domenica 28 settembre 2025

La storia dell'Osella in Formula 1

In ricordo di Enzo Osella (26 agosto 1939 - 27 settembre 2025) ho deciso di ripercorrere in questo post la storia della squadra di Formula 1 da lui fondata.
Torinese, pilota di rally e di cronoscalata negli anni '50/60, collaboratore di Abarth, ha fondato Osella Corse, inizialmente attiva nelle formule minori, con l'esordio in Formula Ford negli anni '70.
Dopo alcune stagioni in Formula 2, con alcune vittorie per mano dell' "americano di Roma" Eddie Cheever nel 1979, Osella fa il proprio debutto in Formula 1 nel 1980, con davanti a sé una lunga storia: resterà infatti per ben undici stagioni, nel corso delle quali, a onore del vero, otterrà ben poche soddisfazioni.

Nella prima stagione schiera una sola vettura, motorizzata Cosworth: ha il numero 31 ed è guidata proprio da Cheever. Siamo in un'epoca in cui vengono ammesse in griglia meno vetture di quante tentino di qualificarsi, quindi le aspettative non possono essere molto alte. Su quattordici gran premi, la qualificazione arriva solo dieci volte. Arrivano nove ritiri, vedendo la bandiera a scacchi al GP d'Italia, con una dodicesima posizione finale.
Si segnala tuttavia come al GP di Spagna, declassato a non championship race nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, a cui non partecipano i team della FISA, Cheever viaggiasse verso la terza piazza al momento del ritiro a gara inoltrata per un guasto al cambio.
Nel 1981 ci sono due vetture, la 31 e la 32. Beppe Gabbiani disputa l'intera stagione, parte sulla 32 e parte sulla 31, mentre al suo fianco si susseguono l'argentino Miguel-Angel Guerra, che resterà infortunato nel GP di San Marino, i nostri connazionali Piercarlo Ghinzani e Giorgio Francia, infine il francese Jean-Pierre Jarier.
La stagione non procede esattamente nel migliore dei modi: Gabbiani centra solo tre qualificazioni collezionando ritiri, Guerra va in griglia soltanto a Imola dove resta infortunato, Ghinzani porta a casa un tredicesimo posto e una mancata qualificazione, Francia non si qualifica nell'unico evento a cui partecipa... ma mesdames et messieurs, acclamate Jarier - che tra parentesi dalle foto sembra che portasse lo sponsor Candy sulla tuta - che si qualifica sette volte di fila e nelle quattro gare che completa si piazza due volte ottavo, una decima e una nono!
Purtroppo sembra che oltre le soddisfazioni in pista accadano anche disgrazie, dato che pare che nel weekend di Monza lasciando il circuito Jarier sia coinvolto in un incidente stradale nel quale muore una persona che si trovava in sella a una bicicletta.

Nel 1982, a fare coppia con Jarier è l'esordiente italiano Riccardo Paletti. Le vetture sono tante, ci sono anche le prequalifiche e nel suo caso si alternano alle mancate qualificazioni anche mancate prequalificazioni.
Nel caso di Jarier sembra andare meglio, nei primi cinque gran premi si qualifica sempre, ottenendo anche un nono posto in Brasile e soprattutto con il quarto posto a Imola - ottenuto anche grazie al fatto che, nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, non siano presenti i team della FOCA - i primi punti della scuderia, che a fine stagione si classificherà dodicesima nel mondiale costruttori.
Paletti riesce a qualificarsi tre volte: a Imola, dove si ritira per un guasto, a Detroit dove non riesce a prendere il via, infine nel tragico GP del Canada, in cui rimane coinvolto in un terribile incidente in partenza nel quale perderà la vita a soli ventitré anni. Dopo la morte di Riccardo, la squadra schiera soltanto la vettura numero 31 per il resto della stagione.
Jarier riesce a disputare un totale di tredici gare su sedici appuntamenti, ma la sua stagione prosegue con una lunga serie di ritiri e riesce a rivedere il traguardo soltanto una volta con un quattordicesimo posto.


Nel 1983 si passa in corso d'opera dai motori Cosworth ai motori Alfa Romeo. I piloti sono Corrado Fabi e Piercarlo Ghinzani, che rimediano rispettivamente sei e otto DNQ. Il miglior gran premio è quello d'Austria: Fabi decimo, Ghinzani undicesimo. In Olanda, Fabi conclude in undicesima piazza: questi sono gli unici casi in cui arrivano al traguardo.
Nel 1984 il team iscrive una sola vettura, guidata da Ghinzani, che manca la griglia una sola volta, giunge quinto a Dallas riportando l'Osella a punti, e ottiene alcuni risultati di spessore tra cui due settimi posti. A un certo punto, gli viene affiancato l'austriaco Jo Gardner, che ugualmente sforna belle prestazioni, tra cui un quinto posto al GP d'Italia. Però è una vettura extra e le vetture extra non prendono punti. Non vengono nemmeno assegnati a scalare, perché se i punti del quinto venissero assegnati al sesto e quelli del sesto al settimo stile formule minori contemporanee con i guest driver, almeno Ghinzani che è giunto settimo si porterebbe a casa un punto! Ancora una volta, i punti valgono il dodicesimo posto in classifica piloti.
Nel 1985 c'è una sola macchina, all'inizio la guida Ghinzani, poi passa alla Toleman e viene rimpiazzato dall'olandese Huub Rothengatter (che in futuro diventerà il manager di Jos Verstappen). Una sola mancata qualificazione, qualche gara terminata, ma il miglior risultato è solo un settimo posto per mano di Rothengatter, che non sarebbe neanche male, ma non vale punti.
Ghinzani torna nel 1986, sulla seconda macchina si alternano il tedesco Christian Danner, il canadese Allen Berg e l'italiano Alex Caffi. Il punto più basso è il doppio DNQ a Montecarlo, quello più alto un undicesimo posto ottenuto da Ghinzani.
Caffi diviene il pilota di punta per un 1987 devastante, a parte il dodicesimo posto a Imola, il resto sono tutti ritiri e due mancate qualificazioni. La seconda vettura c'è in quattro occasioni: l'italiano Gabriele Tarquini si aggiudica un ritiro, lo svizzero Franco Forini due ritiri e una mancata qualificazione.

Le monoposto hanno un nome che inizia con la sigla "FA1" alla quale si aggiunge una lettera progressiva, saltando la J e la K, perché noi siamo italiani quindi non ci servono. La macchina del 1988 si chiama quindi... FA1L! Siamo negli anni '80, non esistono chat e SMS, quindi non c'è nemmeno il linguaggio bimbominchiese, ma fa comunque abbastanza ridere. Il motore Alfa Romeo viene ribattezzato come motore Osella, dato che l'Alfa non vuole vedere il proprio marchio associato a una squadra dalle performance piuttosto deludenti.
Il pilota è l'italiano Nicola Larini, che colleziona tre DNQ, due DNPQ, una squalifica per irregolarità tecniche, molti ritiri, qualche volta giunge al traguardo e si porta a casa una nona piazza a Montecarlo! Larini nel 1989 - in cui si torna al motore Cosworth - si conferma il nostro bad boy preferito, dato che inizia la stagione con una squalifica per errata posizione sulla griglia. Per fortuna nei decenni a venire una simile infrazione è stata declassata, altrimenti Jules Bianchi e Pascal Wehrlein invece che punti con la Marussia/ Manor avrebbero collezionato bandiere nere.
Posizionarsi male sulla griglia, comunque, è già tanto se essendoci trentanove macchine non ti prequalifichi nella metà dei gran premi. Le monoposto quest'anno sono due, è tornato Ghinzani, che supera le prequalifiche appena tre volte. Nell'ultimo gran premio stagionale rimane infortunato in un incidente, è anche il suo ultimo gran premio in carriera.
Questa stagione vede nuovamente una sola vettura, stavolta guidata dal francese Olivier Grouillard. Le cose vanno leggermente meglio, forse perché ci sono meno macchine che tentano di prequalificarsi: solo due DNPQ. Attenzione, però, che non è finita, c'è anche lo scoglio delle qualifiche e per altre cinque volte Grouillard non vede la griglia di partenza.
Le performance in gara non sono brillanti, i migliori risultati due tredicesimi posti. È proprio con un tredicesimo posto che si conclude la stagione.
Il main sponsor Fondmetal, che già aveva una quota di proprietà, rileva la squadra: è la fine per Osella come scuderia, dopo undici anni, un quarto e due quinti posti in gara come migliori risultati e il memorabile risultato di non essere mai incappata in truffatori, santoni, pluriomicidi, finti principi e quant'altro, cosa che invece è spesso accaduta ad altre squadre di bassa classifica.



sabato 27 settembre 2025

Throwback: le ultime foto random del Minardi Day 13/09/2025

Finisco il throwback al Minardi Day con queste foto scattate all'arrivo:





Il momento in cui abbiamo visto Giancarlo Minardi:


Arturo Merzario visto dall'alto, riconoscibile dal cappello:




La foto di gruppo dove si vedono Roberto Moreno, Riccardo Patrese, Giancarlo Minardi, Pierluigi Martini e Luis Perez-Sala.
Si vede nuovamente Merzario riconoscibile dal cappello, mentre dal profilo instagram di Miguel-Angel Guerra, che non sembra essere presente in questa foto, ho visto che quello seduto per terra con la tuta chiara e il casco blu è il fratello di Clay Regazzoni:



Per finire, le foto scattate nel parco e dalla statua di Senna:







venerdì 26 settembre 2025

Romain Grosjean: l'uomo che ha sconfitto le fiamme e gli hater

La storia di Romain Grosjean in Formula 1 ha qualcosa di vagamente fiabesco. Una fiaba che si rispetti, tuttavia, merita un happy ending, quello che fino a oggi non era ancora accaduto.
Svizzero da parte di padre e francese da parte di madre, il giovane Romain lavorava part-time in banca agli albori della sua carriera di pilota, come soleva raccontarci Gianfranco Mazzoni. Arrivato nella massima categoria ancora giovanissimo (ventitré anni, qualcuno potrebbe dire un vecchio) in corso d'opera nel 2009, ha combinato danni e non è stato all'altezza delle aspettative. A fine anno non aveva più un volante in Renault e sarebbe finito in GP2.
Vinto il titolo in GP2, ha avuto la sua seconda chance nel 2012, alla Renault ormai ribattezzata Lotus. Si è messo in mostra come un pilota rapido, ma devastante, specie nelle partenze, in cui cozzava contro questo e contro quell'altro, fino a procacciarsi una gara di ban per la sua guida sbarazzina. Quando non faceva danni, non è che andasse male: due terzi e un secondo posto sono tanta roba per un quasi-rookie. Nel 2013 ha fatto addirittura sei podi, cinque terzi e un secondo posto, forse il pilota che più di ogni altro c'è mancato poco che interrompesse la lunga striscia vincente di Sebastian Vettel.
Gli anni a seguire non sono stati altrettando ricchi di successo, in un'epoca di valori molto più definiti: un solo terzo posto, nel 2015, che è comunque stato il decimo podio della sua carriera, un palmares niente male.

Nel 2016, alla soglia dei trent'anni, il passaggio alla neoentrante Haas: un futuro da midfielder incompiuto, dove passava più alle cronache quando faceva danni, che non quando otteneva risultati di un certo spessore. Cinque anni trascorsi a vestire i colori della squadra americana, mentre il tifoso medio, sul divano di casa, iniziava a pensare che i midfielder si apprezzano, ma solo se dopo tre o quattro anni di Formula 1 si levano di torno venendo dimenticati da tutto e da tutti.
Con il diffondersi a macchia d'olio della caciara social, è divenuto uno dei piloti più presi di mira dai cyberbulli, con insulti o meme di cattivo gusto. Lo stesso RoGro ha commentato la cosa, sostenendo che dal vivo gli appassionati si comportavano sempre gentilmente con lui, una strana contrapposizione con i keyboard warriors con cui aveva a che fare dietro lo schermo.
Fai schifo.
Non meriti un volante.
Devi bruciare tra le fiamme.
Verso la fine del 2020, è stato annunciato che non avrebbe guidato per la Haas nel 2020, di conseguenza sarebbe rimasto fuori dalla Formula 1. Quando sei RoGro vicino ai trentacinque, se resti fuori, allora sei fuori una volta per tutte. Tutto ciò che restava da fare era sperare in un bel finale di carriera, mentre i suoi hater erano felici di non vederlo più in pista.
Fai schifo.
Non meriti un volante.
Devi bruciare tra le fiamme.

Il 29 Novembre, in Bahrain, si svolgeva il terzultimo gran premio della stagione. Una partenza senza grossi intoppi, davanti, mentre dietro si è intravisto un botto e poi, prima che le telecamere staccassero, una macchina che, dopo l'impatto contro le barriere, si trasformava in una palla di fuoco.
Chi è?
Cos'è successo?
I distacchi in sovrimpressione erano chiari, gli altri piloti erano passati oltre, Grosjean no. Allora, in quel momento, gli hater al gran completo si sono resi conto che scrivere "devi bruciare tra le fiamme" era una cosa, vederlo bruciare davvero era un'altra.
Poi, all'improvviso, il sollievo nel vedere RoGro fuggire dalle fiamme. È stata una giornata epocale. Il mondo intero ha smesso di odiare un pilota e, al contempo, ha smesso di odiare l'halo, perché gli aveva salvato la vita. Romain Grosjean non è più stato un pilotino da ridicolizzare, ma è stato esaltato come un eroe, le ustioni sulle mani il simbolo della sua rinascita.
La sua seconda carriera in Indycar è stata accolta con entusiasmo, all'inizio, e anche quando le promesse iniziali non sono state mantenute non si è mai sfociati nel dissing sfrenato di un tempo.
Facevi schifo.
Non meritavi un volante.
Tra le fiamme, sei diventato un mito.

Al giorno d'oggi, Romain Grosjean ha una nuova vita negli States, dove si è trasferito insieme alla signora Marion (sua moglie e suo anagramma) e ai loro tre figli, Sacha, Simon e Camille. Questi avevano realizzato il design del suo casco per Abu Dhabi 2020, quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo gran premio.
Ai tempi, RoGro aveva espresso il desiderio di potere effettuare un ultimo test su una Formula 1, per avere un addio più soft dalla massima categoria. La Mercedes si era offerta di dargli quella chance, sfumata nel 2021 per via della sovrapposizione tra la data stabilita e una gara di Indycar. Non se ne è più fatto niente e quel test in Mercedes non ci sarà mai. Oggi, però, Romain ha preso parte a una sessione di test Pirelli con la Haas al Mugello, alternandosi peraltro al volante con l'ex pilota di Indycar James Hinchcliffe.
La storia di RoGro è quasi fiabesca, ho detto all'inizio. Togliamo il quasi: oggi, 26 settembre 2025, all'età di trentanove anni, ha chiuso degnamente la sua carriera in Formula 1, con il team di cui è stato un pilota della prima ora, indossando il casco disegnato dai figli e acclamato anche dai membri degli altri team al suo passaggio in pitlane.

In Formula 1 c'è chi vince titoli e chi conquista cuori. Oggi un eroe romantico è passato oltre e ha chiuso una pagina della propria carriera. Il mio invito è quello di cercare di passare oltre. Se tutti odiavano Grosjean prima del suo incidente e dopo tutti l'hanno amato incondizionatamente, forse esistono anche vie di mezzo. Inseguiamole, queste vie di mezzo, perché possono renderci appassionati o tifosi migliori.



giovedì 25 settembre 2025

25.09.2005: GP del Brasile, Alonso world champion, Schumacher who?

25 settembre 2005: sono passati quasi cinque anni da quel giorno di ottobre in cui Michael Schumacher ha conquistato il titolo con la Ferrari. Sono stati cinque, uno dietro l'altro, adesso si respira una nuova aria. Tra vent'anni, quando l'Autrice(C) scriverà questo post, questo giorno sembrerà lontano e sembrerà un giorno come tanti, ma oggi no, in questo giorno di settembre del 2005 sta per essere scritta la storia: Fernando Alonso potrebbe accumulare un gap sufficiente, nei confronti del diretto inseguitore Kimi Raikkonen, per essere campione del mondo, non solo successore di Schumacher, ma anche colui che ha messo fine al suo dominio.
Tutto sembra avviarsi verso un finale già scritto, a Interlagos. C'è perfino un tratto di pista chiamato "Bico de Pato", ovvero becco di papero, ovvero il gesto della vittoria a cui Alonso ci ha abituati. Non che nel 2005 qualcuno se ne preoccupi, dato che non siamo in un'epoca in cui si traducono le curve, ma non importa. Così come non importa che tra vent'anni, nella giornata del 25 settembre 2025, l'Autrice(C) durante la canonica passeggiata delle pause pranzo in cui il meteo e la temperatura lo permettono, ascolti per caso una canzone che le evoca questo giorno ("Young and dumb", Avril Lavigne & Simple Plan).

We're back again,
Now that's twenty years later,
Somethow it feels
Like nothing's changed.


Alonso in pole, segue Juan Pablo Montoya. Si installa in seconda posizione, mentre Giancarlo Fisichella lotta con l'altro pilota McLaren. Raikkonen passa, Fisichella viene sfilato anche dalla Ferrari di Schumacher. Nel frattempo entra la safety car, per un incidente tra le due Williams.
Bonus: per Mark Webber, che adesso fa coppia alla Williams con Antonio Pizzonia, è il secondo anno di fila con incidente con il compagno di squadra in Brasile, nel 2004 è capitato insieme a Christian Klien con cui era alla Jaguar. Doppio bonus: nel 2006, Webber sarà ancora in Williams, accanto a Nico Rosberg. Indovinate cosa succederà...
A onore del vero, Pizzonia ha avuto un contatto con la Redbull di David Coulthard, prima di cozzare contro Webber, ma era più poetico focalizzarsi sul contatto Webber/ Pizzonia.

Dopo il restart, Fisichella si riprende la posizione nei confronti di Michael Schumacher, ma soprattutto Montoya si porta in prima posizione. McLaren, Renault, McLaren, Renault. In occasione della prima sosta, Alonso subisce un overcut da Raikkonen, mentre Fisichella scivola dietro a Schumacher: McLaren, McLaren, Renault, Ferrari, Renault.
Per i primi cinque, è tutto definito fino alla fine, mentre Rubens Barrichello su Ferrari riesce ad artigliare la sesta piazza davanti alla B.A.R. di Jenson Button. Non è che classificarsi sesto al gran premio di casa sia granché, ma è comunque di più di ciò che solitamente Rubinho ottiene sul suolo domestico.
Siamo nel 2005, quindi solo i primi otto vanno a punti e l'ultimo disponibile, a bordo della Toyota, se lo aggiudica Ralf Schumacher alla vigilia dell'anniversario della suonata di trombe (il 26 settembre del 1999 si correva il GP d'Europa).

Back when we were
Young and dumb
And we knew everything,
We said this would last forever,
Can't get any better,
Like when we were
Young and dumb
And we had everything.


Quando nel 2025 l'Autrice(C) scriverà questo post avrà l'impressione, solo perché Alonso ha ancora un volante, who kers che abbia quarantaquattro anni anziché ventiquattro. Ma è davvero così? Seguendo l'extended highlight con telecronaca britannica, ne escono considerazioni interessanti: settima vittoria per Montoya, è il futuro, Alonso è il nuovo Schumacher, Montoya, Raikkonen e Alonso sono il futuro della Formula 1.
Nel frattempo vengono inquadrati i festeggiamenti in casa Renault, un uomo indossa una maglia con scritto "World champion" davanti, ma si gira a mostrare che dietro c'è scritto invece "Schumacher who".


Sembra tutto scritto: il campione del passato è ormai un ricordo lontano, mentre i tre giovani aitanti che sono sul podio stanno iniziando finalmente a scrivere la storia.
È la poesia che colpisce noi giovani di gran lunga antecedenti a Drive to Survive, che ancora non sappiamo che guidare non basta, serve anche sopravvivere in un mondo che cambia al cambiare del vento.
Montoya ha vinto sette gran premi e non ne vincerà altri. Nove mesi più tardi perderà il volante e lascerà la Formula 1 per sempre. La partnership con la McLaren, annunciata in tutte le salse, si rivelerà fallimentare.
Alonso sembra l'erede di Schumacher, ma nell'inverno verrà annunciato il passaggio in McLaren nel 2007. In termini di team, l'erede di Schumacher sarà Raikkonen. Anche la partnership tra Alonso e la McLaren sarà annunciata in tutte le salse... e guess what?
Frattanto, Schumacher Who fino a un certo punto, dato che nel 2006 si giocherà il mondiale con Alonso, con Fernando che uscirà vincente soltanto in finale di stagione. Considerato che Alonso non vincerà altri titoli - almeno ad oggi, anno 2025! - di fatto l'ultimo lo otterrà proprio nel giorno del ritiro di Schumacher dalla Formula 1.


mercoledì 24 settembre 2025

Throwback al Minardi Day: 13/09/2025 - l'azione in pista

In questo post condivido le foto, finora inedite sul blog (le avevo messe solo su instagram), scattate all'azione in pista nella giornata del 13 settembre 2025 al Minardi Day (mattinata), in ordine cronologico partendo dalle foto delle GT:




Formula Ford/ Formula Junior/ Formula 3 e affini:





Formula 1/ Formula 3000/ GP2/ Formula 2:


La March di Vittorio Brambilla:

Probabili F3000:


Quella davanti è la Arrows del 1980:

La Wolf di Jody Scheckter(?):

Probabile F3000:

Una GP2(?):

Una replica costruita nel 2017 della McLaren di Mika Hakkinen e, pare, autografata dallo stesso Hakkinen:

Non identificata, non so se possa essere una Shadow o se sia una F3000:

La stessa F3000 già fotografata in pitlane che vede più su:

Last but not least, la Ferrari di Jean Alesi:

Purtroppo essendo abbastanza indietro mi è era impossibile scattare fotografie in cui non si vedessero altri spettatori.
Ho cercato di scattare solamente foto in cui 1) non ci fossero volti ben visibili, 2) eventuali bambini fossero inquadrati solo da dietro.


martedì 23 settembre 2025

Formula 1 2025: #17 Commento al Gran Premio dell'Azerbaijan

Max Verstappen, Carlos Sainz, Liam Lawson, wait, wait, wait, cosa sta succedendo? Kimi Antonelli, George Russell, Yuki Tsunoda, Lando Norris, Isack Hadjar, Oscar Piastri, Charles Leclerc, Fernando Alonso, Lewis Hamilton, Gabriel Bortoleto, Lance Stroll, Oliver Bearman, Franco Colapinto, Nico Hulkenberg, Pierre Gasly, Alexander Albon, Esteban Ocon, questo è stato il risultato delle qualifiche, nonché il modo in cui i piloti si sarebbero presentati in griglia a Baku il 21 settembre.
Forse qualcuno potrebbe sollevare una piccola obiezione e chiedersi come si sia arrivati a tutto ciò, in una qualifica che sulla TV dei povery mi ha accolta, nel momento in cui ho acceso, con l'immagine di Verstappen e la scritta "l'uomo contro la macchina".
Albon: "BANZAAAAIIIII!"
Hulkenberg: "Cosa succede?"
Albon: "Niente, stanco di uomini contro le macchine ho voluto provare l'ebbrezza della macchina contro il muro, provocando la prima bandiera rossa della Q1."
Hulkenberg: "Penso che tra un po' provocherò la seconda."
Ce ne sono state addirittura tre, quando Gasly è andato a gironzolare a ridosso delle barriere. In regime di bandiere gialle, Colapinto ha pensato bene di andare a schiantarsi. Dopo ha affermato che preferisce sbattere per avere spinto al massimo, piuttosto che andare piano senza averci provato, evidentemente non ha ben chiaro il concetto di "bandiere gialle".
Tra i piloti usciti in Q1, Ocon è stato successivamente squalificato per irregolarità tecniche, venendo equiparato a un non qualificato ammesso alla griglia. In sintesi, sarebbe partito dietro a qualunque pilota retrocesso, se ci fossero state retrocessioni, anziché diciottesimo come si era qualificato in origine. L'altra Haas, quella di Bearman, invece, è finita a muro, con tanto di bandiera rossa anche in Q2. Oltre che la bandiera, di rosso c'era anche una macchina rossa tra gli eliminati: Hamilton è uscito di scena con il dodicesimo tempo, mentre Leclerc passava oltre e andava a conquistare il mond-... oh wait.
In una Q3 in cui qualche goccia di pioggia ha scombinato le carte in tavola, i piloti hanno continuato a scombinare i muretti baciandoli alla francese. Leclerc ha portato la quinta bandiera rossa mentre Sainz era in testa davanti a Lawson e Hadjar.
Tutti si aspettavano che le McLaren ristabilissero l'ordine, invece Piastri ha baciato le barriere con sesta bandiera rossa annessa. Quando finalmente sono ripartiti, Norris ha rimediato una lieve verniciata a un muro, le Mercedes hanno recuperato un po' di posizioni... e niente, Sainz e Lawson avrebbero potuto condividere la prima fila se non fosse arrivato Verstappen. Questa storia dell'uomo che con una macchina inferiore batte tutti non è invecchiata proprio benissimo.

Dietro a Verstappen c'erano nelle prime due file una Williams, una Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh e un mio concittadino, tanto che era difficile rispondere alla domanda: "chi ti piacerebbe se vincesse questa gara?" Anche tutti e tre ex equo, ma mi accontentavo di vederne uno sul podio, magari anche due se fosse stato possibile, ma dubitavo fortemente che avrei avuto molte soddisfazioni.
Verstappen ha mantenuto la posizione, seguito da Sainz, Lawson e le Mercedes. Sospiro di sollievo: probabilità di vedere una Williams o una "Toro Rosso" sul gradino più alto del podio pressoché inesistenti, ma plausibile un risultato soddisfacente.
Piastri: "YAAAAYYYY!!!11!!11!! Sono il più faster di tutti."
Alonso: "I'm faster than youuuu!!11!!1!!"
Il semaforo: "Io però sono ancora rosso."
Neanche il tempo di menzionare il jump start di Piastri e le posizioni perse in concomitanza, che questo ha trovato un altro motivo per essere menzionato: ha messo la macchina nel muro.
Voce fuori campo: "È il Vanz che ha detto che non fai errori."
Piastri: "Dite a quel gufatore seriale di non uscire dalla cabina di commento se sente qualcuno che impreca con accento toscano."
Safety car, restart, Leclerc ha superato Norris, poi tutti hanno superato Hadjar. È arrivato anche Hamilton che ha superato Hadjar, ma non Norris.
Russell: "Della sportellata che, secondo lo spassionato parere del Vanz, mi avrebbe tirato un bambino piccolo a cui nessuno ha detto che non si spinge non ne parliamo? Mi ha mandato dietro a Tsunoda."
Antonelli: "Che cosa significa 'dietro a Tsunoda'?"
Russell: "Non fare tanto il fenomeno proprio tu. E restituiscimi subito la -L che mi hai rubato!"
Antonelli si è lanciato all'inseguimento di Lawson che inseguiva Sainz che lasciava andare Verstappen che però non dava mezzo minuto a tutti. Non mi sono lasciata trollare, ho pensato che sarebbe stato comunque impossibile che vincesse uno dei tre eroi che avevano messo la macchina in seconda, terza e quarta piazza.
Superato Tsunoda, Russell si è messo negli scarichi di Antonelli, obiettivo riprendersi la -L perduta. È stato tutto abbastanza calmo nel frattempo, con Albon che andando verso un terzo di gara ha anticipato la sosta, poi è tornato in scena speronato Colapinto senza danni e conquistando una penalità da scontare al termine della gara (undicesimo al traguardo, sarebe sceso di due posizioni).
Colapinto: "Per colpa tua ho fatto una sbinnata e ora sono ultimo."
Albon: "Non mi pare questo grosso problema, ormai ci sarai abituato!"
Poco dopo queste vicende, Antonelli ha aperto il giro dei pitstop. Un giro più tardi, deve essersi spaventato parecchio: "Siamo sicuri che sia la cosa giusta? Vedo che si è fermato anche Leclerc, il che mediamente significa che è una strategia che non porterà da nessuna parte."
In realtà, non è che sia andata così male: quando Lawson è andato ai box, le posizioni erano invariate. Poi Antonelli l'ha passato, mettendo fine alle speranze della "Toro Rosso" di fare podio. Non che mi potessi lamentare. In tanti dovevano ancora fermarsi, magari il mio conterraneo sarebbe arrivato terzo. O chissà, secondo, se Sainz gli fosse uscito dietro...
Sainz: "Non ho alcuna intenzione di uscire dietro al bambino. Per ora non mi fermo, ma quando lo farò avrò cura di essergli davanti."
Russell: "Fate quello che vi pare, tanto le mie -L sono sulle hard e rientrerò molto dopo rispetto a voi overcuttando tutti e mi porterò secondo. Dato che non verrò inquadrato, mi verrà il dubbio che l'Autrice(C) per protesta abbia chiesto alla regia di ignorarmi bellamente."
Verstappen: "Dato che sono in testa, ma nessuno mi prende in considerazione né prima né dopo il mio pitstop per passare dalle hard alle medium, facciamo che mi impossesso di questo commento e vi racconto come procede la gara. Norris va ai box, ma la sosta è leggermente lunga perché cade una papaya. Esce dietro a Leclerc, dove già si trovava nel primo stint. Tsunoda va ai box e overcutta Lawson, che siccome non guida una Redbull riesce a superarlo in tempi brevi. Russell ai box ci va ora, ma siccome è un attention seeker l'ha già anticipato tramite un flashforward. Norris supera Leclerc, perché va bene che la McLaren è in difficoltà questo fine settimana, ma non si può arrivare dietro a una Ferrari. Hamilton raggiunge Leclerc, ma la regia non ci fa vedere il driver swap. In ogni caso non fregherebbe niente a nessuno perché c'è di mezzo un'ottava piazza."
Vanz: "Chissà se i Lawnoda si sono coalizzati contro Norris dandosi il DRS per aiutare Verstappen o se semplicemente Lawson sta cercando di tenersi dietro Tsunoda incurante del fatto che esista il resto del mondo."
Norris: "No Vanz, a dire il vero ci siamo accordati tutti e tre a tavolino per fare un trenino di DRS e complottare contro le Ferrari, ma è stato tutto tempo sprecato dato che le avremmo battute agevolmente anche senza teorie del kompl8."
Il finale ha visto il box Ferrari chiedere ai piloti di fare un nuovo swap. Hamilton ha fatto passare Leclerc, ma dopo la linea del traguardo, portandosi a casa un'ottava piazza che sarebbe un risultato decoroso se si fosse al volante di una Haas o di una Sauber.


Piccola digressione: nelle prove libere Sainz si era perso nei box, fermandosi in quello della Alpine. Probabilmente qualcuno ha detto "rapitelo e fatelo guidare al posto di Colapinto". Questo spiegherebbe come mai andasse così veloce l'indomani.
Portava inoltre sul casco l'immagine di un unicorno disegnato da una bambina comparsa in un video e vorrei segnalare che sabato era il cinquantesimo compleanno di Montoya. Che cosa c'entra con gli unicorni, potrebbe chiedersi qualcuno. Unicorni => horses with horns => a deer, oh dear.
A completare l'opera, il fine settimana è terminato con delle Leclainz vibes notevoli. I due, infatti, dovevano prendere lo stesso volo per tornare a casa e, quando a causa di un temporale, il volo è atterrato a Genova anziché a Nizza, i due hanno affittato un van per dirigersi verso Montecarlo, immortalando la cosa sul profilo social di Leclerc, il tutto mentre Sainz guidava.
Sainz: "Perché devo guidare io?"
Leclerc: "Perché per oggi due ore alla guida di un van me le sono già fatte."
Aggiungo che Sainz ha detto, nel video, di essere "in the middle of Italy", a due ore di distanza da Monaco. Molti siti e pagine web hanno tradotto a random e affermato che si trovavano nell'Italia centrale... mi chiedo quali doti geografiche ci vogliano per pensare che da casa di Andrea Sassetti a Montecarlo siano soltanto due ore di strada.
Nel frattempo è accaduto un fatto curioso, ovvero che al lunedì su Zuckerbook ho risposto a un utente che chiedeva se quella del 2025 fosse la peggiore Ferrari di sembre. Anzi, ho risposto a un altro utente che rispondeva che quella del 2005 poteva essere addirittura peggio. La mia risposta è stata che almeno nel 2005 non era tutto un ripetere dell'avere il mondialehhhh in tascahhhh e quant'altro. La mia risposta ha ricevuto una reaction con risata da parte di Ercole Colombo, storico fotografo di Formula 1, nonché suocero di Stefano Domenicali.


Dopo avervi droppato questa informazione con tanto di gossip annesso, mi defilo lasciandovi con il risultato della gara.

RISULTATO: 1. Verstappen/ Redbull, 2. Russell/ Mercedes, 3. Sainz/ Williams, 4. Antonelli/ Mercedes, 5. Lawson/ Racing Bulls, 6. Tsunoda/ Redbull, 7. Norris/ McLaren, 8. Hamilton/ Ferrari, 9. Leclerc/ Ferrari, 10. Hadjar/ Racing Bulls, 11. Bortoleto/ Kick Sauber, 12. Bearman/ Haas, 13. Albon/ Williams, 14. Ocon/ Haas, 15. Alonso/ Aston Martin, 16. Hulkenberg/ Kick Sauber, 17. Stroll/ Aston Martin, 18. Gasly/ Alpine, 19. Colapinto/ Alpine, RIT. Piastri/ McLaren.


domenica 21 settembre 2025

Formula 2 2025: gli eventi di Monza e Baku

Nel mese di settembre abbiamo avuto due eventi del campionato di Formula 2, come gare di contorno dei GP d'Italia e Azerbaijan. A Monza nel frattempo è avvenuto l'ultimo evento del campionato di Formula 3 e questo ha portato al cambio di line-up in uno dei team, sostituendo i propri piloti con due arrivati dalla Formula 3.
Il resto della line-up è rimasto invariato:

Invicta: Leonardo Fornaroli, Roman Stanek
Campos: Pepe Martí, Arvid Lindblad
MP Motorsport: Oliver Goethe, Richard Verschoor
Hitech: Luke Browning, Dino Beganovic
Prema: Sebastian Montoya, Gabriele Minì
DAMS: Jak Crawford, Kush Maini
ART: Victor Martins, Ritomo Miyata
Rodin: Amaury Cordeel, Alex Dunne
AIX: Joshua Durksen, Cian Shields
Trident: Sami Megetounif, Max Esterson // sostituiti a Baku da Laurens Van Hoepen e Martinius Stenshorne
Van Amersfoort: John Bennett, Rafael Villagomez

MONZA - Browning ha conquistato la pole position, mentre davanti a tutti nella sprint è partito invece Beganovic, al quale Fornaroli si è accodato. C'è stata una safety car per incidente Dunne vs Maini, con quest'ultimo ritirato e Dunne ancora in pista, co-protagonista poi di un altro incidente con Megetounif.
Fornaroli si è procacciato la leadership, sarebbe poi andato a podio davanti a Lindblad e Durksen. Verschoor e Stanek hanno preceduto l'iniziale leader Beganovic giunto soltanto sesto, mentre la zona punti - solo i primi otto nella sprint - è stata conclusa da Minì e Browning.

L'indomani nella feature Browning è partito dalla pole position e, risultando leader anche nel secondo stint, è riuscito a vincere la gara davanti a Durksen e Martí che hanno completato il podio.
La gara ha visto il caos, con un incidente Lindblad vs Dunne, conseguente safety car, restart in cui Lindblad ha speronato Stanek con conseguente prolungamento della presenza della safety car, che sarebbe entrata anche più avanti dopo un incidente di Megetounif.
Un brillante Villagomez ha concluso la gara al quarto posto davanti a un Fornaroli protagonista di qualche azione caotica, con la zona punti conclusa da Beganovic, Minì, Verschoor, Montoya e, per la prima volta Bennett!

BAKU - Villagomez è partito davanti a tutti nella sprint per effetto della reverse grid, ma è stato uno dei piloti protagonisti di incidenti nel corso del primo giro, con tanto di ingresso immediato della safety car.
Beganovic nel frattempo era leader davanti a Montoyno, per il quale avrei sperato nella vittoria proprio nel giorno del cinquantesimo compleanno di papà Juan Pablo. Ovviamente non è accaduto nulla di tutto ciò. Beganovic ha allungato anche se il distacco è stato annullato da una safety car entrata per vettura ferma di Stenshorne. Montoya ha in seguito avuto un guasto, mai una gioia. :-((((
Dopo un accenno di pioggia, la gara è proseguita senza grossi incidenti e Beganovic ha vinto davanti a Browning e Dunne. Crawford, Fornaroli, Verschoor, Minì e Martins hanno completato la zona punti.

Crawford ha vinto la feature race della domenica, gara asciutta ma disputata dopo la pioggia nella notte, dopo essere inizialmente precipitato alle spalle di Fornaroli e Minì. Fornaroli ha perso la leadership in occasione dei pitstop dietro safety car entrata a seguito di un incidente di Stenshorne, mentre in seguito Minì e Crawford e hanno duellato per la prima piazza, con l'italiano che in un secondo momento è scivolato più indietro.
Browning è rimasto fermo dopo un contatto con Stanek, mentre c'è stato anche un incidente Fornaroli vs Dunne con i due che hanno proseguito per il quale Fornaroli si è procacciato una penalità.
In un finale scoppiettante Crawford si è difeso da Durksen mantenendo la prima piazza. Fornaroli ha chiuso terzo al traguardo ma è scivolato quinto per effetto della penalità con Beganovic promosso sul podio e Minì risalito quarto. Martí, Lindblad, Villagomez, Verschoor e Montoya hanno chiuso la gara nella top-ten, mentre Dunne è finito fuori nelle fasi finali.

CLASSIFICA PILOTI: Fornaroli 188, Crawford 169, Browning 161, Verschoor 149, quando mancano due eventi al termine della stagione. Si tratta di Qatar e Abu Dhabi, quindi niente Formula 2 per i prossimi due mesi.

sabato 20 settembre 2025

Minardi Day 13/09/2025: foto nei box, parte 3/3

Condivido la terza e ultima carrellata di immagini scattate dentro ai box al Minardi Day (non le ultime foto in assoluto, dato che ci saranno quelle scattate quando le auto erano in pista e altro).
All'inizio inserisco anche quelle che si trovavano all'esterno sotto dei tendoni:




Si torna dentro:



Questa ha l'aria di una livrea McLaren dell'epoca sponsorizzazione Vodafone, ma non sono sicura fosse una McLaren, anche perché, essendovi all'epoca piloti di un certo spessore, sarebbe stata promossa maggiormente:


Una carrellata di Formula 3000/ 2/ 3 o di GP2... quella in livrea Redbull potrebbe essere una GP2:





L'Alfa Romeo di Valtteri Bottas(?) e poi a seguire scatti random:





Quella nera con il numero 16 è la Shadow di Tom Pryce.