martedì 22 luglio 2025

La karrierahhhh di Vettel è finita a Hockenheim nel 2018!!!11!!!11!! mi ha detto un capiscer che non ha imparato a imparare

Una delle cose che trovo disdicevoli del modo di fare informazione a proposito di Formula 1 è che ci sia una linea di pensiero imposta che deve essere assolutamente rispettata, altrimenti gli ultrà ti attaccano come se fossimo ai tempi di Answers Yahoo. Altrimenti quelli che ritieni utenti seri e con cui pensi di avere un rapporto di amicizia magari ti ghostano, perché li hai triggerati. Se dici certe cose sei considerato un eretico da censurare.
Non sto parlando di affermazioni fuori luogo, ma anche di semplici opinioni quali: "Sebastian Vettel faceva cappellate anche prima del GP di Germania 2018, così come dopo ha fatto buone gare, non è cambiato niente in lui, è cambiato semplicemente il modo in cui è stato descritto su reti televisive e giornali". Era esattamente sette anni fa, il 22 luglio, e penso che sappiate tutti a quale episodio io mi stia riferendo. Se non lo sapete, vi invito caldamente a imparare a imparare, giusto per citare un altro fatto accaduto il 22 luglio, ma del 2007.
Ovviamente ciò che ho appena scritto tra virgolette, se fosse il mio pensiero, sarebbe considerato inaccettabile, un po' come se affermassi che Felipe Massa ha fatto cappellate micidiali anche prima della molla in testa, così come dopo ha fatto occasionali performance da urlo, quale per esempio una pole position con la Williams.

Guess what? Penso davvero quello che ho scritto. Lo penso sia di Vettel, sia di Massa, anche se devo ammettere che utilizzare un infortunio grave come discriminante che mette fine al periodo di massimo splendore di un pilota mi sembra un'argomentazione quantomeno sensata, oltre che supportata dalle classifiche. La mia opinione è che siano intervenuti anche molti altri fattori nel suo declino, il quale peraltro non è perdurato fino alla fine della sua carriera, vista l'inversione di tendenza al momento del suo arrivo alla Williams (con la quale, addirittura, nel GP dell'Azerbaijan 2007, prima di ritirarsi per un problema tecnico, si trovava davanti a tutti i piloti che hanno terminato la gara sul podio).
La differenza tra il caso Massa e il caso Vettel è che nel primo caso ci sono stati un infortunio grave e un lungo stop, circostanze che hanno comunque degli effetti, anche se non sempre vita naturale durante. Per Vettel non è accaduto nulla di tutto ciò: è andato a sbattere mentre era in testa a un gran premio, ha urlato dei "fuck", la settimana dopo c'era un altro gran premio e ha continuato a ottenere un numero di podi e vittorie ragionevole in proporzione alla vettura che guidava. Sullo stesso circuito, l'anno seguente, ha anche fatto un podio partendo dall'ultima posizione dopo un problema tecnico durante le qualifiche, una delle sue più grandi rimonte (forse la più grande in assoluto, se si considera che l'altra volta in cui era risalito dall'ultima posizione al podio era su una vettura molto più dominante).
Il problema, a mio avviso, è tutto di narrazione. Stiamo parlando dello stesso pilota che, in precedenza, aveva fatto a sportellate con Max Verstappen ogni tre per due, oppure che aveva tirato la famosa ruotata di Baku a Lewis Hamilton. Il punto è che, prima del GP di Germania 2018, qualunque azione dubbia compiuta da "Crazy Frog" aveva trovato ampia giustificazione almeno nell'universo Ferrari-centrico. Aveva sicuramente ricevuto critiche, ma aveva dalla sua parte un supporto tale che chiunque parlasse contro di lui veniva fatto tranquillamente passare per un rosicone pro-Mercedes o per un bimbominchia pro-Verstappen.

Nell'estate 2018, tuttavia, qualcosa stava cambiando. La narrazione pro-Vettel si stava scontrando sempre più con i rumour a proposito di Charles Leclerc come futuro pilota Ferrari. Inizialmente c'era molto malcontento popolare (qualcuno tirava fuori perfino la storiella di Nicolas Todt come manager), ma è bastato poco affinché divenisse il Nuovo Eroe(C). Ricordo che perfino un'importante testata sportiva aveva scritto che Leclerc aveva battuto i tempi di Vettel in un test, quindi era la prova ultima del fatto che fosse il migliore pilota tra i due.
Il problema è che, se c'era stato un test comparativo tra i due, questo deve essere rimasto ben segreto, dato che sembra non esisterne traccia (e che durante la stagione sono vietati i test). In ultima sintesi, in quel caso e in molti altri, si è scritto o si è detto che Leclerc fosse più veloce di Vettel e in generale un pilota migliore senza che vi fosse ancora stato un confronto diretto.
Nel 2019 si è insistito tantissimo sul fatto che Leclerc stesse avendo risultati migliori di Vettel e sul fatto che Vettel, invece di comportarsi da seconda guida, focalizzato sui propri risultati. Tutto ciò è iniziato in marzo, ovvero parecchi mesi prima che Leclerc superasse Vettel in classifica piloti, cosa avvenuta in concomitanza con il GP d'Italia, disputato in settembre. Per cinque mesi e mezzo, Vettel è stato criticato perché non reggeva il confronto con Leclerc, nonostante in quel momento gli fosse davanti in classifica. È bastato dire e scrivere qualcosa 24/7 e ripeterlo allo sfinimento per convincere una vastità di appassionati di Formula 1 che ciò che si diceva e si scriveva fosse vero. Ciò ha fatto nascere un forte sentimento anti-Vettel, che ha risparmiato quasi soltanto i bimbiminchia che lo tifavano di default. Anche molti ferraristi che negli ultimi anni hanno rivalutato la figura di Vettel sono stati in larga parte suoi hater accaniti, anche se adesso lo negano. Anche in questo caso basta dire che loro l'hanno sempre amato e supportato perché diventi vero.

Personalmente sono stata una grande critica di Vettel in Ferrari e sono abbastanza convinta di essere nel giusto nelle mie valutazioni negative. L'unica cosa che sento di avere toppato è stata la mia certezza, esistente ai tempi, che un pilota migliore di Vettel avrebbe vinto il mondiale nel 2017 e nel 2018, o almeno uno dei due. Al giorno d'oggi non ne sono affatto sicura, anzi, ritengo molto probabile che, chiunque ci fosse stato al posto di Vettel, non avrebbe vinto quel mondiale.
Obiettivamente parlando, con la sola eccezione degli anni 2000, essere un pilota Ferrari ed essere messo nelle condizioni di non avere speranze di vincere il titolo è un meccanismo che va avanti da 45+ anni e non sono affatto convinta che essere un pilota migliore di Vettel fosse sufficiente per un'inversione di tendenza.
Aggiungerei che, dopo la fine della sua epoca vincente e dopo che ha messo al mondo dei figli senza nome ben coperti dal sacchetto di carta, la sua immagine pubblica è cambiata e che da enfant prodige altezzoso è passato molto ad avere l'aria da persona comune.
Capisco in gran parte l'atteggiamento favorevole nei suoi confronti, anche se, come in altre circostanze, preferirei di gran lunga che si dicesse "quando stava in Ferrari lo schifavo, ma ho cambiato idea" piuttosto che dire "l'ho sempre sostenuto" quando si è fatto l'esatto contrario ai tempi in cui era da colti schifare Vettel piuttosto che incensarlo.

Purtroppo, da molto tempo a questa parte, sembra che, se si è rilevanti abbastanza da avere un pubblico, basti poco per imporre una narrazione. Basta filtrare le informazioni, scrivere solo quello che serve per indurre a formulare un certo pensiero.
Esempio estemporaneo, che nulla ha a che vedere con Vettel: è stato di recente il compleanno di Giovanna Amati e, in qualità di ultima donna in Formula 1, la sua carriera è stata ripercorsa in innumerevoli post. La sua presenza nella massima categoria è tendenzialmente così sintetizzata: "al volante della modesta Brabham, prese parte a tre gran premi senza riuscire a qualificarsi, prima di essere sostituita da Damon Hill, che ugualmente non si qualificò in sei occasioni su otto".
Esprimendo tutto il rispetto possibile nei confronti di Giovanna Amati - dei cui esordi purtroppo si trova poco e niente, visto che si parla di formule minori dei primi anni '80, mentre si trova parecchio sulla Formula 3000, nella quale non sembra abbia mostrato risultati che facessero pensare che fosse pronta per la Formula 1 (un settimo posto in gara come miglior risultato e nessun punto in quattro stagioni) - trovo molto fuorviante lasciare pensare che le sue prestazioni si equivalessero con quelle di un pilota che poi ha ottenuto oltre venti vittorie e un titolo mondiale.
La stessa Amati dovrebbe avere affermato che la monoposto che guidava era più scadente di quella del compagno di squadra Eric Van De Poele, quindi non vorrei stare a sindacare sulle ragioni per cui nei tre tentativi di qualifica abbia sempre preso tra i tre e i cinque secondi di distacco da lui. Tuttavia vorrei segnalare che, quando Hill è salito sulla stessa macchina che la Amati aveva guidato, nella peggiore delle occasioni è stato battuto di un secondo e mezzo, mediamente il gap tra i due era piuttosto equilibrato e non è che fosse un confronto a senso unico (tanto che, se Van De Poele è andato in griglia una volta ai tempi in cui faceva coppia con la Amati, Hill è andato in griglia una volta in cui Van De Poele non era qualificato come sempre). Non è che non qualificarsi con un tempo rispettabile e non qualificarsi faticando sistematicamente a tenere la vettura in strada sia esattamente la stessa cosa, ma vedo che è molto diffuso dipingerlo come tale.


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