domenica 31 agosto 2025

Formula 1 2025: #15 Commento al Gran Premio d'Olanda

Dopo la pausa estiva, la Formula 1 è tornata a Zandvoort il 31 Agosto, sesto anniversario dell'incidente in cui morì Anthoine Hubert in Formula 2 in Belgio e in cui Juan Manuel Correa rimase seriamente infortunato.
In una qualifica segnata dall'invasione animale da parte di una volpe, il Vanz sembrava avere deciso che Oscar Piastri è "baby face" e l'ha ribadito numerose volte in qualifica, acclamando con toni esagerati la sua pole position stratosferica. Ammetto di essermi stupita, quando ho guardato i distacchi, che fossero solo dodici millesimi nei confronti di Lando Norris. Va bene, bravo "baby face", ma considerando che è un gap pressoché irrisorio, non potremmo almeno ricordare che è ancora in corso una qualifica, anziché psicanalizzare gerarchie interne dimenticandoci di tutto il resto della griglia?
Max Verstappen si è piazzato terzo precedendo Isack Hadjar. Che andasse così veloce per scappare da chi vorrebbe metterlo a forza su una Redbull? Seguivano George Russell, Charles Leclerc, Lewis Hamilton, Liam Lawson, Carlos Sainz e il suo idolohhhh Fernando Alonso in top-ten. Kimi Antonelli era il primo degli esclusi in Q2, davanti a Yuki Tsunoda, Gabriel Bortoleto, Pierre Gasly e Alex Albon. Franco Colapinto, che ha ancora un volante, è stato il primo degli esclusi in Q1 e precedeva Nico Hulkenberg, Esteban Ocon, Oliver Bearman e, dopo essere andato a sbattere, Lance Stroll. Bearman è poi partito dalla pitlane lasciando la diciannovesima piazza a Strollino.

Nel quarantacinquesimo anniversario del volo olandese di Derek Daly, sempre con il logo Candy in bella mostra, ma stavolta accanto al tabellone della Michelin con l'omino gommato che sembrava correre in suo soccorso, Piastri ha mantenuto la posizione, senza che il Vanz lo chiamasse baby face, Verstappen ha tentato di lanciarsi a cannone, ha fatto uno svarione, ma gli è bastato per infilarsi tra le McLaren, ma DONNEHHHH È ARRIVATOHHHH L'ARROTINOHHHH E HA SUPERATO RUSSELL E TUTTE LE SUE -L!!!111!!11!! Adesso supererà anche Hadjar stando in bilico su due ruot-... ah no.
Mentre Hadjar conservava la quarta piazza, si narrava di pioggia in arrivo e Norris si avvicinava progressivamente a Verstappen e l'ha attaccato all'esterno.
Vanz: "No, no, no, non lo sorpassi lì."
LN: "Se permetti sorpasso dove mi pare, a meno che tu non voglia rispondere alle mie direttive nel fare la telecronaca. Per esempio, potresti cortesemente evitare di dire che Zandvoort è il mio giardino di casa?"
Voce fuori campo: "Ma la pioggia, nel frattempo? Per caso sono tornate le previsioni di Meteofrance?"
Qualche goccia occasionale andava a posarsi sulla telecamera, ma senza dare disturbo, tanto che i piloti delle retrovie iniziavano a cambiare gomme mettendo un secondo set di slick.
Leclerc è stato il primo dei piloto della top-5 a fermarsi, tentando un undercut su Hadjar. Poi è entrata una safety car proprio mentre Leclerc usciva.
CL: "Ma vaff... chi è quel coglionazzo che è andatl a sbattere?"
LH: "Io, qualche problema?"
Vanz: "Sembra quasi quella volta che Sebastian Vettel si ritirò a Sochi."
Ne ha affermato l'involontarietà, anche se è da anni che ci sono teorie del kompl8 su quella faccenda.
SV: "Cra, cra, cra."
LH: "Perché la rana è con te? Avevi promesso che me l'avresti prestata. Non sarebbe andata a muro, se avesse guidato al posto mio."

Tutti ai box! Per poco Norris non ha investito uno dei suoi meccanici, ma tutto si è risolto, i primi dieci erano Piastri, Norris, Verstappen, Hadjar, Russell, Leclerc, Lawson, Sainz, Ocon (che non si era mai fermato) e Albon. Subito dopo il restart, c'è stato un contatto tra Lawson e Sainz dopo il quale i due sono andati ai box ai due all'ora. Lawson aveva una gomma forata, Sainz l'ala anteriore danneggiata. I due sono tornati in pista vicini e si sono messi a duellare. Sainz ha superato la Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh, cosa che non stava riuscendo a Russell e a tutte le sue -L.
Poi, di botto, ecco una virtual safety car: c'erano dei pezzi sparsi sulla pista. Al restart, Leclerc ha attaccato Russell e tutte le sue -L.
Vanz: "No, no, qua no, è impossibile!"
Voce fuori campo: "Ti prego, non farlo, perché se lo superi adesso ci sarà un'esplosione di urla."
GR: "Mi ha superato fuori pista!"
Vanz: "DONNEHHHH, È ARRIVATOHHHH L'ARROTINOHHHH!!11!!!11!! Sembra il sorpasso di Alex Zanardi a Laguna Seca, o una manovra di Valentino Rossi."
Voce fuori campo: "Passi Zanardi dato che si trattava di monoposto, ma Rossi correva in moto."
Vanz: "Eh, ma il sorpasso di Zanardi viene ancora definito come 'the pass'. Facciamolo vedere in parallelo al Predestinatohhhh."
Seriamente parlando, gran sorpasso, ma non potremmo semplicemente pensare alla gara in corso invece che a quanto avveniva ventinove anni fa in un'altra categoria? Sono la prima a volere preservare la storia del motorsport, ma magari non mentre si sta svolgendo un gran premio.
Dai Alonso, pensaci tu, mettiti a imprecare via radio perché hai delle macchine davanti, sei l'unico che può mettere fine a queste chiacchiere.
Box Mercedes: "Driiiin."
GR: "Cosa succede?"
Box Mercedes: "Hai riportato danni e sei lento, fai passare Antonelli."
GR: "Cosa ci fa qui dietro Antonelli?"
Box Mercedes: "Non ne abbiamo idea, ma tu lascialo passare per ogni evenienza."
Antonelli ha iniziato ad avvicinarsi a Leclerc, tanto da tentare un undercut.
Box Ferrari: "Driiiin."
CL: "Cosa succede?"
Box Ferrari: "Dovresti fermarti anche tu a cambiare gomme."
CL: "Ma tutti quelli sulle hard vogliono andare fino in fondo."
Box Ferrari: "Se non rientri, non ti troverai mai Antonelli attaccato al retrotreno pronto a buttarsi a cannone."
CL: "Azz. Vi ho ascoltati e adesso sono nel muro."

Dietro la safety car, dopo che i top driver si erano fermati ai box i primi dieci erano Piastri, Norris, Verstappen, Hadjar, Russell, Albon, Antonelli, Gasly, Alonso e Bortoleto. Antonelli aveva fatto nel frattempo una sosta extra perché aveva forato nell'incidente e pendevano sulla sua testa dieci secondi di penalità per l'incidente, oltre che altri cinque per eccesso di velocità nella pitlane.
C'era un po' di caos in bassa top-ten nelle retrovie, ma per noi che guardavamo la gara alla TV dei povery erano quasi le 19.30 e iniziava a esserci umidità. Ero in abito sbracciato e ciabatte infradito e avevo freddo, quindi sono andata nella mia stanza a cambiarmi, pensando: "non accadranno colpi di scena proprio in questo momento".
E niente... quando sono tornata in cucina la vettura di Norris emanava fumo: per cena papaya alla griglia. Ha abbandonato la vettura fumante, è entrata la safety car e i primi dieci erano Piastri, Verstappen... HADJAR?!, Russell, Albon, Antonelli, Bearman, Stroll, Alonso e Gasly. In tutto ciò, Tsunoda non era ancora in zona punti, ma pianificava di entrarvi.
YT: "E di buttarvi fuori Gasly!"
Non è chiaro cosa sia successo tra i due, ma dopo il restart il Pokemon è precipitato nelle retrovie.
Mentre Albon mostrava al mondo l'enormità del proprio DRS stando in scia alle -L di Russell, Antonelli ha tagliato il traguardo in sesta piazza perdendo dieci posizioni per le penalità accumulate. L'attenzione, però, fino a quel momento era stata tutta per il duello tra Piastri e Verstappen.
IH: "Direi che invece non importa proprio a nessuno. Non sono mai stato in quel luogo mistico che è il podio. Cosa si fa in quelle circostanze?"
OP: "Si sbevazza like a boss."
IH: "Non bevo, sono islamico."
MV: "No problem, così resta più alcool per noi."


RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Verstappen/ Redbull, 3. Hadjar/ Racing Bulls, 4. Russell/ Mercedes, 5. Albon/ Williams, 6. Bearman/ Haas, 7. Stroll/ Aston Martin, 8. Alonso/ Aston Martin, 9. Tsunoda/ Redbull, 10. Ocon/ Haas, 11. Colapinto/ Alpine, 12. Lawson/ Racing Bulls, 13. Sainz/ Williams, 14. Hulkenberg/ Sauber, 15. Bortoleto/ Sauber, 16. Antonelli/ Mercedes, 17. Gasly/ Alpine, Rit. Norris/ McLaren, Rit. Leclerc/ Ferrari, Rit. Hamilton/ Ferrari.


sabato 30 agosto 2025

Formula Academy 2025: si torna in pista a Zandvoort

Dopo oltre due mesi il campionato di F1 Academy ritorna come contorno del GP d'Olanda nel weekend del 30/31 Agosto. Ritorna con Doriane Pin in testa al campionato precedendo Chloe Chambers di venti punti. È più distaccata Maya Weug, pilota di casa dato che corre con licenza olandese (ha tripla nazionalità, olandese da parte del padre, belga da parte della madre, spagnola per nascita).
Non è l'unica olandese, c'è anche Gademan, la quale tuttavia è in forse, dato che nella giornata del venerdì viene divulgata la notizia che correrà solo se supererà i controlli medici. Tutto si risolve al sabato mattina, quando Nina viene autorizzata a scendere in pista. C'è chi grida al kompl8, perché non cielo dikonohhhh, dimenticandosi del fatto che, trattandosi verosimilmente di problemi fisici che non dipendono da incidenti al volante, nessuno è obbligato a sbandierare ai quattro venti dettagli sulla propria salute.
In più, per questo evento si aggiunge una terza olandese, Esmee Kosterman come wildcard (Hitech), che si piazza a metà schieramento in qualifica, segno che siamo in uno di quei pochi casi in cui abbiamo una wildcard che sembra del mestiere.

Dopo una sessione di qualifica bagnata che va ad asciugarsi, la pole se la aggiudica Weug (MP Motorsport/ livrea Ferrari) davanti ad Alisha Palmowski (Campos/ livrea Redbull), mentre Ella Lloyd (Rodin/ livrea McLaren) viene affiancata da Chambers (Campos), è solo quinta Pin (Prema/ livrea Mercedes) davanti a Lia Block (ART/ livrea Williams), Tina Hausmann (Prema/ livrea Aston Martin) e a Gademan (Prema/ livrea Alpine), la quale chiudendo ottava parte dalla pole position nella gara del sabato, basata sulla reverse grid.
Weug scatta quindi ottava al sabato, davanti alla wildcard, con Emma Felbermeyr (Rodin/ livrea Sauber) a completare la top-ten. Seguono Raffaela Ferreira (Campos/ livrea Racing Bulls), Chloe Chong (Rodin), Courtney Crone (ART/ livrea Haas), Alba Hurup Larsen (MP Motorsport), Nicole Havdra (Hitech), Joanne Ciconte (MP Motorsport), Aurelia Nobels (ART) e Aiva Agnostiadis (Hitech), ma Havdra viene penalizzata di tre posizioni in entrambe le gare per avere messo out Agnostiadis (esatto, la compagna di squadra, mentre la wildcard metteva la terza macchina in top-ten) in qualifica e quindi scivola in ultima piazza.
Posso dire che certi risultati non mi sorprendono affatto? E che, a dire il vero, quelli della seconda parte dello schieramento non mi sorprendono affatto, esclusa forse un po' la posizione di Nobels, sembra per qualche problema?

Sabato h.17: è l'ora della gara con reverse grid, Gademan che oggi compie ventidue anni mantiene la leadership davanti a Block, mentre Hausmann perde alcune posizioni. Sul profilo Xwitter della Formula Academy c'era un link a un articolo su di lei in cui affermava di puntare alla vittoria, per il momento le cose non sembrano andare in quella direzione.
C'è un po' di caos a centro gruppo, Kosterman si trova adesso nelle retrovie, mentre Chong dopo un contatto (non con Esmee) ha una foratura e si precipita ai box. Chambers, nel frattempo, alla radio si lamenta di un contatto con Pin nelle prime battute.
Le possibilità di vittoria di Hausmann finiscono presto: la vediamo infatti nelle barriere. Entra in pista la safety car. Sarà il solo ingresso della vettura di sicurezza nel corso della gara.


Dopo il restart, prima Lloyd e poi Weug superano Pin. Mentre Doriane sembra in difficoltà, tanto che verrà superata anche da Chambers, Maya supera Ella e si invola verso le zone alte della classifica, andando a raggiungere Block, alla quale è vicinissima nelle ultime battute. Gademan vince indisturbata e ne approfitto per segnalare che il suo cognome fino a un anno o due fa era Pothof. Non mi è chiaro come mai dal 2024 porti un altro cognome, l'idea più plausibile era che potesse essersi sposata e avere preso il cognome del marito, ma non vi è alcuna menzione di un matrimonio.
Block e Weug completano il podio, seguono Lloyd, Chambers, Pin, Palmowski e Felbermeyr completano la zona punti, limitata alle prime otto. Seguono Nobels, Havdra, Ferreira e la wildcard risalita fino al dodicesimo posto. Crone, Ciconte, Chong, Agnostiadis e Larsen - quest'ultima protagonista di un incidente in corso d'opera - si classificano nelle posizioni retrostanti.


EDIT 31.08.2025 // mi devo correggere, Havdra non è partita ultima né ieri né oggi, ma davanti al duo Nobels/ Agnostiadis perché la prima aveva girato ai due all'ora e la seconda non aveva un tempo, quindi risultavano non qualificate, ma ammesse anche se non erano state entro il 107%.

Domenica h.10.35: la vettura di Chambers si ammutolisce sulla griglia, verrà portata in pitlane, dalla quale non partirà. Weug, invece, scatta bene e si porta in testa, da dove provvederà a staccare tutte le avversarie. La più vicina è Lloyd, che però sembra avere fatto un jump start, ragione per cui la seconda piazza al traguardo diventa un quarto posto per effetto di cinque secondi di penalità: sul podio vanno Palmowski e Pin.
Hausmann chiude quinta, precedendo la vincitrice di ieri Gademan, mentre Kosterman è la prima wildcard a conquistare punti, ottenendo un settimo posto dopo un duello con Block, la quale non riesce a superarla. Lia non prende punti, l'ottava piazza al traguardo non viene confermata per effetto di una penalità di dieci secondi, dato che durante la procedura di partenza è andata nella posizione lasciata vuota da Chambers per poi spostarsi indietro in retromarcia. Prendono punti Ferreira, Larsen e Chong, con Alba autrice di un sorpasso su Chloe nelle fasi conclusive.
Anche Crone precede Block, che risulta dodicesima, davanti a Ciconte e Nobels. Felbermeyr autrice di un testacoda in corso d'opera giunge quindicesima, mentre dietro di lei si classifica Havdra che in precedenza avevamo visto ugualmente nel mezzo di una sbinnata, forse dopo un contatto con Nobels che a sua volta era precipitata nelle retrovie. L'ultima posizione va ad Agnostiadis.

Pin è ancora leader della classifica con venti lunghezze di vantaggio sulla diretta inseguitrice, ma adesso la diretta inseguitrice è Weug, mentre Chambers ha trentaquattro punti di distacco. Staccate rispettivamente di nove e venti punti da Chloe, Lloyd e Palmowski completano la top-5 in classifica piloti. Segue più distaccata Gademan al quinto posto.





venerdì 29 agosto 2025

GP Italia 1959: Moss vince a casa della Ferrari

Il GP d'Italia 1959 è stato l'ultimo evento europeo della stagione, prima del finale di campionato nel quale Jack Brabham si sarebbe conquistato il titolo.
A Monza a scattare dalla pole position era la Cooper/ RRC Walter Racing guidata da Stirling Moss, mentre Brabham sulla Cooper era terzo dietro alla Ferrari di Tony Brooks. Dietro c'erano tre Ferrari, guidate da Dan Gurney, Phil Hill e Olivier Gendebien. In totale le Rosse erano cinque, con Cliff Allison ottavo alle spalle della BRM di Harry Schell.
Nel video di highlight molto breve che ho trovato su Youtube si vede un tabellone con i nomi dei piloti scritti a caratteri cubitali, di cui potete ammirare qui sotto uno screenshot:



Moss e Brabham erano 1/2 al termine del primo giro, ma poi Phil Hill si è portato in testa, seguito da Moss mentre Brabham è scivolato più indietro. Per la prima metà della gara Hill è stato in testa, ma nonostante fossero gli anni '50 tutto sembra essere stato deciso dalle strategie... quindi, come potete immaginare, per il povero Hill erano alle porte problemi seri.
Moss non ha effettuato alcun pitstop, mentre la Ferrari pianificava una sosta... ed ecco che si è ritrovato in testa alla gara, mentre Hill ha dovuto accontentarsi di arrivare secondo, con Brabham che ha chiuso il podio. Gurney e Allison hanno completato la zona punti arrivando 4/5, mentre Gendebien è giunto sesto, posizione non valevole di punti ai vecchi tempi.
Qualcuno si chiederà che fine abbia fatto Brooks, partito dalla prima fila: si è ritirato per un guasto al motore nel corso del primo giro.



martedì 26 agosto 2025

La vittoria mistica di cui nessuno ci ha informati

Ve lo ricordate il lontano 2010? Era quell'epoca in cui Barrichello faceva coppia con Hulkenberg alla Williams e Gianfranco Mazzoni ci ricordava in telecronaca che, quando Rubens debuttava in Formula 1, Nico si iscriveva in prima elementare. Ancora non sapevamo che entrambi ci avrebbero regalato grossi sogni a occhi aperti, perché ciascuno dei due vittima di una propria "maledizione". Hulkenberg era colui che non andava a podio in Formula 1, Barrichello quello che mai avrebbe vinto sul suolo di casa, dove un tempo i suoi nonni paterni risiedevano al di là dell'Arquibancadas.

Non è che Barrichello non avesse mai vinto a Interlagos. Negli early 90's, ai tempi delle formule minori, aveva vinto da quelle parti, però non era mai riuscito a ripetersi in Formula 1, nonostante a dire il vero le occasioni non gli fossero mancate. In diverse occasioni avrebbe potuto giocarsela, per poi vedere puntualmente le cose andare in vacca.
Nelle stagioni in cui non disponeva di una vettura che lo rendesse un candidato probabile alla vittoria, ha avuto anche dei notevoli exploit che avrebbero potuto consentirgli di viaggiare verso il podio. Addirittura l'abbiamo ritrovato race leader con la Stewart nel 1999! Anche se era su una diversa strategia rispetto ai top driver e avrebbe comunque perso la leadership, era comunque plausibile che finisse almeno tra i primi tre.
E niente, sempre ritiri o disgrazie varie, in ogni singola occasione. A peggiorare le cose, non appena ha lasciato la Ferrari ed è stato rimpiazzato dal concittadino Massa, questo si è procacciato la vittoria a Interlagos alla prima apparizione in un top team! Felipe ha anche vinto il gran premio in quel giorno emozionante del 2008, tanto che qualcuno ha detto: "anche se ha perso il titolo, ha guidato come un campione del mondo".
Mentre Massa nel 2008 ha vinto la gara sotto una pioggia battente, condizione in cui nella maggior parte dei casi la sbinnava malamente, un anno dopo Barrichello a Interlagos è stato depennato dai championship contenders. Partiva dalla pole. Poteva almeno avere una magra consolazione... e invece no, foratura.

Dal 2013, Barrichello gareggia in Stock Car Brasil. Ha vinto due titoli, ma non ha ancora vinto una gara a Interlagos. Con un curriculum molto più modesto, Massa ha vinto a Interlagos in Stock Car Brasil, una sorta di persecuzione contro il povero Rubinho!
Siamo vissuti pensando che Barrichello, nel frattempo, non avesse mai vinto a Interlagos in nessun'altra categoria. Invece domenica, quando è giunta la notizia che aveva vinto in anticipo il campionato di NASCAR Brasil, nel quale gareggia parallelamente, sono andata a cercarmi i risultati che aveva ottenuto.
Non so perché non vi si sia dato alcun rilievo, al di fuori dei confini del Brasile, ma nel weekend del 17/18 Maggio, nell'evento di Interlagos, Rubens ha vinto non una, ma addirittura due volte, portandosi a casa entrambe le gare del fine settimana e mettendo, di fatto, fine alla "maledizione". Per quanto ciò possa apparire meno sfavillante di un podio di Hulkenberg in Formula 1 - altro risultato eroico divenuto realtà quest'anno - ho pensato che fosse doveroso divulgare questa informazione.





domenica 24 agosto 2025

In ricordo di Justin Wilson // 31.07.1978 - 24.08.2015

Il 24 Agosto di dieci anni fa ci lasciava Justin Wilson, pilota di Indycar con un breve passato in Formula 1, nel quale era diventato - o almeno così si narra - il pilota più alto della storia. Aveva debuttato nel 2003 in Minardi, per poi passare in corso d'opera alla Jaguar a metà stagione: l'epoca di Toro Rosso e Redbull era ancora lontana, ma ironicamente è stato il primo pilota della storia a passare da Faenza a Milton Keynes.
In Formula 1 pare avrebbe dovuto debuttate a 2002 inoltrato, prendendo il posto di Alex Yoong alla Minardi, ma che ciò non sia stato possibile perché la sua stazza non gli consentiva di calarsi dentro l'abitacolo della vettura. È difficile essere un pilota, quando superi il metro e novanta...
Divenuto pilota quotandosi sul mercato azionario e permettendo alla gente comune di investire su su di lui, aveva anticipato il crowdfunding. Arrivato nella massima categoria, è durato poco, solo una stagione, conquistando un punto al GP degli Stati Uniti.
Sparito dai radar europei, lo abbiamo rivisto in Champs Car e poi in Indycar, dopo la reunion, autore di qualche vittoria occasionale. Ricordo anche che, a un certo punto, ha fatto coppia per breve tempo nello stesso team insieme al fratello Stef, di undici anni più giovane e, a giudicare dalle foto, anche più alto dello stesso Justin!
Alla fine del 2014 ha perso il posto full time, ma non è rimasto a piedi a lungo. Si è unito in seguito al team Andretti, per disputare una parte della stagione 2015. Ne ero stata felice, mi faceva piacere che fosse tornato al volante, dato che avevo la tendenza a sostenere i piloti di Formula 1 quando gareggiavano altrove.

Domenica 23 Agosto // il campionato si avviava verso la conclusione, era il penultimo evento, sull'ovale di Pocono. Il nome della gara era ABC Supply 500. Era un'epoca in cui le gare si trovavano facilmente su Youtube già subito dopo la loro fine.
Era anche un'epoca in cui iniziavo a lavorare verso mezzogiorno, quindi potevo andare a letto tranquillamente alle due o alle tre di notte. Dopo essere stata a una sagra, mi sono messa a guardare la gara, su Youtube e senza spoiler, come se stessi vedendo una diretta. L'unica cosa che mi colpiva era l'elevatissimo numero di view al video della gara, a cui non riuscivo a dare una spiegazione dato che era avvenuta praticamente poco prima.
A gara ormai inoltrata, Sage Karam è finito a muro. L'anteriore si è staccato ed è volato verso le vetture che sopraggiungevano, colpendo Wilson sul casco. Ho visto i soccorsi, ma non me la sono sentita di vedere il finale della gara.
Justin Wilson era incosciente. Condotto in ospedale, sarebbe morto l'indomani. La notizia, noi europei, l'avremmo letta la mattina del 25 Agosto (o almeno, io l'ho letta il martedì mattina).

Il giorno dell'incidente era lo stesso in cui si era svolto il GP del Belgio. Ricordo di avere passato il pomeriggio - immagino dopo la gara - ad ascoltare in loop la canzone "Memories" dei Within Temptation, una band di cui conosco pochissimo la discografia, ma avevo sentito di recente quella canzone ormai datata e mi era rimasta impressa. Ricordo anche di avere letto su Twitter, a un certo punto, della morte di Guy Ligier, avvenuta proprio quel giorno.
"Memories" mi è rimasta impressa nella mente come la canzone che per me ha rappresentato il giorno della morte di Justin Wilson. Non sono mai più riuscita a non pensare a lui quando la ascoltavo.


Foto: una dedica a Justin Wilson su una Minardi che ho visto l'anno scorso al Minardi Historic Day a Imola - credits 📷 Milly Sunshine(C).




sabato 23 agosto 2025

GP del Portogallo 1959: un evento one-off a Monsanto

23 Agosto 1959 // si svolge la seconda edizione del GP del Portogallo, ma la particolarità è che si svolge su un circuito one-off! Si tratta di Monsanto, mai visto né prima né dopo nel mondiale di Formula 1, tracciato che, secondo la versione italiana di Wikipedia, ha una peculiarità di un certo livello: in alcuni punti della pista ci sono le rotaie del tram. Il circuito infatti è stato ricavato all'interno di un parco cittadino di Lisbona.
Se ci fosse Mazzoni, direbbe sicuramente: "è uno scenario suggestivo".


La pole position se la aggiudica Stirling Moss sulla Cooper di RRC Walker Racing, precedendo le Cooper di Jack Brabham e Masten Gregory, la Cooper/RRC Walker Racing di Maurice Trintignant, la BRM di Joakim Bonnier e solo 6/7 le prime due Ferrari, guidate da Dan Gurney e Phil Hill. Il fatto che siano così arretrate è sicuramente conferma che si tratti di una gara falsata. :-PPPP
Precedono la Cooper di Bruce McLaren, colui che fonderà la squadra destinata a divenire nemica giurata della Ferrari, contro la quale la Rossa deve lottare anche al giorno d'oggi per vincere titol-... ah no, la McLaren sta in testa alla classifica con entrambi i piloti senza preoccuparsi minimamente di quello che combinano a Maranello.
L'altra Ferrari, quella di Tony Brooks, è decima tra le BRM di Harry Schell e Ron Flockhart. Seguono le Aston Martin di Roy Salvadori e Carrol Shelby, dopodiché la Cooper della Scuderia Centro Sud di Mario Araujo de Cabral e come fanalini di coda le Lotus di Graham Hill e Innes Ireland.

Trovare informazioni sulla gara non è che sia così immediato. Pare trattarsi di uno di quei gran premi molto vintage di cui a nessuno importa un fico secco. Neanche chiedendo all'AI ne salta fuori qualcosa di positivo, tipo ricostruzioni creative delle quali ridere su.
Però esiste un video di sei minuti su Youtube dove a dire il vero le immagini di gara sono la minoranza. Si vede gente che gioca a carte, tra cui ho riconosciuto Bonnier, a segnale che anche ai vecchi tempi vigeva una regola aurea: il motorsport si fonda sul campionato di briscola a cui la Formula 1 fa da contorno.


La gara viene vinta da Stirling Moss con un giro di vantaggio sul secondo classificato. Chiedo all'AI di raccontarmela come se fosse una fan fiction. Da autrice di racconti amatoriali, a volte chiedo all'AI di scrivere certe scene a cui sto pensando per visualizzarle meglio. Ne deduco che qualunque cosa chieda di scrivere, il tono è sempre lo stesso, così come il lessico utilizzato.
Qui abbiamo:

+++ Nel silenzio prima della battaglia, Stirling Moss fissava la griglia di partenza. Non era solo un pilota: era un cavaliere solitario, con la sua Cooper blu del team Rob Walker. Sapeva che quella sarebbe stata una sfida non solo di velocità, ma di nervi. Dietro di lui, come ombre pronte ad assalirlo, c’erano Jack Brabham, metodico e glaciale, e Masten Gregory, il giovane americano con la voglia di spaccare il mondo. +++

Nonostante sia positivamente impressionata dal fatto che l'AI sappia comporre un intero paragrafo senza inserirvi il termine "resilienza", mi chiedo: ma chi ca**o l'ha detto che Masten Gregory ha voglia di spaccare il mondo? Magari è il mondo che ha voglia di spaccare gli occhiali a Masten Gregory! Meglio lasciare perdere l'AI e parlare di cose serie: sapete che Gregory è l'unico pilota nella storia della Formula 1 a essere nato il 29 febbraio?
Torniamo al video: mi viene il dubbio che il circuito non sia stato ricavato nel parco cittadino, ma che proprio si corra nel parco cittadino anziché in un circuito. Non sembra particolarmente all'avanguardia, anche per essere i tardi anni '50.


Moss, Brabham, McLaren e Gregory.
Poi Moss, Brabham, Gregory e McLaren.
Poi Brabham si ritira per incidente, come in precedenza Graham Hill e Phil Hill nello stesso giro. Sarebbe pittoresco se gli Hillx2 avessero crashato insieme, ma non ne trovo menzione quindi lo ritengo decisamente improbabile.
Prima Ireland si era ritirato per un guasto al cambio, dopo McLaren si ritira per un guasto al motore. Mi sembra la giusta punizione per un neozelandese che fonderà una squadra britannica triggerando Liam Lawson perché quando vince la McLaren viene suonato God save the king anziché l'inno dei kiwi.
Moss, Gregory, questi sono 1/2. Terzo c'è Gurney e in quella posizione arriva. Non è Charles Leclerc, quindi nessuno urla: "donne, è arrivato l'arrotinohhhh e va sul podiohhhh". La gara rimane falsata, perché siamo ancora in un'epoca in cui la Ferrari è la Ferrari quindi deve vincere, non come oggi che è un semplice contorno del Predestinato(C) e deve "dare una macchina a questo ragazzo".
Seguono Trintignant e Schell a completare la zona punti, estesa alla sola top-5. Dietro di loro si piazzano Salvadori, Flockhart, Shelby, Brooks e Cabral. Brabham e Brooks, non avendo fatto punti, rimangono separati di quattro lunghezze l'uno dall'altro. Siccome Brooks non vincerà il mondiale, questo sarà da considerarsi falsato, ma è un'altra storia.


lunedì 18 agosto 2025

GP Ungheria 2002: Barrichello vince davanti agli Schumi Bros

18 Agosto 2002: all'Hungaroring ci sono venti vetture allineate sulla griglia di partenza, il che potrebbe sembrare normale a noi rewatcher degli anni 2020, ma non lo era ai tempi. O meglio, non o era stato fino a quel momento, ma in Ungheria 2002 lo sta diventando, si tratta infatti del primo evento senza la Arrows, il che porterà per lunghi anni ad avere una Formula 1 con dieci squadre in griglia.

La prima fila della suddetta griglia è tutta rossa, con Rubens Barrichello in pole position davanti a Michael Schumacher, il quale si è già aggiudicato il titolo con largo anticipo due gran premi prima. Seguono le Williams, ma Ralf Schumacher rimane terzo, mentre Juan Pablo Montoya perde posizioni alla partenza ritrovandosi dietro alla Jordan di Giancarlo Fisichella, alla Sauber di Felipe Massa - aaaawwww! - e alla Renault di Jenson Button. Dietro di lui, le McLaren di Kimi Raikkonen e David Coulthard sono 8/10, con in mezzo la Renault di Jarno Trulli.
Le posizioni di testa rimangono a lungo invariate, è JPM a scombinare le carte in tavola, quando danneggia la vettura in un fuori pista ed è costretto ad anticipare la sosta ai box, cosa che lo farà precipitare nelle posizioni retrostanti. Nel secondo stint troviamo Button che si ritira per incidente, mentre le due McLaren sono entrambe davanti a Trulli. Nel terzo stint, le McLaren risalgono 4/5 (sono invariate le posizioni di Barrichello e dei fratelli Schumacher, 1/2/3), ritrovandosi anche davanti a Fisichella, che porta a casa l'ultimo punto disponibile (sesto posto, siamo nel 2002) e a Massa, che precede Trulli, la Sauber di Nick Heidfeld e la Jordan di Takuma Sato a completare i primi dieci.

Montoya si classifica soltanto undicesimo, precedendo la B.A.R. di Olivier Panis. A proposito di B.A.R., lascio alla vostra immaginazione il destino subito da Jacques Villeneuve. Non si segnalano tuttavia delle fumate, però c'è la gloria data dall'essere il primo ritirato della giornata, dopo avere percorso all'incirca un quarto di gara.
Un destino simile capita anche a Eddie Irvine sulla Jaguar, soltanto pochi giri più tardi, mentre sull'altra Jaguar, Pedro De La Rosa conclude la gara quattordicesimo al traguardo, ma risale tredicesimo a causa di una penalità altrui. Seguono le due Toyota, con Allan McNish e Mika Salo. Il nostro finlandese preferito sembra essersi conquistato venticinque secondi di penalità post-gara (l'equivalente di un drive through) per unsafe release. La sua penalità non impatta sulla posizione di Mark Webber: il pilota della Minardi sedicesimo era e sedicesimo rimane, mentre il suo compagno di squadra si ritira a causa di un testacoda.
So che siete dei malpensanti e la vostra mente va a Yoong, ma Alexone nostro è stato messo a piedi proprio alla vigilia di questa gara... chissà, magari potrebbe essere più veloce che in macchina! A rimpiazzarlo, Anthony Davidson, che nonostante il mesto finale è stato tranquillamente dentro al 107% in qualifica.

Veniamo agli Schumachello, perché vorrei complimentarmi con Rubinho per la lucidità che ha avuto in questa gara. C'è stato sicuramente un congelamento di posizioni in stile "bro, ormai hai vinto il titolo, quindi calma i tuoi bollenti spiriti", perché altrimenti non si spiegherebbe come mai Michael gli sia stato buono buono negli scarichi fino alla fine della gara senza mai tentare un attacco nonostante fossero a distanza ravvicinata. Però, se dietro di voi ci fosse uno squalo affamato a cui è stato detto di non divorarvi, voi stareste tranquilli? Io non tanto!




venerdì 15 agosto 2025

Indycar 2025: #15 Gran Premio di Portland // Palou campione in anticipo

La scorsa domenica si è svolto il quindicesimo appuntamento di una stagione di Indycar che volge ormai agli sgoccioli (mancano due eventi), nella quale Alex Palou è arrivato con un consistente margine nei confronti di Pato O'Ward. In una simile situazione è difficile che la storyline del giorno possa divenire un ultraquarantenne a rischio di perdere il volante che vince con Penske per la prima volta nella stagione... ma mai sottovalutare Will Power!
Iniziamo dall'inizio, quindi da O'Ward: il pilota di Arrow McLaren è infatti scattato dalla pole position, mantenendo la prima posizione davanti alla Meyer Shank di Felix Rosenqwist e allo stesso Willpowahhhh (che nei giorni successivi - il 14 agosto - avrebbe festeggiato l'anniversario del doppio dito medio in mondovisione). Il leader del campionato era soltanto quarto, al momento.

La prima parte di gara è stata quella meno tranquilla, in termini di incidenti. Al terzo giro di un totale di 110, infatti, Santino Ferrucci (Foyt) ha inaugurato le danze finendo in testacoda e andando a stampare il posteriore contro a un muro, segnando il primo ingresso della safety car. Si è visto poi un contatto tra Kyffin Simpson (Ganassi) e Louis Foster (Rahal Letterman), che tuttavia non ha provocato grossi danni ai due piloti.
Il momento clou ce l'hanno regalato Christian Rasmussen (Carpenter) e Conor Daly (Juncos): era il 15° giro ed era già da un po' che i due si tiravano delle mezze sportellate. Il botto è avvenuto e Daly è finito violentemente fuori pista andando a sbattere contro le barriere (nello screenshot qui sotto).
Dopo la gara, Daly ha criticato Rasmussen per la sua guida azzardata, mentre Rasmussen ha sostenuto che fosse stato lo stesso Daly a innescare l'incidente.


Power non si è mai fermato ai box in regime di safety car, ma ha effettuato la prima sosta intorno a un terzo di gara. Le cose sono precipitate, invece, per O'Ward: si giocava ancora il campionato con Palou, ma ha lasciato definitivamente il titolo nelle mani del pilota del team Ganassi, quando ha accusato problemi tecnici e ha trascorso parecchi giri fermo ai box dopo esserci arrivato al rallenty.
In una gara che è proseguita decisamente più tranquilla, Willpowahhhh è rimasto in testa in ciascuno stint, inseguito a gara inoltrata da Christian Lundgaard (Arrow McLaren) che gli stava molto vicino. Questo, però, più che andare ad attaccare Power ha dovuto vedersela con Palou, vicino a lui tanto quanto lui lo era nei confronti del leader della gara. Nel frattempo, dopo un contatto con Scott Dixon (Ganassi), Josef Newgarden (Penske) è riuscito a levarsi di mezzo senza divenire un intoppo.

Power è andato a vincere, Lundgaard è uscito vincente da un acceso duello con Palou, il quale ha salvato la terza piazza dopo avere anche messo le ruote sulla sabbia.
Graham Rahal (Rahal Letterman) e Alexander Rossi (Carpenter) hanno completato la top-5 precedendo Callum Ilott (Prema), Scott McLaughlin (Penske) e Marcus Armstrong (Meyer Shank), mentre Rosenqvist in una posizione di spessore nel primo stint ha chiuso nono davanti a Colton Herta (Andretti).
Dixon, Rasmussen e Foster hanno preceduto Sting Ray Robb (Juncos), Robert Shwartzman (Prema), Nolan Siegel (Arrow McLaren), Rinus Veekay (Coyne), Devlin Defrancesco (Rahal Letterman), David Malukas (Foyt) e Kyle Kirkwood (Andretti) a completare la top-20. Simpson ha preceduto Marcus Ericsson (Andretti) e Jacob Abel (Coyne), mentre Newgarden ha chiuso solo 24° davanti a O'Ward giunto a dieci giri dal leader.


mercoledì 13 agosto 2025

GP Ungheria 1995: le peripezie di Taki Inoue

13 Agosto 1995, una data che entrerà nella storia. All'Hungaroring, Damon Hill scatta dalla pole position affiancato dal compagno di squadra David Coulthard. Non saranno loro a enttare nella storia, né lo sarà Michael Schumacher che parte dalla terza piazza, affiancato alla Ferrari di Gerhard Berger, né Mika Hakkinen che sulla McLaren è quinto con accanto a sé l'altra Ferrari di Jean Alesi.
Eviterei a questo punto di illustrare tutta la griglia di partenza, concentrandomi sui fatti. Le Williams mantengono le posizioni 1/2, mentre Hakkinen dopo pochi giri è costretto al ritiro per un guasto al motore. Dopo tredici giri, su un totale di settantasette, Schumacher si inserisce tra le due Williams dopo un sorpasso su Coulthard, affermando: "Ce l'ho enormehhhh!!!111!!11!!" Davidone non si scompone: "Anch'io ce l'ho enorme." Lettori malpensanti, stanno solo discutendo dell'ampiezza delle loro mascelle.
Più o meno mentre accade tutto ciò, si scatena l'apoteosi, l'evento che passerà alla storia del motorsport e che anche anche adesso viene ricordato con grande partecipazione.

Taki Inoue, pilota della Footwork, che viaggia in questo momento in una diciottesima piazza abbastanza rispettabile dietro al compagno di squadra Max Papis, si ritira per un guasto al motore. Sceso dalla macchina, corre a prendere un estintore...
...
...
...e niente, viene investito da un mezzo dei commissari sopraggiunto sul posto e viene messo a terra.
Non è il primo incidente strano che gli capita. A Montecarlo, per esempio, alla fine di una sessione di prove libere è rimasto fermo lungo il tracciato, si è slacciato le cinture e poi è stato sbalzato fuori dalla monoposto quando la safety car, che stava facendo un giro dimostrativo, gli è finita addosso.
Non raggiungerà più questi livelli di poesia, ma si farà comunque notare di lì a un mese quando gli Schumill si spalmeranno tra di loro - curiosamente davanti a un pannello pubblicitario della Candy - subito dopo che li aveva rallentati durante un doppiaggio. Aggiungo che alcuni anni fa commentando l'episodio durante una telecronaca della GP2, Hill ha parlato del fatto, citandolo come "un pilota giapponese", vedo che ha lasciato molto il segno se gli ex colleghi neanche sanno come si chiama!

Il trittico Hill/ Schumacher/ Coulthard rimane nelle prime tre posizioni nel proseguire di questa giornata falsata dal fatto che poco dopo la metà della percorrenza Alesi sia costretto al ritiro da un guasto. In sintesi, avevamo due Ferrari in pista, adesso ne abbiamo una soltanto, quella di Berger, che porta il numero 28 e di conseguenza non è stylish come quella di Alesi.
Nelle fasi finali della gara, Berger è quinto, alle spalle di uno che se fosse pilota Ferrari negli anni '90 anziché negli anni 2000 porterebbe il numero 28 come uno sfigato qualsiasi. Essere quarto a bordo di una Jordan, però, è tanta roba. Quando dopo settantatré giri di gara il motore della Benetton di Schumacher si ammutolisce e gli Hillthard si ritrovano 1/2, ecco che Rubens Barrichello risale al terzo posto e inizia a viaggiare verso il podio.
Michelone probabilmente lo informa: "Se io fossi un pilota Ferrari del 1995 anziché del 1996 porterei il numero 27 e sarei il più stylish di tutti". Rubinho non è particolarmente toccato da queste parole, c'è di peggio nella vita, tipo la macchina che inizia a rallentare a poche curve dal traguardo.

Barrichello non salirà sul podio, ma in compenso ci andrà Berger, tentando di ristabilire l'ordine naturale delle cose. Johnny Herbert, nel frattempo, porta la Benetton a punti cogliendo una quarta piazza, davanti alla Sauber del nostro eroe Heinz-Harald Frentzen. L'ultimo punto disponibile se lo aggiudica la Ligier, nonostante il ritiro di Martin Brundle mentre si trovava in bassa zona punti. Abbiamo quindi un altro eroe da festeggiare, dato che sesto giunge Olivier Panis.
Barrichello viene classificato settimo e dietro di lui si classificano le due Minardi. Se fossimo nel 2003 anziché nel 1995, Luca Badoer conquisterebbe un punto dato che giunge ottavo. Se fosse un pilota Ferrari, però, guiderebbe una macchinina a pedali anziché una monoposto, quindi non avrebbe né il 27 né il 28. Dietro al suo compagno di squadra Pedro Lamy, arriva infine un'altra Sauber, guidata da Jean-Christophe Boullion.
Si conclude così una storica giornata che ha solo fatto da contorno alle struggenti peripezie di Takachico Inoue detto Taki.


venerdì 8 agosto 2025

GP di Germania 1982: dalla rissa Piquet vs Salazar alla vittoria di Tambay

L'8 Agosto si è svolto solo un gran premio nella storia della Formula 1, almeno ad oggi (anno 2025), e si è svolto a Hockenheim nel 1982, dodicesimo evento della stagione, passato alla storia per un certo momento iconico accaduto nel corso del 19° giro, in cui a un certo punto un backmarker che fino a quel momento non aveva preso in considerazione nessuno si è ritrovato improvvisamente al centro della scena. Non che essere al centro della scena sia sempre fonte di belle figure, ma questi sono dettagli, quello che conta è entrare nella storia! :-PPPP
Detto questo, oltre a raccontarvi le dinamiche di una rissa a cui la Formula 1 early 80s fa da contorno, direi di andare a contestualizzarla - salvandovi da una lunga notte insonne dato che questo post avrà una discreta lunghezza - partendo del precedente GP di Francia, svolto a Le Castellet, culminato con i piloti Renault che di tiravano i piatti dopo che René Arnoux non ha rispettato un ordine di scuderia nel quale gli chiedevano di lasciar passare Alain Prost.
Si narra che quest'ultimo la sera stessa mentre tornava a casa sia stato scambiato da un benzinaio per Arnoux e abbia ricevuto i complimenti per la vittoria. Questa è poesia.

A Le Castellet è accaduto anche un incidente piuttosto devastante, in cui Jochen Mass pilota della March è cappottato praticamente a due passi dal pubblico e la macchina è andata a fuoco. Ne è uscito senza ferite gravi, così come ne è uscito illeso il pubblico. Mass non è presente per il suo gran premio di casa, ufficialmente per infortunio, ma non tornerà più.
Al suo posto, Rupert Keegan non si qualifica. Anche Tommy Byrne che debutta sulla Theodore non si qualifica. Teo Fabi sulla Toleman invece proprio non fa un giro cronometrato, quindi ugualmente non si qualifica. Il primo degli esclusi, con il ventisettesimo tempo, è Marc Surer sulla Arrows, ciò significa che se una delle caselle della griglia rimanesse libera sarebbe il primo ripescato.
Niki Lauda, che alla fine della qualifica del venerdìha sbattuto malamente contro le barriere, ha un polso slogato ed effettivamente non prende parte al seguito del weekend. La McLaren schiera quindi il solo John Watson, che è un V3KkYaCç10 di trentasei anni (quindi era più giovane della mia età attuale), ma è un championship contender in un campionato in cui si salta da un vincitore all'altro per un totale di undici vincitori diversi, che in realtà sono solo sette in questo momento storico.

La situazione, in realtà è un po' più complessa di quella spiegata qui sopra. Esistono infatti due sessioni di qualifiche, una al venerdì e una al sabato. I tempi di ogni sessione contano per la qualifica. Siamo in un'epoca in cui le qualifiche spesso non ricevono copertura integrale, quindi nessuno è preoccupato dal fatto che se al sabato piovesse non si potrebbero migliorare i tempi del venerdì quindi la qualifica non genererebbe spettakolohhhh.
La ragione per il cambiamento del format, nei mid 90s, è proprio legato a questo fatto vista la maggiore copertura TV della giornata del sabato, ma non siamo nei mid 90s, quindi non divaghiamo troppo. In estrema sintesi, tornando a noi, venerdì c'è bel tempo, sabato piove, quindi tutta la qualifica che ho sintetizzato sopra - in realtà parlando solo dei non qualificati - è quello che succede di venerdì e che non può essere ribaltato al sabato.
Nel frattempo ci sono sessioni di prove libere mattutine, dato che il tifoso medio non ha ancora l'abitudine di sindacare sul fatto che sia noioso avere free practice quando loro lavorano al venerdì, oppure quando al sabato mattina vanno a fare la spesa alla Coop (non so che altri supermercati ci fossero negli early 80s, quindi ho menzionato quella, anche per assonanza con una certa curva di Silverstone menzionata urlando da un certo telecronista attuale).

Nella sessione di prove libere del venerdì mattina, il leader della classifica piloti Didier Pironi è vittima di un devastante incidente, che pare essere innescato dalla visibilità inesistente a causa delle condizioni meteo. Sopraggiunto a ridosso della Williams di Derek Daly, questo si scosta per superare Prost che procede lentamente. La dinamica pare essere questa (non esistono filmati o foto dell'incidente stesso, solo cronache scritte): Pironi non vede Prost, lo tampona violentemente, la vettura viene sbalzata in aria per poi atterrare con l'anteriore.
La Ferrari si squarcia e Pironi rimane gravemente infortunato, con fratture scomposte alle gambe, di una delle quali rischierà addirittura l'amputazione. Sarà la fine della sua carriera in Formula 1. Qualora qualcuno stesse cercando indizi del fatto che la sicurezza delle monoposto degli early 80s possa essere sintetizzata con il concetto di "sicurezza what", direi che questo è un indizio ulteriore.
Secondo Wikipedia, essere stato coinvolto in questo incidente sarà la ragione per cui Prost negli anni a venire si pronuncerà contro il gareggiare in condizioni meteo proibitive che non consentono sufficiente visibilità. Ammetto di non sapere se Prost abbia mai fatto una simile affermazione, dato c'è anche un bel "citation needed" che non esclude che l'autore della pagina wiki inglese di questo gran premio utilizzi come fonte i cuggggini insaider.
Una curiosità, nella qualifica del venerdì Pironi ha fatto registrare il miglior tempo, che non verrà battuto per via delle già specificate condizioni meteo proibitive del sabato e gli è attribuita ufficialmente la pole position con il risultato di DNS. È la seconda volta nella storia della Formula 1 in cui il poleman non prende il via alla gara, il primo è stato Jean-Pierre Jarier al GP d'Argentina 1975 per un guasto alla trasmissione avvenuto durante il giro di schieramento.
È successo in seguito altre tre volte che il pilota in pole position non sia partito: Michael Schumacher dopo una rottura di motore nel formation lap del GP di Francia 1996, Jarno Trulli nel 2005 in occasione dell' "Indy-gate" e Charles Leclerc per un guasto nel giro di schieramento al GP di Montecarlo 2021. Forse da quest'ultimo caso ricorderete che in tale circostanza la prima casella della griglia rimane vuota. È esattamente così che funzionava anche nella Formula 1 vintage, quindi Prost e Arnoux partono nelle caselle 2/3 ma è come se fossero 1/2 anche se tecnicamente Prost parte dal lato meno favorevole. Seguono Nelson Piquet su Brabham e Patrick Tambay su Ferrari.


Le Renault 1/2 durano poco, Arnoux è davanti, Prost viene superato nel corso del primo giro da Nelson Piquet, che pare essere più veloce, e infatti nel corso del giro successivo andrà a superare anche Arnoux portandosi in testa, staccando tutti. Il motivo è semplice: ha meno benzina a bordo, perché in casa Brabham pianificano il rifornimento in corso d'opera. È la terza volta che ci provano, ma non sono mai arrivati al rifornimento, rimanendo sempre a piedi molto prima. Dopo tredici giri è proprio quello che succede a Riccardo Patrese: guasto al motore mentre si trovava in quinta piazza.
I primi quattro sono al momento sono Piquet, Arnoux, Tambay e Prost, con il ferrarista che si è inserito tra i due piloti della Renault. Anzi, sono Piquet, Tambay, Arnoux e Prost, perché Patrick ha superato anche René. Anzi, sono Piquet, Tambay, Arnoux e basta, perché un giro dopo Patrese anche anche Prost si ritira per un guasto, come da buona tradizione in casa Renault.
Prima di loro si sono ritirati anche, nell'ordine, Manfred Winkelhock su ATS, Jean-Pierre Jarier su Osella, Mauro Baldi su Arrows e Andrea De Cesaris su Alfa Romeo, tutti per dei guasti. Il ritiro seguente, anzi, doppio ritiro seguente, sarà moooolto pittoresco, ma prima dobbiamo fare mente locale e capire cosa stia succedendo nel resto della zona punti virtuale.

Ci sono Piquet, Tambay e Arnoux nelle prime tre posizioni a una certa distanza gli uni dagli altri. Segue John Watson sull'unica McLaren presente in pista, dopodiché la Williams di Keke Rosberg e la Tyrrell di Michele Alboreto. In questo momento storico la Tyrrell non sembra sponsorizzata Candy. Lo è stata in precedenza e lo sarà in futuro, nella stessa stagione, ma adesso no. Segue Jacques Laffite sulla Ligier e non sembra intenzionato a seguire, dato che passerà davanti ad Alboreto e poi, più avanti anche a Rosberg, ma who kers di Laffite e di quello che farà dopo, ci stiamo avvicinando al fatidico 19° giro destinato a entrare nella storia.
Seguendo un extended highlight con cronaca in inglese che non è quella della BBC, il telecronista spara una gufata micidiale, ammesso che extended highlight sia frutto di una telecronaca in diretta. In alternativa, simula una gufata micidiale, in quanto afferma, parlando della leadership di Piquet, che ormai ha staccato tutti e anche dopo il rifornimento potrebbe essere il principale candidato alla vittoria, le testuali parole: "the reigning world champion looking like everything his going absolutely is way, working his way through backmarkers, that's Eliseo Salazar's ATS ahead of him".
Raccontare quello che succede dopo è quasi superfluo, perché il 99% di voi lo saprà senz'altro, ma lo faccio per dovere di cronaca: Piquet doppia Salazar all'Ostkurve (trasformata in una chicane in quanto ritenuta troppo pericolosa dopo che due anni prima vi è avvenuto l'incidente mortale di Patrick Depailler), Salazar gli cozza contro, la gara di entrambi finisce lì, Piquet scende dalla macchina inveendo contro Salazar, gli corre incontro e si mette a tirare pugni e calci come se Salazar fosse un Brian Scott qualsiasi, colpendo più l'aria circostante che non lo stesso Salazar.
Se fate parte di quel 99% che non sa/ non si ricorda chi sia Brian Scott, è un pilota di NASCAR che nel periodo 2013 o giù di lì si è preso un calcio nelle parti intime da Nelsinho Piquet, figlio di Nelson, durante una rissa post-incidente.


Arriva un mezzo dei commissari per spostare le vetture, ne arriva un altro verso il quale si dirigono Piquet e Salazar, Piquet scaglia i guanti(?) a terra e continua a inveire, mentre nessuno sembra filarsi neanche di striscio tutto il resto... ma wait, wait, wait, Salazar si rivela un grande benefattore, perché innescare un incidente con il leader della gara is for boys, innescare un incidente con il leader della gara e fare indirettamente salire in prima piazza una Ferrari is for real men.
Ecco che Tambay, che solo a marzo prendeva parte allo sciopero dei piloti in Sudafrica pur senza essere un pilota in attività in Formula 1, si trova stabilmente davanti a tutti verso quella che potrebbe essere la sua prima vittoria in Formula 1. Lo sarà, anche se i giri sono in totale 45 e in questo momento non siamo ancora a metà.
Ha un certo vantaggio su Arnoux, il quale ha un certo vantaggio sugli inseguitori, il primo dei quali è Watson. Laffite invece sta perdendo terreno e posizioni e infatti si ritirerà per un guasto. Prima, tuttavia, è la volta di Elio De Angelis su Lotus, pare una foratura, anche se alcune fonti parlano di ritiro dovuto a forti dolori intestinali, poi Raul Boesel su March stavolta sicuramente per una foratura essendo questa immortalata dalle immagini televisive. Poi ancora tocca a Daly per un guasto al motore, mentre il suo compagno di squadra Rosberg è al quarto posto, che diventa terzo quando Watson va malamente a sbattere.

Per fortuna del caro John, sono i primi anni '80. Immaginate una simile situazione al giorno d'oggi: il leader della classifica piloti è ufficialmente fuori dai giochi in quanto non tornerà più al volante, il pilota che lo segue deve recuperare a malapena una decina di punti e butta al vento un potenziale terzo posto andando a sbattere. I suoi tifosi diventerebbero immediatamente suoi hater e lo insulterebbero per tutti i decenni a venire, specie se poi a fine anno il titolo lo vincesse un outsider con i baffi. Per fortuna siamo all'epoca dei very uominy e anche i tifosi sono very uominy, non perdendosi in certe amenità.
Rosberg giunge terzo al traguardo, giusto perché stiamo parlando di rincorsa verso il titolo. Nessuno lo sta ancora considerando, ma Keke ha intenzione di trollare tutti, dopo essere stato di solito intorno alla quinta piazza per mezzo campionato. Nei due gran premi successivi perderà un duello al photofinish con De Angelis e poi vincerà la gara successiva, ma questa è un'altra storia. E comunque il mondiale se lo meritavano gli altri trenta piloti ex-equo, praticamente tutti tranne Rosberg, mi hanno detto i fanboy vintage che scrivono su Zuckerbook o su Xwitter o nei commenti ai video su Youtube, non importa siano essi correlati a Keke o meno.

Tambay, Arnoux, Rosberg, questo è il podio. Alboreto arriva quarto, precede l'Alfa Romeo di Bruno Giacomelli. Surer messo in griglia praticamente a calci nel sedere si porta a casa una sesta piazza e l'ultimo punto disponibile. Seguono Brian Henton sulla Tyrrell, Roberto Guerrero sulla Ensign, Nigel Mansell sulla Lotus, Derek Warwick sulla Toleman e Chico Serra sulla Copersucar, nessun altro riesce a terminare la gara. Rientrato in questa occasione dopo un infortunio a un polso rimediato al GP del Canada, Mansell compie ventinove anni nel race day, anche se il telecronista gliene attribuisce solo ventotto.
De Angelis e Rosberg otterranno la loro prima vittoria nei due eventi successivi, in Austria e in Svizzera... ovvero a Digione, in Francia, dove si svolge il GP della Svizzera, dato che in terra elvetica le competizioni automobilistiche su circuito sono vietate per legge dal 1955. Parlo al presente storico, perché ai giorni nostri il ban è stato rimosso nel 2022. Smettendo per un attimo di divagare, il trittico Tambay/ De Angelis/ Rosberg costituisce una tripletta di "nuovi vincitori" in una serie di tre gran premi consecutivi, cosa che da allora non è più successa. Abbiamo avuto invece due nuovi vincitori consecutivi nel 2006, si tratta di Jenson Button e Felipe Massa in Ungheria e Turchia. Nel caso di Button è stato l'anniversario il 6 Agosto.
Torniamo a Tambay, in quanto otterrà un'altra vittoria, nel corso della propria carriera in Formula 1, al GP di San Marino dell'anno seguente, acclamato dagli imolesi che accoglieranno con gioia il ritiro di Patrese, ma questa è un'altra storia.


lunedì 4 agosto 2025

Formula 2 2025: Belgio e Ungheria, Fornaroli si porta in testa alla classifica

Nei weekend del GP del Belgio e del GP d'Ungheria si sono svolti due eventi del campionato di Formula 2.
A Spa Francorchamps, Alex Dunne (Rodin) ha conquistato la pole position precedendo Ritomo Miyata (ART), Roman Stanek (Invicta), Victor Martins (ART), Arvid Lindblad (Campos), José Martí (Campos), Leonardo Fornaroli (Invicta), Gabriele Minì (Prema), Amaury Cordeel (Rodin) e Oliver Goethe (MP Motorsport) a completare la zona reverse grid.
Goethe scattava dalla pole nella sprint race del sabato, ma Fornaroli si è portato immediatamente in testa seguito da Cordeel. Ci sono stati dei contatti a centro gruppo, abbiamo visto Richard Verschoor (MP Motorsport) che partiva 11° in testacoda e Luke Browning (Hitech) fermo. Forse nel contatto è stato coinvolto a qualche titolo anche Jak Crawford (DAMS).
C'è stata subito una virtual safety car, dopodiché la gara è proseguita con Fornaroli in testa. Intorno metà percorrenza, Martins ha superato Goethe per il terzo posto. Qualche giro più tardi ha superato anche Cordeel...
...
...
...che è semplicemente andato a insabbiarsi, provocando l'ingresso della safety car!
Vari piloti sono andati ai box, ma non l'ha fatto Cian Shields (AIX) ritrovandosi quinto dietro a Fornaroli, Martins, Goethe e Minì, venendo tuttavia superato molto in fretta dai piloti retrostanti e scivolando abbondantemente fuori dalla zona punti.
Con la vettura di Sami Megetounif (Trident) ferma al penultimo giro, la gara è successivamente terminata in regime di safety car. Fornaroli, Martins e Minì, autore di un sorpasso su Goethe dopo il precedente restart, hanno chiuso sul podio, seguiti appunto da Goethe, Martí, Stanek, Dunne e Miyata a completare la zona punti.
John Bennett (Van Amersfoord) ha chiuso nono davanti a Crawford, con a seguire Joshua Durksen (AIX) e Rafael Villagomez (Van Amersfoort). Shields ha portato a casa un 13° posto davanti a Max Esterson (Trident), Sebastian Montoya (Prema), Dino Beganovic (Hitech), con ultimo classificato Lindblad. Kush Maini (DAMS) risulta essere giunto al traguardo ma con meno del 90% della percorrenza.

In una domenica piovosa, le posizioni di testa sono rimaste invariate nelle prime battute della feature. Dunne, Miyata, Stanek, Martins e Lindblad erano i primi cinque nel primo stint, con Martins che collezionava penalità per track limits. Tra Martí e Fornaroli, nel frattempo, ci sono stati duelli per la sesta piazza e più indietro qualche pilota che riusciva a rimontare posizioni.
Intorno a metà gara quasi tutti hanno iniziato a rientrare ai box, poco dopo la pioggia ha iniziato ad aumentare, con un testacoda di Browning senza conseguenze eccetto avere perso posizioni. Dopo la sosta, Stanek era davanti a Miyata, ma Lindblad ha in seguito superato entrambi portandosi secondo e Browning è risalito al quinto posto.
La pioggia è diminuita di intensità e non abbiamo avuto intoppi finché Montoya non è finito in testacoda rimanendo fermo ed è entrata la safety car, durante la lunga presenza della quale Goethe si è anche ritirato per un guasto al motore con la macchina in pendenza e costretto a non spostarsi per evitare che questa si spostasse da sola.
Con due giri d'anticipo, la gara è stata redflaggata, con Dunne che ha tagliato per primo il traguardo, ma scivolato al nono posto per una penalità legata a un'infrazione nella procedura di partenza, Lindblad secondo al traguardo è stato invece squalificato per irregolarità tecniche. Ha vinto quindi Stanek davanti a Miyata, Browning, Fornaroli, Minì, Beganovic, Martins, Dunne e Cordeel in zona punti. Seguivano Durksen, Bennett, Goethe, Villagomez, Megetounif, Esterson, Crawford, Verschoor, Shields, Maini e Montoya.

Una settimana dopo all'Hungaroring, Stanek ha conquistato la pole position precedendo Fornaroli, Crawford, Browning, Durksen, Goethe, Martins, Lindblad, Dunne e Martí a completare la zona reverse grid, con quest'ultimo scattato dalla pole nella sprint race.
Un contatto tra Minì e Stanek ha mandato questo nelle retrovie e in seguito l'italiano ha dovuto scontare una penalità, mentre davanti Martí era in testa davanti a Lindblad, con il quale nelle fasi iniziali della gara c'è stato un duello ruota contro ruota che si è concluso con Martí che, persa la posizione, se l'è ripresa.
I due sono stati piuttosto vicini fino a gara inoltrata, quando Lindblad ha iniziato ad avere problemi legati alla gestione gomme, è stato superato da Dunne e ha dovuto gestire il terzo posto dagli attacchi degli inseguitori, posizione nella quale si trovava ancora quando a pochi giri dalla fine è entrata la safety car per la vettura di Montoya ferma dopo un'avaria. Al restart, tra i primi due c'è stato un duello piuttosto acceso.
Martí, Dunne e Crawford hanno chiuso nelle prime tre posizioni, mentre Lindblad persa la terza piazza ha chiuso quarto al traguardo seguito da Browning. Entrambi hanno però rimediato delle penalità per track limits e a terminare in zona punti sono stati Martins, Fornaroli, Verschoor, Goethe e Beganovic.
Maini nono ha preceduto Lindblad, mentre Durksen undicesimo ha preceduto Browning, con a seguire Stanek, Minì, Miyata, Cordeel, Megetounif, Villagomez, Esterson, Bennett, Shields.

Nella feature race - avviata dietro pa safety car vista la pista bagnata, anche se ormai le condizioni erano di asciutto - il duo Stanek/ Fornaroli ha mantenuto le prime due posizioni staccando gli inseguitori, in primis Crawford uscito vincente da un duello con Browning. Dopo pochi giri c'è stata una virtual safety car per la vettura di Cordeel rimasta ferma dopo una grossa fumata di motore e dopo ancora una ulteriore con Martins fermo lungo il tracciato sempre per un guasto.
In occasione della sosta, Fornaroli è passato davanti a Stanek con un overcut, ma è risultato che abbia commesso un eccesso di velocità in pitlane, procacciandosi una penalità di cinque secondi post-gara. Nel frattempo abbiamo salutato Bennett dopo che ha danneggiato la vettura in un contatto con Maini, terzo ritirato della gara.
Nel secondo stint, Fornaroli è riuscito ad allungare nei confronti del compagno di squadra Stanek, disdaccandolo di ben oltre cinque secondi e conservando quindi la prima posizione. Il podio è stato completato, sul gradino più basso, da Crawford. Hanno chiuso in zona punti anche Browning, Verschoor, Lindblad, Beganovic, Goethe, Dunne e Martí. Seguivano Maini, Durksen, Villagomez, Megetounif, Montoya, Shields, Minì, Miyata, Esterson.

CLASSIFICA PILOTI: Fornaroli 154, Crawford 137, Verschoor 135, Browning 125, Dunne 124.


domenica 3 agosto 2025

Formula 1 2025: #14 Commento al Gran Premio d'Ungheria

03.08.2025 - Hungaroring // Reduci da una qualifica in cui nel corso di un sabato pomeriggio di mezza estate, di colpo un urlo ha interrotto la quiete pubblica: "DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINOHHHH!!!11!!!11!! RIPARA FORBICI, ARROTA COLTELLI, MA SOPRATTUTTO LA METTE IN POLE POSITION! POLE POSITION! POLE POSITION!"
Si narra che simili schiamazzi fossero necessari per coprire il verso inequivocabile che proveniva dall'abitacolo della Ferrari numero 16: "Cra, cra, cra."
CL: "Leva subito quelle zampette intralcianti dal volante e stai al posto tuo!"
La rana: "Il mio posto è esattamente dove sono ora, con le zampe sul volante E LA METTO IN POLE POSITION! POLE POSITION! POLE POSITION!!!11!!11!!"
CL: "Oh my Sebby spin, sono troppo giovane per affrontare tutto ciò. Almeno avresti potuto aspettare che diventassi un vecchio bollit-..."
LH: "Orrorehhhh!!11!!11!!"
CL: "Il fatto che tu abbia detto alla stampa una cosa tipo 'SoNo iO Ke FaCç1O SkYkO e Se iN FeRrArY HaNnO Qu4LkOsA iN KoNtRaRi0 PoSsOnO SoStYtUiRmY' oppure la tua stessa qualifica?"
LH: "Il bollito. Gli animali non dovrebbero essere macellati e cotti, ma appropriarsi delle nostre vetture e guidare al posto nostro."
CL: "Lo stanno già facendo, ma qui dietro di me ci sono Piastri e Norris, non dirlo forte, non vorrei bloccare loro la crescita. Poi segue Russell con tutte le sue -L e un vecchio come Alonso."
LH: "Ho visto che dietro di lui c'è anche Strollino. Meglio parlare piano, che non gli venga voglia di comprarsi un allevamento di mucche. A proposito, vedo che Bortoleto per contrastare l'allevamento dei bovini si è messo settimo davanti a Verstappen, Lawson e Hadjar. Io invece non ho fatto la Q3 nonostante i miei fan dicessero che avevo le posizioni di vertice in tasca."
CL: "Hanno venduto la pelle dell'orso senza prima averlo catturato."
LH: "Non ci sono riuscito nemmeno io."
CL: "Sì, infatti ho visto che Bearman è undicesimo."
LH: "Domani gli partirò accanto, cercherò di fare qualcosa."
Seguivano Sainz, Colapinto e Antonelli a completare gli usciti in Q2, mentre prima erano andati fuori Tsunoda, Gasly, Ocon, Hulkenberg e Albon. Tsunoda sarebbe però partito dalla pitlane senza che questo compromettesse la sua gara.

Alla partenza, Leclerc ha mantenuto la posizione mentre le McLaren sono arrivate affiancate subito dietro. Norris ha dovuto rallentare, venendo superato da Russell e Alonso, superando Alonso di lì a poco e mettendosi a caccia di tutte le -L di Russell, ma senza effetto.
Bortoleto e Verstappen nel frattempo hanno superato Strollino, Bortoleto è stato notato per falsa partenza, ma la cosa si è conclusa in un nulla di fatto, mentre Hulkenberg è invece stato penalizzato per la stessa ragione.
A un quarto di gara si sono fermati, nell'ordine, Piastri, Leclerc e Russell. Le posizioni, al loro rientro in pista, erano Leclerc, Piastri, Alonso che ancora non si era fermato, Bortoleto che non si era fermato, Russell. Norris al momento stava proseguendo, cosa che ha permesso di avere una telecronaca in cui si parlava di strategie - una sosta vs due - invece di avere un focus su eventuali teorie del kompl8 che spiegassero come mai un certo losco individuo in tuta rossa non stesse neanche lontanamente viaggiando verso la top-ten.
Precipitato originariamente nelle retrovie dopo la sosta, Verstappen è andato a raggiungere Hamilton che ancora non si era fermato. Era l'unico partito sulle hard ed era a novanta. Poi ha guardato negli specchietti e ha visto il suo vecchio rivale.
LH: "Triggered."
MV: "Comunque io sono il giovane rivale. Il vecchio sei tu."
LH: "Triggered al quadrato."
MV: "E ora ti vedo andare per prati."
LH: "Triggered al cubo."
Verstappen è risalito di diverse posizioni, ma in un secondo momento si sarebbe fermato per una seconda sosta, ritrovandosi di nuovo in bassa top-ten, senza tuttavia la presenza di Hamilton lì nei pressi visto che questo si sarebbe fermato per la sua unica sosta.
Poco prima di metà gara sono andata in bagno e quando sono tornata Leclerc, Piastri e Russell erano 1/2/3 in quanto Norris si era fermato ai box. Via radio si vaneggiava di andare fino a fine gara: le strategie creative contro la macchina, peccato che poi la macchina fosse destinata a vincere contro la creatività. Leclerc è rientrato ai box per evitare l'undercut di Piastri, che però non si è fermato.
Russell si è fermato con tutte le sue -L, invece di perdere tempo bloccando Norris per favorire la cavalcata dell'arrotino come suggerito invece dal Vanz. Ma Leclerc poteva ancora giocarsi la vittor-... ah no.
OP: "L'ho superato stando in bilico su due ruote. Forse era impegnato ad arrotare un paio di forbici."
Vanz: "Eppure io ero assolutamente certo che avrebbe superato Norris."
OP: "Ci provo io, sempre ammesso che tutti i backmarker che abbiamo davanti abbiano la decenza di non trasformarci in due sottilette mentre li doppiamo."
I backmarker: Antonelli, una Toro Rosso di Faenza, Hamilton.
LH: "Triggered."
Voce fuori campo: "Cra, cra, cra."
CL: "Perché la rana adesso si è impossessata del ruolo di voce fuori campo, invece di aiutarmi a stare davanti a Russell e a tutte le sue -L?"
GR: "Non saprei, ma tu stai girando alla cazzum mentre tento di sorpassarti. Non preoccuparti, farò molto presto, quindi dopo potrai sprofondare tranquillamente nel nulla cosmico."
Leclerc ha coronato la giornata con una penalità per "erratic driving" che comunque non ha impattato sul risultato finale ma spicca per la sua denominazione altisonante, mentre nei giri conclusivi Piastri non ha impattato contro Norris ma a un certo punto ha fatto un tentativo di buttarsi a cannone che, dato che erano le 19.30 sulla TV dei povery, mi ha impedito di apparecchiare la tavola in tranquillità.


In sintesi le McLaren hanno fatto 1/2 con un duello pittoresco nel finale e, dopo che il Vanz a inizio settimana aveva scritto un post su instagram in cui faceva notare che Piastri somiglia a Bruce McLaren(?) e che il team era sul punto di vincere la numero 200, devo dire che non sarà come ascoltare Mazzoni, ma come gufatore seriale sta iniziando a cavarsela abbastanza bene.

RISULTATO: 1. Lando Norris (McLaren), 2. Oscar Piastri (McLaren), 3. George Russell (Mercedes), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Fernando Alonso (Aston Martin), 6. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 7. Lance Stroll (Aston Martin), 8. Liam Lawson (Racing Bulls), 9. Max Verstappen (Redbull), 10. Kimi Antonelli (Mercedes), 11. Isack Hadjar (Racing Bulls), 12. Lewis Hamilton (Ferrari), 13. Nico Hulkenberg (Kick Sauber), 14. Carlos Sainz (Williams), 15. Alexander Albon (Williams), 16. Esteban Ocon (Haas), 17. Yuki Tsunoda (Redbull), 18. Franco Colapinto (Alpine), 19. Pierre Gasly (Alpine), Rit. Oliver Bearman (Haas) /// Gasly 17° al traguardo è stato penalizzato per in incidente con Sainz, Bearman si è ritirato ai box per un guasto a circa due terzi di gara.




sabato 2 agosto 2025

Indycar 2025: #14 Gran Premio di Monterey

Nello scorso fine settimana si è svolto il quarto appuntamento di fila in quattro weekend consecutivi - cinque se si considera il double header disputato in precedenza - del campionato di Indycar, sul circuito di Laguna Seca.
La pole posizion è stata conquistata da Alex Palou, seguito da Pato O'Ward, Colton Herta, Josef Newgarden, Will Power, David Malukas, Christian Lundgaard, Graham Rahal, Louis Foster, Marcus Armstrong, Christian Rasmussen, Felix Rosenqvist, Scott McLaughlin, Kyffin Simpson, Marcus Ericsson, Nolan Siegel, Rinus Veekay, Kyle Kirkwood, Scott Dixon, Santino Ferrucci, Jacob Abel, Alexander Rossi, Conor Daly, Callum Ilott, Robert Shwartzman, Sting Ray Robb e Devlin Defrancesco.
Palou ha mantenuto la prima posizione nei confronti di Herta, mentre dietro di loro si è visto Daly girare per le vie di fuga così come una delle Prema non meglio identificate. Subito dopo c'è stato un incidente tra Simpson, in livrea estremamente variopinta, e Rosenqvist, in livrea ancora più variopinta, che pareva generata da una sintesi di tutte le livree Benetton viste in Formula 1 nel corso degli anni '90.


È entrata la safety car, dopo la quale abbiamo avuto qualche altro giro con Palou in testa, seguito da O'Ward e Newgarden, fino a un ulteriore incidente di Abel che ha innescato un nuovo ingresso della safety car.
Qualcuno è andato ai box, ma nessuno dei piloti di testa, che si sono riversati in pitlane per il primo pitstop, quando Veekay è andato a sbattere, prima dell'ingresso della safety car in pista. Non l'ha fatto Siegel, che per vari giri ha fatto il figo davanti a tutti prima di essere superato dai piloti di testa.
Dopo avere riconquistato la leadership, Palou è rimasto in testa senza intoppi, mentre a gara inoltrata abbiamo visto Ericsson insabbiato ed è passato un po' prima che la gara venisse neutralizzata. Al restart, Palou era ancora davanti a tutti, precedendo Lundgaard. Abbiamo visto una fugace sbinnata di Siegel e poi, in seguito, Ferrucci insabbiato e nuovo ingresso della safety car.
Al momento del restart mancavano ormai una manciata di giri, nel corso dei quali non sono successi particolari stravolgimenti e il leader del campionato è andato a procacciarsi la vittoria, dopo non essere mai stato messo in discussione.

RISULTATO: 1. Palou/ Ganassi, 2. Lundgaard/ Arrow McLaren, 3. Herta/ Andretti, 4. O'Ward/ Arrow McLaren, 5. Dixon/ Ganassi, 6. Ilott/ Prema, 7. Power/ Penske, 8. Armstrong/ Meyer Shank, 9. Rasmussen/ Carpenter, 10. McLaughlin/ Penske, 11. Newgarden/ Penske, 12. Rahal/ Rahal Letterman, 13. Malukas/ Foyt, 14. Daly/ Juncos, 15. Rossi/ Carpenter, 16. Kirkwood/ Andretti, 17. Foster/ Rahal Letterman, 18. Siegel/ Arrow McLaren, 19. Robb/ Juncos, 20. Defrancesco/ Rahal Letterman, 21. Shwartzman/ Prema, 22. Ferrucci/ Foyt, 23. Veekay/ Coyne, 24. Rosenqvist/ Meyer Shank, Rit. Ericsson/ Andretti, Rit. Abel/ Coyne, Rit. Simpson/ Ganassi.



venerdì 1 agosto 2025

Formula E 2025: #13 e #14 eprix di Berlino // #15 e #16 eprix di Londra

Due settimane prima del gran finale, quindi ormai venti giorni fa, si è svolto l'eprix di Berlino, un double header nel corso del quale Oliver Rowland ha vinto il titolo con anticipo, mentre nello scorso fine settimana si è svolto invece l'eprix di Londra, un altro double header, che ha messo fine alla stagione.
A Berlino abbiamo avuto questa line-up:

PORSCHE/ Pascal Wehrlein - Antonio Felix Da Costa
MASERATI/ Stoffel Vandoorne - Jake Dennis
CUPRA/ David Beckmann - Dan Ticktum
ENVISION/ Robin Frijns - Sebastien Buemi
MCLAREN/ Taylor Barnard - Sam Bird
DS PENSKE/ Maximilian Gunther - Jean-Eric Vergne
JAGUAR/ Mitch Evans - Nick Cassidy
LOLA/ Lucas Di Grassi - Zane Maloney
NISSAN/ Sergio Sette-Camara* - Oliver Rowland
MAHINDRA/ Felipe Drugovich* - Edoardo Mortara
ANDRETTI/ Jake Dennis - Nico Muller

Sette-Camara e Felipe Drugovich hanno gareggiato sostituendo Norman Nato e Nyck De Vries impegnati nella 6 Ore di Sao Paulo, i quali sarebbero tornati per l'eprix di Londra, in cui abbiamo avuto la line-up che aveva contraddistinto tutti gli altri eventi della stagione.

BERLINO I: in una giornata bagnata, Evans e Frijns affiancati in prima fila, Rowland terzo con accanto a sé Hughes. La gara è iniziata con Dennis che è rimasto fermo sulla griglia e costretto al ritiro.
Rowland ha perso alcune posizioni nella prima parte di gara, cosa che è successa anche a Frijns in un secondo momento.
Era la gara con sosta obbligatoria per il pitboost, ma una volta archiviata questa faccenda c'è stato altro di cui discutere.
Un contatto tra Drugovich e Beckmann ha portato all'ingresso della safety car e in seguito il leader del campionato Rowland è stato ugualmente coinvolto in un incidente, venendo costretto al ritiro e procacciandosi anche cinque posizioni di penalità in griglia per la gara del giorno seguente.
Evans ha vinto davanti a Wehrlein, Mortara, Barnard, Cassidy, Gunther, Buemi, Muller, Ticktum e Da Costa.

BERLINO II: Wehrlein e Ticktum sono partiti 1/2, mentre Rowland per effetto della penalità da terzo che era si è ritrovato ottavo. Wehrlein era davanti nelle prime fasi, mentre Rowland rimontava alcune posizioni.
In testa alla gara, in un secondo momento, abbiamo trovato Barnard, leader quando è entrata una safety car per la vettura ferma di Buemi e poi poco dopo un'altra per un incidente tra Bird e Muller.
Nel finale le vetture erano tutte talmente vicine che per andare ad attivare l'attack mode le vetture di testa perdevano mediamente una dozzina di posizioni, con l'intera collettività convinta che tutto ciò sia eccitante.
La vittoria è andata infine a Cassidy, con Dennis e Vergne a podio. Il quarto posto è stato sufficiente a Rowland per portarsi a casa il titolo, e hanno completato la top-ten Evan, Barnard, Drugovich, Da Costa, Sette-Camara e Hughes.

LONDRA I: Evans, De Vries, Wehrlein e Ticktum occupavano le prime due file, pronti per una gara fatta di tunnel interminabili e di uscite alla luce del giorno con tanto di obbligo di pitboost. Evans è stato il leader iniziale, ma svettano di più le trashate, tipo quando qualcuno rimane fermo e si innesca un ingorgo con tanto di contatti minori, a onore del vero senza che capitassero danni troppo grossi.


Mentre si andava verso il pitboost, il leader era De Vries, il quale dopo la sosta ha subito il sorpasso di Cassidy in un duello in cui questo aveva l'attack mode. Poi, un contatto tra Ticktum e Dennis, che sono ripartiti... almeno finché Ticktum non è finito contro le barriere.
Scampato il pericolo di terminare la gara in safety car, Cassidy ha conservato il vantaggio per andare a vincere con De Vries e Wehrlein sul podio. Seguivano Vandoorne, Vergne, Mortara, Frijns, Dennis, Nato ed Evans a completare la zona punti.

LONDRA II: Ticktum ha fatto il miglior tempo, ma causa penalità per incidente nel gran premio precedente, Cassidy è partito dalla pole position davanti a Gunther, Evans e Wehrlein, mantenendo la prima posizione al via e nella prima parte della gara, neutralizzata un po' prima della metà a seguito di un incidente tra Nato e Barnard. Pochi giri dopo è avvenuto un altro incidente, con Rowland che è finito a muro.
Nel finale abbiamo avuto *drama* tra compagni di squadra, in quanto pendevano cinque secondi di penalità sulla testa di Evans, secondo dietro a Cassidy, e si è lamentato alla radio del fatto che Cassidy non l'abbia lasciato passare facendolo allungare sugli inseguitori, cosa che pare non essere stata chiesta a Cassidy.
Mentre Bird ha finito la sua ultima(?) gara di Formula E con una foratura, Cassidy - che con i punti conquistati a Londra si è portato secondo davanti a Wehrlein in classifica piloti - ha vinto davanti a De Vries, Buemi e Dennis, con Evans scivolato quinto precedendo, Da Costa, Gunther, Wehrlein, Di Grassi e Beckman. Questo ha conquistato quindi il suo unico punto stagionale, con Maloney che resta l'unico pilota a quota zero.