martedì 15 aprile 2025

Formula 1 2025: #4 Commento al Gran Premio del Bahrain

13.04.2025 // Nella giornata di sabato Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Pierre Gasly, Kimi Antonelli, Lando Norris, Max Verstappen, Carlos Sainz, Lewis Hamilton e Yuki Tsunoda si sono procacciati le prime dieci posizioni sulla griglia di partenza, con Russell e Antonelli che si erano piazzati rispettivamente secondo e quarto prima di essere retrocessi di una posizione per essere andati ad accodarsi all'uscita della pitlane in Q2 prima che venisse dato l'orario di ripartenza della sessione a seguito di una bandiera rossa.
Jack Doohan era stato il primo degli esclusi in Q2, davanti a Isack Hadjar e Fernando Alonso, questo al venerdì grande protagonista quando il volante della sua monoposto si è staccato mentre stava guidando, modello Vitaly Petrov al GP della Malesia 2010. La bandiera rossa in Q2 è stata provocata da un incidente di Esteban Ocon, poi classificato quattoricesimo in quanto dei quindici piloti che stavano disputando la sessione uno non sarebbe passato oltre la Q1 se gli fosse stato cancellato immediatamente il tempo per track limits.
In sintesi Alex Albon è stato mandato a giocare a briscola dopo la Q1, nonostante gli spettasse la Q2, venendo quindi promosso quindicesimo, mentre Nico Hulkenberg che in Q2 c'era andato ma poi gli è stato assegnato il sedicesimo tempo davanti a Liam Lawson, Gabriel Bortoleto, Lance Stroll e Oliver Bearman.

La gara si è svolta nella Domenica delle Palme, il che era curiosamente a tema con le palme che decorano il circuito di Al Sakhir, ed è iniziata con la notizia che quasi tutti partivano con le gomme soft, ma le Ferrari erano sulle medium. Ciò era già più che sufficiente per capire che partire con le soft fosse molto probabilmente la decisione corretta.
Leclerc ha avuto difficoltà in partenza, scivolando quarto dietro a Piastri, Russell e Norris. Quest'ultimo ha ricevuto elogi per la partenza dal Vanz per cinque minuti buoni. Quando è stato messo sotto indagine per false start, tuttavia, i telecronisti al gran completo hanno affermato di essersi accorti subito che fosse troppo avanti sulla griglia, quando in realtà nessuno di loro aveva notato il fatto nemmeno guardando il replay.
Antonelli al via ha perso un po' di posizioni, per poi riprenderne qualcuna, mentre Verstappen e Hamilton rimanevano imbottigliati in bassa top-ten. Verstappen è stato protagonista quando l'abbiamo visto duellare con Sainz e i due sono stati perfino messi sotto indagine perché... non preoccupiamoci del perché, evidentemente o Sainz non ha steso il tappeto rosso, o Verstappen ha messo mezza ruota fuori dalla pista.
Norris non ha perso posizioni nello scontare la penalità, mentre è stato chiaro fin dal primo momento che l'undercut era potentissimo, il che era assolutamente compatibile con il fatto che la strategia consistesse nel rientrare dopo rispetto a tutti gli altri.
Vanz: "Ma avete visto tutti che in McLaren hanno toccato la macchina di Norris durante la penalità, quindi sarà messo sotto indagine e penalizzato per avere scontato male la penalità."
Box McLaren: "Veramente non abbiamo toccato alcunché."
Vanz: "Invece sì, e per tutta la gara mi interrogherò sul perché non abbiamo più saputo niente di questa investigazione."
Non posso dirlo per certo, ma credo di non avere mai letto in sovrimpressione che quella sosta fosse sotto indagine. La mia sensazione è che si sia parlato per tutta la gara di un'investigazione mai accaduta nella realtà.

Nel secondo stint, a parità di medium, Leclerc si è avvicinato molto a Norris, l'ha superato, per poi subire immediatamente un controsorpasso. Nel frattempo un Verstappen in difficoltà era stato superato prima da Antonelli e poi da Hamilton.
Leclerc ha superato Norris nel momento in cui Hamilton superava Antonelli, risalendo rispettivamente terzo e settimo. Quinto c'era un ottimo Gasly, sesto c'era Ocon che era rientrato verosimilmente prima di chiunque undercuttando mezza griglia.
Hamilton ha superato anche Ocon, facendo sorgere effettivi dubbi sul fatto che la Ferrari potesse avere azzeccato la strategia.
Verstappen ha aperto le seconde soste dei big passando alle hard. Per la seconda volta e come visto anche in precedenza con Tsunoda, in Redbull hanno fatto un pitstop lungo perché sul semaforo utilizzato dai meccanici non scattava il verde e, in questa epoca ipertecnologica, se il semaforo accusa problemi non viene ovviamente presa in considerazione l'idea di utilizzare il lollipop.
MV: "Cos'è il lollipop?"
Voce fuori campo: "Niente, lascia stare, lo si utilizzava quando tu avevi ancora il ciuccio."
A proposito di ciucci, è rientrato Antonelli che ha messo le soft quando mancava ancora un bel po' di strada da percorrere... terza sosta in vista?
Plot twist poco dopo metà gara: è entrata in pista la safety car, così di botto! Pare che la ragione fossero detriti in pista, non si sa se causati da un lieve tamponamento di Tsunoda su Sainz, oppure se in un contatto tra Stroll e una Toro Rosso di Faenza che si sarebbe scoperto essere quella di Lawson dato che dopo è stato penalizzato.

Con l'improvvisa safety car, tutti sono andati ai box e in top-ten ci siamo trovati Piastri su medium, Russel su soft, Leclerc su hard, Norris su medium, Hamilton, Gasly e Ocon su hard, Vestappen su medium, Doohan e Sainz su hard e giusto per non farci mancare niente altri piloti su gomme alla cazzum fino alla ventesima piazza.
Il fatto che le Ferrari fossero su gomme hard lasciava pensare che non fosse la scelta azzeccata... e infatti non lo era, dato che quasi tutti i piloti sulle hard hanno avuto difficoltà.
Al restart un po' di trambusto con Norris che conservava la posizione su Hamilton fuori dalla pista ha portato alla restituzione della posizione e a un successivo sorpasso qualche giro più tardi, il tutto mentre questa gara così ballerina e così altalenante a seconda delle gomme scelte da farmi chiedere se fossimo nel 2012 e i Maya fossero tra di noi mi teneva seduta al tavolo della cucina incollata allo schermo nonostante un sempre più insistente bisogno fisiologico.
Autrice(C): "Adesso per cortesia stavene tutti tranquilli per due minuti, che devo andare a pisciare."
Tempo di svuotarmi la vescica e sono tornata con Sainz che inveiva via radio contro Tsunoda e stava ai box con uno squarcio sulla macchina. Considerato che Tsunoda era nono e che quando ero andata in bagno Sainz era quindicesimo(?) non ho idea di che cosa fosse successo, forse il contatto precedente?
LN: "Prima che la gara finisca, vado a superare Leclerc, così potrò andare a contemplare da vicino Russell con tutte le sue -L e il DRS aperto a random non in zona DRS."
Si è vociferato del fatto che Russell potesse essere penalizzato per atti osceni in luogo pubblico, nel post-gara, ma si è scoperto che il sistema si è attivato alla cazzum per problemi elettrici della centralina FIA. Un problema analogo è poi accaduto anche a Leclerc, a conferma che i problemi erano diffusi a macchia d'olio.
Verstappen ha infine superato Gasly all'ultimo giro, ottenendo una sesta piazza che tutto sommato non ha fatto sfigurare Tsunoda, che ha chiuso nono portando a punti la seconda Redbull.


RISULTATO: 1. Piastri (McLaren), 2. Russell (Mercedes), 3. Norris (McLaren), 4. Leclerc (Ferrari), 5. Hamilton (Ferrari), 6. Verstappen (Redbull), 7. Gasly (Alpine), 8. Ocon (Haas), 9. Tsunoda (Redbull), 10. Bearman (Haas), 11. Antonelli (Mercedes), 12. Albon (Williams), 13. Hadjar (Racing Bulls), 14. Doohan (Alpine), 15. Alonso (Aston Martin), 16. Lawson (Racing Bulls), 17. Stroll (Aston Martin), 18. Bortoleto (Kick Sauber), Rit. Sainz (Williams), DSQ Hulkenberg (Kick Sauber) squalificato per irregolarità tecniche aveva chiuso la gara tredicesimo.


lunedì 14 aprile 2025

Indycar 2025: #3 Gran Premio di Long Beach

Quello appena vissuto è stato un weekend piuttosto ricco, per le competizioni open wheel, e dall'altra parte dell'oceano si è svolto il terzo appuntamento del campionato di Indycar, sul circuito di Long Beach. La gara è iniziata mentre su TV8 si svolgeva la differita del GP del Bahrein, sul quale sarà incentrato il mio prossimo post, e dovrebbe essere finita praticamente a notte inoltrata in Europa.
Sono passati ormai anni da quando mi vedevo tutte (o quasi) le gare di Indycar in diretta, adesso nella maggior parte dei casi mi tocca aspettare il lunedì e di conseguenza la pubblicazione degli highlight di trenta minuti. Oggi, durante la mia pausa pranzo, gli highlight di trenta minuti non c'erano, però c'era un highlight da venti e direi che, tutto sommato, non mi posso lamentare troppo.
La gara, se vogliamo essere obiettivi, non è stata troppo movimentata, anche se non sono certa che si possa dirlo, perché è Indycar e in Indycar ci sono sempre i duellihhhh e i sorpassihhhh. L'unico lato negativo e che le probabilità che vinca una Ferrari sono nulle, ma non è troppo diverso che guardando la Formula 1.
Non sono successe cose strane (a parte qualche problema che ha costretto Newgarden a una lunga sosta ai box e Kirkwood ha leaderato tutta la gara, giri dei pitstop esclusi, dopo essere partito dalla pole position, contenendo bene Palou, che a due terzi di gara è andato abbastanza vicino a procacciarsi un undercut, ma ha dovuto accontentarsi della seconda posizione, dopo avere vinto le due gare inaugurali della stagione.
Si segnala che, in occasione delle soste, ci sono stati dei momenti stile "race leader Da Matta". Sono sicura di avere visto brevemente in testa... Robb? Ray Robb? Non ho ancora capito dove inizi il cognome. Ha anche chiuso nono, che eguaglia il suo miglior risultato in carriera!

RISULTATO: 1. Kyle Kirkwood (Andretti), 2. Alex Palou (Ganassi), 3. Christian Lundgaard (Arrow McLaren), 4. Felix Rosenqvist (Meyer Shank), 5. Will Power (Penske), 6. Scott McLahghlin (Penske), 7. Colton Herta (Andretti), 8. Scott Dixon (Ganassi), 9. Sting Ray Robb (Juncos), 10. Kyffin Simpson (Ganassi), 11. Santino Ferrucci (Foyt), 12. Marcus Ericsson (Andretti), 13. Pato O'Ward (Arrow McLaren), 14. Marcus Armstrong (Meyer Shank), 15. Alexander Rossi (Carpenter), 16. Louis Foster (Rahal Letterman), 17. David Malukas (Foyt), 18. Robert Shwartzman (Prema), 19. Rinus Veekay (Coyne), 20. Nolan Siegel (Arrow McLaren), 21. Callum Ilott (Prema), 22. Graham Rahal (Rahal Letterman), 23. Christian Rasmussem (Carpenter), 24. Devlin DeFrancesco (Rahal Letterman), 25. Conor Daly (Juncos), 26. Jacob Abel (Coyne), 27. Josef Newgarden (Penske).



domenica 13 aprile 2025

Formula E 2025: #5 eprix di Miami

A distanza di due mesi dal precedente evento è tornata la Formula E questo sabato e l'ha fatto nella serata europea, dato che la gara si è svolta oltreoceano a Miami.
Quella seguente è stata la griglia di partenza, con la prima pole position di Nato (Nissan) e l'ultima posizione di Gunther dovuta a una retrocessione in griglia per incidente nello scorso evento (era comunque penultimo):

Norman Nato - Jake Dennis
Antonio Felix da Costa - Robin Frijns
Nyck De Vries - Stoffel Vandoorne
Lucas Di Grassi - David Beckmann
Pascal Wehrlein - Edoardo Mortara
Taylor Barnard - Sebastien Buemi
Nick Cassidy - Mitch Evans
Dan Ticktum - Oliver Rowland
Jean-Eric Vergne - Nico Muller
Sam Bird - Zane Maloney
Jack Hughes - Maximilian Gunther

Nelle fasi iniziali della gara Nato ha mantenuto la prima posizione, anche se in seguito è stato Da Costa (Porsche) a prendere il sopravvento, seguito dal compagno di squadra Wehrlein. Ovviamente l'attack mode ha contribuito a sorpassi e controsorpassi, ma avrebbe contribuito, molto curiosamente, anche alle penalità che poi hanno influenzato l'esito dell'eprix.
La gara, infatti, è stata redflaggata a causa di un incidente che ha coinvolto Hughes (Maserati), a seguito di un contatto con Buemi e Gunther in cui l'inglese è stato l'unico pilota costretto al ritiro.
C'è stato uno standing restart e una parte conclusiva della gara in cui Nato si è ripreso la testa della gara ma, come altri piloti, a causa della bandiera rossa non ha potuto attivare correttamente l'ultimo attack mode, risultando in una penalità.

Wehrlein, che ha tagliato il traguardo in seconda posizione, si è visto quindi assegnare la vittoria davanti a Di Grassi (Lola) e Da Costa, con anche Muller (Andretti) e Mortara (Maserati) che hanno concluso la gara davanti a Nato, scivolato al sesto posto. Tra gli altri front runner penalizzati troviamo anche Frijns (Envision) classificato ottavo alle spalle di Ticktum (Cupra), così come Rowland (Nissan) al quale è stata assegnata la decima piazza dietro a Dennis (Andretti).
De Vries (Mahindra), Vergne (DS Penske), Buemi (Envision), Vandoorne (Maserati), Cassidy (Jaguar), Evans (Jaguar), Gunther (DS Penske), Bird (McLaren), Maloney (Lola) e Barnard (McLaren) sono stati classificati tra l'undicesima e la ventesima posizione, mentre risulta non classificato Beckmann (Cupra) per avere percorso meno del 90% dei chilometri totali.

venerdì 11 aprile 2025

Formula E 2025: #3 e #4 - ripercorriamo l'eprix di Jeddah in attesa di Miami

Come ho già detto ieri, questo fine settimana tornerà la Formula E, quindi andiamo a ripercorrere gli eventi precedenti del campionato. L'ultimo si è svolto circa due mesi fa a Jeddah Croniche ed è stato un double header. La Formula E gareggia ormai da diversi anni in Arabia Saudita, ma per la prima volta si è svolta a Jeddah (e, se posso esprimere il mio spassionato parere, questo circuito pur non piacendomi per la Formula 1 non mi è dispiaciuto con le monoposto elettriche nella sua configurazione per la Formula E).



Maximilian Gunther (DS Penske) ha ottenuto la pole position precedendo Pascal Wehrlein (Porsche), con quest'ultimo che tuttavia non ha mantenuto la seconda piazza al via, ma anzi, è stato risucchiato finendo indietro e si è toccato con Mitch Evans (Jaguar). È andata comunque peggio a Nico Muller (Andretti), che ha rotto l'ala anteriore in un contatto e ha fatto un gran volo contro le barriere. Dopo una safety car per questo incidente, è rientrata qualche giro dopo per la presenza di detriti.
Gunther ha allungato nei confronti di Oliver Rowland (Nissan), mentre dietro di loro Taylor Barnard (McLaren) e Nyck De Vries (Mahindra) lottavano per la terza piazza, mentre verso metà gara Rowland si è avvicinato a Gunther e si è preso la testa della gara.
Nel corso della gara sono avvenuti i pitstop obbligatori... sì, è una novità, soste per ricaricare rapidamente la batteria in 34 secondi, ma solonei double header e solo in una delle due gare. Dopo il giro di pitstop, Rowland era in testa davanti a Jake Hughes (Maserati) che poi ha perso diverse posizioni. Ci siamo ritrovati con Rowland, Gunther, Barnard e De Vries nelle prime quattro posizioni in trenino nelle fasi conclusive. Gunther ha superato Rowland nel corso dell'ultimo giro andando a prendersi la vittoria, con Barnard che ha chiuso il podio davanti a De Vries.
Hughes ha terminato quinto precedendo Jean-Eric Vergne (DS Penske), Edoardo Mortara (Mahindra), Sam Bird (McLaren), Antonio Felix Da Costa (Porsche) e Stoffel Vandoorne (Maserati) ultimi piloti a punti. A seguire si sono classificati Nick Cassidy (Jaguar), Sebastien Buemi (Envision), Robin Frijns (Envision), David Beckmann (Cupra) e soltanto quindicesimo Wehrlein. Evans invece ha chiuso ultimo alle spalle di Zane Maloney (Lola), Norman Nato (Nissan) e Dan Ticktum (Lola).
Jake Dennis (Andretti) non ha concluso la gara, mentre Lucas Di Grassi (Lola) è stato squalificato per eccessivo consumo di energia.
Fine della giornata, ma non certo fine del weekend: l'indomani si è svolto infatti il secondo evento saudita.


Barnard, già pilota più giovane sul podio nella storia della Formula E, è divenuto anche il poleman più giovane della categoria, venendo affiancato sulla griglia di partenza da Rowland. Gunther, invece, ha iniziato malissimo la gara, che per lui è anche durata pochissimo: incidente con Da Costa, ritiro per entrambi e penalità da scontare sulla griglia di partenza del prossimo eprix a Miami (ovvero domani sera).
Questa gara è stata più che altro un sorpassarsi e controsorpassarsi in regime di attack mode, con Barnard e Rowland impegnati nella lotta per la leadership. L'ha spuntata Rowland, che poi ha allungato, vincendo davanti a Barnard e a Hughes. Hanno completato la zona punti Dennis, Cassidy, Vandoorne, Vergne, Wehrlein, Ticktum, Mortara. Dall'undicesima posizione in poi si sono classificati invece Muller, Bird, De Vries, Frijns, Nato, Di Grassi, Beckmann, Maloney, Buemi e Evans.



giovedì 10 aprile 2025

Formula E 2025: #1 e #2, throwback agli eprix di Sao Paulo e Città del Messico

Si sta avvicinando il ritorno della Formula E, quindi mi sembra il momento più opportuno per andare a rievocare quello che è successo finora in questa stagione. Il campionato 2025 è iniziato in realtà a dicembre del 2024 a Sao Paulo, per poi proseguire a Città del Messico, con un double header a Jeddah. In questo post andiamo a ripercorrere i due eventi latino-americani.
A Sao Paulo, Pascal Wehrlein (Porsche) ha conquistato la pole position, affiancato in griglia da Oliver Rowland (Nissan), per una gara che non ha risparmiato colpi di scena, a cominciare dal DNS di Robin Frijns (Envision) per un problema tecnico. Diversi piloti sono usciti poi per incidente nelle fasi iniziali, si tratta di Jake Hughes (Maserati), Nico Muller (Andretti) e Lucas Di Grassi (ABT).


La gara è stata sospesa con bandiera rossa quando Jake Dennis (Andretti) è rimasto fermo per un guasto elettrico. La vettura era non solo ferma in mezzo alle scatole, ma bisognava anche evitare che qualcuno rimanesse folgorato. Se non fosse stata Formula E, ma il GP della Russia 2019, la cosa avrebbe potuto stimolare curiose teorie del kompl8. Se non ricordate di che cosa stia parlando, forse è meglio così!
Il restart è stato da fermi, perché giustamente cosa poteva mai andare storto? Stranamente niente è andato storto, nonostante la Formula E ci abbia abituato a momenti non troppo tranquilli. È bastato pazientare: il momento non troppo tranquillo è arrivato quando Wehrlein, che non si trovava più nelle primissime posizioni, si è toccato con Nick Cassidy (Jaguar) e ha fatto un volo che sembrava il cosplayer di se stesso alla Race of Champions - ve lo ricordate, vero? - con un'altra bandiera rossa.
Gli è andata bene, sbattendo di halo contro il muro sul quale si è ribaltato. È andata bene anche a noi: la caciara dei detrattori dell'halo è ormai terminata da anni, quindi nessuno ha detto che la gara sarebbe stata più divertente se Wehrlein avesse seriamente rischiato di rimetterci la testa.


Rowland, da leader che era stato, ha perso la posizione a causa di un drive through dovuto a un'irregolarità tecnica, si è ritrovato ultimo, quantomeno tra quelli che avrebbero potuto completare il 90% della gara. Pare che David Beckmann (Cupra) sia giunto al traguardo, ma senza giri sufficienti per essere classificato.
Mitch Evans (che era partito ultimo) è andato a vincere la gara davanti ad Antonio Felix da Costa (Porsche), Taylor Barnard (McLaren), Sam Bird (McLaren), Edoardo Mortara (Mahindra), Nyck De Vries (Mortara), Sebastien Buemi (Envision), Dan Ticktum (Cupra), Jean-Eric Vergne (DS Penske) e Stoffel Vandoorne (Maserati) a conquistare la zona punti. Hanno preceduto Maximilian Gunther (DS Penske), Zane Maloney (Lola), Norman Nato (Nissan) e il già citato Rowland, che avrebbe tuttavia avuto modo di riprendersi nel secondo evento stagionale a Città del Messico.


La gara messicana è stata più tranquilla, anche se ci sono state due safety car, per incidenti Beckmann vs Di Grassi e successivamente Evans vs Muller. Rowland, che aveva preso la testa della gara in corso d'opera, l'ha mantenuta fino alla bandiera a scacchi, conquistando la vittoria. Da Costa e Wehrlein, partiti dalla prima fila con Pascal in pole, hanno chiuso secondo e terzo.
Dennis, Vergne, Gunther, Vandoorne, De Vries, Muller e Hughes hanno conquistato le posizioni retrostanti della zona punti, con a seguire Frijns, Cassidy, Nato, Barnard, Maloney, Ticktum, Buemi, Bird, Mortara e Di Grassi, mentre Evans e Beckmann non hanno completato la gara.

domenica 6 aprile 2025

Formula 1 2025: #3 Commento al Gran Premio del Giappone

06.04.2025 - Max Verstappen, Lando Norris, Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Kimi Antonelli, Isack Hadjar, Lewis Hamilton, Alexander Albon, Oliver Bearman, Pierre Gasly, Fernando Alonso, Liam Lawson, Yuki Tsunoda, Carlos Sainz (retrocesso da 12° a 15° per impeding su Hamilton), Nico Hulkenberg, Gabriel Bortoleto, Esteban Ocon, Jack Doohan, Lance Stroll, questa la griglia di partenza a Suzuka.
Dopo avere preso il posto di Lawson, Tsunoda è stato battuto dallo stesso Lawson, meglio qualificato con la Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh rispetto a quanto stava in Redbull. I due sono stati abbondantemente battuti da Hadjar, che è andato in top-ten, mentre Verstappen ha fatto un giro da urlo conquistandosi la pole position... chissà cosa farebbe se venisse messo a random alla Torohhhh Rossohhhh!

Le prime dieci posizioni sono rimaste invariate alla partenza, con unico cambiamento qualche giro più tardi quando Hamilton è riuscito a superare Hadjar. Per il resto, i gap si sono fossilizzati sugli uno/due secondi, al punto che, quando le McLaren si sono avvicinate lievemente a Verstappen, il Vanz ha asserito che stavano iniziando a "rompere gli indugi": poetic Rai cinema.
Mentre Verstappen era in testa alla gara, Tsunoda stava davanti a Lawson che aveva superato nelle fasi iniziali, mentre i suoi familiari venivano inquadrati nel box della Redbull. Un po' più tardi l'abbiamo visto rimirare il posteriore di un'Alpine, quella di un altro pilota che in passato era stato cacciato dalla Redbull, il tutto mentre Albon era a bordo di una Williams nelle zone alte della top-ten.
YT: "Pokemon, posso farti una domanda?"
PG: "Certo, dimmi."
YT: "Non è che questa cosa della promozione in Redbull sia una truffa?"
PG: "Esatto, come hai fatto a indovinare?"
YT: "Non ne ho idea, perché effettivamente non c'è alcun indizio che supporti questa teoria."

Il giro di pitstop non ha cambiato le posizioni tra i primi dieci, ma ci sono state alcune situazioni abbastanza frizzantine. I Norristappen hanno litigato all'uscita dalla pitlane, con Norris che tentava di stare davanti passando per l'erba, Antonelli ha fatto il figo stando in testa alla gara per avere rimandato il pitstop, ma poi ha mantenuto per un soffio la posizione su Hamilton, l'unico di loro partito sulle hard e passato alle medium anziché viceversa.
Nel frattempo accadevano altre faccende di ordinaria amministrazione, tipo Albon che per qualche motivo faceva polemica con il proprio ingegnere alla radio.
Mentre ci occupavamo di faccende di poco conto quali le gomme soft montate da Sainz e il suddetto giro più veloce provvisorio fatto da lui segnare, o il fatto che anche Lawson avesse montato le gomme soft, venendo tuttavia superato dallo stesso Sainz, Piastri ha deciso di andare a incollarsi negli scarichi di Norris aprendo l'ala mobile.
OP: "Ne approfitto per informarvi che oggi compio dodic-... ehm, volevo dire ventiquattro anni!"
MV: "Invece Norris quando aveva ventiquattro anni ne aveva solo undici. Dodici ce li ha adesso."
LN: "Ti ricordo che fino a qualche anno fa anche tu avevi lo status di bambino piccolo."
OP: "Quello che non capisco è perché il bambino piccolo sia io e non Antonelli."

Veniamo ad Antonelli. Dopo essere divenuto il più giovane race leader si è anche procacciato il giro più veloce, il più giovane della storia. Considerando che frequenta ancora le scuole (non ricordo il nome del suo corso di studi, ma ho scoperto che il diploma che prenderà è quello che ha sostituito il titolo di perito aziendale corrispondente in lingue estere, quindi diventerà un mio "collega") tra qualche mese diventerà il primo pilota della storia a diplomarsi dopo avere ottenuto un giro veloce.
Il miglior crono ha dimostrato che ai piloti delle retrovie non basta mettere le gomme soft per passare alla storia. Purtroppo l'andazzo generale ha dimostrato che secondo l'attuale stato delle cose le strategie veramente alternative, tipo gomme diverse per sperare di fare sorpassi, vengono tentate solo dai piloti che si trovano nelle retrovie, mentre gli altri si uniformano tutti. Purtroppo anche le stesse strategie alternative non sempre funzionano. Se Sainz almeno ha superato due vetture (Hulkenberg e Doohan), Lawson è rimasto esattamente dove si trovava, se non altro stavolta a bordo di una Toro Rosso.


Verstappen ha vinto, fatto dichiarazioni da bulletto ovviamente acclamate perché fatte contro Norris anziché contro i piloti della Ferrari, voci di corridoio narrano che il TG5 delle 20.00 abbia parlato della vittoria di Norris mettendoci una foto di Piastri. Quest'ultimo è diventato il settimo pilota della storia della Formula 1 dopo Chris Amon (secondo Gran Bretagna 1968/ venticinque anni), Carlos Pace (secondo Stati Uniti 1974/ trent'anni), James Hunt (vincitore Olanda 1976/ ventinove anni), Carlos Reutemann (secondo Argentina 1981/ trentanove anni), Jean Alesi (vincitore Canada 1995/ trentun anni) e Rubens Barrichello (Montecarlo 2004/ trentadue anni) a salire sul podio nel giorno del proprio compleanno.

RISULTATO: 1. Verstappen/ Redbull, 2. Norris/ McLaren, 3. Piastri/ McLaren, 4. Leclerc/ Ferrari, 5. Russell/ Mercedes, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Hamilton/ Ferrari, 8. Hadjar/ Racing Bulls, 9. Albon/ Williams, 10. Bearman/ Haas, 11. Alonso/ Aston Martin, 12. Tsunoda/ Racing Bulls, 13. Gasly/ Alpine, 14. Sainz/ Williams, 15. Doohan/ Alpine, 16. Hulkenberg/ Kick Sauber, 17. Lawson/ Racing Bulls, 18. Ocon/ Haas, 19. Bortoleto/ Kick Sauber, 20. Stroll/ Aston Martin.

Curiosità:
- Doohan ha iniziato il weekend con un botto spaventoso dovuto all'avere lasciato aperto il DRS in un tratto di pista in cui era impensabile, dato che al similatore aveva funzionato;
- molto criticato, è stato difeso da Villeneuve, il che a mio vedere è il minimo sindacale considerando che la mossa di Jacques di fare in pieno l'Eau Rouge per una scommessa con Zonta, con conseguente incidente di entrambi, mi pare ugualmente poco brillante;
- abbiamo il primo pilota che in questa stagione è stato multato per una cagata, ma proprio in senso letterale, dato che Sainz è arrivato in ritardo per l'inno nazionale dato che era in bagno.

sabato 5 aprile 2025

Ho chiesto all'intelligenza artificiale di raccontarmi il GP di Montecarlo 1982 partendo dalla fine... i risultati sono stati folli!

Ho deciso di mettere alla prova ChatGPT, per vedere se riuscisse a ricostruire un evento movimentato come uno dei miei gran premi preferiti, ma con un inizio in media res: "Raccontami gli eventi del GP di Montecarlo 1982, ma a ritroso partendo dalla fine".

La risposta di ChatGPT è stata molto interessante:

+++ Il Gran Premio di Monaco del 1982 è stato un evento memorabile, ricco di colpi di scena e sorprese. Ecco una cronaca a ritroso, partendo dalla fine:

La fine della gara:
La gara si è conclusa con una vittoria di Riccardo Patrese, che, alla guida della sua Alfa Romeo, ha ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1. Patrese approfittò degli imprevisti che colpirono gli altri contendenti e di una serie di incidenti per tagliare il traguardo come vincitore.

La penultima parte della gara:
Al 70° giro, la corsa stava entrando nella fase finale. Patrese si trovava in testa, ma la tensione era alta con molti piloti che cercavano di rimanere in gara dopo vari incidenti e ritiri. La maggior parte dei favoriti, come Alain Prost e Nelson Piquet, erano ormai fuori causa a causa di problemi tecnici o errori strategici. La gara era quindi molto incerta, con diversi piloti che potevano approfittare della situazione.

Incidenti e ritiri:
Nel corso della gara, Didier Pironi (Ferrari), che stava lottando per la vittoria, fu costretto al ritiro a causa di un guasto meccanico. Pironi stava conducendo la gara quando la sua Ferrari si fermò improvvisamente. Niki Lauda, che stava lottando per il podio, fu coinvolto in un altro incidente, così come Keke Rosberg (Williams), che dovette ritirarsi a causa di un incidente all'80° giro. La gara divenne sempre più una lotta tra chi riusciva a rimanere in pista.

Situazione della gara a metà:
A metà gara, il leader della corsa era Alain Prost con la sua Renault, ma la sua gara fu compromessa da un problema alla sua vettura, che lo costrinse a fermarsi. Questo evento aprì la porta a una serie di sorpassi e cambiamenti al vertice della classifica.

I primi giri e le qualifiche:
Durante le qualifiche, Ayrton Senna, all'epoca pilota della Toleman, aveva sorpreso tutti con un'ottima prestazione, ma la sua vettura non aveva abbastanza velocità in gara per mantenere il ritmo dei top team. In partenza, Gilles Villeneuve (Ferrari) era una delle figure più attese, ma purtroppo la sua gara finì prematuramente. Anche il compagno di squadra di Patrese, Andrea de Cesaris, ebbe una gara difficile con la sua Alfa Romeo, ma riuscì a rimanere in gara a lungo.

In sintesi, il GP di Monaco del 1982 fu una gara caotica con molti ritiri e una vittoria inaspettata per Riccardo Patrese, che approfittò degli incidenti e dei problemi degli altri per cogliere il primo successo della sua carriera. +++

Sconcertata da una simile serie di cavolate, ho replicato: "Per favore, puoi riscrivere la cronaca? Ho letto non più di due frasi corrette."

ChatGPT ha raggiunto l'apoteosi (anche se quantomeno ha avuto la decenza di menzionare solo piloti viventi all'epoca dei fatti):

+++ Mi scuso per l'errore! Ecco la cronaca corretta, a ritroso, del Gran Premio di Monaco del 1982:

La fine della gara:
La gara si concluse con la vittoria di Stefan Bellof, ma il suo successo fu messo in discussione a causa di un incidente che coinvolse diversi piloti. Alla fine, Bellof si aggiudicò la vittoria, ma non senza una lunga e discussa battaglia con Nelson Piquet, che finì secondo. La gara fu segnata da una serie di incidenti e imprevisti che cambiarono rapidamente la classifica.

Gli ultimi giri:
L'ultimo tratto di gara fu caratterizzato dalla continua lotta tra Nelson Piquet e Stefan Bellof. Mentre Bellof era in testa, Piquet cercò di sorpassarlo, ma alla fine Bellof riuscì a mantenere la posizione e vinse la gara. Tuttavia, molti ritenevano che Piquet avesse avuto la possibilità di vincere, se non fosse stato per un errore nelle fasi finali.

La metà della gara:
A metà gara, la situazione era estremamente incerta. Il pilota Alain Prost, che stava facendo una buona gara con la Renault, fu costretto al ritiro a causa di un guasto tecnico. Niki Lauda, invece, stava combattendo per la posizione in top 5, ma un incidente lo costrinse a fermarsi prima della fine.

Gli incidenti di metà gara:
Nel corso della gara, ci furono numerosi ritiri e incidenti. Keke Rosberg, uno dei favoriti per la vittoria, dovette abbandonare la gara dopo aver avuto problemi al motore. Allo stesso modo, Didier Pironi, che stava facendo una buona gara con la Ferrari, fu costretto a fermarsi per un guasto meccanico.

Le qualifiche:
Durante le qualifiche, Ayrton Senna sorprese tutti con una prestazione straordinaria, qualificandosi nelle posizioni alte nonostante la sua Toleman non fosse tra le auto più competitive. Questo fece presagire che la gara sarebbe stata molto combattuta.
La gara del GP di Monaco del 1982 è ricordata per il suo carattere imprevedibile e per il numero di incidenti che coinvolsero molti dei piloti favoriti. Nonostante le difficoltà, la vittoria finale andò a Stefan Bellof, un pilota che si distinse in quel GP per la sua determinazione. +++


Niente, ancora una volta ChatGPT ha deciso di scrivere cose alla cazzum. L'intelligenza artificiale è perdonata solo ed esclusivamente per avere fatto comparire in pista dal nulla Bellof e attribuirgli d'ufficio la vittoria! *-*


venerdì 4 aprile 2025

Eurocup 3 Spanish Winter championship 2025: Maciej Gladysz vince il titolo

Nello scorso fine settimana è terminato l'ultimo dei campionati minori invernali, nel quale si sono svolti tre eventi, tra febbraio e la fine di marzo, sui circuiti di Jerez, Algarve e Aragon, con un totale di otto gare, dato che nell'ultimo evento se ne sono svolte solamente due, anziché tre come in quello precedenti (non si è svolta quella con reverse grid).
Maciej Gladysz, pilota polacco che aveva concluso terzo nella Formula 4 spagnola 2024, ha conquistato la vittoria del campionato. Ha vinto due gare, esattamente come l'italiano Mattia Colnaghi, che invece ha chiuso la stagione in seconda posizione, precedendo lo statunitense James Egozi, ugualmente due volte sul gradino più alto del podio, di cui in una delle gare da reverse grid.
Ha chiuso quarto il peruviano Andres Cardenas, che ha vinto l'altra gara da reverse grid, mentre si segnala un altro italiano al quinto posto in classifica piloti, ovvero Valerio Rinicella, che ha disputato due eventi esordendo con una vittoria. Hanno completato la top-ten Emerson Fittipaldi Jr, Jules Caranta, Jesse Carrasquedo e due piloti part-time, ovvero Lucas Fluxa e Juan Cota. 
Ci sono state parecchi partecipanti, con 20+ vetture al via di ogni gara, arrivando anche a 25+, quindi un'ottima partecipazione.



giovedì 3 aprile 2025

03.04.2005: vent'anni fa in Bahrein il gran premio più caldo della storia

Il 3 Aprile 2005 si è svolto il gran premio più caldo della storia: la temperatura dell'atmosfera ad Al Sakhir era di 42,5 gradi. Nel corso di quell'evento è stato anche fatto registrare il giro più veloce del circuito, che resiste fino al giorno d'oggi. A suo tempo non ho visto la gara, perché non era stata trasmessa in diretta Rai a seguito della morte avvenuta il giorno precedente del Papa Woytila.
Ho scoperto solo di recente che era stata successivamente trasmessa l'indomani in terza serata, quindi la prima volta in cui l'ho vista è stata qualche anno fa mi pare su dailymotion. L'ho rivista una seconda volta in questi giorni per rinfrescarmi la memoria prima di scrivere questo post. Ricordavo la pole position di Fernando Alonso, che ha preceduto Michael Schumacher, la Toyota di Jarno Trulli, le Williams di Nick Heidfeld e Mark Webber, dopodiché l'altra Toyota di Ralf Schumacher.

Mentre la Renault di Alonso manteneva la prima posizione, il compagno di squadra Giancarlo Fisichella è stato ben presto costretto al ritiro a causa di un guasto al motore. Michael Schumacher è rimasto in seconda posizione per diversi giri, salvo poi effettuare un testacoda, probabilmente causato da un problema meccanico dato che è subito dopo rientrato ai box per ritirarsi. È stato il suo primo ritiro per un problema tecnico dal GP di Germania 2001.
Trulli si è ritrovato dunque in seconda posizione, con Webber terzo, mentre Heidfeld è stato costretto al ritiro per la rottura del motore. Nel corso del secondo stint, a causa di un testacoda, Webber avrebbe perso due posizioni, a vantaggio di Kimi Raikkonen e Ralf Schumacher. Il pilota della McLaren quindi otteneva un'ambita terza piazza, ma purtroppo per lui era in terra di podio analcolico.
Sull'unica Ferrari rimasta in corsa, Rubens Barrichello stava avendo una gara abbastanza difficile, tallonato da Pedro De La Rosa, che poco prima del secondo rifornimento avrebbe segnato il giro più veloce - quello che resiste tuttora - qui immortalato in sovrimpressione, mentre l'immagine mostra la Ferrari di Rubinho con il musetto nero in segno di lutto per la scomparsa del pontefice.


Il pilota spagnolo gareggiava sulla seconda McLaren, mentre Juan Pablo Montoya si era infortunato a una spalla giocando a tennis. Questa, almeno, era la versione ufficiale, pare che l'infortunio fosse invece avvenuto a seguito di una caduta mentre, all'insaputa della squadra di Woking, stava provando una moto da cross. Da buon rivale di Michael Schumacher, molto probabilmente era all'insaputa del fatto che i mezzi a due ruote abbiano la necessità di rimanere in equilibrio!
I commenti trovati su youtube si complimentato per la velocità sul giro secco di De La Rosa, ma sostengono che la performance in gara non sia stata troppo brillante. Mi permetto di dire che, avendo alla fine strappato la quinta piazza a Webber, il risultato finale può essere considerato buono. Detto questo, Webber ha preceduto al traguardo Felipe Massa, che nel terzo e ultimo stint aveva relegato Barrichello all'ottavo posto, celebrando con i punti del settimo il gran premio numero 200 della storia della Sauber.
Rubinho è stato superato anche dalla Redbull di David Coulthard, quindi ha chiuso nono, nonché fuori dai punti: l'ultima volta che la Ferrari non aveva visto neanche un punto era stata il GP del Brasile 2003, dove Schumacher era uscito per incidente e Barrichello era rimasto senza benzina.


Doppio ritiro per la B.A.R., di cui quello di Jenson Button qui immortalato all'uscita della pitlane, fermo per un guasto dopo peraltro una sosta interminabile e caotica, con attrezzature finite a terra. Anche Takuma Sato era stato messo out da un problema tecnico, ma incredibilmente per nessuno dei due si è trattato di una fumata di motore.
Per la squadra sponsorizzata Lucky Strike, tuttavia, sarebbero presto venuti tempi miglior-... ah no. Button sarebbe salito sul terzo gradino del podio fisicamente nel gran premio seguente, ma quel risultato sarebbe poi stato attribuito ad Alex Wurz, nuovo sostituto di Montoya. Questa, tuttavia, è un'altra storia e ne parleremo quando sarà ora di dedicare spazio al GP di San Marino.


mercoledì 2 aprile 2025

Quando i fan deliranti si augurano incidenti mortali memando(?) su veri incidenti mortali

In questi ultimi giorni ho notato che si è parlato tanto di un/una tiktoker che avrebbe fatto un video molto sgradevole, dando a costui/costei anche troppo spazio. Tuttavia, come sempre, quando ci sono pagine famose che scrivono allo scopo di fare tante interazioni, ci sono state tante interazioni, alcune delle quali mi hanno lasciato perplessa.
Non sono su tiktok e non ho visto il video, ma è stato raccontato così: il filmato dell'incidente in cui morì Jules Bianchi, con la scritta in sovrimpressione che il prossimo weekend a Suzuka dovrebbe accadere la stessa identica cosa anche a Lando Norris.

Non so se l'ho mai raccontato, ma quando ero in prima media - sì, avevamo undici anni - io e la mia compagna di banco di tanto in tanto parlavamo di Formula 1. Era la mia epoca "tifosa da bar" quindi non disdegnavo di augurare disgrazie ai piloti che non mi piacevano, ma erano disgrazie quali rotture del motore e vittoria del Benehhhh Assolutohhhh o cose simili. L'altra ragazzina menzionò ipotetici incidenti e disse: "speriamo che (pilota che non le piaceva) muoia".
Per fortuna ai tempi non esistevano i social e l'unica persona che sentì quelle parole fui io. Ma le trovai maledettamente stonate. Tutto ciò che posso dedurre e che non avesse mai visto un incidente mortale. Perché va bene, ero una tifosa da bar, ma mai e poi mai avrei desiderato vedere qualcuno morire di nuovo.
Credo che, oltre a non dare alla vita il valore che danno ai like e alle condivisioni (perché poi uno che augura la morte a un pilota mettendoci come sfondo l'incidente in cui è morto un altro pilota dovrebbe ricevere like e condivisioni, o commenti che non siano "fatti curare"?), certi soggetti non si rendano conto che il motorsport non è un film e che i piloti non sono personaggi di fantasia.

La cosa che mi lascia basita, tuttavia, è che tra le reazioni viste sulle millemila pagine con seguito che ne hanno parlato, è che ci sia chi giustifichi un simile atteggiamento con affermazioni tipo "è normale insultare i piloti", "succede anche ad altri", "Norris guida la migliore macchina pur non essendo il migliore pilota, quindi se lo merita".
Forse non si rendono conto che il problema non è Norris, né qualsiasi altro pilota, chiunque fosse quello preso di mira sarebbe la stessa cosa. Premesso che l'insulto a mio vedere dovrebbe sempre evitato, c'è comunque modo e modo di insultare. Augurare a un pilota di morire perché... non ti piace come guida? non ti sta simpatico? sta in testa alla classifica piloti e non concepisci la correlazione tra questo e i risultati ottenuti nei primi due gran premi? non mi sembra un comportamento edificante e ragionevole. Ma addirittura arrivare a farlo PUBBLICANDO IL VIDEO DI UN *VERO* INCIDENTE MORTALE?!?!?! E magari cercare di buttarla in "era un meme"?
Penso che a tutto debba esserci un limite e che il "normale insultare i piloti" sia interpretato in maniera molto sbagliata.

Aggiungo con alcune considerazioni: 1) chi ha fatto quel post è un bimbominchia/ una bimbaminchia incapace di comprendere che il motorsport non è un reality show o una serie televisiva, 2) non trovo Norris affascinante, ma molte ragazzine a quanto pare sì, mentre Bianchi era un bel ragazzo, quindi non mi stupirei che chi ha scritto il post sia un incel che sfoga così il proprio odio nei confronti di chi ha/ aveva più successo di lui, 3) quelli che invocano incidenti mortali, molto probabilmente se dovesse avvenire la morte che invocavano, poi finirebbero per mettersi la foto del defunto come avatar come se fosse una sorta di badge per gli autoproclamati influencer.


giovedì 27 marzo 2025

Il declassamento di Liam Lawson... dopo due gran premi?

È il 27 marzo e sono passati appena tredici giorni da quando le vetture sono scese in pista per la prima sessione di prove libere. Neanche due settimane più tardi, due qualifiche pietose, una qualifica sprint e nessun punto più tardi è invece Liam Lawson a dovere scendere dalla vettura, finito nel tritarifiuti come un Pierre Gasly qualsiasi, ma molto prima del summer break e in un'epoca storica che forse non gli consentirà di uscirne a testa alta tanto quanto Gasly.
Correva l'anno 2019 e Max Verstappen era affiancato al primo dei piloti del post-Ricciardo. Con l'uscita di scena di Danielone, il nostro Pokemon preferito faceva il grande passo, con il risultato di essere sesto a debita distanza dai primi cinque, oppure sporadicamente dietro alla McLaren di turno, in bassa top-ten. Quando è stato rimandato a Faenza a calci nel fondoschiena e rimpiazzato da Alexander Albon, qualcuno si è chiesto che cosa il gattaro avesse in più di lui. Niente, si sarebbe scoperto, se non la capacità di resistere per un anno e mezzo prima di essere messo alla porta e soprattutto di finirci con rispettabilità alla fine della stagione.
Poi è venuto Checo Perez, che inizialmente ha convinto per poi iniziare a precipitare. È stato ridicolizzato, i commenti di suo padre sono stati sbeffeggiati in tutte le salse, si è detto che era bravo solo a concepire figli (quattro, ammesso che lui e la sua signora non ne abbiano già in cantiere un altro), che doveva essere cacciato... e in effetti è stato pagato per non correre, in modo che potesse essere rimpiazzato da una giovane promessa concreta.

Il povero Figlio della Legge (nel senso di traduzione inglese/italiano del suo cognome, non che sia figlio di Katherine) è finito immediatamente in un calderone social-mediatico dal quale è molto difficile venire fuori. Non che abbia mai mostrato il massimo della simpatia, questo no. Certe sue sparate stile adolescente di Tumblr l'hanno reso anche un po' ridicolo, come quando ha fatto proclami indignati contro il fatto che la scuderia McLaren corra con licenza british seppure fondata da un neozelandese, ignorando bellamente il fatto che Bruce McLaren abbia fondato la squadra in Gran Bretagna con licenza britannica.
Al di là di questo, però, è solo un ragazzino al quale qualcuno dovrebbe ricordare di tacere, di tanto in tanto. Declassarlo in Toro Rosso (vivo nel negazionismo dei rebranding, lo so) dopo neanche due settimane dall'inizio del mondiale è come bocciare uno studente alla fine di settembre, anziché a giugno. I risultati nei primi due eventi del campionato sono stati indubbiamente pessimi, ma considerato che è il quarto pilota dietro fila che delude al fianco di Verstappen, non sono sicura che il fallimento maggiore sia quello di Lawson. C'è chi ha verosimilmente pagato prima Ricciardo per farsi da parte in Toro Rosso, poi sicuramente Perez per farsi da parte in Redbull... per uno che non è durato neanche due settimane!
Al suo posto Yuki Tsunoda, mentre il povero Lawson, che non mi stupirebbe se nel team faentino almeno qualche punto lo portasse a casa, non credo sarà visto dal pubblico con la stessa simpatia a suo tempo riservata a Gasly. Saranno sicuramente di più le voci che lo insulteranno e lo derideranno, piuttosto che quelle che lo sosterranno in un momento complicato della sua carriera. Oggi siamo tutti molto peggiorati, rispetto a sei anni fa.

Non lo so se siamo peggiorati noi o se è peggiorato tutto in generale e ci lasciamo trascinare, ma siamo in un'epoca in cui tutti devono essere Grandihhhh Eroihhhh oppure Skarsonihhhh. Non che i piloti tacciati di essere dell'una o dell'altra categoria non esistessero un tempo, ma quantomeno ce n'erano tre o quattro dell'uno e dell'altro tipo e più di mezza griglia non veniva tirata in ballo ogni tre per due, ma semplicemente ignorata.
Basta pensare all'improvvisa follia collettiva al momento del debutto di Franco Colapinto, definito il nuovo Ayrton Senna dopo che, salito su una Williams, ha completato la gara in dodicesima piazza. Nulla da togliere a Colapinto, sia chiaro, ma certi paragoni anche no. E comunque alla prima su una Williams, Senna l'ha sbinnata e si è impantanato. Era il 27 marzo di trentun anni fa, quindi perché non citare anche il GP del Brasile 1994 alla cazzum? È la prima gara che ricordo per certo di avere visto (nonostante non sia la prima), grazie anche a quell'episodio. Ero nel soggiorno dei miei nonni e il giorno dopo ho raccontato la gara alla mia maestra d'asilo.
Torniamo a Colapinto: dopo poche gare l'entusiasmo collettivo non solo era già passato, se non teniamo conto dei colapinters più accaniti (per intenderci, quei fenomeni che insultano Jack Doohan per avere un volante nel stesso team in cui è riserva), ma parte dei suoi ex ammiratori hanno anche iniziato a insultarlo. Ecco, questo è il mondo nel quale Lawson è stato appiedato dalla Redbull e declassato in Toro Rosso.



martedì 25 marzo 2025

Indycar 2025: #2 Gran Premio di Thermal Club

23.03.2025 - nella domenica sera italiana si è svolta la seconda gara della stagione di Indycar, che ho recuperato al lunedì durante la pausa pranzo grazie agli extended highlight pubblicato sulla pagina ufficiale del campionato. I commenti erano equamente suddivisi in due parti: da un lato gli elogi, dall'altro quelli che si lamentavano del fatto che Thermal Club è un gran premio per ricconi e che il circuito lascia molto desiderare, ma che la gara è stata avvincente. Credo di avere letto le stesse cose l'ultima volta in cui la Formula 1 ha corso a Las Vegas!
Pato O'Ward ha conquistato la pole position davanti al compagno di squadra Christian Lundgaard e al vincitore della scorsa gara Alex Palou. Completavano la top-ten Colton Herta, Marcus Ericsson, Alexander Rossi, Marcus Armstrong, Kyle Kirkwood, Felix Rosenqvist e Louis Foster.


Alla partenza, O'Ward ha mantenuto la prima posizione, precedendo Lundgaard che si è difeso da Palou. In sintesi, dopo un 1/2 McLaren in Formula 1 in Cina, si poteva ipotizzare un remake anche in versione Indycar nella stessa giornata. Palou, tuttavia, aveva altri piani per loro e, a seguito dell'ultima sosta, è stato protagonista di un ottimo duello con Lundgaard al termine del quale si è procacciato la seconda posizione, per mettersi a caccia anche di O'Ward. Dopo alcuni giri e dopo avere staccato Lundgaard, Palou ha superato anche O'Ward, portandosi in prima posizione, che ha mantenuto fino alla fine.
Mentre Palou vinceva per la seconda volta in due gran premi, il team Prema ha avuto un fine settimana complicato, con il miglior piazzato Robert Shwartzman soltanto 22°. Callum Ilott, invece, dopo un contatto a inizio gara, ha terminato in ultima posizione, ovvero 26° su ventisei piloti in pista, dato che il solo Scott McLaughlin non ha completato la gara, dopo essere stato speronato nelle fasi iniziali da Devlin DeFrancesco (dopo la gara i due sono stati inquadrati in un momento molto stile "impara a imparare").

RISULTATO:
1) #10 Alex Palou - Chip Ganassi Racing Honda
2) #5 Pato O'Ward - Arrow McLaren Chevrolet
3) #7 Christian Lundgaard - Arrow McLaren Chevrolet
4) #26 Colton Herta - Andretti Global Honda
5) #60 Felix Rosenqvist - Meyer Shank Racing Honda
6) #12 Will Power - Team Penske Chevrolet
7) #66 Marcus Armstrong - Meyer Shank Racing Honda
8) #27 Kyle Kirkwood - Andretti Global Honda
9) #20 Alexander Rossi - Ed Carpenter Racing Chevrolet
10) #9 Scott Dixon - Chip Ganassi Racing Honda
11) #15 Graham Rahal - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
12) #21 Christian Rasmussen - Ed Carpenter Racing Chevrolet
13) #2 Josef Newgarden - Team Penske Chevrolet
14) #14 Santino Ferrucci - AJ Foyt Enterprises Chevrolet
15) #8 Kyffin Simpson - Chip Ganassi Racing Honda
16) #76 Conor Daly - Juncos Hollinger Racing Chevrolet
17) #18 Rinus VeeKay - Dale Coyne Racing Honda
18) #4 David Malukas - AJ Foyt Enterprises Chevrolet
19) #6 Nolan Siegel - Arrow McLaren Chevrolet
20) #30 Devlin DeFrancesco - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
21) #28 Marcus Ericsson - Andretti Global Honda
22) #83 Robert Shwartzman - PREMA Racing Chevrolet
23) #77 Sting Ray Robb - Juncos Hollinger Racing Chevrolet
24) #45 Louis Foster - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
25) #51 Jacob Abel - Dale Coyne Racing Honda
26) #90 Callum Ilott - PREMA Racing Chevrolet
27) #3 Scott McLaughlin - Team Penske Chevrolet


domenica 23 marzo 2025

Formula 1 2025: #2 Commento al Gran Premio della Cina

23.03.2025, Shanghai - A solo una settimana di distanza dall'evento inaugurale in Australia, la Formula 1 ci ha regalato il secondo fine settimana di una lunghissima stagione 2025, che prevede in totale ventiquattro gran premi con anche sei sprint in corso d'opera. Questo era uno di quei fine settimana con la gara sprint, quindi ripercorrerò fatti e misfatti del weekend e in questo commento mi soffermerò sull'una e sull'altra gara. Specifico che l'evento principale era il gran premio numero 1100 nella storia della Ferrari... qualcosa poteva mai andare storto?
Lewis Hamilton, Max Verstappen, Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Lando Norris, Kimi Antonelli, Yuki Tsunoda, Alexander Albon, Lance Stroll, Fernando Alonso, Ollie Bearman, Carlos Sainz, Gabriel Bortoleto, Isack Hadjar, Jack Doohan, Pierre Gasly, Esteban Ocon, Nico Hulkenberg, Liam Lawson, questo è l'ordine con cui i piloti si sono qualificati nello sprint shoutout, anche se Hulk è partito poi dalla pitlane. Questa sessione è stata trasmessa in diretta sulla TV dei povery, peccato che tendenzialmente noi povery alle 8.30 di venerdì mattina fossimo impegnati a procacciarci uno stipendio, anziché starcene a casa davanti alla TV a vedere le qualifiche sprint. Oserei dire che, se Lawson fosse stato seduto a una scrivania davanti al computer come me, venendo interpellato da un cliente a proposito della data di consegna di un container contenente merce urgente, il quale si trovava ancora a bordo di una nave appena entrata nel porto di Veracruz in Messico, la cui consegna ritardo rischia di fermare un impianto produttivo, anziché essere al volante di una Redbull, forse la sua giornata lavorativa sarebbe stata meno deprimente, ma se non altro sta contribuendo a una giusta causa, ovvero dimostrare che tutti quei poveri disgraziati che abbiamo insultato dal 2019 in poi perché ottenevano risultati scadenti sulla Redbull forse non erano tutti quanti dei pipponi clamorosi, il che spiegherebbe come mai in altri momenti della loro carriera abbiano fatto ottime cose in altre scuderie. Rimane un mistero cosa succeda esattamente a chi ha la sventura di appoggiare il posteriore sul sedile della seconda Redbull, ma inizierei a chiedermi se Daniel Ricciardo non abbia sorriso a trentadue denti scagliando una maledizione, il giorno in cui ha lasciato Milton Keynes. Il povero Lawson, ovviamente, non può andare contro una legge non scritta... non lui, peraltro, che di cognome fa proprio "figlio della legge".
Voce fuori campo: "Scusa, ma non hai nient'altro da dire?"
Autrice(C): "Che è il 21 marzo, cioè il compleanno onorario di Colapinto?"
Voce fuori campo: "Naaaahhhh, parlavo di qualcosa di più immediato. Non vedi forse dei ferraristi festanti?"
Autrice(C): "In effetti sì, vedo parecchia gente che su Facebook si sta masturbando davanti al fatto che Sainz sia uscito in SQ2."
Voce fuori campo: "Le priorità, quelle importanti."
LH: "Bisogna capirli. Sono tutti ancora intimoriti di fronte alle proporzioni del mio DRS, che ho mostrato loro in anteprima andandomi a procacciare la..."
Vanz: "POLE POSITION, POLE POSITION, POLE POSITION! DONNE, È ARRIVATO UN NUOVO ARROTINO, E LA METTE IN POLE POSITION!"
Naturalmente, avendo visto solamente una sintesi di sette minuti delle qualifiche, senza audio (ma sarebbe stato quello ufficiale del canale youtube, in inglese), perché l'ho guardata in velocità 1,5x mentre ero in bagno a metà della mattinata, come facciamo noi very uominy invece di lamentarci che il GP della Cina non segue il fuso orario europeo (il che significa che chi si lamenta non lavora, perché al venerdì pomeriggio altrimenti sarebbe nella stessa situazione), ma posso immaginare le urla del Vanz.

Noi very uominy, quando scopriamo che c'è una diretta TV8, ci entusiasmiamo sempre: la TV dei povery ha deciso di mostrarci in diretta anche la sprint. Era alle quattro di notte, ma sono sottigliezze. Una volta, nel lontano 2007, andai in discoteca la sera prima del GP d'Australia e quando tornai a casa per un attimo valutai l'idea di aspettare le quattro di notte per vedermi il gran premio in diretta, opzione che poi scartai e che non si ripresentò mai più dato che poi l'orario fu spostato più avanti e, in seguito, peraltro, le dirette sono diventate via via sempre più inesistenti.
Ho sempre sognato, un giorno, di guardare una gara di Formula 1 alle quattro di notte dopo essere tornata dalla discoteca. Diciamo che ho avverato la seconda parte di questo desiderio, avendo guardato una gara in diretta alle quattro di notte, ma dopo cinque ore di sonno. Ho messo la sveglia alle 3.55, quella del telefono che vibra e basta, per non disturbare nessuno, dopodiché ho indossato un paio di pantaloni da tuta sotto la camicia da notte e una felpa e mi sono recata in cucina ad accendere la TV. A dire il vero mi sono messa anche gli occhiali, ma questi sono dettagli... per voi almeno, non per me!
Hamilton ha mantenuto la prima posizione e a un certo punto della gara è stato insidiato da Verstappen, ma poi questo ha iniziato a soffrire problemi di degrado gomme venendo superato da Piastri. Norris, che aveva perso posizioni al via, ha superato Stroll in corso d'opera procacciandosi l'ultimo punto disponibile. Esattamente come la volta scorsa in Australia, è stato criticato perché è uno skarsonehhhh mentre Piastri è un fenomeno, con la sostanziale differenza che almeno stavolta non è stato criticato per avere vinto con un gap troppo basso e Piastri è stato elogiato per un podio anziché per essersi impantanato e arrivato nono tra l'una e l'altra Ferrari.
OP: "Oggi sono arrivato tra gli Hamilstappen, quindi sto diventando un bambino grande."
LH: "Io invece ho vinto, quindi non sono più un vecchio pensionato."
Vanz: "Infatti sei stato assunto come arrotinohhhh. DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINOHHHH E VINCE LA SPRINT!"
Voce fuori campo: "Vittoria alla seconda gara come Vettel."
LH: "Quindi finirò come il mio amico Sebby? Momentaneamente elogiato, per poi essere messo da parte e criticato ogni tre per due?"
Voce fuori campo: "Sì, con l'aggravante che il fanbase è divenuto progressivamente più delirante rispetto ai tempi suoi. Quindi cerca di ricordare a lungo questa vittoria."
LH: "Cra, cra, cra."
Mentre Hamilton cercava di nascondere la rana, che insisteva a volere uscire dal taschino della tuta, tutti hanno iniziato a dimenticare, perché era solo una sprint e in quanto tale sarebbe stata dimenticata giusto in tempo per le qualifiche della main race.
Mi sembra doveroso, tuttavia, segnalare un'azione pittoresca a fine gara: Doohan e Bortoleto si sono scontrati mentre lottavano per la quartultima piazza, ostruendo la pista. Hulkenberg che era penultimo si è fermato in stile ingorgo a Montecarlo, mentre Sainz che era ultimo essendo l'unico ad avere effettuato un cambio gomme, ha superato tutti e tre in un colpo solo allargandosi sull'erba. Sarebbe stato ovviamente più pittoresco se avesse fatto strike, ma di lì a poche ore c'erano le qualifiche e forse le squadre non sarebbero state molto soddisfatte.

RISULTATO: Hamilton, Piastri, Verstappen, Russell, Leclerc, Antonelli, Norris, Stroll, Alonso, Albon, Gasly, Hadjar, Lawson, Bearman, Ocon, Sainz, Bortoleto, Hulkenberg, Doohan.

Qualche ultrà del TeamLH affermava sui social che prima di Hamilton mai nessuno nella storia aveva vinto gare con la Ferrari risparmiando gomme, un'affermazione quantomeno altisonante anche per gli espertoni, dato che "nella storia" non significa "da quando ho memoria", ma include anche gli anni '50, '60, '70, '80, ecc... incluse epoche in cui risparmiare gomme contava anche più di oggi.
Se mi è permesso fare una digressione, la mia principale critica al format della sprint è che la gara dura abbastanza da far consumare le gomme, ma non abbastanza da decidere come gestirlo. Ricollegandomi al quartetto di cui sopra, segnalo che nell'ultimo terzo di gara, ovvero il tempo intercorso tra l'unico cambio gomme visto in gara e la fine della gara stessa, il gap tra Hulkenberg e Sainz è calato di circa venti secondi. Questo significa che la maggior parte dei piloti stava letteralmente girando sui cerchioni. La breve durata di una gara sprint, tuttavia, fa sì che non ci sia alcuna possibilità di differenziazione strategica per arginare il consumo gomme.
Vero che chi consuma meno le gomme risulta generalmente il favorito, ma una gara di Formula 1 non dovrebbe essere uno show in cui si misurano i membri dei piloti e la classifica viene stilata sulle dimensioni. L'impressione è che il format sia costruito 1) per approfittare del fatto che l'assenza di cambi gomme in una gara che dura di più della vita ottimale di un set di gomme possa generare sorpassi nelle fasi finali, 2) per far sì che si generi possibilità di polemica; labile e di breve durata, perché ci si dimentica subito della sprint, ma pur sempre polemica.
Se da un lato concepisco il far passare il concetto che chi vince è il migliore, a mio parere l'obiettivo dovrebbe essere invece quello di dare a chi non è il migliore la possibilità di giocarsi le proprie carte. Quando pensiamo che i migliori debbano vincere sempre e comunque, dov'è finito il nostro animo romantico? Non siamo forse quelli che si entusiasmano rivedendo le vittorie di Olivier Panis o Johnny Herbert? E allora perché dovremmo disprezzare a priori tutto ciò che potrebbe essere la versione moderna di questi eventi?
Fine della riflessione su Panis e Herbert, veniamo alle qualifiche, la cui griglia di partenza è stata la seguente: Piastri, Russell, Norris, Verstappen, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Antonelli, Tsunoda, Albon, Ocon, Hulkenberg, Alonso, Stroll, Sainz, Gasly, Bearman, Doohan, Bortoleto, Lawson. Il povero Figlio della Legge se la sarebbe cavata molto meglio, se anziché scendere in pista fosse stato a casa a guardarsi la diretta delle qualifiche incredibilmente trasmessa su TV8 alle 8.00, vaneggiando su Panis e Herbert, ma non si può avere tutto. Dopo il secondo ultimo tempo in due giorni, la sua vettura ha subito modifiche in regime di parco chiuso ed è stato spedito in pitlane.

Alla domenica la TV dei povery è tornata a essere TV dei povery, con la differita alle 14.00, alla quale sono arrivata evitando ogni possibile spoiler, riuscendoci per la seconda volta in due gran premi. Mi sembra un notevole passo avanti, così come il fatto che stavolta alle 14.00 è partito in effetti il giro di formazione su TV8.
Al momento dello start, Piastri ha mantenuto la posizione, mentre Norris si è procacciato la seconda piazza superando Russell e tutte le sue -L. Questo l'avrebbe superato like a boss subito dopo la sosta, quando era andato vicino all'undercut, ma Norris si sarebbe ripreso la posizione di lì a dopo passando tutta la gara a tre/quattro secondi di distanza da Piastri.
LN: "Perché la gara di noi Papaya Bros viene descritta interamente nel primo paragrafo dedicato?"
OP: "Casomai la tua, io sono stato a malapena citato."
LN: "È quello che succede ai vincitori, non sei neanche stato inquadrato. Ora che mancano due giri alla fine, però, ho seri problemi di freni, temo di ritirarmi come un Alonso qualsiasi per questa ragione, e Russell si sta avvicinando notevolmente. Dovresti essere contento di non essere inquadrato."
Russell ha chiuso terzo, nonostante si fosse avvicinato notevolmente a Norris, mentre dietro di lui c'era Verstappen con a debita distanza le due Ferrari in quinta e sesta piazza.
La gara delle Rosse merita sicuramente di essere approfondita nel dettaglio, perché oggi hanno superato di gran lunga tutte le aspettative. Venivamo dal mondiale in tasca di ieri, ma oggi tanto per cominciare c'è stato un lieve contatto al via tra gli Hamlerc. Leclerc ha danneggiato l'ala anteriore, da cui si è staccato un pezzo. Poteva essere lo scoppio di una guerra tra tifoserie, ma le guerre tra tifoserie possono essere messe da parte quando si ha il sentore che tutto possa solo peggiorare.
CL: "Prosciuttello, sono più veloce di te."
LH: "Ma hai l'ala rotta."
CL: "Infatti credo che dovremmo essere equamente preoccupati da tutto ciò."
LH: "Naaaahhhh, non ho tempo da perdere a pensare alla tua ala. È successa una cosa terribile: la rana è scappata dopo avermi detto che si rifiutava di guidare."
L'unico lato positivo era che i due avevano superato Verstappen al via, quindi erano quarto e quinto. Per un po' è andato tutto bene e, a sorpresa, dopo la sosta non hanno subito né undercut né overcut. Però in compenso si è optato per un driver swap perché bisognava fare team work per vincerehhhh la garahhhh e in quel momento Leclerc era il miglior arrotino di Shanghai.
OP: "Solo perché io vado ancora alle medie e non ho ancora iniziato a lavorare."
Swappato con Hamilton, Leclerc si è lanciato all'inseguimento di Russell, mentre iniziava a emergere il fatto che le hard, montate per la prima volta nel corso del fine settimana, potevano permettere a tutti di arrivare in fondo, a parte quelli che avevano anticipato di gran lunga il pitstop, ovvero nessuno dei piloti di punta.
Leclerc non si è avvicinato a Russell, mentre Hamilton è stato convocato ai box perché... non preoccupiamoci del perché! L'obiettivo doveva essere scivolare dietro a Verstappen per poi andare a riprenderselo. Peccato che le hard avessero molto meno degrado del previsto e la cosa fosse del tutto impossibile. Anzi, Verstappen verso la fine della gara è andato a prendere anche Leclerc e l'ha superato portandosi quatto. Leclerc adesso era quinto e Hamilton sesto, un risultato non proprio altisonante per festeggiare i 1100 gran premi nella storia.
Poi la macchina di Leclerc è risultata sottopeso: squalifica per irregolarità tecniche, così come per il suo partner in crime Gasly. Quella di Hamilton invece è risultata avere il fondo troppo basso: doppia squalifica per irregolarità tecniche, prima volta nella storia!
CL: "Ma non avevamo il mondiale in tasca, fino a poco tempo fa?"
LH: "Il mondiale ce l'avrai tu, ragazzino ingenuo. Io in tasca tengo solo articoli di vitale importanza, tipo un passaporto falso e un biglietto di sola andata per Città del Messico."
La Haas che aveva fatto un incredibile settimo e decimo posto si è vista promossa in quinta e ottava posizione: Ocon è andato a completare la top-5! Precedeva Antonelli, che pare avesse il fondo danneggiato, e da Albon che aveva fatto il figo con un paio di giri in testa nel giorno del suo ventinovesimo compleanno essendo su una diversa pitstop window. Bearman che aveva recuperato posizioni like a boss nel secondo stint, invece era arrivato davanti a Gasly, che è stato squalificato, facendo sì che Stroll e Sainz venissero promossi in zona punti.
Le Sauber hanno fatto due soste e infatti sono arrivate entrambe nelle retrovie perfino a debita distanza da Lawson, mentre neanche per le Toro Rosso di Faenza ha funzionato. Tsunoda ha chiuso ultimo dopo una sosta ulteriore per la rottura dell'ala anteriore, mentre Hadjar ha battagliato con uno scatenato Doohan che si è procacciato una penalità. Le scene più intense del duello sembrano non essere mai state trasmesse, perché al contempo Piastri si apprestava a tagliare il traguardo. Jack ne è uscito vincente, ma è stato preso per le orecchie e trascinato perfino dietro a Lawson, che a forza di penalità e squalifiche altrui è riuscito ad arrivare ben dodicesimo a debita distanza da una zona punti in cui pressoché chiunque era entrato a caso.


RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Russell/ Mercedes, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Ocon/ Haas, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Albon/ Williams, 8. Bearman/ Haas, 9. Stroll/ Aston Martin, 10. Sainz/ Williams, 11. Hadjar/ Racing Bulls, 12. Lawson/ Redbull, 13. Doohan/ Alpine, 14. Bortoleto/ Kick Sauber, 15. Hulkenberg/ Kick Sauber, 16. Tsunoda/ Racing Bulls, Rit. Alonso/ Aston Martin (guasto ai freni) - DSQ Leclerc/ Ferrari (sottopeso - 5°), Hamilton/ Ferrari (fuori misura - 6°), Gasly/ Alpine (sottopeso - 11°).


sabato 22 marzo 2025

Formula Academy 2025: un nuovo format e una griglia più ricca all'esordio stagionale in Cina

La Formula Academy è tornata, con molte new entry dato che le concorrenti possono prendere parte a due sole stagioni. Le vetture sono aumentate da quindici a diciotto, con l'ingresso del team Hitech, che schiera due titolari e una wildcard in ogni evento. Anche il format è cambiato: adesso c'è una sola qualifica e la prima gara è da reverse grid delle prime otto. I punti assegnati nella gara da reverse grid seguono il sistema di punteggio utilizzato in Formula 1 tra il 2003 e il 2009, mentre vi è punteggio tale e quale a quello della Formula 1 per la gara con griglia normale.
Prema schiera in questa stagione Nina Gademan, Doriane Pin e Tina Hausmann, rispettivamente con livree Alpine, Mercedes e Aston Martin. Rodin Motorsport ha le vetture sponsorizzate da Sauber e McLaren, guidate da Emma Felbermayr ed Ella Lloyd, con la vettura di Chloe Chong non affiliata ad alcun team di Formula 1. ART ha ugualmente due vetture sponsorizzate da squadre di Formula 1, la livrea Haas per Courtney Crone e quella Williams per Lia Block, con Aurelia Nobels che non ha i colori di alcun team. Maya Weug gareggia con livrea Ferrari in MP Motorsport, con compagne di squadra le non sponsorizzate da team di Formula 1 Alba Hurup Larsen e Joanne Ciconte. Campos infine schiera Rafaela Ferreira e Alisha Palmowski in livrea Racing Bulls e Redbull rispettivamente, mentre Chloe Chambers, non affiliata ad alcun team, ha una sponsorizzazione legata alla Redbull come bibita. Hitech invece schiera Nicole Havdra e Aiva Anagnostiadis, mentre la wildcard per l'evento di Shanghai era Shi Wei, che ha gareggiato in passato nella Formula 4 cinese e che a mio parere aveva una livrea piuttosto stylish e un casco altrettanto stylish, come potete vedere dagli screenshot qui sotto (peccato per la posa nella quale è stata immortalata).



Weug ha conquistato la pole position per la gara che si svolgerà domani, precedendo Pin, Larson, Chambers, Palmowski, Ciconte, Felbermayr e Gademan, con quest'ultima che in virtù dell'ottavo posto in qualifica si è quindi procacciata la pole da reverse grid per la gara che si è svolta questa mattina. A seguire si sono qualificate Hausmann, Chong, Lloyd, Havrda, Ferreira, Nobels, Anagnostiadis, Shi, mentre Block pare non avere ottenuto alcun tempo.

La gara di stamattina - che ho visto su Youtube mentre guardavo anche le qualifiche della gara di Formula 1, inaspettata diretta TV8, in particolare durante i momenti di distacco tra Q1/ Q2/ Q3 - è iniziata con Gademan che manteneva la posizione, mentre dietro di lei Palmowski usciva vincente dal duello per la seconda posizione e si accodava Felbermayr.
Ci sono stati ben tre ingressi della safety car che, di fatto, hanno ridotto di parecchio il tempo dedicato all'azione. La prima safety car è arrivata perché l'eroina di casa ha deciso bene di finire in testacoda e di andare a impantanarsi, come già mostrato dalle immagini soprastanti, che risalgono a quel momento. È stata la prima ritirata dell'evento. Al restart, Gademan ha continuato imperterrita in testa, mentre Chambers ne ha approfittato per superare Felbermayr per la terza posizione. La brandizzata Sauber si è vista strappare la posizione grazie al trionfo della giustizia divina che ha portato Weug a mettere davanti a lei la propria livrea Ferrari! In questo modo l'esponente della FDA si è portata al quarto posto.
Un contatto tra Block e Nobels ha mandato quest'ultima in testacoda e l'ha costretta al ritiro, con un nuovo intervento della safety car, con un terzo ingresso poco dopo quando Havdra si è ritirata a causa di un contatto con Chong, la quale è stata in seguito penalizzata. In regime di safety car, Ciconte ha scontato una penalità per un'infrazione durante la procedura di start, con il risultato che è stata nuovamente penalizzata perché le penalità non si possono scontare in regime di safety car.

Dopo tutte queste peripezie, sembrava finalmente la volta buona per Gademan per involarsi finalmente verso la vittoria, del resto le sue dirette inseguitrici non è che la stessero impensierendo tanto. La sua macchina, però, ha deciso di ribellarsi e un problema tecnico l'ha fatta scivolare giù all'improvviso, superata da tutto il gruppo che si era da poco ricompattato. Era il penultimo giro, sembrava quasi fatta, ma è fatta solo quando la gara viene completata e viene esposta la bandiera a scacchi.
La prima a vedere la suddetta bandiera a scacchi è stata Palmowski, un successo comunque meritato per essersi fatta strada fino alla seconda piazza, con il podio completato da Chambers e Weug. Un contatto tra Felbermeyr e Larsen, per il quale questa è stata penalizzata, ha permesso a Pin di chiudere la gara in quarta piazza, davanti a Ferreira, Lloyd, Larsen e Anagnostiadis a completare la zona punti, estesa solo alle prime otto. Block, Chong, Felbermeyer, Crone, Hausmann e Ciconte si sono classificate nelle posizioni retrostanti.
La seconda gara si svolgerà stanotte alle 3.40, quando vedremo finalmente Weug scattare dalla pole, nella speranza che Gademan all'ottava piazza riesca a riprendersi dalla delusione odierna. Seguiranno updates nella giornata di domani.


EDIT 23/03 - porgo le mie più sentite scuse a Gademan per la grande gufata che le ho tirato. :-////
Nella domenica mattina cinese, nonché nella nottata per noi, si è svolta la seconda gara del weekend. A causa dell'olio e della sabbia sparsi in pista durante la gara di un'altra categoria, la direzione gara ha optato per un doppio formation lap e partenza lanciata. Pin ha immediatamente superato Weug portandosi in testa. Nelle posizioni retrostanti, frattanto, ne capitavano di tutti i colori: un contatto Hausmann ha speronato Gademan ed entrambe sono finite nelle retrovie, un contatto innescato da Chong ha provocato il ritiro di Ciconte, mentre Havdra ha innescato un incidente con Nobels per il quale entrambe si sono ritirate.
È entrata quindi la safety car e al restart Pin ha proseguito senza problemi, con Weug stabile in seconda posizione. Chambers si è procacciata il podio superando Larsen, mentre Felbermeyr ha superato Palmowski per la quinta piazza relegandola sesta davanti a Lloyd. Ferreira, Block e Gademan hanno completato la top-ten per penalità di Chong scivolata da ottava a undicesima e classificata davanti a Crone, Anagnostiadis, Shi e Hausmann precipitata ultima per penalità.



giovedì 20 marzo 2025

In ricordo di Eddie Jordan (30.03.1948 - 20.03.2025) ripercorriamo la storia del suo team

Eddie Jordan è entrato in Formula 1 con il suo team nel 1991, dopo diversi anni di esperienza nelle categorie minori. Era l'epoca in cui c'erano moltissime vetture che ambivano a entrare in griglia, con tanto di prequalifiche, quindi grandi probabilità di non andare in griglia, per una squadra neoentrante. Il team irlandese con base a Silverstone, tuttavia, ha dimostrato ottimi risultati nella sua prima stagione, con la sola mancata prequalificazione di Andrea De Cesaris al gran premio inaugurale.
Accanto al veterano italiano, vi era Bertrand Gachot, già passato per scuderie quali Onyx, Rial e Coloni. I due sono stati un'ottima coppia che si è tolta anche discrete soddisfazioni nella parte centrale della stagione, con cinque arrivi a punti consecutivi in Canada, Messico, Francia, Gran Bretagna e Germania, doppia zona punti nella prima e nell'ultima occasione citate. In totale sono stati ottenuti due quarti, due quinti e tre sesti posti, mentre nel gran premio seguente, in Ungheria, Gachot ha conquistato il giro più veloce... un'ultima soddisfazione prima di finire in carcere (la storia la conoscete, quindi evito di ripeterla) ed essere sostituito da, in ordine cronologico, Michael Schumacher, Roberto Moreno e Alessandro Zanardi.
Non sono arrivati altri punti, ma il risultato finale è stato quinto posto nel mondiale costruttori dietro a McLaren, Williams, Ferrari e Benetton. Niente male!
La stagione 1992, con motori Yamaha anziché Ford e la coppia di piloti Stefano Modena/ Maurizio Gugelmin, invece, non è stata all'altezza della precedente, con un solo punto conquistato dal pilota italiano giungendo sesto in Australia. Alla fine il risultato nel mondiale costruttori è stato solo l'undicesimo posto, bissato poi nel 1993.

La terza stagione della Jordan, stavolta con motori Hart, ha visto il debutto di una giovanissima promessa, Rubens Barrichello (al contempo Nico Hulkenberg si iscriveva in prima elementare - questa è una citazione colta), che peraltro a Donington viaggiava verso il terzo posto quando è stato costretto al ritiro e per lungo tempo non si è tolto soddisfazioni. Accanto a lui a inizio stagione abbiamo visto Ivan Capelli, poi sostituito da Thierry Boutsen, Marco Apicella, Emanuele Naspetti e infine Eddie Irvine nei due gran premi finali.
Barrichello e Irvine hanno chiuso 5/6 in Giappone, gara d'esordio dell'irlandese che si è subito messo in mostra sdoppiandosi anche da Ayrton Senna, che era leader della gara. Questo non è stato particolarmente convinto dalle performance di Eddie, tanto che a fine gara è andato a cercarlo ai box per lamentarsi del fatto e ha completato l'opera tirandogli un pugno sul mento, ma quello che conta è passare alla storia!
Irvine ha imparato a tenersi lontano dai guai nel futuro imminent-... ah no. Nel primo GP della stagione seguente, in Brasile, ha pensato bene di speronare Jos Verstappen lanciandolo in testa a Martin Brundle e procacciandosi tre gare di ban. Sostituito da Aguri Suzuki nel GP del Pacifico, è stata poi la volta di De Cesaris negli eventi successivi, dove avrebbe rimediato un quarto posto a Montecarlo. Rubinho, invece, nella natia Sao Paulo si è procacciato un quarto posto - uno dei pochi risultati memorabili di Interlagos per poi cogliere il suo primo podio nella gara seguente a T.I. Aida con un terzo posto, una piccola soddisfazione prima del sausage kerb di Imola e del devastante cappottamento.
Sia Barrichello sia Irvine hanno conquistato punti in varie occasioni in seguito, quattro quarti posti per Rubens, nonché la pole al GP del Belgio, tre piazzamenti in top-6 per Irvine, con un quinto posto nel mondiale costruttori, prima del passaggio ai motori Peugeot per la stagione seguente. Sarebbero rimasti fino al 1997.

Nel 1995 i piloti erano ancora Barrichello e Irvine, mentre nel 1996 quest'ultimo è passato in Ferrari, venendo sostituito da Brundle. In entrambe le stagioni, la squadra ha conquistato il sesto posto costruttori, con svariati piazzamenti a punti, ma vedendo il podio solamente nel GP del Canada 1995, con Barrichello e Irvine rispettivamente secondo e terzo alle spalle del vincitore Jean Alesi. Nel 1996, Brundle è passato alla storia per un altisonante incidente nel GP d'Australia, oltre che per avere lasciato la Formula 1 alla fine della stagione.
Giancarlo Fisichella ha fatto coppia con il debuttante Ralf Schumacher nel 1997. I due, al GP d'Argentina, viaggiavano verso un probabile doppio podio nel gran premio numero 100 della storia della squadra, nonché nel gran premio numero 600 della storia della Formula 1. Visto che il leader Jacques Villeneuve concluse con un piccolo gap nei confronti di Irvine chissà, avrebbe potuto essere doppietta, se i due non fossero venuti a contatto, con il ritiro di Fisichella. Ralf ha ottenuto comunque un terzo posto, l'italiano ha dovuto aspettare Canada e Belgio per salire sul podio, giungendo terzo e secondo.
La stagione è stata nel complesso positiva, con un quinto posto nel mondiale costruttori, ma qualche incidente fuori luogo: Fisichella e Ralf, infatti, sono venuti a contatto anche al GP del Lussemburgo al Nurburgring, dove alla partenza i due hanno violato la regola aurea "se proprio devi avere un incidente, che non sia con il tuo compagno di squadra". Il giovane Schumacher ci ha tenuto a violare anche la seconda regola aurea "se hai avuto un incidente, temi per la tua incolumità quando incontrerai il tuo avversario, ma pensi di chiedere a tuo fratello di difenderti, vedi almeno di non andare a schiantarti contro quest'ultimo", cozzando sopra a Michael nel loro gran premio di casa.

Nel 1998 sono arrivati i motori Mugen Honda ed è arrivato il campione del mondo 1996 Damon Hill al fianco di Ralf Schumacher. La stagione è iniziata con delle difficoltà, poi verso metà campionato sono arrivati i primi piazzamenti nella bassa top-6... tutto regolare. Fino a questo momento, almeno, perché poi è giunta l'apoteosi: il 30 agosto 1998, in un caotico evento in Belgio, Damon e Ralf hanno conquistato una storica doppietta, non senza polemiche, a causa di un congelamento di posizioni deciso dalla squadra.
Ralf ne ha approfittato per conquistare anche un terzo posto nel successivo gran premio a Monza, prima di lasciare la Jordan per la Williams alla fine della stagione. Il risultato finale è stato un quarto posto nel mondiale costruttori, che sarebbe stato migliorato in un terzo posto nella stagione seguente, grazie alle ottime performance di Heinz-Harald Frentzen.
Nella stagione che ha segnato la fine della carriera di Hill, il quale ha conquistato solo sporariche posizioni nella bassa top-6, HHF ha ottenuto due vittorie in Francia e a Monza, una pole position al GP d'Europa, dove la sua gara è finita al grido di "è fermo Frentzen!", oltre che quattro altri piazzamenti a podio in precedenza. Avrebbe potuto giocarsi il mondiale con Mika Hakkinen e Eddie Irvine, anche se alla fine ha dovuto accontentarsi di un terzo posto nel mondiale piloti.
L'anno seguente Frentzen ha conquistato due terze piazze in Brasile e negli Stati Uniti, per il team un sesto posto nel mondiale costruttori grazie anche agli altri punti conquistati da Heinz e a quelli ottenuti dal nuovo compagno di squadra Jarno Trulli. Quelli di Frentzen sarebbero stati gli ultimi podi della squadra per lungo tempo, anche se a livello di mondiale costruttori le cose non sono peggiorate nei due anni seguenti: quinta nel 2001 e sesta nel 2002, adesso con motori Honda denominati solamente Honda.

Frentzen e Trulli hanno fatto coppia anche per il 2001, anche se Heinz ha lasciato il team in corso d'opera, venendo sostituito prima da Ricardo Zonta, già comparso al suo posto in precedenza per un'indisposizione fisica, nonché da Jean Alesi, che ha successivamente lasciato la Formula 1 a fine stagione. Nel 2002, invece, è tornato Fisichella, dopo alcune stagioni alla Benetton. Al suo fianco ha esordito invece Takuma Sato, autore dei suoi primi punti a fine stagione in Giappone, che sarebbe stato rimpiazzato per il 2003 da Ralph Firman.
Il fornitore di motori è cambiato nuovamente, divenendo Ford, ed è accaduto l'evento eroico a cui nessuno credeva più. Al GP del Brasile, numero 700 nella storia della Formula 1, nonché numero 200 per la Jordan, è arrivata inaspettatamente quella vittoria di Fisichella sfuggita cento gran premi prima, quando la gara è stata interrotta anzitempo per le terribili condizioni meteo e due incidenti occorsi a Fernando Alonso e Mark Webber. Un errore di cronometraggio ha attribuito inizialmente la vittoria a Kimi Raikkonen, ma il successivo ricalcolo della classifica finale ha assegnato la vittoria a Giancarlo, la sua prima, ma l'ultima per il team Jordan, che solo grazie all'estensione della zona punti ai primi otto avvenuta a partire da quella stagione ha conquistato ulteriori punti con un settimo posto di Fisichella e un ottavo di Firman, mentre non ha ottenuto punti Zsolt Baumgartner, che ha brevemente sostituito lo stesso Firman.
La squadra ha chiuso nona nel mondiale costruttori davantu alla sola Minardi, così come nelle stagioni seguenti. Nel 2004 Nick Heidfeld ha ottenuto due piazzamenti in bassa top-8 e una volta c'è riuscito Timo Glock, durante una sostituzione one-off di Giorgio Pantano, al quale è subentrato verso fine stagione.

Nel 2005, con motori Toyota la coppia di piloti era costituita dagli esordienti Tiago Monteiro e Narain Karthikeyan e la possibilità di fare punti quasi inesistente. Poi è arrivata Indianapolis, con sei vetture schierate in griglia, il podio di Monteiro e il quarto posto di Karthikeyan. Il pilota portoghese è ricordato non solo per il suo terzo posto con festeggiamenti cringe, quanto anche per avere ottenuto un ottavo posto al GP del Belgio, suo sedicesimo arrivo al traguardo consecutivo, ai tempi un record. È stato l'ultimo punto per la scuderia fondata da Eddie Jordan, nonché l'ultima bandiera a scacchi consecutiva vista da Monteiro, il quale nell'evento seguente è stato costretto al ritiro.
A onore del vero, nel 2005 la squadra non era più di proprietà di Eddie Jordan, anche se non vi era stato ancora il rebranding quindi è arrivata alla cifra tonda di 250 gran premi, ma era già stata acquisita dal gruppo Midland, il quale avrebbe gareggiato come Midland nella stagione seguente, innescando una serie di cambi di denominazione che hanno portato il team di Silverstone ad avere quattro nomi diversi in quattro anni consecutivi: Jordan nel 2005, Midland nel 2006, Spyker nel 2007 e Force India nel 2008.
Per circa un decennio la squadra è stata di proprietà di Vijay Mallya, per divenire in seguito Racing Point dopo l'acquisizione da parte di Lawrence Stroll, denominazione con la quale ha conquistato la vittoria del GP di Sahkir 2020 con Sergio Perez. Successivamente è divenuta Aston Martin, ma con questo nome insegue ancora la vittoria. Curiosamente è di nuovo verde, come lo era la Jordan degli esordi, quando era sponsorizzata 7UP.


La storia di questa squadra è un ricordo di vecchi tempi che non torneranno più, quelli in cui un team attivo nelle categorie minori poteva entrare in Formula 1 e arrivare a occupare posizioni di rilievo, sia in classifica piloti sia nella classifica dei team più tamarri. Non che fosse sempre così, ma evidentemente era possibile per chi fosse abbastanza accorto da non cadere nelle mani del truffatore di turno.
Anche se da vent'anni il marchio Jordan era uscito di scena, è bello sapere che quella squadra, con altre denominazioni, ha continuato a esistere, con occasionali exploit che ricordano vagamente quelli dei vecchi tempi, e probabilmente esisterà ancora a lungo, anche se il nome Aston Martin non ha quel fascino tamarro che potevano avere i vari Force India e Racing Point di turno.
Non c'è più un team Jordan e adesso non c'è più nemmeno il suo fondatore, venuto a mancare all'età di settantasei anni a causa di un tumore, ma la storia è scritta e resterà impressa nella memoria collettiva. Allora guarderemo dietro di noi, sussurrando un #FreeGachot, poi vedremo Frentzen fermo e Monteiro che esulta sul podio, accanto a due imbambolati Schumacher e a Barrichello. Forse quel festeggiamento non ci sembrerà più così tanto cringe e il nostro solo rimpianto sarà che sia stato Monteiro e non un personaggio pittoresco come Karthikeyan a salire su quel podio.
Addio Eddie Jordan, e grazie per averci regalato questa bellissima storia.