sabato 12 luglio 2025

Indycar 2025: #10 Gran Premio di Mid-Ohio

Domenica scorsa, mentre eravamo tutti preso dal primo podio in Formula 1 di Nico Hulkenberg, dall'altra parte dell'oceano  i svolgeva il decimo appuntamento della stagione di Indycar, sul circuito di Mid-Ohio, in cui il poleman Alex Palou (Ganassi) sembrava il favorito per la vittoria, per poi essere battuto nelle fasi finali della gara dal compagno di squadra Scott Dixon, che dopo essere scattato dalla nona posizione era su una strategia alternativa.

Palou precedeva sulla griglia Christian Lundgaard (Arrow McLaren), Kyffin Simpson (Ganassi), Nolan Siegel (Arrow McLaren), Colton Herta (Andretti), Louis Foster (Rahal Letterman), Kyle Kirkwood (Andretti) e Marcus Armstrong (Meyer Shank) a completare le prime quattro file. Mentre Palou ha mantenuto la leadership al via, Simpson si è preso la seconda piazza, che tuttavia Lundgaard avrebbe riconquistato al restart avvenuto di lì a pochi giri dopo la safety car entrata per l'incidente di Josef Newgarden (Penske)finito in testacoda alla partenza, toccandosi anche con altre vetture che sono riuscite a proseguire. Simpson sarebbe tuttavia sprofondato decisamente più indietro in seguito a causa di problemi alla vettura. Tutti i piloti erano su una strategia a due soste... tutti eccetto Dixon che, dopo avere rimandato la prima rimanendo in testa quando tutti gli altri si erano fermati, ha rimandato anche la seconda ritrovandosi in un'ottima seconda posizione nella parte finale della gara dopo che Palou era rientrato ai box per la terza sosta. Soltanto nelle ultime fasi della gara (era l'85° giro su un totale di 90), dopo un fuoripista di Alex, Scott si è appropriato della prima piazza ed è successivamente andato a vincere precedendo lo stesso Palou.

Dietro al duo Dixon/ Palou giunto molto ravvicinato sul traguardo, come un Hulkenberg qualsiasi Lundgaard è salito sul gradino più basso del podio e Herta quarto a precedere Pato O'Ward (Arrow McLaren), mentre Felix Rosenqvist (Meyer Shank) ha preceduto il compagno di squadra Armstrong e Kirkwood. Rinus Veekay (Coyne) è giunto nono, mentre Simpson ha completato la top-ten davanti a Siegel, Marcus Ericsson (Andretti), Callum Ilott (Prema) e Foster soltanto quattordicesimo dopo la partenza in sesta fila. Seguivano Alexander Rossi (Carpenter), Santino Ferrucci (Foyt), David Malukas (Foyt), Sting Ray Robb (Juncos), Conor Daly (Juncos), Devlin DeFrancesco (Rahal Letterman), Robert Shwartzman (Prema), Jacob Abel (Coyne), Scott McLaughlin (Penske) e Graham Rahal (Rahal Letterman). Oltre al già citato Newgarden, non hanno visto il traguardo né il suo compagno di squadra Will Power, né Christian Rasmussen (Carpenter) ritirati a causa di guasti.

martedì 8 luglio 2025

Formula 1 2025: #12 Commento al Gran Premio di Gran Bretagna

06.07.2025 // a Silverstone si è scritta la storia, ma non potevamo saperlo alle 16.00 ora italiana, le 15.00 ora inglese, quando ci siamo messi a guardare la gara. O per meglio dire, era già stata scritta, ma ancora non lo sapevamo, quando noi povery ci siamo messi a guardare la gara alle 19.00 sulla TV a noi dedicata. Torniamo quindi indietro e andiamo a ricostruire i fatti che ci hanno condotto al momento che tutti stavamo aspettando da anni e anni, al punto tale da considerarlo impossibile.
Max Verstappen, Oscar Piastri, Lando Norris, George Russell, Lewis Hamilton, Charles Leclerc, Fernando Alonso, Pierre Gasly, Carlos Sainz, Kimi Antonelli (+3 posizioni di penalità per incidente nello scorso gran premio), Yuki Tsunoda, Isack Hadjar, Alexander Albon, Esteban Ocon, Liam Lawson, Gabriel Bortoleto, Lance Stroll, Oliver Bearman (+10 posizioni per redflag infringiment al venerdì), Nico Hulkenberg, Franco Colapinto: così si è andata a comporre la griglia di partenza, dopo una qualifica redflaggata in Q1 dopo che Colapinto aveva abbattuto dei pannelli in un incidente.
Per tutta la durata della qualifica dalla Q1 alla Q3, tagliata nella parte della bandiera rossa nella differita della TV dei povery, il Vanz ha pronunciato il nome "Copse" solamente due volte e senza urlarlo, anche se va notato come l'abbia menzionata due volte nell'arco di circa dieci secondi. In compenso in gara durante il formation lap ha raccontato dell'incidente del 2021 tra Verstappen e Hamilton.

Causa pioggia prima della gara, tutti hanno messo gomme intermedie, mentre sei piloti dopo il giro di formazione si sono presentati in pitlane per mettere le slick e partire dalla corsia dei box. Erano Russell, Leclerc, Hadjar, Bortoleto, Bearman e Colapinto. O almeno, cinque piloti hanno messo le slick, Colapinto proprio non è uscito per un problema al cambio senza essere né considerato né inquadrato. Il fatto che uno dei piloti con la strategia jolly fosse Leclerc, lasciava sospettare che fosse una strategia azzardata e non destinata a dare frutti.
Verstappen, Piastri, Norris, Hamilton, Gasly, Alonso, Sainz, Antonelli, Albon e Tsunoda, questi i primi dieci mentre un botto tra Ocon e Lawson ha fatto sì che questo non completasse il primo giro e arrivasse una virtual safety car. Poco dopo a causa di un crash di Bortoleto è entrata anche la safety car e Antonelli ne ha approfittato per rientrare ai box. Il suo restart sulle slick non è stato dei migliori e per un po' quelli su gomme intermedie se la sono cavata meglio.
All'arrivo dell'asciutto sono capitati due fatti di spicco: Piastri ha superato Verstappen dopo un acceso duello, mentre in casa Aston Martin hanno azzeccato bene il timing della sosta di Strollino: messe le slick nel momento ideale si è ritrovato in bassa top-ten, per non parlare di come abbiano azzeccato anche il timing della sosta per tornare alle intermedie, mentre invece Alonso si lamentava via radio che le strategie peggiori spettavano sempre a lui.
Al ritorno della pioggia Verstappen faticava, si è avvicinato Norris, quando Max ha messo le ruote sull'erba Norris è passato, ma Verstappen sarebbe tornato davanti grazie a una sosta lenta in casa McLaren quando chiunque non fosse sulle intermedie è andato a metterle, non perché fosse una doppia sosta ma perché proprio è stata lenta. Il responso a quel punto è stato: Piastri, Verstappen, Norris, Stroll!!!11!!!11!! e poi Hulkenberg e Gasly che non si erano ancora fermati.
L'incrementare della pioggia ha fatto sì che la direzione gara decidesse di far entrare la safety car per questioni di visibilità. Almeno in fase di safety car, il Vanz ha evitato di citare la Copse ogniqualvolta qualcuno vi arrivasse, il che è andato a compensare il fatto che fosse stata menzionata millemila volte nei minuti precedenti.

Quando la safety car si è tolta di mezzo eravamo a circa un terzo di gara, e a quel punto si è avuta l'apoteosi: mentre era in atto un duello tra Hamilton e Russell, nelle ultime posizioni Hadjar ha tamponato Antonelli e poi è andato a sbattere, il che non sarebbe un evento di estremo spicco, di per sé, ma la location: INCIDENTE A COPSE!!!111!!!11!!
È entrata di nuovo la safety car, Antonelli ha continuato, per poi fare una sosta ai box. Poi mi sono andata un attimo nel retrocucina a prendere i piatti, dato che stavo apparecchiando, e Verstappen ne ha approfittato per affiancare Piastri prima che la safety car si togliesse di mezzo. La direzione gara ha deciso che Oscar aveva rallentato a random non prima che l'uomo contro la macchina l'avesse sbinnata. Verstappen si è ritrovato in bassa top-ten a lottare con le Williams.
I primi cinque erano Piastri, Norris, Stroll, Hulkenberg e Gasly, ma dopo essere uscito vincente da un lungo duello con Russell, Hamilton ne ha superato le -L e si è cacciato all'inseguimento di Pedro Gaseoso (cit.), ha catturato un Pokemon ed è andato ad aggiungerai alla lotta per il podio.
Stroll faticava, a due terzi di gara ha iniziato a non riuscire più a contenere gli attacchi di chi gli stava dietro. Le trombe dell'Apocalisse hanno iniziato a suonare e NICOLAS HULKENBERG DETTO NICO SI È PORTATO IN TERZA POSIZIONE, NON VI STO TROLLANDO, ANDATE A CHIAMARE TUTTI I VOSTRI AMICI E PARENTI CHE NON STANNO SEGUENDO LA GARA. Hamilton frattanto si avvicinava minaccioso a Strollino, lo superava in tempi brevi e si avvicinav-... ah no. La gara proseguiva e tutto lasciava credere che non fosse così inconcepibile l'idea di quel podio mistico che tutti stavamo aspettando.
Qualche giro più tardi, Alonso è rientrato per le slick. Non sembrava una scelta azzeccata, ma in Mercedes hanno pensato bene di copiarla con Russell, unico pilota presente in pista dato che Antonelli si era ritirato per i danni riportati nell'incidente con Hadjar. Qualche giro dopo le cose sono cambiate, Hamilton è andato ai box, ne è uscito, ha fatto una mezza sbinnata, i piloti Haas si sono scontrati e hanno fatto un testacoda in perfetta sincronia, le slick erano ormai le gomme ideale quindi tutti sono rientrati, non inquadrato dalle telecamere Leclerc ha fatto una sbinnata e ha portato il suo vecchio compagno di scorribande Sainz con sé, Piastri ha scontato la penalità di dieci secondi, Norris è passato in testa, Hulkenberg nonostante problemi con una ruota che non voleva saperne di andare su aveva un vantaggio di vari secondi nei confronti del suo diretto inseguitore e viaggiava verso il podio, Verstappen era sesto e avrebbe superato Stroll (che sarebbe stato sorpassato anche da Gasly a dire il vero) prima della fine della gara, Leclerc era penultimo in mezzo al nulla, ma aveva oltre mezzo minuto di vantaggio su Tsunoda che era ultimo e che, a parte una penalità di dieci secondi per un contatto con Bearman, nessuno aveva capito come potesse essere così tanto indietro.
La gara viaggiava ormai verso la conclusione, un finale al cardiopalma, con Norris che ormai se lo filava solo sua madre, con Piastri distante a sufficienza da essere tagliato fuori per la vittoria, con Hulkenberg che andava a prendere quello storico podio che gli mancava da sempre e che mancava alla Sauber dal GP del Giappone 2012 (giusto per contestualizzare, erano passati tre giorni dall'annuncio di Michael Schumacher di lasciare la Formula 1 a fine stagione). In sintesi, un risultato perfetto, acclamato da tutti e degno di un finale musicale, non prima di avere segnalato la presenza dell'ex partner in crime di Hulkenberg, Kevin Magnussen, come ospite nel box della Sauber. *_____* Mettete tanti like e tanti cuoricini a tutto ciò!


Oggi mi sento un'Aston Martin se un'Alpine mi afferra,
con lo sguardo dentro in tasca, ma il mondiale è per terra,
se ho molte -L impazzisco come una Mercedes,
ci sto male - male, male, male,
vorrei svagarmi, ma oggi una Q3
e poi domani un temporale - e la Papaya è impopolare.

E mi hai buttato via in un sabato non sprint
mentre andavi in cerca di uno slancio di modernità,
Liberty vuole solo cuoricini, cuoricini,
pensava solo ai cuoricini, cuoricini,
stramaledetti cuoricini, cuoricini
che ti tolgono il gusto di inseguire Hulk,
poi mi uccidi, poi mi uccidi
quegli occhi sono due sainzini, due sainzini
Che sparano sui leclerchini, leclerchini
persino sotto alla notizia "terzo posto".

Una squadra e due piloti, è la tomba dei fanboy,
ce l'ha detto anche Ham-Soy
porta un chilo di prosciutto e poi nel dubbio passa a Copse
e almeno un urlo, COPSE!
e se oggi ho le Haas davanti all'anteriore
non mi giudicare - male, male, male
che dovrei dire io che la sbinnavo
e tu nemmeno ti mettevi a imprecare?

Tu mettevi solo cuoricini, cuoricini
pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
stramaledetti cuoricini, cuoricini
che mi tolgono il gusto di inseguire Hulk,
poi mi uccidi, poi mi uccidi
quegli occhi sono due sainzini, due sainzini
che sparano sui leclerchini, leclerchini
persino sotto alla notizia "terzo posto".

Ma fortunatamente un domenica qualunque
ci hai portati via da tutta quanta la modernità
ma dove scappi senza cuoricini, cuoricini,
per Hulk sul podio, cuoricini, cuoricini,
c'è Kmag, cuoricini, cuoricini
che non tolgono il gusto di succhiare palle.

Poi li uccidi, poi li uccidi
si fottano quei due sainzini, due sainzini
che sparano sui leclerchini, leclerchini,
persino sotto alla notizia "terzo posto"
e i prosciuttini, i verstappini,
i piastrini, i norrisini,
chi se li fila, alla notizia "terzo posto"!


RISULTATO: 1. Norris/ McLaren, 2. Piastri/ McLaren, 3. Hulkenberg/ Kick Sauber, 4. Hamilton/ Mercedes, 5. Verstappen/ Redbull, 6. Gasly/ Alpine, 7. Stroll/ Aston Martin, 8. Albon/ Williams, 9. Alonso/ Aston Martin, 10. Russell/ Mercedes, 11. Bearman/ Haas, 12. Sainz/ Williams, 13. Ocon/ Haas, 14. Leclerc/ Ferrari, 15. Tsunoda/ Redbull, Rit. Antonelli/ Mercedes, Rit. Hadjar/ Racing Bulls, Rit. Bortoleto/ Kick Sauber, Rit. Lawson/ Racing Bulls, DNS. Colapinto/ Alpine.

domenica 6 luglio 2025

Formula 2 2025: Redbullring e Silverstone

Nei weekend dei gran premi di Austria e Gran Bretagna, nell'ultimo fine settimana di giugno e nel primo di luglio, è tornata la Formula 2 come evento di contorno della Formula 1.

Al Redbullring l'italiano Leonardo Fornaroli (Invicta) ha conquistato la pole position, precedendo Victor Martins (AIX), Richard Verschoor (MP Motorsport), Gabriele Minì (Prema), Amaury Cordeel (Rodin), Roman Stanek (Invicta), Alex Dunne (Rodin), Joshua Durksen (AIX), Pepe Martí (Campos), e John Bennett (Van Amersfoort) a completare la zona reverse grid.
Bennett è partito dalla pole nella gara di sabato, (con ventuno vetture al via causa DNS di Jak Crawford/ DAMS), ma è stato immediatamente superato da Durksen che ha preso la testa della gara, che è iniziata nella massima tranquillità durata all'incirca due o tre minuti, perché nel corso del secondo giro abbiamo avuto una bandiera rossa, dopo un botto agghiacciante, protagonisti Sami Meguetounif (Trident), Arvin Lindblad (Campos) e Luke Browning (Hitech).
Meguetounif ha tentato l'attacco su Lindblad, che a sua volta era in lotta con Browning, ma dopo un contatto ha spiccato il volo, si è ribaltato, la sua macchina ha centrato dall'alto quella di Browning, con contatto rollbar contro rollbar, per poi atterrare ribaltata.


Quando la gara è ripartita, abbiamo avuto subito una safety car dovuta alla vettura di Dino Beganovic (Hitech), ferma dopo un incidente. Durksen nel frattempo era ancora in testa davanti a Martí, che tuttavia oltre metà gara si è appropriato della leadership. Seguivano Stanek e Cordeel, ma quest'ultimo aveva in serbo per noi un colpo di scena: all'ultimo giro è finito in testacoda a random innescando un tamponamento a catena con Minì, Fornaroli e Bennett, che ha provocato il ritiro di tutti e quattro.
Martí ha conquistato la vittoria davanti a Durksen, Stanek, mentre seguivano Verschoor, Sebastian Montoya (Prema), Alex Dunne (Rodin), Martins e Ritomo Miyata (ART) a completare la zona punti, estesa ai soli primi otto. Seguivano Rafael Villagomez (Van Amersfoort), Max Esterson (Trident), Oliver Goethe (MP Motorsport) Cian Shields (AIX), mentre Kush Maini (DAMS) che era doppiato è stato classificato dietro agli ultimi ritirati.

Nella gara della domenica, trasmessa in diretta sulla TV dei povery, Fornaroli è uscito vincente da un duello al via con Verschoor, dietro di loro si è accodato Martins, mentre poco dopo abbiamo assistito al ritiro di Minì con il motore in fumo, destino simile a quello che sarebbe toccato più tardi a Cordeel. Nel frattempo, poco dopo un contatto con Bennett ha fatto precipitare Montoya nelle retrovie.
Martins ha undercuttato Verschoor che ha undercuttato Fornaroli, che abbiamo trovato a duellare prima con Martí e poi Dunne.
Quest'ultimo nella parte centrale della gara era il più veloce in pista, ed è andato a superare Martins per poi lanciarsi all'inseguimento di Verschoor, leader virtuale in attesa che Montoya e Maini andassero ai box. Con le posizioni di Verschoor e Dunne ormai consolidate (avrebbero finito 1/2), si è acceso il duello per il terzo posto, tra Martins, Fornaroli e Martí. Inizialmente vicino al sorpasso su Martins, Fornaroli si è visto superare da Martí, per poi approfittare di un contatto Martí vs Martins per risalire terzo. Quarto al traguardo, Martí ha avuto una penalità per quanto accaduto, scivolando più indietro.
Martins ha trascorso la parte conclusiva della gara duellando con Browning, Crawford e chiunque gli capitasse a tiro. Montoya dopo la sosta ne ha approfittato per superare tutto il gruppo eccetto Crawford. Hanno chiuso quindi tra la quarta e la decima posizione Crawford, Montoya, Browning, Martins, Stanek e Beganovic, ma successivamente Dunne è stato squalificato per irregolarità tecniche. Di conseguenza Fornaroli e Crawford risultano 2/3 e tutti i piloti sopracitati hanno migliorato di una posizione, con Meguetounif risalito in zona punti.
Hanno completato l'ordine d'arrivo, Villagomez, Lindblad, Durksen, Bennett, Esterson e Maini, questi due protagonisti di un contatto dopo la sosta di Maini. Goethe si è invece ritirato all'ultimo giro per un incidente con Lindblad.

Silverstone // la pole position è andata a Martins, che ha preceduto Dunne, Crawford, Stanek, Montoya, Durksen, Verschoor, Beganovic, Maini e Fornaroli, con l'italiano che si è di conseguenza aggiudicato la pole position da reverse grid, mentre il connazionale Minì aveva invece il sedicesimo tempo, valevole per l'una e per l'altra gara.
Beganovic è dovuto partire dai box per la sprint di sabato. Maini ha strappato la leadership a Fornaroli al via, Leonardo tuttavia si è ripreso la posizione dopo un duello... alla Copse. XDXDXD Montoya nel frattempo si era accodato in terza piazza e si avvicinava a Maini.
Mentre avevamo un italiano in testa, Minì stava rimontando ed è rimasto in seguito coinvolto in un contatto con Dunne, il quale è stato costretto ad andare ai box su tre ruote ritrovandosi nelle retrovie e più tardi verso la fine della gara si è ritirato. Minì ha ricevuto invece una penalità.
Montoya in corso d'opera si è procacciato la seconda posizione, iniziando ad allungare su Maini, dietro al quale si è formato un trenino. Stanek è riuscito a passarlo, anche se con il dubbio che avesse messo le ruote fuori dalla pista nell'effettuare la manovra, ha tuttavia mantenuto il risultato, quindi a podio Fornaroli, Maini e Stanek.
All'ultimo giro un contatto tra Browning e Martins ha fatto sì che questo fosse passato da Verschoor, nella parte bassa della zona punti. Maini, Durksen, Crawford, Verschoor e Martins hanno completato la top-8 dopo, questi ultimi due risaliti dopo la penalità ricevuta da Browning, precipitato quindi dodicesimo dietro a Lindblad, Martí e Goethe. Seguivano Meguetounif, Minì penalizzato per il contatto con Dunne, dopodiché Bennett, Villagomez, Shields, Beganovic, Cordeel, Miyata, Esterson.

Nella feature della domenica la pista era umida e i piloti sono partiti sulle gomme da bagnato. Martins ha fatto una pessima partenza, venendo superato da Crawford e Dunne, ritrovandosi terzo davanti a Stanek. Fornaroli nel frattempo nella prima parte di gara è stato impegnato a duellare con Lindblad, il quale ha poi ricevuto un warning(?) per essere andato a zigzag.
Browning è risalito fino a ridosso della zona podio e ha anche superato Martins in corso d'opera mentre la pista andava via via asciugandosi, ma non abbastanza per le slick: Minì ci ha provato, ma è finito in testacoda e ha cozzato contro Goethe. In seguito è finito fuori pista con conseguente virtual safety car, divenuta poi safety car quando Stanek è rimasto fermo.
Browning era rientrato per il pitstop obbligatorio prima di questi fatti, Crawford e i piloti a seguire dopo. Le posizioni della top-5 al restart, a due giri dalla fine, erano Crawford, Dunne, Browning, Durksen e Martins. Un testacoda di Durksen rimasto poi piantato nel bel mezzo della pista ha fatto sì che la gara finisse in safety car, mentre Martins che aveva perso molte posizioni causa ala anteriore danneggiata, è rientrato ai box.
Crawford ha quindi vinto davanti a Dunne, Browning, Beganovic, Montoya, Fornaroli, Verschoor, Lindblad, Martí e Villagomez a completare la zona punti. Seguivano Goethe, Bennett, Esterson, Shields, Miyata, Maini, Cordeel e Meguetounif.
Verschoor 122, Crawford 116, Dunne 108, Fornaroli 104, Browning 98.


giovedì 3 luglio 2025

GP Francia, Gran Bretagna, Germania, Ungheria 2005: quattro gran premi in un mese

Il mese di luglio è spesso piuttosto intenso per la Formula 1 e quello del 2005 ha visto ben quattro gran premi venire disputati in cinque fine settimana. Ai tempi non esistevano ancora i triple header, quindi abbiamo avuto gare nei primi due e negli ultimi due weekend del mese. A Magny Cours, il ritorno di Fernando Alonso alla vittoria, a Silverstone la prima vittoria di Juan Pablo Montoya con la McLaren, a Hockenheim la rincorsa al titolo di Kimi Raikkonen subisce un brusco stop con il ritiro mentre era in testa, mentre all'Hungaroring va in scena quello che si rivelerà l'ultimo duello tra i fratelli Schumacher.

GP FRANCIA - 3 luglio // il leader del mondiale su Renault scatta dalla pole position, precede la Toyota di Jarno Trulli, le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello su stategie splittate, nonché la B.A.R. di un ottimo Takuma Sato che comunque uscirà molto in fretta dalle posizioni che contano.
Alonso accumula vantaggio, Schumacher sta negli scarichi di Trulli, ma deve aspettare la prima sosta per liberarsi di lui. Le McLaren allungano il primo stint: Raikkonen partiva tredicesimo per la sostituzione del motore, Montoya in bassa top-ten, dopo essersi fermati i due sono 2/3, anche se Montoya si ritirerà per un problema tecnico.
Le posizioni dei primi tre sono ormai consolidate, Fernando, Kimi e Michael, quest'ultimo sul podio proprio nel giorno in cui il suo piccolo fanboy Sebastian Vettel compie diciotto anni.
Jenson Button si piazza quarto, per la B.A.R. sono i primi effettivi punti stagionali, dopo quelli depennati a Imola, Trulli arriva quinto, dietro di lui Giancarlo Fisichella su Renault, Ralf Schumacher su Toyota e Jacques Villeneuve su Sauber a completare la top-8, con a seguire Barrichello che ha effettuato tre soste anziché due e David Coulthard su una Redbull meno performante che a inizio stagione.

GRAN BRETAGNA - 10 luglio // ancora una penalità per sostituzione del motore per Raikkonen e ancora Alonso in pole position, ma è Montoya a spuntarla portandosi in testa - il tutto mentre Sato resta fermo e verrà fatto partire a spinta - posizione che manterrà, seppure a fatica, all'uscita di Alonso dalla pitlane per la prima sosta, vicinissimo all'overcut.
Button, Barrichello e Fisichella stavano nelle posizioni immediatamente retrostanti a inizio gara, ma Rubinho ancora una volta è su una strategia alternativa essendo più scarico di benzina e farà una sosta in più. Button scivolerà invece alle spalle di Fisichella. Raikkonen supera Button dopo la seconda sosta e, insieme a un problema al pitstop per Fisichella, questo gli consegna il podio.
Montoya allunga su Alonso, che deve vedersela anche con qualche doppiato turbolento, Raikkonen giunge terzo seguono Fisichella, Button, Michael Schumacher, Barrichello e Ralf Schumacher in zona punti. Dietro di loro Trulli precede la Sauber di Felipe Massa, dopodiché le Williams, per il secondo gran premio di seguito in difficoltà.

A Silverstone avviene l'ultima apparizione di Patrick Friesacher in Formula 1, miglior risultato in carriera una sesta piazza, peccato che corressero solo in sei, era infatti il GP dell'Indy-gate, in cui le Ferrari hanno fatto una poco memorabile doppietta, le Jordan 3/4 con Tiago Monteiro e Narain Karthikeyan e Friesacher sesto battuto anche da Christijan Albers.
Preparatevi psicologicamente perché non vi sto per dare una semplice notizia di mercato piloti, ma perché siamo di fronte a un gossippone epico che a suo tempo venne riferito da Mazzoni durante una telecronaca. Poi aggiungerò un altro gossippone che sono andata a stanare da sola!
Il sostituto di Friesacher è Robert Doornbos, connazionale di Albers con il quale ha un rapporto piuttosto burrascoso. Secondo quanto riferito da Mazzoni, i loro contrasti risalirebbero ai tempi in cui uno dei due era fidanzato con la sorella dell'altro!
Sembrerebbe che la sorella fosse quella di Doornbos e che quindi l'ex fidanzato fosse Albers. Questo si è poi sposato con una certa Liselore, figlia di un certo Kooijman, possessore di un sacco di big money, che invece di suggerire al genero di cambiare mestiere, ha investito nella Midland/ Spyker perché potesse accaparrarsi un volante. Curiosità: nel 2005 ci sono stati dei rumour su un passaggio di Doornbos alla Midland, quindi Albers pare anche avere avuto un ingaggio a discapito dell'ex cognato!

GERMANIA - 24 luglio // Raikkonen parte dalla pole e conserva la posizione davanti ad Alonso, ma le cose andranno malissimo poco dopo la metà della gara, quando il motore lo abbandonerà. Ereditata la leadership, Alonso è ormai incontrastato, infatti andrà a vincere senza troppe preoccupazioni.
Una Ferrari in difficoltà vedere Michael Schumacher vedersela con Button, il pilota della B.A.R. gli strappa la seconda piazza, che diventerà terza una volta in cui entrambi subiranno overcut da parte di Montoya, partito ultimo per la sostituzione del motore e secondo al traguardo. Se Jenson si consola con il gradino più basso del podio, Michael giunge solo quinto, in quanto verrà superato anche da Fisichella. Coulthard e Massa completano la zona punti, mentre Barrichello partito attardato giunge solo decimo dietro a Christian Klien dopo avere dubito il sorpasso del pilota della Redbull.
Continuano i problemi in casa Williams: Nick Heidfeld giunge soltanto undicesimo, mentre Mark Webber finisce a millemila giri in quanto ha avuto problemi, ma è stato rimandato in pista nella speranza di percorrere chilometri che gli dessero una posizione di uscita decente alle successive qualifiche, in quanto l'ordine di qualifica è inverso all'ordine d'arrivo del gran premio precedente.
Reminiscenze mazzoniane: secondo il Sommo Gianfranco, pare che anche i webbfeld non fossero proprio best friends forever, ma non trovo alcuna conferma googlandoli.

UNGHERIA - 31 luglio // Michael Schumacher parte dalla pole position e Raikkonen, partito quarto, gli si mette negli scarichi, portandosi dietro Montoya. Dietro ci sono le Toyota di Trulli e Ralf, quest'ultimo viene tamponato da Alonso che perde l'ala anteriore. Ci sono vari contatti, Barrichello danneggia la macchina, ma va peggio ai Redbull: Klien addirittura cappotta, mentre Coulthard rompe una sospensione prendendo l'alettone perduto di Alonso. Questo si fermerà ai box, così come Rubinho, e gli finirà la gara dietro, solo undicesimo.
Schumacher e Raikkonen sono 1/2 ma su una strategia a tre soste, Montoya terzo e poco distante, ma prevede due pitstop. Ne farà solo uno, quando un guasto metterà fine alla sua gara.
Raikkonen fa una seconda sosta breve e prende la leadership, allungando su Michael Schumacher che, pur fermandosi molto dopo per la terza, rimane distante e, anzi, si ritrova negli scarichi il fratello. Ralf si avvicina a meno di un secondo, ma rimane terzo. Seguono Trulli, Button, finalmente Heidfeld e Webber, Sato porta a casa l'ultimo punto e la Renault resta a secco, visto che il meglio classificato è Fisichella solo nono.
Al parc fermé e sul podio i fratelli Schumacher sono meno espansivi l'uno con l'altro di quanto alla fangirl che è in me piacerebbe. :-(((( No problem, si rifaranno in occasione del loro prossimo podio insiem-... ah no, questo resterà l'ultimo.

martedì 1 luglio 2025

Ho visto il documentario "Andrea Moda Formula, la scuderia più folle di sempre": la mia recensione

Avevo ovviamente sentito parlare del documentario sull'Andrea Moda uscito lo scorso anno, tuttavia non avendo dimestichezza con le varie piattaforme (ovvero non avendo abbonamenti vari) non ho avuto occasione di vederlo fintanto che non è passato in TV su Motor Trend, nella serata del 30 Giugno. Il documentario, della durata complessiva di più di due ore, era uscito a puntate, mentre nella sua versione televisiva è stato trasmesso integralmente a partire dalle 22.15.
Ero molto curiosa di vederlo, da appassionata di storie di Formula 1 vintage e di piccoli team. Ne avevo sentito parlare su Zuckerbook nel corso dei mesi e adesso che l'ho visto ovviamente ne parlo anche io stessa.
Prima di partire vorrei complimentarmi con Zoofactory, produttore di "Andrea Moda Formula, la scuderia più folle di sempre" per avere deciso di fare conoscere la storia di questa piccola squadra, che ha fatto parlare di sé nel corso del 1992 e che fa tuttora parlare di sé.


Tutto nasce dall'idea di Andrea Sassetti, un piccolo imprenditore marchigiano produttore di scarpe (con la passione per i motori derivante dai trattori che da bambino vedeva nelle campagne dalle sue parti) il cui brand Andrea Moda è divenuto di punto in bianco celebre e fonte di grosse entrate economiche. E che cosa c'è di meglio da fare, quando si ha improvvisamente un'enorme disponibilità economica? Ovviamente comprarsi una squadra di Formula 1! Del resto, cosa potrà mai andare storto?
E in effetti va proprio così: Sassetti acquista gli asset della scuderia Coloni, i test si svolgono in una zona industriale del marchigiano, e salta i gran premi di Sudafrica e Messico perché 1) non ha pagato la tassa di iscrizione, 2) le monoposto della stagione precedente della Coloni non sono costruite da Andrea Moda e ciascun costruttore deve costruire le proprie monoposto.
Bene ma non benissimo. I piloti Enrico Bertaggia (amico della famiglia Antonelli che in seguito avrebbe deciso che Kimi doveva essere il middle name di "AKA") e Alex Caffi decidono di scappare a gambe levate e al loro posto vengono ingaggiati Roberto Moreno e Perry McCarthy.
I due sono entrambi lungamente presenti nel documentario. Moreno parla esattamente come il mio tecnico di computer di fiducia di origini brasiliane, mentre McCarthy ha quel tono eccessivamente entusiasta che hanno certi professori madrelingua durante le lezioni di lingue straniere, direttamente proporzionale alla loro volontà di incentrare le lezioni sul parlare di tematiche leggere in lingua o alla traduzione di testi di canzoni pop, piuttosto che su lunghi pipponi a proposito di argomenti colti.

Le nuove monoposto sono progettate dalla Simtek Research, in base a un progetto del 1990 per la BMW, che poi ha rinunciato all'intenzione di entrare in Formula 1. Quindi non è che siano proprio all'avanguardia, in più possiamo affermare che la squadra stessa non sia propriamente all'avanguardia.
A quanto pare, sembra che Bernie Ecclestone proponga a Sassetti di entrare con una sola macchina, ma questo rifiuta perché "la Ferrari corre con due macchine". Inutile dire che i mezzi a disposizione sono un po' diversi, ma nevermind. In Brasile, McCarthy non ha ancora la Superlicenza, mentre Moreno può scendere in pista. Percorre appena tre giri, ma intanto la nera vettura marchigiana è uscita dalla pitlane! Non si prequalifica, ma questi sono dettagli, accadrà molto spesso di non prequalificarsi, anzi pressoché sempre. Piccolo dettaglio: non siamo più ai tempi in cui c'erano trentanove macchine, adesso ce ne sono solo trentadue, di cui trenta passano in qualifica. In estrema sintesi, le Venturi, la seconda Footwork e la seconda Fondmetal hanno la certezza quasi matematica di potere almeno passare alla sessione di qualifica, in cui ventisei piloti su trenta si procacceranno una posizione in griglia.
In Spagna anche McCarthy riesce a salire in macchina e a percorrere... quindici metri. Le cose non cambiano nell'immediato futuro ed essere secondo pilota dell'Andrea Moda sembra leggermente peggio che essere secondo pilota in un top team!

A Montecarlo, poi, succede un evento che ha del miracoloso: su sei piloti presenti alle prequalifiche, Moreno strappa il terzo tempo e supera brillantemente il primo scoglio a spese della Venturi di Ukyo Katayama (mentre McCarthy non è pervenuto per palese inguidabilità del mezzo, ma questo non lo diciamo per non perdere la magia del momento).
Incredibile ma vero, in qualifica Robertone nostro ottiene una gloriosa ventiseiesima piazza, che nonostante problemi tecnici nella fase finale della sessione rimane imbattuta dalle Brabham, da una Fondmetal e da una March. La gara dura appena dodici giri: Judd non fornisce nuovi motori, quindi non ci sono speranze. Il motivo per cui non fornisce nuovi motori è che a quanto pare la squadra è indietro con i pagamenti.
La gara di Moreno finisce in fumo, ma può dire di avere disputato una gara con l'Andrea Moda, cosa che non è mai accaduta prima nella storia e che mai più succederà. Segnalo che, secondo quanto detto nel documentario, Moreno avrebbe girato "più veloce delle Ferrari", cosa che tuttavia stride con il quarto e l'ottavo posto in griglia ottenuti da Jean Alesi e Ivan Capelli.
Il documentario racconta un retroscena curioso: una certa Valerie Jorquera che lavorava per la Elf, avrebbe fornito carburante più performante, lo stesso che potevano permettersi i top team, secondo Moreno in cambio di un profumo di Chanel.
Inoltre prima del GP di Montecarlo il team aveva fatto un test serio dopo avere affittato un kartodromo, il che ha contribuito all'essere pronti per affrontare le stradine del Principato.

Si tratta di un acuto che non viene ripetuto, si va di nuovo in pista con il solo Moreno, non ci si prequalifica, in Francia il camion del team non riesce ad arrivare a causa delle strade bloccate per uno sciopero su scala nazionale degli autotrasportatori francesi... Viene intervistato l'allora camionista del team, che racconta l'accaduto, e a tale proposito è doveroso specificare che anche altre squadre hanno avuto problemi logistici a portare il proprio materiale a quel gran premio, ma Andrea Moda è stata l'unica squadra le cui monoposto non sono arrivate.
Poi si va in Gran Bretagna, a casa di McCarthy... ecco, per McCarthy sarebbe stato meglio andarsene direttamente a casa. Per la sua macchina non ci sono gomme nuove, perché è quello quello che succede quando si è indietro con i pagamenti alla Goodyear. Quindi cosa si fa? Ma ovviamente si montano sulla macchina le gomme usate di Moreno. Da pioggia. In Inghilterra piove spesso, ma non in questa occasione. McCarthy completa il giro di prequalifica ai due all'ora, ma è già tanto per gli standard a cui è stato abituato.
Nel successivo evento in Germania, Perry completa un giro, ovviamente valevole dell'ultimo tempo in prequalifica, ma non si ferma alle operazioni di peso e viene escluso dall'evento, cosa che comunque non cambia l'andazzo.

Non viene citato nel documentario, ma al GP d'Ungheria una Brabham prossima al fallimento schiera una sola monoposto, facendo sì che solo cinque vetture prendano parte alle prequalifiche. In questo caso Moreno quindi si prequalifica, ma ovviamente ha il trentesimo tempo al sabato e non va in griglia.
Con il fallimento della Brabham a partire dal GP del Belgio non ci saranno più le prequalifiche. Anche questo non è citato, così come non è citato che l'incidente di Erik Comas riduce da trenta a ventinove i piloti che tentano di qualificarsi: 28/29esimo tempo.
Sono tuttavia altri i fatti che spiccano del weekend belga, l'inizio della fine per l'Andrea Moda. Dal punto di vista agonistico, Moreno racconta di come la sua macchina non curvasse per problemi di sterzo. Tutto questo passa comunque in secondo piano quando Sassetti viene arrestato nel paddock a causa di una vicenda legata a fatture non pagate, per la quale viene accusato di avere falsificato dei documenti. Viene rilasciato due giorni dopo e, secondo quanto riferisce, sarebbe un complotto di Bernie Ecclestone nei suoi confronti.

Curiosità: questo gran premio è lo stesso nel quale Michael Schumacher conquista la prima vittoria in Formula 1, cosa che viene anche citata nel documentario. Questa considerazione la aggiungo io: trovo tutto ciò estremamente poetico dal punto di vista etimologico, non sarà che le stelle si sono allineate e hanno voluto mandare un messaggio subliminale? Una cosa tipo: "non è meglio che torni a produrre scarpe?"
Il danno, comunque, ormai è fatto e per l'Andrea Moda è finita: al GP d'Italia, la squadra non viene accettata e viene radiata per avere danneggiato la reputazione della Formula 1. È definitivamente la fine e il sogno di Sassetti di fare il team owner svanisce mestamente.
Le due monoposto rimarranno in suo possesso per anni, saranno esposte a fiere e sagre marchigiane e le guiderà lui stesso occasionalmente sul circuito di Misano. Una delle due pare essere stata confiscata per un provvedimento giudiziario, mentre l'altra secondo Sassetti è sparita. Secondo quanto riportato dal video, è stata ridipinta dal suo nuovo proprietario come una Williams con livrea Rothmans... che detto sinceramente mi pare un'idea abbastanza malsana.

In sintesi, il documentario racconta la vera storia dell'Andrea Moda, allontanando certe leggende metropolitane quali presunti operai del calzaturificio improvvisati come meccanici in Formula 1. Ciò non trova alcun riscontro nel documentario.
Detto questo, ho trovato molto avvincente questo racconto di una scuderia di Formula 1 nata praticamente in un capannone nelle campagne e di come quello che è stato dipinto per anni come il peggiore team della storia fosse in realtà una squadra che ha avuto sfortuna e che ha avuto tutti contro. Ritengo tuttavia che sia molto facile arrivare a questa conclusione, se si intervistano solo il fondatore, i vertici del team e soggetti che dal team non hanno subito alcun danno. Ci sono infatti testimonianze da parte di Ivan Capelli, Nigel Mansell, Stefano Domenicali giusto per citare i soggetti più altisonanti.
Si menzionano spesso mancati pagamenti e non sono sicura che i fornitori dell'Andrea Moda condividerebbero il ritratto totalmente positivo e favorevole che viene tracciato durante la narrazione. Allo stesso modo, trovando abbastanza semplicistica l'accusa di complotto contro una squadra che stava "cambiando la Formula 1" e che spaventava (qualificandosi mezza volta? chissà che terrore incutevano...) sarebbe stato bello sentire anche qualcuno che contestasse questa accusa, invece di limitarsi a elevare l'ipotesi di complotto a verità ineluttabile.

Per quanto riguarda Sassetti, non conosco il personaggio se non per quanto riguarda la sua breve esperienza in Formula 1. Sostiene di essere sempre stato pulito e gli do fiducia, non avendo mezzi per farmi un'idea. Però deve essere una persona molto sfortunata, a questo punto, dato che ha avuto guai con la legge in almeno altre due occasioni, tra cui una condanna per bancarotta.
In più, la faccenda dello sterzo danneggiato del GP del Belgio è stata raccontata, anche in altre sedi e pare anche dallo stesso McCarthy in un modo diverso dal "ahahah, che team rustico, Moreno guidava e la macchina non curvava, pura poesia!" Pare che la monoposto di McCarthy venisse utilizzata in primis per avere pezzi di ricambio per quella di Moreno e che, di conseguenza, il piantone malfunzionante sia stato consapevolmente montato sulla macchina di Perry e questo sia stato mandato in pista, dove ha avuto un incidente all'Eau Rouge.
Quello che posso dire è che una volta sono rimasta con il volante bloccato a bordo della Punto dei miei genitori mentre ero in un tratto rettilineo della provinciale e non è stata una bella esperienza percorrere i quindici chilometri che mi separavano da casa con il volante che praticamente non girava. Penso che sia decisamente peggio se succede su una monoposto di Formula 1 all'Eau Rouge-Radillon.
Se quanto si racconta in altre sedi è vero, ammetto di non approvare molto la scelta di ometterlo. Se è falso, mi aspetterei invece che venisse smentito, come sono state smentite altre dicerie.

Tornando a noi, a questo punto non mi resta che esprimere il mio parere su questo documentario: a mio parere è ottimo e si sarebbe meritato di passare su un canale ben più altisonante di Motor Trend. L'ho trovato molto un documentario per nerd, ma d'altronde bisogna essere molto nerd per interessarsi all'Andrea Moda.
Mi è parso molto ben fatto e contenente video piuttosto interessanti. Il grande lavoro di ricerca che c'è stato dietro appare molto evidente e il prodotto finale è molto godibile. Nonostante fosse stato ideato per essere visto in tre puntate, la visione completa non è pesante, nonostante la durata superiore alle due ore.
L'unico lato che non ho apprezzato, è la totale assenza di contradditorio e l'immagine estremamente candida che viene data di una squadra che, palesemente, ha avuto grossi problemi di gestione e organizzazione, dettati in gran parte dall'inesperienza nel settore e dall'eccessiva ambizione del suo fondatore... Ma dato che ho faticato perfino a comprendere la santificazione a oltranza di Ayrton Senna da parte del famoso documentario di Asif Kapadia, ritengo si possa capire se ho dei dubbi sul glorificare senza alcuna esitazione il "che bello debuttare in Formula 1 perché sì".


lunedì 30 giugno 2025

Formula 1 2025: #11 Commento al Gran Premio d'Austria

29.06.2025 // Lando Norris, Charles Leclerc, Oscar Piastri, Lewis Hamilton, George Russell, Liam Lawson, Max Verstappen, Gabriel Bortoleto, Kimi Antonelli, Pierre Gasly, Fernando Alonso, Alex Albon, Isack Hadjar, Franco Colapinto, Oliver Bearman, Lance Stroll, Esteban Ocon, Yuki Tsunoda, Carlos Sainz, Nico Hulkenberg: questo è l'ordine di partenza con cui i piloti si sono schierati sulla griglia, dopo che Tsunoda è uscito in Q1 e che Verstappen è incappato in una bandiera gialla generata da un'uscita di pista di Gasly verso la fine della Q3.
Alle 18.30 della domenica, quando in teoria doveva iniziare il gran premio sulla TV dei povery, c'era in realtà una clip in cui incidenti vari di Norris erano montati in un mash-up in cui facevano da contorno alle urla del Vanz. Ci sarebbe stato quindi da aspettare ulteriormente, almeno una decina di minuti.
Il Vanz si è fatto perdonare dedicandosi all'arte gufatoria: ha menzionato il fatto che l'ultima pole position della Williams di Felipe Massa sia arrivata proprio al Redbullring e un minuto contato più tardi la Williams di Sainz si è ammutolita sulla griglia. Quando si è avviata i piloti di testa avevano ormai completato il formation lap. C'è stato quindi un aborted start. Nel frattempo Sainz è andato in pitlane con la vettura che emanava fiamme. Partenza rimandata alle 15.15, secondo giro di formazione intorno alle 18.55 sulla TV dei povery e un giro sottratto da quelli di gara, perché qui non siamo in "F1 the movie" e percorrere un giro in più del previsto può comportare l'esaurimento del carburante.

Norris ha mantenuto la posizione, Leclerc ha cercato di affiancarlo, Piastri ha superato Leclerc e ha tentato di affiancare Norris. Russell nel frattempo duellava con Hamilton, ma il momento più altisonante è stato quando Antonelli ha festeggiato il proprio diploma di perito economico specializzato in relazioni internazionali per il marketing con un bloccaggio e ha centrato Verstappen: doppio ritiro, safety car, nonché Norris, Piastri, Leclerc, Hamilton, Russell, Gasly, Albon, Bortoleto, Lawson e Alonso nelle prime dieci posizioni.
Nel primo stint abbiamo visto un sorpasso di Albon su Gasly, prima dei loro pitstop anticipati e che Gasly sparisse in mezzo al nulla, un sorpasso di Piastri su Norris che si è subito ripreso la posizione, un altro duello tra i Norrisastri senza cambi di posizione, l'effetto nefasto dell'avere menzionato l'ultima pole della Williams che comportava anche il ritiro di Albon, che tecnicamente era già nel suo secondo stint, un lieve contatto Tsunoda vs Stroll, un bloccaggio di Piastri che ha rischiato di prendere un diploma di perito economico in compagnia di Norris prima della sosta di questo.
LN: "Che ca**o fai? Non lo sai che il nostro compito è falsare le gare?"
OP: "Di grazia, in che modo centrandoti in pieno avrei reso questa gara meno falsata?"
LN: "Con noi fuori, le Ferrari farebbero doppietta."
OP: "Cosa significa 'doppietta Ferrari'?"
LN: "Non te lo spiego perché ti bloccherebbe la crescita."
OP: "Perché fai questi discorsi? Non eri uno di noi bambini anche tu?"
LN: "Sì, ma adesso che ho la barba da capretta e che c'è sulla griglia gente nata che io andavo già alle elementari mi sembra esagerato continuare a bere il latte con il biberon."
Le posizioni dei primi cinque sono rimaste invariate dopo il primo pitstop, e quando Lawson e Alonso sono rientrati per la loro unica sosta sono risaliti 6/7 Bortoleto e Hulkenberg, mentre nel frattempo Tsunoda è stato superato da Colapinto, il che è già disastroso di suo, ma a peggiorare le cose ha cercato di riprendersi la posizione speronando Colapinto e facendogli fare un balletto, procacciandosi quindi una penalità.
Anche dopo il secondo giro di pitstop le posizioni dei primi cinque non sono cambiate, solo di poco il gap dei Norrisastri. Nel secondo stint era aumentato, nel terzo è andato progressivamente calando, a parte nei momenti problematici, tipo quando Colapinto ha deciso di ostacolare Piastri facendosi penalizzare. Nonostante la penalità, comunque, ha finito la gara davanti a Tsunoda... a quel punto all'unisono tutti i piloti classificati dalla prima alla quindicesima piazza immagino si siano affacciati al box della Redbull urlando: "Quihhhh a kasahhhh lorohhhh!!!11!!11!!"
Veniamo a Tsunoda, perché a proposito di quest'ultimo - dove quest'ultimo vale anche in senso letterale - lo si è visto inquadrato nel finale di gara dietro al duo Alonso/ Bortoleto che battagliava per la settima piazza. Però era sedicesimo, quindi significa che era stato doppiato perfino da una Sauber. Poi sono arrivati i Norrisastri, che l'hanno doppiato... quindi era sotto di due giri.
Il duello degli Alonseto è stato abbastanza turbolento, non per loro ma per i due piloti della McLaren che dovevano trovare un varco per doppiarli.
LN: "Levatevi subito di mezzo, che rischio di fare tardi al tè delle 17.00, se no vi infilo una serie di papaye su per il cu-..."
FA: "Taci, come ti viene in mente di pronunciare una frase simile davanti a un bambino innocente?"
LN: "Per il momento gli sono dietro, quindi il bambino innocente farebbe bene a levarsi di mezzo."
È esattamente quello che è successo, mentre anche Piastri si avvicinava molto timidamente.
OP: "Posso passare anch'io o avete in mente delle sorprese?"
I due non avevano sorprese in mente, non hanno arrecato danni di sorta e, dopo avere battuto Bortoleto, Alonso è andato a pomiciare con il suo protetto nel post-gara.


I Norrisastri sono andati sul podio in compagnia di Leclerc, mentre chef Jerôme D'Ambrosio rispondeva ai microfoni Sky in assenza di Fred Vasseur assente per problemi familiari.
Voce fuori campo: "Torna in cucinahhhh!!!!11!!11!!"
Durante la premiazione ha fatto la sua comparsa Bernie Eccle$tone, che ha consegnato la medaglia a Norris. Gli elfi esistono, ma non cielo dikonohhhh!
Quello che esiste e ce lo dikonohhhh anche troppo è la curva - urlato - COPSEHHHH!!!11!!!1!! che sentiremo menzionare millemila volte la prossima settimana.

RISULTATO: 1. Norris/ McLaren, 2. Piastri/ McLaren, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Hamilton/ Ferrari, 5. Russell/ Mercedes, 6. Lawson/ Racing Bulls, 7. Alonso/ Aston Martin, 8. Bortoleto/ Kick Sauber, 9. Hulkenberg/ Kick Sauber, 10. Ocon/ Haas, 11. Bearman/ Haas, 12. Hadjar/ Racing Bulls, 13. Gasly/ Alpine, 14. Stroll/ Aston Martin, 15. Colapinto/ Alpine, 16. Tsunoda/ Redbull, Rit. Albon/ Williams, Rit. Verstappen/ Redbull, Rit. Antonelli, DNS. Sainz/ Williams.


domenica 29 giugno 2025

Formula E 2025: #12 Eprix di Jakarta // ovvero vi spiego perché dovremmo tutti simpatizzare per Dan Ticktum (dandovi anche una ragione ancora migliore per non farlo)

Nello scorso fine settimana si è svolto l'eprix di Indonesia a Jakarta, nel quale Dan Ticktum, i cui risultati negli ultimi appuntamenti erano stati altisonanti rispetto a quelli di un tempo, ha conquistato la prima vittoria nella categoria, dopo essere partito dalla quinta casella della griglia alle spalle di Jake Dennis, Taylor Barnard, Nyck De Vries e Nick Cassidy, superando quest'ultimo alla partenza.
Dennis è sembrato il favorito per quasi due terzi di gara, ma è stato co-protagonista con De Vries di un incidente mentre duellavano per la prima posizione, con tanto di safety car per via dei pezzi sparsi. Leader al restart, De Vries è stato penalizzato per il contatto, penalità che tuttavia non avrebbe scontato causa ritiro per un problema tecnico. Dennis nel frattempo aveva perso parecchie posizioni e Ticktum era leader.
Con Edoardo Mortara negli scarichi il pilota inglese è andato a prendersi la bandiera a scacchi... ed era anche ora, direi! Come si fa a non amare questo pilota? Ticktum è il guilty pleasure di tutti noi, e non ammetto repliche! :-PPPP

RISULTATO: 1. Dan Ticktum (Cupra), 2. Edoardo Mortara (Mahindra), 3. Nico Muller (Andretti), 4. Antonio Felix Da Costa (Porsche), 5. Nick Cassidy (Jaguar), 6. Taylor Barnard (McLaren), 7. Sam Bird (McLaren), 8. Sebastien Buemi (Envision), 9. Robin Frijns (Envision), 10. Oliver Rowland (Nissan), 11. Pascal Wehrlein (Porsche), 12. Mitch Evans (Jaguar), 13. Lucas Di Grassi (Lola), 14. Norman Nato (Nissan), 15. Jean-Eric Vergne (DS Penske), 16. David Beckmann (Cupra), 17. Jake Dennis (Andretti), 18. Zane Maloney (Lola), Rit. Nyck De Vries (Mahindra), Rit. Stoffel Vandoorne (Maserati), Rit. Jake Hughes (Maserati), Rit. Maximilian Gunther (DS Penske).

Giusto per chiarire il concetto, ritengo che Ticktum abbia commesso una delle azioni peggiori della storia delle formule junior di questo secolo, quando ha superato diverse vetture in regime di safety car per andare a speronare deliberatamente un avversario con cui aveva precedentemente avuto un contatto.
Ricky Collard, che ai tempi era in lotta per il titolo in MSA (serie britannica a livello Formula 4) con Lando Norris e Colton Herta ci ha rimesso la possibilità di giocarsi il campionato, con quell'incidente. Alcuni anni dopo via social ha affermato che la mossa di Ticktum ha rovinato la sua carriera, dato che era a corto di sponsor.
Obiettivamente parlando, nel corso degli anni ho letto spesso messaggi a sostegno di Ticktum, che per quel fatto ha scontato un ban di un anno che gli ha in seguito precluso l'ottenimento dei punti superlicenza necessari per la Formula 1, nella quale sembrava potere avere un'opportunità.
Tuttavia, mentre al di là degli hater più accaniti, c'è stato spesso un certo sostegno nei confronti di Ticktum, che nel frattempo si faceva notare per polemiche contro questo o quell'altro sempre e costantemente iniziate da lui stesso (arrivando al punto di mettersi a cantare cose tipo "Latifi è una m*rda" live sui social, ai tempi in cui Nicholas era pilota della Williams, di cui Dan era development driver, venendo licenziato dal team stesso), a nessuno è mai importato un fico secco del tizio deliberatamente speronato.
Penso che la simpatia nei confronti di Ticktum sia spontanea, ma che sia giusto non dimenticare da dove viene. Ovviamente non ha più quindici anni e non è corretto a mio avviso valutarlo con quel metro di giudizio. Però nel corso del tempo non è neanche che abbia mostrato grossi segni di maturità e credo che anche questo debba essere considerato.

PS. Oggi 29 Giugno 2025 compie trent'anni il sopra citato Nicholas Latifi! *-*


sabato 28 giugno 2025

Ho visto "F1 - il film": la mia recensione

25 Giugno 2025: esce "F1, il film", in cui Brad Pitt e Damson Idris interpretano la parte di un veterano tornato alle competizioni e di un debuttante, nonostante la loro età non li renda molto credibili in tali ruoli.
Due giorni più tardi sono andata a vederlo al cinema insieme ai miei amici, uno dei quali da un anno mi aveva proposto di andare a vederlo. Siamo andati a cena alle sette di sera come dei nonni, per essere al cinema per lo spettacolo delle 20.30, e il biglietto è costato la non proprio modica cifra di 13,90 euro. L'autore della proposta ha anche preso una bibita spendendo in totale 20,90 euro, il che significa che ha pagato sette euro una Fanta. Non sono riuscita a capire se la cassiera si sia rivolta a noi dandoci del lei perché tecnicamente sarebbe la cosa più normale tra sconosciuti adulti che si incontrano a una cassa per un pagamento, oppure perché ci considerava vecchi per i suoi standard.
Ci è stato assegnato un posto accanto a dei ragazzini che hanno ruminato dei popcorn per tutta la durata del film, quindi fino all'incirca alle 23.30, e che prima del film si erano lamentati per il fatto che, essendo stato girato nel 2023/24, non ci sarebbero state inquadrature di "Aka", hanno chiamato Antonelli così. Segnalo anche che tra il primo e il secondo tempo, in bagno ho visto una ragazza in maglietta della Ferrari.
Ma il film, vi chiederete? È così eclatante come lo descrivono quelli che non hanno mai guardato un gran premio in vita loro? O è così terribile come lo descrivono invece quelli che la Formula 1 la seguono? Andiamo a scoprirlo.

LA TRAMA // Sonny Hayes è Martin Donnelly, ma siccome essere protagonisti di un botto devastante da soli non è stylish, ha un grave incidente, sempre e comunque da solo, mentre insegue la McLaren di Ayrton Senna per la vittoria al GP di Spagna 1993, mentre sopraggiunge una Benetton con la livrea di fine anni '80.
Per effetto delle ferite riportate, diviene un Jos Verstappen che non ci ha creduto abbastanza. Avrebbe potuto generare un discendente che potesse prendersi le soddisfazioni che a lui sono mancate, ma non avendo figli decide di farlo lui stesso, lasciandoci nel dubbio: non sarebbe stato meglio se si fosse semplicemente auto-abbandonato in autogrill?
Divenuto uno squattrinato giocatore d'azzardo che vive a bordo di un camper perché non possiede più una casa, fa l'eroe alla 24 Ore di Daytona in cui il suo team vince solo grazie a lui, poi ottiene un ingaggio per tornare in Formula 1 dopo trent'anni, nella squadra Apex GP, che è alla terza stagione ed è una sorta di Caterham piena di debiti, che non ha ottenuto alcun punto, ma ha la certezza della vittoria imminente. Per qualche motivo, in un mondo in cui ci sono piloti disposti a sborsare milioni per gareggiare in Formula 1, i piloti scappano a gambe levate dalla suddetta squadra, nonostante questa squadra addirittura li paghi.
Scappano tutti ma non lui: Joshua Pearce rookie ultratrentenne, con la madre costantemente al seguito e di cui viene millantata a ogni soffio di evento la giovane età nonostante ci siano quattro piloti contati più vecchi di lui. Descritto come estremamente talentuoso, è in realtà un pilota piuttosto scarso, ma avremo modo di vedere che Hayes non è da meno quando a nove gran premi dalla fine della stagione viene messo in pista a caso per risollevare le sorti della Apex.
Hayes e Pearce si esibiscono in una serie di prodezze memorabili. In Gran Bretagna si speronano a vicenda durante un duello acceso per la penultima posizione, dopo che Hayes ha ignorato un ordine di scuderia, dopodiché utilizzano il termine "pavone" per insultarsi. In Ungheria Hayes si rifiuta di ripartire dai box perché gli hanno messo gomme dure anziché morbide. Quando gli mettono gomme morbide e va in pista, si mette a speronare chicchesia (Kevin Magnussen, Valtteri Bottas e Sergio Perez) per spianare la strada a Pearce e provoca bandiere gialle e safety car al fine di farlo entrare in zona punti. Poi pretende dalla direttrice tecnica degli aggiornamenti che, a quanto dicono, non rispettano gli opportuni standard di sicurezza.
A Monza, quando scoppia un improvviso temporale monsonico, Hayes convince la squadra a tenere Pearce sulle gomme da asciutto. Pearce nel frattempo risalito secondo per non essersi fermato tenta una manovra folle nei confronti di Max Verstappen, esce di pista venendo scagliato in aria, finisce fuori dal circuito, la macchina prende fuoco e viene soccorso dallo stesso Hayes per poi finire in ospedale.
Mentre Pearce è infortunato, Hayes dopo essere stato insultato dalla madre di lui, combina un po' meno danni di prima, ottiene punti, ma no problem, Pearce torna dopo tre gran premi di stop - Olanda, Giappone e Messico - e tra i due c'è subito un incidente al ritorno di Joshua in Belgio (il calendario è molto ballerino), seguito da insulti e spintoni. Mi stavo un po' preoccupando del fatto che non ci fosse ancora stata una rissa, ma per quanto non sia stata particolarmente cruenta ci siamo messi in pari.
A Las Vegas, per iniziativa della direttrice tecnica, che nel frattempo ha una love story con Hayes (con mia delusione, perché speravo nella ship Hayes x madre di Pearce, visto che sono entrambi sessantenni), i due piloti si giocano a poker il ruolo di prima guida. Sì, succede proprio quello che ho scritto. A carte vince Pearce, ma la cosa diviene irrilevante dato che in gara Hayes ha il solito incidente, stavolta un gran botto con Sergio Perez, finisce in ospedale e il titolare del team - un suo vecchio avversario di nome Ruben - gli impone uno stop forzato dopo avere scoperto i danni permanenti riportati quando era ancora un Donnelly qualsiasi al volante della Lotus del 1990 in Spagna nel 1993.
Un investitore che non ne sa mezza di Formula 1 organizza una mezza spy story per danneggiare il team e costringere Ruben a venderglielo, ma il piano viene sventato da Hayes che va ad Abu Dhabi e disputa l'ultimo gran premio della stagione. Qui i due compagni di squadra partono dall'ultima fila come solito, ma risalgono nelle posizioni di vertice rallentando deliberatamente chiunque, restando però in pista verso fine gara con gomme ormai logore.
Hayes sperona Russell e si butta a muro per provocare una redflag al giro 55 di 58. Riesce a tornare ai box quindi può ripartire e lui e il suo compare hanno a disposizione gomme nuove e tre giri per battere i loro avversari. Si riparte dopo un giro di formazione per tre giri...
...
...
...wait, wait, wait. Questo è un errore bello grosso: il 55 viene completato rientrando, il giro di formazione vale come 56 in quanto dovrebbe essere ridotto un giro, quindi le tornate rimanenti dovrebbero essere due, ma chi se ne frega tanto è fentasi.
I due superano Charles Leclerc e si mettono a caccia di Lewis Hamilton. In teoria Pearce dovrebbe vincere e Hayes arrivare secondo, ma quando se la vedono brutta, Pearce va addosso a Hamilton perché Hayes possa finalmente vincere un gran premio ed essere acclamato come un eroe, per poi finire a vagare nel deserto a guidare mezzi che sembrano usciti dalla Extreme E.

La trama in estrema sintesi, riassunta in una frase: non importa se sei la squadra più scarsa e hai i due piloti più scarsi della griglia, se i tuoi piloti sono i più scorretti della storia e organizzi una ventina di mini-crashgate nell'arco temporale di pochi gran premi, magari riesci anche a vincerne uno barando, allora verrai acclamato come un eroe.

IL MIO PARERE SUL FILM // le scene di gara sono molto belle, quando non scadono in incidenti nonsense, ma siamo al livello Racing Without Plot. La trama non ha un fondamento logico, basti pensare che Hayes viene ingaggiato come pilota di Formula 1 sulla base che Louis Chiron e Philippe Etancelin vi hanno gareggiato a 50+ anni, senza considerare che ciò sia accaduto circa tre quarti di secolo fa. A ciò si aggiunge il fatto che la Apex venga presentata come una sorta di Caterham, ciò nonostante le telecronache sono *interamente* incentrate su di essa, al punto che non abbiamo nemmeno idea di chi abbia vinto il mondiale.
Il fatto che, al posto del solito eroe che smaschera i kattivihhhh che barano e poi vince, ci sia un eroe che vince barando avrebbe potuto rendere originale la trama, se si fosse dato al film un tono dark, un'atmosfera noir o se si fosse basata questa scelta su una qualsiasi idea sensata che potesse supportare questa scelta, come per esempio un protagonista desideroso di rivalsa perché in precedenza danneggiato deliberatamente dal mondo della Formula 1.
Per non parlare del fatto che Hayes e Pearce vengono dipinti come due grandi campioni senza che *nulla* li qualifichi come tali. E che in un campionato in cui perfino le violazioni più minime comportano penalità, essenzialmente questi due, Hayes in particolare, vadano avanti a sportellate, incidenti dettati dalla foga e addirittura incidenti deliberati senza subire la minima ripercussione. Pearce riceve addirittura i complimenti di Toto Wolff per la propria performance subito dopo avere speronato Hamilton per fare in modo che la Apex vincesse un gran premio con Hayes.
Quasi tutto, nella trama, riesce ad apparire come prevedibile, a parte l'errore di conteggio dei giri ad Abu Dhabi. I miei momenti preferiti? Sicuramente durante il film mi ha impressionato quello in cui inquadrano Gunther Steiner, perché ha un'espressione tale da sembrare sul punto di chiedere: "per caso volete in prestito Pietro Fittipaldi? Perché ce l'abbiamo ancora nello scantinato per ogni evenienza e sicuramente guiderebbe meglio di quei due."
Venendo invece ai dialoghi veri, mi è piaciuto questo tra una ragazza random e Joshua Pierce a un concerto che precede il GP di Las Vegas:
"Sei un pilota?"
"Sì."
"Per che squadra corri?"
"Apex."
"Mi presenti Carlos Sainz?"
Effettivamente ha molto senso che, incontrando uno sconclusionato come Pearce, una fangirl gli chieda se sia possibile incontrare il figonehhhh beliximohhhh di turno. Però, riflettendoci oggi, sarebbe ancora più bello se quella ragazza volesse fondare un team e il Sainz che vuole conoscere sia il padre, dato che ha la stessa età di Brad Pitt quindi sarebbe perfetto per la Formula 1!


lunedì 23 giugno 2025

Indycar 2025: #9 Gran Premio di Road America

Nel corso del fine settimana appena terminato, il campionato di Indycar ha gareggiato a Road America. I primi dieci giri della gara sono stati addirittura trasmessi in diretta su Youtube... anche se, a onore del vero, in quei dieci giri ci sono state ben tre safety car, quindi azione non troppa.
Al via il poleman Louis Foster (Rahal Letterman) è stato insidiato da Scott McLaughlin (Penske), mentre David Malukas (Foyt) qualche posizione più indietro è finito in testacoda con la prima neutralizzazione. È stato rimesso in gara, cosa non fattibile, visti i botti più grossi, per i due piloti che hanno avuto incidenti nei giri successivi, Robert Shwartzman (Prema) e Sting Ray Robb (Juncos).
Nel frattempo, nei pochi giri di bandiera verde, McLaughlin ne aveva approfittato per portarsi in testa, con Foster finito dietro anche a Kyle Kirkwood (Andretti).

I piloti del gruppo di testa sono andati ai box per la prima sosta quando al decimo giro c'è stata la SC per l'incidente di Robb, lasciando la leadership a chi si era fermato in occasione della prima SC: nuovo leader Scott Dixon (Ganassi) davanti a Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Alexander Rossi (Carpenter). Dixon è rimasto in testa fino alla successiva sosta ai box.
Al 22° giro, Conor Daly (Juncos) è andato a sbattere, con una nuova neutralizzazione, nel frattempo Christian Lundgaard (Arrow McLaren) era in testa davanti a Felix Rosenqvist (Meyer Shank) e al poleman Foster. Dopo le soste dei piloti su finestra di pitstop differente, Dixon è tornato in testa alla gara. Poco dopo la metà gara, al 30° giro (in totale erano 55 tornate) Josef Newgarden (Penske) è stato protagonista di un incidente nel quale ha anche abbattuto dei pannelli, con conseguente ingresso della safety car.
Al restart Dixon era in testa e precedeva Rossi e Alex Palou (Ganassi) per quello che è stato un seguito relativamente tranquillo della gara. Si sono visti dei testacoda, ma non hanno generato grossi intoppi se non a chi ne era protagonista, come per esempio Lundgaard che abbiamo poi ritrovato nelle retrovie.

Dopo la terza sosta, Dixon era in testa alla gara e precedeva Palou, ma la necessità di un ulteriore pitstop a due giri dalla fine ha spianato la strada al pilota spagnolo, che è quindi tornato alla vittoria precedendo Rosenqvist e Santino Ferrucci (Foyt). Kirkwood si è classificato quarto davanti a Marcus Armstrong (Meyer Shank) e Kyffin Simpson (Ganassi) mentre Malukas ha chiuso al settimo posto, con una top-ten completata da Nolan Siegel (Arrow McLaren), dallo stesso Dixon e da Rinus Veekay (Coyne).
Foster è giunto al traguardo undicesimo davanti ai già citati McLaughlin e Rossi, con a seguire Will Power (Penske), Callum Ilott (Penske) e Colton Herta (Andretti). Tra i piloti precedentemente menzionati abbiamo O'Ward sedicesimo, davanti Christian Rasmussen (Carpenter), Devlin Defrancesco (Rahal Letterman), Graham Rahal (Rahal Letterman), Marcus Ericsson (Andretti), Daly è arrivato al traguardo ventiduesimo, precedendo Jacob Abel (Coyne), mentre l'ultimo dei classificati è stato Lundgaard.



mercoledì 18 giugno 2025

Indycar 2025: #8 Gateway

Nello scorso fine settimana il campionato di Indycar ha gareggiato a Gateway in Illinois, il secondo ovale della stagione dopo la Indy 500. La gara prevedeva 260 giri e Will Power (Penske) ha ottenuto la pole position, per poi vedersi sopravanzare al via da David Malukas (Foyt), mentre Scott McLaughlin (Penske) si è accodato in terza posizione.
La gara è stata neutralizzata al 4° giro per un incidente di Devlin Defrancesco (Rahal Letterman) che è finito a muro. Al restart c'erano ancora Malukas, Power e McLaughlin nelle prime tre posizioni, mentre dietro di loro c'erano in lotta per la quarta piazza Josef Newgarden (Penske) e Conor Daly (Juncos).
Colpo di scena al 47° giro quando Power è finito a muro. Tutti sono andati ai box in regime di safety car e si è visto Christian Lundgaard (Arrow McLaren) fermo nella pitlane. Al restart McLaughlin era in testa davanti a Malukas e Newgarden, con questi due in lotta per il secondo posto, con Josef che ha preso la seconda piazza al 75°.
Intorno al 100° giro, dopo un giro di soste in bandiera verde, Newgarden si è portato in testa davanti a Malukas e McLaughlin ed è rimasto leader fino al 130°, quando si è ritrovato davanti la vettura incidentata di Louis Foster (Rahal Letterman) finito a muro e rimbalzato sul muro opposto. Newgarden gli è finito sopra e si è ribaltato in un incidente spettacolare che fortunatamente non ha provocato infortuni ai piloti.




Pato O'Ward (Arrow McLaren) si è trovato in testa non essendosi fermato in regime di safety car, davanti a Daly e a Kyle Kirkwood (Andretti) nelle sue stesse condizioni, a seguire Malukas e McLaughlin che invece si erano già fermati ai box. McLaughlin non ha terminato la gara.
Daly ha leaderato fino al 191° giro quando si è fermato ai box. Dopo un giro di pitstop c'è stata una safety car quando Malukas(?) ha sfiorato il muro senza danni.
Scott Dixon (Ganassi) a quel punto era in testa davanti a O'Ward, Kirkwood, Daly e Malukas, dove è rimasto fino al momento di fermarsi ai box al 238°.
Essenzialmente nei giri finali c'era chi tentava di andare il più a lungo possibile, ma dovevano comunque fermarsi ai box, compresi Callum Ilott (Prema) e Felix Rosenqvist (Meyer Shank) che abbiamo visto lottare per la prima piazza prima di rientrare.
Alla fine ha vinto Kirkwood, davanti a O'Ward, con Christian Rasmussen (Carpenter) a completare il podio. Dixon si è classificato quarto precedendo Santino Ferrucci (Foyt), mentre Daly è giunto sesto davanti a Rinus Veekay (Coyne), Alex Palou (Ganassi), Marcus Armstrong (Meyer Shank) e Robert Shwartzman (Prema) a chiudere la top-ten. Alexander Rossi (Carpenter) undicesimo ha preceduto Malukas, mentre Marcus Ericsson (Andretti) ha chiuso davanti a Lundgaard.
Rosenqvist alla fine ha chiuso sedicesimo dietro a Kyffin Simpson (Ganassi), mentre Ilott diciottesimo dietro a Colton Herta (Andretti). Nolan Siegel (Arrow McLaren), Sting Ray Robb (Juncos), Jacob Abel (Coyne) e Graham Rahal (Rahal Letterman) hanno concluso la gara nelle ultime posizioni.


martedì 17 giugno 2025

GP degli Stati Uniti 2005: l'Indy-gate

Venerdì 17 Giugno 2005 // Indianapolis, seconda sessione di prove libere: la Toyota di Ralf Schumacher esce violentemente di pista alla curva sopraelevata, la stessa in cui era stato protagonista di un devastante incidente un anno prima con la Williams durante la gara. La causa dell'incidente è una foratura e, nonostante non abbia riportato serie conseguenze, al pilota viene impedito di rimettersi al volante nel fine settimana. Il terzo pilota Ricardo Zonta prenderà il suo posto e sarà ugualmente protagonista di un incidente a seguito di una foratura.
Gli pneumatici del fornitore Michelin accusano problemi di sicurezza, intensificati soprattutto dal fatto che in gara non sarà permesso cambiare gomme, per via del regolamento introdotto per la stagione 2005. Non sembra accusare invece problemi Bridgestone, il problema è che è fornitore di gomme per appena tre scuderie: Ferrari, Jordan e Minardi. In sintesi, quattordici vetture su un totale di venti sembrano non essere nelle condizioni di sicurezza tali per proseguire il weekend.

Vengono valutate diverse soluzioni, tra cui una chicane temporanea alla curva sopraelevata, oppure la possibilità di consentire cambi gomme in gara, partendo dal fondo della griglia (nel senso, dalla settima posizione della griglia in poi, dietro ai gommati Michelin).
Nessuna soluzione viene approvata e il weekend prosegue. Al sabato è ancora una volta la Toyota a mettersi in mostra, stavolta grazie alla pole position di Jarno Trulli che si procaccia la prima fila accanto al secondo classificato Kimi Raikkonen su McLaren.
Fernando Alonso, che su Renault è il leader del mondiale, si classifica in quinta piazza, ma queste riflessioni lasciano il tempo che trovano, dato che sembra abbastanza probabile che i team gommati Michelin non potranno arrivare a disputare l'intera gara e che, di conseguenza, i championship contenders Alonso e Raikkonen andranno a casa con uno zero a zero.
Per quanto riguarda i gommati Bridgestone, invece le posizioni sono le seguenti: 5° Michael Schumacher, 7° Rubens Barrichello, 17° Tiago Monteiro, 18° Christijan Albers, 19° Narain Karthikeyan, 20° Patrick Friesacher.

Domenica 19 Giugno 2005 // il momento cruciale è arrivato, la gara si appresta a partire, ma le vetture gommate Michelin non sono nelle condizioni di potere gareggiare, si stima che si possano percorrere circa una decina di giri prima che le gomme inizino a deteriorarsi... il problema è che bisogna percorrerne ben 73.
In sintesi, non esiste la possibilità di disputare la gara, ma la gara non può essere cancellata. I sette team con pneumatici francesi, inoltre, gareggiando potrebbero incappare in un reato penale secondo le leggi dell'Indiana, in quanto starebbero *deliberatamente* innescando una condizione di potenziale pericolo.
Sembra ormai palese che, qualunque cosa accada, la Formula 1 ne uscirà malissimo.
Tutte le vetture si schierano sulla griglia per il giro di formazione e, quando finisce il giro di formazione, quattordici di queste tornano in pitlane, lasciando una surreale griglia con sole sei monoposto, piazzate sulle effettive posizione in cui si sono qualificate. Il danno è fatto, ma nel frattempo si accendono i semafori.



Schumacher, Barrichello, Monteiro, Albers, Karthikeyan e Friesacher prendono il via. L'indiano della Jordan sembra avere uno spunto migliore rispetto ad Albers, che tuttavia gli strappa la quarta piazza nel corso del primo giro. Narain risalirà nuovamente al quarto posto dopo la prima sosta di Albers, che a onore del vero ne effettuerà tre, anziché due come tutti gli altri.
La gara è abbastanza statica, anche se i Ferrari Bros finiscono inavvertitamente per renderla frizzante. Al primo pitstop, le posizioni vengono fuori invertite, con Barrichello leader. Al secondo, Schumacher va vicino all'overcut ed esce affiancato al compagno di squadra, che mette le ruote sull'erba perdendo definitivamente la leadership del gran premio.
Pare che a quel punto i due ricevano via radio un avvertimento che suona più o meno così: "non possiamo fare la figura dei cogl****, quindi vedete di non eliminarvi a vicenda servendo alla Jordan una doppietta su un piatto d'argento.

Schumacher vincerà davanti a Barrichello, Monteiro doppiato di un giro darà alla Jordan il suo ultimo podio, Karthikeyan arriverà quarto a sua volta doppiato di un giro, mentre Albers e Friesacher sulle Minardi chiuderanno quinto e sesto a due giri di distanza dal leader.
Il pubblico è inferocito per quanto accaduto, gli stessi piloti Ferrari se ne vanno di soppiatto dal podio non appena è possibile, mentre Tiagone nostro esulta come se non ci fosse un domani dall'alto del podio.
Jordan e Minardi occupavano le penultime due posizioni in classifica e continueranno a occuparle. Il team faentino non è per niente soddisfatto di come si sono evoluti gli eventi: prima del fine settimana americano, quando nessuno dei due vedeva la luce della zona punti, potevano appigliarsi alla speranza di un risultato fortunoso che permettesse loro di superare gli avversari in classifica, quanto successo a Indy ha fatto sì che la Jordan portasse a casa undici punti contro i sette della Minardi e fosse quindi del tutto inarrivabile, condannando la scuderia di Faenza all'ultima posizione in classifica.

I diciotto punti conquistati dalla Ferrari in questo evento a fine stagione avrebbero contribuito al terzo posto in classifica costruttori dopo Renault e McLaren, davanti alla Toyota staccata di dodici punti. Schumacher e Barrichello hanno chiuso terzo e ottavo nel mondiale piloti, senza i punti di Indianapolis avrebbero chiuso quinto e decimo. Un successivo ottavo posto di Monteiro a campionato inoltrato è stato l'unico altro punto visto da Jordan e Minardi, senza Indianapolis la Jordan avrebbe preceduto comunque la Minardi per un punto a zero.
Nel 2006 la controversa regola del divieto di pitstop sarebbe stata abolita, ma le conseguenze dell' "Indy-gate" sarebbero state evidenti e lampanti: la perdita di popolarità in America, l'uscita di scena di Indianapolis alla scadenza del contratto con la Formula 1, nonché l'addio di Michelin, a seguito del quale si sono avuti soltanto regimi di monogomma. A vent'anni di distanza, non direi che si è trattato di una delle peggiori gare di sempre perché sono capitati molti fatti ben peggiori nel corso della storia, ma non si può certo dire che sia stata una bella figura!


lunedì 16 giugno 2025

Formula 1 2025: #10 Commento al Gran Premio del Canada // bonus vittoria Ferrari a Le Mans... in Kubica we trust!

15.06.2025 // Sono passate solo due settimane dalla fine del triple header Imola/ Montecarlo/ Spagna, c'è ancora qualcuno che si lamenta del fatto che a Montecarlo non si sorpassa e non ha vinto una Ferrari quest'anno quindi dovrebbe essere rimossa dal calendario, mentre c'è chi si lamenta - giustamente, non lo metto in dubbio - del calendario 2026. A questo proposito vorrei tuttavia segnalare che c'è indignazione per le SoVrApPoSiZiOn1, una delle quali tra il gran premio spagnolo e la 24 Ore di Le Mans. Però, mentre c'è già chi si è messo avanti con i lavori lamentandosi del fatto che tra un anno si correrà in Spagna quando in contemporanea si gareggerà a Le Mans, non ho sentito nessuno lamentarsi del fatto che in questo fine settimana ci sia stata una SoVrApPoSiZiOn3 tra la 24 Ore di Le Mans e il GP del Canada. Anzi, dirò di più, non ho mai sentito nessuno lamentarsi di quando era successo in occasione di altre edizioni del GP del Canada. E prima che mi facciate notare che quando partiva la gara di Montreal quella di Le Mans era già finita, vorrei ricordare che l'Appassionato Generico è quello che declama che sia obbligatorio guardare ogni singola sessione di prove libere. Vogliamo dedurre che sia tutto un bluff e che in realtà l'Appassionato Generico non veda neanche le qualifiche? Questo spiegherebbe perché non sia disturbato dal fatto che si svolgano in concomitanza con la 24 Ore.
Tra gli argomenti di discussione, nel frattempo, ci sono state le teorie del kompl8 su Lance Stroll, con storie strane a proposito del fatto che si sarebbe rotto una mano picchiando qualcuno per poi affermare che fosse effetto dell'infortunio di due anni fa. Specie su Zuckerbook i commenti non si sono sprecati, naturalmente, e a questo punto vorrei soffermarmi un attimo a fare una piccola riflessione, perché obiettivamente certe storielle trite e ritrite hanno anche rotto un po'. Se vogliamo essere obiettivi, Strollino non è sicuramente uno dei piloti più performanti che la Formula 1 abbia mai avuto. Tuttavia potrei nominare almeno una dozzina di piloti ugualmente non troppo performanti che hanno gareggiato in Formula 1 negli ultimi dieci anni. Se andassi più indietro nel tempo, ne troverei anche di gran lunga peggiori. Sicuramente il fatto che suo padre possieda un team ha prolungato la sua permanenza in Formula 1. Quei piloti ugualmente non troppo performanti sono usciti di scena molto più in fretta di Stroll, venendo rimpiazzati una o due stagioni più tardi da piloti spesso loro analoghi.
Strollino, inoltre, non è che ispiri troppa simpatia, né si impegna minimamente per fare ciò che piace al pubblico, ovvero circondarsi di cani o gatti e pubblicare centinaia di loro foto tramite profili social. Anche andando a cercare le poche volte che ha fatto parlare di sé per ragioni diverse dall'essersi fatto comprare un team, non si trovano grosse possibilità di impressionare positivamente il grande pubblico. Ricordo a titolo di esempio quando sbandierò ai quattro venti di non avere imparato niente da Massa, suo primo compagno di squadra. Considerando che Felipe è stato in Formula 1 per sedici anni senza doversi comprare una squadra, non è stata esattamente una grande perla di saggezza. Probabilmente, oltre a non essere un genio in pista, non lo è neanche fuori. O magari l'essere arrivato così in alto a soli diciotto anni l'ha messo in mostra nella sua immaturità. Al di là di tutto, però, trovo estremamente sgradevole che il popolo dei social scriva 24/7 dei post ai limiti del cyberbullismo nei suoi confronti. Peggior pilota di sempre... ma siete seri? Non sorride mai quindi dovrebbe ritirarsi perché non è soddisfatto... per caso vi drogate? Pessima persona perché gli unici amici che ha tra i piloti sono Mick Schumacher, che è figlio di Michael Schumacher quindi ha ottenuto volanti che non meritava e di conseguenza è una pessima persona di default, ed Esteban Ocon che ha fatto a ruotate con Alonso in passato e sperava di andare a finire in Mercedes, quindi è non solo una pessima persona, ma anche un kriminalehhhh di guerra. Sinceramente non mi sembra normale fare considerazioni personali così forti su personaggi che mettono in mostra poco della loro persona, ma soprattutto, non siamo in una soap opera, perché dobbiamo giudicare i piloti per i loro legami personali? Non mi risulta che sia mai stato coinvolto in grosse controversie con altri, magari semplicemente certe persone non si frequentano perché non hanno ragioni valide per farlo. La critica argomentata ci sta, ma scandagliare la vita privata di un pilota che NON mette in piazza la propria vita privata per attaccarlo gratuitamente mi sembra decisamente fuori luogo. Tra parentesi, si parla tanto di very uominy. La mia domanda è: un Vero Uomo(C), come dovrebbe essere l'Appassionato Generico, non ha niente di meglio da fare che trascorrere le proprie giornate insultando un pilota perché ha i big money?

È sabato sera e who kers della SoVrApPoSiZiOn3, neanche fosse Montmelò o Madrid, in Canada tutto è concesso, specie quando la TV dei povery manda in onda le qualifiche in tarda serata e subito ci ritroviamo con i Vanzené. Quando ho acceso la televisione, il Vanz ci stava avvisando di tenere d'occhio le Williams, perché erano in grande spolvero. Le abbiamo viste solo quando 1) ad Albon si è scoperchiata mezza macchina e ha riversato pezzi in pista al punto da necessitare una bandiera rossa, 2) Sainz è uscito in Q1 verosimilmente imprecando contro un impeding di Hadjar.
A proposito di uscite in Q1, ciascun pilota uscito è stato commentato con un nuovo tormentone vanziniano: "notte fonda". Ma che ne sanno i duemila delle "melme della bassa classifica" e di "Buemi va all'inferno". Frattanto Colapinto passava oltre e, nell'attesa di essere traghettato al girone degli usciti in Q2, sfiorava muretti con una foga tale da permettere al Vanz di darsi alle urla, le quali si sono immediatamente placate, perché un ben più grosso problema era alle porte: la "mega-scia" (cit.) che Tsunoda avrebbe dato a Verstappen prima di essere retrocesso di dieci posizioni per non avere rispettato una redflag nelle prove libere. Per fortuna è uscito in Q2, quindi questo tormentone è finito.
A onore di cronaca, Albon è passato in Q3, ma è corretto dire che non si è visto, perché non è stato inquadrato né menzionato, e questo neanche nella stessa Q3, perché c'era da urlare 1) in concomitanza del "tempo mostruoso di Piastri", 2) tutte le volte che tale tempo è stato battuto, 3) quando Leclerc ha fatto un errore che gli ha impedito di fare un tempo rilevante.
Alla fine l'ha spuntata Russell che si è visto conferire il marmottino d'oro. Anzi, il marmottino di PLATINO! Alle interviste post-qualifiche c'era Jacques Villeneuve che a quanto pare alterna da anni periodi di rasatura a periodi di chioma fluente (si fa per dire) tinta di biondo platino. Era in versione con i capelli e al suo microfono Russell si è lasciato andare a dichiarazioni tipo: "naaaahhhh, io e Verstappen siamo amici, non ho preoccupazioni per domani" per poi terminare considerando "io ho più punti sulla superlicenza da potermi giocare".

Fine della SoVrApPoSiZiOn3 di cui nessuno si è preoccupato, forse perché nessuno stava guardando le qualifiche. Oppure perché era una sera del weekend, quindi molti appassionati che non si perdono neanche una sessione erano al pub a sbevazzare come dei Kimi Raikkonen qualsiasi invece di guardare o la 24 Ore o le qualifiche.
Nel corso della giornata, tuttavia, si sono ricordati che esistono le gare importanti, ovvero quelle in cui vince la Ferrari, e che se volevano preoccuparsi di una gara importante non potevano aspettare la sera canadese. Robert Kubica, nel frattempo, si è ricordato che, pur essendo gialla, la Ferrari 83 di AF Corse è pur sempre una Ferrari, ed è stato il primo a tagliare il traguardo della 24 Ore, procacciandosi una gloriosa vittoria insieme ai co-driver Yifei Ye (che l'indomani - cioè oggi, dato che sto pubblicando il commento di lunedì - ha compiuto venticinque anni) e Phil Hanson.

Domenica sera - fuso orario europeo - questo è l'ordine con cui i piloti si sono schierati sulla griglia di partenza alle 20.00 ora italiana, solo un'ora e mezza di ritardo sulla TV dei povery: Russell, Verstappen, Piastri, Antonelli, Hamilton, Alonso, Norris, Leclerc, Albon, Colapinto, Hulkenberg, Hadjar (9°+3 per impeding), Bearman, Ocon, Bortoleto, Sainz, Stroll, Tsunoda (11° +"10" per mancato rispetto bandiera rossa), Lawson (19°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore), Gasly (20°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore).
Al via della gara Russell ha mantenuto la posizione nei confronti di Verstappen, mentre Antonelli ha strappato la terza piazza a Piastri. Non sono successi altri cambiamenti degni di nota nella top-ten, almeno finché diversi giri più tardi Norris e Leclerc, che erano partiti sulle hard invece che sulle medium, hanno superato Alonso. Nelle prime battute, invece, Albon era andato per prati rientrando come una palla da bowling riuscendo per fortuna a evitare tutti gli altri piloti e viceversa, e limitandosi a perdere qualche posizione.
I piloti sulle medium, cioè la maggior parte di quelli partiti in posizioni rispettabili, si sono fermati abbastanza in fretta, a parte Albon che a un certo punto andava ai due all'ora venendo superato da tutti e molto tempo dopo il pitstop si sarebbe ritrovato ultimo imprecando alla radio fino al momento in cui non si sarebbe ritirato per un guasto al motore(?) parcheggiando ben lontano dalla pista. Russell, Verstappen, Antonelli, Piastri e Hamilton hanno mantenuto le posizioni, ma Norris e Leclerc erano 1/2 non essendosi ancora fermati.
Poco dopo un terzo di gara, Leclerc è stato superato da Russell e da tutte le sue -L per poi fermarsi pochi giri dopo, seguito un giro più tardi da Norris che diversamente da Leclerc di nuovo sulle hard è passato invece alle medium. I due si sono ritrovati 5/6 quindi entrambi hanno overcuttato Hamilton, il tutto mentre Leclerc citofonava al box chiedendo perché l'avessero fatto fermare ai box. C'era comunque chi era messo peggio, tipo Tsunoda che subiva un sorpasso da Alonso, e non sarebbe stato l'unico sorpasso subito nel corso della giornata.
Il secondo giro di soste ugualmente non ha cambiato le posizioni tra i piloti della top-7, nonostante Norris e Leclerc fossero su diverse finestre di pitstop. Nel frattempo c'era gente tipo Ocon e Sainz che ancora non aveva fatto una sola sosta... si sarebbero fermati a gara ormai molto inoltrata, quando a nessuno importava un fico secco di Ocon e di Sainz, perché nel frattempo si stava accendendo la lotta per il gradino più basso del podio.
Ammetto che questo momento è stato un po' traumatico, neanche tanto perché temessi che i cavalieri color papaya strappassero la terza piazza ad Antonelli, ma soprattutto perché mi stava scoppiando la vescica e non volevo allontanarmi dalla TV per andare in bagno. Il sollievo perché Piastri e Norris duellavano tra di loro anziché infastidire il bambino non è servito a diminuire il mio bisogno di recarmi alla toilette, ma ho resistito finché Norris non ha messo fine al duello tamponando Piastri per poi andare a fracassarsi contro le barriere. A questo proposito vorrei ringraziarlo cordialmente, perché era da venti minuti che il Vanz andava di lungo chiedendosi quando i McLaren Bros sarebbero venuti a contatto, e il suo incidente è servito a mettere fine a questo tormentone già sul nascere.
Piastri non ha riportato danni, è entrata la safety car, sono andata in bagno e quando sono tornata in cucina c'erano Russell e Verstappen che inveivano alla radio ciascuno contro presunte irregolarità dell'altro.
Eravamo ormai agli sgoccioli quindi, a parte qualche sosta ai box mentre i piloti passavano per la pitlane alle spalle del sommo Bernd Maylander, non è cambiato niente. Antonelli è salito sul podio, prima di tornare a Bologna dove in settimana dovrà iniziare l'esame di maturità.


RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Kimi Antonelli (Mercedes), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Lewis Hamilton (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Nico Hulkenberg (Kick Sauber), 9. Esteban Ocon (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Oliver Bearman (Haas), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Franco Colapinto (Alpine), 14. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 15. Pierre Gasly (Alpine), 16. Isack Hadjar (Racing Bulls), 17. Lance Stroll (Aston Martin), 18. Lando Norris (McLaren), Rit. Liam Lawson (Racing Bulls), Rit. Alexander Albon (Williams).

Vorrei segnalare che, tra i tormentoni del giorno, c'era quello secondo cui in linea teorica Leclerc era in lotta per il podio. Hamilton nel frattempo accusava dei non meglio precisati problemi. Mara Sangiorgio è stata sguinzagliata ai box per scoprire di cosa si trattasse, senza portare informazioni in proposito. Io non ho potuto fare a meno di pensare a certi gossip che giravano sui social in passato secondo cui starebbe/ sarebbe stata insieme a un certo polacco di Brescia vincitore della 24 Ore di Le Mans. Si sarebbe scoperto successivamente che Hamilton aveva investito una marmotta con danni alla vettura, ma soprattutto alla marmotta. :-((((



domenica 15 giugno 2025

Formula Academy 2025: l'evento canadese, con il recupero della gara persa a Miami

Il campionato 2025 di Formula Academy è giunto al giro di boa in Canada, dopo i primi tre eventi disputati come gare di contorno nei gran premi della Cina, dell'Arabia Saudita e di Miami, in quest'ultima occasione con la cancellazione di una gara a causa delle avverse condizioni meteo. Per Montreal, quindi, le gare previste sono diventate tre, due al sabato e una alla domenica.

Il campionato finora ha avuto come nomi di punta Maya Weug (MP Motorsport/ livrea Ferrari) e Doriane Pin (Prema/ livrea Mercedes) separate in classifica da appena un punto (64 vs 63 punti), la prima con una vittoria e altri tre piazzamenti a podio, la seconda con due vittorie e un altro podio, seguite a maggiore distanza da Chloe Chambers (Campos - 55 punti) finora a podio in tutte le gare tranne una, ma mai sul gradino più alto, e Alisha Palmowski (Campos/ livrea Redbull - 44 punti) autrice della prima vittoria della stagione. Quinta in classifica, senza alcun piazzamento a podio, era Alba Hurup Larsen (MP Motorsport - 28 punti) mentre Ella Lloyd (Rodin/ livrea McLaren - 23 punti), l'unica altra concorrente che ha visto la vittoria, e nessun'altra posizione a podio (monopolio di Weug/ Pin/ Chambers/ Palmowski) è arrivata in Canada sesta in classifica.
Accanto a Pin in Prema ci sono Nina Gademan (livrea Alpine) e Tina Hausmann (livrea Aston Martin), in MP Motorsport oltre a Weug e Larsen troviamo Joanne Ciconte, in Campos accanto al duo Chambers/ Palmowski c'è Rafaela Ferreira (livrea Racing Bulls), mentre Rodin oltre a Lloyd schieraElla Felbermayr (livrea Sauber) e Chloe Chong.
Le altre due squadre presenti sono ART, che ha come trio Courtney Crone (livrea Haas), Lia Block (livrea Williams) e Aurelia Nobels, nonché Hitech. Quest'ultima schiera come fisse Nicole Havdra e Aiva Anagnostiadis, mentre la terza vettura è guidata in ogni occasione da una wildcard. Per l'evento canadese è stata ingaggiata Mathilda Paatz, proveniente dalla Formula 4 Francese e dalla Formula 4 CEZ. In quest'ultimo campionato ha ottenuto un piazzamento a podio e si trova in una rispettabile sesta posizione, cosa che la rende la wildcard più "qualificata" vista finora in questa stagione.
Le qualifiche hanno dato il seguente verdetto: Chambers, Palmowski, Pin, Lloyd, Hausmann, Felbermeyr, Gademan, Chong (pole reverse grid), Ferreira, Block, Ciconte, Larson, Nobels, Paatz, Weug, Crone, Anagnostiadis, Havdra. In sintesi, le Hitech full time ultime, mentre la wildcard si è messa dietro anche un nome illustre, seppure a causa dei problemi alla monoposto di Maya riscontrati fin dalle prove libere.

GARA 1 - RECUPERO MIAMI // starting grid basata sui risultati della qualifica di Miami, ovvero Chambers, Palmowski, Pin, Lloyd, Block, Nobels, Ferreira, Felbermeyr, Hausmann, Weug, Crone, Larsen, Gademan, Chong, Havdra, Ciconte, Anagnostiadis. La wildcard Ava Dobson si era qualificata 15^, ma Paatz prende parte alla gara dall'ultima casella della griglia.
Dopo avere affermato che sperava di ottenere la prima vittoria nel giorno del suo compleanno, Chambers è stata protagonista di una traumatica gara dopo la partenza dalla pole position. Per fortuna compie ventun anni, quindi al ritorno nel suo paese natale (in realtà non proprio natale, dato che è nata in Cina prima di essere stata adottata da una famiglia americana) potrà affogare i propri dispiaceri nell'alcool.
Protagonista di un duello al primo giro con la compagna di squadra Palmowski, le due sono venute a contatto. Una sponsorizzata dalla Redbull come bevanda, l'altra dalla Redbull come team, avranno sicuramente reso orgogliosi Sebastian Vettel e Mark Webber. Alisha si è girata e ha proseguito nelle retrovie, e avrebbe poi ricevuto dieci secondi di penalità, Chloe ha mantenuto la leadership, almeno finché Pin non si è palesata al suo fianco un paio di minuti più tardi.
Dopo un lungo duello ruota contro ruota Doriane ne è uscita vincente, ma ci sono cose peggiori nella vita, tipo il fatto che l'ala anteriore di Chambers era penzolante e, mentre perdeva terreno, le è stata esposta bandiera nera con cerchio arancione.


Mentre la gara di Weug era devastata dai problemi e continuava a fermarsi ai box, Pin era in testa seguita da Lloyd, Felbermeyr e Gademan, con Nobels entrata ai box nelle prime fasi di gara per sostituire l'ala anteriore danneggiata, mentre Palmowski rimontava arrivando verso centro gruppo. Entrata in zona punti, ha ingaggiato un duello con Chong. Dietro alle due c'era Paatz, la wildcard a un passo dalla zona punti.
Poi Chong ha tagliato per i campi e... niente, da sola, dietro a Palmowski, Paatz ha colpito il wall of champions facendo entrare la safety car. Non è stato l'unico ingresso della vettura di sicurezza. Dopo il restart, a gara ormai inoltrata, Ferreira ha deciso che Palmowski e Chambers non avevano ancora fatto nulla di troppo eclatante e che quindi bisognava mostrare cosa può fare un bovino imbizzarrito: finita per prati dopo un bloccaggio, è rientrata in pista a cannone travolgendo Chong e quasi scoperchiandole la macchina. Si è ritirata a propria volta ed è stata penalizzata con cinque posizioni di retrocessione in griglia per la gara successiva.



Nel frattempo, giusto per buttarla definitivamente in caciara, Crone e Ciconte hanno fatto in tempo a sbattere tra di loro e in seguito, dietro alla safety car, anche Ciconte si è vista esporre la bandiera nera con cerchio arancione. La Ferrari junior Weug ha perso la vetta della classifica a vantaggio della Mercedes junior Pin mentre un losco individuo con le treccine raccolte in uno chignon, in maglietta Ferrari, veniva inquadrato dalle telecamere. Più tardi si è visto Lewis Hamilton sotto al podio sul quale svettavano Pin, Lloyd e Felbermeyr, anche se quest'ultima è poi stata squalificata per via della vettura sottopeso.
Gademan è stata quindi classificata terza, davanti a Block, Larsen, Hausmann, Chambers, Anagnostiadis, Nobels e Havdra a completare la top-ten, Nicole al suo primo punto stagionale, a seguire Crone e Palmowski, quest'ultima ottava al traguardo ma retrocessa per effetto della penalità.

GARA 2 - REVERSE GRID // la vettura di Chong è stata riparara in tempo per la gara in cui, qualche ora più tardi, doveva partire davanti a tutte. Non che essere in griglia invece che a giocare a briscola sia stato un successone, ma questi sono dettagli. L'Altra Chloe è stata superata dalla Gademan dopo pochi metri, il che non è così terribile di per sé, il punto è che ha perso altre undici posizioni nel corso del primo giro, tra sorpassi e mezze uscite di pista.
Dietro a Gademan, Lloyd e Felbermeyr duellavano tra di loro, con Emma che si è portata seconda. Dietro di loro c'erano Pin e Chambers, con Chloe che è finita in testacoda dopo un lieve contatto con Pin, ritrovandosi nelle retrovie. Palmowski è risalita quinta, ma sarebbe stata superata da Larsen.
Un duello Pin vs Lloyd si è concluso con Doriane che ha spinto Ella fuori pista e le ha reso la posizione, venendo superata anche da Alba. Il top, tuttavia, è stato il duello Weug vs Nobels per la bassa top-ten. Dopo varie avvisaglie, le due sono venute a contatto e Aurelia è precipitata indietro. Il top, tuttavia, è stata una marmotta che, sull'erba, assisteva al duello con grande concentrazione!


Dopo un nuovo taglio di Pin, che l'ha costretta a rendere nuovamente delle posizioni, Havdra ha tamponato Anagnostiadis, ha danneggiato la vettura e si è ritirata, con ingresso della safety car che si è levata di mezzo dopo solo un ultimo giro. Dietro, non inquadrate, Chong e Ciconte devono essere venute a contatto, mentre davanti Gademan si è vista scivolare via la leadership, sopravanzata da Felbermeyr e Lloyd. Emma ha vinto davanti a Ella e Nina, con la zona punti completata da Pin, Larsen, Palmowski, Hausmann e Block: solo le prime otto prendono punti nelle gare con reverse grid. A seguire si sono classificate Weug, Chambers, Paatz, Crone, Nobels, Agnostiadis, Ciconte e Chong.
Nessun contatto è stato penalizzato a parte quello di Havdra, retrocessa di tre posizioni in griglia... della gara seguente dove già partiva ultima.

GARA 3 - Chambers si è involata verso la leadership, mentre dietro di lei Palmowski e Lloyd sono venute a contatto, Alisha si è girata, ha cozzato contro Pin che ne è uscita senza danni apparenti, poi è finita nelle retrovie. Nel frattempo Paatz ha fatto una sbinnata, è finita a muro e ha portato con sé Anagnostiadis. In regime di safety car, Palmowski è andata ai box, per poi riuscire a riaccodarsi viste le lunghe tempistiche necessarie a ripulire la pista.


Al restart Chambers e Lloyd erano molto vicine, mentre Hausmann e Gademan precedevano Pin, che ha comunque superato entrambe. Nina è stata in seguito protagonista di un contatto con Felbermeyer, precipitata nelle retrovie, per il quale si è procacciata una penalità.
In seguito Block ha speronato Ferreira, sulla quale è cozzata Nobels. Le due sono ripartite, ma non Lia e per la sua vettura ferma è entrata di nuovo la safety car... e non è stata nemmeno l'ultima safety car, dato che dopo il restart abbiamo avuto una breve calma piatta, in cui non è mancato un mezzo contatto Weug vs Larsen mentre inseguivano nientemeno che Chong in un'impensabile , per poi ritrovarci con Crone a muro dopo che era stata speronata da Felbermeyr.
La gara è finita in regime di safety car, Chambers ha ottenuto la vittoria sfuggita ieri, Lloyd e Pin hanno completato il podio e le posizioni successive, al traguardo, sono state Hausmann, Chong, Weug, Palmowski, Larsen, Gademan, Ciconte, Felbermeyr, Havdra e Ferreira.
Gademan è scivolata ultima per effetto della penalità, con Ciconte e Felbermeyr risalite a completare la zona punti. Emma è tuttavia sotto investigazione per il contatto con Crone, quindi il risultato potrebbe cambiare.

In ultima sintesi (che potrebbe essere penultima vista la faccenda di cui sopra), Pin adesso è leader della classifica con 109 punti, segue Chambers a 89 mentre Weug è a soli 72. Dopo i tre secondi posti di fila Lloyd è quarta a 67 punti, mentre Palmowski è a 53. In questo evento, il livello medio si è rivelato abbastanza imbarazzante, Pin, Chambers e Weug sono le uniche che abbiano sia velocità sia la capacità di usare il cervello, con Lloyd e Palmowski che tutto sommato se la cavano, ma sono troppo indisciplinate e propense a finire nel caos. Almeno metà della griglia, se non di più, sembra arrivata direttamente da un demolition derby.

EDIT 16/06 - il risultato rimane invariato, nessuna ulteriore penalità che abbia cambiato nuovamente il risultato.