mercoledì 15 ottobre 2025

La ridicola propaganda dell'Indycar, la serie che con i suoi media denigra la Formula 1 e i suoi piloti, ma si autocelebra per un test di un ex Formula 1 con due top-ten all'attivo

Vorrei iniziare questo post con una doverosa premessa: mi piace l'Indycar. Certo, non mi piace tanto quanto la Formula 1, ma visto quanto mi piace la Formula 1 penso che anche ciò che non mi piace tanto quanto quella possa comunque essere considerato di grande interesse da parte mia. Però non mi piacciono i puristi, quelli secondo cui se l'Indycar è bella, allora la Formula 1 deve fare schifo di default. E non mi piace nemmeno il modo in cui l'Indycar e i media a essi legati si autopromuovono come a lasciare intendere che la Formula 1 debba fare schifo di default.
È tutto un gran parlare di quanto i piloti di Indycar siano i migliori e quelli di Formula 1 siano più scadenti, quindi mi aspetterei un comportamento coerente. Invece no, succede che un pilotino che in Formula 1 ha concluso la bellezza di due gran premi in top-ten e mi tocca ritrovarmi con le bacheche di Zuckerbook e Twittelon intasate di post come se fosse un fatto epocale.

Voglio specificare che non seguo d'abitudine né schumine né bimbominchia vari, quindi a strapparsi le mutande erano canali ufficiali oppure esponenti del mondo dei media. Non che sia grave. Anzi, sono assolutamente favorevole al fatto che piloti che hanno gareggiato da una parte si avvicinino all'altra.
Quello che non mi torna è che un mondo sempre pronto a screditare la Formula 1 e le qualità dei suoi piloti, sbandierando ai quattro venti che solohhhh in Indycar ci sono i very uominy, mentre in Formula 1 ci sono solo degli scarsi che vinkonohhhh graziehhhh alla macchinahhhh, vada in brodo di giuggiole perché un ex pilota di Formula 1 che nella massima categoria non ha avuto alcun tipo di rilevanza e che in Formula 1 non vuole nessuno da anni ottenga neanche un volante come pilota, ma semplicemente che faccia un misero test.
Se sono così tanto convinti della loro superiorità, perché dare peso mediatico a qualcosa che per noi in Europa dovrebbe valere come se uno Zachary Claman De Melo qualsiasi testasse una Formula 1? Non che voglia paragonare Claman De Melo a Mick Schumacher, ma sono loro a dire che in Formula 1 i piloti fanno schifo e in Indycar sono tutti bravi, quindi non avranno niente in contrario se paragono il nulla cosmico di Claman con il fatto che Schumacher sia un campione di Formula Regional e di GP2.

Da questo punto di vista, devo essere sincera, non mi stupisce che così tanti piloti che stavano nelle formule minori europee poco prima e poco dopo il 2020 stiano spopolando in Indycar. Non credo affatto che coincida con il poco peso che la Formula 1 avrebbe dato a questi piloti, quanto piuttosto al fatto che in quegli anni in Indylights ci fosse una manciata di macchine e che, di conseguenza, i piloti di spessore provenienti dalla Road to Indy della stessa epoca non siano stati un valido ricambio generazionale.
Però, lo ribadisco, eccitarsi per un test effettuato da un rifiuto di una categoria di scarti - a detta loro - mi pare troppo. Anzi, mi pare una presa per i fondelli non indifferente, così come certi post tipo quello "like father like son" in cui hanno photoshoppato Mick Schumacher su una vettura del team Rahal accanto al padre che taglia il traguardo del GP di Indianapolis di Formula 1.
Così, a primo impatto, mi pare che abbiano photoshoppato Mick al posto di Barrichello in quel finale del 2002 in cui Michael scambiò la safety car line per la linea del traguardo e fu superato da Rubinho al photofinish.

Tra parentesi, qualcosa come un quarto di secolo fa Michael Schumacher disse dell'Indycar e della Indy 500 più o meno quello che in America dicono 24/7 della Formula 1.
Premesso che le dichiarazioni di Schumacher dovrebbero essere prese per quello che sono, ovvero probabile dissing nei confronti di avversari che in Indycar avevano gareggiato e vinto (uno dei quali ha anche vinto un campionato di Formula 1 dopo che MSC si era arenato per le campagne di Jerez de la Frontera), è altrettanto vero che il tifoso medio non è in grado di fare una simile deduzione. Ciò che rimane è il dissing alla categoria.
Quindi la sintesi è: "la Formula 1 fa schifo, i suoi piloti sono scarsi, ma ci stiamo strappando le mutande per il fugace passaggio di uno che è andato a punti due volte, figlio di un pluricampione del mondo che venticinque anni fa ci ha paragonati a un branco di pezzenti, God bless America". A me pare cringe, non so a voi.



sabato 11 ottobre 2025

La pertinenza perduta di chi vuole per forza dire la sua

Stamattina, su Zuckerbook, ho scritto un commento a un post che commemorava l'anniversario di morte di Maria De Villota, risalente all'11 ottobre 2013. Al di là del fatto che quel post contenesse gli stessi errori che ho trovato in un altro post sullo stesso social, la cosa che mi ha lasciata perplessa è stata la risposta che ho ricevuto da parte di un altro utente, che mi ha scritto che è la dimostrazione che le donne non dovrebbero avere a che fare con il motorsport.
In precedenza, in un altro post che non avevo commentato, avevo visto un altro utente criticare il fatto che ragazzine di undici o dodici anni vengano iniziate al motorsport, che non dovrebbe essere di loro competenza e che è troppo rischioso per loro. Si è anche lanciato in una lunga invettiva con commenti multipli - espressi in maniera civile, questo vorrei specificarlo - che non avevano niente a che fare con il post originale.

A mio parere questo è un chiaro indizio al fatto che molti di noi vedano - anche molte donne stesse - tutto come un continuo confronto uomini vs donne. Questa ottica viene utilizzata per dare risposte e scrivere commenti, al punto che i commenti stessi risultano non pertinenti a chi li legge senza il paraocchi (cosa che capita sempre più raramente).
Mettere una ragazzina di undici o dodici anni su un kart o su una minimoto è pericoloso? Assolutamente sì, sicuramente più pericoloso che farle praticare uno sport più tranquillo. La stessa considerazione, comunque, vale anche per i ragazzini. Ci si potrebbe chiedere se sia giusto abbassare sempre di più l'età in cui i piloti si avvicinano al motorsport. Si potrebbe discutere di quanto fosse più affascinante l'automobilismo quando i piloti erano uomini ricchi che facevano i piloti magari contro la volontà della famiglia, piuttosto che bambini ricchi messi su un kart dal padre quando avevano sei anni.
Tutto ciò ha qualche pertinenza con Maria De Villota? Basterebbe semplicemente visitare la sua pagina Wikipedia per scoprire che ha iniziato a gareggiare sui kart a sedici anni e sulle auto quando già aveva superato la ventina. In sintesi, sembra che nessuno l'abbia avviata al motorsport in giovane età.

Veniamo adesso alla questione "Maria De Villota non avrebbe dovuto stare al volante di una Formula 1 perché donna". Sinceramente mi sembra che, per guardare il fatto che fosse donna, si sia perso di vista un dettaglio fondamentale. Con tutto il rispetto possibile che posso provare per lei e per la sua carriera, non mi sembra così sbagliato dire che non avrebbe dovuto stare su una Formula 1. Ma la ragione per cui non avrebbe dovuto starci è che le sue uniche esperienze sulle monoposto erano qualche stagione in Formula 3 spagnola, un paio di stagioni in quella gloriosissima serie a sponsorizzazione calcistica e qualche ulteriore comparsa in campionati di basso livello. In aggiunta, non aveva nemmeno esperienze in campionati di alto livello a ruote coperte.
Per dire, se anche fosse stata una backmarker in GP2 o GP3, o avesse avuto esperienza nel WEC o nel DTM, il suo ingaggio da parte di un team di Formula 1 come tester avrebbe potuto avere un senso logico. Lo stesso discorso, tuttavia, si sarebbe applicato anche al fratello Emilio Jr, che peraltro quando gareggiavano insieme è sempre uscito perdente dal confronto diretto, e obiettivamente anche il padre Emilio non è che avesse tutto questo palmares (anche se due diverse pagine su Zuckerbook hanno detto che è stato un pilota Ferrari in Formula 1 negli anni '80). Il fatto che Maria fosse donna non significa che il fare "cose da uomo senza essere uomo" sia ciò che ha contribuito al suo incidente, who kers dell'inesperienza e che ciò che è successo a lei non sarebbe mai successo a un uomo.
Vorrei inoltre soffermarmi che ci sono state moltissime lacune anche nelle "cose da uomo" fatte almeno verosimilmente da uomini. Chi ha deciso che si potevano fare test privati in condizioni di sicurezza dubbie? O che era l'unico modo in cui era consentito farli? Chi ha deciso che lasciare un camion del team parcheggiato, con la sponda abbassata, fosse una buona idea? Sono tutte cose a cui si può soprassedere, perché tanto la De Villota era donna, quindi si sarebbe comunque ferita gravemente e, più di un anno dopo, sarebbe deceduta per i danni neurologici che aveva riportato? A mio parere sarebbe giusto guardare all'intera situazione, inesperienza compresa, invece a quello che le persone hanno in mezzo alle gambe.

giovedì 9 ottobre 2025

GP Giappone e Cina 2005: il finale di stagione, la Renault vince il titolo costruttori

Suzuka, 9 Ottobre: svanite le tracce della pioggia del giorno precedente, la Toyota sfoggia i propri colori sulla prima casella della griglia di partenza e Ralf Schumacher scatta dalla pole position per quella che sarà l'ultima volta in carriera. Jenson Button che su B.A.R. Honda scatta secondo si vede sfilare dalla Renault di Giancarlo Fisichella, mentre al quarto posto ci ritroviamo con una Redbull, ma non quella che scattava quarta dalla griglia. Christian Klien ha infatti perso un paio di posizioni, mentre ne ha recuperate due il compagno di squadra David Coulthard.
Il pilota di casa Takuma Sato parte quinto, ma perde alcune posizioni, fa a ruotate con Rubens Barrichello, si becca probabilmente delle maledizioni dai tifosi ferraristi, mentre a sua volta maledice Rubinho che si prenderà il suo volante nella stagione a venire, anche se la B.A.R. Honda diventerà solo Honda. Lo troveremo più avanti a speronare Jarno Trulli nelle retrovie.

Facciamo un passo indietro: pioggia e qualifica con unico tentativo hanno comportato una griglia improbabile, con RSC in pole, le Redbull quarta e sesta, NARAIN KARTHIKEYAN SULLA JORDAN NIENTEMENO CHE UNDICESIMO e i big arretrati.
Michael Schumacher è quattordicesimo in griglia tra la Minardi di Christijan Albers e quella di Robert Doornbos, Fernando Alonso è addirittura sedicesimo, ma precede le McLaren. Kimi Raikkonen ha il diciassettesimo tempo, pare fatto al rallenty giusto per averne uno e che abbia anche sostituito il motore, Juan Pablo Montoya un tempo non ce l'ha e precede i suoi pari Tiago Monteiro su Jordan e Trulli con la Toyota partito dalla pitlane.
Come già detto, Trulli avrà una disavventura con Sato, ma a Montoya va decisamente peggio, dato che lo troviamo incidentato già al primo giro, non il modo migliore di iniziare un gran premio in cui la McLaren è ancora in lizza con la Renault per il mondiale costruttori.
Nel frattempo da qualche parte in Inghilterra, Lando Norris urla: "Noooohhhh, la scuola elementare fa schifo e non ci voglio andare, voglio vincere il prossimo mondiale costruttori della McLaren in combutta con un certo Oscar che frequenta la scuola materna in Australia!"
Dall'Australia, Piastri suggerisce: "Perché non i prossimi due?"
JPM li mette a tacere con il suo botto ed entra in pista la safety car.


Raikkonen ha recuperato posizioni e ne recupera al restart. Mentre la Williams di Mark Webber resiste in quinta piazza, dietro si fanno largo Schumacher, Alonso e Raikkonen. In particolare tra Michael e Fernando si innesca un acceso duello, che si concluderà con il passaggio del neo-campione del mondo. Le diverse finestre di pitstop allontaneranno invece Raikkonen dal duellare con i due.
Ralf Schumacher rientra ai box con un certo anticipo, il che lascia intendere la grande possibilità di subire overcut. Infatti Fisichella dopo la sosta riesce a portarsi in prima piazza. L'essere su tre soste non giova alla gara di RSC, ma ormai abbiamo capito che non potrà essere protagonista e direi che per il momento possiamo accantonarlo.
A onore del vero anche altri piloti sono su una startegia a tre soste, compresi quelli della Renault, ma il timing si rivela di gran lunga azzeccato e di fatto ci ritroviamo, quando tutte le soste, tra cui le due di Raikkonen estremamente tardive, con Fisichella, Raikkonen, Webber e Alonso nelle prime quattro posizioni.

Mettete a letto le fungirl dei Webbonso prima che vadano in brodo di giuggiole, perché tra i due è in gioco il terzo posto. Da qualche parte a Madrid, un bambino che ha appena iniziato la prima media esclama: "Aaaawwww, il mio idolo! *-* Ferni, superalo subito. <3 Come si permette un pilota della Williams di ambite al gradino più basso del podio così come se niente fosse?"
Alonso risponde: "Sai, Carlito, ho letto nella sfera di cristallo che arriverai terzo con la Williams al GP dell'Azerbaijan del 2025."
A Sainz escono gli one-one-one!!!11!!11!! dagli occhi per la felicità: "Davvero hai letto il futuro nella sfera di cristallo? Quindi tutte le tue scelte in fatto di team saranno azzeccate?"
Alonso afferma: "Certo. Nel 2008 rifiuterò sia la Honda destinata a diventare Brawn sia la Redbull perché tanto non vinceranno mai nulla, mentre passerò in Ferrari con la certezza di diventare campione del mondo. A proposito, chissà da qui a vent'anni quanti ulteriori titoli piloti avrà vinto la Rossa."
Mentre pronuncia quelle parole, supera Webber appropriandosi della terza piazza, mentre Raikkonen, che vincerà l'unico titolo con la Ferrari che si è aggiunto nei vent'anni successivi, al momento ha altri pensieri, tipo quello di avvicinarsi a Fisichella.


È l'ultimo giro quando lo affianca e lo supera, andando a prendersi la vittoria. Fisichella e Alonso completano il podio, mentre vanno a punti anche Webber, Button, Coulthard, Michael e Ralf Schumacher. Klien chiude nono davanti alle Sauber di Felipe Massa e Jacques Villeneuve, mentre Barrichello è undicesimo ultimo pilota a pieni giri, ma rimontarà una posizione post-gara per una penalità assegnata al campione del mondo 1997 per il contatto che pare avere innescato l'incidente di Montoya.
Sato conclude dodicesimo, ma sarà squalificato post-gara per l'incidente con Trulli che è costato il ritiro al pilota italiano, penalità inusuale, ma che tiene conto dei danni già combinati nel corso della stagione. Recuperano una posizione Monteiro, Doornbos, Karthikeyan e Albers. Oltre ai già citati Montoya e Trulli, anche Antonio Pizzonia su Williams risulta ritirato per incidente dopo pochi giri di gara.
Il mondiale costruttori non è ancora assegnato, tutto è rimandato all'ultima gara stagionale, dove andrà alla Renault, ma durante la gara succederà un fatto destinato a entrare negli annali.

Shanghai, 16 Ottobre: no, non parlo del contatto tra Michael Schumacher e Albers nel giro di schieramento, che provocherà la partenza di entrambi con il muletto dalla pitlane.
MSC afferma: "Il muletto in effetti mi pare un mezzo adatto a uno come Albers, e non mi riferisco alla vettura di riserva."
In griglia abbiamo nell'ordine Alonso, Fisichella, Raikkonen, Button e Montoya. Si parte ed è questione di formalità: abbiamo fin dalle prime battute le Renault 1/2 e le McLaren 3/4. Il terzetto di Fisichella e delle McLaren è molto ravvicinato quando verso un terzo di gara avviene un fatto che ho menzionato decine e decine di volte. Come visibile dallo screenshot sottostante, UN TOMBINO ESCE DALLA SEDE E SI SCOPERCHIA. VIENE INQUADRATO CON FISICHELLA CHE LO SUPERA INDENNE. ARRIVA RAIKKONEN E LO SUPERA INDENNE. POI ARRIVA MONTOYA E RIDEFINISCE IL CONCETTO DI POESIA. Rimedia una foratura e precipita nelle retrovie. Più tardi sarà comunque costretto al ritiro dalla rottura del motore e magari ne approfitterà per andare a fare una partita a briscola con MSC, che invece si ritirerà per un testacoda.


Torniamo al tombino: viene messa la safety car per ripararlo, avvengono i primi pitstop, dopodiché c'è una seconda safety car a metà gara per un incidente del nostro eroe Karthikeyan, i top driver rientrano ai box, con Raikkonen che ne esce davanti a Fisichella. I due risaliranno 2/3 una volta che i piloti rimasti in pista in questo momento si fermeranno ai box, ma Giancarlo verrà penalizzato per safety car infringiment e scivolerà quarto scontando un drive through.
Alonso, Raikkonen, Ralf Schumacher: questi sono i piloti che vanno sul podio. Fisichella giunge appunto quarto e precede Klien, Massa, Webber e Button a completare la zona punti, Jenson sull'unica B.A.R. giunta al traguardo. Sato si è ritirato per un problema al cambio: la storia della British American Racing non poteva che finire con una vettura ritirata per un guasto!
Coulthard e Villeneuve completano i primi dieci, mentre seguono Monteiro, Barrichello, Pizzonia, Doornbos, Trulli e Albers.



domenica 5 ottobre 2025

Formula 1 2025: #18 Commento al Gran Premio di Singapore

Era da undici anni che il 5 Ottobre non cadeva di domenica. Anche allora, si svolgeva un gran premio in quel giorno. Non era Singapore, che si era svolto due settimane prima e che sotto le luci artificiali di Marina Bay aveva visto Lewis Hamilton strappare la leadership del campionato a Nico Rosberg. Sembrava che tutto stesse andando nella giusta direzione, che l'argomento cruciale fosse il debutto di Max Verstappen come Friday driver... un diciassettenne, una cosa inaudita. Poi è arrivato un tremendo scossone di mercato: Fernando Alonso stava per lasciare la Ferrari a fine stagione, qualcosa di spiazzante dopo che ci era stato proponato per anni come un binomio imprescindibile. C'era chi era convinto che non esistesse una Formula 1 senza Alonso in Ferrari. Poi un altro scossone al sabato: l'annuncio che Sebastian Vettel avrebbe lasciato la Redbull a fine stagione, che non lasciava dubbi, pur in assenza di conferme, su chi avrebbe occupato quel sedile vacante.
Infine sono venute le otto di mattina ora italiana di quel 5 Ottobre, le vetture che dietro la safety car prendevano il via a un GP del Giappone bagnato dalla pioggia torrenziale portata dal tifone Phanfone. Una bandiera rossa, un rain delay di venti minuti, la ripresa della gara con la pioggia che si attenuava, Hamilton che superava Rosberg dimostrando di essere l'uomo da battere. Infine, la domenica di Suzuka che terminava anzitempo, Jules Bianchi in coma e la consapevolezza che quello che avevamo lasciato due settimane prima a Marina Bay non sarebbe più tornato.

In questo 2025 si corre a Marina Bay, con Russell in pole position davanti a Verstappen, Piastri, Antonelli, Norris, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Bearman e Alonso a completare la top-ten. Sono usciti in Q2 Hulkenberg, Albon, Sainz, Lawson e Tsunoda, ma i piloti Williams vengono retrocessi in fondo alla griglia per irregolarità nel DRS, mentre la Q1 aveva visto l'eliminazione di Bortoleto, Stroll, Colapinto, Ocon e Gasly, con questo protagonista di un incidente che ha messo fine alla prima manche con un minuto di anticipo. Gasly e Albon sarebbero partiti entrambi dalla pitlane.
Prima della partenza, però, bisogna rievocare quello che ci racconterebbe Gianfranco Mazzoni se ci fossero ancora i gran premi sulla Rai, invece di dovere aspettare la TV dei povery con i Vanzené. La "città del leone", che deriva dal sanscrito "singa pura", la ruota panoramica con ventotto cabine che percorre il proprio giro in una quarantina di minuti e l'impianto illuminazione che negli old gold days era fornito da un'impresa italiana. Al giorno d'oggi chi lo sa, questa informazione non è più pervenuta da ormai molto tempo.
Passiamo oltre: è il momento della partenza e Verstappen ha gomme soft, diversamente da tutti gli altri piloti di testa. Russell e tutte le sue -L rimangono davanti, i due piloti McLaren giungono a ridosso di Verstappen, Norris si mette a spingere, c'è un contatto soft tra i Norrisastri, l'ala anteriore di Norris sembra vagamente danneggiata, ma poi sta lì e le performance non calano.
Piastri: "Ehi bro, mi hai quasi messo nel muro, che cosa ne dici di restituirmi la posizione?"
Norris: "Ma quale 'bro'? Siamo per caso finiti dentro una canzone trap?"
Russell va avanti e stacca tutti ormai lontani dalle sue -L, Verstappen è secondo, i due McLaren sono 3/4 ma staccati, ma soprattutto, cosa molto sorprendente, Leclerc si è portato quinto alla partenza senza che il Vanz urlasse come se dovesse annunciare l'arrivo dell'arrotino. Dietro a Leclerc, ci sono Antonelli e Hamilton, con una situazione di calma piatta, sconvolta soltanto da una ruota che vagava al pitstop della Sauber e da Norris che sfiora il muro senza danni, di conseguenza senza urla e senza arrivo dell'arrotino.

Mentre Piastri fa polemica via radio per il contatto iniziale, ma soprattutto il telecronista fa polemica tra sé e sé immedesimandosi in Piastri, Norris e nel box McLaren, davanti è tutto tranquillo. Verstappen anticipa la sosta, Russell e i Norrisastri la ritardano, ogni tanto c'è qualche sosta un po' lenta, ma alla fine i primi sette rimangono i primi sette. Più indietro, invece, c'è un po' di trambusto, con duelli a gara inoltrata.
Verstappen: "Vanzini, ci sei?"
Vanz: "Sì, perché?"
Verstappen: "Sto per avere un bloccaggio e rischiare di finire a muro. Potresti fare un urlo?"
Vanz: "DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO!"
Verstappen: "Grazie mille per la collaborazione."
Nel secondo stint Norris si avvicina a Verstappen, arrivandogli a ridosso nel bel mezzo di un branco di doppiati.
Vanz: "ma ecco che arriva anche Piastri."
Piastri: "Veramente loro li hanno già doppiati, io invece li devo ancora doppiare."
Verstappen: "Quindi levati. Io sono l'unico che può commentare l'andamento della gara, concedo una deroga a Norris solo perché è in zona DRS."
Norris: "C'è Hulk che ha appena sbattuto, ma adesso riparte."
Verstappen: "E un bambinohhhh pikkolohhhh al volante di una Mercedes che ha superato l'arrotino preferito del Vanz."
Nel frattempo Hamilton che ha fatto un secondo pitstop ed è sulle gomme soft si avvicina, si avvicina, si avvicina... NO, VI PREGO, RISPARMIATECI COSE CRINGE TIPO LITIGARE A PROPOSITO DI DRIVERS SWAP, NON SIAMO MORALMENTE PRONTI PER TUTTO QUESTO.
Lo swap c'è, ma in questo momento Hamilton ha una mescola talmente più performance di Leclerc che non ci sono polemiche. Si lancia all'inseguimento di Antonelli, mentre il Vanz urla per un replay di Norris che tenta di infilarsi tra Verstappen e un muro.
Tutto prosegue regolarmente, i due hanno doppiato Tsunoda e la gara di Yuki è come al solito il nulla cosmico. L'unico momento in cui svetta è quando Sainz partito diciottesimo lo supera per andare a prendersi la zona punti. Anzi, per andare a prendere Hadjar in netta difficoltà e poi la zona punti. Tsunoda, ovviamente, non va a prendere Hadjar.
In finale di gara, Hamilton ha un guasto ai freni. Perde la posizione a favore di Leclerc e inizia a girare ai due all'ora, ma ha un vantaggio abissale su Alonso. Non vediamo il loro arrivo sul traguardo, le immagini sono tutte per il giro d'onore di Russell e delle sue -L, per i fuochi d'artificio e per la McLaren che porta a casa in anticipo il titolo costruttori. Hamilton conserva la settima piazza, ma la perderà in quanto per difenderla pare avere girato oltre i track limits.

RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Lando Norris (McLaren), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Kimi Antonelli (Mercedes), 6. Charles Leclerc (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Lewis Hamilton (Ferrari) 9. Oliver Bearman (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Isack Hadjar (Racing Bulls), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Lance Stroll (Aston Martin), 14. Alexander Albon (Williams), 15. Liam Lawson (Racing Bulls), 16. Franco Colapinto (Alpine), 17. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 18. Esteban Ocon (Haas), 19. Pierre Gasly (Alpine), 20. Nico Hulkenberg (Kick Sauber).


Per finire, dato che ho iniziato questo post parlando del 5 Ottobre 2014, torno a quella triste data. Oltre a Jules Bianchi a Suzuka, che ci avrebbe lasciati dopo nove mesi di coma il 17 Luglio 2015, quel giorno abbiamo perso anche un pilota vintage rimasto nei ricordi di noi appassionati: Andrea De Cesaris, che ha perso la vita all'età di cinquantacinque anni in un incidente motociclistico sul Grande Raccordo Anulare. Una volta di lui Murray Walker disse che era il pilota ad avere vinto più gran premi senza averne mai vinto uno. Era una gaffe (voleva dire che era il pilota con più partecipazioni senza vittorie - record che al giorno d'oggi appartiene a Hulkenberg), ma mi piace pensarla come una metafora.



sabato 4 ottobre 2025

Formula Academy 2025: Singapore by day

Il penultimo appuntamento del campionato di F1 Academy si svolge nel weekend del 4/5 Ottobre come contorno del GP di Singapore a Marina Bay.
Maya Weug, pilota MP Motorsport in livrea Ferrari, ha conquistato la pole position davanti alla leader del campionato, Doriane Pin, pilota Prema in livrea Mercedes, con a seguire la Campos di Chloe Chambers e la Rodin dai colori McLaren di Ella Lloyd. La quinta piazza è andata a Lisa Billard, proveniente dalla Formula 4 francese per un evento one-off come wildcard Hitech, senza dubbio la wildcard più memorabile vista in questa stagione. Hanno completato la zona reverse grid i colori Sauber della Rodin di Ella Felbermayr, nonché le due ART di Aurelia Nobels e Lia Block, quest'ultima in livrea Williams.
Alba Hurup Larsen e Chloe Chong, rispettivamente MP Motorsport e Rodin, hanno completato la top-ten, seguite dalla Prema color Alpine di Nina Gademan. Questa ha preceduto la MP di Joanne Ciconte e la Prema in livrea Aston Martin di Tina Hausmann, affiancata dalla Campos in livrea Racing Bulls di Raffaela Ferreira. Al quindicesimo posto si è qualificata Megan Bruce, chiamata dalla Hitech in sostituzione dell'infortunata Aiva Anagnostiadis, mentre completavano lo schieramento la ART dai colori Haas di Courtney Crone, la Hitech di Nicole Havdra, infine Alisha Palmowski, sulla Campos in livrea Redbull, che dopo un incidente non aveva alcun tempo cronometrato.

Nella mattinata italiana di sabato, allo scattare della gara Nobels sembrava avere lo spunto migliore, ma abbiamo visto lei e Block girare per via di fuga e alla fine Lia era davanti. Nel frattempo, Havdra è andata a muro per i fatti suoi provocando l'ingresso della safety car.
Mentre Weug superava Felbermayr e Chambers portandosi in zona podio al restart, Billard ha ricevuto una speronata da Larsen, ritrovandosi nelle retrovie. Alba sarebbe stata successivamente penalizzata per questo contatto. Ferreira, nel frattempo è rimasta ferma, per poi riuscire a ripartire subito dopo.
Weug ha superato Nobels per il secondo posto, mentre Palmowski che aveva rimontato fino alla bassa zona top-ten è andata a sbattere. Nello stesso momento Billard si è ritirata con la vettura che emanava fumo. Con due auto ferme, è stata nuovamente mandata in pista la safety car.
Al restart, Nobels ha perso qualche posizione, mentre Lloyd ha tagliato per le vie di fuga conquistandosi una penalità a causa della quale sarebbe arretrata rispetto al quarto posto al traguardo. Ferreira, nel frattempo, è rimasta ferma ancora una volta, per poi ripartire e vedersi esporre bandiera nera con cerchio arancione, ritrovandosi quindi costretta a un ritiro forzato.
Block ha conquistato la sua prima vittoria, con Weug e Chambers negli scarichi, Nobels, Pin e Felbermayr sono risalite davanti a Lloyd, mentre Gademan ottava ha concluso la zona punti. Seguivano Chong, Hausman, Ciconte, Bruce, Crone e Larsen.


EDIT - 05/10: stamattina si è svolta la gara della domenica, con Pin che ha superato immediatamente la polesitter Weug e si è involata verso la leadership, seguita da Lloyd e Chambers nel contorno di Marina Bay, con tanto di ruota panoramica che, pur non essendo illuminata come nelle sessioni notturne, esercita comunque un certo fascino.


Al primo giro, Block è andata a sbattere contro le barriere ma è ripartita nelle retrovie. In bassa top-ten, Billard perdeva frattanto un paio di posizioni. Palmowski risaliva dalle retrovie, tanto da ricordarmi vagamente Alice Powell in quella famosa gara della W Series da reverse grid, bella per l'intrattenimento, ma terribile per le conseguenze mediatiche dato che ha sdoganato la discussione sulle reverse grid in Formula 1, fino a quel momento molto circoscritta.
Alisha ha girato un po' per vie di fuga, perdendo un po' di terreno, ma è stata la prima a tentare la manovra sbarazzina che avrebbe potuto cambiare il senso della sua gara: quando a due terzi di gara è arrivato un forte scroscio di pioggia è stata la prima a rientrare per le gomme rain. Con la maestria di chi non ha l'abitudine di fare pitstop in gara, si è fermata nella piazzola sbagliata, prima di trovare quella giusta.
Anche altre si sono fermate ai box, la mossa poteva essere sensata, se non fosse che Havdra già finisce a muro con l'asciutto, vuoi mai che rimanga in pista senza fare danni quando è asciutto?
Dietro la safety car, Pin, Weug, Lloyd, Felbermayr, Larsen, Gademan, Chong, Ciconte, Crone e Ferreira si sono accodate sulle gomme dry, mentre l'intensità della pioggia calava.
In un finale con tratti bagnati e altri più asciutti, abbiamo avuto un solo giro, dopo il restart. Weug ha fatto un sorpassone su Pin, mantenendo la prima posizione fino al traguardo, con Lloyd a completare il podio. Felbermayr, Larsen, Gademan, Chong, Ciconte, Ferreira e Crone hanno completato la zona punti, per Courtney si tratta del primo punto stagionale. Il cambio gomme non ha pagato per Chambers solo undicesima, davanti a Nobels, Bruce, Hausmann e Palmowski. Il passaggio alle gomme da pioggia ha distrutto anche le speranze di Billard, penultima davanti alla sola Block.
Con solo un evento ancora da disputare, quello di Las Vegas, Pin è al comando della classifica piloti con nove punti di vantaggio su Weug.


giovedì 2 ottobre 2025

Formule minori 2025: la Formula 4 francese e la Formula 4 CEZ

Nello scorso fine settimana si è concluso il campionato francese di Formula 4, con la vittoria del titolo da parte di Alexandre Munoz. È stato il secondo campionato di Formula 4 a terminare nel mese di settembre, dopo la Formula 4 CEZ (Centro/Est Europa).

Il campionato francese, con 25+ vetture al via di ciascun evento, ha avuto in totale sei appuntamenti, svolti a Nogaro, Dijon-Prenois, Spa Francorchamps, Magny-Cours, Ledenon e Le Mans. Ciascuno di questi prevedeva tre gare, per un totale di diciotto. Munoz ha vinto cinque gare staccando di diversi punti il secondo e terzo classificato, a pari punti ma con un numero diverso di vittorie, cinque per Arthur Dorison e due per Jules Roussel.
I tre piloti classificati nelle posizioni retrostanti, Rayan Caretti, Guillaume Bouzar e Louis Iglesias sono saliti sul gradino più alto del podio rispettivamente due volte Caretti e una gli altri due, mentre non hanno vinto alcuna gara Rafael Perard e Malo Bolliet rispettivamente settimo e ottavo. Ha ottenuto una vittoria Rintaro Sato, figlio di Takuma, nono in classifica piloti e primo dei non francesi. Ha concluso la top-ten senza vittorie il tedesco Montego Maassen, mentre l'undicesimo in classifica Matteo Giaccardi ha vinto una gara.

Hanno preso parte alla stagione ben sette ragazze: Lisa Billard, Jade Jacquet, Annabelle Brian, Angelina Proenca, Sofia Zanfari, Heloise Goldberg.
Nonostante abbia conquistato appena due punti, Billard è stata la più performante, con due piazzamenti in top-ten e diverse gare terminata poco più indietro, intorno a metà classifica.

La Formula 4 CEZ ha visto ugualmente il disputarsi di sei eventi composti da tre gare ciascuno, tra Austria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Due di questi eventi si sono svolti al Redbullring.
Il titolo è stato vinto dall'argentino Gino Trappa, con sei vittorie conquistate in corso d'opera. Ha preceduto Max Karhan e Javier Herrera, che con due e tre vittorie rispettivamente sono stati gli unici due piloti full time a conquistare vittorie. Hanno vinto gare anche Kirill Kutskov (tre), David Walther (una), Bart Harrison (due) e Luca Vilsoreanu (una).
Tutto sommato la griglia prevedeva un discreto numero di partenti, tra le quindici e le venti vetture a seconda degli eventi. Anche qui hanno gareggiato varie ragazze, tra cui Mathilda Paatz con risultati rispettabili e un secondo posto come miglior risultato. Nicole Havdra ha disputato gli ultimi due eventi della stagione, mentre hanno chiuso in bassa classifica Michalina Sabaj e Kiara Henni, questa unica full time a non conquistare alcuna top-ten nel corso della stagione.



domenica 28 settembre 2025

La storia dell'Osella in Formula 1

In ricordo di Enzo Osella (26 agosto 1939 - 27 settembre 2025) ho deciso di ripercorrere in questo post la storia della squadra di Formula 1 da lui fondata.
Torinese, pilota di rally e di cronoscalata negli anni '50/60, collaboratore di Abarth, ha fondato Osella Corse, inizialmente attiva nelle formule minori, con l'esordio in Formula Ford negli anni '70.
Dopo alcune stagioni in Formula 2, con alcune vittorie per mano dell' "americano di Roma" Eddie Cheever nel 1979, Osella fa il proprio debutto in Formula 1 nel 1980, con davanti a sé una lunga storia: resterà infatti per ben undici stagioni, nel corso delle quali, a onore del vero, otterrà ben poche soddisfazioni.

Nella prima stagione schiera una sola vettura, motorizzata Cosworth: ha il numero 31 ed è guidata proprio da Cheever. Siamo in un'epoca in cui vengono ammesse in griglia meno vetture di quante tentino di qualificarsi, quindi le aspettative non possono essere molto alte. Su quattordici gran premi, la qualificazione arriva solo dieci volte. Arrivano nove ritiri, vedendo la bandiera a scacchi al GP d'Italia, con una dodicesima posizione finale.
Si segnala tuttavia come al GP di Spagna, declassato a non championship race nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, a cui non partecipano i team della FISA, Cheever viaggiasse verso la terza piazza al momento del ritiro a gara inoltrata per un guasto al cambio.
Nel 1981 ci sono due vetture, la 31 e la 32. Beppe Gabbiani disputa l'intera stagione, parte sulla 32 e parte sulla 31, mentre al suo fianco si susseguono l'argentino Miguel-Angel Guerra, che resterà infortunato nel GP di San Marino, i nostri connazionali Piercarlo Ghinzani e Giorgio Francia, infine il francese Jean-Pierre Jarier.
La stagione non procede esattamente nel migliore dei modi: Gabbiani centra solo tre qualificazioni collezionando ritiri, Guerra va in griglia soltanto a Imola dove resta infortunato, Ghinzani porta a casa un tredicesimo posto e una mancata qualificazione, Francia non si qualifica nell'unico evento a cui partecipa... ma mesdames et messieurs, acclamate Jarier - che tra parentesi dalle foto sembra che portasse lo sponsor Candy sulla tuta - che si qualifica sette volte di fila e nelle quattro gare che completa si piazza due volte ottavo, una decima e una nono!
Purtroppo sembra che oltre le soddisfazioni in pista accadano anche disgrazie, dato che pare che nel weekend di Monza lasciando il circuito Jarier sia coinvolto in un incidente stradale nel quale muore una persona che si trovava in sella a una bicicletta.

Nel 1982, a fare coppia con Jarier è l'esordiente italiano Riccardo Paletti. Le vetture sono tante, ci sono anche le prequalifiche e nel suo caso si alternano alle mancate qualificazioni anche mancate prequalificazioni.
Nel caso di Jarier sembra andare meglio, nei primi cinque gran premi si qualifica sempre, ottenendo anche un nono posto in Brasile e soprattutto con il quarto posto a Imola - ottenuto anche grazie al fatto che, nell'ambito della guerra FISA vs FOCA, non siano presenti i team della FOCA - i primi punti della scuderia, che a fine stagione si classificherà dodicesima nel mondiale costruttori.
Paletti riesce a qualificarsi tre volte: a Imola, dove si ritira per un guasto, a Detroit dove non riesce a prendere il via, infine nel tragico GP del Canada, in cui rimane coinvolto in un terribile incidente in partenza nel quale perderà la vita a soli ventitré anni. Dopo la morte di Riccardo, la squadra schiera soltanto la vettura numero 31 per il resto della stagione.
Jarier riesce a disputare un totale di tredici gare su sedici appuntamenti, ma la sua stagione prosegue con una lunga serie di ritiri e riesce a rivedere il traguardo soltanto una volta con un quattordicesimo posto.


Nel 1983 si passa in corso d'opera dai motori Cosworth ai motori Alfa Romeo. I piloti sono Corrado Fabi e Piercarlo Ghinzani, che rimediano rispettivamente sei e otto DNQ. Il miglior gran premio è quello d'Austria: Fabi decimo, Ghinzani undicesimo. In Olanda, Fabi conclude in undicesima piazza: questi sono gli unici casi in cui arrivano al traguardo.
Nel 1984 il team iscrive una sola vettura, guidata da Ghinzani, che manca la griglia una sola volta, giunge quinto a Dallas riportando l'Osella a punti, e ottiene alcuni risultati di spessore tra cui due settimi posti. A un certo punto, gli viene affiancato l'austriaco Jo Gardner, che ugualmente sforna belle prestazioni, tra cui un quinto posto al GP d'Italia. Però è una vettura extra e le vetture extra non prendono punti. Non vengono nemmeno assegnati a scalare, perché se i punti del quinto venissero assegnati al sesto e quelli del sesto al settimo stile formule minori contemporanee con i guest driver, almeno Ghinzani che è giunto settimo si porterebbe a casa un punto! Ancora una volta, i punti valgono il dodicesimo posto in classifica piloti.
Nel 1985 c'è una sola macchina, all'inizio la guida Ghinzani, poi passa alla Toleman e viene rimpiazzato dall'olandese Huub Rothengatter (che in futuro diventerà il manager di Jos Verstappen). Una sola mancata qualificazione, qualche gara terminata, ma il miglior risultato è solo un settimo posto per mano di Rothengatter, che non sarebbe neanche male, ma non vale punti.
Ghinzani torna nel 1986, sulla seconda macchina si alternano il tedesco Christian Danner, il canadese Allen Berg e l'italiano Alex Caffi. Il punto più basso è il doppio DNQ a Montecarlo, quello più alto un undicesimo posto ottenuto da Ghinzani.
Caffi diviene il pilota di punta per un 1987 devastante, a parte il dodicesimo posto a Imola, il resto sono tutti ritiri e due mancate qualificazioni. La seconda vettura c'è in quattro occasioni: l'italiano Gabriele Tarquini si aggiudica un ritiro, lo svizzero Franco Forini due ritiri e una mancata qualificazione.

Le monoposto hanno un nome che inizia con la sigla "FA1" alla quale si aggiunge una lettera progressiva, saltando la J e la K, perché noi siamo italiani quindi non ci servono. La macchina del 1988 si chiama quindi... FA1L! Siamo negli anni '80, non esistono chat e SMS, quindi non c'è nemmeno il linguaggio bimbominchiese, ma fa comunque abbastanza ridere. Il motore Alfa Romeo viene ribattezzato come motore Osella, dato che l'Alfa non vuole vedere il proprio marchio associato a una squadra dalle performance piuttosto deludenti.
Il pilota è l'italiano Nicola Larini, che colleziona tre DNQ, due DNPQ, una squalifica per irregolarità tecniche, molti ritiri, qualche volta giunge al traguardo e si porta a casa una nona piazza a Montecarlo! Larini nel 1989 - in cui si torna al motore Cosworth - si conferma il nostro bad boy preferito, dato che inizia la stagione con una squalifica per errata posizione sulla griglia. Per fortuna nei decenni a venire una simile infrazione è stata declassata, altrimenti Jules Bianchi e Pascal Wehrlein invece che punti con la Marussia/ Manor avrebbero collezionato bandiere nere.
Posizionarsi male sulla griglia, comunque, è già tanto se essendoci trentanove macchine non ti prequalifichi nella metà dei gran premi. Le monoposto quest'anno sono due, è tornato Ghinzani, che supera le prequalifiche appena tre volte. Nell'ultimo gran premio stagionale rimane infortunato in un incidente, è anche il suo ultimo gran premio in carriera.
Questa stagione vede nuovamente una sola vettura, stavolta guidata dal francese Olivier Grouillard. Le cose vanno leggermente meglio, forse perché ci sono meno macchine che tentano di prequalificarsi: solo due DNPQ. Attenzione, però, che non è finita, c'è anche lo scoglio delle qualifiche e per altre cinque volte Grouillard non vede la griglia di partenza.
Le performance in gara non sono brillanti, i migliori risultati due tredicesimi posti. È proprio con un tredicesimo posto che si conclude la stagione.
Il main sponsor Fondmetal, che già aveva una quota di proprietà, rileva la squadra: è la fine per Osella come scuderia, dopo undici anni, un quarto e due quinti posti in gara come migliori risultati e il memorabile risultato di non essere mai incappata in truffatori, santoni, pluriomicidi, finti principi e quant'altro, cosa che invece è spesso accaduta ad altre squadre di bassa classifica.



sabato 27 settembre 2025

Throwback: le ultime foto random del Minardi Day 13/09/2025

Finisco il throwback al Minardi Day con queste foto scattate all'arrivo:





Il momento in cui abbiamo visto Giancarlo Minardi:


Arturo Merzario visto dall'alto, riconoscibile dal cappello:




La foto di gruppo dove si vedono Roberto Moreno, Riccardo Patrese, Giancarlo Minardi, Pierluigi Martini e Luis Perez-Sala.
Si vede nuovamente Merzario riconoscibile dal cappello, mentre dal profilo instagram di Miguel-Angel Guerra, che non sembra essere presente in questa foto, ho visto che quello seduto per terra con la tuta chiara e il casco blu è il fratello di Clay Regazzoni:



Per finire, le foto scattate nel parco e dalla statua di Senna:







venerdì 26 settembre 2025

Romain Grosjean: l'uomo che ha sconfitto le fiamme e gli hater

La storia di Romain Grosjean in Formula 1 ha qualcosa di vagamente fiabesco. Una fiaba che si rispetti, tuttavia, merita un happy ending, quello che fino a oggi non era ancora accaduto.
Svizzero da parte di padre e francese da parte di madre, il giovane Romain lavorava part-time in banca agli albori della sua carriera di pilota, come soleva raccontarci Gianfranco Mazzoni. Arrivato nella massima categoria ancora giovanissimo (ventitré anni, qualcuno potrebbe dire un vecchio) in corso d'opera nel 2009, ha combinato danni e non è stato all'altezza delle aspettative. A fine anno non aveva più un volante in Renault e sarebbe finito in GP2.
Vinto il titolo in GP2, ha avuto la sua seconda chance nel 2012, alla Renault ormai ribattezzata Lotus. Si è messo in mostra come un pilota rapido, ma devastante, specie nelle partenze, in cui cozzava contro questo e contro quell'altro, fino a procacciarsi una gara di ban per la sua guida sbarazzina. Quando non faceva danni, non è che andasse male: due terzi e un secondo posto sono tanta roba per un quasi-rookie. Nel 2013 ha fatto addirittura sei podi, cinque terzi e un secondo posto, forse il pilota che più di ogni altro c'è mancato poco che interrompesse la lunga striscia vincente di Sebastian Vettel.
Gli anni a seguire non sono stati altrettando ricchi di successo, in un'epoca di valori molto più definiti: un solo terzo posto, nel 2015, che è comunque stato il decimo podio della sua carriera, un palmares niente male.

Nel 2016, alla soglia dei trent'anni, il passaggio alla neoentrante Haas: un futuro da midfielder incompiuto, dove passava più alle cronache quando faceva danni, che non quando otteneva risultati di un certo spessore. Cinque anni trascorsi a vestire i colori della squadra americana, mentre il tifoso medio, sul divano di casa, iniziava a pensare che i midfielder si apprezzano, ma solo se dopo tre o quattro anni di Formula 1 si levano di torno venendo dimenticati da tutto e da tutti.
Con il diffondersi a macchia d'olio della caciara social, è divenuto uno dei piloti più presi di mira dai cyberbulli, con insulti o meme di cattivo gusto. Lo stesso RoGro ha commentato la cosa, sostenendo che dal vivo gli appassionati si comportavano sempre gentilmente con lui, una strana contrapposizione con i keyboard warriors con cui aveva a che fare dietro lo schermo.
Fai schifo.
Non meriti un volante.
Devi bruciare tra le fiamme.
Verso la fine del 2020, è stato annunciato che non avrebbe guidato per la Haas nel 2020, di conseguenza sarebbe rimasto fuori dalla Formula 1. Quando sei RoGro vicino ai trentacinque, se resti fuori, allora sei fuori una volta per tutte. Tutto ciò che restava da fare era sperare in un bel finale di carriera, mentre i suoi hater erano felici di non vederlo più in pista.
Fai schifo.
Non meriti un volante.
Devi bruciare tra le fiamme.

Il 29 Novembre, in Bahrain, si svolgeva il terzultimo gran premio della stagione. Una partenza senza grossi intoppi, davanti, mentre dietro si è intravisto un botto e poi, prima che le telecamere staccassero, una macchina che, dopo l'impatto contro le barriere, si trasformava in una palla di fuoco.
Chi è?
Cos'è successo?
I distacchi in sovrimpressione erano chiari, gli altri piloti erano passati oltre, Grosjean no. Allora, in quel momento, gli hater al gran completo si sono resi conto che scrivere "devi bruciare tra le fiamme" era una cosa, vederlo bruciare davvero era un'altra.
Poi, all'improvviso, il sollievo nel vedere RoGro fuggire dalle fiamme. È stata una giornata epocale. Il mondo intero ha smesso di odiare un pilota e, al contempo, ha smesso di odiare l'halo, perché gli aveva salvato la vita. Romain Grosjean non è più stato un pilotino da ridicolizzare, ma è stato esaltato come un eroe, le ustioni sulle mani il simbolo della sua rinascita.
La sua seconda carriera in Indycar è stata accolta con entusiasmo, all'inizio, e anche quando le promesse iniziali non sono state mantenute non si è mai sfociati nel dissing sfrenato di un tempo.
Facevi schifo.
Non meritavi un volante.
Tra le fiamme, sei diventato un mito.

Al giorno d'oggi, Romain Grosjean ha una nuova vita negli States, dove si è trasferito insieme alla signora Marion (sua moglie e suo anagramma) e ai loro tre figli, Sacha, Simon e Camille. Questi avevano realizzato il design del suo casco per Abu Dhabi 2020, quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo gran premio.
Ai tempi, RoGro aveva espresso il desiderio di potere effettuare un ultimo test su una Formula 1, per avere un addio più soft dalla massima categoria. La Mercedes si era offerta di dargli quella chance, sfumata nel 2021 per via della sovrapposizione tra la data stabilita e una gara di Indycar. Non se ne è più fatto niente e quel test in Mercedes non ci sarà mai. Oggi, però, Romain ha preso parte a una sessione di test Pirelli con la Haas al Mugello, alternandosi peraltro al volante con l'ex pilota di Indycar James Hinchcliffe.
La storia di RoGro è quasi fiabesca, ho detto all'inizio. Togliamo il quasi: oggi, 26 settembre 2025, all'età di trentanove anni, ha chiuso degnamente la sua carriera in Formula 1, con il team di cui è stato un pilota della prima ora, indossando il casco disegnato dai figli e acclamato anche dai membri degli altri team al suo passaggio in pitlane.

In Formula 1 c'è chi vince titoli e chi conquista cuori. Oggi un eroe romantico è passato oltre e ha chiuso una pagina della propria carriera. Il mio invito è quello di cercare di passare oltre. Se tutti odiavano Grosjean prima del suo incidente e dopo tutti l'hanno amato incondizionatamente, forse esistono anche vie di mezzo. Inseguiamole, queste vie di mezzo, perché possono renderci appassionati o tifosi migliori.



giovedì 25 settembre 2025

25.09.2005: GP del Brasile, Alonso world champion, Schumacher who?

25 settembre 2005: sono passati quasi cinque anni da quel giorno di ottobre in cui Michael Schumacher ha conquistato il titolo con la Ferrari. Sono stati cinque, uno dietro l'altro, adesso si respira una nuova aria. Tra vent'anni, quando l'Autrice(C) scriverà questo post, questo giorno sembrerà lontano e sembrerà un giorno come tanti, ma oggi no, in questo giorno di settembre del 2005 sta per essere scritta la storia: Fernando Alonso potrebbe accumulare un gap sufficiente, nei confronti del diretto inseguitore Kimi Raikkonen, per essere campione del mondo, non solo successore di Schumacher, ma anche colui che ha messo fine al suo dominio.
Tutto sembra avviarsi verso un finale già scritto, a Interlagos. C'è perfino un tratto di pista chiamato "Bico de Pato", ovvero becco di papero, ovvero il gesto della vittoria a cui Alonso ci ha abituati. Non che nel 2005 qualcuno se ne preoccupi, dato che non siamo in un'epoca in cui si traducono le curve, ma non importa. Così come non importa che tra vent'anni, nella giornata del 25 settembre 2025, l'Autrice(C) durante la canonica passeggiata delle pause pranzo in cui il meteo e la temperatura lo permettono, ascolti per caso una canzone che le evoca questo giorno ("Young and dumb", Avril Lavigne & Simple Plan).

We're back again,
Now that's twenty years later,
Somethow it feels
Like nothing's changed.


Alonso in pole, segue Juan Pablo Montoya. Si installa in seconda posizione, mentre Giancarlo Fisichella lotta con l'altro pilota McLaren. Raikkonen passa, Fisichella viene sfilato anche dalla Ferrari di Schumacher. Nel frattempo entra la safety car, per un incidente tra le due Williams.
Bonus: per Mark Webber, che adesso fa coppia alla Williams con Antonio Pizzonia, è il secondo anno di fila con incidente con il compagno di squadra in Brasile, nel 2004 è capitato insieme a Christian Klien con cui era alla Jaguar. Doppio bonus: nel 2006, Webber sarà ancora in Williams, accanto a Nico Rosberg. Indovinate cosa succederà...
A onore del vero, Pizzonia ha avuto un contatto con la Redbull di David Coulthard, prima di cozzare contro Webber, ma era più poetico focalizzarsi sul contatto Webber/ Pizzonia.

Dopo il restart, Fisichella si riprende la posizione nei confronti di Michael Schumacher, ma soprattutto Montoya si porta in prima posizione. McLaren, Renault, McLaren, Renault. In occasione della prima sosta, Alonso subisce un overcut da Raikkonen, mentre Fisichella scivola dietro a Schumacher: McLaren, McLaren, Renault, Ferrari, Renault.
Per i primi cinque, è tutto definito fino alla fine, mentre Rubens Barrichello su Ferrari riesce ad artigliare la sesta piazza davanti alla B.A.R. di Jenson Button. Non è che classificarsi sesto al gran premio di casa sia granché, ma è comunque di più di ciò che solitamente Rubinho ottiene sul suolo domestico.
Siamo nel 2005, quindi solo i primi otto vanno a punti e l'ultimo disponibile, a bordo della Toyota, se lo aggiudica Ralf Schumacher alla vigilia dell'anniversario della suonata di trombe (il 26 settembre del 1999 si correva il GP d'Europa).

Back when we were
Young and dumb
And we knew everything,
We said this would last forever,
Can't get any better,
Like when we were
Young and dumb
And we had everything.


Quando nel 2025 l'Autrice(C) scriverà questo post avrà l'impressione, solo perché Alonso ha ancora un volante, who kers che abbia quarantaquattro anni anziché ventiquattro. Ma è davvero così? Seguendo l'extended highlight con telecronaca britannica, ne escono considerazioni interessanti: settima vittoria per Montoya, è il futuro, Alonso è il nuovo Schumacher, Montoya, Raikkonen e Alonso sono il futuro della Formula 1.
Nel frattempo vengono inquadrati i festeggiamenti in casa Renault, un uomo indossa una maglia con scritto "World champion" davanti, ma si gira a mostrare che dietro c'è scritto invece "Schumacher who".


Sembra tutto scritto: il campione del passato è ormai un ricordo lontano, mentre i tre giovani aitanti che sono sul podio stanno iniziando finalmente a scrivere la storia.
È la poesia che colpisce noi giovani di gran lunga antecedenti a Drive to Survive, che ancora non sappiamo che guidare non basta, serve anche sopravvivere in un mondo che cambia al cambiare del vento.
Montoya ha vinto sette gran premi e non ne vincerà altri. Nove mesi più tardi perderà il volante e lascerà la Formula 1 per sempre. La partnership con la McLaren, annunciata in tutte le salse, si rivelerà fallimentare.
Alonso sembra l'erede di Schumacher, ma nell'inverno verrà annunciato il passaggio in McLaren nel 2007. In termini di team, l'erede di Schumacher sarà Raikkonen. Anche la partnership tra Alonso e la McLaren sarà annunciata in tutte le salse... e guess what?
Frattanto, Schumacher Who fino a un certo punto, dato che nel 2006 si giocherà il mondiale con Alonso, con Fernando che uscirà vincente soltanto in finale di stagione. Considerato che Alonso non vincerà altri titoli - almeno ad oggi, anno 2025! - di fatto l'ultimo lo otterrà proprio nel giorno del ritiro di Schumacher dalla Formula 1.


mercoledì 24 settembre 2025

Throwback al Minardi Day: 13/09/2025 - l'azione in pista

In questo post condivido le foto, finora inedite sul blog (le avevo messe solo su instagram), scattate all'azione in pista nella giornata del 13 settembre 2025 al Minardi Day (mattinata), in ordine cronologico partendo dalle foto delle GT:




Formula Ford/ Formula Junior/ Formula 3 e affini:





Formula 1/ Formula 3000/ GP2/ Formula 2:


La March di Vittorio Brambilla:

Probabili F3000:


Quella davanti è la Arrows del 1980:

La Wolf di Jody Scheckter(?):

Probabile F3000:

Una GP2(?):

Una replica costruita nel 2017 della McLaren di Mika Hakkinen e, pare, autografata dallo stesso Hakkinen:

Non identificata, non so se possa essere una Shadow o se sia una F3000:

La stessa F3000 già fotografata in pitlane che vede più su:

Last but not least, la Ferrari di Jean Alesi:

Purtroppo essendo abbastanza indietro mi è era impossibile scattare fotografie in cui non si vedessero altri spettatori.
Ho cercato di scattare solamente foto in cui 1) non ci fossero volti ben visibili, 2) eventuali bambini fossero inquadrati solo da dietro.


martedì 23 settembre 2025

Formula 1 2025: #17 Commento al Gran Premio dell'Azerbaijan

Max Verstappen, Carlos Sainz, Liam Lawson, wait, wait, wait, cosa sta succedendo? Kimi Antonelli, George Russell, Yuki Tsunoda, Lando Norris, Isack Hadjar, Oscar Piastri, Charles Leclerc, Fernando Alonso, Lewis Hamilton, Gabriel Bortoleto, Lance Stroll, Oliver Bearman, Franco Colapinto, Nico Hulkenberg, Pierre Gasly, Alexander Albon, Esteban Ocon, questo è stato il risultato delle qualifiche, nonché il modo in cui i piloti si sarebbero presentati in griglia a Baku il 21 settembre.
Forse qualcuno potrebbe sollevare una piccola obiezione e chiedersi come si sia arrivati a tutto ciò, in una qualifica che sulla TV dei povery mi ha accolta, nel momento in cui ho acceso, con l'immagine di Verstappen e la scritta "l'uomo contro la macchina".
Albon: "BANZAAAAIIIII!"
Hulkenberg: "Cosa succede?"
Albon: "Niente, stanco di uomini contro le macchine ho voluto provare l'ebbrezza della macchina contro il muro, provocando la prima bandiera rossa della Q1."
Hulkenberg: "Penso che tra un po' provocherò la seconda."
Ce ne sono state addirittura tre, quando Gasly è andato a gironzolare a ridosso delle barriere. In regime di bandiere gialle, Colapinto ha pensato bene di andare a schiantarsi. Dopo ha affermato che preferisce sbattere per avere spinto al massimo, piuttosto che andare piano senza averci provato, evidentemente non ha ben chiaro il concetto di "bandiere gialle".
Tra i piloti usciti in Q1, Ocon è stato successivamente squalificato per irregolarità tecniche, venendo equiparato a un non qualificato ammesso alla griglia. In sintesi, sarebbe partito dietro a qualunque pilota retrocesso, se ci fossero state retrocessioni, anziché diciottesimo come si era qualificato in origine. L'altra Haas, quella di Bearman, invece, è finita a muro, con tanto di bandiera rossa anche in Q2. Oltre che la bandiera, di rosso c'era anche una macchina rossa tra gli eliminati: Hamilton è uscito di scena con il dodicesimo tempo, mentre Leclerc passava oltre e andava a conquistare il mond-... oh wait.
In una Q3 in cui qualche goccia di pioggia ha scombinato le carte in tavola, i piloti hanno continuato a scombinare i muretti baciandoli alla francese. Leclerc ha portato la quinta bandiera rossa mentre Sainz era in testa davanti a Lawson e Hadjar.
Tutti si aspettavano che le McLaren ristabilissero l'ordine, invece Piastri ha baciato le barriere con sesta bandiera rossa annessa. Quando finalmente sono ripartiti, Norris ha rimediato una lieve verniciata a un muro, le Mercedes hanno recuperato un po' di posizioni... e niente, Sainz e Lawson avrebbero potuto condividere la prima fila se non fosse arrivato Verstappen. Questa storia dell'uomo che con una macchina inferiore batte tutti non è invecchiata proprio benissimo.

Dietro a Verstappen c'erano nelle prime due file una Williams, una Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh e un mio concittadino, tanto che era difficile rispondere alla domanda: "chi ti piacerebbe se vincesse questa gara?" Anche tutti e tre ex equo, ma mi accontentavo di vederne uno sul podio, magari anche due se fosse stato possibile, ma dubitavo fortemente che avrei avuto molte soddisfazioni.
Verstappen ha mantenuto la posizione, seguito da Sainz, Lawson e le Mercedes. Sospiro di sollievo: probabilità di vedere una Williams o una "Toro Rosso" sul gradino più alto del podio pressoché inesistenti, ma plausibile un risultato soddisfacente.
Piastri: "YAAAAYYYY!!!11!!11!! Sono il più faster di tutti."
Alonso: "I'm faster than youuuu!!11!!1!!"
Il semaforo: "Io però sono ancora rosso."
Neanche il tempo di menzionare il jump start di Piastri e le posizioni perse in concomitanza, che questo ha trovato un altro motivo per essere menzionato: ha messo la macchina nel muro.
Voce fuori campo: "È il Vanz che ha detto che non fai errori."
Piastri: "Dite a quel gufatore seriale di non uscire dalla cabina di commento se sente qualcuno che impreca con accento toscano."
Safety car, restart, Leclerc ha superato Norris, poi tutti hanno superato Hadjar. È arrivato anche Hamilton che ha superato Hadjar, ma non Norris.
Russell: "Della sportellata che, secondo lo spassionato parere del Vanz, mi avrebbe tirato un bambino piccolo a cui nessuno ha detto che non si spinge non ne parliamo? Mi ha mandato dietro a Tsunoda."
Antonelli: "Che cosa significa 'dietro a Tsunoda'?"
Russell: "Non fare tanto il fenomeno proprio tu. E restituiscimi subito la -L che mi hai rubato!"
Antonelli si è lanciato all'inseguimento di Lawson che inseguiva Sainz che lasciava andare Verstappen che però non dava mezzo minuto a tutti. Non mi sono lasciata trollare, ho pensato che sarebbe stato comunque impossibile che vincesse uno dei tre eroi che avevano messo la macchina in seconda, terza e quarta piazza.
Superato Tsunoda, Russell si è messo negli scarichi di Antonelli, obiettivo riprendersi la -L perduta. È stato tutto abbastanza calmo nel frattempo, con Albon che andando verso un terzo di gara ha anticipato la sosta, poi è tornato in scena speronato Colapinto senza danni e conquistando una penalità da scontare al termine della gara (undicesimo al traguardo, sarebe sceso di due posizioni).
Colapinto: "Per colpa tua ho fatto una sbinnata e ora sono ultimo."
Albon: "Non mi pare questo grosso problema, ormai ci sarai abituato!"
Poco dopo queste vicende, Antonelli ha aperto il giro dei pitstop. Un giro più tardi, deve essersi spaventato parecchio: "Siamo sicuri che sia la cosa giusta? Vedo che si è fermato anche Leclerc, il che mediamente significa che è una strategia che non porterà da nessuna parte."
In realtà, non è che sia andata così male: quando Lawson è andato ai box, le posizioni erano invariate. Poi Antonelli l'ha passato, mettendo fine alle speranze della "Toro Rosso" di fare podio. Non che mi potessi lamentare. In tanti dovevano ancora fermarsi, magari il mio conterraneo sarebbe arrivato terzo. O chissà, secondo, se Sainz gli fosse uscito dietro...
Sainz: "Non ho alcuna intenzione di uscire dietro al bambino. Per ora non mi fermo, ma quando lo farò avrò cura di essergli davanti."
Russell: "Fate quello che vi pare, tanto le mie -L sono sulle hard e rientrerò molto dopo rispetto a voi overcuttando tutti e mi porterò secondo. Dato che non verrò inquadrato, mi verrà il dubbio che l'Autrice(C) per protesta abbia chiesto alla regia di ignorarmi bellamente."
Verstappen: "Dato che sono in testa, ma nessuno mi prende in considerazione né prima né dopo il mio pitstop per passare dalle hard alle medium, facciamo che mi impossesso di questo commento e vi racconto come procede la gara. Norris va ai box, ma la sosta è leggermente lunga perché cade una papaya. Esce dietro a Leclerc, dove già si trovava nel primo stint. Tsunoda va ai box e overcutta Lawson, che siccome non guida una Redbull riesce a superarlo in tempi brevi. Russell ai box ci va ora, ma siccome è un attention seeker l'ha già anticipato tramite un flashforward. Norris supera Leclerc, perché va bene che la McLaren è in difficoltà questo fine settimana, ma non si può arrivare dietro a una Ferrari. Hamilton raggiunge Leclerc, ma la regia non ci fa vedere il driver swap. In ogni caso non fregherebbe niente a nessuno perché c'è di mezzo un'ottava piazza."
Vanz: "Chissà se i Lawnoda si sono coalizzati contro Norris dandosi il DRS per aiutare Verstappen o se semplicemente Lawson sta cercando di tenersi dietro Tsunoda incurante del fatto che esista il resto del mondo."
Norris: "No Vanz, a dire il vero ci siamo accordati tutti e tre a tavolino per fare un trenino di DRS e complottare contro le Ferrari, ma è stato tutto tempo sprecato dato che le avremmo battute agevolmente anche senza teorie del kompl8."
Il finale ha visto il box Ferrari chiedere ai piloti di fare un nuovo swap. Hamilton ha fatto passare Leclerc, ma dopo la linea del traguardo, portandosi a casa un'ottava piazza che sarebbe un risultato decoroso se si fosse al volante di una Haas o di una Sauber.


Piccola digressione: nelle prove libere Sainz si era perso nei box, fermandosi in quello della Alpine. Probabilmente qualcuno ha detto "rapitelo e fatelo guidare al posto di Colapinto". Questo spiegherebbe come mai andasse così veloce l'indomani.
Portava inoltre sul casco l'immagine di un unicorno disegnato da una bambina comparsa in un video e vorrei segnalare che sabato era il cinquantesimo compleanno di Montoya. Che cosa c'entra con gli unicorni, potrebbe chiedersi qualcuno. Unicorni => horses with horns => a deer, oh dear.
A completare l'opera, il fine settimana è terminato con delle Leclainz vibes notevoli. I due, infatti, dovevano prendere lo stesso volo per tornare a casa e, quando a causa di un temporale, il volo è atterrato a Genova anziché a Nizza, i due hanno affittato un van per dirigersi verso Montecarlo, immortalando la cosa sul profilo social di Leclerc, il tutto mentre Sainz guidava.
Sainz: "Perché devo guidare io?"
Leclerc: "Perché per oggi due ore alla guida di un van me le sono già fatte."
Aggiungo che Sainz ha detto, nel video, di essere "in the middle of Italy", a due ore di distanza da Monaco. Molti siti e pagine web hanno tradotto a random e affermato che si trovavano nell'Italia centrale... mi chiedo quali doti geografiche ci vogliano per pensare che da casa di Andrea Sassetti a Montecarlo siano soltanto due ore di strada.
Nel frattempo è accaduto un fatto curioso, ovvero che al lunedì su Zuckerbook ho risposto a un utente che chiedeva se quella del 2025 fosse la peggiore Ferrari di sembre. Anzi, ho risposto a un altro utente che rispondeva che quella del 2005 poteva essere addirittura peggio. La mia risposta è stata che almeno nel 2005 non era tutto un ripetere dell'avere il mondialehhhh in tascahhhh e quant'altro. La mia risposta ha ricevuto una reaction con risata da parte di Ercole Colombo, storico fotografo di Formula 1, nonché suocero di Stefano Domenicali.


Dopo avervi droppato questa informazione con tanto di gossip annesso, mi defilo lasciandovi con il risultato della gara.

RISULTATO: 1. Verstappen/ Redbull, 2. Russell/ Mercedes, 3. Sainz/ Williams, 4. Antonelli/ Mercedes, 5. Lawson/ Racing Bulls, 6. Tsunoda/ Redbull, 7. Norris/ McLaren, 8. Hamilton/ Ferrari, 9. Leclerc/ Ferrari, 10. Hadjar/ Racing Bulls, 11. Bortoleto/ Kick Sauber, 12. Bearman/ Haas, 13. Albon/ Williams, 14. Ocon/ Haas, 15. Alonso/ Aston Martin, 16. Hulkenberg/ Kick Sauber, 17. Stroll/ Aston Martin, 18. Gasly/ Alpine, 19. Colapinto/ Alpine, RIT. Piastri/ McLaren.