È il 27 marzo e sono passati appena tredici giorni da quando le vetture sono scese in pista per la prima sessione di prove libere. Neanche due settimane più tardi, due qualifiche pietose, una qualifica sprint e nessun punto più tardi è invece Liam Lawson a dovere scendere dalla vettura, finito nel tritarifiuti come un Pierre Gasly qualsiasi, ma molto prima del summer break e in un'epoca storica che forse non gli consentirà di uscirne a testa alta tanto quanto Gasly.
Correva l'anno 2019 e Max Verstappen era affiancato al primo dei piloti del post-Ricciardo. Con l'uscita di scena di Danielone, il nostro Pokemon preferito faceva il grande passo, con il risultato di essere sesto a debita distanza dai primi cinque, oppure sporadicamente dietro alla McLaren di turno, in bassa top-ten. Quando è stato rimandato a Faenza a calci nel fondoschiena e rimpiazzato da Alexander Albon, qualcuno si è chiesto che cosa il gattaro avesse in più di lui. Niente, si sarebbe scoperto, se non la capacità di resistere per un anno e mezzo prima di essere messo alla porta e soprattutto di finirci con rispettabilità alla fine della stagione.
Poi è venuto Checo Perez, che inizialmente ha convinto per poi iniziare a precipitare. È stato ridicolizzato, i commenti di suo padre sono stati sbeffeggiati in tutte le salse, si è detto che era bravo solo a concepire figli (quattro, ammesso che lui e la sua signora non ne abbiano già in cantiere un altro), che doveva essere cacciato... e in effetti è stato pagato per non correre, in modo che potesse essere rimpiazzato da una giovane promessa concreta.
Il povero Figlio della Legge (nel senso di traduzione inglese/italiano del suo cognome, non che sia figlio di Katherine) è finito immediatamente in un calderone social-mediatico dal quale è molto difficile venire fuori. Non che abbia mai mostrato il massimo della simpatia, questo no. Certe sue sparate stile adolescente di Tumblr l'hanno reso anche un po' ridicolo, come quando ha fatto proclami indignati contro il fatto che la scuderia McLaren corra con licenza british seppure fondata da un neozelandese, ignorando bellamente il fatto che Bruce McLaren abbia fondato la squadra in Gran Bretagna con licenza britannica.
Al di là di questo, però, è solo un ragazzino al quale qualcuno dovrebbe ricordare di tacere, di tanto in tanto. Declassarlo in Toro Rosso (vivo nel negazionismo dei rebranding, lo so) dopo neanche due settimane dall'inizio del mondiale è come bocciare uno studente alla fine di settembre, anziché a giugno. I risultati nei primi due eventi del campionato sono stati indubbiamente pessimi, ma considerato che è il quarto pilota dietro fila che delude al fianco di Verstappen, non sono sicura che il fallimento maggiore sia quello di Lawson. C'è chi ha verosimilmente pagato prima Ricciardo per farsi da parte in Toro Rosso, poi sicuramente Perez per farsi da parte in Redbull... per uno che non è durato neanche due settimane!
Al suo posto Yuki Tsunoda, mentre il povero Lawson, che non mi stupirebbe se nel team faentino almeno qualche punto lo portasse a casa, non credo sarà visto dal pubblico con la stessa simpatia a suo tempo riservata a Gasly. Saranno sicuramente di più le voci che lo insulteranno e lo derideranno, piuttosto che quelle che lo sosterranno in un momento complicato della sua carriera. Oggi siamo tutti molto peggiorati, rispetto a sei anni fa.
Non lo so se siamo peggiorati noi o se è peggiorato tutto in generale e ci lasciamo trascinare, ma siamo in un'epoca in cui tutti devono essere Grandihhhh Eroihhhh oppure Skarsonihhhh. Non che i piloti tacciati di essere dell'una o dell'altra categoria non esistessero un tempo, ma quantomeno ce n'erano tre o quattro dell'uno e dell'altro tipo e più di mezza griglia non veniva tirata in ballo ogni tre per due, ma semplicemente ignorata.
Basta pensare all'improvvisa follia collettiva al momento del debutto di Franco Colapinto, definito il nuovo Ayrton Senna dopo che, salito su una Williams, ha completato la gara in dodicesima piazza. Nulla da togliere a Colapinto, sia chiaro, ma certi paragoni anche no. E comunque alla prima su una Williams, Senna l'ha sbinnata e si è impantanato. Era il 27 marzo di trentun anni fa, quindi perché non citare anche il GP del Brasile 1994 alla cazzum? È la prima gara che ricordo per certo di avere visto (nonostante non sia la prima), grazie anche a quell'episodio. Ero nel soggiorno dei miei nonni e il giorno dopo ho raccontato la gara alla mia maestra d'asilo.
Torniamo a Colapinto: dopo poche gare l'entusiasmo collettivo non solo era già passato, se non teniamo conto dei colapinters più accaniti (per intenderci, quei fenomeni che insultano Jack Doohan per avere un volante nel stesso team in cui è riserva), ma parte dei suoi ex ammiratori hanno anche iniziato a insultarlo. Ecco, questo è il mondo nel quale Lawson è stato appiedato dalla Redbull e declassato in Toro Rosso.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
giovedì 27 marzo 2025
martedì 25 marzo 2025
Indycar 2025: #2 Gran Premio di Thermal Club
23.03.2025 - nella domenica sera italiana si è svolta la seconda gara della stagione di Indycar, che ho recuperato al lunedì durante la pausa pranzo grazie agli extended highlight pubblicato sulla pagina ufficiale del campionato. I commenti erano equamente suddivisi in due parti: da un lato gli elogi, dall'altro quelli che si lamentavano del fatto che Thermal Club è un gran premio per ricconi e che il circuito lascia molto desiderare, ma che la gara è stata avvincente. Credo di avere letto le stesse cose l'ultima volta in cui la Formula 1 ha corso a Las Vegas!
Pato O'Ward ha conquistato la pole position davanti al compagno di squadra Christian Lundgaard e al vincitore della scorsa gara Alex Palou. Completavano la top-ten Colton Herta, Marcus Ericsson, Alexander Rossi, Marcus Armstrong, Kyle Kirkwood, Felix Rosenqvist e Louis Foster.
Alla partenza, O'Ward ha mantenuto la prima posizione, precedendo Lundgaard che si è difeso da Palou. In sintesi, dopo un 1/2 McLaren in Formula 1 in Cina, si poteva ipotizzare un remake anche in versione Indycar nella stessa giornata. Palou, tuttavia, aveva altri piani per loro e, a seguito dell'ultima sosta, è stato protagonista di un ottimo duello con Lundgaard al termine del quale si è procacciato la seconda posizione, per mettersi a caccia anche di O'Ward. Dopo alcuni giri e dopo avere staccato Lundgaard, Palou ha superato anche O'Ward, portandosi in prima posizione, che ha mantenuto fino alla fine.
Mentre Palou vinceva per la seconda volta in due gran premi, il team Prema ha avuto un fine settimana complicato, con il miglior piazzato Robert Shwartzman soltanto 22°. Callum Ilott, invece, dopo un contatto a inizio gara, ha terminato in ultima posizione, ovvero 26° su ventisei piloti in pista, dato che il solo Scott McLaughlin non ha completato la gara, dopo essere stato speronato nelle fasi iniziali da Devlin DeFrancesco (dopo la gara i due sono stati inquadrati in un momento molto stile "impara a imparare").
RISULTATO:
1) #10 Alex Palou - Chip Ganassi Racing Honda
2) #5 Pato O'Ward - Arrow McLaren Chevrolet
3) #7 Christian Lundgaard - Arrow McLaren Chevrolet
4) #26 Colton Herta - Andretti Global Honda
5) #60 Felix Rosenqvist - Meyer Shank Racing Honda
6) #12 Will Power - Team Penske Chevrolet
7) #66 Marcus Armstrong - Meyer Shank Racing Honda
8) #27 Kyle Kirkwood - Andretti Global Honda
9) #20 Alexander Rossi - Ed Carpenter Racing Chevrolet
10) #9 Scott Dixon - Chip Ganassi Racing Honda
11) #15 Graham Rahal - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
12) #21 Christian Rasmussen - Ed Carpenter Racing Chevrolet
13) #2 Josef Newgarden - Team Penske Chevrolet
14) #14 Santino Ferrucci - AJ Foyt Enterprises Chevrolet
15) #8 Kyffin Simpson - Chip Ganassi Racing Honda
16) #76 Conor Daly - Juncos Hollinger Racing Chevrolet
17) #18 Rinus VeeKay - Dale Coyne Racing Honda
18) #4 David Malukas - AJ Foyt Enterprises Chevrolet
19) #6 Nolan Siegel - Arrow McLaren Chevrolet
20) #30 Devlin DeFrancesco - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
21) #28 Marcus Ericsson - Andretti Global Honda
22) #83 Robert Shwartzman - PREMA Racing Chevrolet
23) #77 Sting Ray Robb - Juncos Hollinger Racing Chevrolet
24) #45 Louis Foster - Rahal Letterman Lanigan Racing Honda
25) #51 Jacob Abel - Dale Coyne Racing Honda
26) #90 Callum Ilott - PREMA Racing Chevrolet
27) #3 Scott McLaughlin - Team Penske Chevrolet
domenica 23 marzo 2025
Formula 1 2025: #2 Commento al Gran Premio della Cina
23.03.2025, Shanghai - A solo una settimana di distanza dall'evento inaugurale in Australia, la Formula 1 ci ha regalato il secondo fine settimana di una lunghissima stagione 2025, che prevede in totale ventiquattro gran premi con anche sei sprint in corso d'opera. Questo era uno di quei fine settimana con la gara sprint, quindi ripercorrerò fatti e misfatti del weekend e in questo commento mi soffermerò sull'una e sull'altra gara. Specifico che l'evento principale era il gran premio numero 1100 nella storia della Ferrari... qualcosa poteva mai andare storto?
Lewis Hamilton, Max Verstappen, Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Lando Norris, Kimi Antonelli, Yuki Tsunoda, Alexander Albon, Lance Stroll, Fernando Alonso, Ollie Bearman, Carlos Sainz, Gabriel Bortoleto, Isack Hadjar, Jack Doohan, Pierre Gasly, Esteban Ocon, Nico Hulkenberg, Liam Lawson, questo è l'ordine con cui i piloti si sono qualificati nello sprint shoutout, anche se Hulk è partito poi dalla pitlane. Questa sessione è stata trasmessa in diretta sulla TV dei povery, peccato che tendenzialmente noi povery alle 8.30 di venerdì mattina fossimo impegnati a procacciarci uno stipendio, anziché starcene a casa davanti alla TV a vedere le qualifiche sprint. Oserei dire che, se Lawson fosse stato seduto a una scrivania davanti al computer come me, venendo interpellato da un cliente a proposito della data di consegna di un container contenente merce urgente, il quale si trovava ancora a bordo di una nave appena entrata nel porto di Veracruz in Messico, la cui consegna ritardo rischia di fermare un impianto produttivo, anziché essere al volante di una Redbull, forse la sua giornata lavorativa sarebbe stata meno deprimente, ma se non altro sta contribuendo a una giusta causa, ovvero dimostrare che tutti quei poveri disgraziati che abbiamo insultato dal 2019 in poi perché ottenevano risultati scadenti sulla Redbull forse non erano tutti quanti dei pipponi clamorosi, il che spiegherebbe come mai in altri momenti della loro carriera abbiano fatto ottime cose in altre scuderie. Rimane un mistero cosa succeda esattamente a chi ha la sventura di appoggiare il posteriore sul sedile della seconda Redbull, ma inizierei a chiedermi se Daniel Ricciardo non abbia sorriso a trentadue denti scagliando una maledizione, il giorno in cui ha lasciato Milton Keynes. Il povero Lawson, ovviamente, non può andare contro una legge non scritta... non lui, peraltro, che di cognome fa proprio "figlio della legge".
Voce fuori campo: "Scusa, ma non hai nient'altro da dire?"
Autrice(C): "Che è il 21 marzo, cioè il compleanno onorario di Colapinto?"
Voce fuori campo: "Naaaahhhh, parlavo di qualcosa di più immediato. Non vedi forse dei ferraristi festanti?"
Autrice(C): "In effetti sì, vedo parecchia gente che su Facebook si sta masturbando davanti al fatto che Sainz sia uscito in SQ2."
Voce fuori campo: "Le priorità, quelle importanti."
LH: "Bisogna capirli. Sono tutti ancora intimoriti di fronte alle proporzioni del mio DRS, che ho mostrato loro in anteprima andandomi a procacciare la..."
Vanz: "POLE POSITION, POLE POSITION, POLE POSITION! DONNE, È ARRIVATO UN NUOVO ARROTINO, E LA METTE IN POLE POSITION!"
Naturalmente, avendo visto solamente una sintesi di sette minuti delle qualifiche, senza audio (ma sarebbe stato quello ufficiale del canale youtube, in inglese), perché l'ho guardata in velocità 1,5x mentre ero in bagno a metà della mattinata, come facciamo noi very uominy invece di lamentarci che il GP della Cina non segue il fuso orario europeo (il che significa che chi si lamenta non lavora, perché al venerdì pomeriggio altrimenti sarebbe nella stessa situazione), ma posso immaginare le urla del Vanz.
Noi very uominy, quando scopriamo che c'è una diretta TV8, ci entusiasmiamo sempre: la TV dei povery ha deciso di mostrarci in diretta anche la sprint. Era alle quattro di notte, ma sono sottigliezze. Una volta, nel lontano 2007, andai in discoteca la sera prima del GP d'Australia e quando tornai a casa per un attimo valutai l'idea di aspettare le quattro di notte per vedermi il gran premio in diretta, opzione che poi scartai e che non si ripresentò mai più dato che poi l'orario fu spostato più avanti e, in seguito, peraltro, le dirette sono diventate via via sempre più inesistenti.
Ho sempre sognato, un giorno, di guardare una gara di Formula 1 alle quattro di notte dopo essere tornata dalla discoteca. Diciamo che ho avverato la seconda parte di questo desiderio, avendo guardato una gara in diretta alle quattro di notte, ma dopo cinque ore di sonno. Ho messo la sveglia alle 3.55, quella del telefono che vibra e basta, per non disturbare nessuno, dopodiché ho indossato un paio di pantaloni da tuta sotto la camicia da notte e una felpa e mi sono recata in cucina ad accendere la TV. A dire il vero mi sono messa anche gli occhiali, ma questi sono dettagli... per voi almeno, non per me!
Hamilton ha mantenuto la prima posizione e a un certo punto della gara è stato insidiato da Verstappen, ma poi questo ha iniziato a soffrire problemi di degrado gomme venendo superato da Piastri. Norris, che aveva perso posizioni al via, ha superato Stroll in corso d'opera procacciandosi l'ultimo punto disponibile. Esattamente come la volta scorsa in Australia, è stato criticato perché è uno skarsonehhhh mentre Piastri è un fenomeno, con la sostanziale differenza che almeno stavolta non è stato criticato per avere vinto con un gap troppo basso e Piastri è stato elogiato per un podio anziché per essersi impantanato e arrivato nono tra l'una e l'altra Ferrari.
OP: "Oggi sono arrivato tra gli Hamilstappen, quindi sto diventando un bambino grande."
LH: "Io invece ho vinto, quindi non sono più un vecchio pensionato."
Vanz: "Infatti sei stato assunto come arrotinohhhh. DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINOHHHH E VINCE LA SPRINT!"
Voce fuori campo: "Vittoria alla seconda gara come Vettel."
LH: "Quindi finirò come il mio amico Sebby? Momentaneamente elogiato, per poi essere messo da parte e criticato ogni tre per due?"
Voce fuori campo: "Sì, con l'aggravante che il fanbase è divenuto progressivamente più delirante rispetto ai tempi suoi. Quindi cerca di ricordare a lungo questa vittoria."
LH: "Cra, cra, cra."
Mentre Hamilton cercava di nascondere la rana, che insisteva a volere uscire dal taschino della tuta, tutti hanno iniziato a dimenticare, perché era solo una sprint e in quanto tale sarebbe stata dimenticata giusto in tempo per le qualifiche della main race.
Mi sembra doveroso, tuttavia, segnalare un'azione pittoresca a fine gara: Doohan e Bortoleto si sono scontrati mentre lottavano per la quartultima piazza, ostruendo la pista. Hulkenberg che era penultimo si è fermato in stile ingorgo a Montecarlo, mentre Sainz che era ultimo essendo l'unico ad avere effettuato un cambio gomme, ha superato tutti e tre in un colpo solo allargandosi sull'erba. Sarebbe stato ovviamente più pittoresco se avesse fatto strike, ma di lì a poche ore c'erano le qualifiche e forse le squadre non sarebbero state molto soddisfatte.
RISULTATO: Hamilton, Piastri, Verstappen, Russell, Leclerc, Antonelli, Norris, Stroll, Alonso, Albon, Gasly, Hadjar, Lawson, Bearman, Ocon, Sainz, Bortoleto, Hulkenberg, Doohan.
Qualche ultrà del TeamLH affermava sui social che prima di Hamilton mai nessuno nella storia aveva vinto gare con la Ferrari risparmiando gomme, un'affermazione quantomeno altisonante anche per gli espertoni, dato che "nella storia" non significa "da quando ho memoria", ma include anche gli anni '50, '60, '70, '80, ecc... incluse epoche in cui risparmiare gomme contava anche più di oggi.
Se mi è permesso fare una digressione, la mia principale critica al format della sprint è che la gara dura abbastanza da far consumare le gomme, ma non abbastanza da decidere come gestirlo. Ricollegandomi al quartetto di cui sopra, segnalo che nell'ultimo terzo di gara, ovvero il tempo intercorso tra l'unico cambio gomme visto in gara e la fine della gara stessa, il gap tra Hulkenberg e Sainz è calato di circa venti secondi. Questo significa che la maggior parte dei piloti stava letteralmente girando sui cerchioni. La breve durata di una gara sprint, tuttavia, fa sì che non ci sia alcuna possibilità di differenziazione strategica per arginare il consumo gomme.
Vero che chi consuma meno le gomme risulta generalmente il favorito, ma una gara di Formula 1 non dovrebbe essere uno show in cui si misurano i membri dei piloti e la classifica viene stilata sulle dimensioni. L'impressione è che il format sia costruito 1) per approfittare del fatto che l'assenza di cambi gomme in una gara che dura di più della vita ottimale di un set di gomme possa generare sorpassi nelle fasi finali, 2) per far sì che si generi possibilità di polemica; labile e di breve durata, perché ci si dimentica subito della sprint, ma pur sempre polemica.
Se da un lato concepisco il far passare il concetto che chi vince è il migliore, a mio parere l'obiettivo dovrebbe essere invece quello di dare a chi non è il migliore la possibilità di giocarsi le proprie carte. Quando pensiamo che i migliori debbano vincere sempre e comunque, dov'è finito il nostro animo romantico? Non siamo forse quelli che si entusiasmano rivedendo le vittorie di Olivier Panis o Johnny Herbert? E allora perché dovremmo disprezzare a priori tutto ciò che potrebbe essere la versione moderna di questi eventi?
Fine della riflessione su Panis e Herbert, veniamo alle qualifiche, la cui griglia di partenza è stata la seguente: Piastri, Russell, Norris, Verstappen, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Antonelli, Tsunoda, Albon, Ocon, Hulkenberg, Alonso, Stroll, Sainz, Gasly, Bearman, Doohan, Bortoleto, Lawson. Il povero Figlio della Legge se la sarebbe cavata molto meglio, se anziché scendere in pista fosse stato a casa a guardarsi la diretta delle qualifiche incredibilmente trasmessa su TV8 alle 8.00, vaneggiando su Panis e Herbert, ma non si può avere tutto. Dopo il secondo ultimo tempo in due giorni, la sua vettura ha subito modifiche in regime di parco chiuso ed è stato spedito in pitlane.
Alla domenica la TV dei povery è tornata a essere TV dei povery, con la differita alle 14.00, alla quale sono arrivata evitando ogni possibile spoiler, riuscendoci per la seconda volta in due gran premi. Mi sembra un notevole passo avanti, così come il fatto che stavolta alle 14.00 è partito in effetti il giro di formazione su TV8.
Al momento dello start, Piastri ha mantenuto la posizione, mentre Norris si è procacciato la seconda piazza superando Russell e tutte le sue -L. Questo l'avrebbe superato like a boss subito dopo la sosta, quando era andato vicino all'undercut, ma Norris si sarebbe ripreso la posizione di lì a dopo passando tutta la gara a tre/quattro secondi di distanza da Piastri.
LN: "Perché la gara di noi Papaya Bros viene descritta interamente nel primo paragrafo dedicato?"
OP: "Casomai la tua, io sono stato a malapena citato."
LN: "È quello che succede ai vincitori, non sei neanche stato inquadrato. Ora che mancano due giri alla fine, però, ho seri problemi di freni, temo di ritirarmi come un Alonso qualsiasi per questa ragione, e Russell si sta avvicinando notevolmente. Dovresti essere contento di non essere inquadrato."
Russell ha chiuso terzo, nonostante si fosse avvicinato notevolmente a Norris, mentre dietro di lui c'era Verstappen con a debita distanza le due Ferrari in quinta e sesta piazza.
La gara delle Rosse merita sicuramente di essere approfondita nel dettaglio, perché oggi hanno superato di gran lunga tutte le aspettative. Venivamo dal mondiale in tasca di ieri, ma oggi tanto per cominciare c'è stato un lieve contatto al via tra gli Hamlerc. Leclerc ha danneggiato l'ala anteriore, da cui si è staccato un pezzo. Poteva essere lo scoppio di una guerra tra tifoserie, ma le guerre tra tifoserie possono essere messe da parte quando si ha il sentore che tutto possa solo peggiorare.
CL: "Prosciuttello, sono più veloce di te."
LH: "Ma hai l'ala rotta."
CL: "Infatti credo che dovremmo essere equamente preoccupati da tutto ciò."
LH: "Naaaahhhh, non ho tempo da perdere a pensare alla tua ala. È successa una cosa terribile: la rana è scappata dopo avermi detto che si rifiutava di guidare."
L'unico lato positivo era che i due avevano superato Verstappen al via, quindi erano quarto e quinto. Per un po' è andato tutto bene e, a sorpresa, dopo la sosta non hanno subito né undercut né overcut. Però in compenso si è optato per un driver swap perché bisognava fare team work per vincerehhhh la garahhhh e in quel momento Leclerc era il miglior arrotino di Shanghai.
OP: "Solo perché io vado ancora alle medie e non ho ancora iniziato a lavorare."
Swappato con Hamilton, Leclerc si è lanciato all'inseguimento di Russell, mentre iniziava a emergere il fatto che le hard, montate per la prima volta nel corso del fine settimana, potevano permettere a tutti di arrivare in fondo, a parte quelli che avevano anticipato di gran lunga il pitstop, ovvero nessuno dei piloti di punta.
Leclerc non si è avvicinato a Russell, mentre Hamilton è stato convocato ai box perché... non preoccupiamoci del perché! L'obiettivo doveva essere scivolare dietro a Verstappen per poi andare a riprenderselo. Peccato che le hard avessero molto meno degrado del previsto e la cosa fosse del tutto impossibile. Anzi, Verstappen verso la fine della gara è andato a prendere anche Leclerc e l'ha superato portandosi quatto. Leclerc adesso era quinto e Hamilton sesto, un risultato non proprio altisonante per festeggiare i 1100 gran premi nella storia.
Poi la macchina di Leclerc è risultata sottopeso: squalifica per irregolarità tecniche, così come per il suo partner in crime Gasly. Quella di Hamilton invece è risultata avere il fondo troppo basso: doppia squalifica per irregolarità tecniche, prima volta nella storia!
CL: "Ma non avevamo il mondiale in tasca, fino a poco tempo fa?"
LH: "Il mondiale ce l'avrai tu, ragazzino ingenuo. Io in tasca tengo solo articoli di vitale importanza, tipo un passaporto falso e un biglietto di sola andata per Città del Messico."
La Haas che aveva fatto un incredibile settimo e decimo posto si è vista promossa in quinta e ottava posizione: Ocon è andato a completare la top-5! Precedeva Antonelli, che pare avesse il fondo danneggiato, e da Albon che aveva fatto il figo con un paio di giri in testa nel giorno del suo ventinovesimo compleanno essendo su una diversa pitstop window. Bearman che aveva recuperato posizioni like a boss nel secondo stint, invece era arrivato davanti a Gasly, che è stato squalificato, facendo sì che Stroll e Sainz venissero promossi in zona punti.
Le Sauber hanno fatto due soste e infatti sono arrivate entrambe nelle retrovie perfino a debita distanza da Lawson, mentre neanche per le Toro Rosso di Faenza ha funzionato. Tsunoda ha chiuso ultimo dopo una sosta ulteriore per la rottura dell'ala anteriore, mentre Hadjar ha battagliato con uno scatenato Doohan che si è procacciato una penalità. Le scene più intense del duello sembrano non essere mai state trasmesse, perché al contempo Piastri si apprestava a tagliare il traguardo. Jack ne è uscito vincente, ma è stato preso per le orecchie e trascinato perfino dietro a Lawson, che a forza di penalità e squalifiche altrui è riuscito ad arrivare ben dodicesimo a debita distanza da una zona punti in cui pressoché chiunque era entrato a caso.
RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Russell/ Mercedes, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Ocon/ Haas, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Albon/ Williams, 8. Bearman/ Haas, 9. Stroll/ Aston Martin, 10. Sainz/ Williams, 11. Hadjar/ Racing Bulls, 12. Lawson/ Redbull, 13. Doohan/ Alpine, 14. Bortoleto/ Kick Sauber, 15. Hulkenberg/ Kick Sauber, 16. Tsunoda/ Racing Bulls, Rit. Alonso/ Aston Martin (guasto ai freni) - DSQ Leclerc/ Ferrari (sottopeso - 5°), Hamilton/ Ferrari (fuori misura - 6°), Gasly/ Alpine (sottopeso - 11°).
Lewis Hamilton, Max Verstappen, Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Lando Norris, Kimi Antonelli, Yuki Tsunoda, Alexander Albon, Lance Stroll, Fernando Alonso, Ollie Bearman, Carlos Sainz, Gabriel Bortoleto, Isack Hadjar, Jack Doohan, Pierre Gasly, Esteban Ocon, Nico Hulkenberg, Liam Lawson, questo è l'ordine con cui i piloti si sono qualificati nello sprint shoutout, anche se Hulk è partito poi dalla pitlane. Questa sessione è stata trasmessa in diretta sulla TV dei povery, peccato che tendenzialmente noi povery alle 8.30 di venerdì mattina fossimo impegnati a procacciarci uno stipendio, anziché starcene a casa davanti alla TV a vedere le qualifiche sprint. Oserei dire che, se Lawson fosse stato seduto a una scrivania davanti al computer come me, venendo interpellato da un cliente a proposito della data di consegna di un container contenente merce urgente, il quale si trovava ancora a bordo di una nave appena entrata nel porto di Veracruz in Messico, la cui consegna ritardo rischia di fermare un impianto produttivo, anziché essere al volante di una Redbull, forse la sua giornata lavorativa sarebbe stata meno deprimente, ma se non altro sta contribuendo a una giusta causa, ovvero dimostrare che tutti quei poveri disgraziati che abbiamo insultato dal 2019 in poi perché ottenevano risultati scadenti sulla Redbull forse non erano tutti quanti dei pipponi clamorosi, il che spiegherebbe come mai in altri momenti della loro carriera abbiano fatto ottime cose in altre scuderie. Rimane un mistero cosa succeda esattamente a chi ha la sventura di appoggiare il posteriore sul sedile della seconda Redbull, ma inizierei a chiedermi se Daniel Ricciardo non abbia sorriso a trentadue denti scagliando una maledizione, il giorno in cui ha lasciato Milton Keynes. Il povero Lawson, ovviamente, non può andare contro una legge non scritta... non lui, peraltro, che di cognome fa proprio "figlio della legge".
Voce fuori campo: "Scusa, ma non hai nient'altro da dire?"
Autrice(C): "Che è il 21 marzo, cioè il compleanno onorario di Colapinto?"
Voce fuori campo: "Naaaahhhh, parlavo di qualcosa di più immediato. Non vedi forse dei ferraristi festanti?"
Autrice(C): "In effetti sì, vedo parecchia gente che su Facebook si sta masturbando davanti al fatto che Sainz sia uscito in SQ2."
Voce fuori campo: "Le priorità, quelle importanti."
LH: "Bisogna capirli. Sono tutti ancora intimoriti di fronte alle proporzioni del mio DRS, che ho mostrato loro in anteprima andandomi a procacciare la..."
Vanz: "POLE POSITION, POLE POSITION, POLE POSITION! DONNE, È ARRIVATO UN NUOVO ARROTINO, E LA METTE IN POLE POSITION!"
Naturalmente, avendo visto solamente una sintesi di sette minuti delle qualifiche, senza audio (ma sarebbe stato quello ufficiale del canale youtube, in inglese), perché l'ho guardata in velocità 1,5x mentre ero in bagno a metà della mattinata, come facciamo noi very uominy invece di lamentarci che il GP della Cina non segue il fuso orario europeo (il che significa che chi si lamenta non lavora, perché al venerdì pomeriggio altrimenti sarebbe nella stessa situazione), ma posso immaginare le urla del Vanz.
Noi very uominy, quando scopriamo che c'è una diretta TV8, ci entusiasmiamo sempre: la TV dei povery ha deciso di mostrarci in diretta anche la sprint. Era alle quattro di notte, ma sono sottigliezze. Una volta, nel lontano 2007, andai in discoteca la sera prima del GP d'Australia e quando tornai a casa per un attimo valutai l'idea di aspettare le quattro di notte per vedermi il gran premio in diretta, opzione che poi scartai e che non si ripresentò mai più dato che poi l'orario fu spostato più avanti e, in seguito, peraltro, le dirette sono diventate via via sempre più inesistenti.
Ho sempre sognato, un giorno, di guardare una gara di Formula 1 alle quattro di notte dopo essere tornata dalla discoteca. Diciamo che ho avverato la seconda parte di questo desiderio, avendo guardato una gara in diretta alle quattro di notte, ma dopo cinque ore di sonno. Ho messo la sveglia alle 3.55, quella del telefono che vibra e basta, per non disturbare nessuno, dopodiché ho indossato un paio di pantaloni da tuta sotto la camicia da notte e una felpa e mi sono recata in cucina ad accendere la TV. A dire il vero mi sono messa anche gli occhiali, ma questi sono dettagli... per voi almeno, non per me!
Hamilton ha mantenuto la prima posizione e a un certo punto della gara è stato insidiato da Verstappen, ma poi questo ha iniziato a soffrire problemi di degrado gomme venendo superato da Piastri. Norris, che aveva perso posizioni al via, ha superato Stroll in corso d'opera procacciandosi l'ultimo punto disponibile. Esattamente come la volta scorsa in Australia, è stato criticato perché è uno skarsonehhhh mentre Piastri è un fenomeno, con la sostanziale differenza che almeno stavolta non è stato criticato per avere vinto con un gap troppo basso e Piastri è stato elogiato per un podio anziché per essersi impantanato e arrivato nono tra l'una e l'altra Ferrari.
OP: "Oggi sono arrivato tra gli Hamilstappen, quindi sto diventando un bambino grande."
LH: "Io invece ho vinto, quindi non sono più un vecchio pensionato."
Vanz: "Infatti sei stato assunto come arrotinohhhh. DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINOHHHH E VINCE LA SPRINT!"
Voce fuori campo: "Vittoria alla seconda gara come Vettel."
LH: "Quindi finirò come il mio amico Sebby? Momentaneamente elogiato, per poi essere messo da parte e criticato ogni tre per due?"
Voce fuori campo: "Sì, con l'aggravante che il fanbase è divenuto progressivamente più delirante rispetto ai tempi suoi. Quindi cerca di ricordare a lungo questa vittoria."
LH: "Cra, cra, cra."
Mentre Hamilton cercava di nascondere la rana, che insisteva a volere uscire dal taschino della tuta, tutti hanno iniziato a dimenticare, perché era solo una sprint e in quanto tale sarebbe stata dimenticata giusto in tempo per le qualifiche della main race.
Mi sembra doveroso, tuttavia, segnalare un'azione pittoresca a fine gara: Doohan e Bortoleto si sono scontrati mentre lottavano per la quartultima piazza, ostruendo la pista. Hulkenberg che era penultimo si è fermato in stile ingorgo a Montecarlo, mentre Sainz che era ultimo essendo l'unico ad avere effettuato un cambio gomme, ha superato tutti e tre in un colpo solo allargandosi sull'erba. Sarebbe stato ovviamente più pittoresco se avesse fatto strike, ma di lì a poche ore c'erano le qualifiche e forse le squadre non sarebbero state molto soddisfatte.
RISULTATO: Hamilton, Piastri, Verstappen, Russell, Leclerc, Antonelli, Norris, Stroll, Alonso, Albon, Gasly, Hadjar, Lawson, Bearman, Ocon, Sainz, Bortoleto, Hulkenberg, Doohan.
Qualche ultrà del TeamLH affermava sui social che prima di Hamilton mai nessuno nella storia aveva vinto gare con la Ferrari risparmiando gomme, un'affermazione quantomeno altisonante anche per gli espertoni, dato che "nella storia" non significa "da quando ho memoria", ma include anche gli anni '50, '60, '70, '80, ecc... incluse epoche in cui risparmiare gomme contava anche più di oggi.
Se mi è permesso fare una digressione, la mia principale critica al format della sprint è che la gara dura abbastanza da far consumare le gomme, ma non abbastanza da decidere come gestirlo. Ricollegandomi al quartetto di cui sopra, segnalo che nell'ultimo terzo di gara, ovvero il tempo intercorso tra l'unico cambio gomme visto in gara e la fine della gara stessa, il gap tra Hulkenberg e Sainz è calato di circa venti secondi. Questo significa che la maggior parte dei piloti stava letteralmente girando sui cerchioni. La breve durata di una gara sprint, tuttavia, fa sì che non ci sia alcuna possibilità di differenziazione strategica per arginare il consumo gomme.
Vero che chi consuma meno le gomme risulta generalmente il favorito, ma una gara di Formula 1 non dovrebbe essere uno show in cui si misurano i membri dei piloti e la classifica viene stilata sulle dimensioni. L'impressione è che il format sia costruito 1) per approfittare del fatto che l'assenza di cambi gomme in una gara che dura di più della vita ottimale di un set di gomme possa generare sorpassi nelle fasi finali, 2) per far sì che si generi possibilità di polemica; labile e di breve durata, perché ci si dimentica subito della sprint, ma pur sempre polemica.
Se da un lato concepisco il far passare il concetto che chi vince è il migliore, a mio parere l'obiettivo dovrebbe essere invece quello di dare a chi non è il migliore la possibilità di giocarsi le proprie carte. Quando pensiamo che i migliori debbano vincere sempre e comunque, dov'è finito il nostro animo romantico? Non siamo forse quelli che si entusiasmano rivedendo le vittorie di Olivier Panis o Johnny Herbert? E allora perché dovremmo disprezzare a priori tutto ciò che potrebbe essere la versione moderna di questi eventi?
Fine della riflessione su Panis e Herbert, veniamo alle qualifiche, la cui griglia di partenza è stata la seguente: Piastri, Russell, Norris, Verstappen, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Antonelli, Tsunoda, Albon, Ocon, Hulkenberg, Alonso, Stroll, Sainz, Gasly, Bearman, Doohan, Bortoleto, Lawson. Il povero Figlio della Legge se la sarebbe cavata molto meglio, se anziché scendere in pista fosse stato a casa a guardarsi la diretta delle qualifiche incredibilmente trasmessa su TV8 alle 8.00, vaneggiando su Panis e Herbert, ma non si può avere tutto. Dopo il secondo ultimo tempo in due giorni, la sua vettura ha subito modifiche in regime di parco chiuso ed è stato spedito in pitlane.
Alla domenica la TV dei povery è tornata a essere TV dei povery, con la differita alle 14.00, alla quale sono arrivata evitando ogni possibile spoiler, riuscendoci per la seconda volta in due gran premi. Mi sembra un notevole passo avanti, così come il fatto che stavolta alle 14.00 è partito in effetti il giro di formazione su TV8.
Al momento dello start, Piastri ha mantenuto la posizione, mentre Norris si è procacciato la seconda piazza superando Russell e tutte le sue -L. Questo l'avrebbe superato like a boss subito dopo la sosta, quando era andato vicino all'undercut, ma Norris si sarebbe ripreso la posizione di lì a dopo passando tutta la gara a tre/quattro secondi di distanza da Piastri.
LN: "Perché la gara di noi Papaya Bros viene descritta interamente nel primo paragrafo dedicato?"
OP: "Casomai la tua, io sono stato a malapena citato."
LN: "È quello che succede ai vincitori, non sei neanche stato inquadrato. Ora che mancano due giri alla fine, però, ho seri problemi di freni, temo di ritirarmi come un Alonso qualsiasi per questa ragione, e Russell si sta avvicinando notevolmente. Dovresti essere contento di non essere inquadrato."
Russell ha chiuso terzo, nonostante si fosse avvicinato notevolmente a Norris, mentre dietro di lui c'era Verstappen con a debita distanza le due Ferrari in quinta e sesta piazza.
La gara delle Rosse merita sicuramente di essere approfondita nel dettaglio, perché oggi hanno superato di gran lunga tutte le aspettative. Venivamo dal mondiale in tasca di ieri, ma oggi tanto per cominciare c'è stato un lieve contatto al via tra gli Hamlerc. Leclerc ha danneggiato l'ala anteriore, da cui si è staccato un pezzo. Poteva essere lo scoppio di una guerra tra tifoserie, ma le guerre tra tifoserie possono essere messe da parte quando si ha il sentore che tutto possa solo peggiorare.
CL: "Prosciuttello, sono più veloce di te."
LH: "Ma hai l'ala rotta."
CL: "Infatti credo che dovremmo essere equamente preoccupati da tutto ciò."
LH: "Naaaahhhh, non ho tempo da perdere a pensare alla tua ala. È successa una cosa terribile: la rana è scappata dopo avermi detto che si rifiutava di guidare."
L'unico lato positivo era che i due avevano superato Verstappen al via, quindi erano quarto e quinto. Per un po' è andato tutto bene e, a sorpresa, dopo la sosta non hanno subito né undercut né overcut. Però in compenso si è optato per un driver swap perché bisognava fare team work per vincerehhhh la garahhhh e in quel momento Leclerc era il miglior arrotino di Shanghai.
OP: "Solo perché io vado ancora alle medie e non ho ancora iniziato a lavorare."
Swappato con Hamilton, Leclerc si è lanciato all'inseguimento di Russell, mentre iniziava a emergere il fatto che le hard, montate per la prima volta nel corso del fine settimana, potevano permettere a tutti di arrivare in fondo, a parte quelli che avevano anticipato di gran lunga il pitstop, ovvero nessuno dei piloti di punta.
Leclerc non si è avvicinato a Russell, mentre Hamilton è stato convocato ai box perché... non preoccupiamoci del perché! L'obiettivo doveva essere scivolare dietro a Verstappen per poi andare a riprenderselo. Peccato che le hard avessero molto meno degrado del previsto e la cosa fosse del tutto impossibile. Anzi, Verstappen verso la fine della gara è andato a prendere anche Leclerc e l'ha superato portandosi quatto. Leclerc adesso era quinto e Hamilton sesto, un risultato non proprio altisonante per festeggiare i 1100 gran premi nella storia.
Poi la macchina di Leclerc è risultata sottopeso: squalifica per irregolarità tecniche, così come per il suo partner in crime Gasly. Quella di Hamilton invece è risultata avere il fondo troppo basso: doppia squalifica per irregolarità tecniche, prima volta nella storia!
CL: "Ma non avevamo il mondiale in tasca, fino a poco tempo fa?"
LH: "Il mondiale ce l'avrai tu, ragazzino ingenuo. Io in tasca tengo solo articoli di vitale importanza, tipo un passaporto falso e un biglietto di sola andata per Città del Messico."
La Haas che aveva fatto un incredibile settimo e decimo posto si è vista promossa in quinta e ottava posizione: Ocon è andato a completare la top-5! Precedeva Antonelli, che pare avesse il fondo danneggiato, e da Albon che aveva fatto il figo con un paio di giri in testa nel giorno del suo ventinovesimo compleanno essendo su una diversa pitstop window. Bearman che aveva recuperato posizioni like a boss nel secondo stint, invece era arrivato davanti a Gasly, che è stato squalificato, facendo sì che Stroll e Sainz venissero promossi in zona punti.
Le Sauber hanno fatto due soste e infatti sono arrivate entrambe nelle retrovie perfino a debita distanza da Lawson, mentre neanche per le Toro Rosso di Faenza ha funzionato. Tsunoda ha chiuso ultimo dopo una sosta ulteriore per la rottura dell'ala anteriore, mentre Hadjar ha battagliato con uno scatenato Doohan che si è procacciato una penalità. Le scene più intense del duello sembrano non essere mai state trasmesse, perché al contempo Piastri si apprestava a tagliare il traguardo. Jack ne è uscito vincente, ma è stato preso per le orecchie e trascinato perfino dietro a Lawson, che a forza di penalità e squalifiche altrui è riuscito ad arrivare ben dodicesimo a debita distanza da una zona punti in cui pressoché chiunque era entrato a caso.
RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Russell/ Mercedes, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Ocon/ Haas, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Albon/ Williams, 8. Bearman/ Haas, 9. Stroll/ Aston Martin, 10. Sainz/ Williams, 11. Hadjar/ Racing Bulls, 12. Lawson/ Redbull, 13. Doohan/ Alpine, 14. Bortoleto/ Kick Sauber, 15. Hulkenberg/ Kick Sauber, 16. Tsunoda/ Racing Bulls, Rit. Alonso/ Aston Martin (guasto ai freni) - DSQ Leclerc/ Ferrari (sottopeso - 5°), Hamilton/ Ferrari (fuori misura - 6°), Gasly/ Alpine (sottopeso - 11°).
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sabato 22 marzo 2025
Formula Academy 2025: un nuovo format e una griglia più ricca all'esordio stagionale in Cina
La Formula Academy è tornata, con molte new entry dato che le concorrenti possono prendere parte a due sole stagioni. Le vetture sono aumentate da quindici a diciotto, con l'ingresso del team Hitech, che schiera due titolari e una wildcard in ogni evento. Anche il format è cambiato: adesso c'è una sola qualifica e la prima gara è da reverse grid delle prime otto. I punti assegnati nella gara da reverse grid seguono il sistema di punteggio utilizzato in Formula 1 tra il 2003 e il 2009, mentre vi è punteggio tale e quale a quello della Formula 1 per la gara con griglia normale.
Prema schiera in questa stagione Nina Gademan, Doriane Pin e Tina Hausmann, rispettivamente con livree Alpine, Mercedes e Aston Martin. Rodin Motorsport ha le vetture sponsorizzate da Sauber e McLaren, guidate da Emma Felbermayr ed Ella Lloyd, con la vettura di Chloe Chong non affiliata ad alcun team di Formula 1. ART ha ugualmente due vetture sponsorizzate da squadre di Formula 1, la livrea Haas per Courtney Crone e quella Williams per Lia Block, con Aurelia Nobels che non ha i colori di alcun team. Maya Weug gareggia con livrea Ferrari in MP Motorsport, con compagne di squadra le non sponsorizzate da team di Formula 1 Alba Hurup Larsen e Joanne Ciconte. Campos infine schiera Rafaela Ferreira e Alisha Palmowski in livrea Racing Bulls e Redbull rispettivamente, mentre Chloe Chambers, non affiliata ad alcun team, ha una sponsorizzazione legata alla Redbull come bibita. Hitech invece schiera Nicole Havdra e Aiva Anagnostiadis, mentre la wildcard per l'evento di Shanghai era Shi Wei, che ha gareggiato in passato nella Formula 4 cinese e che a mio parere aveva una livrea piuttosto stylish e un casco altrettanto stylish, come potete vedere dagli screenshot qui sotto (peccato per la posa nella quale è stata immortalata).
Weug ha conquistato la pole position per la gara che si svolgerà domani, precedendo Pin, Larson, Chambers, Palmowski, Ciconte, Felbermayr e Gademan, con quest'ultima che in virtù dell'ottavo posto in qualifica si è quindi procacciata la pole da reverse grid per la gara che si è svolta questa mattina. A seguire si sono qualificate Hausmann, Chong, Lloyd, Havrda, Ferreira, Nobels, Anagnostiadis, Shi, mentre Block pare non avere ottenuto alcun tempo.
La gara di stamattina - che ho visto su Youtube mentre guardavo anche le qualifiche della gara di Formula 1, inaspettata diretta TV8, in particolare durante i momenti di distacco tra Q1/ Q2/ Q3 - è iniziata con Gademan che manteneva la posizione, mentre dietro di lei Palmowski usciva vincente dal duello per la seconda posizione e si accodava Felbermayr.
Ci sono stati ben tre ingressi della safety car che, di fatto, hanno ridotto di parecchio il tempo dedicato all'azione. La prima safety car è arrivata perché l'eroina di casa ha deciso bene di finire in testacoda e di andare a impantanarsi, come già mostrato dalle immagini soprastanti, che risalgono a quel momento. È stata la prima ritirata dell'evento. Al restart, Gademan ha continuato imperterrita in testa, mentre Chambers ne ha approfittato per superare Felbermayr per la terza posizione. La brandizzata Sauber si è vista strappare la posizione grazie al trionfo della giustizia divina che ha portato Weug a mettere davanti a lei la propria livrea Ferrari! In questo modo l'esponente della FDA si è portata al quarto posto.
Un contatto tra Block e Nobels ha mandato quest'ultima in testacoda e l'ha costretta al ritiro, con un nuovo intervento della safety car, con un terzo ingresso poco dopo quando Havdra si è ritirata a causa di un contatto con Chong, la quale è stata in seguito penalizzata. In regime di safety car, Ciconte ha scontato una penalità per un'infrazione durante la procedura di start, con il risultato che è stata nuovamente penalizzata perché le penalità non si possono scontare in regime di safety car.
Dopo tutte queste peripezie, sembrava finalmente la volta buona per Gademan per involarsi finalmente verso la vittoria, del resto le sue dirette inseguitrici non è che la stessero impensierendo tanto. La sua macchina, però, ha deciso di ribellarsi e un problema tecnico l'ha fatta scivolare giù all'improvviso, superata da tutto il gruppo che si era da poco ricompattato. Era il penultimo giro, sembrava quasi fatta, ma è fatta solo quando la gara viene completata e viene esposta la bandiera a scacchi.
La prima a vedere la suddetta bandiera a scacchi è stata Palmowski, un successo comunque meritato per essersi fatta strada fino alla seconda piazza, con il podio completato da Chambers e Weug. Un contatto tra Felbermeyr e Larsen, per il quale questa è stata penalizzata, ha permesso a Pin di chiudere la gara in quarta piazza, davanti a Ferreira, Lloyd, Larsen e Anagnostiadis a completare la zona punti, estesa solo alle prime otto. Block, Chong, Felbermeyer, Crone, Hausmann e Ciconte si sono classificate nelle posizioni retrostanti.
La seconda gara si svolgerà stanotte alle 3.40, quando vedremo finalmente Weug scattare dalla pole, nella speranza che Gademan all'ottava piazza riesca a riprendersi dalla delusione odierna. Seguiranno updates nella giornata di domani.
EDIT 23/03 - porgo le mie più sentite scuse a Gademan per la grande gufata che le ho tirato. :-////
Nella domenica mattina cinese, nonché nella nottata per noi, si è svolta la seconda gara del weekend. A causa dell'olio e della sabbia sparsi in pista durante la gara di un'altra categoria, la direzione gara ha optato per un doppio formation lap e partenza lanciata. Pin ha immediatamente superato Weug portandosi in testa. Nelle posizioni retrostanti, frattanto, ne capitavano di tutti i colori: un contatto Hausmann ha speronato Gademan ed entrambe sono finite nelle retrovie, un contatto innescato da Chong ha provocato il ritiro di Ciconte, mentre Havdra ha innescato un incidente con Nobels per il quale entrambe si sono ritirate.
È entrata quindi la safety car e al restart Pin ha proseguito senza problemi, con Weug stabile in seconda posizione. Chambers si è procacciata il podio superando Larsen, mentre Felbermeyr ha superato Palmowski per la quinta piazza relegandola sesta davanti a Lloyd. Ferreira, Block e Gademan hanno completato la top-ten per penalità di Chong scivolata da ottava a undicesima e classificata davanti a Crone, Anagnostiadis, Shi e Hausmann precipitata ultima per penalità.
giovedì 20 marzo 2025
In ricordo di Eddie Jordan (30.03.1948 - 20.03.2025) ripercorriamo la storia del suo team
Eddie Jordan è entrato in Formula 1 con il suo team nel 1991, dopo diversi anni di esperienza nelle categorie minori. Era l'epoca in cui c'erano moltissime vetture che ambivano a entrare in griglia, con tanto di prequalifiche, quindi grandi probabilità di non andare in griglia, per una squadra neoentrante. Il team irlandese con base a Silverstone, tuttavia, ha dimostrato ottimi risultati nella sua prima stagione, con la sola mancata prequalificazione di Andrea De Cesaris al gran premio inaugurale.
Accanto al veterano italiano, vi era Bertrand Gachot, già passato per scuderie quali Onyx, Rial e Coloni. I due sono stati un'ottima coppia che si è tolta anche discrete soddisfazioni nella parte centrale della stagione, con cinque arrivi a punti consecutivi in Canada, Messico, Francia, Gran Bretagna e Germania, doppia zona punti nella prima e nell'ultima occasione citate. In totale sono stati ottenuti due quarti, due quinti e tre sesti posti, mentre nel gran premio seguente, in Ungheria, Gachot ha conquistato il giro più veloce... un'ultima soddisfazione prima di finire in carcere (la storia la conoscete, quindi evito di ripeterla) ed essere sostituito da, in ordine cronologico, Michael Schumacher, Roberto Moreno e Alessandro Zanardi.
Non sono arrivati altri punti, ma il risultato finale è stato quinto posto nel mondiale costruttori dietro a McLaren, Williams, Ferrari e Benetton. Niente male!
La stagione 1992, con motori Yamaha anziché Ford e la coppia di piloti Stefano Modena/ Maurizio Gugelmin, invece, non è stata all'altezza della precedente, con un solo punto conquistato dal pilota italiano giungendo sesto in Australia. Alla fine il risultato nel mondiale costruttori è stato solo l'undicesimo posto, bissato poi nel 1993.
La terza stagione della Jordan, stavolta con motori Hart, ha visto il debutto di una giovanissima promessa, Rubens Barrichello (al contempo Nico Hulkenberg si iscriveva in prima elementare - questa è una citazione colta), che peraltro a Donington viaggiava verso il terzo posto quando è stato costretto al ritiro e per lungo tempo non si è tolto soddisfazioni. Accanto a lui a inizio stagione abbiamo visto Ivan Capelli, poi sostituito da Thierry Boutsen, Marco Apicella, Emanuele Naspetti e infine Eddie Irvine nei due gran premi finali.
Barrichello e Irvine hanno chiuso 5/6 in Giappone, gara d'esordio dell'irlandese che si è subito messo in mostra sdoppiandosi anche da Ayrton Senna, che era leader della gara. Questo non è stato particolarmente convinto dalle performance di Eddie, tanto che a fine gara è andato a cercarlo ai box per lamentarsi del fatto e ha completato l'opera tirandogli un pugno sul mento, ma quello che conta è passare alla storia!
Irvine ha imparato a tenersi lontano dai guai nel futuro imminent-... ah no. Nel primo GP della stagione seguente, in Brasile, ha pensato bene di speronare Jos Verstappen lanciandolo in testa a Martin Brundle e procacciandosi tre gare di ban. Sostituito da Aguri Suzuki nel GP del Pacifico, è stata poi la volta di De Cesaris negli eventi successivi, dove avrebbe rimediato un quarto posto a Montecarlo. Rubinho, invece, nella natia Sao Paulo si è procacciato un quarto posto - uno dei pochi risultati memorabili di Interlagos per poi cogliere il suo primo podio nella gara seguente a T.I. Aida con un terzo posto, una piccola soddisfazione prima del sausage kerb di Imola e del devastante cappottamento.
Sia Barrichello sia Irvine hanno conquistato punti in varie occasioni in seguito, quattro quarti posti per Rubens, nonché la pole al GP del Belgio, tre piazzamenti in top-6 per Irvine, con un quinto posto nel mondiale costruttori, prima del passaggio ai motori Peugeot per la stagione seguente. Sarebbero rimasti fino al 1997.
Nel 1995 i piloti erano ancora Barrichello e Irvine, mentre nel 1996 quest'ultimo è passato in Ferrari, venendo sostituito da Brundle. In entrambe le stagioni, la squadra ha conquistato il sesto posto costruttori, con svariati piazzamenti a punti, ma vedendo il podio solamente nel GP del Canada 1995, con Barrichello e Irvine rispettivamente secondo e terzo alle spalle del vincitore Jean Alesi. Nel 1996, Brundle è passato alla storia per un altisonante incidente nel GP d'Australia, oltre che per avere lasciato la Formula 1 alla fine della stagione.
Giancarlo Fisichella ha fatto coppia con il debuttante Ralf Schumacher nel 1997. I due, al GP d'Argentina, viaggiavano verso un probabile doppio podio nel gran premio numero 100 della storia della squadra, nonché nel gran premio numero 600 della storia della Formula 1. Visto che il leader Jacques Villeneuve concluse con un piccolo gap nei confronti di Irvine chissà, avrebbe potuto essere doppietta, se i due non fossero venuti a contatto, con il ritiro di Fisichella. Ralf ha ottenuto comunque un terzo posto, l'italiano ha dovuto aspettare Canada e Belgio per salire sul podio, giungendo terzo e secondo.
Accanto al veterano italiano, vi era Bertrand Gachot, già passato per scuderie quali Onyx, Rial e Coloni. I due sono stati un'ottima coppia che si è tolta anche discrete soddisfazioni nella parte centrale della stagione, con cinque arrivi a punti consecutivi in Canada, Messico, Francia, Gran Bretagna e Germania, doppia zona punti nella prima e nell'ultima occasione citate. In totale sono stati ottenuti due quarti, due quinti e tre sesti posti, mentre nel gran premio seguente, in Ungheria, Gachot ha conquistato il giro più veloce... un'ultima soddisfazione prima di finire in carcere (la storia la conoscete, quindi evito di ripeterla) ed essere sostituito da, in ordine cronologico, Michael Schumacher, Roberto Moreno e Alessandro Zanardi.
Non sono arrivati altri punti, ma il risultato finale è stato quinto posto nel mondiale costruttori dietro a McLaren, Williams, Ferrari e Benetton. Niente male!
La stagione 1992, con motori Yamaha anziché Ford e la coppia di piloti Stefano Modena/ Maurizio Gugelmin, invece, non è stata all'altezza della precedente, con un solo punto conquistato dal pilota italiano giungendo sesto in Australia. Alla fine il risultato nel mondiale costruttori è stato solo l'undicesimo posto, bissato poi nel 1993.
La terza stagione della Jordan, stavolta con motori Hart, ha visto il debutto di una giovanissima promessa, Rubens Barrichello (al contempo Nico Hulkenberg si iscriveva in prima elementare - questa è una citazione colta), che peraltro a Donington viaggiava verso il terzo posto quando è stato costretto al ritiro e per lungo tempo non si è tolto soddisfazioni. Accanto a lui a inizio stagione abbiamo visto Ivan Capelli, poi sostituito da Thierry Boutsen, Marco Apicella, Emanuele Naspetti e infine Eddie Irvine nei due gran premi finali.
Barrichello e Irvine hanno chiuso 5/6 in Giappone, gara d'esordio dell'irlandese che si è subito messo in mostra sdoppiandosi anche da Ayrton Senna, che era leader della gara. Questo non è stato particolarmente convinto dalle performance di Eddie, tanto che a fine gara è andato a cercarlo ai box per lamentarsi del fatto e ha completato l'opera tirandogli un pugno sul mento, ma quello che conta è passare alla storia!
Irvine ha imparato a tenersi lontano dai guai nel futuro imminent-... ah no. Nel primo GP della stagione seguente, in Brasile, ha pensato bene di speronare Jos Verstappen lanciandolo in testa a Martin Brundle e procacciandosi tre gare di ban. Sostituito da Aguri Suzuki nel GP del Pacifico, è stata poi la volta di De Cesaris negli eventi successivi, dove avrebbe rimediato un quarto posto a Montecarlo. Rubinho, invece, nella natia Sao Paulo si è procacciato un quarto posto - uno dei pochi risultati memorabili di Interlagos per poi cogliere il suo primo podio nella gara seguente a T.I. Aida con un terzo posto, una piccola soddisfazione prima del sausage kerb di Imola e del devastante cappottamento.
Sia Barrichello sia Irvine hanno conquistato punti in varie occasioni in seguito, quattro quarti posti per Rubens, nonché la pole al GP del Belgio, tre piazzamenti in top-6 per Irvine, con un quinto posto nel mondiale costruttori, prima del passaggio ai motori Peugeot per la stagione seguente. Sarebbero rimasti fino al 1997.
Nel 1995 i piloti erano ancora Barrichello e Irvine, mentre nel 1996 quest'ultimo è passato in Ferrari, venendo sostituito da Brundle. In entrambe le stagioni, la squadra ha conquistato il sesto posto costruttori, con svariati piazzamenti a punti, ma vedendo il podio solamente nel GP del Canada 1995, con Barrichello e Irvine rispettivamente secondo e terzo alle spalle del vincitore Jean Alesi. Nel 1996, Brundle è passato alla storia per un altisonante incidente nel GP d'Australia, oltre che per avere lasciato la Formula 1 alla fine della stagione.
Giancarlo Fisichella ha fatto coppia con il debuttante Ralf Schumacher nel 1997. I due, al GP d'Argentina, viaggiavano verso un probabile doppio podio nel gran premio numero 100 della storia della squadra, nonché nel gran premio numero 600 della storia della Formula 1. Visto che il leader Jacques Villeneuve concluse con un piccolo gap nei confronti di Irvine chissà, avrebbe potuto essere doppietta, se i due non fossero venuti a contatto, con il ritiro di Fisichella. Ralf ha ottenuto comunque un terzo posto, l'italiano ha dovuto aspettare Canada e Belgio per salire sul podio, giungendo terzo e secondo.
La stagione è stata nel complesso positiva, con un quinto posto nel mondiale costruttori, ma qualche incidente fuori luogo: Fisichella e Ralf, infatti, sono venuti a contatto anche al GP del Lussemburgo al Nurburgring, dove alla partenza i due hanno violato la regola aurea "se proprio devi avere un incidente, che non sia con il tuo compagno di squadra". Il giovane Schumacher ci ha tenuto a violare anche la seconda regola aurea "se hai avuto un incidente, temi per la tua incolumità quando incontrerai il tuo avversario, ma pensi di chiedere a tuo fratello di difenderti, vedi almeno di non andare a schiantarti contro quest'ultimo", cozzando sopra a Michael nel loro gran premio di casa.
Nel 1998 sono arrivati i motori Mugen Honda ed è arrivato il campione del mondo 1996 Damon Hill al fianco di Ralf Schumacher. La stagione è iniziata con delle difficoltà, poi verso metà campionato sono arrivati i primi piazzamenti nella bassa top-6... tutto regolare. Fino a questo momento, almeno, perché poi è giunta l'apoteosi: il 30 agosto 1998, in un caotico evento in Belgio, Damon e Ralf hanno conquistato una storica doppietta, non senza polemiche, a causa di un congelamento di posizioni deciso dalla squadra.
Ralf ne ha approfittato per conquistare anche un terzo posto nel successivo gran premio a Monza, prima di lasciare la Jordan per la Williams alla fine della stagione. Il risultato finale è stato un quarto posto nel mondiale costruttori, che sarebbe stato migliorato in un terzo posto nella stagione seguente, grazie alle ottime performance di Heinz-Harald Frentzen.
Nella stagione che ha segnato la fine della carriera di Hill, il quale ha conquistato solo sporariche posizioni nella bassa top-6, HHF ha ottenuto due vittorie in Francia e a Monza, una pole position al GP d'Europa, dove la sua gara è finita al grido di "è fermo Frentzen!", oltre che quattro altri piazzamenti a podio in precedenza. Avrebbe potuto giocarsi il mondiale con Mika Hakkinen e Eddie Irvine, anche se alla fine ha dovuto accontentarsi di un terzo posto nel mondiale piloti.
L'anno seguente Frentzen ha conquistato due terze piazze in Brasile e negli Stati Uniti, per il team un sesto posto nel mondiale costruttori grazie anche agli altri punti conquistati da Heinz e a quelli ottenuti dal nuovo compagno di squadra Jarno Trulli. Quelli di Frentzen sarebbero stati gli ultimi podi della squadra per lungo tempo, anche se a livello di mondiale costruttori le cose non sono peggiorate nei due anni seguenti: quinta nel 2001 e sesta nel 2002, adesso con motori Honda denominati solamente Honda.
Frentzen e Trulli hanno fatto coppia anche per il 2001, anche se Heinz ha lasciato il team in corso d'opera, venendo sostituito prima da Ricardo Zonta, già comparso al suo posto in precedenza per un'indisposizione fisica, nonché da Jean Alesi, che ha successivamente lasciato la Formula 1 a fine stagione. Nel 2002, invece, è tornato Fisichella, dopo alcune stagioni alla Benetton. Al suo fianco ha esordito invece Takuma Sato, autore dei suoi primi punti a fine stagione in Giappone, che sarebbe stato rimpiazzato per il 2003 da Ralph Firman.
Il fornitore di motori è cambiato nuovamente, divenendo Ford, ed è accaduto l'evento eroico a cui nessuno credeva più. Al GP del Brasile, numero 700 nella storia della Formula 1, nonché numero 200 per la Jordan, è arrivata inaspettatamente quella vittoria di Fisichella sfuggita cento gran premi prima, quando la gara è stata interrotta anzitempo per le terribili condizioni meteo e due incidenti occorsi a Fernando Alonso e Mark Webber. Un errore di cronometraggio ha attribuito inizialmente la vittoria a Kimi Raikkonen, ma il successivo ricalcolo della classifica finale ha assegnato la vittoria a Giancarlo, la sua prima, ma l'ultima per il team Jordan, che solo grazie all'estensione della zona punti ai primi otto avvenuta a partire da quella stagione ha conquistato ulteriori punti con un settimo posto di Fisichella e un ottavo di Firman, mentre non ha ottenuto punti Zsolt Baumgartner, che ha brevemente sostituito lo stesso Firman.
La squadra ha chiuso nona nel mondiale costruttori davantu alla sola Minardi, così come nelle stagioni seguenti. Nel 2004 Nick Heidfeld ha ottenuto due piazzamenti in bassa top-8 e una volta c'è riuscito Timo Glock, durante una sostituzione one-off di Giorgio Pantano, al quale è subentrato verso fine stagione.
Nel 2005, con motori Toyota la coppia di piloti era costituita dagli esordienti Tiago Monteiro e Narain Karthikeyan e la possibilità di fare punti quasi inesistente. Poi è arrivata Indianapolis, con sei vetture schierate in griglia, il podio di Monteiro e il quarto posto di Karthikeyan. Il pilota portoghese è ricordato non solo per il suo terzo posto con festeggiamenti cringe, quanto anche per avere ottenuto un ottavo posto al GP del Belgio, suo sedicesimo arrivo al traguardo consecutivo, ai tempi un record. È stato l'ultimo punto per la scuderia fondata da Eddie Jordan, nonché l'ultima bandiera a scacchi consecutiva vista da Monteiro, il quale nell'evento seguente è stato costretto al ritiro.
A onore del vero, nel 2005 la squadra non era più di proprietà di Eddie Jordan, anche se non vi era stato ancora il rebranding quindi è arrivata alla cifra tonda di 250 gran premi, ma era già stata acquisita dal gruppo Midland, il quale avrebbe gareggiato come Midland nella stagione seguente, innescando una serie di cambi di denominazione che hanno portato il team di Silverstone ad avere quattro nomi diversi in quattro anni consecutivi: Jordan nel 2005, Midland nel 2006, Spyker nel 2007 e Force India nel 2008.
Per circa un decennio la squadra è stata di proprietà di Vijay Mallya, per divenire in seguito Racing Point dopo l'acquisizione da parte di Lawrence Stroll, denominazione con la quale ha conquistato la vittoria del GP di Sahkir 2020 con Sergio Perez. Successivamente è divenuta Aston Martin, ma con questo nome insegue ancora la vittoria. Curiosamente è di nuovo verde, come lo era la Jordan degli esordi, quando era sponsorizzata 7UP.
La storia di questa squadra è un ricordo di vecchi tempi che non torneranno più, quelli in cui un team attivo nelle categorie minori poteva entrare in Formula 1 e arrivare a occupare posizioni di rilievo, sia in classifica piloti sia nella classifica dei team più tamarri. Non che fosse sempre così, ma evidentemente era possibile per chi fosse abbastanza accorto da non cadere nelle mani del truffatore di turno.
Anche se da vent'anni il marchio Jordan era uscito di scena, è bello sapere che quella squadra, con altre denominazioni, ha continuato a esistere, con occasionali exploit che ricordano vagamente quelli dei vecchi tempi, e probabilmente esisterà ancora a lungo, anche se il nome Aston Martin non ha quel fascino tamarro che potevano avere i vari Force India e Racing Point di turno.
Non c'è più un team Jordan e adesso non c'è più nemmeno il suo fondatore, venuto a mancare all'età di settantasei anni a causa di un tumore, ma la storia è scritta e resterà impressa nella memoria collettiva. Allora guarderemo dietro di noi, sussurrando un #FreeGachot, poi vedremo Frentzen fermo e Monteiro che esulta sul podio, accanto a due imbambolati Schumacher e a Barrichello. Forse quel festeggiamento non ci sembrerà più così tanto cringe e il nostro solo rimpianto sarà che sia stato Monteiro e non un personaggio pittoresco come Karthikeyan a salire su quel podio.
Addio Eddie Jordan, e grazie per averci regalato questa bellissima storia.
Nel 1998 sono arrivati i motori Mugen Honda ed è arrivato il campione del mondo 1996 Damon Hill al fianco di Ralf Schumacher. La stagione è iniziata con delle difficoltà, poi verso metà campionato sono arrivati i primi piazzamenti nella bassa top-6... tutto regolare. Fino a questo momento, almeno, perché poi è giunta l'apoteosi: il 30 agosto 1998, in un caotico evento in Belgio, Damon e Ralf hanno conquistato una storica doppietta, non senza polemiche, a causa di un congelamento di posizioni deciso dalla squadra.
Ralf ne ha approfittato per conquistare anche un terzo posto nel successivo gran premio a Monza, prima di lasciare la Jordan per la Williams alla fine della stagione. Il risultato finale è stato un quarto posto nel mondiale costruttori, che sarebbe stato migliorato in un terzo posto nella stagione seguente, grazie alle ottime performance di Heinz-Harald Frentzen.
Nella stagione che ha segnato la fine della carriera di Hill, il quale ha conquistato solo sporariche posizioni nella bassa top-6, HHF ha ottenuto due vittorie in Francia e a Monza, una pole position al GP d'Europa, dove la sua gara è finita al grido di "è fermo Frentzen!", oltre che quattro altri piazzamenti a podio in precedenza. Avrebbe potuto giocarsi il mondiale con Mika Hakkinen e Eddie Irvine, anche se alla fine ha dovuto accontentarsi di un terzo posto nel mondiale piloti.
L'anno seguente Frentzen ha conquistato due terze piazze in Brasile e negli Stati Uniti, per il team un sesto posto nel mondiale costruttori grazie anche agli altri punti conquistati da Heinz e a quelli ottenuti dal nuovo compagno di squadra Jarno Trulli. Quelli di Frentzen sarebbero stati gli ultimi podi della squadra per lungo tempo, anche se a livello di mondiale costruttori le cose non sono peggiorate nei due anni seguenti: quinta nel 2001 e sesta nel 2002, adesso con motori Honda denominati solamente Honda.
Frentzen e Trulli hanno fatto coppia anche per il 2001, anche se Heinz ha lasciato il team in corso d'opera, venendo sostituito prima da Ricardo Zonta, già comparso al suo posto in precedenza per un'indisposizione fisica, nonché da Jean Alesi, che ha successivamente lasciato la Formula 1 a fine stagione. Nel 2002, invece, è tornato Fisichella, dopo alcune stagioni alla Benetton. Al suo fianco ha esordito invece Takuma Sato, autore dei suoi primi punti a fine stagione in Giappone, che sarebbe stato rimpiazzato per il 2003 da Ralph Firman.
Il fornitore di motori è cambiato nuovamente, divenendo Ford, ed è accaduto l'evento eroico a cui nessuno credeva più. Al GP del Brasile, numero 700 nella storia della Formula 1, nonché numero 200 per la Jordan, è arrivata inaspettatamente quella vittoria di Fisichella sfuggita cento gran premi prima, quando la gara è stata interrotta anzitempo per le terribili condizioni meteo e due incidenti occorsi a Fernando Alonso e Mark Webber. Un errore di cronometraggio ha attribuito inizialmente la vittoria a Kimi Raikkonen, ma il successivo ricalcolo della classifica finale ha assegnato la vittoria a Giancarlo, la sua prima, ma l'ultima per il team Jordan, che solo grazie all'estensione della zona punti ai primi otto avvenuta a partire da quella stagione ha conquistato ulteriori punti con un settimo posto di Fisichella e un ottavo di Firman, mentre non ha ottenuto punti Zsolt Baumgartner, che ha brevemente sostituito lo stesso Firman.
La squadra ha chiuso nona nel mondiale costruttori davantu alla sola Minardi, così come nelle stagioni seguenti. Nel 2004 Nick Heidfeld ha ottenuto due piazzamenti in bassa top-8 e una volta c'è riuscito Timo Glock, durante una sostituzione one-off di Giorgio Pantano, al quale è subentrato verso fine stagione.
Nel 2005, con motori Toyota la coppia di piloti era costituita dagli esordienti Tiago Monteiro e Narain Karthikeyan e la possibilità di fare punti quasi inesistente. Poi è arrivata Indianapolis, con sei vetture schierate in griglia, il podio di Monteiro e il quarto posto di Karthikeyan. Il pilota portoghese è ricordato non solo per il suo terzo posto con festeggiamenti cringe, quanto anche per avere ottenuto un ottavo posto al GP del Belgio, suo sedicesimo arrivo al traguardo consecutivo, ai tempi un record. È stato l'ultimo punto per la scuderia fondata da Eddie Jordan, nonché l'ultima bandiera a scacchi consecutiva vista da Monteiro, il quale nell'evento seguente è stato costretto al ritiro.
A onore del vero, nel 2005 la squadra non era più di proprietà di Eddie Jordan, anche se non vi era stato ancora il rebranding quindi è arrivata alla cifra tonda di 250 gran premi, ma era già stata acquisita dal gruppo Midland, il quale avrebbe gareggiato come Midland nella stagione seguente, innescando una serie di cambi di denominazione che hanno portato il team di Silverstone ad avere quattro nomi diversi in quattro anni consecutivi: Jordan nel 2005, Midland nel 2006, Spyker nel 2007 e Force India nel 2008.
Per circa un decennio la squadra è stata di proprietà di Vijay Mallya, per divenire in seguito Racing Point dopo l'acquisizione da parte di Lawrence Stroll, denominazione con la quale ha conquistato la vittoria del GP di Sahkir 2020 con Sergio Perez. Successivamente è divenuta Aston Martin, ma con questo nome insegue ancora la vittoria. Curiosamente è di nuovo verde, come lo era la Jordan degli esordi, quando era sponsorizzata 7UP.
La storia di questa squadra è un ricordo di vecchi tempi che non torneranno più, quelli in cui un team attivo nelle categorie minori poteva entrare in Formula 1 e arrivare a occupare posizioni di rilievo, sia in classifica piloti sia nella classifica dei team più tamarri. Non che fosse sempre così, ma evidentemente era possibile per chi fosse abbastanza accorto da non cadere nelle mani del truffatore di turno.
Anche se da vent'anni il marchio Jordan era uscito di scena, è bello sapere che quella squadra, con altre denominazioni, ha continuato a esistere, con occasionali exploit che ricordano vagamente quelli dei vecchi tempi, e probabilmente esisterà ancora a lungo, anche se il nome Aston Martin non ha quel fascino tamarro che potevano avere i vari Force India e Racing Point di turno.
Non c'è più un team Jordan e adesso non c'è più nemmeno il suo fondatore, venuto a mancare all'età di settantasei anni a causa di un tumore, ma la storia è scritta e resterà impressa nella memoria collettiva. Allora guarderemo dietro di noi, sussurrando un #FreeGachot, poi vedremo Frentzen fermo e Monteiro che esulta sul podio, accanto a due imbambolati Schumacher e a Barrichello. Forse quel festeggiamento non ci sembrerà più così tanto cringe e il nostro solo rimpianto sarà che sia stato Monteiro e non un personaggio pittoresco come Karthikeyan a salire su quel podio.
Addio Eddie Jordan, e grazie per averci regalato questa bellissima storia.
martedì 18 marzo 2025
Formula 2 2025: si parte dall'Australia
In Australia è iniziata la stagione di Formula 2 con il miglior tempo in qualifica di Gabriele Minì (Prema) che tuttavia è stato penalizzato per impeding, con la pole position assegnata quindi a Victor Martins (ART). Alcune penalità hanno fatto sì che la reverse grid fosse così composta: Leonardo Fornaroli (Invicta), Joshua Durksen (AIX), Luke Browning (Hitech), Dino Beganovic (Hitech), Roman Stanek (Invicta), Richard Verschoor (MP) e settimo Martins, con questo settimo nella gara sprint.
Non è durata molto la sua gara, soltanto un giro dopo essere andato a sbattere contro le barriere. Nel frattempo Durksen era in testa fin dalle prime battute, precedendo Fornaroli e Browning. Frattanto poco dopo Jak Crawford (DAMS) si è ritirato. Nel corso della gara è entrata due volte la safety car, la prima per un incidente di Max Esterson (Trident) e la seconda per uno del suo compagno di squadra Sami Megetounif. Nel mezzo abbiamo avuto un testacoda senza conseguenze, a parte le posizioni perse, di Dino Beganovic (Hitech).
Durksen ha proseguito in testa fino alla fine vincendo davanti a Fornaroli e a Browning. Verschoor e Stanek hanno chiuso la top-5, mentre Sebastian Montoya (Prema) ha conquistato il sesto posto davanti al compagno di squadra Minì autore anche del giro più veloce, con Pepe Martì (Campos) a chiudere la zona punti, per la sprint estesa solamente ai primi otto classificati.
Alexander Dunne (Rodin), Arvid Lindblad (Campos), Oliver Goethe (MP), Ritomo Miyata (ART) e Rafael Villagomez (Van Amersfoort) hanno preceduto Beganovic, che dopo il testacoda ha terminato la gara al quattordicesimo posto. A seguire si sono classificati Amaury Cordeel (Rodin), Kush Maini (DAMS), Cian Shields (AIX) e John Bennett (Van Amersfoort).
È stata l'unica gara del fine settimana, dato che la feature race della domenica è stata annullata per avverse condizioni meteo. Martins, che si era procacciato la pole position, ha comunque ottenuto i punti della pole position.
Non è durata molto la sua gara, soltanto un giro dopo essere andato a sbattere contro le barriere. Nel frattempo Durksen era in testa fin dalle prime battute, precedendo Fornaroli e Browning. Frattanto poco dopo Jak Crawford (DAMS) si è ritirato. Nel corso della gara è entrata due volte la safety car, la prima per un incidente di Max Esterson (Trident) e la seconda per uno del suo compagno di squadra Sami Megetounif. Nel mezzo abbiamo avuto un testacoda senza conseguenze, a parte le posizioni perse, di Dino Beganovic (Hitech).
Durksen ha proseguito in testa fino alla fine vincendo davanti a Fornaroli e a Browning. Verschoor e Stanek hanno chiuso la top-5, mentre Sebastian Montoya (Prema) ha conquistato il sesto posto davanti al compagno di squadra Minì autore anche del giro più veloce, con Pepe Martì (Campos) a chiudere la zona punti, per la sprint estesa solamente ai primi otto classificati.
Alexander Dunne (Rodin), Arvid Lindblad (Campos), Oliver Goethe (MP), Ritomo Miyata (ART) e Rafael Villagomez (Van Amersfoort) hanno preceduto Beganovic, che dopo il testacoda ha terminato la gara al quattordicesimo posto. A seguire si sono classificati Amaury Cordeel (Rodin), Kush Maini (DAMS), Cian Shields (AIX) e John Bennett (Van Amersfoort).
È stata l'unica gara del fine settimana, dato che la feature race della domenica è stata annullata per avverse condizioni meteo. Martins, che si era procacciato la pole position, ha comunque ottenuto i punti della pole position.
domenica 16 marzo 2025
Formula 1 2025: #1 Commento al Gran Premio d'Australia
16.03.2025 - il mondiale è ufficialmente iniziato, con l'Albert Park e con il dominio incontrastato e inconfutabile della Ferrar-... ah no. Dopo un inverno pieno di titoloni e affermazioni secondo cui questo sarà l'anno giusto, potrebbe essere arrivato il momento di tornare con i piedi per terra e affermare che forse sarebbe stato meglio, anziché elogiare risultati ancora non avvenuti, dedicarsi a qualche altra attività, tipo inventare una parodia motoristica di "Tuta Gold" di Mahmood.
Una voce fuori campo mi chiede se io invece mi sia dedicata a tale attività, ma preferisco soprassedere e informarvi che non mi sono dedicata nemmeno ad altre attività quali parlare a ogni soffio di vento dei rookie e delle loro prospettive. A tale proposito ho solo una cosa da dire ai commentatori British che ho sentito venerdì nella sintesi ufficiale delle prove libere, ovvero che usare la pronuncia "AISAK" per il first name di un pilota franco-algerino potrebbe essere giusto leggermente random.
Detto questo possiamo passare oltre: dopo un venerdì di mondiali in tasca sono arrivate le qualifiche che hanno condotto a una prima fila tutta papaya, con Norris in pole davanti a Piastri, con Verstappen e Russell in seconda fila nonostante i loro compagni di squadra fossero stati messi fuori in Q1 da Bortoleto. Ci sono state alcune sorprese, tra cui lo scoprire che Antonelli aveva rimediato danni al fondo in un'uscita di pista e che l'ormai dimenticato Checo Perez non era al volante, ma Lawson lo stava sostituendo degnamente. In tutto ciò una Toro Rosso di Faenzahhhh era la migliore qualificata tra le monoposto italiane e c'era chi si stupiva di vedere la Williams con due piloti in Q3. C'era anche chi si stupiva di vedere la Williams con due piloti e nel mentre le bimbe di Albon implodevano invocando podi e vittorie.
Poi c'era una distesa di struzzi con la testa nascosta sotto la sabbia. Però non si erano sepolti la testa proprio del tutto e si intravedevano numerosi cappellini della Ferrari.
Questa è stata la griglia di partenza:
Norris - Piastri
Verstappen - Russell
Tsunoda - Albon
Leclerc - Hamilton
Gasly - Sainz
Hadjar - Alonso
Stroll - Doohan
Bortoleto - Antonelli
Hulkenberg - Ocon
Lawson (PL - 18°) - Bearman (PL - 20°)
La gara doveva partire alle 5.00 ora italiana ma si vociferava che potesse esserci un cambio di orario per via delle previsioni meteo avverse. Per noi che vediamo le gare alla TV dei Povery non ci sarebbe stato in ogni caso alcun cambiamento e alle 14.00 in punto ci aspettava la differita, quindi innumerevoli ore in cui evitare spoiler. E in cui canticchiare "Tuta Rossa", la parodia di "Tuta Gold" dedicata al nostro Prosciuttello preferito, perché why not?
Se arriverò, a Budapest ti ricorderai
Di Massa in testa, motore on fire
Fumando a fine gara, non cambierai
E a Marina Bay, fottendosi la testa in the night,
Soffrire può sembrare un po' fake
Ora che amano me e non Felipe Babe.
Dani-Smile ha l'oro sui denti Oral B,
Non paragonarlo a una Bitch così,
Non era abbastanza io solo insieme a Brit,
Sebby e Verstappino a rincorrere.
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto, non richiamerò
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Dov'è la Force India? Diventata rosa
E senza più lo sponsor Sahara,
Mi raccontavi storie di soldi senza dire
Mai il nome, nome, nome,
Il portafoglio di Strollone,
Ma a stare a centro griglia serve fottuta personalità,
Se partirò, dimmi Fernando chi lo consolerà?
Dani-Smile ha l'oro sui denti Oral B,
Non paragonarlo a una Bitch così,
Non era abbastanza io solo insieme a Brit,
Sebby e Verstappino a rincorrere.
Cinque cellulari nella tuta rossa
Toto, non richiamerò,
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Sono stato bene in Mercedes,
Ma fuori dalle medie hai preso Anto,
Dicevo: "lo sai che è un bimbo, è palese",
Il mio rosso è un gran bel colore,
Anche se il fanbase mi criticherà
Davanti al panettone.
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Poi, dopo paziente attesa, sono arrivate le fatidiche ore 14.00 e abbiamo scoperto che in Australia la partenza non era stata rimandata ma era abbondantemente piovuto, oltre che anche i piloti che partono dalla pitlane quest'anno devono fare il giro di formazione.
Su TV8 erano un po' in ritardo con i lavori, quindi la partenza sarebbe stata alle 14.10 o giù di lì, se Hadjar non fosse finito sulle barriere subito dopo la partenza del giro di formazione. Lo si è visto sconsolato fuori dalla vettura, venire rincuorato a random prima dal padre di Hamilton e poi da Stefano Domenicali. Cosa gli avranno detto? Forse qualcosa tipo: "Tranquillo, è successo anche a Grosjean".
Quando la gara è finalmente partita, è entrata subito la safety car per un botto di Doohan... e anche questo è successo sicuramente a Romain in passato! Le vetture si sono allineate dietro la vettura di sicurezza mentre veniva rimossa la pink panther. Giusto per non farci mancare niente, Sainz ha perso il posteriore ed è andato a sbattere contro le barriere in regime di safety car. Guess what, RoGro a suo tempo ci aveva deliziati anche di questo, e l'ha anche fatto due volte!
Dietro la safety car i primi dieci erano Norris, Verstappen, Piastri, Leclerc, Tsunoda, Albon, Hamilton, Gasly e Alonso, per effetto di quanto accaduto nelle poche curve in cui non vi erano bandiere gialle. Al restart, avvenuto non proprio nell'immediato, la pista sembrava essere andata asciugandosi rispetto alle condizioni di inizio gara.
Non sono capitate altre azioni alla RoGro, si segnala solo che in corso d'opera, dopo un sorpasso su Hulkenberg, Antonelli ha fatto un trecentosessanta gradi completo perdendo la posizione. In seguito avrebbe rimontato superando anche Stroll e andando a mettersi alle spalle di Alonso all'inseguimento della top-ten.
Il momento clou, tuttavia, è arrivato quando Verstappen ha fatto un bloccaggio e Piastri si è portato secondo. Eravamo a quel punto a circa un terzo di gara e la situazione si è consolidata con i due Papaya che allungavano, Verstappen che perdeva terreno, Russell e Leclerc a debita distanza, poi Tsunoda, dopodiché Albon con Hamilton destinato a restargli a lungo negli scarichi.
Siccome in corso d'opera era scesa occasionale pioggia, proseguire sulle gomme intermedie montate a inizio gara non era impossibile per il momento, quindi non ci sono stati pitstop e le due McLaren nel frattempo si sono avvicinate molto l'una all'altra. Via radio hanno detto ai piloti di mantenere le posizioni. Piastri prima si è lamentato che Norris era lento, poi ha fatto uno svarione e si è rimesso diligentemente in carreggiata, più lontano di prima.
Poi Alonso è finito in testacoda ed è andato a sbattere... ma niente problema, ai rookie si perdona tutto. E in caso lo status di rookie sia messo in discussione, torna la carta: l'ha fatto anche Grosjean.
In regime di safety car tutti tranne gli Haas hanno montato le slick, i Papaya le hard, Verstappen le medium. Si completavano i due terzi di gara, in quei frangenti, e subito dopo avere messo tutti le slick si è iniziato a parlare di pioggia imminente. Nonostante ciò, dopo essersi sdoppiati gli Haas sono andati a montare le slick con effetto che Bearman si è dovuto sdoppiare una seconda volta.
Dopo qualche giro di tregua, la pioggia ha iniziato a scendere. I piloti con le hard faticavano di più di chi stava sulle medium e i Papaya hanno rischiato di finire entrambi a novanta nello stesso momento. Norris ha proseguito ed è scappato ai box, sommerso dalle critiche. Piastri povero cucciolo è finito impantanato e dopo essere ripartito si è ritrovato ultimo, il mondo è ingiustohhhh. Verstappen ha tentato il colpaccio andando avanti sulle slick, ma un giro dopo ha dovuto rinunciarvi. In Ferrari hanno tentato anche più a lungo di andare sulle slick, perché la strategia era talmente sbagliata che bisognava seguirla il piùa lungo possibile. Un testacoda di Leclerc più tardi, i due piloti sono rientrati entrambi in regime di safety car, dopo uno svarione anche di Tsunoda: Lawson era andato a sbattere, come anche Bortoleto a dire il vero ma who kers di Bortoleto.
Norris, Verstappen, Russell, Albon!!!11!!!11!! e nientemeno che Antonelli erano i primi cinque dietro la safety car. Dietro di loro c'erano Strollino e Hulkenberg. Ho invocato che ci fossero quattro ritiri che provocassero il Podio Mistico, ma non è accaduto. In compenso Leclerc ha superato Hamilton, ma i frutti da raccogliere erano talmente scadenti che le loro tifoserie hanno pensato che litigare per questo fosse una polemica da morti di fame. Piastri ne ha approfittato per superare almeno una delle rosse, mentre Norris si teneva dietro a fatica Verstappen. Però se l'è tenuto dietro ed è andato a vincere e questo ha messo fine al gran premio odierno.
A dire il vero nel frattempo è capitato che Antonelli strappasse la quarta piazza ad Albon, per poi perderla per un presunto unsafe release e ritrovarla quando si è deciso che non c'era unsafe release. Una Williams al quinto posto era tanta roba e dal team ci hanno tenuto a far sapere che è anche merito di Sainz, che ha avuto l'intuizione di uscire in pitlane a vedere se pioveva. Più che genio Sainz direi rimbambiti tutti quelli che non ci hanno pensato (cioè ogni singolo presente a parte lui), ma nevermind.
RISULTATO:
1. Lando Norris/ McLaren
2. Max Verstappen/ Redbull
3. George Russell/ Mercedes
4. Kimi Antonelli/ Mercedes
5. Alexander Albon/ Williams
6. Lance Stroll/ Aston Martin
7. Nico Hulkenberg/ Kick Sauber
8. Charles Leclerc/ Ferrari
9. Oscar Piastri/ McLaren
10. Lewis Hamilton/ Ferrari
11. Pierre Gasly/ Alpine
12. Yuki Tsunoda/ Racing Bulls
13. Esteban Ocon/ Haas
14. Oliver Bearman/ Haas.
Rit. Liam Lawson/ Redbull
Rit. Gabriel Bortoleto/ Kick Sauber
Rit. Fernando Alonso/ Aston Martin
Rit. Carlos Sainz/ Williams
Rit. Jack Doohan/ Alpine
DNS. Isack Hadjar/ Racing Bulls
Una voce fuori campo mi chiede se io invece mi sia dedicata a tale attività, ma preferisco soprassedere e informarvi che non mi sono dedicata nemmeno ad altre attività quali parlare a ogni soffio di vento dei rookie e delle loro prospettive. A tale proposito ho solo una cosa da dire ai commentatori British che ho sentito venerdì nella sintesi ufficiale delle prove libere, ovvero che usare la pronuncia "AISAK" per il first name di un pilota franco-algerino potrebbe essere giusto leggermente random.
Detto questo possiamo passare oltre: dopo un venerdì di mondiali in tasca sono arrivate le qualifiche che hanno condotto a una prima fila tutta papaya, con Norris in pole davanti a Piastri, con Verstappen e Russell in seconda fila nonostante i loro compagni di squadra fossero stati messi fuori in Q1 da Bortoleto. Ci sono state alcune sorprese, tra cui lo scoprire che Antonelli aveva rimediato danni al fondo in un'uscita di pista e che l'ormai dimenticato Checo Perez non era al volante, ma Lawson lo stava sostituendo degnamente. In tutto ciò una Toro Rosso di Faenzahhhh era la migliore qualificata tra le monoposto italiane e c'era chi si stupiva di vedere la Williams con due piloti in Q3. C'era anche chi si stupiva di vedere la Williams con due piloti e nel mentre le bimbe di Albon implodevano invocando podi e vittorie.
Poi c'era una distesa di struzzi con la testa nascosta sotto la sabbia. Però non si erano sepolti la testa proprio del tutto e si intravedevano numerosi cappellini della Ferrari.
Questa è stata la griglia di partenza:
Norris - Piastri
Verstappen - Russell
Tsunoda - Albon
Leclerc - Hamilton
Gasly - Sainz
Hadjar - Alonso
Stroll - Doohan
Bortoleto - Antonelli
Hulkenberg - Ocon
Lawson (PL - 18°) - Bearman (PL - 20°)
La gara doveva partire alle 5.00 ora italiana ma si vociferava che potesse esserci un cambio di orario per via delle previsioni meteo avverse. Per noi che vediamo le gare alla TV dei Povery non ci sarebbe stato in ogni caso alcun cambiamento e alle 14.00 in punto ci aspettava la differita, quindi innumerevoli ore in cui evitare spoiler. E in cui canticchiare "Tuta Rossa", la parodia di "Tuta Gold" dedicata al nostro Prosciuttello preferito, perché why not?
Se arriverò, a Budapest ti ricorderai
Di Massa in testa, motore on fire
Fumando a fine gara, non cambierai
E a Marina Bay, fottendosi la testa in the night,
Soffrire può sembrare un po' fake
Ora che amano me e non Felipe Babe.
Dani-Smile ha l'oro sui denti Oral B,
Non paragonarlo a una Bitch così,
Non era abbastanza io solo insieme a Brit,
Sebby e Verstappino a rincorrere.
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto, non richiamerò
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Dov'è la Force India? Diventata rosa
E senza più lo sponsor Sahara,
Mi raccontavi storie di soldi senza dire
Mai il nome, nome, nome,
Il portafoglio di Strollone,
Ma a stare a centro griglia serve fottuta personalità,
Se partirò, dimmi Fernando chi lo consolerà?
Dani-Smile ha l'oro sui denti Oral B,
Non paragonarlo a una Bitch così,
Non era abbastanza io solo insieme a Brit,
Sebby e Verstappino a rincorrere.
Cinque cellulari nella tuta rossa
Toto, non richiamerò,
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Sono stato bene in Mercedes,
Ma fuori dalle medie hai preso Anto,
Dicevo: "lo sai che è un bimbo, è palese",
Il mio rosso è un gran bel colore,
Anche se il fanbase mi criticherà
Davanti al panettone.
Ballavamo nella curva Copse
Quando incontravo Max,
Con i tori, tori su mescola hard,
Ne era dispersa la metà,
Mi passerà, ricorderò
Gli occhi tuoi dolci pieni di zucchero,
Cambio il numero,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò,
Cinque cellulari nella tuta rossa,
Toto non richiamerò.
Poi, dopo paziente attesa, sono arrivate le fatidiche ore 14.00 e abbiamo scoperto che in Australia la partenza non era stata rimandata ma era abbondantemente piovuto, oltre che anche i piloti che partono dalla pitlane quest'anno devono fare il giro di formazione.
Su TV8 erano un po' in ritardo con i lavori, quindi la partenza sarebbe stata alle 14.10 o giù di lì, se Hadjar non fosse finito sulle barriere subito dopo la partenza del giro di formazione. Lo si è visto sconsolato fuori dalla vettura, venire rincuorato a random prima dal padre di Hamilton e poi da Stefano Domenicali. Cosa gli avranno detto? Forse qualcosa tipo: "Tranquillo, è successo anche a Grosjean".
Quando la gara è finalmente partita, è entrata subito la safety car per un botto di Doohan... e anche questo è successo sicuramente a Romain in passato! Le vetture si sono allineate dietro la vettura di sicurezza mentre veniva rimossa la pink panther. Giusto per non farci mancare niente, Sainz ha perso il posteriore ed è andato a sbattere contro le barriere in regime di safety car. Guess what, RoGro a suo tempo ci aveva deliziati anche di questo, e l'ha anche fatto due volte!
Dietro la safety car i primi dieci erano Norris, Verstappen, Piastri, Leclerc, Tsunoda, Albon, Hamilton, Gasly e Alonso, per effetto di quanto accaduto nelle poche curve in cui non vi erano bandiere gialle. Al restart, avvenuto non proprio nell'immediato, la pista sembrava essere andata asciugandosi rispetto alle condizioni di inizio gara.
Non sono capitate altre azioni alla RoGro, si segnala solo che in corso d'opera, dopo un sorpasso su Hulkenberg, Antonelli ha fatto un trecentosessanta gradi completo perdendo la posizione. In seguito avrebbe rimontato superando anche Stroll e andando a mettersi alle spalle di Alonso all'inseguimento della top-ten.
Il momento clou, tuttavia, è arrivato quando Verstappen ha fatto un bloccaggio e Piastri si è portato secondo. Eravamo a quel punto a circa un terzo di gara e la situazione si è consolidata con i due Papaya che allungavano, Verstappen che perdeva terreno, Russell e Leclerc a debita distanza, poi Tsunoda, dopodiché Albon con Hamilton destinato a restargli a lungo negli scarichi.
Siccome in corso d'opera era scesa occasionale pioggia, proseguire sulle gomme intermedie montate a inizio gara non era impossibile per il momento, quindi non ci sono stati pitstop e le due McLaren nel frattempo si sono avvicinate molto l'una all'altra. Via radio hanno detto ai piloti di mantenere le posizioni. Piastri prima si è lamentato che Norris era lento, poi ha fatto uno svarione e si è rimesso diligentemente in carreggiata, più lontano di prima.
Poi Alonso è finito in testacoda ed è andato a sbattere... ma niente problema, ai rookie si perdona tutto. E in caso lo status di rookie sia messo in discussione, torna la carta: l'ha fatto anche Grosjean.
In regime di safety car tutti tranne gli Haas hanno montato le slick, i Papaya le hard, Verstappen le medium. Si completavano i due terzi di gara, in quei frangenti, e subito dopo avere messo tutti le slick si è iniziato a parlare di pioggia imminente. Nonostante ciò, dopo essersi sdoppiati gli Haas sono andati a montare le slick con effetto che Bearman si è dovuto sdoppiare una seconda volta.
Dopo qualche giro di tregua, la pioggia ha iniziato a scendere. I piloti con le hard faticavano di più di chi stava sulle medium e i Papaya hanno rischiato di finire entrambi a novanta nello stesso momento. Norris ha proseguito ed è scappato ai box, sommerso dalle critiche. Piastri povero cucciolo è finito impantanato e dopo essere ripartito si è ritrovato ultimo, il mondo è ingiustohhhh. Verstappen ha tentato il colpaccio andando avanti sulle slick, ma un giro dopo ha dovuto rinunciarvi. In Ferrari hanno tentato anche più a lungo di andare sulle slick, perché la strategia era talmente sbagliata che bisognava seguirla il piùa lungo possibile. Un testacoda di Leclerc più tardi, i due piloti sono rientrati entrambi in regime di safety car, dopo uno svarione anche di Tsunoda: Lawson era andato a sbattere, come anche Bortoleto a dire il vero ma who kers di Bortoleto.
Norris, Verstappen, Russell, Albon!!!11!!!11!! e nientemeno che Antonelli erano i primi cinque dietro la safety car. Dietro di loro c'erano Strollino e Hulkenberg. Ho invocato che ci fossero quattro ritiri che provocassero il Podio Mistico, ma non è accaduto. In compenso Leclerc ha superato Hamilton, ma i frutti da raccogliere erano talmente scadenti che le loro tifoserie hanno pensato che litigare per questo fosse una polemica da morti di fame. Piastri ne ha approfittato per superare almeno una delle rosse, mentre Norris si teneva dietro a fatica Verstappen. Però se l'è tenuto dietro ed è andato a vincere e questo ha messo fine al gran premio odierno.
A dire il vero nel frattempo è capitato che Antonelli strappasse la quarta piazza ad Albon, per poi perderla per un presunto unsafe release e ritrovarla quando si è deciso che non c'era unsafe release. Una Williams al quinto posto era tanta roba e dal team ci hanno tenuto a far sapere che è anche merito di Sainz, che ha avuto l'intuizione di uscire in pitlane a vedere se pioveva. Più che genio Sainz direi rimbambiti tutti quelli che non ci hanno pensato (cioè ogni singolo presente a parte lui), ma nevermind.
RISULTATO:
1. Lando Norris/ McLaren
2. Max Verstappen/ Redbull
3. George Russell/ Mercedes
4. Kimi Antonelli/ Mercedes
5. Alexander Albon/ Williams
6. Lance Stroll/ Aston Martin
7. Nico Hulkenberg/ Kick Sauber
8. Charles Leclerc/ Ferrari
9. Oscar Piastri/ McLaren
10. Lewis Hamilton/ Ferrari
11. Pierre Gasly/ Alpine
12. Yuki Tsunoda/ Racing Bulls
13. Esteban Ocon/ Haas
14. Oliver Bearman/ Haas.
Rit. Liam Lawson/ Redbull
Rit. Gabriel Bortoleto/ Kick Sauber
Rit. Fernando Alonso/ Aston Martin
Rit. Carlos Sainz/ Williams
Rit. Jack Doohan/ Alpine
DNS. Isack Hadjar/ Racing Bulls
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venerdì 14 marzo 2025
Vent'anni di 2005: la Renault stupisce in Australia, ma in Malesia è già conferma
In questo fine settimana si gareggia all'Albert Park, quindi mi sembra il momento migliore per iniziare a rievocare il mondiale di vent'anni fa. Correva l'anno 2005 e il mondiale di Formula 1 iniziava dal GP d'Australia, con la vittoria della Renault di Giancarlo Fisichella. Il compagno di squadra Fernando Alonso, scattato dalla tredicesima piazza, ha concluso invece la gara sul gradino più alto del podio. Sicuramente un buon biglietto da visita per la Renault, bisognava vedere soltanto se se sarebbe riuscita a ripetersi. Due settimane più tardi, sarà Alonso a imporsi a Sepang, esame superato, direi!
AUSTRALIA: la stagione di vent'anni fa è iniziata con due grossi cambiamenti. Uno di questi è stata la qualifica con tentativo singolo, con ordine di uscita dei piloti basato sulla gara precedente (in questo caso GP del Brasile 2004), un sistema che avrebbe provocato griglie creative in caso di condizioni meteo variabili. Un altro enorme cambiamento è stato il divieto di cambi gomme in gara (eccetto la singola gomma, in caso di foratura), che ha portato gli equilibri verso le squadre gommate Michelin.
La prima fila è stata tutta italiana, con la Toyota di Jarno Trulli in seconda piazza ad affiancare la Renault di Fisichella. Mark Webber su Williams e Jacques Villeneuve su Sauber erano terzo e quarto, mentre in terza fila vi erano due sorprendenti Redbull, guidate da David Coulthard e Christian Klien. Per la scuderia "bibitara" era l'esordio in Formula 1 dopo essere succeduta alla Jaguar. Il mascellone scozzese, addirittura, al via - attardato da un aborted start perché Kimi Raikkonen aveva stallato in griglia - si è procacciato la terza posizione, davanti alle Williams di Webber e del compagno di squadra Nick Heidfeld.
Nel primo stint c'è stato un 1/2 tutto italiano, ma Trulli è stato in seguito attardato da problemi di passo gara. Rubens Barrichello, partito appena fuori dalla top-ten, è riuscito a risalire fino alle zone che contavano, installandosi in uno stabile secondo posto. È stata l'unica nota positiva in un weekend complicato per la Ferrari, unico top-team gommato Bridgestone. Partito dalle retrovie dopo una sostituzione del motore, Michael Schumacher non ha terminato la gara, protagonista di un incidente con Heidfeld che è costato il ritiro a entrambi.
Ricordate le B.A.R.? Ricordate che nella gara precedente erano rientrate ai box per potere cambiare motore? La cosa non ha avuto grandi frutti, sono usciti di scena sia Button sia Anthony Davidson, questo con tanto di fiamme dal retrotreno. Già presente in griglia per due eventi del 2002, con la Minardi, quando aveva sostituito Alex Yoong, stavolta è stato chiamato a gareggiare al posto di Sato, al quale i medici hanno sconsigliato di gareggiare a causa di sintomi influenzali.
L'ultimo ritirato della gara è stato Barrichello per un problema tecnico. La Ferrari stavolta ha raccolto ancora meno che in Australia, con Michael Schumacher soltanto settimo. Il terzetto Alonso/ Trulli/ Heidfeld è andato a podio, con Montoya e Ralf Schumacher a completare la top-5. Le Redbull hanno concluso ancora una volta entrambe a punti, con Coulthard e Klien sesto e ottavo. Fuori dai punti si sono classificati Raikkonen, che si trovava in bassa top-8 quando aveva forato, Massa, Karthikeyan, Monteiro e Albers.
AUSTRALIA: la stagione di vent'anni fa è iniziata con due grossi cambiamenti. Uno di questi è stata la qualifica con tentativo singolo, con ordine di uscita dei piloti basato sulla gara precedente (in questo caso GP del Brasile 2004), un sistema che avrebbe provocato griglie creative in caso di condizioni meteo variabili. Un altro enorme cambiamento è stato il divieto di cambi gomme in gara (eccetto la singola gomma, in caso di foratura), che ha portato gli equilibri verso le squadre gommate Michelin.
La prima fila è stata tutta italiana, con la Toyota di Jarno Trulli in seconda piazza ad affiancare la Renault di Fisichella. Mark Webber su Williams e Jacques Villeneuve su Sauber erano terzo e quarto, mentre in terza fila vi erano due sorprendenti Redbull, guidate da David Coulthard e Christian Klien. Per la scuderia "bibitara" era l'esordio in Formula 1 dopo essere succeduta alla Jaguar. Il mascellone scozzese, addirittura, al via - attardato da un aborted start perché Kimi Raikkonen aveva stallato in griglia - si è procacciato la terza posizione, davanti alle Williams di Webber e del compagno di squadra Nick Heidfeld.
Nel primo stint c'è stato un 1/2 tutto italiano, ma Trulli è stato in seguito attardato da problemi di passo gara. Rubens Barrichello, partito appena fuori dalla top-ten, è riuscito a risalire fino alle zone che contavano, installandosi in uno stabile secondo posto. È stata l'unica nota positiva in un weekend complicato per la Ferrari, unico top-team gommato Bridgestone. Partito dalle retrovie dopo una sostituzione del motore, Michael Schumacher non ha terminato la gara, protagonista di un incidente con Heidfeld che è costato il ritiro a entrambi.
Con Alonso risalito terzo, Coulthard ha mantenuto almeno il quarto posto, dopo essersi tenuto dietro per tutta la gara Webber. Klien ha portato a casa un ottimo risultato, giungendo settimo alle spalle di Juan Pablo Montoya alla prima apparizione su McLaren. La zona punti è stata completata dall'altra McLaren, quella di Raikkonen. Trulli ha concluso nono, fuori dai punti, mentre la top-ten è stata chiusa dalla Sauber di Felipe Massa. I rispettivi compagni di squadra Ralf Schumacher e Villeneuve hanno chiuso 12/13, con Platinum Jacques sprofondato dopo l'ottim qualifica.
Le due B.A.R. di Jenson Button e Takuma Sato si sono ritirate entrambe a un giro dalla fine, classificate 11° e 14° senza variazioni rispetto alla posizione che occupavano in precedenza, per aggirare la regola che obbligava a usare lo stesso motore per due eventi, a meno che non ci si ritrasse. Dietro a costoro sono giunte le Jordan di Narain Karthikeyan e Tiago Monteiro, nonché la Minardi di Patrick Friesacher. Christijan Albers, compagno di squadra di costui, era stato invece il primo dei ritirati a causa di un guasto.
MALESIA: due settimane dopo, Alonso ha conquistato la pole davanti a Trulli e a Fisichella, seguiti da Webber, Ralf Schumacher, Raikkonen e, ancora una volta, due ottime Redbull con Klien e Coulthard affiancati in quarta fila. Le primissime posizioni sono rimaste invariate, mentre le "lattine" hanno perso una posizione o due nelle prime fasi della gara.
Alonso ha fatto gara a sé staccando Trulli, mentre Fisichella era terzo seguito da Webber. A due terzi di gara, tuttavia, i due sono stati coinvolti in un incidente che ha messo out tutti e due, mentre Heidfeld ha approfittato del fatto per risalire sul gradino più basso del podio. Fisichella e Webber sono andati ad aggiungersi a un nutrito gruppo di ritirati, che includeva Friesacher per un'uscita di pista nelle prime fasi, così come Villeneuve dopo un testacoda in corso d'opera. L'apoteosi, tuttavia, la si è raggiunta in occasione del terzo giro, quando due compagni di squadra sono stati abbandonati dal motore nello stesso giro!
Le due B.A.R. di Jenson Button e Takuma Sato si sono ritirate entrambe a un giro dalla fine, classificate 11° e 14° senza variazioni rispetto alla posizione che occupavano in precedenza, per aggirare la regola che obbligava a usare lo stesso motore per due eventi, a meno che non ci si ritrasse. Dietro a costoro sono giunte le Jordan di Narain Karthikeyan e Tiago Monteiro, nonché la Minardi di Patrick Friesacher. Christijan Albers, compagno di squadra di costui, era stato invece il primo dei ritirati a causa di un guasto.
MALESIA: due settimane dopo, Alonso ha conquistato la pole davanti a Trulli e a Fisichella, seguiti da Webber, Ralf Schumacher, Raikkonen e, ancora una volta, due ottime Redbull con Klien e Coulthard affiancati in quarta fila. Le primissime posizioni sono rimaste invariate, mentre le "lattine" hanno perso una posizione o due nelle prime fasi della gara.
Alonso ha fatto gara a sé staccando Trulli, mentre Fisichella era terzo seguito da Webber. A due terzi di gara, tuttavia, i due sono stati coinvolti in un incidente che ha messo out tutti e due, mentre Heidfeld ha approfittato del fatto per risalire sul gradino più basso del podio. Fisichella e Webber sono andati ad aggiungersi a un nutrito gruppo di ritirati, che includeva Friesacher per un'uscita di pista nelle prime fasi, così come Villeneuve dopo un testacoda in corso d'opera. L'apoteosi, tuttavia, la si è raggiunta in occasione del terzo giro, quando due compagni di squadra sono stati abbandonati dal motore nello stesso giro!
Ricordate le B.A.R.? Ricordate che nella gara precedente erano rientrate ai box per potere cambiare motore? La cosa non ha avuto grandi frutti, sono usciti di scena sia Button sia Anthony Davidson, questo con tanto di fiamme dal retrotreno. Già presente in griglia per due eventi del 2002, con la Minardi, quando aveva sostituito Alex Yoong, stavolta è stato chiamato a gareggiare al posto di Sato, al quale i medici hanno sconsigliato di gareggiare a causa di sintomi influenzali.
L'ultimo ritirato della gara è stato Barrichello per un problema tecnico. La Ferrari stavolta ha raccolto ancora meno che in Australia, con Michael Schumacher soltanto settimo. Il terzetto Alonso/ Trulli/ Heidfeld è andato a podio, con Montoya e Ralf Schumacher a completare la top-5. Le Redbull hanno concluso ancora una volta entrambe a punti, con Coulthard e Klien sesto e ottavo. Fuori dai punti si sono classificati Raikkonen, che si trovava in bassa top-8 quando aveva forato, Massa, Karthikeyan, Monteiro e Albers.
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giovedì 13 marzo 2025
Formula 1 stagione 2025: previsioni e pronostici
Il campionato di Formula 1 è ormai alle porte e quale occasione migliore per fare le mie predizioni per l'anno motoristico che verrà? Seguitemi e vedremo più avanti che cosa si avvererà.
Specifico che gli eventi sottostanti non devono essere considerati miei *desideri* (alcune cose magari potrebbero anche piacermi, altre meno, mentre di molte potrei avere una visione neutra), ma proprio immaginate che stia guardando dentro la sfera di cristallo e che ci stia scorgendo dentro un inquietante gufo dallo sguardo torvo.
Non sto esprimendo desideri, sto solo dando sfogo alla natura mazziniana che è nascosta dentro a ciascuno di noi.
[ ] All'inizio della stagione vi sarà, tra i tifosi italiani, uno scontro tra sostenitori e detrattori di Antonelli. Qualora la Mercedes non dovesse competere per la vittoria se non sporadicamente, tale scontro cadrà presto nel dimenticatoio.
[ ] I fanboy di Colapinto insulteranno Doohan nelle prime gare della stagione sperando che venga messo a piedi e rimpiazzato dal loro idolo. Qualora ciò non accada si faranno ancora più insistenti e cercheranno di coinvolgere nelle loro polemiche gente che non tifa né l'uno né l'altro.
[ ] Entro i primi due mesi del campionato (marzo/ aprile) ci sarà la prima bandiera rossa in gara.
[ ] Entro il mese di maggio un pilota verrà multato per avere utilizzato un termine volgare in un'intervista, oppure in un team radio.
[ ] Al Gran Premio di Miami almeno una celebrità americana random non riconoscerà qualche telecronista/ opinionista.
[ ] Danica Patrick esporrà una teoria del complotto relativa ai rettiliani che coinvolge un personaggio del motorsport. Avrà l'accortezza di farla in separata sede, non compromettendo il proprio status di opinionista di Sky.
[ ] Il Gran Premio di Montecarlo sarà preceduto da innumerevoli polemiche a proposito della mancanza di duelli e sorpassi. In gara, tuttavia, avverrà almeno un duello degno di nota, che sarà tuttavia ignorato con negazionismo da parte dei detrattori del Principato.
[] Marco Andretti *non* vincerà la Cinquecento Miglia di Indianapolis, ma a sorpresa si classificherà nella top-ten.
[] Dato che il Quebec non è in Azerbaijan, nessuno si lamenterà della SoVrApPoSiZiOn3 dell'evento canadese con la 24 Ore di Le Mans.
[ ] In occasione del Gran Premio di Gran Bretagna, Vanzini urlarà in diverse occasioni il nome della curva Copse indipendentemente dal fatto che in quella curva stia accadendo o meno qualcosa.
[ ] In almeno un'occasione, i leclerchini inizieranno a fare polemica a caso a proposito di Sainz accusandolo di bullizzare Albon, senza che alcun fatto degno di nota sia in realtà accaduto tra i piloti della Williams.
[ ] In occasione di prestazioni eclatanti da parte di Hamilton ci sarà un atteggiamento da "la storia della Ferrari è iniziata oggi". Qualora dovesse avere risultati al di sotto delle aspettative, in concomitanza con questi risultati verrà tacciato di essere un V3KkYaÇc10 che dovrebbe ritirarsi.
[ ] Qualora Lawson in occasione della pausa estiva avesse deluso, sarà declassato in Visa Cash Toro Rosso di Faenza e sostituito da Tsunoda.
[ ] Se in occasione della pausa estiva Piastri avesse meno punti di Norris, verrebbe comunque tacciato di essere il salvatore della patria, mentre i risultati di Norris verranno criticati.
[] Il Gran Premio d'Italia sarà preceduto da narrazioni pop a proposito dell'imminente doppietta Ferrari, che tuttavia non si verificherà.
[ ] Fintanto che Cadillac non confermerà la propria line-up per il 2026, ci saranno rumour basati su pettegolezzi privi di fondamento, secondo cui i piloti sarebbero da ricercarsi tra 1) Ricciardo, 2) Bottas, 3) Mick Schumacher. Ogni volta che accadrà, gli americani piangeranno perché non vengono associati al team piloti di Indycar. Quando succederà, piangeranno ugualmente se saranno piloti di Indycar non statunitensi.
[ ] Se verso fine stagione Verstappen sarà in lotta per il mondiale, inizierà a cercare l'incidente con il/i suo/i diretto/i avversario/i, ma verrà giustificato sulla base del fatto che è più talentuoso del/i rivale/i e di conseguenza le sue azioni saranno considerate come un tentativo di ristabilire la giustizia divina.
[ ] Nel corso del Gran Premio di Las Vegas ci saranno delle tamarrate colossali. Siccome Hamilton le approverà in quanto ama le cose tamarre, anche i ferraristi sosterranno che tali tamarrate siano fantastiche.
[ ] Il mondiale piloti verrà assegnato nel corso del mese di novembre. Non sarà vinto dalla Ferrari.
[ ] Nel corso della stagione almeno due piloti vinceranno il loro gran premio di casa (vale la licenza con cui corre il pilota e il Paese ospitante, indipendentemente che dia o meno il nome al gran premio vedi Antonelli/ Imola, non valgono seconde nazionalità non ufficiali come Belgio per Verstappen o Norris).
Specifico che gli eventi sottostanti non devono essere considerati miei *desideri* (alcune cose magari potrebbero anche piacermi, altre meno, mentre di molte potrei avere una visione neutra), ma proprio immaginate che stia guardando dentro la sfera di cristallo e che ci stia scorgendo dentro un inquietante gufo dallo sguardo torvo.
Non sto esprimendo desideri, sto solo dando sfogo alla natura mazziniana che è nascosta dentro a ciascuno di noi.
[ ] All'inizio della stagione vi sarà, tra i tifosi italiani, uno scontro tra sostenitori e detrattori di Antonelli. Qualora la Mercedes non dovesse competere per la vittoria se non sporadicamente, tale scontro cadrà presto nel dimenticatoio.
[ ] I fanboy di Colapinto insulteranno Doohan nelle prime gare della stagione sperando che venga messo a piedi e rimpiazzato dal loro idolo. Qualora ciò non accada si faranno ancora più insistenti e cercheranno di coinvolgere nelle loro polemiche gente che non tifa né l'uno né l'altro.
[ ] Entro i primi due mesi del campionato (marzo/ aprile) ci sarà la prima bandiera rossa in gara.
[ ] Entro il mese di maggio un pilota verrà multato per avere utilizzato un termine volgare in un'intervista, oppure in un team radio.
[ ] Al Gran Premio di Miami almeno una celebrità americana random non riconoscerà qualche telecronista/ opinionista.
[ ] Danica Patrick esporrà una teoria del complotto relativa ai rettiliani che coinvolge un personaggio del motorsport. Avrà l'accortezza di farla in separata sede, non compromettendo il proprio status di opinionista di Sky.
[ ] Il Gran Premio di Montecarlo sarà preceduto da innumerevoli polemiche a proposito della mancanza di duelli e sorpassi. In gara, tuttavia, avverrà almeno un duello degno di nota, che sarà tuttavia ignorato con negazionismo da parte dei detrattori del Principato.
[] Marco Andretti *non* vincerà la Cinquecento Miglia di Indianapolis, ma a sorpresa si classificherà nella top-ten.
[] Dato che il Quebec non è in Azerbaijan, nessuno si lamenterà della SoVrApPoSiZiOn3 dell'evento canadese con la 24 Ore di Le Mans.
[ ] In occasione del Gran Premio di Gran Bretagna, Vanzini urlarà in diverse occasioni il nome della curva Copse indipendentemente dal fatto che in quella curva stia accadendo o meno qualcosa.
[ ] In almeno un'occasione, i leclerchini inizieranno a fare polemica a caso a proposito di Sainz accusandolo di bullizzare Albon, senza che alcun fatto degno di nota sia in realtà accaduto tra i piloti della Williams.
[ ] In occasione di prestazioni eclatanti da parte di Hamilton ci sarà un atteggiamento da "la storia della Ferrari è iniziata oggi". Qualora dovesse avere risultati al di sotto delle aspettative, in concomitanza con questi risultati verrà tacciato di essere un V3KkYaÇc10 che dovrebbe ritirarsi.
[ ] Qualora Lawson in occasione della pausa estiva avesse deluso, sarà declassato in Visa Cash Toro Rosso di Faenza e sostituito da Tsunoda.
[ ] Se in occasione della pausa estiva Piastri avesse meno punti di Norris, verrebbe comunque tacciato di essere il salvatore della patria, mentre i risultati di Norris verranno criticati.
[] Il Gran Premio d'Italia sarà preceduto da narrazioni pop a proposito dell'imminente doppietta Ferrari, che tuttavia non si verificherà.
[ ] Fintanto che Cadillac non confermerà la propria line-up per il 2026, ci saranno rumour basati su pettegolezzi privi di fondamento, secondo cui i piloti sarebbero da ricercarsi tra 1) Ricciardo, 2) Bottas, 3) Mick Schumacher. Ogni volta che accadrà, gli americani piangeranno perché non vengono associati al team piloti di Indycar. Quando succederà, piangeranno ugualmente se saranno piloti di Indycar non statunitensi.
[ ] Se verso fine stagione Verstappen sarà in lotta per il mondiale, inizierà a cercare l'incidente con il/i suo/i diretto/i avversario/i, ma verrà giustificato sulla base del fatto che è più talentuoso del/i rivale/i e di conseguenza le sue azioni saranno considerate come un tentativo di ristabilire la giustizia divina.
[ ] Nel corso del Gran Premio di Las Vegas ci saranno delle tamarrate colossali. Siccome Hamilton le approverà in quanto ama le cose tamarre, anche i ferraristi sosterranno che tali tamarrate siano fantastiche.
[ ] Il mondiale piloti verrà assegnato nel corso del mese di novembre. Non sarà vinto dalla Ferrari.
[ ] Nel corso della stagione almeno due piloti vinceranno il loro gran premio di casa (vale la licenza con cui corre il pilota e il Paese ospitante, indipendentemente che dia o meno il nome al gran premio vedi Antonelli/ Imola, non valgono seconde nazionalità non ufficiali come Belgio per Verstappen o Norris).
mercoledì 12 marzo 2025
Formula Winter Series e Eurocup 4 Winter Series: vincono i titoli Gabriel Gomez e Thomas Strauven
Nel corso della prima parte del 2025 si sono svolti due campionati minori a livello Formula 4, a base prevalentemente spagnola, la Formula Winter series con quattro eventi disputati e la Eurocup 4 Winter Series, che invece ne prevedeva soltanto tre.
In Formula Winter Series, con una griglia mediamente di 25/30 vetture, abbiamo avuto una parte di piloti che hanno disputato l'intera stagione, mentre altri hanno gareggiato one-off o part-time prendendo parte a due o tre eventi. A ottenere vittorie multiple sono stati soltanto i primi quattro: il campione brasiliano Gabriel Gomez, il runner-up algerino Leo Robinson e il terzo classificato irlandese Fionn McLaughlin hanno ottenuto tre vittorie ciascuno.
Ha vinto due gare invece il quarto classificato singaporese(?) Kabir Anurag, mentre l'unico altro pilota ad essere salito sul gradino più alto del podio è stato il tedesco Maxim Rehm, sesto in classifica piloti alle spalle del russo con licenza italiana Maksimilian Popov. Hanno completato la top-ten i britannici Bart Harrison e Thomas Bearman (fratello del pilota della Haas), lo svizzero Enea Frey e il britannico Artem Severiukhin.
In questa serie vi è stato un numero elevato di presenze femminili, la maggior parte delle quali part-time o one-off. La migliore è stata l'olandese Nina Gademan, che ha disputato tre eventi, quindi nove gare, chiudendo in top-ten cinque di queste con un sesto posto come miglior risultato. Si è classificata quindicesima in classifica piloti.
Alisha Palmowski ha disputato due eventi con successo molto minore, anche a causa di guasti, mentre le altre sono state in ordine di classifica Rafaela Ferreira, Chloe Chambers, Matilda Paatz, Alba Hurub Larsen, Emily Cotty, Joanne Ciconte, l'italiana Ginevra Panzeri, Kornelia Olkucka e Aiva Anagnostiadis. Olkucka è stata l'unica a disputare l'intera stagione, ma con risultati per niente incoraggianti.
L'Eurocup 4 Winter Series, che aveva griglie altrettanto numerose, ha visto la vittoria del titolo da parte del belga Thomas Strauven, che ha battuto il polacco Jan Przyowski, autore comunque di quattro vittorie stagionali, il doppio di quelle conquistate da Strauven. L'olandese René Lammers (figlio di Jan) ha ottenuto una vittoria e si è classificato quarto in graduatoria generale, appena dietro al britannico Nathan Tye.
Le ultime due gare della stagione sono state vinte da due "outsider" come Yani Stevenheydens e Andrej Petrovic, che si sono classificati solo tredicesimo e ottavo in classifica piloti.
La già citata Agnostiadis ha disputato due eventi di questo campionato, così come vi hanno gareggiato part-time time anche Emma Felbermayr, Aurelia Nobels, Lia Block e risulta come "withdraw" dal primo evento Courney Crone. Felbermayr ha ottenuto il miglior risultato femminile con un tredicesimo posto in gara.
In Formula Winter Series, con una griglia mediamente di 25/30 vetture, abbiamo avuto una parte di piloti che hanno disputato l'intera stagione, mentre altri hanno gareggiato one-off o part-time prendendo parte a due o tre eventi. A ottenere vittorie multiple sono stati soltanto i primi quattro: il campione brasiliano Gabriel Gomez, il runner-up algerino Leo Robinson e il terzo classificato irlandese Fionn McLaughlin hanno ottenuto tre vittorie ciascuno.
Ha vinto due gare invece il quarto classificato singaporese(?) Kabir Anurag, mentre l'unico altro pilota ad essere salito sul gradino più alto del podio è stato il tedesco Maxim Rehm, sesto in classifica piloti alle spalle del russo con licenza italiana Maksimilian Popov. Hanno completato la top-ten i britannici Bart Harrison e Thomas Bearman (fratello del pilota della Haas), lo svizzero Enea Frey e il britannico Artem Severiukhin.
In questa serie vi è stato un numero elevato di presenze femminili, la maggior parte delle quali part-time o one-off. La migliore è stata l'olandese Nina Gademan, che ha disputato tre eventi, quindi nove gare, chiudendo in top-ten cinque di queste con un sesto posto come miglior risultato. Si è classificata quindicesima in classifica piloti.
Alisha Palmowski ha disputato due eventi con successo molto minore, anche a causa di guasti, mentre le altre sono state in ordine di classifica Rafaela Ferreira, Chloe Chambers, Matilda Paatz, Alba Hurub Larsen, Emily Cotty, Joanne Ciconte, l'italiana Ginevra Panzeri, Kornelia Olkucka e Aiva Anagnostiadis. Olkucka è stata l'unica a disputare l'intera stagione, ma con risultati per niente incoraggianti.
L'Eurocup 4 Winter Series, che aveva griglie altrettanto numerose, ha visto la vittoria del titolo da parte del belga Thomas Strauven, che ha battuto il polacco Jan Przyowski, autore comunque di quattro vittorie stagionali, il doppio di quelle conquistate da Strauven. L'olandese René Lammers (figlio di Jan) ha ottenuto una vittoria e si è classificato quarto in graduatoria generale, appena dietro al britannico Nathan Tye.
Le ultime due gare della stagione sono state vinte da due "outsider" come Yani Stevenheydens e Andrej Petrovic, che si sono classificati solo tredicesimo e ottavo in classifica piloti.
La già citata Agnostiadis ha disputato due eventi di questo campionato, così come vi hanno gareggiato part-time time anche Emma Felbermayr, Aurelia Nobels, Lia Block e risulta come "withdraw" dal primo evento Courney Crone. Felbermayr ha ottenuto il miglior risultato femminile con un tredicesimo posto in gara.
domenica 9 marzo 2025
Race of Champion 2025: vince Sebastien Loeb, dopo essersi imposto anche nella Nation Cup in coppia con Victor Martins
L'ultima volta in cui Sebastien Loeb aveva vinto la Race of Champions, il fanbase della Formula 1 gli dava del vecchio pensionato allo scopo di perculare Sebastian Vettel per avere perso in finale contro uno come lui. Correva l'anno 2022 e devo ammettere che ho visto seri progressi, perché non mi sono capitate sotto gli occhi polemiche così trash in proposito.
La ROC si è svolta a Sydney, con la Nation Cup il 7 e la gara individuale l'8 marzo. Non ho capito molto bene la mossa di iniziare di venerdì, come se la gente non lavorasse, ma del resto non essendoci uno streaming gratis su Youtube non ci sarebbe stato verso di vederla nemmeno se si fosse svolta tra sabato e domenica. La Francia, in cui Loeb faceva coppia con Victor Martins, ha battuto l'Australia di Brodie Kostecki e Will Brown.
I piloti, il giorno dopo, erano suddivisi tra sterrato (tra i quali anche un ex formulista come Heikki Kovalainen) e circuito, in gruppi di dieci. Siccome c'erano dei quarti di finale a tre, in ciascun gruppo uno è stato sorteggiato come qualificato ai quarti di default, ciò è accaduto a Loeb e a Mick Schumacher.
Tra gli altri piloti di Formula 1 c'erano Sebastian Vettel, Valtteri Bottas e David Coulthard. Quest'ultimo purtroppo non è passato ai quarti e la cosa è terribile, perché ci siamo persi un potenziale scontro tra il Mascellone e il Piccolo Mascellino. Solo Vettel è passato ai quarti, tra le nostre vecchie conoscenze di Formula 1 e sia lui sia il suo fanboy hanno perso contro gli australiani Chaz Mostert e il già citato Brown.
Mostert è uscito vincente da questa sfida semifinale ed è andato in finale contro Loeb che aveva affrontato Oliver Solberg. Come già specificato, la vittoria finale è andata a Loeb, che diventa così recordman assoluto con cinque ROC conquistate.
sabato 8 marzo 2025
I campionati misti che esistevano nel 2017 non esistono più, l'ha detto Sophia Florsch
"Le griglie miste erano possibili nel 2017", scrive Sophia Florsch, pubblicando un collage di fotografie delle uniche apparizioni sul podio della sua lunga carriera open wheel, due terzi posti in Formula 4 ADAC. "Nel 2025, le donne gareggiano separatamente. 3-4 secondi dietro agli uomini. Non abbiamo bisogno di giorni di test femminili e serie femminili. Abbiamo bisogno di supporto al livello dei ragazzi. La realtà." Un post molto interessante, che ha ricevuto, ovviamente, un certo numero di like. Peccato che l'abbia scritto con tre mesi di ritardo. Infatti oggi è l'8 Marzo, Festa Internazionale della Donna. Se l'avesse scritto l'8 Dicembre, giorno dell'Immacolata, e avesse offerto in abbinato l'acquisto di una linea personale di panettoni, magari avrebbe preso due piccioni con una fava.
Da circa dieci anni a questa parte, infatti, costei ha l'abitudine - oserei dire per certi versi anche ammirevole - di convincere orde di fan in acclamazione che tutto ciò che dice è vero. Per intenderci, nel lontano 2020, riuscì perfino ad affermare che in questo secolo nessuna donna avesse mai effettuato un vero test al volante di una Formula 1, nonostante per un incidente in un vero test al volante di una Formula 1, Maria De Villota ci avesse rimesso un occhio, riportato danni cerebrali permanenti e infine fosse morta per i postumi dell'incidente stesso. È anche riuscita a convincere un sacco di gente che un discreto numero di suoi avversari siano dei piloti scarsissimi e indegni di un volante... il che magari è anche vero, ma essenzialmente tutti costoro, nessuno escluso, avevano al momento delle sue critiche un palmares di maggiore spessore rispetto al suo.
Non lo so se la realtà sia che le ragazze non ricevono lo stesso supporto dei ragazzi. Certo è che, dopo avere conquistato sei punti in un totale di tre stagioni di Formula 3, con un settimo posto come unico risultato in zona punti, l'unico supporto che riceverebbe un ragazzo sarebbe probabilmente un sonoro calcio nel culo, a meno che non sia figlio del titolare della squadra o dello sponsor. E anche in questo caso, è molto probabile che il padre, pur risparmiandogli il calcio nel culo, gli chiederebbe: "sei proprio sicuro di volere fare il pilota di open wheel? non so, magari non è che piuttosto ti piacerebbe andare invece a studiare Filosofia all'università di Harvard?"
Questa ragazza, tuttavia, da un decennio a questa parte vende la propria immagine di supercampionessa, dopo risultati spesso di gran lunga al di sotto della media e scelte di carriera che, invece di metterla in una luce migliore, hanno messo in risalto, numeri alla mano, le sue pecche. Ha infatti lasciato la Formula 4 per passare alla Formula 3 Europea proprio quando iniziava a ottenere qualche risultato degno di nota (vedi i due piazzamenti a podio), quando con una terza stagione avrebbe probabilmente potuto puntare almeno a qualche occasionale vittoria. Svanita nel nulla la Formula 3 Europea per come la conoscevamo, ha fatto una sola stagione in quella Formula Regional con griglia estremamente ridotta. Con una seconda stagione avrebbe potuto magari ambire a qualcosa di buono (e a battere la tanto screditata Jamie Chadwick), invece è passata in Formula 3 internazionale, con risultati disastrosi.
Abbandonate le open wheel per altre categorie, nelle quali avrebbe potuto costruirsi una carriera di tutto rispetto, ha deciso di tornare in Formula 3 per altre due stagioni. In una ha ottenuto quel tanto sudato settimo posto. Nell'altra ha concluso penultima, arrivando undicesima nel suo giorno migliore. Poi sia chiaro, se lo si chiede a lei scomoderà la iella e quant'altro. Sicuramente qualche disgrazia c'è stata. Però se l'unica volta in cui potevi fare punti è successa una disgrazia, significa che in tutte le altre occasioni eri assolutamente lontana dall'obiettivo.
Nel vendere l'immagine di supercampionessa, Florsch ha anche la pessima abitudine, a suo dire IN NOME DEI DIRITTI DELLE DONNE, di screditare qualunque donna non sia lei, oppure non condivida nella totalità le sue visioni del motorsport. Per intenderci, adesso sostiene che le ragazze meriterebbero lo stesso supporto dei ragazzi. Qualche anno fa, invece, durante una polemica su Twitter con una collega che gareggiava nella W Series (Alice Powell), ha sbeffeggiato quest'ultima per non avere sponsor, affermando di non avere bisogno di sponsor per correre, concludendo con un "I have money".
Nella sua guerra alle serie femminili non si è mai concentrata solo sul format in sé, come invece hanno fatto altre voci contrarie, ma ha screditato incondizionatamente chi vi prendesse parte, indipendentemente dalle ragioni che le avevano spinte a intraprendere quella strada, in certi casi dettata dall'assenza di sponsor e di supporto economico, quel supporto che tuttavia vorrebbe per se stessa. Per chi aveva visto la propria carriera finire per mancanza di sponsor, ovviamente, il discorso non si applicava (giusto per chiarire il concetto, la già citata Powell aveva lasciato le competizioni da qualche anno e lavorava come idraulico nell'impresa edile di famiglia, mentre Emma Kimilainen in una condizione simile aveva aperto un forno/pasticceria, stiamo parlando proprio di persone che sembravano definitivamente fuori dai giochi e che hanno intrapreso l'unica strada possibile per gareggiare, peraltro con risultati di tutto rispetto al confronto con le dirette avversarie).
In sintesi ultima, Sophia Florsch ha sempre raccontato la propria storia, poca importanza aveva raccontare cose vere. Anche nel suo tweet di oggi l'ha fatto. Il suo riferimento alla Formula Academy è evidente, ma l'affermazione secondo cui nel 2025 le griglie miste non esistano è TOTALMENTE FALSA. Nella Formula Winter Series, che finirà in questo fine settimana, tra i trentanove piloti che hanno disputato almeno un evento della stagione, undici sono ragazze. Una di queste (Nina Gademan) ha ottenuto cinque top-ten su nove gare finora disputate. Un'altra delle presenti (Alisha Palmowski) nel 2024 ha chiuso da runner-up una categoria minore open wheel.
Il fatto che la Formula Academy gareggi su auto tre/quattro secondi più lente di quelle dei ragazzi significa tutto e niente. Immagino che stia confrontando i tempi con quelli delle altre categorie che gareggiano sugli stessi circuiti. Quindi sta confrontando delle vetture di Formula 4 con quelle della Formula 3, sostenendo che alle ragazze vengano fatte guidare vetture inferiori, omettendo il non trascurabile dettaglio che la Formula Academy non sia una categoria di Formula 3.
Sul fatto che Sophia non abbia bisogno di serie femminili, l'ha dimostrato. È l'unica cosa vera che ha scritto nel tweet. Però aggiunge che non c'è bisogno di TEST FEMMINILI, quando solo pochi mesi fa avrebbe dovuto disputare con Nissan la giornata del test femminile della Formula E. La ragione per cui non vi ha preso parte? L'alluvione in Spagna, che ha fatto posticipare il test. Dal momento che Florsch in quei giorni era in America per un test di IndyNXT, non ha preso parte al test femminile.
Non escludo che in qualità di membro del junior team Alpine quel test possa esserle stato imposto, del resto l'altra Nissan era sempre del junior team Alpine, oppure che in seguito possa essere stata delusa dal fatto che nessuna delle ragazze che hanno disputato il test sia andata neanche lontanamente vicina a essere considerata per un volante, ma a mio parere screditare un test al quale avrebbe dovuto prendere parte FINGENDO INDIRETTAMENTE CHE LA SUA PARTECIPAZIONE A TALE TEST NON FOSSE MAI STATA PREVISTA mi sembra solo l'ennesimo tentativo di rigirare la realtà che tanto menziona a proprio piacimento...
...e la cosa mi dispiace, lo ammetto.
Sophia Florsch è esattamente quella voce fuori dal coro senza peli sulla lingua capace di dire ciò che gli altri non dicono. È un personaggio con il quale non concordo quasi mai, ma che probabilmente troverei illuminante ascoltare, se fosse capace di intavolare un dibattito senza autoesaltarsi e senza riempirlo di affermazioni fasulle che possano dare sostegno alla sua retorica.
Il sessismo nel motorsport sicuramente esiste. Mi dispiace dirlo, ma Florsch non combatte il sessismo. Piuttosto sfrutta il sessismo per autopromuoversi come paladina dei diritti delle donne. Nessuno ha il dovere morale di fare l'attivista, ma sarebbe doveroso, per chi lo fa, combattere davvero per una causa, invece che sbracciarsi per dire "ehi, sono qui, mettimi qualche like in più".
Da circa dieci anni a questa parte, infatti, costei ha l'abitudine - oserei dire per certi versi anche ammirevole - di convincere orde di fan in acclamazione che tutto ciò che dice è vero. Per intenderci, nel lontano 2020, riuscì perfino ad affermare che in questo secolo nessuna donna avesse mai effettuato un vero test al volante di una Formula 1, nonostante per un incidente in un vero test al volante di una Formula 1, Maria De Villota ci avesse rimesso un occhio, riportato danni cerebrali permanenti e infine fosse morta per i postumi dell'incidente stesso. È anche riuscita a convincere un sacco di gente che un discreto numero di suoi avversari siano dei piloti scarsissimi e indegni di un volante... il che magari è anche vero, ma essenzialmente tutti costoro, nessuno escluso, avevano al momento delle sue critiche un palmares di maggiore spessore rispetto al suo.
Non lo so se la realtà sia che le ragazze non ricevono lo stesso supporto dei ragazzi. Certo è che, dopo avere conquistato sei punti in un totale di tre stagioni di Formula 3, con un settimo posto come unico risultato in zona punti, l'unico supporto che riceverebbe un ragazzo sarebbe probabilmente un sonoro calcio nel culo, a meno che non sia figlio del titolare della squadra o dello sponsor. E anche in questo caso, è molto probabile che il padre, pur risparmiandogli il calcio nel culo, gli chiederebbe: "sei proprio sicuro di volere fare il pilota di open wheel? non so, magari non è che piuttosto ti piacerebbe andare invece a studiare Filosofia all'università di Harvard?"
Questa ragazza, tuttavia, da un decennio a questa parte vende la propria immagine di supercampionessa, dopo risultati spesso di gran lunga al di sotto della media e scelte di carriera che, invece di metterla in una luce migliore, hanno messo in risalto, numeri alla mano, le sue pecche. Ha infatti lasciato la Formula 4 per passare alla Formula 3 Europea proprio quando iniziava a ottenere qualche risultato degno di nota (vedi i due piazzamenti a podio), quando con una terza stagione avrebbe probabilmente potuto puntare almeno a qualche occasionale vittoria. Svanita nel nulla la Formula 3 Europea per come la conoscevamo, ha fatto una sola stagione in quella Formula Regional con griglia estremamente ridotta. Con una seconda stagione avrebbe potuto magari ambire a qualcosa di buono (e a battere la tanto screditata Jamie Chadwick), invece è passata in Formula 3 internazionale, con risultati disastrosi.
Abbandonate le open wheel per altre categorie, nelle quali avrebbe potuto costruirsi una carriera di tutto rispetto, ha deciso di tornare in Formula 3 per altre due stagioni. In una ha ottenuto quel tanto sudato settimo posto. Nell'altra ha concluso penultima, arrivando undicesima nel suo giorno migliore. Poi sia chiaro, se lo si chiede a lei scomoderà la iella e quant'altro. Sicuramente qualche disgrazia c'è stata. Però se l'unica volta in cui potevi fare punti è successa una disgrazia, significa che in tutte le altre occasioni eri assolutamente lontana dall'obiettivo.
Nel vendere l'immagine di supercampionessa, Florsch ha anche la pessima abitudine, a suo dire IN NOME DEI DIRITTI DELLE DONNE, di screditare qualunque donna non sia lei, oppure non condivida nella totalità le sue visioni del motorsport. Per intenderci, adesso sostiene che le ragazze meriterebbero lo stesso supporto dei ragazzi. Qualche anno fa, invece, durante una polemica su Twitter con una collega che gareggiava nella W Series (Alice Powell), ha sbeffeggiato quest'ultima per non avere sponsor, affermando di non avere bisogno di sponsor per correre, concludendo con un "I have money".
Nella sua guerra alle serie femminili non si è mai concentrata solo sul format in sé, come invece hanno fatto altre voci contrarie, ma ha screditato incondizionatamente chi vi prendesse parte, indipendentemente dalle ragioni che le avevano spinte a intraprendere quella strada, in certi casi dettata dall'assenza di sponsor e di supporto economico, quel supporto che tuttavia vorrebbe per se stessa. Per chi aveva visto la propria carriera finire per mancanza di sponsor, ovviamente, il discorso non si applicava (giusto per chiarire il concetto, la già citata Powell aveva lasciato le competizioni da qualche anno e lavorava come idraulico nell'impresa edile di famiglia, mentre Emma Kimilainen in una condizione simile aveva aperto un forno/pasticceria, stiamo parlando proprio di persone che sembravano definitivamente fuori dai giochi e che hanno intrapreso l'unica strada possibile per gareggiare, peraltro con risultati di tutto rispetto al confronto con le dirette avversarie).
In sintesi ultima, Sophia Florsch ha sempre raccontato la propria storia, poca importanza aveva raccontare cose vere. Anche nel suo tweet di oggi l'ha fatto. Il suo riferimento alla Formula Academy è evidente, ma l'affermazione secondo cui nel 2025 le griglie miste non esistano è TOTALMENTE FALSA. Nella Formula Winter Series, che finirà in questo fine settimana, tra i trentanove piloti che hanno disputato almeno un evento della stagione, undici sono ragazze. Una di queste (Nina Gademan) ha ottenuto cinque top-ten su nove gare finora disputate. Un'altra delle presenti (Alisha Palmowski) nel 2024 ha chiuso da runner-up una categoria minore open wheel.
Il fatto che la Formula Academy gareggi su auto tre/quattro secondi più lente di quelle dei ragazzi significa tutto e niente. Immagino che stia confrontando i tempi con quelli delle altre categorie che gareggiano sugli stessi circuiti. Quindi sta confrontando delle vetture di Formula 4 con quelle della Formula 3, sostenendo che alle ragazze vengano fatte guidare vetture inferiori, omettendo il non trascurabile dettaglio che la Formula Academy non sia una categoria di Formula 3.
Sul fatto che Sophia non abbia bisogno di serie femminili, l'ha dimostrato. È l'unica cosa vera che ha scritto nel tweet. Però aggiunge che non c'è bisogno di TEST FEMMINILI, quando solo pochi mesi fa avrebbe dovuto disputare con Nissan la giornata del test femminile della Formula E. La ragione per cui non vi ha preso parte? L'alluvione in Spagna, che ha fatto posticipare il test. Dal momento che Florsch in quei giorni era in America per un test di IndyNXT, non ha preso parte al test femminile.
Non escludo che in qualità di membro del junior team Alpine quel test possa esserle stato imposto, del resto l'altra Nissan era sempre del junior team Alpine, oppure che in seguito possa essere stata delusa dal fatto che nessuna delle ragazze che hanno disputato il test sia andata neanche lontanamente vicina a essere considerata per un volante, ma a mio parere screditare un test al quale avrebbe dovuto prendere parte FINGENDO INDIRETTAMENTE CHE LA SUA PARTECIPAZIONE A TALE TEST NON FOSSE MAI STATA PREVISTA mi sembra solo l'ennesimo tentativo di rigirare la realtà che tanto menziona a proprio piacimento...
...e la cosa mi dispiace, lo ammetto.
Sophia Florsch è esattamente quella voce fuori dal coro senza peli sulla lingua capace di dire ciò che gli altri non dicono. È un personaggio con il quale non concordo quasi mai, ma che probabilmente troverei illuminante ascoltare, se fosse capace di intavolare un dibattito senza autoesaltarsi e senza riempirlo di affermazioni fasulle che possano dare sostegno alla sua retorica.
Il sessismo nel motorsport sicuramente esiste. Mi dispiace dirlo, ma Florsch non combatte il sessismo. Piuttosto sfrutta il sessismo per autopromuoversi come paladina dei diritti delle donne. Nessuno ha il dovere morale di fare l'attivista, ma sarebbe doveroso, per chi lo fa, combattere davvero per una causa, invece che sbracciarsi per dire "ehi, sono qui, mettimi qualche like in più".
venerdì 7 marzo 2025
Indycar 2025: #1 Gran Premio di St.Petersburg
2 Marzo - parte il campionato di Indycar 2025 con il Gran Premio di St.Petersburg. Ci sono ventisette vetture al via, con l'ingresso del team italiano Prema, i cui piloti sono due nostre vecchie conoscenze, ovvero Callum Ilott, che abbiamo già visto in passato con il team Juncos, e Robert Shwartzman, che avevamo visto con i colori della Prema in Formula 2 qualche anno fa.
Scott McLaughlin ha conquistato la pole position, precedendo Colton Herta, Felix Rosenqvist, Marcus Armstrong, Christian Lundgaard, Scott Dixon, Marcus Ericsson, Alex Palou, Kyle Kirkwood e Felix Newgarden, con quest'ultimo a completare la top-ten.
La gara è iniziata con un incidente tra Will Power, Nolan Siegel e Louis Foster, con Power che ha tamponato Siegel e Foster che si è ritrovato accidentalmente in mezzo, ma nel proseguimento è stata decisamente più tranquilla e senza eccessivi colpi di scena. Nelle posizioni di primo piano, è stata una gara di strategia.
Il poleman McLaughlin è stato leader nella parte iniziale della gara, ma dopo due soste si è ritrovato in quarta piazza alle spalle di Palou, Newgarden e Dixon.
Palou è rimasto in testa fino al termine della gara, mentre Dixon si è avvicinato progressivamente e all'ultimo giro ha ultimato un sorpasso per la seconda posizione ai danni di Newgarden, un ottimo risultato considerato che ha disputato quasi interamente la gara con un'avaria alla radio.
Entrambe le Prema sono riuscite ad arrivare al traguardo, con Ilott 19° e Shwartzman 20°. Oltre ai tre piloti coinvolti nell'incidente, anche un quarto "fortunato" non è giunto al traguardo e si tratta di Marcus Armstrong, ritirato a causa di un guasto.
RISULTATO: 1. Alex Palou (Chip Ganassi), 2. Scott Dixon (Chip Ganassi), 3. Josef Newgarden (Team Penske), 4. Scott McLaughlin (Team Penske), 5. Kyle Kirkwood (Andretti Global), 6. Marcus Ericsson (Andretti Global), 7. Felix Rosenqvist (Meyer Shank), 8. Christian Lundgaard (Arrow McLaren), 9. Rinus Veekay (Dale Coyne), 10. Alexander Rossi (Ed Carpenter), 11. Pato O’Ward (Arrow McLaren), 12. Graham Rahal (Rahal Letterman Lanigan), 13. David Malukas (A.J. Foyt), 14. Santino Ferrucci (A.J. Foyt), 15. Christian Rasmussen (Ed Carpenter), 16. Colton Herta (Andretti Global), 17. Conor Daly (Juncos Hollinger), 18. Kyffin Simpson (Chip Ganassi), 19. Callum Ilott (Prema), 20. Robert Shwartzman (Prema), 21. Sting Ray Robb (Juncos Hollinger), 22. Devlin DeFrancesco (Rahal Letterman Lanigan), 23. Jacob Abel (Dale Coyne), DNF. Marcus Armstrong (Meyer Shank), DNF. Nolan Siegel (Arrow McLaren), DNF. Will Power (Team Penske), DNF. Louis Foster (Rahal Letterman Lanigan).
Il campionato tornerà tra tre settimane (poco più di due nel momento in cui scrivo), il 23 Marzo, con la gara a Thermal Club, sede che l'anno scorso ospitò la non championship race. Ammetto che avevo praticamente rimosso dalla mia memoria quell'evento trashissimo, ma mi consola sapere che quest'anno ci sarà un evento normale!
Scott McLaughlin ha conquistato la pole position, precedendo Colton Herta, Felix Rosenqvist, Marcus Armstrong, Christian Lundgaard, Scott Dixon, Marcus Ericsson, Alex Palou, Kyle Kirkwood e Felix Newgarden, con quest'ultimo a completare la top-ten.
La gara è iniziata con un incidente tra Will Power, Nolan Siegel e Louis Foster, con Power che ha tamponato Siegel e Foster che si è ritrovato accidentalmente in mezzo, ma nel proseguimento è stata decisamente più tranquilla e senza eccessivi colpi di scena. Nelle posizioni di primo piano, è stata una gara di strategia.
Il poleman McLaughlin è stato leader nella parte iniziale della gara, ma dopo due soste si è ritrovato in quarta piazza alle spalle di Palou, Newgarden e Dixon.
Palou è rimasto in testa fino al termine della gara, mentre Dixon si è avvicinato progressivamente e all'ultimo giro ha ultimato un sorpasso per la seconda posizione ai danni di Newgarden, un ottimo risultato considerato che ha disputato quasi interamente la gara con un'avaria alla radio.
Entrambe le Prema sono riuscite ad arrivare al traguardo, con Ilott 19° e Shwartzman 20°. Oltre ai tre piloti coinvolti nell'incidente, anche un quarto "fortunato" non è giunto al traguardo e si tratta di Marcus Armstrong, ritirato a causa di un guasto.
RISULTATO: 1. Alex Palou (Chip Ganassi), 2. Scott Dixon (Chip Ganassi), 3. Josef Newgarden (Team Penske), 4. Scott McLaughlin (Team Penske), 5. Kyle Kirkwood (Andretti Global), 6. Marcus Ericsson (Andretti Global), 7. Felix Rosenqvist (Meyer Shank), 8. Christian Lundgaard (Arrow McLaren), 9. Rinus Veekay (Dale Coyne), 10. Alexander Rossi (Ed Carpenter), 11. Pato O’Ward (Arrow McLaren), 12. Graham Rahal (Rahal Letterman Lanigan), 13. David Malukas (A.J. Foyt), 14. Santino Ferrucci (A.J. Foyt), 15. Christian Rasmussen (Ed Carpenter), 16. Colton Herta (Andretti Global), 17. Conor Daly (Juncos Hollinger), 18. Kyffin Simpson (Chip Ganassi), 19. Callum Ilott (Prema), 20. Robert Shwartzman (Prema), 21. Sting Ray Robb (Juncos Hollinger), 22. Devlin DeFrancesco (Rahal Letterman Lanigan), 23. Jacob Abel (Dale Coyne), DNF. Marcus Armstrong (Meyer Shank), DNF. Nolan Siegel (Arrow McLaren), DNF. Will Power (Team Penske), DNF. Louis Foster (Rahal Letterman Lanigan).
Il campionato tornerà tra tre settimane (poco più di due nel momento in cui scrivo), il 23 Marzo, con la gara a Thermal Club, sede che l'anno scorso ospitò la non championship race. Ammetto che avevo praticamente rimosso dalla mia memoria quell'evento trashissimo, ma mi consola sapere che quest'anno ci sarà un evento normale!
mercoledì 5 marzo 2025
Formula Regional e Formula 4 Middle East 2025: Evan Giltaire e Emanuele Olivieri vincono i titoli
Il campionato di Formula Regional Middle East (discendente diretto della Formula Regional Asiatica) è terminato nello scorso fine settimana dopo una serie di cinque eventi comprendenti tre gare ciascuno disputati ad Abu Dhabi, Dubai e Lusail. Ad Abu Dhabi si è gareggiato tre volte, di cui due volte sul layout "standard" e una volta sul layout corkscrew.
Il campionato è stato vinto dal francese Evan Giltaire, che in corso d'opera ha vinto tre gare, e ha preceduto il britannico Freddie Slater che ne ha vinto quattro. Sono stati gli unici due piloti ad avere conquistato più di una vittoria. Hanno concluso al primo posto soltanto in un'occasione i piloti che hanno chiuso in top-5: lo statunitense Ugo Ugochukwu (il cui nome completo è Ugo Ugochukwu Orlandi e ha origini italiane da parte di padre), l'italiano Brando Badoer (figlio di Luca) e il francese Enzo Deligny.
L'emiratino (si dice così?) Rashid Al Dhaderi e il francese Theophile Nael hanno chiuso sesto e settimo senza vittorie, nel caso di Nael disputando soltanto tre eventi stagionali, mentre hanno vinto una gara ciascuno l'ottavo e il decimo classificato, entrambi giapponesi, Kanato Le e Jin Nakamura, in mezzo ai quali ha chiuso nono il messicano Ernesto Rivera.
Hanno vinto una gara ciascuno anche il russo con licenza italiana Nikita Bedrin che ha disputato solo due eventi, l'australiano Jack Beeton e l'indiano Akshay Bohra, rispettivamente undicesimo, tredicesimo e quattordicesimo in classifica piloti. Dodicesimo si è classificato invece, senza vittorie, il giapponese con licenza francese Taito Kato.
L'unica presenza femminile è stata quella di Doriane Pin, che ha disputato due soli eventi, classificandosi sedicesima in gara in due occasioni come migliore risultato.
Negli stessi fine settimana, sugli stessi circuiti, si è svolto anche il campionato di Formula 4, vinto dall'italiano Emanuele Olivieri, dopo avere ottenuto sei vittorie, una di più rispetto al non troppo vicino inseguitore, lo statunitense Alex Powell, che ha preceduto di pochi punti Kean Nakamura-Berta.
Il lettone Tomass Stolcermanis e l'olandese Reno Francot hanno chiuso quarto e quinto con una vittoria a testa, mentre non sono mai saliti sul gradino più alto del podio i diretti inseguitori, il colombiano Salim Hanna e lo statunitense di origini britanniche Sebastian Wheldon (figlio di Dan). Ha ottenuto invece una vittoria il pilota emiratino August Raber, che ha concluso la stagione in ottava piazza. Solo i primi otto in classifica hanno chiuso almeno una volta sul podio.
Come presenze femminili abbiamo svuto Emily Cotty, miglior risultato un undicesimo posto, e one-off l'eroina di casa Hamda Al Qubaisi, che non ha ottenuto molto successo, avendo concluso una sola gara con un ventesimo posto, prima di collezionare un ritiro e un DNS.
lunedì 3 marzo 2025
A sostegno di Marion Grosjean ♡
Non è mia abitudine fare post sulle WAGS o fare la gossippara (in realtà sì, faccio tantissimo la gossippara, ma non scrivo post *interamente* di gossip), ma stavolta non si tratta di gossip. Voglio semplicemente augurare alla signora Grosjean (Marion, che curiosamente è l'anagramma di Romain) di riprendersi presto, dato che ha avuto un incidente piuttosto serio in bicicletta la scorsa settimana e si trova ricoverata in ospedale.
Sul suo profilo instagram ha raccontato l'accaduto mettendo foto in cui si vedono le ferite alla testa, al viso e alle gambe, ma preferisco scendere giù e condividere uno screenshot di immagini in cui la signora Marion appare serena e sorridente in cui compaiono peraltro miniature di RoGro, del loro gatto Petrus, del romanzo di cui è autrice...
Le auguro di tornare presto a casa da Romain, con il quale sembra formare una coppia meravigliosa, e dai loro figli Sacha, Simon e Camille, che solo pochi anni fa hanno visto il papà praticamente andare a fuoco in diretta televisiva e adesso vedono la mamma in queste condizioni. :-////
EDIT - 04/03: come emerge dai profili social di entrambi i coniugi Grosjean, Marion è stata dimessa dall'ospedale oggi.
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