martedì 31 gennaio 2017

Indycar: il calendario 2017

12/03: ST.PETERSBURG
09/04: LONG BEACH
23/04: BARBER
29/04: PHOENIX
13/05: INDY ROAD
28/05: 101^ INDIANAPOLIS 500
03/06: DETROIT I
04/06: DETROIT II
10/06: FORT WORTH
25/06: ELKHART LAKE
09/07: IOWA CORN
16/07: TORONTO
30/07: MID-OHIO
20/08: POCONO
26/08: LONG POND
03/09: WATKINS GLEN
17/09: SONOMA

sabato 28 gennaio 2017

Sette anni nelle retrovie

L'ho già detto e non lo nego: un tempo, alle origini, la Virgin non era la mia priorità. Se ho avuto un team preferito tra quelli minori, nei primi tempi, fu verosimilmente la HRT, perché mi sembrava il più pittoresco di tutti e perché all'epoca non digerivo troppo Timo Glock, pilota storico della Virgin/Marussia, unico che l'ha guidata per ben tre stagioni di fila, tra il 2010 e il 2012, affiancato nell'ordine da Lucas Di Grassi (2010), Jerome D'Ambrosio (2011) e Charles Pic (2012).

Pare che Glock fosse confermato anche per il 2013, ma che abbia scelto di andarsene per passare nel DTM. L'ultima volta in cui l'abbiamo visto al volante, quindi, è stato nel 2012, anno in cui il suo duello epico con Pic al Gran Premio del Belgio mi ha aperto definitivamente gli occhi sui piccoli team. Quello è stato un punto di non ritorno: sono diventata sempre di più una Marussia fan e Max Chilton mi ha dato il colpo di grazia. "Chilly" era quello che sul forum F1GC prendevamo un po' per i fondelli, perché "chi va piano va sano e va lontano". Accanto a lui doveva esserci Luiz Razia (qualcuno se lo ricorda?) ma è durato il tempo dei primi test prestagionali, venendo appiedato nel corso dell'inverno. Al volante abbiamo quindi ritrovato Jules Bianchi che non posso dire che sia stato fin da subito un colpo di grazia come Chilton dato che almeno qualche settimana ce l'ha messa. Per la prima volta nella storia del team la line-up è rimasta invariata l'anno seguente, dove Chilton è stato l'unico pilota nella storia della Marussia a ottenere il miglior tempo in una sessione di test e Bianchi è stato il primo pilota a conquistare punti. [...]

La storia recente della Manor l'hanno fatta nel 2015 Will Stevens, Roberto Merhi e Alexander Rossi: la vettura del 2014 adattata al regolamento 2015 è stata forse una delle carrette peggiori che il team abbia mai messo in pista, ma eravamo destinati a rivedere la luce nel 2016.
Pascal Wehrlein è stato il secondo (e ultimo) pilota a conquistare punti e ha ottenuto vari risultati brillanti nelle qualifiche. Ad affiancarlo, c'è stato prima Rio Haryanto, che a mio parere non è mai stato terribile tanto quanto veniva descritto, e poi Esteban Ocon: quest'ultimo, per ironia della sorte, ha trascorso tantissimi giri in top-10 proprio nel Gran Premio del Brasile in cui la Sauber ha conquistato quei punti che, di fatto, hanno affondato la Manor. Purtroppo la storia recente è destinata a concludersi.

Grazie, Manor.
Grazie a tutti i membri della squadra.
Grazie a tutti i piloti sopra citati.
Grazie ai numerosi test-drivers che non sono stati citati in questo post.
Vi porterò sempre nel cuore. *-*

venerdì 27 gennaio 2017

Tre giorni di calma piatta... o forse no

Nello scorso mese di maggio trascorsi due giorni senza internet perché avevo il computer dal tecnico e, non disponendo di altri mezzi per connettermi in rete (ho un cellulare anteguerra, senza internet) e in quei giorni la Redbull scambiò Kvyat e Verstappen.
Poco meno di due mesi fa trascorsi un giorno intero lontana da internet e Rosberg annunciò il proprio ritiro dalle competizioni.

Stavolta sono stata senza internet da mercoledì mattina fino a venerdì mattina e, seppure in questi momenti specifici non sia accaduto nulla, il giorno prima il Sommo Bernie è stato deposto e oggi in giornata la Manor ha annunciato di avere cessato le proprie attività.
Di questo avremo modo di parlarne in lungo e in largo prossimamente, per il momento gradirei concentrarmi su ciò che è accaduto a mio ritorno, ovvero che ho trovato nel mio twitter un retweet di Johnny Cecotto Sr. e un like di Eliseo Salazar.




martedì 24 gennaio 2017

Bernie è stato destituito

O.O

...
...
...
...ad ogni modo credo che la sua carriera di pensionato durerà di meno di quanto sia durata la carriera di Razia come pilota di Formula 1.

lunedì 23 gennaio 2017

In difesa di Sebastian Vettel

La vittoria di Sebastian Vettel, rimasto unico rappresentante della Germania nella Nation Cup della Race of Champions, è stata accolta allo stesso modo in cui, molti anni fa, fu accolto Webber quando batté il tempo di The Stig a bordo di non ricordo quale auto.
Al di là del fatto che mi pare preoccupante tutto l'accanimento che ho visto sui social media nel corso della ROC, gara organizzata essenzialmente per cazzeggiare e per show, sono rimasta un po' perplessa come gli otto scontri vinti su otto siano stati accolti con un generale "il vero Vettel è tornato".

Chi è il vero Vettel? Uno che bisogna colpevolizzare perché nel 2016 non ha conquistato nemmeno una vittoria? In un'alternate universe in cui io fossi una ferrarista sfegatata avrei qualcosa da recriminare? Probabilmente sì. Perché lo farei? Probabilmente per abitudine.
Le principai ragione per cui, da mesi e mesi a questa parte, sento critiche nei confronti di Vettel sono essenzialmente le seguenti:
1) nessuna pole e nessuna vittoria;
2) gli errori e le gare finite al primo giro;
3) non ha staccato Raikkonen di tanto.

Punto 1: è verissimo, ma allo stesso tempo il 2016 non è stato come il 2012, in cui quanti team erano? cinque? sei? mi pare sei, hanno conquistato almeno una vittoria stagionale. In un campionato dove la Mercedes ha fatto 19 su 21, credo che la ragione delle mancate vittorie non vada cercata nei piloti. L'unica possibilità che c'era per vincere era vincere per cu*o, e lamentarsi di un'assenza di vittoria per cu*o mi pare un tantino avventato...

Punto 2: a poco a poco si è passati con il fare di tutta l'erba un fascio, tanto che a fine anno Vettel veniva spesso condannato per gli episodi che all'inizio dell'anno erano attribuiti alla sfortuna o a errori altrui. Nei conteggi dei ritiri al primo giro è stato incluso il DNS dovuto al motore fumante, tra gli errori suoi è stato incluso il fattaccio con Kvyat che era stato originariamente demonizzato... La storia che viene scritta in corso d'opera, alla fine, viene riscritta per affermare ciò che fa più comodo.

Punto 3: questo è l'aspetto che mi preoccupa maggiormente, perché mi fa pensare che l'alonsocentrismo sia ancora così dilagante da ritenere che non ci siano altri standard diversi dall'avere un pilota che lotta per il podio mentre l'altro fa fatica a fare punti. Ora, al di là dello status privilegiato di un pilota nei confronti dell'altro, bisognerebbe che ci mettessimo nell'ordine delle idee che in un top team il pilota meno privilegiato dovrebbe essere almeno al livello di rimanere vicino al passo del più privilegiato e, in caso il più privilegiato sia impossibilitato a ottenere il risultato, essere lui stesso a puntare a quel risultato. E' quello che, più o meno accentuatamente, è successo quasi ovunque tranne che durante gli anni in cui Alonso e Massa erano compagni di squadra in Ferrari. Dato che, a mia memoria, è stato uno dei dislivelli più elevati tra compagni di squadra in un top-team della F1 moderna e che ha verosimilmente contribuito al non portare a casa nessun campionato. All'epoca la convinzione generale era che, qualunque cosa accadesse, la colpa fosse insindacabilmente o di Massa o di Domenicali. Tutto il resto era perfezione assoluta, Alonso compreso. Poi, una volta fuori Massa e Domenicali, c'è stato bisogno di trovare altri responsabili e lo stesso Alonso non era più visto così infallibile come un tempo. La colpa di Vettel è di avere un compagno di squadra che non sta dieci posizioni più indietro e che non sussistano altri soggetti a cui cucire addosso l'etichetta di male assoluto, contrapposto a lui come bene assoluto. Di conseguenza ecco che fioccano anche critiche che, con un'altra mentalità da parte nostra, probabilmente non ci saremmo mai sognati di fare e saremmo stati ben lieti di avere due piloti Ferrari di livello così elevato, invece di criticare quello che ha fatto più punti perché non ha completamente demolito il suo compagno di squadra.

Questo è quanto. Credo di non avere altro da aggiungere, se non che mi sento più sollevata adesso che ho messo in chiaro come la penso a questo proposito.

domenica 22 gennaio 2017

Race of Champions 2017: Miami, 21-22 Gennaio

Nel weekend del 21-22 Gennaio si svolge a Miami l'edizione annuale della Race of Champions, tradizionale sfida a cui prendono parte ogni anno piloti tra i più celebri al mondo provenienti da diverse categorie e tipologie di automobilismo.
La competizione, che prevede una gara tra i singoli piloti e una gara a squadre generalmente nazionali, si svolge con gare basate su scontri diretti a eliminazione, in cui due piloti per volta si sfidano su due corsie parallele di pista divise da un muro l'una dall'altra, su diversi tipi di vetture (portando un passeggero accanto a loro in alcune delle occasioni).

Nella sfida "individuale", svolta sabato, i piloti sono divisi in quattro gruppi e, per ciascun gruppo, la parte delle eliminatorie consiste in scontri diretti da cui passeranno ai quarti finale due piloti per gruppo.
Quarti di finale e semifinali consistono in tre round in cui passa al turno successivo chi ottenga un 2-1 (o un 2-0 e in tal caso si chiuse anzitempo) contro l'avversario. Allo stesso modo è strutturata la finale.

GRUPPO A: Sebastian Vettel, Travis Pastrana, Scott Speed, Alexander Rossi, Helio Castroneves
GRUPPO B: Juan Pablo Montoya, Peter Solberg, Felipe Massa, Pascal Wehrlein
GRUPPO C: Jenson Button, Kyle Busch, Tony Kanaan, James Hinchcliffe
GRUPPO D: Tom Kristensen, Kurt Busch, David Coulthard, Ryan Hunter-Reay

Colpo di scena nel gruppo B: ormai giunto al traguardo alle spalle di Massa nel corso del loro scontro diretto, Wehrlein urta il muretto che divide le due corsie, va poi a impattare contro la vettura di Massa e finisce per cappottare.
Sia il pilota sia il suo passeggero ne escono illesi, anche se domenica mattina viene comunicato che Wehrlein per precauzione non prenderà parte alla Nation Cup.

Del gruppo A passano ai quarti Pastrana e Castroneves, che affrontano rispettivamente Montoya e Massa del gruppo B. Questi ultimi escono vincitori dallo scontro e si sfideranno nella prima semifinale.
Così come per il gruppo A, nemmeno i piloti usciti vincenti dal gruppo C, Button e Ky. Busch, passa in semifinale: vengono battuti rispettivamente da Kristensen e Coulthard del gruppo B, che si scontreranno nella seconda semifinale.

Montoya vince contro Massa, che con i suoi 35 anni è il più giovane dei finalisti, e Kristensen vince contro Coulthard.
In finale è Montoya a trionfare contro Kristensen e a venire proclamato "Champion of Champions".

*******

Nel tardo pomeriggio di domenica/prima serata (ora italiana) si svolge la "Nation Cup".
I team sono suddivisi in tre gruppi: nordamericano, europeo e sudamericano, con uno dei team nordamericani che, per come è strutturata la competizione, è destinato ad arrivare in finale in quanto dal gruppo A ne escono due team semifinalisti, che disputano la semifinale tra di loro. Il team semifinalista del gruppo B sfida invece il team semifinalista del gruppo C.

GRUPPO A: Team USA Nascar (Ky.Busch, Ku.Busch), Team USA Indycar (Rossi, Hunter-Reay), Team USA rally (Speed, Pastrana), Team Canada (Hinchcliffe, Rzadzinski vincitore di ROC Factor Canada)
GRUPPO B: Team Gran Bretagna (Button, Coulthard), Team Germania (Vettel compete da solo in quanto Wehrlein si è ritirato dopo l'incidente di sabato), Team Nordic (Kristensen, Solberg)
GRUPPO C: Team Sudamerica (Castroneves, Glusman vincitore di ROC Factor Latin America), Team Brasile (Kanaan, Massa), Team Colombia (Montoya, Chaves)

La fase eliminatoria, che precede soltanto semifinali e finale, si svolge tramite numerosi scontri incrociati (in cui spicca un notevole incidente di Rzadzinski mentre gareggia contro Massa), in cui con 4 vittorie su 4 spicca il Team Germania con il solo Sebastian Vettel al volante.

In semifinale con il Team Colombia, Vettel vince 2-0 disputando un round contro Juan Pablo Montoya e uno contro Gabby Chaves.
Del Gruppo A arrivano invece in semifinale due dei Team USA, quello della NASCAR e quello della Indycar: vincono i Busch e il Team NASCAR va in finale contro Vettel.

In finale Vettel batte prima Kurt e poi Kyle Busch e con 8 vittorie su 8 il Team Germania vince la Nation Cup.


mercoledì 18 gennaio 2017

Il decalogo delle teorie del complotto

Carissimi mass dumper, è arrivato il momento di dedicare un po' di spazio ad un altro decalogo, che mi è stato ispirato dall'essere finita, mentre cercavo altro, su un post di reddit a proposito di teorie del complotto. Ho quindi deciso di stilare una lista delle teorie del complotto motoristiche più pittoresche di questo secolo, provengano esse da quel post o da altre fonti da me consultate in passato.
Non dirò da che parte mi schiero (okay, sì, secondo me sono tutte ca**ate con un buon 90% di probabilità) né spaccerò per teorie del complotto fatti che non lo sono (per esempio è palese a tutti che "Fernando is faster than you" era un ordine di scuderia, quindi ciò che è palese non è degno di essere considerato teoria del complotto) o che sono supportati da indizi, ma soltanto teorie da giornale da bar o da fandom.

Numero 10: le minacce di Jos The Boss
Non c'è mai un attimo di pace per Jos Verstappen, accusato a più riprese di avere costretto, non si sa come, la Redbull a mandare via Kvyat a calci per ingaggiare Verstappino al posto suo. In tutto ciò pare che, fino a quel momento, la Redbull non avesse mai messo gli occhi addosso a Versappino, naturalmente, ma sarebbero impalliditi dietro alle minacce di Jos e avrebbero provveduto a promuoverne il figlio.

Numero 9: il sabotaggio di MSC
Quando stava in Ferrari a fare il "Button 2018" della situazione, Michael Schumacher avrebbe volontariamente sabotato il team su incarico della Mercedes. Sarebbe questa la ragione per cui nel 2009 la Ferrari si è dovuta accontentare di un quarto posto nella classifica costruttori, invece di avere un ruolo dominante.

Numero 8: le gomme di Glock
Il sorpasso di Hamilton su Glock all'ultima curva del gran premio del Brasile 2008 sarebbe stato anzitempo pianificato, così come, per forza di cose, verosimilmente l'acquazzone scoppiato in quel momento e il calo di prestazioni repentino delle gomme da asciutto. In cambio Glock sarebbe stato aiutato a farsi strada nel mondo della Formula 1.

Numero 7: Petrov is faster than you
Su incarico della Redbull, Petrov avrebbe volutamente ostacolato Alonso ad Abu Dhabi 2010 (evidentemente c'è qualche regola secondo cui i piloti dei top-team devono essere lasciati passare sempre e comunque) per far vincere il mondiale a Vettel. E' curioso come nessuno faccia mai caso al fatto che davanti a Petrov c'erano anche altri due piloti (che tra parentesi, anche in Brasile 2007 si erano ritrovati in una posizione a dir poco pittoresca).

Numero 6: l'ultimo anno di Vettel in Redbull
Visto l'imminente passaggio in Ferrari, Vettel avrebbe deliberatamente deluso le aspettative nel corso della sua ultima stagione in Redbull nel tentativo di avvantaggiare la Ferrari nei confronti della Redbull stessa.

Numero 5: il mondiale 2014
Per evitare l'insorgere di teorie del complotto qualora Hamilton non fosse riuscito a completare la gara per qualsiasi ragione, la Mercedes sarebbe corsa ai ripari provocando volontariamente il problema tecnico sulla vettura di Rosberg. Per evitare l'insorgere di teorie del complotto, dicevamo...

Numero 4: la Lotus contro Alonso
Non si sa perché, la Lotus avrebbe volontariamente provocato il ritiro di Alonso in due occasioni, con Grosjean a Spa e con Raikkonen a Suzuka, per impedirgli di vincere il mondiale 2012.

Numero 3: il mondiale 2007
C'è chi vede nelle ultime gare stagionali del 2007 la prova che alla McLaren, come penalità per la spy story, sia stata inflitta quella di non potere vincere il titolo piloti. Al fine di mantenere comunque acceso il mondiale e di non perdere credibilità, il team sarebbe stato obbligato a darsi la zappa sui piedi da solo. Da lì l'incidente di Alonso in Giappone, Hamilton impantanato in Cina e i problemi tecnici di Hamilton in Brasile (problemi che, secondo chi sostiene questa teoria, sarebbero accaduti anche ad Alonso se si fosse trovato in posizione vincente).

Numero 2: l'incidente nella pitlane
Poco importa che fosse neanche metà stagione e che in lotta per il titolo ci fossero anche altri piloti, poco importa che Hamilton stesso ci abbia guadagnato un ritiro e una penalità da scontare al gran premio successivo, in Canada nel 2008 avrebbe fatto apposta a travolgere Raikkonen al semaforo in modo da impedire all'allora campione del mondo in carica di vincere o di conquistare punti.

Numero 1: la vittoria di Maldonado
Incredibile ma vero, uno degli episodi che in questo secolo ha fatto sorgere il maggior numero di teorie del complotto è stato proprio quello che più di ogni altro aveva tutte le carte in regola per sembrare un episodio insignificante. Non riguarda campionati, non riguarda posizioni in classifica, ma semplicemente il fatto che, con una vettura di medio livello, Pastorone abbia conquistato una vittoria in uno dei periodi in cui, in confronto a prima e a dopo, esistevano concrete chance di potere competere, trovandosi nel posto giusto al momento giusto, per una occasionale vittoria anche non guidando per un top team. Pare essere proprio questa situazione, però, a dare spazio alle congetture: i sette vincitori diversi in sette gran premi (con Maldonado eravamo a cinque) sarebbero stati necessari allo scopo o di battere il record o di fare pubblicità alla Formula 1, e la vittoria di Maldonado sarebbe stata possibile grazie a qualche irregolarità che rendesse la vettura molto più perfomante. Le prove sarebbero state distrutte con l'incendio nel dopogara o, in altri alternate universe, l'incidente sarebbe servito soltanto ad attirare l'attenzione.


martedì 17 gennaio 2017

Scoperta incredibile fatta su Tumblahhhhh

Incredibile ma vero, a quanto pare (scoperta fatta dalle Tumblahhhhh girlzzzzz), i Rosbilton sembrano avere gli stessi gusti in fatto di abbigliamento, come dimostrano queste foto in cui sono vestiti praticamente uguali:


Considerando lo stile principesco di uno dei due e lo stile da tamarro dell'altro, non c'è da stupirsi che tutto ciò abbia meritato di entrare nelle cronache di Tumblahhhhh.

lunedì 16 gennaio 2017

Blue Monday

Oggi la radio mi ha informata che, come terzo lunedì dell'anno, la giornata di oggi era chiamata "Blue Monday", perché tecnicamente dovrebbe essere il giorno più triste dell'anno... essenzialmente perché è lunedì e non so per quali altri motivi.
Tra parentesi, negli ultimi due anni ho rivalutato il lunedì, non so se perché il mio lavoro mi piace abbastanza o se perché al lunedì al lavoro sono ancora tutti rincoglioniti dal weekend quindi nessuno ha veramente voglia di rompere le pa**e, prediligendo altri giorni per questo scopo.
Non mi è chiaro perché "Blue Monday"... a me il blu fa pensare alla Williams, che era blu prima della sponsorizzazione Martini.

...
...
...Williams, Williams, Williams, perché questo termine mi ricorda qualcosa? Ah, già, perché da un mesetto a questa parte si vociferava di un imminente passaggio di Bottas dalla Williams alla Mercedes. Oggi è stato ufficializzato, mentre allo stesso tempo è stato ufficializzato anche il passaggio di Wehrlein alla Sauber.
In Williams è tornato Massa e, no, una parte di me è ancora troppo "Massa-fangirl" per pensare che oggi sia il giorno più triste dell'anno. *______*

venerdì 13 gennaio 2017

Off season

Un cordiale saluto a tutti e spero che stiate trascorrendo un buon winter break. Credo che sia giunto il momento di fare una piccola sintesi di quello che il winter break ci ha riservato finora, perché ricordo molte stagioni in cui durante il winter break c'era il nulla e questo winter break è l'eccezione che conferma la regola.

Il campionato di Formula 1 è terminato più o meno un mese e mezzo fa e, da lì in poi, non c'è più stata tregua.
Al momento in cui la bandiera a scacchi è scesa su Abu Dhabi non avevamo neanche il più vago sospetto che nelle settimane a venire ne avremmo viste di tutti i colori, ma ci limitavamo a leggere commenti di gente che, indecisa su chi meritasse di più il titolo tra Rosberg e Hamilton proponeva d'assegnarlo d'ufficio a Verstappen, che non avendo avuto nulla a che fare con le Ferrari negli ultimi due gran premi stagionali era stato promosso dal ruolo di rovina dell'umanità al ruolo di enfant prodige. Sì, perché lui rimarrà sempre un enfant prodige, anche se Stroll è più giovane di lui. Verstappen è il nostro official baby e nei miei deliri andrà SEMPRE a letto alle dieci di sera.
Il post-Gran Premio di Abu Dhabi ha fatto crollare molte mie convinzioni, per esempio che le leggi nazionali vietassero l'alcool anche a chi è Bernie-approved. Pare non essere così vista l'aria poco principesca di Rosberg, neocampione del mondo, che appariva ubriaco fradicio nelle foto dei festeggiamenti (il più sobrio tra i presenti nelle foto era Grosjean, da vedere, e già questo di per sé appare preoccupante).
Poi, cinque giorni dopo avere vinto il mondiale, il principe ad alto contenuto alcolico ha ufficializzato il proprio addio alle competizioni. Quando l'ho sentito dire per radio ho avuto bisogno di controllare sul calendario che non fosse il primo aprile, anche se mi chiedevo perché fare un pesce d'aprile del genere su una radio in cui il maggiore interesse prestato ai motori è generalmente per spargere me**a sul trio degli spagnoli della MotoGP e la stragrande maggioranza dei suoi ascoltatori dubito che sapessero di che cosa si stava parlando. Non era il primo aprile e, tra parentesi, Rosberg non era nemmeno ubriaco quando ha dato l'annuncio... Credo.
Curiosità: Niki Lauda l'ha criticato per questo. Rosberg ha replicato ricordandogli che anche lui si era ritirato all'improvviso, in passato.

Tornando in topic, ciò ha aperto molti interrogativi, uno dei quali è sicuramente: chi giocherà a carte con Stella Bruno il prossimo anno?
Occupandoci di cose meno serie e fondamentali per la sopravvivenza, è rimasto nientemeno che un volante libero in Mercedes. Naturalmente il fantamercato si è subito scatenato, specie considerando che gran parte dei piloti si erano ormai accasati da settimane in altri team e che quelli senza volante non interessavano alla Mercedes.
E' stata fatta l'ipotesi Wehrlein, salvo poi notare che, se la Mercedes voleva ingaggiare Wehrlein per il 2017, probabilmente l'avrebbe fatto senza troppi giri di parole.
Si è fatta l'ipotesi Ocon, che ha portato a considerazioni analoghe.
Si è fatta l'ipotesi Alonso, perché Alonso è come il prezzemolo ed è prassi volerlo piazzare ovunque. In realtà lo stesso Toto Wolff ha espresso interesse per il pilota della McLaren, che però è blindato dalla McLaren e soprattutto è davvero convinto di volere rimanere in McLaren almeno finché non avrà vinto quel famoso terzo titolo che sta inseguendo da circa un decennio. Gente che si è avvicinata alla Formula 1 dopo "Rush" sarebbe stata entusiasta dall'ipotesi degli Hamonso compagni di squadra, perché finalmente Hamilton avrebbe avuto un compagno di squadra con cui va d'accordo. No comment.
Si è fatta ovviamente l'ipotesi Vettel, che curiosamente non sembra neanche infastidire più di tanto i ferraristi che probabilmente sperano ancora nel ritorno in Ferrari di Alonso al posto suo, ma è da un po' che non se ne parla più.
Poi è venuta fuori l'ipotesi Bottas, perché Bottas ha legami con la Mercedes e con Toto Wolff, perché la Williams ha legami con la Mercedes e perché Claire Williams ha dichiarato che, in presenza di un sostituto d'esperienza che non somigli a un poppante e che sia quindi Martini-approved, lascerebbe andare Bottas.
Il sostituto d'esperienza sarebbe colui che, verosimilmente per non farsi appiedare dalla squadra, ha deciso autonomamente di lasciare la Formula 1 con il probabile intento di approdare in Formula E: Massa. Voci di corridoio narrano che quest'ultimo scenario è proprio quello che si verificherà. L'ufficialità, però, sta tardando ad arrivare.

Parlando del ragazzino che non sarebbe stato Martini-approved, pare che vedremo Wehrlein alla Sauber nella prossima stagione, dove quel "pare che" dipende dal fatto che GPUpdate non lo dia ancora come ufficiale. Purtroppo per le altre fonti, io ripongo la mia massima fiducia in GPUpdate.
La coppia Wehricsson al volante significherebbe l'assenza di Nasr dalla griglia di partenza, a meno che Nasr non passi alla Manor, cosa possibile, in certe circostanze, solo e soltanto se la Manor sarà presente al via del prossimo campionato, cosa di cui in molti dubitano.
Quest'anno ci eravamo tutti estasiati per il punto conquistato da Wehrlein al Redbullring, con un epico decimo posto. Vista la nona posizione di Nasr con la Sauber in Brasile, però, la decima posizione in classifica è andata proprio alla Sauber. In pratica la Manor, per mantenere la posizione in classifica, avrebbe avuto bisogno che il decimo posto del Redbullring fosse un ottavo posto. In pratica, se due piloti avessero crashato tra di loro nel finale, quel giorno, la Manor sarebbe stata verosimilmente salva. La cosa più irritante è che il crash in questione c'è anche stato tra le due Mercedes, ma purtroppo ci sono stati solo graffi sulle fiancate, che per la Manor erano indifferenti.
Come da buona tradizione, ogni volta in cui la Manor fa punti, a fine anno è finita in amministrazione controllata. Il 20 gennaio scadono i termini per trovare un finanziatore... solo che, diversamente da due anni fa, stavolta la Manor non riceverà i vari milioni di euro che arrivano ai primi dieci classificati e che, essendoci già venti vetture, non serve nemmeno più per fare numero.
La sensazione che la storia dei piccoli team sia definitivamente finita è sempre più dilagante...

giovedì 12 gennaio 2017

Un 2k16 all’insegna del trash da social media: il meglio del peggio delle risse virtuali a cui ho assistito o preso parte

Piccola precisazione: quest’anno mi sono comportata bene, non sono andata in giro per i social network facendo affermazioni che avrebbero potuto essere compromettenti in tale situazione, ho spesso guardato le gare in streaming tenendo scollegati tutti gli altri siti, ho volutamente ignorato post in cui avrei potuto scrivere cose compromettenti e via dicendo.
Altra piccola precisazione: in generale quest’anno il comportamento degli utenti sui social network non dico che sia stato brillante, ma quantomeno è andata un po’ meglio del 2015 (c’è da dire che nel 2015 sul mio dashboard di Twitter vidi gente che si auspicava che Dixon o Montoya morissero, durante l’ultima gara del campionato di Indycar, il tutto quando in Indycar c’era stato un incidente mortale esattamente una settimana prima, quindi fare di peggio era molto difficile), tuttavia ho assistito a eventi di un certo livello e tali eventi meritano di essere ripercorsi in una mia speciale classifica.

10^ posizione: l’appropriazione culturale e gli insulti alle culture
Dopo il Gran Premio d’Italia su Tumblr ci fu chi si indignò perché durante le interviste sul podio Vettel e Rosberg avevano osato parlare in italiano e ciò era un insulto nei confronti degli italiani. Se non sei italiano, l’unica lingua con cui ti è concesso rivolgerti agli italiani è un perfetto Oxford English. Molta gente non capirà un tubo di quello che stai dicendo, ma non fa niente. Le Tumblere decisero che parlare in italiano in Italia è offensivo. Scrissi un post in proposito, ma nessuno mi prese in considerazione.
Rosberg fece indignare anche il popolo di Youtube sempre per questioni di appropriazione culturale quando, dopo il Gran Premio della Malesia, bevve dalla scarpa di Ricciardo e sostenne che era stato disgustoso. Ciò fu visto da un utente che aveva commentato il video della conferenza stampa come un insulto nei confronti dell’Australia e degli australiani.

9^ posizione: l’halo
Credo che fosse Formula Passion, o comunque qualche altro blog analogo. Là, all’epoca in cui l’halo l’avevano provato solo Raikkonen e Rosberg, dicendo che non dava problemi di visuale, ci fu gente che accusò entrambi di avere mentito di proposito, perché l’halo doveva sicuramente ostacolare la vista. Ovviamente ci furono insulti nei confronti dei piloti in oggetto, ma erano sicuramente più leggibili dei commenti in cui c’era chi si lamentava del fatto che l’halo avrebbe ridotto la pericolosità della Formula 1 e di conseguenza ridotto i potenziali incidenti mortali.

8^ posizione: la SoVRaPPoSiZiOnEHHHHH!!!11!!!!11!!
Argomento portante della prima metà del 2016 fu lo scandalo derivante dalla sovrapposizione tra la 24 Ore di Le Mans e la gara di Baku, gara che, tra parentesi, iniziava alle 15.00, orario in cui la 24 Ore di Le Mans terminava.
Ci furono lamentele con insulti anche abbastanza pesanti e la cosa ebbe il suo rilievo non solo sul resto dei social network ma anche su Tumblr, perché il povero Hulkenberg a causa della sovrapposizione non poteva prendere parte alla 24 Ore (ragione per cui più la 24 Ore si avvicinava e più al popolo di Tumblr non importava più un fico secco di tutto ciò, dato che, vista l’assenza di Hulkenberg, nessuno di quel sito avrebbe guardato la 24 Ore di Le Mans).

7^ posizione: il sessismo dei piloti che gareggiano in Formula 1 invece di stare a casa insieme alle proprie mogli
Dopo che Rosberg annunciò il proprio ritiro per stare con la famiglia e venne definito marito ideale da gran parte delle fangirl di Tumblr, ci fu anche chi arrivò ad accusare di sessismo (WTF???) i piloti con famiglia che non si ritirano dalle competizioni. Ci fu anche chi affermò che, se davvero Massa (che tra parentesi, non aveva mai affermato di volere rimanere a casa a cazzeggiare, nel 2017, tanto che si era vociferato di un suo passaggio in Formula E) dovesse tornare a gareggiare in Formula 1 per tutta quella questione di Bottas alla Mercedes di cui parleremo in un altro momento, ciò sarebbe irrispettoso nei confronti di sua moglie e di suo figlio.

6^ posizione: il tombino di Montecarlo
Quando a Montecarlo durante una sessione di prove libere un tombino fu scoperchiato, qualcuno su Formula Passion scrisse che il tombino scoperchiato sul circuito di Montecarlo provava il fatto che Baku fosse un circuito troppo pericoloso e il gran premio di Baku andava eliminato.

5^ posizione: Kvyat, Putin e il gran premio della Russia
Ovunque tranne che su Tumblr, che è generalmente un sito Kvyat-friendly, nel web si scatenò il caos quando Kvyat prese a sportellate Vettel al via del suo gran premio di casa e, dato che criticarlo per quella ragione non era sufficiente, qualcuno iniziò a colpevolizzare Kvyat per la condotta politica di Vladimir Putin. Il fatto che Kvyat non fosse stato radiato dalla Formula 1 (WTF????) venne visto come un complotto dovuto al fatto che Putin fosse presente a Sochi in occasione del gran premio.

4^ posizione: il pilotahhhh che meritavahhhh il mondialehhhh non l’ha vintohhhh, che ingiustiziahhhh
Dopo tante settimane in cui mi capitava di leggere frasi del genere ormai ci avevo fatto l’abitudine e, nel finire per caso su un blog inglese tenuto da un/una(?) blogger indiano/a, ritrovai davanti un titolo che esprimeva tale concetto. Abbastanza sconcertata dal fatto che ciò accadesse alcune settimane dopo il termine del campionato decisi di andare a leggermi quello che credevo l’ennesimo rant sul fatto che Hamilton è il pilota che ha ottenuto più vittorie, più pole, più like su Instagram e non so cos’altro... e invece no, *plot-twist*, in quell’articolo l’autore non si lamentava assolutamente del fatto che la classifica crudele avesse impedito a Hamilton di vincere il titolo. No, si lamentava perché, ingiustamente, il mondiale non l’aveva vinto Verstappen!

3^ posizione: in Formula 1 ci devono andare i piloti che vincono la GP2, non gente tipo Maldonado
L’argomento uscì su Tumblr e venne fuori parlando di Lance Stroll e del suo ingaggio da parte della Williams, dove una serie di saccenti ragazzine che affermavano di conoscere qualsiasi cosa della GP2 e della GP3 andavano in giro a lamentarsi perché la Williams non aveva ingaggiato un campione di GP2, piuttosto. Ingaggiando Stroll stavano commettendo lo stesso errore che ingaggiando Maldonado, dicevano.
A quel punto decisi di intervenire, perché va bene, magari ingaggiare Stroll è un errore da parte della Williams ma di questo chi se ne frega, è un altro discorso che faremo in un altro momento, il punto è che non puoi dire che in Formula 1 ci devono andare “vincitori del campionato di GP2, non gente tipo Maldonado” quando quest’ultimo vinse appunto un campionato di GP2.

2^ posizione: il motore rotto da Hamilton è la prova di un complotto pro-Hamilton
Mi rendo conto che affermare una cosa del genere non abbia il benché minimo senso, ma a tutto c’è una spiegazione: ciò veniva affermato tramite Facebook commentando una notizia di GPUpdate e, per tale ragione, i commenti erano riportati anche nella pagina di GPUpdate. Oltre ai tanti che sostenevano che la rottura del motore a Sepang fosse la prova di un complotto anti-Hamilton, ci fu anche qualche voce fuori dal coro. Una era la voce di una mente sopraffina secondo la quale quel fatto era la conferma dell’esistenza di un complotto pro-Hamilton: la Mercedes aveva sabotato Hamilton perché nessuno scoprisse che c’era un complotto. Ovviamente c’era gente che si insultava per queste cose.

1^ posizione: Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya, gli eredi di James Hunt
Il primo premio va a Wattpad, sito su cui molta gente scrive raccolte di pensieri (siano essi dei rant o un copia e incolla dei proverbi dei Baci Perugina) e pensa di avere scritto un libro. Scovai, tra i “libri” taggati Formula 1, una ragazza britannica che aveva pubblicato una raccolta di rant. Uno di questi era a proposito di Vettel e di quanto sia sessista (per avere commentato l’aspetto esteriore di alcune donne circa un anno e due mesi prima della pubblicazione di quel monologo) e omofobo (per essere attratto dalle donne ma non dagli uomini - siamo seri? davvero?) perché voleva imitare i “piloti del passato” che non pensavano ad altro che a andare ai party e a s*opare con qualsiasi donna incontrassero. Non ricordo perché esattamente commentai quel rant e che cosa scrissi, ma venne fuori, di lì a due post, che i “piloti del passato” erano quelli che correvano ai tempi di Hunt, ovvero Schumacher e Montoya (mi pare giusto) che erano due p*ttanieri che pensavano solo alla fi*a andando insieme ai party, e che Vettel li vuole imitare a tutti i costi perché gli appaiono come fighi dato che alla loro epoca i piloti non si impegnavano in modo serio ma cazzeggiavano e basta. Il fatto che costei affermasse che Schumacher (sempre accompagnato dalla moglie) e Montoya (sempre accompagnato dalla moglie e dal suo esercito di figli) era talmente da facepalm che al confronto perfino l’immagine di Schumacher e Montoya che andavano insieme ai party era meno da alternate universe.



mercoledì 11 gennaio 2017

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Josef Kral, ex pilota di GP2 e tester della HRT, se non vado errata nel 2010 (a un test per i giovani piloti), ha messo alcuni like a dei miei post su Instagram. *-*
Due sono like che ha messo a delle foto degli edit con i calendari. <3


...e tra l'altro ha messo un like a una foto di Hamilton con il cappello da Babbo Natale in testa e con i cani in braccio, agghindati alla stessa maniera. #EpicWin

sabato 7 gennaio 2017

Mi è stato chiesto quale sia la gara più bella che io abbia mai visto a livello emotivo (non solo a me, in realtà...) e questo è quanto ho risposto

Se per livello emotivo intendi coinvolgimento, indipendentemente dal risultato, il mio voto va al GP d'Europa del 1999. Ne accaddero davvero di tutti i colori e, per quanto all'epoca avrei gradito maggiormente altri risultati (quel minimo di nazionalismo sufficiente a emozionarmi nel vedere un italiano in testa e quel fangirlismo mai davvero dimenticato nei confronti della Benetton mi portarono a non essere particolarmente soddisfatta del ritiro di Fisichella quando era in testa) la considerai fin da subito un garone epico. Tra l'altro seppure all'epoca non fossi così tanto interessata agli outsider così come ne sono ora, mi piaceva molto l'idea che quel giorno qualcuno avrebbe potuto vincere il suo primo gran premio. Poi va beh, la cosa non accadde, perché Herbert di gran premi ne aveva già vinti due ai tempi della Benetton, però comunque è stata l'unica vittoria della Stewart ed è stata una vittoria del tutto inattesa. Credo che per l'epoca il podio del GP d'Europa 1999 tra l'altro sia stato uno dei podi più soddisfacenti che avessi mai visto: c'era Herbert che era Herbert, c'era Trulli che era italiano, c'era Barrichello che mi stava simpatico fin da quella volta che l'avevo visto in testa a un gran premio e che purtroppo aveva avuto problemi tecnici (era il GP del Brasile, tra parentesi)...

Se invece intendi un coinvolgimento derivante dal risultato, per quanto ci siano stati alcuni gran premi di Formula 1 che potrebbero essere dei validi candidati, mi tocchi citare la Indy 500 del 2015.
Prima di tutto c'è il fatto che la Indy 500 non è una gara come tutte le altre. In Formula 1 ci sono piloti che venderebbero l'anima pur di vincere il gran premio di casa, ma sinceramente non credo che ci sia qualcuno che, tra vincere il gran premio di casa e vincere il campionato, preferirebbero vincere il gran premio di casa. Stessa cosa per i gran premi storici che, va bene, hanno fascino e quant'altro, ma non ho mai sentito nessuno, britannici esclusi, che fosse eccitato da una vittoria a Silverstone più che su un qualsiasi altro circuito, così come, ferraristi esclusi, nessuno mi è sembrato più eccitato da una vittoria a Monza che su altri circuiti. In ogni caso, se non ci sono ragionevoli speranze di vittoria, chiunque sarebbe ben lieto di un secondo o un terzo posto.
Alla Indy 500 non funziona così. Inoltre c'è un'imprevedibilità molto maggiore e spesso il risultato non è chiaro finché non viene esposta la bandiera a scacchi. Ora, ci tengo a precisare che ho trovato stressanti situazioni molto più calme e molto meno imprevedibili, quindi vi lascio immaginare, dopo oltre tre ore di gara, in che condizioni io abbia seguito qualcosa come venti minuti di duello per la prima posizione tra Power e Montoya.
Per chi non lo sapesse, quando guardo la Indycar o altre serie, ho la tendenza a parteggiare per gli ex piloti di Formula 1, qualunque cosa pensassi di loro quando stavano in Formula 1, quindi tra i due preferivo di gran lunga Montoya nei confronti di Power (anche perché come personalità preferisco Montoya a Power, pluricampione del mondo dello sventolamento del dito medio, almeno Montoya alterna momenti in cui è inca**ato a momenti in cui si comporta da trollone, mentre Power è sempre e costantemente inca**ato). Poi, quando a tre giri dalla fine Montoya ha superato Power abbastanza inaspettatamente (dopo una lunga serie di sorpassi e controsorpassi che al momento mi sembravano terminati), avete presente quando nei film si vedono i flashback in bianco e nero? Ecco, io ho vissuto il momento più simile a un flashback da film di tutta la mia esistenza. Mi è sembrato che mi passasse davanti agli occhi tutta la carriera di Montoya in Formula 1, a iniziare dal suo sorpasso su MSC in Brasile 2001, ai suoi duelli in particolare con i fratelli Schumacher, al caos e a tutto il resto, e lì mi sono resa conto che, tra i piloti che stavano in Formula 1 a quell'epoca, era praticamente l'unico top-driver dell'epoca ancora in attività e che la sua ipotetica vittoria fosse qualcosa che andava oltre il tempo e che potesse ridarmi l'illusione che "la Formula 1 dei miei tempi", con tutte le sue implicazioni, da qualche parte esisteva ancora. Ricordo vagamente che non capivo più niente di quello che stava succedendo di avere pensato (o urlato, non lo so), qualcosa come "tu hai superato Schumacher quasi al debutto, in una serie che non era la tua, quindi puoi vincere questa gara, anzi, devi vincerla".
Tre giri più tardi Montoya ha vinto la Indy 500. A quel punto stavo piangendo a dirotto, non so se per la Formula 1 dei primi anni '00 che non esisteva più, non so se per il risultato, non so se perché finalmente avevo avuto la dimostrazione che, non importa quanti anni passi in giro per il mondo ottenendo risultati talvolta discutibili, ma una volta che ritrovi il tuo posto puoi ancora tornare quello che eri prima.

Credo che sia stata la prima volta nella mia vita in cui ho pianto veramente a dirotto per il risultato di una gara.
Anche l'altra gara per cui ho pianto a dirotto quando il vincitore ha tagliato il traguardo è stata di impatto emotivo molto forte, ma quella volta non era per la bella gara, ma soltanto per il vincitore.

lunedì 2 gennaio 2017

Calendario 2017: versione motorsport più acculturata della versione precedente






 






NB. In realtà ho prodotto un calendario per ogni team (12 mesi per ciascun team), ma qui ho deciso di postarne una versione "sintetica".