sabato 9 febbraio 2013

Commento ai test pre-stagionali: Jerez, 5-8 febbraio 2013


Sììììì! Dopo una paziente attesa finalmente inizia a sentirsi aria che sa di Formula 1! Infatti nelle ultime due settimane siamo stati deliziati dalle prime presentazioni delle nuove monoposto, successivamente dalle altre presentazioni delle nuove monoposto e poi dai test!

Tutto inizia con la presentazione della prima vettura: «Piacere di conoscervi, io sono la nuova Lotus sulla quale Grosjean terrorizzerà gli avversari in partenza Raikkonen e Grosjean gareggeranno nel 2013! Come vedete ho sempre i colori della John Player Special pur non essendo sponsorizzata dalla John Player Special, ho il gradino inguardabile anche quest’anno e ho delle parti aerodinamiche rosse. Ah, come vedete c’è anche scritto “Kimi” sulla presa d’aria, scopiazzato dalla McLaren quando fu abbandonata dalla West.»
Un codice a barre intanto si chiede perché la John Player Special e la West possano essere nominate esplicitamente in questo commento.

Poi arriva la McLaren sulla quale Button cercherà di conquistare il mondo mentre anche Perez su tale mezzo si scontrerà valorosamente contro Maldonado contro i suoi avversari, con la sua collezione di sombreri e di peperoncini messicani sempre in bella vista.
Colpo al cuore: c’è Perez al posto di Hamilton, mi sento mancare! Fin da quando ho memoria ricordo di avere sempre visto Hamilton sulla McLaren e non posso fare a meno di questa unione!
* Specifichiamo: intendo dire che collego i primi ricordi di Hamilton alla McLaren, non che quando ho iniziato ad avere memoria della Formula 1 c’era Hamilton in McLaren: mancava ancora una buona quindicina d’anni a quel momento.
A proposito di Hamilton, apriamo una parentesi: quando ero in quinta superiore (anno 2006/2007) verso dicembre c’era il ragazzo seduto nel banco davanti a me – che tra parentesi è anche uno dei miei migliori amici e che condivide la data del proprio compleanno con Tony Kanaan – che si dimenticava sempre il nome del futuro pilota McLaren. Sul blocchetto su cui ogni tanto scriveva i suoi appunti (su cose tipo il fatto che il 25 aprile era la festa della liberazione, il 1° maggio la festa del lavoro e il 2 giugno la festa della repubblica, per paura di dimenticarsi) gli scrissi testualmente, a caratteri cubitali: “Il nuovo pilota della McLaren si chiama Lewis Hamilton e ha 21 anni.”
Azz, se era giovane Gigino all’epoca! Va beh, alla fine anch’io avevo 18 anni all’epoca, invece adesso ne ho 24 e, anzi, qualche giorno dopo il gran premio di Montecarlo e la 500 miglia di Indianapolis ne farò 25.
Torniamo a noi. La nuova McLaren a mio parere è una figata pazzesca, tutta arrotondata dietro, dove le altre sono squadrate. È ottima, è ottima, è ottima! Davvero bellissima!
Ho già pronosticato, tra l’altro, chattando su MSN (sì, King, con te! – e anche tu condividi il tuo compleanno con Tony Kanaan) una vittoria di Button della prima gara stagionale. Se così non dovesse essere, però, non diteglielo: non vorrei che mi aspettasse sotto casa con la bottiglia rotta in mano urlando: “SUTIL RULES!”...

È poi arrivata la presentazione della Ferrari che è tutta rossa (ma va? ci scommetto che non ve lo immaginavate!) e che è abbastanza squadrata. Con l’ingaggio di De La Rosa come terzo pilota ai miei occhi hanno conquistato punti simpatia (solo perché DLR rientra nella top-non-so-quanto dei miei piloti preferiti), ma difficilmente riusciranno a conservarli molto a lungo, visto l’andazzo generale degli anni post-Todt.
Ma va beh, l’ombra di Todt c’è sempre e dopo la gente che si è lamentata per anni di Massa e Nicholas Todt si sta già lamentando dell’arrivo di Jules Bianchi nel 2014 (quando potrebbe arrivare allo stesso modo in cui è arrivato Perez nel 2013) perché ha lo stesso manager. Avere Nicholas Todt come manager pare essere un requisito fondamentale per stare in Ferrari, se c’è quello in Ferrari ci sei di sicuro. A chi sbandiera ai quattro venti questa grande verità consiglio di fare attenzione: quel tizio con gli occhiali rossi che tiene una bottiglia in mano all’angolo della strada potrebbe essere in disaccordo con voi, dato che perfino la Toro Rosso l’ha messo a piedi già da molto tempo...
Va beh, finiamola di parlare di quelli che screditano le future prestazioni di Bianchi in Ferrari senza sapere nemmeno se guiderà mai la Ferrari e passiamo oltre.

La Sauber è grigio argento ma non c’è rischio di confonderla con la Mercedes che è grigia e verde acqua (e nelle foto della presentazione io come un’ebete guardo e mi chiedo “ma Schumacher?”, segno che sarà molto difficile adattarmi all’assenza di un certo Grande Vecchio), mentre la Redbull... OMG! È giunto il momento di un altro colpo al cuore: è blu e viola! Gli occhi mi brillano non appena la vedo! Mi ricorda puntualmente la Simtek del 1994 e 1995! Purtroppo c’è il toro della Redbull invece del logo di MTV e non ci sono gli specchietti azzurri, ma non si può avere tutto dalla vita. Però è spettacolare riavere sulla griglia di partenza delle vetture di un colore del genere... anche se ci sarà probabilmente una piccola differenza: all’epoca le vetture blu/viola erano sul fondo della griglia; non credo che accadrà di nuovo.

Poi c’è la Force India, che è dello stesso colore dell’anno scorso, presentata dal solo Paul Di Resta in quanto il secondo pilota non è ancora stato ufficializzato; probabilmente in attesa di farlo nel momento propizio: il gran premio del Brasile a novembre. Anzi, no, il gran premio dell’India, confondendo Mazzoni che non avrà spazio per aggiungere anche questa informazione ai millemila cenni biografici sul sommo Vijay.
Ma non critichiamo troppo la Force India: non ci saranno talenti indiani questa stagione (Karthikeyan forse passa in Indycar dove avrà sicuramente modo di fare sfaceli e di dominare; d’altronde non essendoci Liuzzi, magari otterrà ottimi risultati nel torneo di briscola made in USA a cui la Indycar fa da contorno) quindi dobbiamo accontentarci del team indiano, oltre che delle proprietà e dei debiti del suo titolare.

La Toro Rosso non rivela grandi sorprese, mentre la Caterham è inguardabile non mi aggrada particolarmente. Non si può dire lo stesso della Marussia: quella la trovo molto affascinante! È rossa e nera come l’anno scorso, ma fortunatamente non è a righe come quella dell’anno scorso. Per dirla come va detta, il colore attuale le sta benissimo a mio avviso... e poi è arrotondata tipo la McLaren invece che squadrata come tutte le altre vetture.
La Caterham, comunque, ha cambiato verde. Se non fosse per l’orrido gradino, un minimo di soddisfazione avrei addirittura potuto provarla, la tonalità color smeraldo brillante non è poi così male. Ciò che mi provoca un colpo al cuore è però questo: vista l’assenza di Petrov, non so chi sia attualmente il pilota più alto. Mazzoni, help me!
Le prospettive della Caterham e della Marussia sembrano essere le seguenti: orfane della HRT a fare da fanalino di coda, si contenderanno il ruolo di penultima forza del mondiale. Non è ben chiaro quali siano le loro ambizioni per questa stagione; personalmente spero di vedere i piloti della Caterham lottare per le zone basse della zona punti nel 2013 e spero che possa accadere anche ai piloti della Marussia (intendo dire che spero che anche i piloti della Marussia possano riuscire a vedere con i propri occhi i loro avversari della Caterham in zona punti; cosa non scontata visto quanto ha già combinato la Marussia con portelloni di camion spalancati e piste di aeroporti).
Ovviamente le mie preferenze vanno nei confronti di Carletto Piccolo, è bene ricordare il motto “WE BELIEVE IN PIC” dovuto a certi pronostici relativi a Pic come primo ritirato; primo pilota più gufato dal Forum F1GC nel gioco dei pronostici, che nei primi tempi si è conteso con Bruno Senna questo primato, battendolo considerevolmente. Dal momento che Bruno ha preso il proprio rasoio ed è andato a stanare Heidfeld per rasargli la barba e si è trasferito in un altro campionato (è passato dal campionato di briscola a quello di Scala 40), Pic non dovrà più combattere assiduamente a colpi di baguette per conquistarsi il primato fin da subito, ce la farà in automatico. Chilton e Razia, però, stanno già agitando le baguette a loro volta; cosa vietata dal regolamento della briscola (a cui la Formula 1 fa da contorno) non essendo francesi.

Manca qualcuno all’appello? Pare di sì: si tratta della Williams, che presenterà la propria vettura il 19 febbraio in occasione dei prossimi test. Ma attenzione, è stato comunicato che, prima di quei test, la vettura nuova sarà testata da Susie Wolff, questo significa che con un po’ di fortuna si potrebbero trovare foto della nuova vettura in anticipo rispetto al 19 febbraio. L’unico problema è che non siamo tenuti a sapere in quale data la Lupa farà esordire la nuova Williams. Ho già provato a cercare su google, ma al momento non ci sono informazioni in proposito. Non ci resta che attendere e sperare che la Williams non abbia il gradino e che il mondo si renda conto di una grande verità: se non fosse per il piccolo dettaglio che Kovalainen è uomo e la Wolff è donna (stavo per scrivere il contrario – e questo è preoccupante), Susie sarebbe identica a Kovalainen. A proposito di Kovalainen, non ho ancora avuto l’onore di sapere che cosa farà quest’anno. Idem per Petrov, che ci tengo a ricordarlo era il pilota più alto della F1 e uno dei pochi con una manager donna che sembra non rendersi conto che i vestiti attillati che si mette sembrano non stare particolarmente a pennello sulle sue forme un po’ troppo rotonde.

Dopo le presentazioni comunque giunge il momento dei test: niente di significativo, ma comunque si vedono all’opera vari giovani piloti come Vallteri Bottas, Esteban Gutierrez, Max Chilton, Luiz Razia, Giedo [pronuncia: GHIDO] Van Der Garde e Pedro De La Rosa. Ah, no, Pedro non è esattamente un giovane pilota! Sta di fatto che Ferniiii ai test di Jerez non si vede, perché pare che preferisca ultimare la propria preparazione fisica personale; la vettura è affidata quindi a Felipe Massa e Pedro De La Rosa. Dal punto di vista degli altri team non ci sono sorprese, se non James Rossiter alla Force India.
Leggo il suo nome.
Inizio a spaziare nella mia memoria.
Ehm...
Nessun ricordo trovato.
Chi ca... è Rossiter?!
Mi viene detto (da Gio24) che si tratta – secondo la fonte universale del sapere altresì nota come Wikipedia – dell’ex pilota di riserva della Honda nel 2007 e 2008.
Qui mi è capitata una di quelle cose che possono capitare soltanto una volta nella vita: ho collegato la Honda del 2007 e 2008 a Anthony Davidson.
Mi sono chiesta perché.
Perché dovesse ricordarmi Davidson quando non correva per quel team?
No, no, niente affatto: mi sono chiesta se fosse umanamente possibile ricordare un pilota tanto anonimo quanto Davidson.
A proposito di Davidson, ho sempre trovato una certa somiglianza estetica tra lui, Scott Speed e Christian Klien. Poi ho realizzato che Klien forse – e lo ripeto: forse – era pilota di riserva della Honda proprio in quel periodo. O forse no: in teoria avrebbe dovuto esserci lui, al posto dell’epico Winkyyy e poi di Yamamoto, al volante della Spyker.
...
...
Okay, basta! Siamo appena all’inizio dei commenti ai gran premi stagionali e sto già nominando piloti che non c’entrano niente (però dovrò informarmi sul dubbio esistenziale di ognuno di noi: che fine ha fatto Markus Winkelhock?), figuriamoci quando a stagione avanzata parlerò di piloti mediocri invece di dare il dovuto spazio alle esaltanti performance di Max Chilton!
A proposito di Chilton e quindi della Marussia, troviamo anche Razia ai test di Jerez. È stato ufficializzato? Non è stato ufficializzato? Tutto questo permane un mistero, uno dei tanti che ruotano intorno alla Marussia. Il dubbio predominante è: Timo Glock – che ha lasciato la F1, destinazione DTM – tornerà mai indietro in un altro team? D’altronde Pic ci ha mostrato che, contrariamente alle nostre aspettative, chi si mette al volante di una Marussia potrebbe avere qualche chance di trovare un ingaggio per la stagione successiva. E non solo Pic ha gareggiato anche dopo: non dimentichiamoci che, al gran premio d’Italia sulla Lotus, come un novello Badoer al volante di una Ferrari, D’Ambrosio ha mostrato grandi cose, la cui principale è la seguente: si può guidare la seconda Lotus anche senza l’intento di buttare fuori avversari in partenza.

È il 5 febbraio e finalmente si alza il sipario. Servono ore di test per decretare due verità:
- Button è stato il più veloce;
- Chilton è stato il più lento.
Nessuno ci fa caso, ma Van Der Garde (A.K.A. Del Giardino) con la sua vettura color smeraldo brillante stacca di parecchio Chiliiii.
Mentre la piccola parte di mondo che si rende conto dell’esistenza della Marussia (sono davvero pochi) prende di mira il povero Max, per questo giovane emergente arriva la consacrazione definitiva: perfino Taki Inoue lo sfotte su Twitter, e questo la dice lunga. Il Sommo Taki infatti si chiede se il binomio Chilton+Marussia arriverà a far peggio del mitico binomio Taki+Simtek.
Suvvia, Taki, non te ne rendi conto? Tu hai già fatto di meglio quando eri sulla Simtek nella tua gara di debutto: ti sei qualificato in ultima posizione facendo sì che ben due vetture più lente rimanessero fuori dalla griglia di partenza! ...C’è solo un piccolo dettaglio: quelle due monoposto in questione erano le Pacific color carta di uovo di Pasqua, ma forse non era il caso di ricordarlo.

Mentre la Caterham si conferma più veloce della Marussia, stavolta con Razia, mercoledì 6 è Grosjean a ottenere il miglior tempo. Probabilmente ce l’ha fa minacciando tutti quanti di buttarli fuori pista se non gli spianeranno la strada...
A parte gli scherzi la cosa che colpisce maggiormente è una mazza da golf che si abbatte sulle teste dei tifosi da bar... ah, no, volevo dire che è il fatto che Ferrari e McLaren, guardando i tempi, sembrano staccate e anche di parecchio dalla vetta. È in questa occasione appunto che i fanboy, incapaci di capire che i test non sono la verità assoluta su quelli che saranno i risultati della stagione, esprimono tutta la loro commozione: hanno ricevuto un segnale divino (indovinate chi gliel’ha mandato?) e hanno udito una voce che, con accento spagnolo, divulgava loro una verità innegabile! La Ferrari prende due secondi dalla Lotus? Ma è ovvio! Se la guidasse Alonso, solo perché è lui, sarebbe in testa alla classifica e anche con un certo vantaggio! Questa constatazione fa sì che molti fanboy rasentino l’orgasmo, cosa peraltro non troppo difficile: se Anthony Davidson fosse il pilota di punta del loro team del cuore, i fanboy avrebbero questo effetto anche solo grazie al suo incredibilmente palloso stile di guida.

Il giorno dopo i fanboy raggiungono finalmente il preannunciato orgasmo mentre sentono una voce dall’accento brasiliano (no, state calmi, non è nonna Isaura affacciata alla finestra della sua villetta situata accanto al circuito di Interlagos, nel cui sottofondo si intravedono le case popolari del progetto Singapura costruite laddove un tempo sorgeva una favela) che urla: “FELIIII RULEZ!”
Massa ha conquistato il miglior tempo con quasi un secondo di vantaggio su Rosberg. Questo significa che Alonso ha concluso – senza parteciparvi – la terza giornata di test con ben quattro secondi di vantaggio su Rosberg e, ovviamente, anche che vincerà il mondiale. I fanboy non lo mettono in discussione. Infatti su Answers Yahoo ci sono utenti che hanno come nickname “Alonso campione del mondo 2013” o cose del genere, nonostante il nickname portato fino a pochi mesi fa (in cui al 2013 si sostituiva semplicemente un 2012) non sia stato esattamente di buon auspicio. È da notare come i fanboy conoscano l’inglese e traducano giustamente “campione del mondo” con “world champion”. Sfortunatamente hanno trovate improbabili su come abbreviarlo e ci si ritrova con nickname tipo “Alonso WC 2013”, che potrebbe essere interpretata in due modi diversi:
- la Ferrari del 2013 farà ca**** e provocherà a Ferniiii quell’effetto;
- l’intossicazione alimentare di Singapore (dal sanscrito “Singapura” – come le case popolari di Interlagos – cioè città del leone, dove c’è una ruota panoramica con ventotto cabine eccetera eccetera eccetera) stavolta toccherà a Ferniiii.
La novità più importante del giovedì, però, è che dopo tutte le mie congetture sulla Caterham più veloce della Marussia, Pic lo prende abbondantemente in quel posto da Chilton. Il mondo è ingiusto... ma anche in un mondo ingiusto non ci resta che credere in Pic!

Arriva il venerdì e si concludono i test di Jerez! Quindi, lettore, corri in freezer a prendere un cremino Algida e divoralo pensando alla luce glaciale emanata dall’unico e inimitabile cubetto di ghiaccio della Formula 1. Se non hai un cremino a portata di mano pagherai con la voce: un sortilegio di renderà muto... Ah, no, i muti possono tranquillamente mangiare gelati ricoperti di cioccolato.
Questa premessa significa che, mentre tutti ci aspettiamo che De La Rosa possa far registrare il miglior tempo (a proposito, nella scala di preferenze dei fanboy, che vedono Massa come meno infinito e Alonso come più infinito, chissà dove si colloca DLR... ah, no, DLR ha sostituito Massa al valore di meno infinito, in quanto implicato nelle e-mail relative ai progetti della Ferrari del 2007, perciò ritenuto inferiore a Massa che con le e-mail in questione non c’entra nulla – i fanboy in questo sono molto coerenti: DLR e Alonso si spedivano quelle e-mail, DLR con l’intento chiaro di danneggiare la Ferrari, Alonso con l’intento chiaro di far sì che la McLaren copiasse la vettura della Ferrari perché lui, ferrarista dalla nascita, si sarebbe sentito altrimenti a disagio).
Nonno Pedro però non fa registrare il miglior tempo. Pazienza, ci consoleremo col fatto che un giorno verranno inventate mutande che raffigurano Max Chilton e lo slogan sarà “nel tuo intimo c’è Chilli”. Comunque è Raikkonen a far segnare il miglior tempo e la Lotus è il primo team ad aver realizzato il miglior tempo in ben due giornate di test.
Seguendo la logica di King (vedi corollario in fondo al commento) abbiamo:
1 miglior tempo per la McLaren;
2 migliori tempi per la Lotus;
1 miglior tempo per la Ferrari.
Da questi numeri si intuisce chi sarà il futuro campione del mondo del 2013: basta sommare 1+2+1 = 4, e implica che il numero 4 è il numero del pilota che vince il mondiale.
Obiezione numero 1: nessun pilota col numero 4 ha mai vinto il mondiale.
Risposta dell’esperto: e allora? Fino al 2008 nessuno aveva mai vinto un mondiale con numero 22.
Obiezione numero 2: il numero 4 ce l’ha Massa.
Risposta dell’esperto: okay, hai vinto tu.

Passiamo alle cose serie: ovviamente anche oggi la Caterham e la Marussia hanno mostrato di non poter puntare a salire in vetta alla classifica. Purtroppo la vita è fatta anche di questo. Sperando che Carletto Piccolo vinca la gara inaugurale, non resta che mettere fine a questo commento e ad attendere che sopraggiunga il 19 febbraio per:
- vedere la nuova Williams;
- vedere i risultati dei nuovi test;
- scrivere un commento sui nuovi test.

Corollario: la cosa più eccitante dei giorni dei test è stata congetturare con King su MSN mentre guardavamo in simultanea un vecchio gran premio d’Austria denominato da lui “gran premio dei giardinetti”, in particolare su chi vincerà il mondiale del 2020.
Mentre io ho proposto Massa al volante di una Force India, lui ha cancellato tutte le mie aspettative (avevo solo sparato a caso) sostenendo che avremmo potuto cogliere messaggi subliminali nel gran premio dell’epoca e tradurli in segnali relativi al 2020 (meglio che non vi dico come siamo arrivati al 2020). Quell’anno si stima che possa vincere il mondiale uno dei seguenti piloti:
- Charles Pic;
- Jean Eric Vergne;
- VERIFICARE NOME (se non sapete chi è, vi basta pensare che è un potenziale futuro alter-ego di Webber);
- un pilota qualsiasi al volante di una monoposto gialla.

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Milly Sunshine