MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
sabato 25 ottobre 2025
Il GP di Gran Bretagna 1959, con un contorno di miti da sfatare
In una gara di quelle poco importanti, perché non ci ha corso la Ferrari (a causa di scioperi in Italia), trenta vetture puntavano alla griglia, ma solo ventiquattro si sono qualificate. La Cooper di Brabham e l'Aston Martin di Salvadori erano 1/2, ma con lo stesso tempo. Stando all'informazione che mi è stata passata - @Bob Simbel: grazie mille, peraltro ti citerò di nuovo non appena menzionerò i Parnell - ai tempi il miglior tempo veniva assegnato con parametri diversi rispetto a quelli di Jerez 1997/ Canada 2024, ovvero semplicemente sulla base del secondo miglior tempo effettuato dal pilota.
Quella di Salvadori, tra una cosa e l'altra, è stata anche l'ultima prima fila di un'Aston Martin fino al GP dell'Arabia Saudita 2023 con Fernando Alonso, che curiosamente menzionerò di nuovo prima della fine di questo post.
La gara non è andata molto bene, per il povero Salvadori, che ha iniziato a perdere posizioni fin dalle prime battute. È difficile ricostruire cosa sia accaduto esattamente, quello che sappiamo per certo è che Brabham, invece, è stato in testa per tutta la durata della gara.
Tra gli inseguitori più diretti le BRM: nelle prime fasi Harry Schell e Jo Bonnier, con questo che a gara più avanzata si sarebbe ritirato per un guasto, poi Stirling Moss che avrebbe ottenuto la seconda piazza in precedenza appartenuta a Schell. Le Cooper di Bruce McLaren e Maurice Trintignant si sono inserite in zona punti e McLaren è anche riuscito a prendersi la terza piazza, giungendo al traguardo negli scarichi di Moss.
Brabham, Moss, McLaren, Schell, Trintignant, questa la zona punti, ai tempi contenuta ai soli primi cinque. Nessuna gioia per quel povero disgraziato di Salvadori, risalito fino alla sesta piazza. Gli è comunque andata meglio che al compagno di squadra Carroll Shelby, ritirato a pochi giri dalla fine mentre si trovava in settima piazza.
Curiosità: McLaren ha ottenuto il giro più veloce e, all'età di 21 anni e 322 giorni divenendo il più giovane pilota della storia a ottenere un fastest lap, record che sarebbe stato battuto nel GP del Canada 2003, quando Alonso avrebbe ottenuto un giro veloce a 21 anni e 321 giorni!
Dato che essere nati o meno in un anno bisestile avrebbe potuto cambiare le cose contando i giorni, sono anche andata a verificare. McLaren e Alonso sono tuttavia nati rispettivamente nel 1937 e nel 1981, cioè tutti e due nell'anno successivo a un anno bisestile. Avevano entrambi cinque anni bisestili all'attivo: 1940, 1944, 1948, 1952 e 1956 per Bruce, 1984, 1988, 1992, 1996 e 2000 per Fernando.
Se abbiamo sfatato il mito del GP d'Europa 1997 come prima tied pole della storia, non abbiamo ancora detto nulla sul fatto che sempre sul circuito di Aintree, ma due anni dopo, c'è stato un pareggio a quattro tra Phil Hill, Richie Ginther, Jo Bonnier e Wolfgang Von Trips. A parte Bonnier in Porsche, gli altri tre erano in Ferrari, quindi non oso immaginare le teorie del complotto se fosse accaduto qualcosa di simile in anni odierni.
Direi che a questo punto possiamo ammettere che Jerez 1997 ha la peculiarità di essere stata la prima tied pole al millesimo di secondo, nonché l'unica con tre piloti al millesimo, dato che in Canada 2024 Max Verstappen e George Russell hanno fatto una tied pole a due.
Rimane un'altra peculiarità, che riguarda il duo Schumacher/ Frentzen e Verstappen/ Russell. Siccome sono una gossippara impenitente, vi ricordo che Frentzen era l'ex fidanzato della signora Corinna, mentre Russell agli albori della propria carriera in Formula 1 stava insieme alla sorella di Nyck De Vries, ovvero la fidanzatina adolescenziale del giovanissimo Verstappen! Così, a primo impatto, non mi risulta che nella carrellata di tied pole a un decimale, ci fossero piloti che avevano in comune una partner!
Torniamo a noi. In Gran Bretagna nel 1959 tra i trenta piloti che hanno tentato di qualificarsi c'era anche Tim Parnell, DNQ, che sarebbe stato per la prima volta sulla griglia nel 1961 sempre in Gran Bretagna. Il già citato Bob Simbel, esperto di statistiche con cui ho una corrispondenza via email in cui parliamo di Formula 1 e di questioni di nicchia a essa inerenti, mi ha fatto notare che il nome completo di costui era Reginald Harold Haslam Parnell. Da dove provenga il diminutivo Tim non ci è dato saperlo, ma si chiamava tale e quale al padre Reg, pilota di Formula 1 tra il 1950 e il 1954 e podium finisher in Gran Bretagna nel 1950.
L'ultima entry del padre è avvenuta il 17 luglio 1954, stesso giorno in cui il figlio non si è qualificato per l'edizione 1959 e a pochi giorni di gap dall'edizione 1961 nella quale il figlio ha gareggiato. Cinque anni di gap, o sette se consideriamo solo le gare disputate, si tratta del minor gap temporale tra padre e figlio in Formula 1, comunque probabilmente reso possibile anche dal fatto che tra i due ci fossero solo ventun anni di differenza.
Curiosità: l'unico altro duo padre/ figlio degli old gold days con meno di dieci anni di gap tra le rispettive carriere è quello di André e Teddy Pilette, con nove anni e nove mesi intercorsi tra la fine della carriera del padre e quella del figlio - i due avevano ventitré anni e mezzo di differenza d'età. Nella Formula 1 moderna e contemporanea si sono aggiunti Michael e Mick Schumacher, con otto anni e cinque mesi tra le rispettive carriere, che è comunque notevole considerando che sono separati da trent'anni d'età.
2 commenti:
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine
Ciao, ti ringrazio della citazione e ti lancio un assist gossipparo a questo punto (ma immagino già noto): la vedova di Peterson, Barbro divenne la compagna di Watson fino al triste giorno del suo presunto suicidio qualche anno dopo, mi pare nel 1987.
RispondiEliminaSulla questione dei giorni, sì in effetti forse anziché esprimere i record in anni e giorni, essendoci i bisestili bisognerebbe esprimere l'età solo in giorni complessivi, però a mettere tutti d'accordo ci ha pensato Nico Rosberg, poi Max Verstappen e quindi il detentore attuale del record: Antonelli, 18 anni e 224 giorni ovvero 6799 giorni al Gp del Giappone 2025.
Invece parlando della coppia padre-figlio più vicina, guardiamo invece quale fu la coppia padre-figlio più lontana, così d'acchito direi i Palmer, Jonathan (1989) e Jolyon (2016), 27 anni di attesa e ora dopo 14 minuti di analisi statistiche confermo la mia prima impressione (non considero il 2015 come annata di F1 per Jolyon come terzo pilota, in ogni caso il record spetta sempre a loro).
Partiamo da Watson: ci sono dei rumour sul fatto che, in precedenza, avesse avuto una relazione anche con Nina Rindt dopo la morte di Jochen. Ma non è questo il succo dei gossip, quanto piuttosto che i Peterson avevano una figlia, chiamata Nina in onore di Nina Rindt. Quindi, se i rumour sono corretti, a un certo punto Watson si è ritrovato con la figlia della compagna che aveva un nome in onore della sua ex!
EliminaNon avevo fatto il calcolo inverso per le coppie padre/figlio, ma effettivamente tra i due è passato un bel po' di tempo, quindi non mi stupisce che il record spetti a loro.
Peraltro Jolyon è due volte figlio d'arte dato che entrambi i Palmer dopo la loro carriera di piloti sono divenuti opinionisti.