconda sosta. Subito dopo essere tornato in pista il
brasiliano va a sbattere e danneggia una sospensione. Al 55° giro Vautier
tampona un’altra vettura e danneggia l’ala anteriore, ma riesce a raggiungere i
box.
Dieci giri più tardi Jakes finisce a muro e stavolta è
caution. Dixon si era appena fermato per l’ultima sosta (mentre altri piloti si
erano fermati nei giri precedenti) ai box e torna in pista in prima posizione.
La gara riparte a 14 giri dalla fine, Dixon mantiene la
testa della gara, seguono Castroneves, Hunter-Reay, Bourdais, Power,
Franchitti, Viso, Sato, Wilson e Kimball a completare la top-ten. Power riesce
nei giri immediatamente successivi a superare Bourdais e i due supereranno
anche Hunter-Reay, mentre Sato viene superato da Wilson e Kimball.
A 5 giri dalla fine Carpenter finisce a muro nello stesso
punto in cui era andato a sbattere Jakes: altra caution. Il restart avviene a
due giri dalla fine, ed è di nuovo caos: c’è un contatto tra Power e
Hunter-Reay, alcune delle vetture che seguono rallentano e ci sono altri
contatti. Le vetture incidentate di Hunter-Reay e Sato (quella di Power si
ferma in una via di fuga) provocano un nuovo ingresso della safety-car che
rimane in pista fino alla fine, consegnando a Dixon la terza vittoria
consecutiva. Castroneves giunge secondo e Bourdais anche sale sul podio per la
seconda volta in due giorni. #WeStillBelieveInSeb!
Sebbi ci va molto cauto dopo la rottura di sabato: anziché tenere in mano il trofeo, lo tiene lì appoggiato...
RISULTATO GARA 2
1. #9 Scott Dixon Ganassi Honda 1hrs 35mins 2.3755secs
after 85 laps
2. #3 Helio Castroneves Penske Chevrolet + 0.8772s
3. #7 Sebastien Bourdais Dragon Chevrolet + 1.7213s
4. #10 Dario Franchitti Ganassi Honda + 2.763s
5. #5 EJ Viso Andretti-HVM Chevrolet + 3.5804s
6. #83 Charlie Kimball Ganassi Honda + 4.4245s
7. #18 Mike Conway Dale Coyne Honda + 5.0432s
8. #19 Justin Wilson Dale Coyne Honda + 5.4582s
9. #25 Marco Andretti Andretti Chevrolet + 5.8601s
10. #98 Alex Tagliani BHA Honda + 7.1766s
11. #67 Josef Newgarden SFHR Honda + 7.843s
12. #77 Simon Pagenaud Schmidt Honda + 14.4211s
13. #6 Sebastian Saavedra Dragon Chevrolet + 1 laps
14. #15 Graham Rahal RLL Honda + 1 laps
15. #78 Simona de Silvestro KV Racing Chevrolet + 1 laps
16. #55 Tristan Vautier Schmidt Honda + 1 laps
17. #4 Carlos Munoz Panther Chevrolet + 1 laps
18. #12 Will Power Penske Chevrolet + 2 laps Contact
19. #1 Ryan Hunter-Reay Andretti Chevrolet + 2 laps
Contact
20. #14 Takuma Sato AJ Foyt Honda + 2 laps Contact
21. #27 James Hinchcliffe Andretti Chevrolet + 4 laps
DNF #20 Ed Carpenter Ed Carpenter Chevrolet + 8 laps
Contact
DNF #16 James Jakes RLL Honda + 23 laps Contact
DNF #11 Tony Kanaan KV Racing Chevrolet + 50 laps Contact
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Indycar anni 2010
domenica 14 luglio 2013
INDYCAR 2013: #11 Toronto (Gara 1: sabato 13 luglio)
Nel weekend del 13 e 14 luglio si svolge l’11°
appuntamento del campionato di Indycar 2013, a Toronto, dove si svolgeranno due
gare come già è avvenuto a Detroit all’inizio di giugno (quella volta in cui
Power lanciò i guanti addosso a Bourdais XD).
Per la prima volta nella storia della Indycar ci sarà una
partenza da fermi anziché lanciata; non è comunque la prima volta che capita
nelle serie americane, in quanto era già accaduto precedentemente nell’ormai
defunta Champ Car.
Le griglie di partenza di Gara 1 e Gara 2 dipendono dai
risultati di due diverse qualifiche, ovvero non ci sarà una griglia di partenza
della Gara 2 determinata dalla Gara 1 (e fortunatamente nemmeno a sorteggio,
come era già avvenuto una volta in passato O.O).
NOTIZIE VARIE
PRE-GARA
Dopo la ca**ata fatta a LongPond, Sato è stato messo in probation
(non so come tradurre in italiano), ovvero se vuole continuare a scaldare il
sedile di una vettura di Indycar in futuro gli conviene evitare di fare altre
cavolate del genere.
GRIGLIA DI
PARTENZA 1
1^ fila: Dario Franchitti, Sebastien Bourdais
2^ fila: Will Power, Tony Kanaan
3^ fila: Scott Dixon, Ryan Hunter-Reay
4^ fila: Helio Castroneves, Justin Wilson
5^ fila: Ryan Briscoe, Marco Andretti
6^ fila: Takuma Sato, Simon Pagenaud
7^ fila: James Hinchcliffe, Ernesto Viso
8^ fila: James Jakes, Charlie Kimball
9^ fila: Alex Tagliani, Graham Rahal
10^ fila: Josef Newgarden, Mike Conway
11^ fila: Tristan Vautier, Simona De Silvestro
12^ fila: Ed Carpenter, Sebastian Saavedra
SINTESI GARA 1
Tutto inizia con uno di quelli che possono essere
definiti tranquillamente “momenti da WTF”: proprio mentre la gara si apprestava
a partire, con partenza da fermi, la vettura di Newgarden rimane ferma sulla
griglia di partenza e ciò significa aborted
start (lo so, detto in inglese fa schifo, ma tradotto in italiano farebbe
ancora più schifo), e quindi entra in pista la pace-car, con Newgarden che deve
accodarsi, o almeno provare a farlo in quanto non sembra che abbia molto
successo nel ripartire... ma comunque ce la fa ed è questo che conta. U.U
Dopo 5 giri, quindi, le bandiere gialle se ne vanno, ed
era anche ora... Franchitti mantiene la prima posizione quando scatta il verde,
lo seguono Bourdais, Power, Dixon e Kanaan, anche se quest’ultimo alcuni giri
dopo verrà superato da Hunter-Reay.
Nel corso del 17° giro la vettura di Newgarden viene
spinta ai box... in ogni caso riuscirà a ripartire, almeno per il momento.
La lotta per la leadership è accesa: Franchitti, Bourdais
e Power sono molto vicini l’uno all’altro e nel corso del 21° lo scozzese viene
superato da entrambi in un colpo solo; si avvicina anche Dixon, che lo supera.
Poco dopo iniziano i pit-stop, con Hunter-Reay che rischia di lasciar spegnere
la vettura nella pit-lane. C’è un problema anche per Kanaan, che perde terreno
a causa di una lunga sosta ai box. Bourdais, che è riuscito a mantenere la
posizione su Power dopo la sosta, viene successivamente superato da
quest’ultimo al 31° giro. Un giro più tardi, con il pit-stop di Kimball, ultimo
pilota che ancora doveva fermarsi, Power diventa leader a tutti gli effetti.
Dixon è terzo davanti a Franchitti, Hunter-Reay, Viso,
Kimball, Andretti, Castroneves e Hinchcliffe a completare la top-ten.
Al 35° giro c’è un incidente tra Rahal e Vautier, mentre
ai box Sato è fermo per un problema al cambio. Nel frattempo è caution a causa
delle due vetture incidentate rimaste ferme in pista.
Al restart (41° giro) Power mantiene la prima posizione,
mentre Bourdais viene superato da Dixon. In quarta posizione c’è Franchitti,
mentre dietro di lui è risalito Viso e sesto Kanaan.
Nel secondo giro di pit-stop ci sono di nuovo problemi
per Hunter-Reay (57° giro), si spegne il motore della sua vettura. Rispetto a
Hunter-Reay i piloti di testa rimandano la sosta: Power rientra prima di Dixon
e quest’ultimo riesce a sopravanzarlo durante la sosta, quando torna in pista i
due sono vicini, Power tenta il sorpasso su Dixon, ma viene nuovamente superato
da quest’ultimo: dopo la sosta Bourdais si inserisce in seconda posizione tra i
due.
Al 64° giro c’è un contatto tra Wilson e Kimball, nel
quale viene coinvolto anche Briscoe. Tutte e tre le vetture sono ferme:
caution. Wilson e Kimball ripartono entrambi, anche se quest’ultimo si fermerà
poi a 11 giri dalla conclusione.
Al restart, quando mancano ormai 18 giri alla fine,
Bourdais si porta in testa mentre Power perde diverse posizioni. Inizialmente Franchitti
risale in seconda posizione, ma viene poi superato dal compagno di squadra
Dixon, che è vicinissimo a Bourdais: lo supererà dieci giri dopo la ripartenza.
A 7 giri dalla fine Hunter-Reay va a sbattere e rimane
fermo in una via di fuga: per una volta niente safety-car, che però entra tre
giri dopo a causa di un contatto tra Pagenaud e Tagliani (A.K.A. sosia di
Liuzzi) in cui quest’ultimo finisce in testacoda.
Di fatto soltanto l’ultimo giro avviene in regime di
verde. Dopo un paio di curve una collisione tra Franchitti e Power, che erano
rispettivamente terzo e quarto, manda quest’ultimo contro le barriere. Franchitti
riesce invece a proseguire, e si classifica terzo dietro al vincitore Dixon e a
Bourdais, #WeBelieveInSeb!
Momenti da WTF,
atto secondo: quando a Bourdais viene dato il trofeo, lui lo solleva e
questo si stacca dal piedistallo, sfracellandosi a terra. O.O
Il trofeo rotto di Bourdais.
RISULTATO GARA 1
1. #9 Scott Dixon Ganassi Honda 1hrs 41mins 17.0605secs
after 85 laps
2. #7 Sebastien Bourdais Dragon Chevrolet + 1.7007s
3. #10 Dario Franchitti Ganassi Honda + 2.9116s
4. #25 Marco Andretti Andretti Chevrolet + 3.7273s
5. #11 Tony Kanaan KV Racing Chevrolet + 4.5961s
6. #3 Helio Castroneves Penske Chevrolet + 5.072s
7. #18 Mike Conway Dale Coyne Honda + 5.5749s
8. #27 James Hinchcliffe Andretti Chevrolet + 8.658s
9. #77 Simon Pagenaud Schmidt Honda + 10.214s
10. #78 Simona de Silvestro KV Racing Chevrolet +
10.8797s
11. #19 Justin Wilson Dale Coyne Honda + 11.3536s
12. #16 James Jakes RLL Honda + 11.6899s
13. #20 Ed Carpenter Ed Carpenter Chevrolet + 13.0557s
14. #5 EJ Viso Andretti-HVM Chevrolet + 47.5037s
15. #12 Will Power Penske Chevrolet + 1 laps
16. #6 Sebastian Saavedra Dragon Chevrolet + 1 laps
17. #98 Alex Tagliani BHA Honda + 1 laps
18. #1 Ryan Hunter-Reay Andretti Chevrolet + 2 laps
19. #55 Tristan Vautier Schmidt Honda + 2 laps
20. #15 Graham Rahal RLL Honda + 3 laps
DNF #83 Charlie Kimball Ganassi Honda + 13 laps Contact
DNF #4 Ryan Briscoe Panther Chevrolet + 21 laps Contact
DNF #67 Josef Newgarden SFHR Honda + 51 laps Contact
DNF #14 Takuma Sato AJ Foyt Honda + 53 laps Mechanical
POST-GARA 1
Inizialmente penalizzato per avere innescato un incidente
evitabile all’ultimo giro, Franchitti era stato retrocesso di 25 secondi nella
classifica finale; successivamente la penalizzazione è stata annullata ed è
stato reinserito in terza posizione nella classifica.
Per quanto riguarda Briscoe, invece, nell’incidente in
cui è stato coinvolto con Kimball e Wilson ha riportato la frattura del polso
destro. In gara 2 al suo posto gareggerà Carlos Muñoz, secondo classificato
alla 500 miglia di Indianapolis.
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WTF
domenica 7 luglio 2013
INDYCAR 2013: #10 POCONO
La Indycar torna su questo circuito dopo oltre vent’anni
per la Pocono Indy 400.
Griglia di
partenza
1^ fila: 1. Andretti (Andretti), 2. Hunter-Reay (Andretti),
3. Hinchcliffe (Andretti)
2^ fila: 4. Power (Penske), 5. Kanaan (KV), 6. Castroneves
(Penske)
3^ fila: 7. Sato (Foyt), 8. Pagenaud (Schmidt), 9. De
Silvestro (KV)
4^ fila: 10. Vautier (Schmidt), 11. Bourdais (Dragon),
12. Kimball (Ganassi)
5^ fila: 13. Jakes (Rahal Letterman), 14. Carpenter
(Carpenter), 15. Newgarden (Fisher)
6^ fila: 16. Dixon (Ganassi), 17. Rahal (Rahal
Letterman), 18. Franchitti (Ganassi)
7^ fila: 19. Mann (Coyne), 20. Wilson (Coyne), 21.
Saavedra (Dragon)
8^ fila: 22. Viso (Andretti), 23. Briscoe (Panther), 24.
Tagliani (Herta)
GARA (giri
totali: 160) - Andretti mantiene la
prima posizione davanti a Hunter-Reay, mentre Hinchcliffe partito dalla prima
fila finisce a muro nel corso del primo giro provocando la prima caution. Al restart
(6° giro), Andretti è ancora in testa, mentre dietro Kanaan riesce a superare
Hunter-Reay risalendo al secondo posto; seguono Power, Sato e Castroneves.
Al 30esimo giro Andretti rientra ai box per la prima
sosta in regime di verde, mentre gli altri piloti rientreranno nei giri
successivi. È da segnalare un testacoda nella pit-lane da parte di Vautier.
Al 36° giro quando
Pippa Mann, ultima a fermarsi, rientra ai box, Andretti riprende la prima
posizione davanti a Hunter-Reay e Sato che hanno preceduto Kanaan all’uscita
dai box. In quinta posizione risale poi Castroneves a un quarto di gara.
Diversi giri più tardi Sato sarà superato da Kanaan.
Al 61° giro Andretti è il primo a rientrare per la
seconda sosta, mentre nella pit-lane c’è un contatto tra Hunter-Reay e Sato con
quest’ultimo che si infila nella pit-lane senza rallentare e travolge il pilota
che lo precede (TAKU, CHE CAZZO FAI?! O.O).
Hunter-Reay va a sbattere contro il muro e rimane fermo (seconda caution),
mentre anche Sato ha riportato dei danni alla vettura, ed è fermo ai box. L’incidente
mette fine alla gara di Sato, mentre Hunter-Reay riuscirà a tornare in pista in seguito.
Alcuni piloti si erano già fermati ai box, altri no, a
guadagnarci è Kanaan che, rientrando durante la neutralizzazione, riesce a
uscire in prima posizione. Andretti si ritrova quindi secondo davanti a
Castroneves, Pagenaud e Carpenter a completare i primi cinque, ma riprende la
leadership al restart (72° giro). Per quanto riguarda Kanaan, Castroneves e
Pagenaud rimangono stabilmente in seconda, terza e quarta posizione, mentre
Carpenter viene superato da alcune vetture. A metà gara la top5 è: Andretti,
Kanaan, Castroneves, Pagenaud, Dixon.
Il terzo giro di pit-stop avviene intorno al 95-105°
giro, Dixon si ritrova in testa, ma viene superato da Kanaan, tra i due c’è un
contatto in cui il brasiliano danneggia l’ala anteriore e al 111° giro è
costretto a rientrare ai box. Esce doppiato di un giro, in quanto transitano
Power e Andretti, che sono in prima e seconda posizione.
Andretti e Power rientrano ai box quando mancano una
trentina di giri alla fine, mentre vari piloti che li seguivano continuano. È Dixon
a pasare in testa e successivamente a vincere, davanti a Kimball e Franchitti.
Il risultato
1 Scott Dixon 9
Honda 160
2 Charlie Kimball 83 Honda
3 Dario
Franchitti 10 Honda
160
4 Will Power 12
Chevrolet 160
5 Josef
Newgarden 67 Honda
160
6 Simon
Pagenaud 77 Honda
160
7 Justin
Wilson 19 Honda
160
8 Helio
Castroneves 3 Chevrolet
160
9 Ed
Carpenter 20 Chevrolet
160
10 Marco
Andretti 25 Chevrolet
160
11 Simona De
Silvestro 78 Chevrolet
160
12 James
Jakes 16
Honda 160
13 Tony
Kanaan 11 Chevrolet
160
14 Ryan
Briscoe 4 Chevrolet
159
15 Pippa Mann 18
Honda 159
16 Sebastien
Bourdais 7 Chevrolet
159
17 Alex
Tagliani 98 Honda
158
18 Graham
Rahal 15
Honda 158
19 Tristan
Vautier 55 Honda 158
20 Ryan
Hunter-Reay 1 Chevrolet
121
21 E.J. Viso 5
Chevrolet 104
22 Takuma
Sato 14
Honda 61
23 Sebastian
Saavedra 6 Chevrolet
2
24 James
Hinchcliffe 27 Chevrolet
0
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Indycar anni 2010
La domenica del Nürburgring
Alla
partenza Hamilton viene superato da entrambe le Redbull: Vettel si porta in
prima posizione e Webber secondo, segue Hamilton davanti alle Lotus di
Raikkonen e Grosjean, davanti a Massa, Ricciardo e Alonso.
Al
4° giro Massa finisce in testacoda e si ritira, mentre un giro più tardi ai box
si sfiora il contatto tra Di Resta, che riparte, e Vergne, che rientra.
Tra
i piloti di testa è Hamilton il primo a rientrare per la prima sosta, al
settimo giro, mentre rientrano poco dopo Vettel e Webber. Al box della Redbull
pasticciano: Webber riparte con una vettura non imbullonata, che vola
pericolosamente nella pit-lane. In qualche modo riescono a rimandare Webber in
pista, ultimo e doppiato.
Alonso,
partito sulle medium anziché sulle soft, si ferma al 13° giro, ma è Grosjean il
pilota della top-ten che riesce a rimanere in pista più a lungo. Si ritrova secondo
dietro a Vettel dopo la sosta, mentre segue Button che non s’è ancora fermato. Dietro
di lui Raikkonen supera Hamilton per la quarta posizione, e dietro ai due c’è
Alonso.
Button
rientra al 22° giro, mentre intanto Hamilton e Alonso sono in lotta per la
quarta posizione. Soltanto un giro dopo Hamilton si ferma ai box per la seconda
sosta.
Sempre
al 23° giro si ritira Bianchi (che ormai si era ripreso dal virus intestinale
che l’aveva colpito venerdì), per la rottura del motore. Sulla vettura c’è un
principio di incendio. La vettura, lasciata ferma da Bianchi, a causa della
pendenza del circuito finisce nuovamente in pista proprio mentre stava
sopraggiungendo Vettel. Entra in pista la safety-car e la maggior parte dei
piloti si fermano ai box. Proseguono quelli che si erano fermati ai box da
poco.
In top
ten ci sono al momento Vettel, Grosjean, Raikkonen, Alonso, Button, Hulkenberg,
Hamilton, Maldonado, Perez e Sutil. Ai piloti doppiati, ovvero a Webber, viene
data la possibilità di sdoppiarsi.
È il
30° giro quando la gara riparte, inizialmente Vettel mette oltre un secondo tra
sé e Grosjean, ma si ritrova ben presto inseguito dalle due Lotus.
Nel frattempo
dopo un acceso duello con Maldonado, Perez strappa al venezuelano l’ottava
posizione al 36° giro; per il resto la top-ten è ancora invariata. Webber intanto
è ancora 15°.
Al 40°
giro Grosjean rientra ai box, mentre Vettel rientra due giri dopo. Raikkonen
prosegue adesso in testa alla gara.
Sia Vettel
sia Grosjean sono tornati in pista alle spalle di Hamilton, faranno in tempo a
superarlo prima che, al 46° giro, sia lui a rientrare per l’ultima sosta.
Vettel
torna in testa quando si fermano Raikkonen e Alonso al 50° giro: ritornano in
pista terzo e quarto, di fatto le posizioni non sono cambiate rispetto a prima
della sosta tra i primi quattro. L’unica differenza è che ora Raikkonen è sulle
soft, mentre gli altri tre sono sulle medium. Dietro il quartetto di testa ci
sono le McLaren, con i due piloti in lotta per la quinta posizione.
Al 52°
giro ci sono problemi al pit-stop di Maldonado: per la Williams sfuma la
possibilità di conquistare punti in occasione del 600esimo gran premio nella
storia dello stesso team inglese.
Al 55°
giro Raikkonen supera Grosjean (la comunicazione radio avvenuta poco prima
lascia sospettare che il francese non abbia opposto grande resistenza) e si
lancia all’inseguimento di Vettel, mentre più indietro Hamilton conquista la
sesta posizione con un sorpasso su Perez.
Gli ultimi
giri sono piuttosto emozionanti: tra Vettel e Raikkonen il gap arriva a meno di
un secondo, ma Vettel riesce a mantenere la posizione fino alla fine. Anche tra
Grosjean e Alonso il distacco è basso, ma il francese riesce a distanziarlo
nell’ultimo giro, e Alonso tra l’altro finisce il carburante subito dopo avere
tagliato il traguardo. Hamilton completa la top-5 superando Button all’ultimo
giro: il pilota della McLaren chiude sesto davanti al compagno di squadra, a
Webber che ha rimontato fino alla zona punti, a Rosberg e alla Sauber di
Hulkenberg.
I TOP
Chi
ha fatto qualcosa di grandioso è indubbiamente la Lotus, che nello scorso gran
premio era in netta difficoltà e stavolta si è ritrovata a lottare per la
vittoria. In particolare Grosjean si è mostrato in gara più o meno allo stesso
livello di Raikkonen: entrambi oggi si sono dimostrati al top.
Complimenti
anche alla McLaren, per la quale si vede finalmente uno spiraglio di luce. Oserei
citare anche Webber e Vettel per le partenze che hanno fatto.
I FLOP
Il premio
va indubbiamente alla Redbull, con il pit-stop di Webber e la relativa ruota in
volo che tra l’altro ha colpito un cameraman (che fortunatamente non è rimasto
ferito gravemente). Ancora una volta mi ritrovo a chiedermi se la possibilità
di effettuare un cambio gomme in 2 secondi anziché i 7 o 8 di diversi anni fa
abbia procurato soltanto vantaggi.
Menzioni
secondarie a pari merito: la Mercedes per l’errore strategico che ha impedito a
Rosberg di accedere alla Q3 e Massa per il testacoda che gli ha costato il
ritiro.
Milù Sunshine per F1GC.
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F1 stagione 2013,
GP Germania
sabato 6 luglio 2013
Il sabato del Nürburgring
Il
Gran Premio di Germania torna al Nürburgring, dopo che la scorsa edizione era
stata disputata a Hockenheim.
Ancora
una volta fin dalle prove libere emergono Mercedes e Redbull come team al top,
mentre Ferrari e Lotus si dimostrano più competitive che la scorsa settimana a
Silverstone.
La
prima manche vede l’uscita di scena di entrambe le Williams, proprio nel
weekend in cui il team inglese celebra il 600esimo gran premio nella propria
storia (contrariamente alle notizie della scorsa settimana, che sostenevano che
fosse quello di Silverstone il 600esimo GP della Williams): Bottas e Maldonado
andranno a occupare la terzultima fila davanti ai quattro piloti dei “piccoli
team”.
È da
segnalare inoltre che nella sessione di prove libere del sabato mattina c’erano
stati altri problemi per la Williams, con un piccolo incendio sul kers della
vettura di Maldonado.
I migliori
tempi sono stati fatti registrare, nella prima sessione, da Massa, Raikkonen e
Alonso, davanti alla Toro Rosso di Ricciardo in quarta posizione.
Il
primo colpo di scena è l’esclusione di Rosberg al termine della Q2 per un
errore strategico: rimane ai box dopo il primo tentativo, ma il tempo fatto
registrare non si rivela sufficiente per passare alla terza manche: si ritrova
11°, davanti a Di Resta, Perez, Gutierrez, Sutil e Vergne.
Ancora
una volta le migliori prestazioni sono quelle di Massa, Raikkonen e Alonso.
In
Q3 Button e Hulkenberg non scendono in pista: partiranno entrambi dalla quinta
fila, con davanti a loro le Ferrari di Massa e Alonso, che hanno disputato la
terza manche con le gomme medium, mentre i primi sei hanno girato sulle soft.
Hamilton
ha conquistato la 29esima pole position della sua carriera, davanti alle
Redbull, alle Lotus e a Ricciardo.
IL RISULTATO
1.
Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Redbull)
3.
Mark Webber (Redbull), 4. Kimi Raikkonen (Lotus)
5.
Romain Grosjean (Lotus), 6. Daniel Ricciardo (Toro Rosso)
7.
Felipe Massa (Ferrari), 8. Fernando Alonso (Ferrari)
9.
Jenson Button (McLaren), 10. Nicolas Hulkenberg (Sauber)
Esclusi in Q2:
11.
Nico Rosberg (Mercedes), 12. Paul Di Resta (Force India)
13.
Sergio Perez (McLaren), 14. Esteban Gutierrez (Sauber)
15.
Adrian Sutil (Force India), 16. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso)
Esclusi in Q1:
17.
Valtteri Bottas (Williams), 18. Pastor Maldonado (Williams)
19.
Charles Pic (Caterham), 20. Jules Bianchi (Marussia)
21.
Giedo Van Der Garde (Caterham), 22. Max Chilton (Marussia)
Gran Premio di Germania: ORARI SULLA RAI
Qualifiche e gara si svolgeranno alle 14.00 di oggi e di domani, e saranno trasmesse in differita dalla Rai su Raidue:
- le qualifiche oggi alle 18.00;
- la gara domani alle 21.05.
Saranno visibili anche sul canale RAIHD (501 del digitale terrestre).
- le qualifiche oggi alle 18.00;
- la gara domani alle 21.05.
Saranno visibili anche sul canale RAIHD (501 del digitale terrestre).
giovedì 4 luglio 2013
#8 Commento al Gran Premio di Gran Bretagna: Silverstone, 28-30 giugno 2013
Dopo
tre settimane di pausa direi che era il momento giusto per mettere fine alla
nostra astinenza da Formula 1. Il gran premio di Gran Bretagna poteva
riservarci mille sorprese oppure non riservarcene nemmeno una, ma in ogni caso
la notizia bomba è stata l’annuncio del ritiro di Webbiiii a fine stagione, per
passare al WEC con la Porsche. WTF?! Mesi fa l’avevamo scambiata tutti per una
bufala e ci eravamo fatti quattro risate, invece è andata proprio così... Non
ci restava altro che strabuzzare gli occhi per lo stupore, proprio come facciamo
nei momenti in cui ci escono dalle pupille gli one-one-one nei momenti più
eclatanti, come ad esempio quando assistiamo a una vittoria di VàN d3R
GàRd3!!!!11!!!11!!!!
Per
VDG però non sempre la strada è spianata, perché spesso e volentieri deve ritrovarsi
ad avere a che fare con Chilliiii, l’arredamento da giardino tipico secondo
Answers Yahoo. Direi però di lasciar perdere Answers Yahoo e di concentrarci su
un weekend in cui la McLaren ancora una volta non ha cavato un ragno dal
buco tutto è iniziato con la pioggia al venerdì.
Dopo
una sessione di prove libere sotto la pioggia in cui Ricciardo, ansioso di
poter mettere il culo su una Redbull il prossimo anno, ha fatto registrare il
miglior tempo mentre la metà dei piloti stavano ai box, ce n’è stata una
seconda in cui non cadeva più la pioggia che come da rito ha visto un incontro
ravvicinato del terzo tipo tra Feliiii e un guard-rail. Lo dicevo già
dall’altra volta: quando passa Feliiii, i guard-rail fanno gesti scaramantici.
Tutto
è cambiato al sabato: stava uscendo il bel tempo, a Perez s’è squarciata una
gomma proprio mentre sognava di essere incoronato come il nuovo colombiano
onorario della F1, specie dopo la gara che ha fatto a Montecarlo.
Kimiiii:
“Miserabile impostore, tu non sei il vero Montroya®! Non riuscirai mai a
raggiungerlo nell’Olimpo dei piloti che hanno sbagliato categoria!”
Checoooo:
“YOU’RE SO HARD TO PLEASE, WE’VE GOT TO KILL THIS SWITCH, YOU’RE FROM THE 70S
BUT I’M I 90S BITCH! I DON’CARE, I LOVE IT, I DON’T CARE, I LOVE IT, I LOVE IT!”
Kimiiii:
“Il peperoncino messicano è posseduto!”
Checoooo:
“I CRASHED MY CAR INTO THE BRIDGE, I DON’T CARE, I LOVE IT, I DON’T CARE, I
LOVE IT, I LOVE IT!”
Kimiiii:
“The power of Algida!”
*Lancia
un cremino.*
Checoooo:
“THE POWER OF MEXICAN CHILI PEPPER!”
*Lancia
un peperoncino.*
A
proposito di Kimiiii è da segnalare come sia arrivato a Silverstone con un
cappellino in testa dal quale si intravedeva una rasatura. Icemaaaan ha fatto
misteri sulla sua nuova acconciatura (sarà una rasatura semplice o si sarà
pettinato come Balotelli?) rivelando che l’avrebbe svelata soltanto sul podio
la domenica... la speranza è l’ultima a morire.
Qui
mi sono chiesta: Kimiiii che fa misteri sui suoi capelli? No, non ci siamo,
forse anche lui è posseduto.
Mi
sono persa la diretta delle qualifiche e me le sono vista alle 18,15 sulla Rai,
in modo da poter sentire, tra un’inquadratura e l’altra di Berger ospite ai box
della Ferrari, Mazzoni che narrava la storia della vita di Vivian Sibold,
ovvero la fidanzata di Rosbiiii (povera Dasha Kapustina, ultimamente non se la
fila più nemmeno Mazzoni). Pare che Vivian sia un architetto e che abbia
progettato l’area della ospitality della Caterham.
A
proposito della Caterham, Guido Per Il Giardino era un potenziale candidato
all’ultima posizione, ma s’è salvato da questo cupo e oscuro destino mettendolo
in quel posto proprio a Chilliiii (una retrocessione di 5 posizioni per un
incidente in Canada e altre 5 posizioni per la retrocessione del cambio però
l’hanno condannato a partire insindacabilmente ultimo). Va da sé che davanti a
loro c’erano i rispettivi compagni di squadra, con BottasDiCulo (futuro
soprannome se dovesse diventare un top-driver) e GutiiiiX2 (dal suo nome
completo Esteban Gutierrez Gutierrez) come primi degli esclusi. In realtà è da
segnalare come se la siano vista brutta anche Feliiii e Ferniiii, con il 14° e
il 15° tempo. Per loro fortuna le Williams non erano in gran forma nonostante
stessero celebrando il 600esimo gran premio nella loro storia, quindi sono
riusciti a salvarsi entrambi posizionandosi proprio davanti alle due fottutamente
deludenti fin dall’inizio della stagione vetture inglesi.
Tutto
è andato comunque per il meglio: in Q2 Feliiii s’è fermato al 12° tempo, mentre
Ferniiii è riuscito a risalire in top-ten.
Qualsiasi
tifoso da bar si appigliava alla vecchia diceria secondo la quale Ferniiii può
dare tranquillamente tre o quattro secondi al giro a Feliiii sperando in una
pole position, ma in realtà questi tre o quattro secondi si sono rivelati tre o
quattro decimi (quindi probabilmente Ferniiii è stato sabotato, CIT. fanboy).
Ancora
una volta la McLaren era in netta difficoltà, ma non importava niente a
nessuno: la McLaren quest’anno non viene mai
menzionata né tantomeno insultata dai fanboy. Quelli si limitano al massimo a
prendersela con Perez, non perché guidi la McLaren, ma perché adesso che non fa
più parte del programma dei giovani piloti Ferrari si può tranquillamente
optare per screditarlo senza essere presi a sassate.
Sono
finiti fuori in Q2, comunque, per riassumere, Jensiii, Feliiii, JEV (che era
finito per i prati mentre pensava all’ipotetico futuro, imminente e
certo momento in cui metterà il culo su una Redbull), Checoooo, Hulk e
Maldiiii. C’era già chi si faceva viaggi mentali sulla partenza di Checoooo e
Maldiiii che era esattamente dietro di lui, ma tutto sarebbe andato per il
meglio. Non sono loro gli specialisti degli incidenti alla partenza.
In
Q3 il destino di Ferniiii è stato segnato. Alla luce del potenziale tormentone
“everyone is faster than you, can you confirm you understood the message?”
Ferniiii ha capito il messaggio soltanto alla fine, quando si è ritrovato in
decima posizione, mentre davanti i due della Mercedes monopolizzavano la prima
fila girandosi indietro a fare una pernacchia a Seb e a Webbiiii che erano in
seconda fila.
Al
quinto posto s’è piazzato Di Restaaaa (con la vettura sottopeso, che si sarebbe
ritrovato quindi a partire ultimo... anzi, penultimo, grazie al cambio di Van
Der Garde) davanti a Ricciardo, sempre più ansioso di poter mettere il culo su
una Redbull. Il settimo tempo l’ha conquistato Sutiiiil, che nei giorni che
hanno preceduto il gran premio ha rivelato a un giornale tedesco che Hammiiii
non è ancora andato a parlargli per scusarsi della mancata testimonianza in
tribunale, che spera di potergli parlare di questo prima o poi (con o senza
bottiglia a portata di mano?) e che si tratta di affari privati. Infatti il
modo migliore per tenere private le proprie questioni personali è parlarne con
la stampa, non c’è dubbio...
In
ottava e nona posizione si sono piazzate le Lotus di Grosjiiii e Kimiiii, con
Grosjiiii per la prima volta dopo secoli di nuovo davanti a Kimiiii. Decimo ho
già detto chi c’era, e per la Ferrari non sembrava essere una giornata molto
positiva.
DOMENICA.
Stanno per avvicinarsi le 14.00 e Ricciardo ascolta musica punk-rock in attesa
della partenza (come rivelerà ai giornalisti Rai – domenica sera non ho potuto
rivedermi il gran premio che avevo già visto in streaming, perciò l’ho guardato
al lunedì sul sito della Rai) dalla quinta posizione, la miglior posizione di
partenza in cui si sia mai ritrovato in carriera, che spera di poter
eventualmente migliorare il prossimo anno al volante della
R3dKù£L!!!111!!oneoneone!!1 con gli one-one-one che gli escono dagli occhi al
solo pensiero.
SCATTANO
LE VETTUUUUUUUREEEEEEEE! Hammiiii scatta bene dalla pole, Rosbiiii si sveglia
di soprassalto rendendosi conto che Sebbiiii l’ha sopravanzato, Feliiii parte
come se gli avessero infilato un peperoncino nel culo e si ritrova quinto
dietro a Sutil... e Webbiiii? Dov’è Webbiiii? Lo ritroviamo 14° e soltanto un
replay mostrerà che, mentre già aveva perso puntualmente terreno di suo, abbia
avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con Grosjiiii. In verità non sembra
che Grosjiiii abbia più colpe di Webbiiii nel contatto, però non si può fare a
meno di notare come ancora una volta si sia ritrovato nel bel mezzo di un
incidente alla partenza. #GoGrosjiiiiGO!
Davanti
tutto procede per il meglio, forse non per Jensiiii che ai margini della
top-ten viene superato più o meno da tutti (compreso il compagno di squadra –
ma stavolta non citofonano ai box per non attirare l’attenzione sul fatto che
come al solito la McLaren difficilmente riuscirà a combinare qualcosa)...
All’8°
giro colpo di scena: la posteriore sinistra di Hammiiii esplode mentre si
trovava in testa! RTL stava trasmettendo in quel momento la pubblicità e
l’autrice ha l’ingrato compito di comunicarlo via Skype a un fan di questo
pilota.
Due
giri più tardi, mentre inquadravano qualcuno che andava ai box, ecco un replay
di Feliiii che finisce in testacoda. Il gufo tascabile che teneva nel taschino
della tuta naturalmente non era soddisfatto di tutto ciò.
Il
gufo: “SILVERSTONE, THE HOUSE OF SAMBA! Almeno potevi centrare un guard-rail,
sarebbe stato più pittoresco!”
Feliiii:
“Come osi, indegno simile del Gufo di Interlagos, insinuare che la
responsabilità sia mia, dopo che una gomma è esplosa mentre andavo a caccia di
rane?”
Il
gufo: “PIRELLI SAMBA FOR THE WIN!”
Feliiii:
“Ecco chi si è fumato tutte le mie scorte di erba do Brasil!”
Mentre
una gran quantità di telespettatori pensava che Feliiii stesse vagando per i
prati perché si era perso nell’immaginare se stesso nel ruolo del protagonista
del film “Giorni di tuono” (ha già nel suo curriculum il non essere più al top
al rientro dopo un incidente, l’essere superato nella corsia dei box da un
compagno di squadra estremamente simpatico e il prenderlo continuamente in quel
posto da quest’ultimo; gli manca solo la parte irrealizzabile di
raggiungere il lieto fine in cui è lui a metterlo in quel posto al compagno di
squadra), s’è scoperto che in realtà anche lui s’era ritrovato con la
posteriore sinistra squarciata.
Cinque
giri dopo Feliiii, tra l’altro, è arrivato il colpo di grazia anche per JEV:
anche lui si è ritrovato con la posteriore sinistra esplosa, proprio mentre
stava cercando di escogitare un modo per spazzare via Ricciardo dalla faccia
della Terra e di essere lui a mettere il culo su una Redbull nella prossima
stagione. Non gli è rimasto altro da fare che agitare la baguette e rigirarsi
ai box. A quel punto è stata mandata in pista la safety-car, che è rimasta per
un bel po’ di giri.
Sintesi
della situazione:
-
Hammiiii si era ritrovato ultimo dopo essersi fatto tutta la pista su tre
ruote, ma aveva già recuperato alcune posizioni;
-
Feliiii era stabilmente ultimo e aspettava che la safety-car si levasse di
torno per sbarazzarsi di Guido Per Il Giardino;
-
JEV era ultimo... e ultimo sarebbe rimasto anche dopo, recuperando ben poche
posizioni prima del suo ritiro intorno ai due terzi di gara;
-
nel frattempo Kimiiii aveva superato Grosjiiii, prima della SC, non prima che
dai box gli comunicassero testualmente “Kimi is faster than you”, frase su cui
Smeddyyyy potrebbe chiedere il pagamento dei diritti d’autore.
Successivamente
non s’è capito bene cosa sia successo a GutiiiiX2, pare che abbia o forato una
gomma anteriore o distrutto l’ala anteriore, oppure entrambe le cose. La regia
però non sembrava interessata a farci vedere cosa stesse accadendo al terzo
componente del clan messico-venezuelano, quindi non lo scopriremo mai.
Il
successivo vero colpo di scena è arrivato quando Sebbiiii s’è fermato mentre
era in testa a causa della rottura del cambio sul traguardo ma 12 giri prima
del previsto. È entrata la safety car e pare che a fine gara Webbiiii abbia
criticato la posizione in cui il compagno di squadra s’era fermato dato che
questa ha provocato l’ingresso della SC.
È da
specificare che i piloti che si sono fermati per una terza sosta, compreso
Webbiiii, sono stati favoriti dall’ingresso della SC nei confronti di chi non
s’era fermato. Di conseguenza, date le posizioni recuperate da Webbiiii, si può
dire che fosse in perfetta fase “come rosicare nonostante un buon risultato”,
che contiene come frasi di repertorio “not bad for a number two driver” per
quanto riguarda le sue e “ho lottato con Heidfeld, ho lottato con tutti, a due
giri dalla fine non si può fare” per quanto riguarda altri piloti (che poi mi
sono sempre chiesta quando sia credibile un pilota che sostiene di avere
lottato per la vittoria con Heidfeld...
O.O non è che Ferniiii s’era confuso con un altro pilota?).
Dopo
la SC si sono verificate due circostanze che hanno cambiato l’esito della gara:
- la
posteriore sinistra di Checoooo s’è squarciata costringendolo al ritiro,
risultato non particolarmente deprimente visto (come si nota dal risultato di
Jensiiii) ciò che avrebbe potuto ottenere se fosse riuscito ad arrivare al
traguardo;
- i
piloti che avevano effettuato la terza sosta andavano palesemente più veloci
degli altri, tra questi non c’erano solo Webbiiii e Ferniiii, ma anche Hammiiii
e Feliiii che chissà come si sono ritrovati a tagliare il traguardo 4° e 6° da
21° e 22° che erano più di quaranta giri prima.
È da
segnalare che, per quanto riguarda quest’ultimo punto, Mazzoni ha definito
Raikkonen una “vecchia volpe” e che in occasione di un sorpasso di Alonso si è
sentito chiaramente un colpo di tosse dopo un suo commento piuttosto concitato
(probabilmente si stava affogando nella foga di parlare).
Il risultato
1.
Rosberg (Mercedes), 2. Webber (Redbull), 3. Alonso (Ferrari)
4.
Hamilton (Mercedes), 5. Raikkonen (Lotus), 6. Massa (Ferrari), 7. Sutil (Force
India), 8. Ricciardo (Toro Rosso), 9. Di Resta (Force India), 10. Hulkenberg
(Sauber)
11.
Maldonado (Williams), 12. Bottas (Williams), 13. Button (McLaren), 14.
Gutierrez (Sauber), 15. Pic (Caterham), 16. Bianchi (Marussia), 17. Chilton
(Marussia), 18. Van Der Garde (Caterham), 19. Grosjean (Lotus) rit. +1 giro,
20. Perez (McLaren) rit. +6 giri, RIT. Vettel (Redbull) +11 giri, Vergne (Toro
Rosso) +17 giri.
È da
notare che:
-
nessuno dei piloti che ha concluso la gara ha concluso doppiato;
- l’unica
McLaren giunta al traguardo è arrivata dietro a entrambe le Williams.
POST
GARA. Sono seguite ovviamente numerose polemiche con i team che volevano
boicottare il prossimo gran premio in stile Indianapolis 2005 (il problema è
che adesso nessuno ha le Bridgestone); ora anche la Lotus, la Ferrari e la
Force India, che prima si opponevano, hanno richiesto l’arrivo delle nuove
gomme per il gran premio di Germania.
Nel frattempo
su internet circolano due teorie, anzi, tre.
Teoria del fanboy inglese: il fatto che le gomme siano
praticamente esplose non è colpa né della Pirelli che le ha prodotte né di
B€rni€ che ha commissionato gomme che non durano, bensì di Hamilton, Massa,
Vergne e Perez che non le sanno sfruttare al meglio.
Teoria del fanboy italiano: sono state la Redbull e la
Mercedes a incaricare la Pirelli di sabotare le gomme per far sì che la Ferrari
si convincesse a far arrivare le nuove gomme.
Teoria del fanboy dal
ragionamento illogico:
è estremamente ingiusto che la Redbull e la Mercedes abbiano ottenuto risultati
migliori negli scorsi gran premi grazie alle gomme che verranno
introdotte in futuro (@Iodio: non ti ricorda un po’ i ragionamenti di un
certo soggetto che sostiene che un certo pilota non abbia vinto il titolo nel
2012 a causa dei risultati ottenuti nel 2013 dal suo compagno di squadra? XD).
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