domenica 9 marzo 2025

Race of Champion 2025: vince Sebastien Loeb, dopo essersi imposto anche nella Nation Cup in coppia con Victor Martins

L'ultima volta in cui Sebastien Loeb aveva vinto la Race of Champions, il fanbase della Formula 1 gli dava del vecchio pensionato allo scopo di perculare Sebastian Vettel per avere perso in finale contro uno come lui. Correva l'anno 2022 e devo ammettere che ho visto seri progressi, perché non mi sono capitate sotto gli occhi polemiche così trash in proposito.
La ROC si è svolta a Sydney, con la Nation Cup il 7 e la gara individuale l'8 marzo. Non ho capito molto bene la mossa di iniziare di venerdì, come se la gente non lavorasse, ma del resto non essendoci uno streaming gratis su Youtube non ci sarebbe stato verso di vederla nemmeno se si fosse svolta tra sabato e domenica. La Francia, in cui Loeb faceva coppia con Victor Martins, ha battuto l'Australia di Brodie Kostecki e Will Brown.


I piloti, il giorno dopo, erano suddivisi tra sterrato (tra i quali anche un ex formulista come Heikki Kovalainen) e circuito, in gruppi di dieci. Siccome c'erano dei quarti di finale a tre, in ciascun gruppo uno è stato sorteggiato come qualificato ai quarti di default, ciò è accaduto a Loeb e a Mick Schumacher.
Tra gli altri piloti di Formula 1 c'erano Sebastian Vettel, Valtteri Bottas e David Coulthard. Quest'ultimo purtroppo non è passato ai quarti e la cosa è terribile, perché ci siamo persi un potenziale scontro tra il Mascellone e il Piccolo Mascellino. Solo Vettel è passato ai quarti, tra le nostre vecchie conoscenze di Formula 1 e sia lui sia il suo fanboy hanno perso contro gli australiani Chaz Mostert e il già citato Brown.
Mostert è uscito vincente da questa sfida semifinale ed è andato in finale contro Loeb che aveva affrontato Oliver Solberg. Come già specificato, la vittoria finale è andata a Loeb, che diventa così recordman assoluto con cinque ROC conquistate.



sabato 8 marzo 2025

I campionati misti che esistevano nel 2017 non esistono più, l'ha detto Sophia Florsch

"Le griglie miste erano possibili nel 2017", scrive Sophia Florsch, pubblicando un collage di fotografie delle uniche apparizioni sul podio della sua lunga carriera open wheel, due terzi posti in Formula 4 ADAC. "Nel 2025, le donne gareggiano separatamente. 3-4 secondi dietro agli uomini. Non abbiamo bisogno di giorni di test femminili e serie femminili. Abbiamo bisogno di supporto al livello dei ragazzi. La realtà." Un post molto interessante, che ha ricevuto, ovviamente, un certo numero di like. Peccato che l'abbia scritto con tre mesi di ritardo. Infatti oggi è l'8 Marzo, Festa Internazionale della Donna. Se l'avesse scritto l'8 Dicembre, giorno dell'Immacolata, e avesse offerto in abbinato l'acquisto di una linea personale di panettoni, magari avrebbe preso due piccioni con una fava.
Da circa dieci anni a questa parte, infatti, costei ha l'abitudine - oserei dire per certi versi anche ammirevole - di convincere orde di fan in acclamazione che tutto ciò che dice è vero. Per intenderci, nel lontano 2020, riuscì perfino ad affermare che in questo secolo nessuna donna avesse mai effettuato un vero test al volante di una Formula 1, nonostante per un incidente in un vero test al volante di una Formula 1, Maria De Villota ci avesse rimesso un occhio, riportato danni cerebrali permanenti e infine fosse morta per i postumi dell'incidente stesso. È anche riuscita a convincere un sacco di gente che un discreto numero di suoi avversari siano dei piloti scarsissimi e indegni di un volante... il che magari è anche vero, ma essenzialmente tutti costoro, nessuno escluso, avevano al momento delle sue critiche un palmares di maggiore spessore rispetto al suo.

Non lo so se la realtà sia che le ragazze non ricevono lo stesso supporto dei ragazzi. Certo è che, dopo avere conquistato sei punti in un totale di tre stagioni di Formula 3, con un settimo posto come unico risultato in zona punti, l'unico supporto che riceverebbe un ragazzo sarebbe probabilmente un sonoro calcio nel culo, a meno che non sia figlio del titolare della squadra o dello sponsor. E anche in questo caso, è molto probabile che il padre, pur risparmiandogli il calcio nel culo, gli chiederebbe: "sei proprio sicuro di volere fare il pilota di open wheel? non so, magari non è che piuttosto ti piacerebbe andare invece a studiare Filosofia all'università di Harvard?"
Questa ragazza, tuttavia, da un decennio a questa parte vende la propria immagine di supercampionessa, dopo risultati spesso di gran lunga al di sotto della media e scelte di carriera che, invece di metterla in una luce migliore, hanno messo in risalto, numeri alla mano, le sue pecche. Ha infatti lasciato la Formula 4 per passare alla Formula 3 Europea proprio quando iniziava a ottenere qualche risultato degno di nota (vedi i due piazzamenti a podio), quando con una terza stagione avrebbe probabilmente potuto puntare almeno a qualche occasionale vittoria. Svanita nel nulla la Formula 3 Europea per come la conoscevamo, ha fatto una sola stagione in quella Formula Regional con griglia estremamente ridotta. Con una seconda stagione avrebbe potuto magari ambire a qualcosa di buono (e a battere la tanto screditata Jamie Chadwick), invece è passata in Formula 3 internazionale, con risultati disastrosi.
Abbandonate le open wheel per altre categorie, nelle quali avrebbe potuto costruirsi una carriera di tutto rispetto, ha deciso di tornare in Formula 3 per altre due stagioni. In una ha ottenuto quel tanto sudato settimo posto. Nell'altra ha concluso penultima, arrivando undicesima nel suo giorno migliore. Poi sia chiaro, se lo si chiede a lei scomoderà la iella e quant'altro. Sicuramente qualche disgrazia c'è stata. Però se l'unica volta in cui potevi fare punti è successa una disgrazia, significa che in tutte le altre occasioni eri assolutamente lontana dall'obiettivo.

Nel vendere l'immagine di supercampionessa, Florsch ha anche la pessima abitudine, a suo dire IN NOME DEI DIRITTI DELLE DONNE, di screditare qualunque donna non sia lei, oppure non condivida nella totalità le sue visioni del motorsport. Per intenderci, adesso sostiene che le ragazze meriterebbero lo stesso supporto dei ragazzi. Qualche anno fa, invece, durante una polemica su Twitter con una collega che gareggiava nella W Series (Alice Powell), ha sbeffeggiato quest'ultima per non avere sponsor, affermando di non avere bisogno di sponsor per correre, concludendo con un "I have money".
Nella sua guerra alle serie femminili non si è mai concentrata solo sul format in sé, come invece hanno fatto altre voci contrarie, ma ha screditato incondizionatamente chi vi prendesse parte, indipendentemente dalle ragioni che le avevano spinte a intraprendere quella strada, in certi casi dettata dall'assenza di sponsor e di supporto economico, quel supporto che tuttavia vorrebbe per se stessa. Per chi aveva visto la propria carriera finire per mancanza di sponsor, ovviamente, il discorso non si applicava (giusto per chiarire il concetto, la già citata Powell aveva lasciato le competizioni da qualche anno e lavorava come idraulico nell'impresa edile di famiglia, mentre Emma Kimilainen in una condizione simile aveva aperto un forno/pasticceria, stiamo parlando proprio di persone che sembravano definitivamente fuori dai giochi e che hanno intrapreso l'unica strada possibile per gareggiare, peraltro con risultati di tutto rispetto al confronto con le dirette avversarie).

In sintesi ultima, Sophia Florsch ha sempre raccontato la propria storia, poca importanza aveva raccontare cose vere. Anche nel suo tweet di oggi l'ha fatto. Il suo riferimento alla Formula Academy è evidente, ma l'affermazione secondo cui nel 2025 le griglie miste non esistano è TOTALMENTE FALSA. Nella Formula Winter Series, che finirà in questo fine settimana, tra i trentanove piloti che hanno disputato almeno un evento della stagione, undici sono ragazze. Una di queste (Nina Gademan) ha ottenuto cinque top-ten su nove gare finora disputate. Un'altra delle presenti (Alisha Palmowski) nel 2024 ha chiuso da runner-up una categoria minore open wheel.
Il fatto che la Formula Academy gareggi su auto tre/quattro secondi più lente di quelle dei ragazzi significa tutto e niente. Immagino che stia confrontando i tempi con quelli delle altre categorie che gareggiano sugli stessi circuiti. Quindi sta confrontando delle vetture di Formula 4 con quelle della Formula 3, sostenendo che alle ragazze vengano fatte guidare vetture inferiori, omettendo il non trascurabile dettaglio che la Formula Academy non sia una categoria di Formula 3.
Sul fatto che Sophia non abbia bisogno di serie femminili, l'ha dimostrato. È l'unica cosa vera che ha scritto nel tweet. Però aggiunge che non c'è bisogno di TEST FEMMINILI, quando solo pochi mesi fa avrebbe dovuto disputare con Nissan la giornata del test femminile della Formula E. La ragione per cui non vi ha preso parte? L'alluvione in Spagna, che ha fatto posticipare il test. Dal momento che Florsch in quei giorni era in America per un test di IndyNXT, non ha preso parte al test femminile.
Non escludo che in qualità di membro del junior team Alpine quel test possa esserle stato imposto, del resto l'altra Nissan era sempre del junior team Alpine, oppure che in seguito possa essere stata delusa dal fatto che nessuna delle ragazze che hanno disputato il test sia andata neanche lontanamente vicina a essere considerata per un volante, ma a mio parere screditare un test al quale avrebbe dovuto prendere parte FINGENDO INDIRETTAMENTE CHE LA SUA PARTECIPAZIONE A TALE TEST NON FOSSE MAI STATA PREVISTA mi sembra solo l'ennesimo tentativo di rigirare la realtà che tanto menziona a proprio piacimento...

...e la cosa mi dispiace, lo ammetto.
Sophia Florsch è esattamente quella voce fuori dal coro senza peli sulla lingua capace di dire ciò che gli altri non dicono. È un personaggio con il quale non concordo quasi mai, ma che probabilmente troverei illuminante ascoltare, se fosse capace di intavolare un dibattito senza autoesaltarsi e senza riempirlo di affermazioni fasulle che possano dare sostegno alla sua retorica.
Il sessismo nel motorsport sicuramente esiste. Mi dispiace dirlo, ma Florsch non combatte il sessismo. Piuttosto sfrutta il sessismo per autopromuoversi come paladina dei diritti delle donne. Nessuno ha il dovere morale di fare l'attivista, ma sarebbe doveroso, per chi lo fa, combattere davvero per una causa, invece che sbracciarsi per dire "ehi, sono qui, mettimi qualche like in più".


venerdì 7 marzo 2025

Indycar 2025: #1 Gran Premio di St.Petersburg

2 Marzo - parte il campionato di Indycar 2025 con il Gran Premio di St.Petersburg. Ci sono ventisette vetture al via, con l'ingresso del team italiano Prema, i cui piloti sono due nostre vecchie conoscenze, ovvero Callum Ilott, che abbiamo già visto in passato con il team Juncos, e Robert Shwartzman, che avevamo visto con i colori della Prema in Formula 2 qualche anno fa.

Scott McLaughlin ha conquistato la pole position, precedendo Colton Herta, Felix Rosenqvist, Marcus Armstrong, Christian Lundgaard, Scott Dixon, Marcus Ericsson, Alex Palou, Kyle Kirkwood e Felix Newgarden, con quest'ultimo a completare la top-ten.
La gara è iniziata con un incidente tra Will Power, Nolan Siegel e Louis Foster, con Power che ha tamponato Siegel e Foster che si è ritrovato accidentalmente in mezzo, ma nel proseguimento è stata decisamente più tranquilla e senza eccessivi colpi di scena. Nelle posizioni di primo piano, è stata una gara di strategia.
Il poleman McLaughlin è stato leader nella parte iniziale della gara, ma dopo due soste si è ritrovato in quarta piazza alle spalle di Palou, Newgarden e Dixon.
Palou è rimasto in testa fino al termine della gara, mentre Dixon si è avvicinato progressivamente e all'ultimo giro ha ultimato un sorpasso per la seconda posizione ai danni di Newgarden, un ottimo risultato considerato che ha disputato quasi interamente la gara con un'avaria alla radio.
Entrambe le Prema sono riuscite ad arrivare al traguardo, con Ilott 19° e Shwartzman 20°. Oltre ai tre piloti coinvolti nell'incidente, anche un quarto "fortunato" non è giunto al traguardo e si tratta di Marcus Armstrong, ritirato a causa di un guasto.


RISULTATO: 1. Alex Palou (Chip Ganassi), 2. Scott Dixon (Chip Ganassi), 3. Josef Newgarden (Team Penske), 4. Scott McLaughlin (Team Penske), 5. Kyle Kirkwood (Andretti Global), 6. Marcus Ericsson (Andretti Global), 7. Felix Rosenqvist (Meyer Shank), 8. Christian Lundgaard (Arrow McLaren), 9. Rinus Veekay (Dale Coyne), 10. Alexander Rossi (Ed Carpenter), 11. Pato O’Ward (Arrow McLaren), 12. Graham Rahal (Rahal Letterman Lanigan), 13. David Malukas (A.J. Foyt), 14. Santino Ferrucci (A.J. Foyt), 15. Christian Rasmussen (Ed Carpenter), 16. Colton Herta (Andretti Global), 17. Conor Daly (Juncos Hollinger), 18. Kyffin Simpson (Chip Ganassi), 19. Callum Ilott (Prema), 20. Robert Shwartzman (Prema), 21. Sting Ray Robb (Juncos Hollinger), 22. Devlin DeFrancesco (Rahal Letterman Lanigan), 23. Jacob Abel (Dale Coyne), DNF. Marcus Armstrong (Meyer Shank), DNF. Nolan Siegel (Arrow McLaren), DNF. Will Power (Team Penske), DNF. Louis Foster (Rahal Letterman Lanigan).

Il campionato tornerà tra tre settimane (poco più di due nel momento in cui scrivo), il 23 Marzo, con la gara a Thermal Club, sede che l'anno scorso ospitò la non championship race. Ammetto che avevo praticamente rimosso dalla mia memoria quell'evento trashissimo, ma mi consola sapere che quest'anno ci sarà un evento normale!


mercoledì 5 marzo 2025

Formula Regional e Formula 4 Middle East 2025: Evan Giltaire e Emanuele Olivieri vincono i titoli

Il campionato di Formula Regional Middle East (discendente diretto della Formula Regional Asiatica) è terminato nello scorso fine settimana dopo una serie di cinque eventi comprendenti tre gare ciascuno disputati ad Abu Dhabi, Dubai e Lusail. Ad Abu Dhabi si è gareggiato tre volte, di cui due volte sul layout "standard" e una volta sul layout corkscrew.
Il campionato è stato vinto dal francese Evan Giltaire, che in corso d'opera ha vinto tre gare, e ha preceduto il britannico Freddie Slater che ne ha vinto quattro. Sono stati gli unici due piloti ad avere conquistato più di una vittoria. Hanno concluso al primo posto soltanto in un'occasione i piloti che hanno chiuso in top-5: lo statunitense Ugo Ugochukwu (il cui nome completo è Ugo Ugochukwu Orlandi e ha origini italiane da parte di padre), l'italiano Brando Badoer (figlio di Luca) e il francese Enzo Deligny.
L'emiratino (si dice così?) Rashid Al Dhaderi e il francese Theophile Nael hanno chiuso sesto e settimo senza vittorie, nel caso di Nael disputando soltanto tre eventi stagionali, mentre hanno vinto una gara ciascuno l'ottavo e il decimo classificato, entrambi giapponesi, Kanato Le e Jin Nakamura, in mezzo ai quali ha chiuso nono il messicano Ernesto Rivera.
Hanno vinto una gara ciascuno anche il russo con licenza italiana Nikita Bedrin che ha disputato solo due eventi, l'australiano Jack Beeton e l'indiano Akshay Bohra, rispettivamente undicesimo, tredicesimo e quattordicesimo in classifica piloti. Dodicesimo si è classificato invece, senza vittorie, il giapponese con licenza francese Taito Kato.
L'unica presenza femminile è stata quella di Doriane Pin, che ha disputato due soli eventi, classificandosi sedicesima in gara in due occasioni come migliore risultato.

Negli stessi fine settimana, sugli stessi circuiti, si è svolto anche il campionato di Formula 4, vinto dall'italiano Emanuele Olivieri, dopo avere ottenuto sei vittorie, una di più rispetto al non troppo vicino inseguitore, lo statunitense Alex Powell, che ha preceduto di pochi punti Kean Nakamura-Berta.
Il lettone Tomass Stolcermanis e l'olandese Reno Francot hanno chiuso quarto e quinto con una vittoria a testa, mentre non sono mai saliti sul gradino più alto del podio i diretti inseguitori, il colombiano Salim Hanna e lo statunitense di origini britanniche Sebastian Wheldon (figlio di Dan). Ha ottenuto invece una vittoria il pilota emiratino August Raber, che ha concluso la stagione in ottava piazza. Solo i primi otto in classifica hanno chiuso almeno una volta sul podio.
Come presenze femminili abbiamo svuto Emily Cotty, miglior risultato un undicesimo posto, e one-off l'eroina di casa Hamda Al Qubaisi, che non ha ottenuto molto successo, avendo concluso una sola gara con un ventesimo posto, prima di collezionare un ritiro e un DNS.



lunedì 3 marzo 2025

A sostegno di Marion Grosjean ♡

Non è mia abitudine fare post sulle WAGS o fare la gossippara (in realtà sì, faccio tantissimo la gossippara, ma non scrivo post *interamente* di gossip), ma stavolta non si tratta di gossip. Voglio semplicemente augurare alla signora Grosjean (Marion, che curiosamente è l'anagramma di Romain) di riprendersi presto, dato che ha avuto un incidente piuttosto serio in bicicletta la scorsa settimana e si trova ricoverata in ospedale.
Sul suo profilo instagram ha raccontato l'accaduto mettendo foto in cui si vedono le ferite alla testa, al viso e alle gambe, ma preferisco scendere giù e condividere uno screenshot di immagini in cui la signora Marion appare serena e sorridente in cui compaiono peraltro miniature di RoGro, del loro gatto Petrus, del romanzo di cui è autrice...
Le auguro di tornare presto a casa da Romain, con il quale sembra formare una coppia meravigliosa, e dai loro figli Sacha, Simon e Camille, che solo pochi anni fa hanno visto il papà praticamente andare a fuoco in diretta televisiva e adesso vedono la mamma in queste condizioni. :-////


EDIT - 04/03: come emerge dai profili social di entrambi i coniugi Grosjean, Marion è stata dimessa dall'ospedale oggi.

venerdì 28 febbraio 2025

Blackout, pioggia nel deserto, vetri rotti e pullman stile Yeongan: tre movimentati giorni di test

Veniamo da tre giorni di test in Bahrein, nei quali è dedotto che la Ferrari ha il mondiale in tasca. Oppure che farà pietà. Entrambe le cose succederanno al contempo, ovviamente. Però Hamilton diventerà il pilota più vincente della storia, cosa che al momento non è, avendo ottenuto solo vittorie poco importanti, ovvero non al volante della Ferrari. E farà da zerbino a Leclerc, dato che è il modo migliore per concludere la propria carriera.
Poi arriverà il giorno in cui arriverà ai gestori del circuito la bolletta della luce. Azz, è già arrivata e non hanno pagato! Il Day 1 dei test infatti ha visto una scena che mi ricorda i vecchi tempi in cui lavoravo come impiegata di magazzino e di tanto in tanto capitava che l'impianto elettrico saltasse.


La sessione è stata redflaggata nel tardo pomeriggio, in attesa che la situazione tornasse alla normalità, ma non sarebbe stata la sola bandiera rossa improbabile di quesi tre giorni, tutte circostanze che avrebbero fatto gridare allo scandalo... perfino quelle dettate semplicemente dalle leggi della natura.
Il Day 2, infatti, ha avuto come spunto di riflessione trainante: è ovvio che se vai a fare i test in Bahrein, poi ci sono bandiere rosse per la pioggia. Wait, wait, wait, il Bahrein è proprio uno di quei posti in cui andare per essere abbastanza sicuro che non piova. Ci sono mediamente venti giorni di pioggia all'anno, tanto che quasi nessuno è sceso in pista con le intermedie, perché quasi nessun team le aveva portate.
Al meteo non si comanda. Al buonsenso però sì e magari si potrebbe evitare di affermare che se i test invernali si facessero nell'Europa settentrionale, i cui circuiti innevati vengono occasionalmente immortalati in tutte le salse, allora non ci sarebbero problemi.
Il Day 3, tuttavia, c'è stata una netta inversione di tendenza con ben due redflag dettate da ragioni quantomeno pittoresche. A un certo punto si sono rotte le vetrate del gabbiotto del direttore di gara, riversando vetro in pista. Ma l'apoteosi è arrivata quando Al Sahkir è diventato improvvisamente Yeongan con la sessione redflaggata perché un pullman - lo ripeto, un pullman! - stava transitando alla cazzum sul circuito.
In tutto ciò la Ferrari non ha fatto il miglior tempo assoluto nemmeno in una delle tre giornate. Non che abbia qualche genere di rilevanza, ma dopo che mercoledì e giovedì avevano portato a casa i fastest lap giornalieri McLaren (Norris) e Williams (Sainz), sarebbe stato bello se al venerdì la Rossa avesse completato la tripletta dei team storici. Invece no, il miglior crono del giorno se l'è procacciata la Mercedes (Russell) che come al solito rubahhhh la gloriahhhh.


mercoledì 26 febbraio 2025

Dudu Barrichello, Mick Schumacher e i post attira-interazioni

Da diversi giorni, ormai senza sosta, vedo pagine Zuckenbook pubblicare in tutte le salse, senza citare i credits, una foto condivisa qualche giorno fa sulla pagina instagram ufficiale del WEC, che ritrae Eduardo Barrichello, altresì noto come Dudu, e Mick Schumacher. L'hanno fatto tutti, quindi lo faccio anch'io, perché obiettivamente credo di avere una riflessione profonda da fare in proposito.
Non neghiamolo, nessuno di noi è nato ieri, la pagina ufficiale del WEC ha puntato sulla strategia clickbait (no, non è questa la riflessione profonda, che segnalerò quando ci arriveremo), perché detto onestamente who kers, neanche fossero avversari diretti, gareggiano in due diverse categorie di vetture. Però alla pagina ufficiale del WEC va senz'altro riconosciuto che ha una propria credibilità e diverse migliaia di follower, la foto strappalacrime dei piccoli Barrichello e Schumacher è aolo un surplus, che va a inserirsi tra le decine di post che vengono pubblicati.

Non si può dire lo stesso delle pagine sensazionaliste, quelle che prelevano la foto e la ripubblicano senza credits incuranti del fatto che altre centinaia di pagine analoghe faranno la stessa cosa. Ovviamente queste pagine puntano tutte alla stessa cosa: cuoricini, cuoricini (cit.), e soprattutto commenti stereotipati oppure indignati.
Eh, ma nonna Isaura che abita accanto al circuitohhhh. Grandissima stronzata, per due motivi: 1) la casa vicina al circuito era dei nonni paterni, mentre Isaura era la nonna materna, 2) come annunciato ai tempi da Barrichello, nonna Isaura è morta almeno sette anni fa.
Eh, ma corrono nel WEC solo perché sono figli di Barrichello e Schumacher. A onore del vero Barrichello ha anche un figlio che non corre nel WEC, mentre Schumacher ha una figlia che corre a cavallo. E allo stesso modo ci sono nel WEC diverse decine di piloti che corrono lì anche senza essere figli di Schumacher e Barrichello (almeno per quanto ne sappiamo, poi può darsi anche che Michael e Rubens segretamente abbiano generato un'intera griglia di partenza, ma non è la soluzione più probabile).
Eh, ma tra i due Barrichello Jr è quello bravohhhh e Schumacher Jr è quello skarsohhhh. Questo a dire il vero è uno spunto molto interessante, considerato che Mick ha vinto la Formula 3 Europea e la Formula 2 ed è arrivato a gareggiare in Formula 1, mentre Dudu ha chiuso undicesimo la sua seconda stagione in Formula Regional (erede della F3 Europea) con un podio all'attivo e nessuna vittoria, oltre che un numero piuttosto esiguo di vittorie in altre categorie junior e ben lontano dalla possibilità di procacciarsi la Superlicenza. Mi piacerebbe su quali basi i due vengano confrontati.
Eh, chissà chi sarà il più veloce dei due. Tra i due è Schumacher quello che guida una hypercar, quindi suggerisco di passare di default al prossimo dubbio esistenziale.

Il dubbio esistenziale è, nello specifico, ma perché è così necessario rompere i coglioni e fare caciara, quando parliamo di due piloti tutt'altro che mediatici e propensi alla caciara. Hanno un impatto emozionale? Sicuramente, però a dire il vero a me non è dispiaciuto vedere quel post, specie ricordando di quando diversi anni fa al GP del Brasile il piccolo Barrichello pubblicava insta-stories che ritraevano Mick Schumacher sulla griglia.
Anzi, oserei dire che trovo questa foto piuttosto carina, specie considerato che gli Schumachello Originali probabilmente si sono sempre apprezzati molto meno di quanto dessero a che vedere da compagni di squadra. Quella volta in Ungheria, Schumacher ha praticamente tentato di spalmare Barrichello su un muro. E Barrichello ormai da diversi anni ha lasciato intendere che le cose non fossero esattamente rose e fiori tra di loro, nonostante in numerose occasioni abbia espresso solidarietà nei confronti di Schumacher dopo l'incidente sciistico di quest'ultimo (il che è a mio parere normale per chiunque sia dotato della capacità di interazioni civili anche con le persone che non ritiene best friends forever e possieda almeno un minimo di empatia, ma certa gente sui social mi sta facendo dubitare che ciò che considero normale sia così scontato). Vedere i loro eredi fianco a fianco sinceramente mi ispira solo dolcezza, così come in diverse occasioni mi ha ispirato dolcezza vedere foto di Mick Schumacher insieme a ex colleghi del padre, specie considerato che per età potrebbe tranquillamente essere anche figlio loro.

Concludiamo con la riflessione profonda a cui avevo accennato. Lo scorso anno Dudu Barrichello correva in Stock Car Pro in Brasile, e anche con risultati migliori rispetto a quando era nelle monoposto. In passato in quella categoria vi era una gara in cui due piloti gareggiavano in coppia, con i titolari affiancati da un guest driver (in una di queste occasioni Felipe Massa ha gareggiato insieme a Timo Glock a Interlagos e Massa sarebbe stato nella posizione di assegnare a Glock la pole da reverse grid, se la macchina non avesse dato forfait alla Junçao, proprio laddove nel 2008 era avvenuto il celebre sorpasso da parte di Lewis Hamilton).
Sarebbe fighissimo vedere i piccoli Schumachello gareggiare in coppia, con Mick come guest driver di Dudu. Non dico che sarebbero la coppia più bella di sempre - circa dieci anni fa abbiamo avuto il duo Bruno Senna e Nico Prost - ma sarebbero pur sempre molto più poesia di chi fa caciara sui social.