giovedì 6 novembre 2025

Formule minori 2025: F4 giapponese, F4 cinese, F4 sud-est asiatica, F4 australiana

Nello scorso fine settimana è terminato il campionato di Formula 4 giapponese. In questo post andiamo a verificare che cosa sia accaduto sia in quella serie sia in altri due campionati asiatici di Formula 4 già terminati, sia nella Formula 4 australiana per non farci mancare nulla.

FORMULA 4 GIAPPONESE - in un campionato composto da sei eventi, di cui alcuni con tre gare e altri con due, Tokiya Suzuki ha vinto il campionato con pochi punti di margine nei confronti di Itsuki Sato, nonostante il minor numero di vittorie stagionali, quattro contro cinque.
Hanno staccato parecchio i diretti inseguitori, cin i solo Ryo Shirasaki e Kotaro Shimbara a conquistare vittorie, l'uno tre e l'altro due.
Come nelle scorse stagioni, c'erano parecchie vetture in griglia, anche una trentina.

FORMULA 4 CINESE - cinque eventi, composti da quattro gare ciascuno, hanno visto Zhang Shimo dominare il campionato, portando a casa ben quattordici vittorie su venti. Mettete a letto i bambini, perché secondo Wikipedia il secondo classificato si chiamerebbe Kimi Chan.
L'omonimo di Raikkonen e Antonelli ha conquistato una vittoria stagionale, precedendo in classifica Dai Yuhao e Cheng Sicong, autori rispettivamente di tre e una vittoria. Ha vinto una gara anche il pilota one off Ryan Liu.
In questa stagione un numero significativo di vetture hanno disputato la stagione, indicativamente una ventina.

FORMULA 4 SOUTH EAST ASIA - si sono svolti cinque eventi, con Alex Sawer dominatore, vincendo nove gare su un totale di quattordici disputate.
Ha staccato abbondantemente Seth Gilmore che a sua volta ha staccato abbondantemente Iñigo Anton, mentre pur avendo disputato soltanto i due eventi conclusivi Niccolò Maccagnani ha chiuso quarto in classifica piloti. Gilmore e Maccagnani, con tre vittorie ciascuno, sono gli unici altri piloti oltre a Sawer a vedere la luce del gradino più alto del podio.
Diversamente dai due campionati di cui sopra, qui il numero di vetture al via è stato piuttosto esiguo, oscillando tra dieci e dodici.

FORMULA 4 AUSTRALIANA - ci sono stati cinque eventi da tre gare ciascuno, con un numero di vetture che oscillava tra sei e sette. Harrison Duske ha vinto la gara inaugurale, ma è stata la sua unica vittoria, le altre se le sono spartite Noah Killion e Isaac McNeil, rispettivamente nove e cinque.
Killion ha vinto il titolo precedendo McNeile Duske e, al quarto posto, una ragazza tale Imogen Radburn che ha ottenuto diversi piazzamenti sul podio.



domenica 2 novembre 2025

Formula 1 2025: #20 Commento al Gran Premio del Messico

Dopo una fuga dagli States con passaporti fasulli, nel fine settimana del 26 ottobre all'Autodromo Hermanos Rodriguez si è svolto il GP del Messico, che purtroppo non è avvenuto in concomitanza con il Dia de los Muertos. Tuttavia mi è servito un po' di tempo per scrivere il commento, quindi siamo in pieno Dia de los Muertos e possiamo procedere iniziando dall'inizio, ovvero da una sessione di qualifiche che ha determinato questa griglia di partenza: Lando Norris, Charles Leclerc, Lewis Hamilton, George Russell, Max Verstappen, Kimi Antonelli, Oscar Piastri, Isack Hadjar, Oliver Bearman, Yuki Tsunoda, Esteban Ocon, Carlos Sainz (qualificato settimo, retrocesso di cinque posizioni per incidente con Antonelli nello scorso gran premio), Nico Hulkenberg, Fernando Alonso, Liam Lawson, Gabriel Bortoleto, Alexander Albon, Pierre Gasly, Lance Stroll, Franco Colapinto.
Hadjar ha fatto una bella qualifica con un casco celebrativo dedicato ad Alain Prost, purtroppo in gara sarebbe uscito dalla top-ten per opera di Bortoleto, che invece sfoggia un casco con i colori di Ayrton Senna, ma questo è un dettaglio. Certo, è un dettaglio che mi fa urlare a squarciagola "Prosenna vibes", ma nevermind, abbiamo un'intera gara da andare a ripercorrere.

La partenza è stata caotica: a un certo punto ho visto Norris, le Ferrari e Verstappen tutti pressoché allineati. Ho avuto per un attimo la sensazione che facessero un mucchio clamoroso venendo travolti da tutti quelli che arrivavano dietro, ma abbiamo visto semplicemente Verstappen e Leclerc passeggiare per le campagne prima di andare a rimettersi nelle corrette posizioni.
Norris: "Bene, fate quello che vi pare, io da parte mia me ne vado, ci rivediamo tra un'ora e quaranta."
Russell si è letteralmente inventato via radio che Verstappen doveva dargli una posizione che non gli spettava, dietro c'erano Antonelli, Bearman e Tsunoda che cercava di trovare una sua rilevanza. Dietro di lui, Piastri ha sofferto per qualche giro, per poi riuscire a prendersi la posizione.
Nel frattempo è accaduto il fattaccio: mentre gli Hamilstappen duellavano, Hamilton ha tagliato per prati, si è tenuto il vantaggio, Verstappen gli si è avvicinato, i due si sono presi a ruotate, Hamilton ha conservato la terza piazza, almeno fino al momento in cui avrebbe dovuto scontare dieci secondi di penalità, mentre Bearman così di botto si è ritrovato in quarta posizione, che in occasione della prima sosta di Hamilton sarebbe diventata terza.
Nel frattempo Antonelli aveva approfittato del trambusto per superare Russell e portarsi alle spalle di Bearman. Russell, invece, doveva vedersela con Piastri, che gli si è installato dietro ma non è riuscito a undercuttarlo.
Gli ultimi a fermarsi sono stati Leclerc, Norris e Verstappen, questo anche perché era partito sulle soft anziché sulle medium. Ultimato il primo giro di soste, i primi otto erano Norris, Leclerc, Bearman, Antonelli, Russell, Piastri, Hamilton, Verstappen.
Russell: "Driiiiin!"
Box Mercedes: "Cosa vuoi?"
Russell: "Dite ad Antonelli di farmi passare per andare a rubare il biberon a Bearman, dato che sono più veloce di lui."
Antonelli: "Su questo, avrei qualcosa da dire."
Russell: "Vuoi che mi impossessi del tuo biberon?"
Box Mercedes: "Senti, Russell, noi qui abbiamo da fare. Abbiamo organizzato un torneo di scala quaranta e non intendiamo prendere decisioni finché non avremo finito di giocare a carte."
Russell: "Non fa niente, ho pazienza."
Quando Antonelli ha fatto passare Russell, questo è andato a superare Bearman immediatament-... oh wait.
Bearman era ancora terzo, ma se siete in trepidante attesa di un suo podio ho pessime notizie per voi. Se la sua assenza dalla top-3 dovesse generare in voi qualche genere di indignazione, vi suggerisco di non leggere oltre mettervi a fischiare urlando che il mondo è ingiusto come se aveste appena assistito alla proclamazione di Norris vincitore del GP del Messico senza nessun motivo ben preciso tranne l'insignificante dettaglio di essere stato il primo a passare sotto la bandiera a scacchi.
Se invece vi accontentate di vedere Bearman hulkenbergesimo, allora potete proseguire la lettura: andiamo ai box con Antonelli, Piastri e Hamilton e ne usciamo con Piastri, Antonelli e Hamilton: il bambino di prima elementare ha perso una posizione a favore di quello di quinta. Anche Bearman e Russell sono andati ai box con il risultato che ci siamo ritrovati Verstappen terzo.
I primi otto erano a questo punto Norris, Leclerc, Verstappen, Bearman, Russell, Piastri, Antonelli e Hamilton.
Antonelli: "Driiiin!"
Box Mercedes: "Cosa vuoi?"
Antonelli: "Una cornacchia mi ha detto che Piastri ha passato Russell e tutte le sue -L, gli dite di ridarmi la mia posizione?"
Box Mercedes: "Non si può proprio giocare a carte in santa pace, senza che vengano millantate invasioni animali mai viste nella realtà!"
Antonelli: "Va beh, io aspetto la mia posizione."
Dopo un altro driver swap, Antonelli era sesto, ma non si avvicinava a Piastri, il quale era attaccato al retrotreno di Bearman, che era ben lontano dalla terza piazza occupata da Verstappen che viaggiava verso Leclerc, ormai distante mezzo minuto da Norris che temeva di fare tardi all'ora del tè.
La gara ha rischiato di finire in regime di virtual safety car quando Sainz è andato a verniciare le barriere e poi è andato a parcheggiare praticamente dietro alle barriere stesse. È ripresa prima della fine, ma né Verstappen ha superato Leclerc, né Piastri ha superato Bearman e di fatto sono arrivati tutti come erano in quel momento.
Un hot topic un po' ignorato è stato quanto successo a Lawson che, nel corso delle prime fasi di gara, ha quasi investito un commissario che attraversava la pista con un'andatura molto "polleggiata" lamentandosi del fatto. La direzione gara ha replicato che la colpa era sua, che non aveva rallentato abbastanza, il che stride con il fatto che Lawson non abbia avuto alcun richiamo o penalità durante la gara stessa e che il suo modo di guidare non gli sia stato contestato finché non ha parlato.


La giornata si è conclusa con il pubblico che fischiava in branco all'indirizzo di Norris, atteggiamento per il quale ho visto un certo incoraggiamento sui social. Se mi è permesso dire la mia (e suppongo che mi sia permesso, dato che siamo suo mio blog), vorrei ricordare che non solo il fischiare contro i piloti è incivile, ma che dovrebbe essere l'ultima spiaggia quando il risultato è stato influenzato da eventi effettivamente polemici, e non dettato dal semplice fatto che è uno scandalo che abbia vinto Norris mentre io tifo Bortoleto (nome messo a caso).
La mia sensazione è che si sia venuta a insinuare nella mente del tifoso medio la convinzione che la vittoria da parte di un pilota che non gli piace sia non solo frutto di un complotto, ma anche un'offesa personale nei suoi confronti. Quindi, se volevo che Bortoleto vincesse, ma Bortoleto non vince, il mondo è ingiusto e devo fare sentire la mia voce, affermando di avere capito che cosa c'è dietro.
È questo che stanno facendo quelli che sostengono i fischiatori messicani: sostengono che Norris abbia vinto a causa di un ipotetico complotto, ordito dalla McLaren e dalla FIA per impedire a Piastri (che ha perso la leadership del campionato) e a Verstappen di raggiungerlo. Credo che questa storia sia influenzata da due diverse narrative parallele. La prima è quella secondo cui i piloti McLaren sarebbero il Sebastian Vettel e il Mark Webber dei giorni nostri, quindi Piastri deve uscirne vincente di default. Il problema è che i due non guidano come Vettel e Webber, ma come due Webber. Passano dall'essere irraggiungibili al perdersi in millemila vaccate, ma dall'inizio della stagione Piastri viene presentato come il golden boy e Norris come un pagliaccio. Questo, in teoria, doveva giovare alla reputazione di Piastri, ma è esattamente ciò che finirà per danneggiarlo se non dovesse vincere questo mondiale (o anche se lo vincerà con un piccolo margine). Al contempo i suoi sostenitori grideranno a gran voce che il mondohhhh è kontrohhhh di lui.
La seconda narrativa è quella di Verstappen infallibile che combatte la McLaren kattivahhhh che osa avere due piloti anziché solo uno. Per quanto la gestione dei piloti in casa McLaren si sia rivelata in certe occasioni controproducente, credo che questo stia distogliendo dal fatto che in Redbull hanno un pilota che lotta per il mondiale e l'altro che vede a malapena la bassa top-ten, e che questo succede indipendentemente da chi sia il pilota. La McLaren kattivahhhh da rimettere al proprio posto è un team che ha una line-up normale e la speranza di riuscire a mettere almeno una delle macchine davanti a Verstappen. La Redbull ha Verstappen e basta. Se avesse avuto un compagno di squadra che ogni tanto si metteva davanti alle McLaren, forse a quest'ora non sarebbe solo terzo in classifica.

RISULTATO: 1. Norris/ McLaren, 2. Leclerc/ Ferrari, 3. Verstappen/ Redbull, 4. Bearman/ Haas, 5. Piastri/ McLaren, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Russell/ Mercedes, 8. Hamilton/ Ferrari, 9. Ocon/ Haas, 10. Bortoleto/ Kick Sauber, 11. Tsunoda/ Redbull, 12. Albon/ Williams, 13. Hadjar/ Racing Bulls, 14. Stroll/ Aston Martin, 15. Gasly/ Alpine, 16. Colapinto/ Alpine, 17. Sainz/ Williams, Rit. Alonso/ Aston Martin, Rit. Hulkenberg/ Kick Sauber, Rit. Lawson/ Racing Bulls.




giovedì 30 ottobre 2025

Marco Andretti si ritira dalle competizioni, Jenson Button anche

Ieri pomeriggio, la notizia bomba: Marco Andretti si ritira dalle competizioni. Sono rimasta abbastanza sconvolta, non per altro, ma perché è da anni che parlo di quanto sarebbe un risultato mistico una sua vittoria alla Indy 500, nella consapevolezza dell'estrema improbabilità di un simile risultato.
Mi è dispiaciuto. Per fortuna per puro caso grazie a un post di Zuckerbook mi sono immediatamente ripresa con un gossippone eroico multidisciplinare(*) che unisce tennis e motorsport mi ha fatto sentire sommersa di aura mazzoniana.

Stamattina, poi, è arrivata un'altra notizia traumatica: anche Jenson Button si ritira dalle competizioni! NOOOOHHHH! :-//// In questo caso su Zuckerbook non ho trovato gossipponi epici a random, ma semplicemente gente che commentava la notizia, tra cui uno che affermava che Button in Formula 1 ha raggiunto il successo IN TARDA ETÀ.
Prima vittoria 27 anni, titolo 29 anni, ultima vittoria 32 anni. Aiutohhhh, che idea c'è di cosa sia la tarda età?

(*) Gossippone multidisciplinare = la ex di Mick Schumacher si è fidanzata con Jannik Sinner.


mercoledì 29 ottobre 2025

Road to Indy, Formula Regional Americas, Formula 4 statunitense e messicana e serie affini: il 2025 open wheel in nord e centro America

Già da un po' di tempo erano terminate le serie della Road to Indy, dieci giorni fa si erano concluse Formula Regional Americas e Formula 4 USA, mentre nello scorso fine settimana è finito il campionato messicano di Formula 4 NACAM. Andiamo a ripercorrere i fatto accaduti nelle serie minori nord- e centroamericane nel 2025.

ROAD TO INDY - Dennis Hauger ha vinto il campionato con sei vittorie e piazzamenti sui gradini più bassi del podio in tutte le gare eccetto tre. Seguiva Caio Collet con tre vittorie, due vittorie ciascuno per Lochie Hughes e Myles Rowe, una per Salvador De Alba.
Dietro di loro nessuno dei full time ha conquistato podi eccetto Josh Pierson e Callum Edge rispettivamente sesto e settimo in classifica piloti. Si segnalano a podio una volta ciascuno i part time Juan Manuel Correa, nostra vecchia conoscenza, e Evagoras Papasavvas.
Si segnala la presenza femminile full time di Hailie Deegan, full time ma mai in top ten, e one off nella gara inaugurale di Sophia Florsch giunta dodicesima.
In USPro2000 il titolo è stato vinto da Max Garcia, mentre Jack Jeffers ha vinto il campionato di USF2000, la USF Junior invece se l'è aggiudicata Leonardo Escorpioni.

FORMULA REGIONAL AMERICAS - Titus Sherlock ha vinto il titolo, conquistando otto vittorie in corso d'opera, precedendo Nicolas Ambiado e Bruno Ribeiro, sul gradino più alto del podio rispettivamente quattro e tre volte.
Dei full time, Jett Bowling e Brady Golan hanno vinto gare, una il primo, due il secondo. Si segnala la partecipazione one-off di Christian Brooks, il quale ha vinto le due gare dell'evento disputato.
Curiosità: Nicole Havdra della Formula Academy ha disputato il primo evento della stagione senza ottenere risultati di rilievo.

FORMULA 4 USA - campionato con basso numero di vetture, ha visto la vittoria del titolo da parte di Cooper Shipman, che ha vinto nove gare, tutte consecutive, e non ha disputato l'evento conclusivo della stagione.
Alex Popow Jr e Kekai Hauanio hanno raccolto quello che restava, l'uno quattro e l'altro tre vittorie, mentre una gara è stata vinta anche da Caleb Campbell quinto classificato alle spalle di Clemente Huerta.
Come partecipazione è andata leggermente meglio - ma di poco - alla Ligier Formula Junior, in cui il titolo è andato a Gaston Irazu.

FORMULA 4 NACAM - in concomitanza con il weekend del GP del Messico, si è concluso il campionato messicano di F4, con una decina di vetture al via, dopo un totale di sei eventi disputati, i primi cinque con tre gare ciascuno, l'ultimo con due, per un totale di diciassette.
Il titolo l'ha vinto Zaky Ibrahim per tre punti di vantaggio su Fernando Luque, con rispettivamente sei e tre vittorie all'attivo.
I full time José Martinez e Alejandro Bobadilla si sono classificati terzo e quarto vincendo il primo una e l'altro tre gare. Dietro di loro la quinta piazza è andata al part time Marco Alquicira, mentre ha vinto una gara anche il sesto classificato Elias Vignola. Sono saliti sul gradino più alto del podio una volta ciascuno anche gli one off Vivek Kanthan e Helio Meza.
Si segnala un podio femminile, con Ivanna Richards che ha conquistato una seconda piazza dopo avere disputato tre eventi della stagione.


martedì 28 ottobre 2025

GP Spagna 1951: il primo titolo di Fangio

28 ottobre 1951: a Pedralbes finisce il campionato di Formula 1 con l'assegnazione del titolo tra Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari e José Froilan Gonzalez. Fangio guida l'Alfa Romeo, quindi se vince il mondiale è falsaro di default, dato che gli altri due corrono per la Ferrari.
Ascari è a -2, Gonzalez è a -6. Nessuno se lo fila, ovviamente, dato che dovrebbe vincere la gara con il giro più veloce per superare Fangio se questo non facesse punti. Ascari conquista la pole, precede Fangio e Gonzalez... se Ascari vince, vince il mondiale. Anche se arriva secondo con Fangio terzo o peggio, Ascari diventa campione del mondo.



Gonzalez scivola subito troppo indietro per puntare a qualcosa di importante, mentre Ascari conserva la testa della gara... ma per appena tre giri, quando ne devono percorrere settanta. La scelta di usare gomme più strette che nei gran premi precedenti si rivela tutt'altro che ottimale, Ascari è costretto al rientro ai box e perde numerose posizioni.
In sintesi, Fangio è passato in testa e non la lascia più. L'Alfa Romeo viene punita per avere osato conquistare il titolo: sarà la sua ultima vittoria. Gonzalez, tra una cosa e l'altra, conclude secondo davanti all'Alfa di Nino Farina, mentre Ascari giunge quarto, con la zona punti conclusa dall'Alfa di Felice Bonetto.
Per Fangio si tratta del primo titolo in carriera, mentre Ascari, a -6 in classifica, si toglierà diverse soddisfazioni negli anni a venire, dato che vincerà i mondiali 1952 e 1953, prima della serie degli altri quattro titoli di Fangio.


lunedì 27 ottobre 2025

Formule minori 2025: Formula Regional by Alpine e EuroFormula Open

In questo fine settimana è terminata la stagione della Formula Regional by Alpine, mentre una settimana fa si era concluso il campionato di Euroformula Open. In questo post, andiamo a scoprire che cos'è successo in queste due categorie nel corso della stagione 2025.

FORMULA REGIONAL - il campionato prevedeva dieci appuntamenti, ciascuno composto da due gare, che si sono svolti sui circuiti di Misano, Spa, Zandvoort, Hungaroring, Le Castellet, Imola, Redbullring, Circuit de Catalunya, Hockenheim e Monza.
Ad aggiudicarsi il titolo è stato il britannico Freddie Slater, che ha chiuso i giochi nell'ultimo fine settimana, vincendo entrambe le gare. Aveva già sei vittorie, è salito a otto totali. I suoi principali avversari erano l'italiano Matteo De Palo e il francese Enzo Deligny, autori di quattro vittorie ciascuno che hanno concluso rispettivamente a -36 e -78 (con un massimo di cinquanta punti per fine settimana).
Il brasiliano Pedro Clerot ha chiuso quarto a pari punti con Deligny, ma due sole vittorie all'attivo, mentre più arretrati il francese Evan Giltaire e l'indiano Akshay Bohra, 5/6 in classifica piloti, sono stati gli unici altri due ad avere vinto una gara nel corso della stagione.
Taito Kato, Rashid Al Dhaheri, Hiyu Yamakoshi, Jin Nakamura e Nikita Bedrin, classificati tra la settima e l'undicesima posizione in classifica sono stati gli unici altri piloti a salire sul podio, in un campionato con 25+ entry per ciascun evento.

Nelle serie ha gareggiato part time Doriane Pin, e curiosamente qualche tempo fa mi è capitato in bacheca su Zuckerbook tra i suggeriti un post di suo padre che si lamentava delle performance della monoposto (Pin ha ottenuto due diciassettesimi posti come migliori risultati), menzionando il fatto che il pilota che dopo di lei aveva guidato la stessa macchina, Alex Powell, ugualmente avesse faticato. Ha disputato, inoltre, un evento one-off anche Maya Weug (miglior risultato in gara ventiduesima).

EUROFORMULA OPEN - campionato ormai di minore prestigio, è stato composto da otto eventi con tre gare ciascuno, a Portimao, Spa, Hockenheim, Hungaroring, Le Castellet, Redbullring, Circuit de Catalunya e Monza, con circa 11/12 vetture al via.
Il titolo è stato vinto dal polacco Tymek Kucharczyk, con sei vittorie all'attivo e pochi punti di vantaggio su Yevan David, pilota dello Sri Lanka con lo stesso numero di prime piazze. Quattro, tre, due, due e una vittoria rispettivamente per i piloti che si sono classificati tra la terza e la settima posizione: Michael Shin, José Garfias, Edward Pearson, Everett Stack e Fernando Barrichello, quest'ultimo l'unico dei primi sette a essersi perso uno degli eventi del campionato. Diego De La Torre, ottavo, è stato l'ultimo classificato tra i full time senza vittorie all'attivo.



domenica 26 ottobre 2025

Formule minori 2025: Formula 4 italiana e E4

Due settimane fa si è concluso il campionato italiano di Formula 4. Molti protagonisti hanno disputato anche il campionato di E4 che invece si è concluso in questo fine settimana. Per questa ragione, andiamo a scoprire in un unico post i due campionati, entrambi vinti dal giapponese Kean Nakamura-Berta.

F4 ITALIANA - la stagione prevedeva otto eventi di cui sette in Italia e uno in Spagna, con un numero molto elevato al via, anche 30+, tanto che in alcuni round si sono svolte quattro gare: ciascun pilota disputava due delle prime tre che valevano anche come qualificazione per la quarta gara del fine settimana.
Nakamura-Berta ha vinto il campionato con un certo vantaggio nei confronti degli inseguitori più vicini, Gabriel Gomez e Sebastian Wheldon. I tre hanno vinto rispettivamente nove, tre e sei gare ciascuno, mentre Salim Hanna, quarto in classifica piloti e migliore dei rookie, non ha conquistato alcuna vittoria, cosa invece riuscita a Zhenrui Chi (altrimenti noto con lo pseudonimo Newman Chi) che ha vinto una volta e ha ottenuto la quinta piazza in campionato davanti a Maksimilian Popov, Emanuele Olivieri e Luka Sammalisto.
Alex Powell e Oleksandr Bondarev hanno rispettivamente ottenuto il nono e decimo posto in campionato, vincendo rispettivamente due e una gara. Nessun altro pilota, oltre a quelli menzionati, è mai salito sul gradino più alto del podio.

E4 - in un campionato con tre round, uno in Francia, due in Italia, composti da tre gare ciascuno, con una trentina di vetture al via, Nakamura-Berta ha conquistato un altro titolo con quattro vittorie totali, tre delle quali nell'ultimo evento, precedendo Gomez e l'olandese Reno Francot, pilota part time in F4 italiana. A seguire si sono classificati quarto il figlio di Dan Wheldon e quinto Powell.
Gomez con due vittorie e gli altri citati con una ciascuno sono stati gli unici vincitori del breve campionato. Il sesto classificato Kabir Anurag e il settimo Popov sono stati gli unici altri piloti a conquistare almeno i gradini più bassi del podio.

DONNE - in F4 hanno gareggiato quattro ragazze, Emily Cotty, Payton Westcott, Kornelia Olkucha full season, Mathilda Paatz part time, con la Cotty autrice di un undicesimo posto come miglior risultato. Le altre non hanno ottenuto risultati degni di nota, con Olkucha letteralmente fanalino di coda.
Cotty e Westcott hanno gareggiato anche in E4 full season, come l'italiana Ginevra Panzeri. Paatz ha disputato due eventi, mentre Aurelia Nobels ne ha disputato uno. Cotty è stata ancora una volta la migliore, con un tredicesimo posto come migliore posizione in gara.

sabato 25 ottobre 2025

Il GP di Gran Bretagna 1959, con un contorno di miti da sfatare

Il 25 ottobre 1997, quando Jacques Villeneuve, Michael Schumacher e Heinz-Harald Frentzen hanno fatto registrare lo stesso tempo di qualifica, l'umanità intera si è convinta che fosse la prima volta. In realtà, in numerose occasioni precedenti, quando i tempi erano meno precisi (al decimo di secondo, invece che al millesimo), era capitato molto spesso, cosa di cui mi sono resa conto stamattina, quando facevo ricerche su quella che avevo stanato come prima tied pole. Ho scoperto, tuttavia, che ce n'erano già state sei in precedenza, quando è iniziato il weekend del GP di Gran Bretagna sul circuito di Aintree. Questo evento, tuttavia, è passato alla storia per una sua piccola peculiarità: Roy Salvadori è stato il primo pilota nella storia della Formula 1 a fare un tempo ex-equo con la pole position - ottenuta da Jack Brabham - senza mai conquistare una pole position in Formula 1.

In una gara di quelle poco importanti, perché non ci ha corso la Ferrari (a causa di scioperi in Italia), trenta vetture puntavano alla griglia, ma solo ventiquattro si sono qualificate. La Cooper di Brabham e l'Aston Martin di Salvadori erano 1/2, ma con lo stesso tempo. Stando all'informazione che mi è stata passata - @Bob Simbel: grazie mille, peraltro ti citerò di nuovo non appena menzionerò i Parnell - ai tempi il miglior tempo veniva assegnato con parametri diversi rispetto a quelli di Jerez 1997/ Canada 2024, ovvero semplicemente sulla base del secondo miglior tempo effettuato dal pilota.
Quella di Salvadori, tra una cosa e l'altra, è stata anche l'ultima prima fila di un'Aston Martin fino al GP dell'Arabia Saudita 2023 con Fernando Alonso, che curiosamente menzionerò di nuovo prima della fine di questo post.
La gara non è andata molto bene, per il povero Salvadori, che ha iniziato a perdere posizioni fin dalle prime battute. È difficile ricostruire cosa sia accaduto esattamente, quello che sappiamo per certo è che Brabham, invece, è stato in testa per tutta la durata della gara.

Tra gli inseguitori più diretti le BRM: nelle prime fasi Harry Schell e Jo Bonnier, con questo che a gara più avanzata si sarebbe ritirato per un guasto, poi Stirling Moss che avrebbe ottenuto la seconda piazza in precedenza appartenuta a Schell. Le Cooper di Bruce McLaren e Maurice Trintignant si sono inserite in zona punti e McLaren è anche riuscito a prendersi la terza piazza, giungendo al traguardo negli scarichi di Moss.
Brabham, Moss, McLaren, Schell, Trintignant, questa la zona punti, ai tempi contenuta ai soli primi cinque. Nessuna gioia per quel povero disgraziato di Salvadori, risalito fino alla sesta piazza. Gli è comunque andata meglio che al compagno di squadra Carroll Shelby, ritirato a pochi giri dalla fine mentre si trovava in settima piazza.
Curiosità: McLaren ha ottenuto il giro più veloce e, all'età di 21 anni e 322 giorni divenendo il più giovane pilota della storia a ottenere un fastest lap, record che sarebbe stato battuto nel GP del Canada 2003, quando Alonso avrebbe ottenuto un giro veloce a 21 anni e 321 giorni!
Dato che essere nati o meno in un anno bisestile avrebbe potuto cambiare le cose contando i giorni, sono anche andata a verificare. McLaren e Alonso sono tuttavia nati rispettivamente nel 1937 e nel 1981, cioè tutti e due nell'anno successivo a un anno bisestile. Avevano entrambi cinque anni bisestili all'attivo: 1940, 1944, 1948, 1952 e 1956 per Bruce, 1984, 1988, 1992, 1996 e 2000 per Fernando.

Se abbiamo sfatato il mito del GP d'Europa 1997 come prima tied pole della storia, non abbiamo ancora detto nulla sul fatto che sempre sul circuito di Aintree, ma due anni dopo, c'è stato un pareggio a quattro tra Phil Hill, Richie Ginther, Jo Bonnier e Wolfgang Von Trips. A parte Bonnier in Porsche, gli altri tre erano in Ferrari, quindi non oso immaginare le teorie del complotto se fosse accaduto qualcosa di simile in anni odierni.
Direi che a questo punto possiamo ammettere che Jerez 1997 ha la peculiarità di essere stata la prima tied pole al millesimo di secondo, nonché l'unica con tre piloti al millesimo, dato che in Canada 2024 Max Verstappen e George Russell hanno fatto una tied pole a due.
Rimane un'altra peculiarità, che riguarda il duo Schumacher/ Frentzen e Verstappen/ Russell. Siccome sono una gossippara impenitente, vi ricordo che Frentzen era l'ex fidanzato della signora Corinna, mentre Russell agli albori della propria carriera in Formula 1 stava insieme alla sorella di Nyck De Vries, ovvero la fidanzatina adolescenziale del giovanissimo Verstappen! Così, a primo impatto, non mi risulta che nella carrellata di tied pole a un decimale, ci fossero piloti che avevano in comune una partner!

Torniamo a noi. In Gran Bretagna nel 1959 tra i trenta piloti che hanno tentato di qualificarsi c'era anche Tim Parnell, DNQ, che sarebbe stato per la prima volta sulla griglia nel 1961 sempre in Gran Bretagna. Il già citato Bob Simbel, esperto di statistiche con cui ho una corrispondenza via email in cui parliamo di Formula 1 e di questioni di nicchia a essa inerenti, mi ha fatto notare che il nome completo di costui era Reginald Harold Haslam Parnell. Da dove provenga il diminutivo Tim non ci è dato saperlo, ma si chiamava tale e quale al padre Reg, pilota di Formula 1 tra il 1950 e il 1954 e podium finisher in Gran Bretagna nel 1950.
L'ultima entry del padre è avvenuta il 17 luglio 1954, stesso giorno in cui il figlio non si è qualificato per l'edizione 1959 e a pochi giorni di gap dall'edizione 1961 nella quale il figlio ha gareggiato. Cinque anni di gap, o sette se consideriamo solo le gare disputate, si tratta del minor gap temporale tra padre e figlio in Formula 1, comunque probabilmente reso possibile anche dal fatto che tra i due ci fossero solo ventun anni di differenza.
Curiosità: l'unico altro duo padre/ figlio degli old gold days con meno di dieci anni di gap tra le rispettive carriere è quello di André e Teddy Pilette, con nove anni e nove mesi intercorsi tra la fine della carriera del padre e quella del figlio - i due avevano ventitré anni e mezzo di differenza d'età. Nella Formula 1 moderna e contemporanea si sono aggiunti Michael e Mick Schumacher, con otto anni e cinque mesi tra le rispettive carriere, che è comunque notevole considerando che sono separati da trent'anni d'età.



mercoledì 22 ottobre 2025

Formula 1 2025: #19 Commento al Gran Premio degli Stati Uniti

Nel weekend del 19 ottobre si è gareggiato al Circuit of the Americas. Sembra che chiunque si sia calato nell'atmosfera texana, con cappelli da cowboy, cavalli e quant'altro. Quando l'aveva fatto Daniel Ricciardo era stato chiamato pagliaccio, perché non vincente in quel periodo, ma direi di soprassedere e di passare oltre perché è già mercoledì e tra l'altro è l'anniversario della vittoria in tuta verde di Felipe Massa.
Ci sono anche persone legalmente adulte durante la cui vita nessun pilota Ferrari ha vinto il titolo, dato che ieri cadeva il diciottesimo anniversario del campionato di Kimi Raikkonen, ma direi di soprassedere su queste tristi storie di vita quotidiana. Let's go to Austin, terra di trofei con le corna affilate perché motorsport is dangerous quindi magari vediamo il sanguehhhh sul podio!

SPRINT - Max Verstappen, Lando Norris, Oscar Piastri, Nico Hulkenberg, George Russell, Fernando Alonso, Carlos Sainz, Lewis Hamilton, Alexander Albon, Charles Leclerc, Kimi Antonelli, Isack Hadjar, Pierre Gasly, Lance Stroll, Liam Lawson, Oliver Bearman, Franco Colapinto, Yuki Tsunoda, Esteban Ocon, Gabriel Bortoleto: così le vetture sono andate ad allinearsi sulla griglia della gara spritz, in diretta alle 19.00 di sabato anche sulla TV dei povery, la quale aveva mostrato in differita di circa diciassette ore le qualifiche spritz del venerdì sera.
Ero molto soddisfatta di vedere Hulkenberg in hulkenbergesima piazza e, proprio mentre parlavo con mio padre del fatto che, a meno che i piloti McLaren non rimedino degli zeri clamorosi, per Verstappen sarà difficile andare a giocarsi il mondiale, la gara è partita. Verstappen ha preso la prima posizione, Piastri ha cercato di sopravanzare Norris, ma non è riuscito a sopravanzare Norris, il che non sarebbe neanche così grave, a condizione di non ritrovarsi in un mucchio con Hulkenberg. Piastri ha spiccato il volo ed è finito sopra a Norris.
Mezza griglia ha tagliato per i campi per evitare di finire in mezzo all'incidente, Alonso è finito a qualche titolo in mezzo all'incidente, tanto che risulta ritirato come i due piloti McLaren, l'ala della Sauber di Hulkenberg giaceva a terra, è entrata la safety car e Hulkenberg è riuscito a rifugiarsi ai box dai quali è uscito con una nuova ala. Colapinto ha rimediato una foratura ed è andato ugualmente ai box.
Tutto ciò, visto da un'altra prospettiva, è stato il trionfo della giustizia divina, dato che Leclerc e Hamilton si sono ritrovati immediatamente 4/5. Purtroppo davanti a loro c'era un tipo bruttohhhh e kattivohhhh con una Williams in livrea celebrativa early 2000s, la quale era stata presentata al cospetto di Juan Pablo Montoya.
Sainz: "Non ho capito cosa stiamo celebrando esattamente, forse il fatto che JPM non ci abbia azzannati tutti scambiandoci per degli hamburger."
Albon: "Parla piano, potrebbe farlo veramente!"
L'altra Williams si trovava infatti alle spalle della Ferrari, ma davanti a Tsunoda che, dopo avere schivato il groviglio che aveva davanti, si era portato in settima piazza. Mentre in casa McLaren si giungeva alla conclusione che era tuttahhhh kolpahhhh di Hulkenberg perché pur guidando una Sauber se ne stava dalle parti che contavano invece che tra gli ultimi, davanti c'era ancora una gara da disputare.
Quando la safety car si è tolta di mezzo, Russell ha tentato di mettere le sue -L davanti a Verstappen, con il solo risultato che sono andati entrambi a fare un giro per i prati.
Hamilton: "Tunz tunz tunz, sono davanti a Leclerc!!!111!!1!!11!!"
Leclerc: "Donne, è arrivato l'arrotino!"
Hamilton: "Pensavo che l'arrotino fosse il tuo alter-ego che ottiene la pole ogni tanto."
Leclerc: "Sì, ma mi andava di citarlo alla cazzum. Cosa vedi davanti a te?"
Hamilton: "Niente di particolare, ma sento un gracidare sospetto."
Sainz: "Cra, cra, cra."
Verstappen ha allungato su Russell, che staccava Sainz, Hamilton non si avvicinava, mentre Leclerc perdeva terreno ma non abbastanza perché si avvicinasse Albon che, per due Tsunoda, Bearman comprò. Nel frattempo Bearman andava in giro per prati lottando con Antonelli, ragione per cui avrebbe perso per una penalità post-gara l'ottava piazza ritrovandosi ultimo vista la gara finita in regime di safety car dopo un botto innescato da Stroll che ha messo fuori Ocon e poi ha parcheggiato a random.
Risultato sprint: Verstappen, Russell, Sainz, Hamilton, Leclerc, Albon, Tsunoda, Antonelli, Lawson, Gasly, Bortoleto, Hadjar, Hulkenberg, Colapinto.

QUALIFICHE - quando c'è la sprint, la TV dei povery ci offre in diretta anche la sessione di qualifiche del sabato, cosa che in questa circostanza è capitata a pennello visto che si è svolta alle 23.00 e ha subito visto un ritardo dopo che un Hadjar in Toro Rosso in livrea celebrativa - non si sa bene di cosa - è andato a sbattere contro le barriere. Quando è sceso dalla macchina, ho notato che in Toro Rosso avevano anche tute celebrative con colori da pagliaccio.
Il Vanz ha approfittato dell'improvvisa pausa per criticare Zak Brown, colpevole di avere definito Hulkenberg "pilota amatoriale" a seguito dell'incidente. In effetti, questa locuzione è riservata al solo Vanz per definire i piloti vintage che stavano al volante delle bagnarole dei tempi. Pare che Brown nel frattempo abbia ritrattato, ma nel frattempo la qualifica è ripresa quindi who kers delle polemiche avvenute in precedenza, anche perché tecnicamente, non appena iniziano le qualifiche della gara domenicale, la gara spritz cade nel dimenticatoio come se non fosse mai esistita.
Al termine della Q3, Verstappen ha messo la macchina in pole position. Anzi, l'aveva già messa in pole position e, nonostante il timing dell'uscita per l'ultimo tentativo sia stato toppato, nessuno dei loschi individui che stavano in Q3 l'ha battuto. Erano nell'ordine Norris, Leclerc, Russell, Hamilton, Piastri, Antonelli, Bearman, Sainz e Alonso. Erano usciti in Q2 Hulkenberg, Lawson, Tsunoda, Gasly e Colapinto, mentre in Q1 erano andati fuori Bortoleto, Ocon, Stroll, Albon e, senza tempo, Hadjar. Retrocesso di cinque posizioni per l'incidente, Stroll di fatto ne ha persa solo una, dato che è partito dietro al solo Albon in quanto lo status di Hadjar, senza tempo, era quello non qualificato ma ammesso alla gara.

GARA - Partito su gomme soft, mentre gli altri erano sulle medie, Leclerc si è installato in seconda posizione. Mentre Verstappen fuggiva, dietro a Leclerc si è formato un trenino con Norris, Hamilton, Piastri, Russell... un po' più indietro, Antonelli aveva Sainz negli scarichi.
Sainz: "CRA, CRA, CRA."
Antonelli: "Aiutohhhh! Qualcuno mi salvi."
Sainz: "Mi sento molto JPM in questo momento e mi sono appena alleato con la rana per spaventare i bambini piccoli come te."
Antonelli: "Cra, cra, cra."
Sainz: "Bimbo, come ti permetti di rubarmi la rana? Restituiscimela subito, altrimenti mentre la regia è impegnata a mostrare i replay della partenza e non si accorge di noi ti scoperchio come un tombino!"
Sainz ha fatto la parte del tombino, Antonelli si è trovato nelle retrovie, c'è stata una virtual safety car e il trenino ha finito per allontanarsi.
Sainz: "Cra, cra, cra."
Antonelli: "Cosa vuoi? Non ti sei ritirato?"
Sainz: "Sì, ma per combattere la piattezza del momento la rana ha deciso di comparire a random."
Antonelli: "Perché piattezza della gara? Ci sono Leclerc e Norris 2/3 a distanza DRS e c'è un duello che, avendo una Ferrari davanti, è interessante anche senza sorpassi."
Sainz: "C'è in testa Verstappen, quindi la gara è noiosa di default."
Antonelli: "Cra, cra, cra."
Mentre Leclerc e Norris duellavano, il Vanz si è messo a paragonare Verstappen a un tirannosauro. Il duello è finito con Norris che superava Leclerc, con cui Hamilton si è messo a duellare prima della sosta di Leclerc.
La sosta degli altri è arrivata molto dopo, dato che avrebbero messo le soft. I primi sei, a quel punto, erano Verstappen, Leclerc, Norris, Hamilton, Piastri e Russell tutti distanziati, quindi in casa Ferrari sono inaspettatamente riusciti in un undercut!
Bearman: "Ma adesso arrivo io e tento di superare Tsunoda!!!111!!11!!"
Poi ha tagliato per prati, danzando davanti a Tsunoda che era settimo, ha fatto una gran sbinnata e ha perso anche l'ottava piazza nei confronti di Hulkenberg.
Dopo la sosta, Norris si è lanciato all'inseguimento di Leclerc, avvicinandosi ma dovendo desistere per fare raffreddare le gomme. Dietro di loro c'era il nulla cosmico, mentre davanti Verstappen aveva un certo gap.
A pochi giri dalla fine, dopo un tentativo sfumato, Norris si è preso la posizione di Leclerc.
Antonelli: "Cra, cra, cra."
Norris: "E tu cosa vuoi?"
Antonelli: "Niente. Volevo entrare in scena a random, per distogliere l'attenzione dal duello tra i Gaslapinto a cui la Formula 1 fa da contorno."
A Colapinto era stato detto via radio di rimanere dietro a Gasly, ma l'ha superato a random. Anche Bortoleto ha superato Gasly. Invece di fare più bella figura rimanendo in silenzio, pare che in casa Alpine qualcuno abbia detto pubblicamente: "Colapinto è stato skandalosohhhh e ne discuteremo internamente, è inaccettabile non rispettare un ordine di scuderia per la diciassettesima piazza mentre si rischia di essere superato anche dall'ultimo".

Work in progress... vediamo cosa si aggiunge domenica

Mentre tutti si apprestano a scappare in Messico, dove il prossimo fine settimana si svolgerà il gran premio, comunico che who kers dei millemila sistemi di punteggi che si sono utilizzati, Hamilton è il primo pilota nella storia a raggiungere quota 5000 punti in carriera.
Mi dicono dalla regia - tradotto: l'ho letto su una pagina legata a qualche sito serio - che sarebbe anche diventato il pilota ad avere disputato più gran premi con la Ferrari senza ancora avere conquistato un podio in rosso... ma la propaganda aveva detto per un anno che KoN HaMiLtOn Si BaTtOnO i ReKoRd Di DeFaUlT!!11!!!1!!11!! il che in effetti è anche vero perché non era specificato quali record.

RISULTATO: 1. Verstappen/ Redbull, 2. Norris/ McLaren, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Hamilton/ Ferrari, 5. Piastri/ McLaren, 6. Russell/ Mercedes, 7. Tsunoda/ Redbull, 8. Hulkenberg/ Kick Sauber, 9. Bearman/ Haas, 10. Alonso/ Aston Martin, 11. Lawson/ Racing Bulls, 12. Stroll/ Aston Martin, 13. Antonelli/ Mercedes, 14. Albon/ Williams, 15. Ocon/ Haas, 16. Hadjar/ Racing Bulls, 17. Colapinto/ Alpine, 18. Bortoleto/ Kick Sauber, 19. Gasly/ Alpine, Rit. Sainz/ Williams.



lunedì 20 ottobre 2025

Formule minori 2025: le serie britanniche GB3, GB4, British F4

Nel weekend appena passato si è conclusa la stagione della GB3, campionato open wheel britannico che un tempo era la Formula 3 nazionale, mentre in precedenza si erano conclusi GB4 e Formula 4 Britannica. Tutte e tre le serie hanno avuto una discreta presenza, con 20+ vetture al via.
La GB3 si è svolta per metà stagione su suolo britannico, con due eventi a Silverstone, uno a Brands Hatch e uno a Donington. Ci sono stati inoltre quattro eventi fuori dalla Gran Bretagna, in Olanda, Belgio e Ungheria nella prima metà della stagione, nonché a Monza per il finale, con un totale di ventiquattro gare, una per evento da reverse grid.
L'australiano Alex Ninovic ha vinto il titolo con ampio margine sul connazionale Patrick Heuzenroeder, sul britannico Deagan Fairclough e sull'altro australiano Gianmarco Pradel, questi tre tutti piuttosto vicini. Ninovic ha anche conquistato nove vittorie, un numero notevole se comparato a una ciascuno per i due diretti inseguitori e due per Pradel.
Reza Seewooruthun e Keanu Al Azhari si sono classificati rispettivamente quinto e sesto in classifica con una vittoria ciascuno, precedendo Noah Lisle che invece non è mai salito sul gradino più alto del podio. Al nono posto, inoltre, si è classificato William Macintyre, autore di una vittoria e altri buoni piazzamenti nella prima parte della stagione, ma costretto a ritirarsi a tre quarti di campionato a causa di un tumore. :-((((

A questo campionato hanno preso parte due ragazze provenienti dalla Formula Academy. La campionessa 2024 Abbi Pulling ha disputato una stagione senza particolari exploit, ma tutto sommato presentabile, con un terzo posto come miglior risultato. Stona l'assenza di risultati di primo livello, ma se devo essere sincera, visto l'andazzo generale, vedere una ragazza chiudere in top-ten la metà delle gare in un campionato con 20+ macchine al via è molto di più di quanto abbiamo visto di recente negli altri campionati.
Le cose sono andate molto diversamente per l'altra ragazza presente, invece. Bianca Bustamante è di fatto l'ultima in classifica tra i piloti full time, con nessuna top-ten all'attivo e dei tredicesimi posti come migliori risultati.
Visto che ho menzionato la presenza di piloti full time/ part time, specifico che alcuni di questi ultimi hanno conquistato vittorie. Svetta soprattutto Freddie Slater che con tre vittorie in nove gare disputate - tre eventi - ha chiuso dodicesimo in classifica piloti alle spalle di Kai Daryanani. Anche Kanato Li, Hugo Schwarze, Enzo Tarnvanichkul e il guest driver Maxim Rehm presente all'ultimo evento stagionale hanno portato a casa una vittoria ciascuno.

La GB4 ha avuto un format simile, ma con solo sette eventi e disputati su suolo britannico tra Donington, Silverstone, Oulton, Snetterton e Brands Hatch, con la vittoria del titolo da parte dell'indiano Ary Bansal per pochi punti nei confronti del britannico Isaac Phelps e del polacco Daniel Guinchard, rispettivamente quattro vittorie a testa per i primi due e due vittorie per il terzo classificato.
Hanno conquistato una vittoria ciascuno i due piloti che hanno completato la top-five, Alexandros Kottoulas e Leandro Juncos, che hanno preceduto in classifica Thomas Ingram Hill che non ha mai visto il gradino più alto del podio. Due vittorie ciascuno anche per il settimo e il decimo classificato, Leon Wilson e Jack Taylor, tra i due si sono collocati Alex O'Grady e Enzo Hallman con una vittoria ciascuno.
Altri due piloti hanno vinto una gara nel corso della stagione, si tratta di Dayton Coulthard undicesimo in classifica generale e del part-time Alex Berg. Come potete tranquillamente immaginare, il primo è il figlio di Davidone, mentre potrebbe esservi sfuggito che l'altro è il figlio di Allen Berg, pilota dell'Osella in Formula 1 nel 1986! Segnalo un altro pilota dal cognome illustre, Luca Magnussen figlio di Jan, tredicesimo in classifica con sei eventi disputati su sette e un secondo posto come unico podio stagionale.

Dal punto di vista femminile, le cose non sono andate proprio benissimo (specie considerando che l'anno scorso Alisha Palmowski lottava per il campionato), con Ava Dobson classificata solo diciannovesima. In corso d'opera aveva ottenuto solo due top-ten nei primi sei eventi, ma poi ha portato a casa un podio con un terzo posto nell'ultimo evento.
Ventesima si è classificata invece Megan Bruce, disputando i primi sei eventi con una quarta piazza come miglior risultato e un altro piazzamento in top-ten. Sono state più deludenti Holly Miall, un nono posto come miglior risultato, Caitlyn McDaniel senza top-ten, Lily-May Watkins con un decimo posto come migliore posizione e la part-time Flame Airikkala senza top-ten.

Il campionato di F4 Britannica era composto da dieci eventi strutturati in maniera simile a GB3 e GB4 intervallati da un non championship round con due sole gare. Un evento si è svolto in Olanda, tutti gli altri in Gran Bretagna.
L'irlandese Fionn McLaughlin ha vinto il titolo con cinque gare vinte, una in meno rispetto all'australiano James Piszcyk runner up. I piloti che hanno completato la top-ten hanno conquistato tutti vittorie a parte uno: Martin Molnar due, Tommy Harfield tre, Adam Al Azhari tre, August Raber tre, Thomas Bearman fratello di Oliver una, Henry Joslin nessuna, Rowan Campbell-Pilling una.
Quel Bansal campione di GB4 ha gareggiato part time conquistando una vittoria e l'undicesima piazza in campionato, davanti a Leo Robinson part time e all full season Chase Fernandez vincitori di una gara ciascuno. Si segnalano come altri vincitori il quasi one-off Salim Hanna, che oltre a una gara con punti ha vinto le due non championship, e una vittoria anche per Dries Van Langendonck.

Tra le ragazze, Ella Lloyd part time ha concluso il campionato in quattordicesima posizione con un terzo posto come miglior risultato, ottenendo diversi piazzamenti in top-ten. È andata peggio all'altra part time Alba Larsen, undicesima miglior risultato in gara.
Ci sono state partecipazioni più sporadiche di Emma Felbermayr, Nina Gademan, Esmee Kosterman, Chloe Chong e, nell'evento non championship, di Ava Dobson e di Emily Cotty, quest'ultima unica "esterna" alla Formula Academy dove Kosterman e Dobson hanno partecipato come wildcard. Tra queste, Chong ha conquistato una decima piazza e devo ammettere che la cosa mi sorprende abbastanza.


venerdì 17 ottobre 2025

La ricerca smodata dello spettacolo a ogni costo

Leggendo post che commemoravano la morte di Dan Wheldon, avvenuta il 16 ottobre 2011, ho maturato la convinzione che non si parli molto delle circostanze che hanno condotto a questo tragico evento. Eppure, per quanto le "linee guida dello spettacolo" del tempo non fossero tali e quali a quelle contemporanee, la spettacolarizzazione a ogni costo è qualcosa alla quale assistiamo tuttora, seppure in altri luoghi e con altre forme, guardacaso da quando c'è una proprietà americana.
A Las Vegas, quel giorno di ottobre, doveva svolgersi l'ultima gara della stagione. Un finale di campionato e la relativa lotta per il titolo - che spesso in Indycar rimane aperta fino alla fine - dovrebbe già essere di per sé qualcosa che catalizza l'attenzione, eppure a quanto pare non era sufficiente, con mesi d'anticipo è stato annunciato un premio speciale di cinque milioni di dollari per un pilota esterno al mondo dell'Indycar che avesse vinto la gara partendo ultimo.
Bello incentivare la partecipazione di piloti di altre categorie, non lo si può negare, ma ridurre il tutto a "prendiamo dentro piloti random perché noi siamo i più cool e offriamo big money a chi daràhhhh spettakolohhhh" mi pare che svilisca e non di poco le logiche di quello che dovrebbe essere un finale di stagione.

La ricerca dello spettakolohhhh a ogni costo ha subito un brusco intoppo quando la partecipazione di piloti provenienti da altre categorie non è andata in porto. Ci si è ridimensionati: non serviva più un pilota di un'altra categoria, era ben accetto anche un pilota part time. Dan Wheldon, che aveva partecipato alla sola Indy 500, ottenendo la vittoria in un rocambolesco finale nel quale J.R. Hildebrand si era spalmato contro il muro a pochi metri dal traguardo, e che nel 2012 avrebbe dovuto tornare full time con Andretti prendendo il posto di Danica Patrick prossima al passaggio definitivo in NASCAR, ha accettato l'offerta ed è stato annunciato che avrebbe disputato gli eventi finali della stagione con il team di Bryan Herta.
Wheldon, che avrebbe disputato anche il penultimo evento stagionale in Kentucky, intendeva dividere l'eventuale vincita con un tifoso estratto a sorte. Giunto a Las Vegas, con una griglia piena di monoposto vista la presenza anche dei part time, si è qualificato ventinovesimo, anche se ssrebbe partito ultimo come già specificato. C'erano trentaquattro iscritti totali, non il massimo per un circuito che non era proprio concepito per avere al via un numero simile di vettura: era la griglia più vasta fin dall'epoca dello split, quando alla Indy 500 erano partiti in trentacinque, e non su un tracciato delle dimensioni di Indianapolis.
Dario Franchitti e Will Power erano 1/2 in classifica e si giocavano il titolo, ma Franchitti e Power who? I due partivano a centro gruppo, ma abbiamo già capito che erano considerati irrilevanti. Tony Kanaan, partito dalla pole position, si è involato in testa, seguito da tutto il gruppo. Le vetture erano molto vicine, con piloti spesso affiancate. Entrambi i championship contenders, nel frattempo, erano precipitati nelle retrovie.

Una gara con le vetture molto vicine spesso fa sì che vi siano contatti o incidenti. Se le vetture sono trentaquattro, anziché un numero che sia proporzionato al tipo di circuito, le possibilità che si scateni il caos sono superiori. Quella gara, infatti, non è mai stata convalidata, perché redflaggata e mai ripresa dopo undici giri, ben lontani dal 50% di percorrenza che rende valide le gare americane.
Sembra che un primo contatto con un'altra vettura abbia fatto sì che Wade Cunningham perdesse il controllo e che Hildebrand gli abbia cozzato contro, finendo per essere scagliato in aria. Cunningham è finito a muro, non prima che anche Jay Howard e Townsend Bell si incrociassero con la traiettoria della sua auto fuori controllo.
Il tentativo di Vitor Meira di evitare le vetture già incidentate è risultato in un testacoda che ha coinvolto E.J.Viso e Charlie Kimball. Tentativi simili da parte di Tomas Scheckter e Alex Lloyd hanno visto i due essere colpiti rispettivamente da Paul Tracy e Pippa Mann. Anche quest'ultima è finita in volo, impattando contro le barriere.
Dietro di loro sopraggiungevano anche Wheldon e Power, i quali hanno cozzato rispettivamente contro le auto di Kimball e Lloyd. Anche loro hanno preso il volo finendo sulle barriere.
Anche Buddy Rice, James Jakes e Victor Meira, che sopraggiungevano dietro di loro, sono rimasti coinvolti, seppure in proporzioni minori, nell'incidente, per un totale di quindici macchine.
La scena era devastante: rottami e detriti ovunque, fiamme, auto squarciate. Il bilancio poteva essere devastante, ma su quindici piloti coinvolti, se non altro undici ne sono usciti illesi. Non è stato il caso di Power, Hildebrand e Mann, tutti e tre feriti e trasportati in ospedale. E soprattutto non è stato il caso di Wheldon, che ha riportato gravi ferite alla testa, che sono risultate fatali. Due ore dopo, con l'annuncio della morte del pilota inglese, è stata ufficializzata anche la non ripartenza.


Il circuito era stato criticato dai piloti e definito inadatto alle gare di Indycar. Le vetture presenti erano trentaquattro, perfino più di quelle che gareggiano a Indianapolis, un circuito decisamente più ampio e capace di contenerle. C'erano anche piloti piloti con poca esperienza e, per quanto la cosa non sia andata in porto, tutto era iniziato con la baracconata di volere offrire un premio milionario a un pilota NON DI INDYCAR che avesse vinto la gara accettando di partire ultimo.
Il fatto che a morire sia stato proprio un pilota non full time di Indycar che aveva in seguito accettato la sfida è stato frutto di una semplice fatalità, ma il semplice fatto che sia proposta una partenza dall'ultima posizione per puntare a una vittoria improbabile è, a mio avviso, un segno di come si sia scelto un approccio orientato al mero spettacolo, fingendo che quello che già significa la gara conclusiva della stagione non potesse essere spettacolare in quanto tale.
Penso che si possano avere diverse percezioni di quale sia il grado di rischio tollerabile, ma che non si dovrebbe mai scegliere deliberatamente e intenzionalmente di AUMENTARE il pericolo in nome dello spettacolo e che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel trattare i piloti come se fossero marionette da trasformare all'occorrenza in carne da macello per compiacere chi altrimenti si lamenterebbe della garahhhh noiosahhhh. Purtroppo, la tendenza odierna sta andando in questa direzione, dimenticando i casi in cui qualcosa del genere è già successo.



mercoledì 15 ottobre 2025

La ridicola propaganda dell'Indycar, la serie che con i suoi media denigra la Formula 1 e i suoi piloti, ma si autocelebra per un test di un ex Formula 1 con due top-ten all'attivo

Vorrei iniziare questo post con una doverosa premessa: mi piace l'Indycar. Certo, non mi piace tanto quanto la Formula 1, ma visto quanto mi piace la Formula 1 penso che anche ciò che non mi piace tanto quanto quella possa comunque essere considerato di grande interesse da parte mia. Però non mi piacciono i puristi, quelli secondo cui se l'Indycar è bella, allora la Formula 1 deve fare schifo di default. E non mi piace nemmeno il modo in cui l'Indycar e i media a essi legati si autopromuovono come a lasciare intendere che la Formula 1 debba fare schifo di default.
È tutto un gran parlare di quanto i piloti di Indycar siano i migliori e quelli di Formula 1 siano più scadenti, quindi mi aspetterei un comportamento coerente. Invece no, succede che un pilotino che in Formula 1 ha concluso la bellezza di due gran premi in top-ten e mi tocca ritrovarmi con le bacheche di Zuckerbook e Twittelon intasate di post come se fosse un fatto epocale.

Voglio specificare che non seguo d'abitudine né schumine né bimbominchia vari, quindi a strapparsi le mutande erano canali ufficiali oppure esponenti del mondo dei media. Non che sia grave. Anzi, sono assolutamente favorevole al fatto che piloti che hanno gareggiato da una parte si avvicinino all'altra.
Quello che non mi torna è che un mondo sempre pronto a screditare la Formula 1 e le qualità dei suoi piloti, sbandierando ai quattro venti che solohhhh in Indycar ci sono i very uominy, mentre in Formula 1 ci sono solo degli scarsi che vinkonohhhh graziehhhh alla macchinahhhh, vada in brodo di giuggiole perché un ex pilota di Formula 1 che nella massima categoria non ha avuto alcun tipo di rilevanza e che in Formula 1 non vuole nessuno da anni ottenga neanche un volante come pilota, ma semplicemente che faccia un misero test.
Se sono così tanto convinti della loro superiorità, perché dare peso mediatico a qualcosa che per noi in Europa dovrebbe valere come se uno Zachary Claman De Melo qualsiasi testasse una Formula 1? Non che voglia paragonare Claman De Melo a Mick Schumacher, ma sono loro a dire che in Formula 1 i piloti fanno schifo e in Indycar sono tutti bravi, quindi non avranno niente in contrario se paragono il nulla cosmico di Claman con il fatto che Schumacher sia un campione di Formula Regional e di GP2.

Da questo punto di vista, devo essere sincera, non mi stupisce che così tanti piloti che stavano nelle formule minori europee poco prima e poco dopo il 2020 stiano spopolando in Indycar. Non credo affatto che coincida con il poco peso che la Formula 1 avrebbe dato a questi piloti, quanto piuttosto al fatto che in quegli anni in Indylights ci fosse una manciata di macchine e che, di conseguenza, i piloti di spessore provenienti dalla Road to Indy della stessa epoca non siano stati un valido ricambio generazionale.
Però, lo ribadisco, eccitarsi per un test effettuato da un rifiuto di una categoria di scarti - a detta loro - mi pare troppo. Anzi, mi pare una presa per i fondelli non indifferente, così come certi post tipo quello "like father like son" in cui hanno photoshoppato Mick Schumacher su una vettura del team Rahal accanto al padre che taglia il traguardo del GP di Indianapolis di Formula 1.
Così, a primo impatto, mi pare che abbiano photoshoppato Mick al posto di Barrichello in quel finale del 2002 in cui Michael scambiò la safety car line per la linea del traguardo e fu superato da Rubinho al photofinish.

Tra parentesi, qualcosa come un quarto di secolo fa Michael Schumacher disse dell'Indycar e della Indy 500 più o meno quello che in America dicono 24/7 della Formula 1.
Premesso che le dichiarazioni di Schumacher dovrebbero essere prese per quello che sono, ovvero probabile dissing nei confronti di avversari che in Indycar avevano gareggiato e vinto (uno dei quali ha anche vinto un campionato di Formula 1 dopo che MSC si era arenato per le campagne di Jerez de la Frontera), è altrettanto vero che il tifoso medio non è in grado di fare una simile deduzione. Ciò che rimane è il dissing alla categoria.
Quindi la sintesi è: "la Formula 1 fa schifo, i suoi piloti sono scarsi, ma ci stiamo strappando le mutande per il fugace passaggio di uno che è andato a punti due volte, figlio di un pluricampione del mondo che venticinque anni fa ci ha paragonati a un branco di pezzenti, God bless America". A me pare cringe, non so a voi.



sabato 11 ottobre 2025

La pertinenza perduta di chi vuole per forza dire la sua

Stamattina, su Zuckerbook, ho scritto un commento a un post che commemorava l'anniversario di morte di Maria De Villota, risalente all'11 ottobre 2013. Al di là del fatto che quel post contenesse gli stessi errori che ho trovato in un altro post sullo stesso social, la cosa che mi ha lasciata perplessa è stata la risposta che ho ricevuto da parte di un altro utente, che mi ha scritto che è la dimostrazione che le donne non dovrebbero avere a che fare con il motorsport.
In precedenza, in un altro post che non avevo commentato, avevo visto un altro utente criticare il fatto che ragazzine di undici o dodici anni vengano iniziate al motorsport, che non dovrebbe essere di loro competenza e che è troppo rischioso per loro. Si è anche lanciato in una lunga invettiva con commenti multipli - espressi in maniera civile, questo vorrei specificarlo - che non avevano niente a che fare con il post originale.

A mio parere questo è un chiaro indizio al fatto che molti di noi vedano - anche molte donne stesse - tutto come un continuo confronto uomini vs donne. Questa ottica viene utilizzata per dare risposte e scrivere commenti, al punto che i commenti stessi risultano non pertinenti a chi li legge senza il paraocchi (cosa che capita sempre più raramente).
Mettere una ragazzina di undici o dodici anni su un kart o su una minimoto è pericoloso? Assolutamente sì, sicuramente più pericoloso che farle praticare uno sport più tranquillo. La stessa considerazione, comunque, vale anche per i ragazzini. Ci si potrebbe chiedere se sia giusto abbassare sempre di più l'età in cui i piloti si avvicinano al motorsport. Si potrebbe discutere di quanto fosse più affascinante l'automobilismo quando i piloti erano uomini ricchi che facevano i piloti magari contro la volontà della famiglia, piuttosto che bambini ricchi messi su un kart dal padre quando avevano sei anni.
Tutto ciò ha qualche pertinenza con Maria De Villota? Basterebbe semplicemente visitare la sua pagina Wikipedia per scoprire che ha iniziato a gareggiare sui kart a sedici anni e sulle auto quando già aveva superato la ventina. In sintesi, sembra che nessuno l'abbia avviata al motorsport in giovane età.

Veniamo adesso alla questione "Maria De Villota non avrebbe dovuto stare al volante di una Formula 1 perché donna". Sinceramente mi sembra che, per guardare il fatto che fosse donna, si sia perso di vista un dettaglio fondamentale. Con tutto il rispetto possibile che posso provare per lei e per la sua carriera, non mi sembra così sbagliato dire che non avrebbe dovuto stare su una Formula 1. Ma la ragione per cui non avrebbe dovuto starci è che le sue uniche esperienze sulle monoposto erano qualche stagione in Formula 3 spagnola, un paio di stagioni in quella gloriosissima serie a sponsorizzazione calcistica e qualche ulteriore comparsa in campionati di basso livello. In aggiunta, non aveva nemmeno esperienze in campionati di alto livello a ruote coperte.
Per dire, se anche fosse stata una backmarker in GP2 o GP3, o avesse avuto esperienza nel WEC o nel DTM, il suo ingaggio da parte di un team di Formula 1 come tester avrebbe potuto avere un senso logico. Lo stesso discorso, tuttavia, si sarebbe applicato anche al fratello Emilio Jr, che peraltro quando gareggiavano insieme è sempre uscito perdente dal confronto diretto, e obiettivamente anche il padre Emilio non è che avesse tutto questo palmares (anche se due diverse pagine su Zuckerbook hanno detto che è stato un pilota Ferrari in Formula 1 negli anni '80). Il fatto che Maria fosse donna non significa che il fare "cose da uomo senza essere uomo" sia ciò che ha contribuito al suo incidente, who kers dell'inesperienza e che ciò che è successo a lei non sarebbe mai successo a un uomo.
Vorrei inoltre soffermarmi che ci sono state moltissime lacune anche nelle "cose da uomo" fatte almeno verosimilmente da uomini. Chi ha deciso che si potevano fare test privati in condizioni di sicurezza dubbie? O che era l'unico modo in cui era consentito farli? Chi ha deciso che lasciare un camion del team parcheggiato, con la sponda abbassata, fosse una buona idea? Sono tutte cose a cui si può soprassedere, perché tanto la De Villota era donna, quindi si sarebbe comunque ferita gravemente e, più di un anno dopo, sarebbe deceduta per i danni neurologici che aveva riportato? A mio parere sarebbe giusto guardare all'intera situazione, inesperienza compresa, invece a quello che le persone hanno in mezzo alle gambe.

giovedì 9 ottobre 2025

GP Giappone e Cina 2005: il finale di stagione, la Renault vince il titolo costruttori

Suzuka, 9 Ottobre: svanite le tracce della pioggia del giorno precedente, la Toyota sfoggia i propri colori sulla prima casella della griglia di partenza e Ralf Schumacher scatta dalla pole position per quella che sarà l'ultima volta in carriera. Jenson Button che su B.A.R. Honda scatta secondo si vede sfilare dalla Renault di Giancarlo Fisichella, mentre al quarto posto ci ritroviamo con una Redbull, ma non quella che scattava quarta dalla griglia. Christian Klien ha infatti perso un paio di posizioni, mentre ne ha recuperate due il compagno di squadra David Coulthard.
Il pilota di casa Takuma Sato parte quinto, ma perde alcune posizioni, fa a ruotate con Rubens Barrichello, si becca probabilmente delle maledizioni dai tifosi ferraristi, mentre a sua volta maledice Rubinho che si prenderà il suo volante nella stagione a venire, anche se la B.A.R. Honda diventerà solo Honda. Lo troveremo più avanti a speronare Jarno Trulli nelle retrovie.

Facciamo un passo indietro: pioggia e qualifica con unico tentativo hanno comportato una griglia improbabile, con RSC in pole, le Redbull quarta e sesta, NARAIN KARTHIKEYAN SULLA JORDAN NIENTEMENO CHE UNDICESIMO e i big arretrati.
Michael Schumacher è quattordicesimo in griglia tra la Minardi di Christijan Albers e quella di Robert Doornbos, Fernando Alonso è addirittura sedicesimo, ma precede le McLaren. Kimi Raikkonen ha il diciassettesimo tempo, pare fatto al rallenty giusto per averne uno e che abbia anche sostituito il motore, Juan Pablo Montoya un tempo non ce l'ha e precede i suoi pari Tiago Monteiro su Jordan e Trulli con la Toyota partito dalla pitlane.
Come già detto, Trulli avrà una disavventura con Sato, ma a Montoya va decisamente peggio, dato che lo troviamo incidentato già al primo giro, non il modo migliore di iniziare un gran premio in cui la McLaren è ancora in lizza con la Renault per il mondiale costruttori.
Nel frattempo da qualche parte in Inghilterra, Lando Norris urla: "Noooohhhh, la scuola elementare fa schifo e non ci voglio andare, voglio vincere il prossimo mondiale costruttori della McLaren in combutta con un certo Oscar che frequenta la scuola materna in Australia!"
Dall'Australia, Piastri suggerisce: "Perché non i prossimi due?"
JPM li mette a tacere con il suo botto ed entra in pista la safety car.


Raikkonen ha recuperato posizioni e ne recupera al restart. Mentre la Williams di Mark Webber resiste in quinta piazza, dietro si fanno largo Schumacher, Alonso e Raikkonen. In particolare tra Michael e Fernando si innesca un acceso duello, che si concluderà con il passaggio del neo-campione del mondo. Le diverse finestre di pitstop allontaneranno invece Raikkonen dal duellare con i due.
Ralf Schumacher rientra ai box con un certo anticipo, il che lascia intendere la grande possibilità di subire overcut. Infatti Fisichella dopo la sosta riesce a portarsi in prima piazza. L'essere su tre soste non giova alla gara di RSC, ma ormai abbiamo capito che non potrà essere protagonista e direi che per il momento possiamo accantonarlo.
A onore del vero anche altri piloti sono su una startegia a tre soste, compresi quelli della Renault, ma il timing si rivela di gran lunga azzeccato e di fatto ci ritroviamo, quando tutte le soste, tra cui le due di Raikkonen estremamente tardive, con Fisichella, Raikkonen, Webber e Alonso nelle prime quattro posizioni.

Mettete a letto le fungirl dei Webbonso prima che vadano in brodo di giuggiole, perché tra i due è in gioco il terzo posto. Da qualche parte a Madrid, un bambino che ha appena iniziato la prima media esclama: "Aaaawwww, il mio idolo! *-* Ferni, superalo subito. <3 Come si permette un pilota della Williams di ambite al gradino più basso del podio così come se niente fosse?"
Alonso risponde: "Sai, Carlito, ho letto nella sfera di cristallo che arriverai terzo con la Williams al GP dell'Azerbaijan del 2025."
A Sainz escono gli one-one-one!!!11!!11!! dagli occhi per la felicità: "Davvero hai letto il futuro nella sfera di cristallo? Quindi tutte le tue scelte in fatto di team saranno azzeccate?"
Alonso afferma: "Certo. Nel 2008 rifiuterò sia la Honda destinata a diventare Brawn sia la Redbull perché tanto non vinceranno mai nulla, mentre passerò in Ferrari con la certezza di diventare campione del mondo. A proposito, chissà da qui a vent'anni quanti ulteriori titoli piloti avrà vinto la Rossa."
Mentre pronuncia quelle parole, supera Webber appropriandosi della terza piazza, mentre Raikkonen, che vincerà l'unico titolo con la Ferrari che si è aggiunto nei vent'anni successivi, al momento ha altri pensieri, tipo quello di avvicinarsi a Fisichella.


È l'ultimo giro quando lo affianca e lo supera, andando a prendersi la vittoria. Fisichella e Alonso completano il podio, mentre vanno a punti anche Webber, Button, Coulthard, Michael e Ralf Schumacher. Klien chiude nono davanti alle Sauber di Felipe Massa e Jacques Villeneuve, mentre Barrichello è undicesimo ultimo pilota a pieni giri, ma rimontarà una posizione post-gara per una penalità assegnata al campione del mondo 1997 per il contatto che pare avere innescato l'incidente di Montoya.
Sato conclude dodicesimo, ma sarà squalificato post-gara per l'incidente con Trulli che è costato il ritiro al pilota italiano, penalità inusuale, ma che tiene conto dei danni già combinati nel corso della stagione. Recuperano una posizione Monteiro, Doornbos, Karthikeyan e Albers. Oltre ai già citati Montoya e Trulli, anche Antonio Pizzonia su Williams risulta ritirato per incidente dopo pochi giri di gara.
Il mondiale costruttori non è ancora assegnato, tutto è rimandato all'ultima gara stagionale, dove andrà alla Renault, ma durante la gara succederà un fatto destinato a entrare negli annali.

Shanghai, 16 Ottobre: no, non parlo del contatto tra Michael Schumacher e Albers nel giro di schieramento, che provocherà la partenza di entrambi con il muletto dalla pitlane.
MSC afferma: "Il muletto in effetti mi pare un mezzo adatto a uno come Albers, e non mi riferisco alla vettura di riserva."
In griglia abbiamo nell'ordine Alonso, Fisichella, Raikkonen, Button e Montoya. Si parte ed è questione di formalità: abbiamo fin dalle prime battute le Renault 1/2 e le McLaren 3/4. Il terzetto di Fisichella e delle McLaren è molto ravvicinato quando verso un terzo di gara avviene un fatto che ho menzionato decine e decine di volte. Come visibile dallo screenshot sottostante, UN TOMBINO ESCE DALLA SEDE E SI SCOPERCHIA. VIENE INQUADRATO CON FISICHELLA CHE LO SUPERA INDENNE. ARRIVA RAIKKONEN E LO SUPERA INDENNE. POI ARRIVA MONTOYA E RIDEFINISCE IL CONCETTO DI POESIA. Rimedia una foratura e precipita nelle retrovie. Più tardi sarà comunque costretto al ritiro dalla rottura del motore e magari ne approfitterà per andare a fare una partita a briscola con MSC, che invece si ritirerà per un testacoda.


Torniamo al tombino: viene messa la safety car per ripararlo, avvengono i primi pitstop, dopodiché c'è una seconda safety car a metà gara per un incidente del nostro eroe Karthikeyan, i top driver rientrano ai box, con Raikkonen che ne esce davanti a Fisichella. I due risaliranno 2/3 una volta che i piloti rimasti in pista in questo momento si fermeranno ai box, ma Giancarlo verrà penalizzato per safety car infringiment e scivolerà quarto scontando un drive through.
Alonso, Raikkonen, Ralf Schumacher: questi sono i piloti che vanno sul podio. Fisichella giunge appunto quarto e precede Klien, Massa, Webber e Button a completare la zona punti, Jenson sull'unica B.A.R. giunta al traguardo. Sato si è ritirato per un problema al cambio: la storia della British American Racing non poteva che finire con una vettura ritirata per un guasto!
Coulthard e Villeneuve completano i primi dieci, mentre seguono Monteiro, Barrichello, Pizzonia, Doornbos, Trulli e Albers.



domenica 5 ottobre 2025

Formula 1 2025: #18 Commento al Gran Premio di Singapore

Era da undici anni che il 5 Ottobre non cadeva di domenica. Anche allora, si svolgeva un gran premio in quel giorno. Non era Singapore, che si era svolto due settimane prima e che sotto le luci artificiali di Marina Bay aveva visto Lewis Hamilton strappare la leadership del campionato a Nico Rosberg. Sembrava che tutto stesse andando nella giusta direzione, che l'argomento cruciale fosse il debutto di Max Verstappen come Friday driver... un diciassettenne, una cosa inaudita. Poi è arrivato un tremendo scossone di mercato: Fernando Alonso stava per lasciare la Ferrari a fine stagione, qualcosa di spiazzante dopo che ci era stato proponato per anni come un binomio imprescindibile. C'era chi era convinto che non esistesse una Formula 1 senza Alonso in Ferrari. Poi un altro scossone al sabato: l'annuncio che Sebastian Vettel avrebbe lasciato la Redbull a fine stagione, che non lasciava dubbi, pur in assenza di conferme, su chi avrebbe occupato quel sedile vacante.
Infine sono venute le otto di mattina ora italiana di quel 5 Ottobre, le vetture che dietro la safety car prendevano il via a un GP del Giappone bagnato dalla pioggia torrenziale portata dal tifone Phanfone. Una bandiera rossa, un rain delay di venti minuti, la ripresa della gara con la pioggia che si attenuava, Hamilton che superava Rosberg dimostrando di essere l'uomo da battere. Infine, la domenica di Suzuka che terminava anzitempo, Jules Bianchi in coma e la consapevolezza che quello che avevamo lasciato due settimane prima a Marina Bay non sarebbe più tornato.

In questo 2025 si corre a Marina Bay, con Russell in pole position davanti a Verstappen, Piastri, Antonelli, Norris, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Bearman e Alonso a completare la top-ten. Sono usciti in Q2 Hulkenberg, Albon, Sainz, Lawson e Tsunoda, ma i piloti Williams vengono retrocessi in fondo alla griglia per irregolarità nel DRS, mentre la Q1 aveva visto l'eliminazione di Bortoleto, Stroll, Colapinto, Ocon e Gasly, con questo protagonista di un incidente che ha messo fine alla prima manche con un minuto di anticipo. Gasly e Albon sarebbero partiti entrambi dalla pitlane.
Prima della partenza, però, bisogna rievocare quello che ci racconterebbe Gianfranco Mazzoni se ci fossero ancora i gran premi sulla Rai, invece di dovere aspettare la TV dei povery con i Vanzené. La "città del leone", che deriva dal sanscrito "singa pura", la ruota panoramica con ventotto cabine che percorre il proprio giro in una quarantina di minuti e l'impianto illuminazione che negli old gold days era fornito da un'impresa italiana. Al giorno d'oggi chi lo sa, questa informazione non è più pervenuta da ormai molto tempo.
Passiamo oltre: è il momento della partenza e Verstappen ha gomme soft, diversamente da tutti gli altri piloti di testa. Russell e tutte le sue -L rimangono davanti, i due piloti McLaren giungono a ridosso di Verstappen, Norris si mette a spingere, c'è un contatto soft tra i Norrisastri, l'ala anteriore di Norris sembra vagamente danneggiata, ma poi sta lì e le performance non calano.
Piastri: "Ehi bro, mi hai quasi messo nel muro, che cosa ne dici di restituirmi la posizione?"
Norris: "Ma quale 'bro'? Siamo per caso finiti dentro una canzone trap?"
Russell va avanti e stacca tutti ormai lontani dalle sue -L, Verstappen è secondo, i due McLaren sono 3/4 ma staccati, ma soprattutto, cosa molto sorprendente, Leclerc si è portato quinto alla partenza senza che il Vanz urlasse come se dovesse annunciare l'arrivo dell'arrotino. Dietro a Leclerc, ci sono Antonelli e Hamilton, con una situazione di calma piatta, sconvolta soltanto da una ruota che vagava al pitstop della Sauber e da Norris che sfiora il muro senza danni, di conseguenza senza urla e senza arrivo dell'arrotino.

Mentre Piastri fa polemica via radio per il contatto iniziale, ma soprattutto il telecronista fa polemica tra sé e sé immedesimandosi in Piastri, Norris e nel box McLaren, davanti è tutto tranquillo. Verstappen anticipa la sosta, Russell e i Norrisastri la ritardano, ogni tanto c'è qualche sosta un po' lenta, ma alla fine i primi sette rimangono i primi sette. Più indietro, invece, c'è un po' di trambusto, con duelli a gara inoltrata.
Verstappen: "Vanzini, ci sei?"
Vanz: "Sì, perché?"
Verstappen: "Sto per avere un bloccaggio e rischiare di finire a muro. Potresti fare un urlo?"
Vanz: "DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO!"
Verstappen: "Grazie mille per la collaborazione."
Nel secondo stint Norris si avvicina a Verstappen, arrivandogli a ridosso nel bel mezzo di un branco di doppiati.
Vanz: "ma ecco che arriva anche Piastri."
Piastri: "Veramente loro li hanno già doppiati, io invece li devo ancora doppiare."
Verstappen: "Quindi levati. Io sono l'unico che può commentare l'andamento della gara, concedo una deroga a Norris solo perché è in zona DRS."
Norris: "C'è Hulk che ha appena sbattuto, ma adesso riparte."
Verstappen: "E un bambinohhhh pikkolohhhh al volante di una Mercedes che ha superato l'arrotino preferito del Vanz."
Nel frattempo Hamilton che ha fatto un secondo pitstop ed è sulle gomme soft si avvicina, si avvicina, si avvicina... NO, VI PREGO, RISPARMIATECI COSE CRINGE TIPO LITIGARE A PROPOSITO DI DRIVERS SWAP, NON SIAMO MORALMENTE PRONTI PER TUTTO QUESTO.
Lo swap c'è, ma in questo momento Hamilton ha una mescola talmente più performance di Leclerc che non ci sono polemiche. Si lancia all'inseguimento di Antonelli, mentre il Vanz urla per un replay di Norris che tenta di infilarsi tra Verstappen e un muro.
Tutto prosegue regolarmente, i due hanno doppiato Tsunoda e la gara di Yuki è come al solito il nulla cosmico. L'unico momento in cui svetta è quando Sainz partito diciottesimo lo supera per andare a prendersi la zona punti. Anzi, per andare a prendere Hadjar in netta difficoltà e poi la zona punti. Tsunoda, ovviamente, non va a prendere Hadjar.
In finale di gara, Hamilton ha un guasto ai freni. Perde la posizione a favore di Leclerc e inizia a girare ai due all'ora, ma ha un vantaggio abissale su Alonso. Non vediamo il loro arrivo sul traguardo, le immagini sono tutte per il giro d'onore di Russell e delle sue -L, per i fuochi d'artificio e per la McLaren che porta a casa in anticipo il titolo costruttori. Hamilton conserva la settima piazza, ma la perderà in quanto per difenderla pare avere girato oltre i track limits.

RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Lando Norris (McLaren), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Kimi Antonelli (Mercedes), 6. Charles Leclerc (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Lewis Hamilton (Ferrari) 9. Oliver Bearman (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Isack Hadjar (Racing Bulls), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Lance Stroll (Aston Martin), 14. Alexander Albon (Williams), 15. Liam Lawson (Racing Bulls), 16. Franco Colapinto (Alpine), 17. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 18. Esteban Ocon (Haas), 19. Pierre Gasly (Alpine), 20. Nico Hulkenberg (Kick Sauber).


Per finire, dato che ho iniziato questo post parlando del 5 Ottobre 2014, torno a quella triste data. Oltre a Jules Bianchi a Suzuka, che ci avrebbe lasciati dopo nove mesi di coma il 17 Luglio 2015, quel giorno abbiamo perso anche un pilota vintage rimasto nei ricordi di noi appassionati: Andrea De Cesaris, che ha perso la vita all'età di cinquantacinque anni in un incidente motociclistico sul Grande Raccordo Anulare. Una volta di lui Murray Walker disse che era il pilota ad avere vinto più gran premi senza averne mai vinto uno. Era una gaffe (voleva dire che era il pilota con più partecipazioni senza vittorie - record che al giorno d'oggi appartiene a Hulkenberg), ma mi piace pensarla come una metafora.



sabato 4 ottobre 2025

Formula Academy 2025: Singapore by day

Il penultimo appuntamento del campionato di F1 Academy si svolge nel weekend del 4/5 Ottobre come contorno del GP di Singapore a Marina Bay.
Maya Weug, pilota MP Motorsport in livrea Ferrari, ha conquistato la pole position davanti alla leader del campionato, Doriane Pin, pilota Prema in livrea Mercedes, con a seguire la Campos di Chloe Chambers e la Rodin dai colori McLaren di Ella Lloyd. La quinta piazza è andata a Lisa Billard, proveniente dalla Formula 4 francese per un evento one-off come wildcard Hitech, senza dubbio la wildcard più memorabile vista in questa stagione. Hanno completato la zona reverse grid i colori Sauber della Rodin di Ella Felbermayr, nonché le due ART di Aurelia Nobels e Lia Block, quest'ultima in livrea Williams.
Alba Hurup Larsen e Chloe Chong, rispettivamente MP Motorsport e Rodin, hanno completato la top-ten, seguite dalla Prema color Alpine di Nina Gademan. Questa ha preceduto la MP di Joanne Ciconte e la Prema in livrea Aston Martin di Tina Hausmann, affiancata dalla Campos in livrea Racing Bulls di Raffaela Ferreira. Al quindicesimo posto si è qualificata Megan Bruce, chiamata dalla Hitech in sostituzione dell'infortunata Aiva Anagnostiadis, mentre completavano lo schieramento la ART dai colori Haas di Courtney Crone, la Hitech di Nicole Havdra, infine Alisha Palmowski, sulla Campos in livrea Redbull, che dopo un incidente non aveva alcun tempo cronometrato.

Nella mattinata italiana di sabato, allo scattare della gara Nobels sembrava avere lo spunto migliore, ma abbiamo visto lei e Block girare per via di fuga e alla fine Lia era davanti. Nel frattempo, Havdra è andata a muro per i fatti suoi provocando l'ingresso della safety car.
Mentre Weug superava Felbermayr e Chambers portandosi in zona podio al restart, Billard ha ricevuto una speronata da Larsen, ritrovandosi nelle retrovie. Alba sarebbe stata successivamente penalizzata per questo contatto. Ferreira, nel frattempo è rimasta ferma, per poi riuscire a ripartire subito dopo.
Weug ha superato Nobels per il secondo posto, mentre Palmowski che aveva rimontato fino alla bassa zona top-ten è andata a sbattere. Nello stesso momento Billard si è ritirata con la vettura che emanava fumo. Con due auto ferme, è stata nuovamente mandata in pista la safety car.
Al restart, Nobels ha perso qualche posizione, mentre Lloyd ha tagliato per le vie di fuga conquistandosi una penalità a causa della quale sarebbe arretrata rispetto al quarto posto al traguardo. Ferreira, nel frattempo, è rimasta ferma ancora una volta, per poi ripartire e vedersi esporre bandiera nera con cerchio arancione, ritrovandosi quindi costretta a un ritiro forzato.
Block ha conquistato la sua prima vittoria, con Weug e Chambers negli scarichi, Nobels, Pin e Felbermayr sono risalite davanti a Lloyd, mentre Gademan ottava ha concluso la zona punti. Seguivano Chong, Hausman, Ciconte, Bruce, Crone e Larsen.


EDIT - 05/10: stamattina si è svolta la gara della domenica, con Pin che ha superato immediatamente la polesitter Weug e si è involata verso la leadership, seguita da Lloyd e Chambers nel contorno di Marina Bay, con tanto di ruota panoramica che, pur non essendo illuminata come nelle sessioni notturne, esercita comunque un certo fascino.


Al primo giro, Block è andata a sbattere contro le barriere ma è ripartita nelle retrovie. In bassa top-ten, Billard perdeva frattanto un paio di posizioni. Palmowski risaliva dalle retrovie, tanto da ricordarmi vagamente Alice Powell in quella famosa gara della W Series da reverse grid, bella per l'intrattenimento, ma terribile per le conseguenze mediatiche dato che ha sdoganato la discussione sulle reverse grid in Formula 1, fino a quel momento molto circoscritta.
Alisha ha girato un po' per vie di fuga, perdendo un po' di terreno, ma è stata la prima a tentare la manovra sbarazzina che avrebbe potuto cambiare il senso della sua gara: quando a due terzi di gara è arrivato un forte scroscio di pioggia è stata la prima a rientrare per le gomme rain. Con la maestria di chi non ha l'abitudine di fare pitstop in gara, si è fermata nella piazzola sbagliata, prima di trovare quella giusta.
Anche altre si sono fermate ai box, la mossa poteva essere sensata, se non fosse che Havdra già finisce a muro con l'asciutto, vuoi mai che rimanga in pista senza fare danni quando è asciutto?
Dietro la safety car, Pin, Weug, Lloyd, Felbermayr, Larsen, Gademan, Chong, Ciconte, Crone e Ferreira si sono accodate sulle gomme dry, mentre l'intensità della pioggia calava.
In un finale con tratti bagnati e altri più asciutti, abbiamo avuto un solo giro, dopo il restart. Weug ha fatto un sorpassone su Pin, mantenendo la prima posizione fino al traguardo, con Lloyd a completare il podio. Felbermayr, Larsen, Gademan, Chong, Ciconte, Ferreira e Crone hanno completato la zona punti, per Courtney si tratta del primo punto stagionale. Il cambio gomme non ha pagato per Chambers solo undicesima, davanti a Nobels, Bruce, Hausmann e Palmowski. Il passaggio alle gomme da pioggia ha distrutto anche le speranze di Billard, penultima davanti alla sola Block.
Con solo un evento ancora da disputare, quello di Las Vegas, Pin è al comando della classifica piloti con nove punti di vantaggio su Weug.


giovedì 2 ottobre 2025

Formule minori 2025: la Formula 4 francese e la Formula 4 CEZ

Nello scorso fine settimana si è concluso il campionato francese di Formula 4, con la vittoria del titolo da parte di Alexandre Munoz. È stato il secondo campionato di Formula 4 a terminare nel mese di settembre, dopo la Formula 4 CEZ (Centro/Est Europa).

Il campionato francese, con 25+ vetture al via di ciascun evento, ha avuto in totale sei appuntamenti, svolti a Nogaro, Dijon-Prenois, Spa Francorchamps, Magny-Cours, Ledenon e Le Mans. Ciascuno di questi prevedeva tre gare, per un totale di diciotto. Munoz ha vinto cinque gare staccando di diversi punti il secondo e terzo classificato, a pari punti ma con un numero diverso di vittorie, cinque per Arthur Dorison e due per Jules Roussel.
I tre piloti classificati nelle posizioni retrostanti, Rayan Caretti, Guillaume Bouzar e Louis Iglesias sono saliti sul gradino più alto del podio rispettivamente due volte Caretti e una gli altri due, mentre non hanno vinto alcuna gara Rafael Perard e Malo Bolliet rispettivamente settimo e ottavo. Ha ottenuto una vittoria Rintaro Sato, figlio di Takuma, nono in classifica piloti e primo dei non francesi. Ha concluso la top-ten senza vittorie il tedesco Montego Maassen, mentre l'undicesimo in classifica Matteo Giaccardi ha vinto una gara.

Hanno preso parte alla stagione ben sette ragazze: Lisa Billard, Jade Jacquet, Annabelle Brian, Angelina Proenca, Sofia Zanfari, Heloise Goldberg.
Nonostante abbia conquistato appena due punti, Billard è stata la più performante, con due piazzamenti in top-ten e diverse gare terminata poco più indietro, intorno a metà classifica.

La Formula 4 CEZ ha visto ugualmente il disputarsi di sei eventi composti da tre gare ciascuno, tra Austria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Due di questi eventi si sono svolti al Redbullring.
Il titolo è stato vinto dall'argentino Gino Trappa, con sei vittorie conquistate in corso d'opera. Ha preceduto Max Karhan e Javier Herrera, che con due e tre vittorie rispettivamente sono stati gli unici due piloti full time a conquistare vittorie. Hanno vinto gare anche Kirill Kutskov (tre), David Walther (una), Bart Harrison (due) e Luca Vilsoreanu (una).
Tutto sommato la griglia prevedeva un discreto numero di partenti, tra le quindici e le venti vetture a seconda degli eventi. Anche qui hanno gareggiato varie ragazze, tra cui Mathilda Paatz con risultati rispettabili e un secondo posto come miglior risultato. Nicole Havdra ha disputato gli ultimi due eventi della stagione, mentre hanno chiuso in bassa classifica Michalina Sabaj e Kiara Henni, questa unica full time a non conquistare alcuna top-ten nel corso della stagione.



domenica 28 settembre 2025

La storia dell'Osella in Formula 1

In ricordo di Enzo Osella (26 agosto 1939 - 27 settembre 2025) ho deciso di ripercorrere in questo post la storia della squadra di Formula 1 da lui fondata.
Torinese, pilota di rally e di cronoscalata negli anni '50/60, collaboratore di Abarth, ha fondato Osella Corse, inizialmente attiva nelle formule minori, con l'esordio in Formula Ford negli anni '70.
Dopo alcune stagioni in Formula 2, con alcune vittorie per mano dell' "americano di Roma" Eddie Cheever nel 1979, Osella fa il proprio debutto in Formula 1 nel 1980, con davanti a sé una lunga storia: resterà infatti per ben undici stagioni, nel corso delle quali, a onore del vero, otterrà ben poche soddisfazioni.

Nella prima stagione schiera una sola vettura, motorizzata Cosworth: ha il numero 31 ed è guidata proprio da Cheever. Siamo in un'epoca in cui vengono ammesse in griglia meno vetture di quante tentino di qualificarsi, quindi le aspettative non possono essere molto alte. Su quattordici gran premi, la qualificazione arriva solo dieci volte. Arrivano nove ritiri, vedendo la bandiera a scacchi al GP d'Italia, con una dodicesima posizione finale.
Si segnala tuttavia come al GP di Spagna, declassato a non championship race nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, a cui non partecipano i team della FISA, Cheever viaggiasse verso la terza piazza al momento del ritiro a gara inoltrata per un guasto al cambio.
Nel 1981 ci sono due vetture, la 31 e la 32. Beppe Gabbiani disputa l'intera stagione, parte sulla 32 e parte sulla 31, mentre al suo fianco si susseguono l'argentino Miguel-Angel Guerra, che resterà infortunato nel GP di San Marino, i nostri connazionali Piercarlo Ghinzani e Giorgio Francia, infine il francese Jean-Pierre Jarier.
La stagione non procede esattamente nel migliore dei modi: Gabbiani centra solo tre qualificazioni collezionando ritiri, Guerra va in griglia soltanto a Imola dove resta infortunato, Ghinzani porta a casa un tredicesimo posto e una mancata qualificazione, Francia non si qualifica nell'unico evento a cui partecipa... ma mesdames et messieurs, acclamate Jarier - che tra parentesi dalle foto sembra che portasse lo sponsor Candy sulla tuta - che si qualifica sette volte di fila e nelle quattro gare che completa si piazza due volte ottavo, una decima e una nono!
Purtroppo sembra che oltre le soddisfazioni in pista accadano anche disgrazie, dato che pare che nel weekend di Monza lasciando il circuito Jarier sia coinvolto in un incidente stradale nel quale muore una persona che si trovava in sella a una bicicletta.

Nel 1982, a fare coppia con Jarier è l'esordiente italiano Riccardo Paletti. Le vetture sono tante, ci sono anche le prequalifiche e nel suo caso si alternano alle mancate qualificazioni anche mancate prequalificazioni.
Nel caso di Jarier sembra andare meglio, nei primi cinque gran premi si qualifica sempre, ottenendo anche un nono posto in Brasile e soprattutto con il quarto posto a Imola - ottenuto anche grazie al fatto che, nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, non siano presenti i team della FOCA - i primi punti della scuderia, che a fine stagione si classificherà dodicesima nel mondiale costruttori.
Paletti riesce a qualificarsi tre volte: a Imola, dove si ritira per un guasto, a Detroit dove non riesce a prendere il via, infine nel tragico GP del Canada, in cui rimane coinvolto in un terribile incidente in partenza nel quale perderà la vita a soli ventitré anni. Dopo la morte di Riccardo, la squadra schiera soltanto la vettura numero 31 per il resto della stagione.
Jarier riesce a disputare un totale di tredici gare su sedici appuntamenti, ma la sua stagione prosegue con una lunga serie di ritiri e riesce a rivedere il traguardo soltanto una volta con un quattordicesimo posto.


Nel 1983 si passa in corso d'opera dai motori Cosworth ai motori Alfa Romeo. I piloti sono Corrado Fabi e Piercarlo Ghinzani, che rimediano rispettivamente sei e otto DNQ. Il miglior gran premio è quello d'Austria: Fabi decimo, Ghinzani undicesimo. In Olanda, Fabi conclude in undicesima piazza: questi sono gli unici casi in cui arrivano al traguardo.
Nel 1984 il team iscrive una sola vettura, guidata da Ghinzani, che manca la griglia una sola volta, giunge quinto a Dallas riportando l'Osella a punti, e ottiene alcuni risultati di spessore tra cui due settimi posti. A un certo punto, gli viene affiancato l'austriaco Jo Gardner, che ugualmente sforna belle prestazioni, tra cui un quinto posto al GP d'Italia. Però è una vettura extra e le vetture extra non prendono punti. Non vengono nemmeno assegnati a scalare, perché se i punti del quinto venissero assegnati al sesto e quelli del sesto al settimo stile formule minori contemporanee con i guest driver, almeno Ghinzani che è giunto settimo si porterebbe a casa un punto! Ancora una volta, i punti valgono il dodicesimo posto in classifica piloti.
Nel 1985 c'è una sola macchina, all'inizio la guida Ghinzani, poi passa alla Toleman e viene rimpiazzato dall'olandese Huub Rothengatter (che in futuro diventerà il manager di Jos Verstappen). Una sola mancata qualificazione, qualche gara terminata, ma il miglior risultato è solo un settimo posto per mano di Rothengatter, che non sarebbe neanche male, ma non vale punti.
Ghinzani torna nel 1986, sulla seconda macchina si alternano il tedesco Christian Danner, il canadese Allen Berg e l'italiano Alex Caffi. Il punto più basso è il doppio DNQ a Montecarlo, quello più alto un undicesimo posto ottenuto da Ghinzani.
Caffi diviene il pilota di punta per un 1987 devastante, a parte il dodicesimo posto a Imola, il resto sono tutti ritiri e due mancate qualificazioni. La seconda vettura c'è in quattro occasioni: l'italiano Gabriele Tarquini si aggiudica un ritiro, lo svizzero Franco Forini due ritiri e una mancata qualificazione.

Le monoposto hanno un nome che inizia con la sigla "FA1" alla quale si aggiunge una lettera progressiva, saltando la J e la K, perché noi siamo italiani quindi non ci servono. La macchina del 1988 si chiama quindi... FA1L! Siamo negli anni '80, non esistono chat e SMS, quindi non c'è nemmeno il linguaggio bimbominchiese, ma fa comunque abbastanza ridere. Il motore Alfa Romeo viene ribattezzato come motore Osella, dato che l'Alfa non vuole vedere il proprio marchio associato a una squadra dalle performance piuttosto deludenti.
Il pilota è l'italiano Nicola Larini, che colleziona tre DNQ, due DNPQ, una squalifica per irregolarità tecniche, molti ritiri, qualche volta giunge al traguardo e si porta a casa una nona piazza a Montecarlo! Larini nel 1989 - in cui si torna al motore Cosworth - si conferma il nostro bad boy preferito, dato che inizia la stagione con una squalifica per errata posizione sulla griglia. Per fortuna nei decenni a venire una simile infrazione è stata declassata, altrimenti Jules Bianchi e Pascal Wehrlein invece che punti con la Marussia/ Manor avrebbero collezionato bandiere nere.
Posizionarsi male sulla griglia, comunque, è già tanto se essendoci trentanove macchine non ti prequalifichi nella metà dei gran premi. Le monoposto quest'anno sono due, è tornato Ghinzani, che supera le prequalifiche appena tre volte. Nell'ultimo gran premio stagionale rimane infortunato in un incidente, è anche il suo ultimo gran premio in carriera.
Questa stagione vede nuovamente una sola vettura, stavolta guidata dal francese Olivier Grouillard. Le cose vanno leggermente meglio, forse perché ci sono meno macchine che tentano di prequalificarsi: solo due DNPQ. Attenzione, però, che non è finita, c'è anche lo scoglio delle qualifiche e per altre cinque volte Grouillard non vede la griglia di partenza.
Le performance in gara non sono brillanti, i migliori risultati due tredicesimi posti. È proprio con un tredicesimo posto che si conclude la stagione.
Il main sponsor Fondmetal, che già aveva una quota di proprietà, rileva la squadra: è la fine per Osella come scuderia, dopo undici anni, un quarto e due quinti posti in gara come migliori risultati e il memorabile risultato di non essere mai incappata in truffatori, santoni, pluriomicidi, finti principi e quant'altro, cosa che invece è spesso accaduta ad altre squadre di bassa classifica.