Il pilota della McLaren - la cui gara durerà nove giri prima di ritirarsi per un problema tecnico - precede la Renault di Alonso e la B.A.R. di Jenson Button, nonché una serie di soggetti random e solo in nona e dodicesima piazza le Ferrari di Barrichello e Schumacher. Rubens festeggia il suo 200° gran premio in questa circostanza che in realtà è l'entry numero 203, avendo all'attivo un DNQ e due DNS. Però per queste statistiche di solito si contano le partenze, quindi mi dispiace Rubinho, ma il numero 200 è oggi e in quanto tale porterà con sé l'aura nefasta dei gran premi con celebrazione: ritiro al 19° giro per un problema tecnico.
Anche in casa Renault perdono un pilota per strada, anzi, l'hanno già perso, perché Giancarlo Fisichella è stato il primo ritirato al 6° giro.
Michael Schumacher sembra lontano dalla vetta, ma una diversa pitstop window gli consente di andare avanti più a lungo degli avversari in occasione di entrambe le soste e, di conseguenza, di rimontare. Risale al terzo posto, dietro ad Alonso e Button, dopo la prima sosta.
Nel corso del secondo stint riesce anche a superare Button e, dopo la sua ultima sosta, è secondo alle spalle di Alonso. Il gap di mezzo minuto che Fernando aveva nei suoi confronti a un certo punto della gara è ridotto a una manciata di secondi e, quando siamo a 50 giri di gara già percorsi, Michael si porta a meno di un secondo.
I due sono incollati l'uno all'altro negli ultimi dodici giri, Schumacher tenta l'attacco, ma Alonso si difende bene. Non ci sono sorpassihhhh a ogni soffio di vento, la posizione dei due non muta mai, nonostante qualche attacco, però questo duello coglie bene non solo l'essenza della Formula 1 di vent'anni fa, ma anche la storyline del pilota giovane dal radioso futuro alle porte che batte il veterano plurititolato e sembra pronto a rubargli la scena. A volte ci si riesce anche senza fare polemica!
Sul gradino più basso del podio sale Button. Sia lui sia il compagno di squadra Takuma Sato, quinto al traguardo, hanno ottenuto un ottimo risultato, per una B.A.R. che solitamente si rompe ogni tre per due e che, da quando è succeduta alla Tyrrell, ci ha spesso mostrato fumate di motore niente male.
Ecco, appunto, è succeduta alla Tyrrell e decide di onorarne la storia: si fa cogliere sul fatto per essere sottopeso e, nello specifico, per avere attuato un escamotage che consenta di correre sottopeso una parte di gara, grazie a un serbatoio aggiuntivo.
La sanzione, che verrà decretata una decina di giorni dopo, è la doppia squalifica e due gran premi di ban. Sul podio non è salito fisicamente, ma il terzo posto viene assegnato ad Alexander Wurz che, senza più scarpe spaiate perché in McLaren lo vogliono sobrio, sostituisce Pedro De La Rosa come sostituto di Juan Pablo Montoya, che tempo prima si era infortunato a una spalla a bordo di una moto da cros-... volevo dire, durante una partita di tennis.
Per Wurz è il secondo podio, il primo avvenuto nel lontano 1997 quando sostituiva Gerhard Berger alla Benetton in quanto questo era assente per problemi di salute.
Plot twist: dopo avere spesso fatto finire in fumo le gare di Jacques Villeneuve, la B.A.R. con la doppia squalifica gli ha offerto un quarto posto su un piatto d'argento, un risultato di tutto rispetto per la Sauber.
Precede le Toyota di Jarno Trulli e Ralf Schumacher, ma quest'ultimo perde la zona punti a causa di una penalità per unsafe release applicata dopo la gara. Al sesto e settimo posto si classificano quindi le Williams di Nick Heidfeld e Mark Webber.
La squalifica delle due B.A.R. e la penalità di Ralf fa risalire all'ottavo posto colui che si era classificato undicesimo: l'esordiente Vitantonio Liuzzi, che nel corso della stagione si alternerà con Christian Klien al volante della seconda Redbull, al fianco di David Coulthard.
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