giovedì 31 ottobre 2024

In ricordo di Greg Moore (22.04.1975 - 31.10.1999)

Venticinque anni fa, il 31 ottobre 1999, lo stesso giorno in cui in Giappone era terminato il campionato di Formula 1, negli States si è conclusa la stagione di CART, in cui ugualmente l'hot topic avrebbe dovuto essere l'assegnazione del titolo, che tra parentesi è stato assegnato a Juan Pablo Montoya, per maggiore numero di vittorie essendo questo a pari punti con Dario Franchitti. Purtroppo quel finale di stagione a Fontana è passato alla storia non per lo scontro per il titolo, ma per la tragica morte del pilota canadese Greg Moore. Pilota del team Forsythe, con il quale aveva esordito nel 1996 nella CART (nella stagione in cui c'era stato lo split con la IRL) dopo avere dominato il campionato di Indylights, per il 2000 avrebbe dovuto passare alla Penske. C'erano stati dei rumour, qualche anno prima, su un ipotetico passaggio in Formula 1 con la McLaren, proprio al posto di Mika Hakkinen, che ha vinto il suo secondo mondiale proprio in quel giorno.

La partecipazione di Moore alla gara di Fontana era stata in dubbio - non aveva nemmeno disputato le qualifiche, infatti poi è partito dal fondo dello schieramento - in quanto nei giorni precedenti aveva avuto un incidente nel paddock: mentre era a bordo di un motorino era stato investito da un mezzo, infortunatosi a una mano, tanto che gli erano stati messi diversi punti di sutura e aveva anche riportato una frattura.
L'incidente mortale è avvenuto nella prima parte della gara, quando dopo avere perso il controllo della monoposto è uscito di pista con un violento schianto che ha portato a una serie di cappottamenti. Poco prima il pilota Richie Herns aveva avuto una simile uscita di pista nello stesso punto, ma la vettura non si era ribaltata e ne era uscito illeso.
Temendo che l'incidente di Moore fosse stato causato da un guasto tecnico, Forsythe ha ritirato la vettura del suo compagno di squadra Patrick Carpentier. Successivamente la causa dell'incidente sarebbe stata attribuita a un concatenarsi di fattori, tra cui il terreno bagnato fuori dalla pista, che in seguito sarebbe stato asfaltato per ragioni di sicurezza.
La gara è proseguita con la vittoria di Adrian Fernandez, che già non era nuovo a tragedie, avendo conquistato la sua prima vittoria nella categoria a Toronto nel 1996, nella gara in cui erano morti Jeff Krosnoff e una commissaria di percorso. Nel 1998, inoltre, era stato protagonista di un tragico incidente nel Michigan, a seguito del quale erano deceduti tre spettatori.
La morte di Moore è stata annunciata nel corso della gara. Il decesso è stato dichiarato alle 13.21 ora locale, ma fin dal primo momento l'esito dell'incidente era stato chiaro.

Nato il 22 aprile 1975, Greg Moore aveva solo ventiquattro anni. Nella sua breve carriera in CART ha conquistato cinque vittorie, che numericamente rappresentano solo in piccola parte il suo talento. La sua prima vittoria è avvenuta nel 1997, seguita da una seconda nella gara immediatamente successiva. Anche nel 1998 ha conquistato due vittorie, una delle quali a Rio, dopo il sorpasso su Alex Zanardi a seguito del doppiaggio di Arnd Meier, che vedete immortalato negli screenshot sottostanti. Zanardi (vettura rossa) era in testa seguito da Moore (vettura blu) quando si sono ritrovati davanti Meier (vettura gialla), rimasto nell'immaginario collettivo per le sue doti di chicane mobile, nonostante in certi momenti della sua carriera non fosse neanche stato così terribile: nella Formula 3 tedesca aveva concluso secondo dietro a Jarno Trulli e aveva battuto un compagno di squadra rispettabile come Nick Heidfeld.
Zanardi è uscito in testa dal doppiaggio, ma Moore ha deviato dall'altro lato, per poi superare Alex dall'esterno. Esistono immagini del post gara in cui quest'ultimo è andato a protestare animatamente con Meier per averlo ostacolato.




Per Greg, il 1999 è iniziato con una vittoria nel primo evento della stagione, alla quale tuttavia non ne sono seguite altre, a causa della poca competitività della vettura. La sua morte è avvenuta a soli cinquanta giorni di distanza da un altro incidente mortale, quello di Gonzalo Rodriguez, esordito a stagione in corso con Penske, proprio la stessa squadra per la quale Moore avrebbe dovuto gareggiare nel 2000. Per il sedile vacante sarebbe stato successivamente ingaggiato Helio Castroneves, che sarebbe rimasto con Penske full time fino al 2017 e in seguito part time fino a Indianapolis 2020.



mercoledì 30 ottobre 2024

Formula Regional by Alpine 2024: Rafael Camara vince il titolo

Il campionato di Formula Regional by Alpine terminato la scorsa stagione prevedeva dieci eventi, ciascuno dei quali costituito da due gare, sui seguenti circuiti: Hockenheim, Spa Francorchamps, Zandvoort, Hungaroring, Mugello, Le Castellet, Imola, Redbullring, Circuit de Catalunya e Monza. Il titolo è stato vinto dal brasiliano Rafael Camara, uno dei quattro a ottenere molteplici vittorie nel corso della stagione, sette nel suo caso, quattro per entrambi gli inseguitori, l'australiano James Wharton e il finlandese Tuukka Taponen, soltanto due per il francese Alessandro Giusti. In quinta piazza, ma senza vittorie all'attivo (solo una pole position e diversi piazzamenti sul podio), ha chiuso la stagione un pilota italiano, e non uno qualsiasi, ma Brando Badoer, figlio di Luca ex terzo pilota Ferrari.
Sesto si è classificato il danese Noah Stromsend, seguito dal francese Evan Giltaire, dal brasiliano Pedro Clerot, il francese Theophile Nael e il portoghese Iban Domingues. I due francesi hanno ottenuto una vittoria ciascuno, così come lo statunitense Ugo Ugochukwu che si è classificato undicesimo.
A prendere parte alle gare, indicativamente una trentina di vetture per ciascun evento, con un totale di quarantuno piloti, dato che ci sono state presenze part-time e one-off. Tra questi, alcune ragazze, tra cui Doriane Pin, che ha saltato una parte di stagione a causa di un infortunio e che non ha ottenuto grossi successi, con un tredicesimo posto come miglior risultato e un arrivo in zona punti sfumato a causa di un problema tecnico. Hanno come miglior risultato quattordicesimo posto sia la full season Marta Garcia, sia la one-off Maya Weug. Come a mio parere prevedibile, nonostante la maggiore esperienza Lena Buhler è stata la meno performante delle ragazze. Ha lasciato la stagione in corso d'opera, dopo non essere mai riuscita a tagliare il traguardo tra i primi venti.



martedì 29 ottobre 2024

Formula 4 Italiana 2024: Freddie Slater vince il titolo

Il campionato italiano di Formula 4, terminato nello scorso weekend dopo una serie di sette eventi, è stato vinto, anzi dominato, dal pilota britannico Freddie Slater. I circuiti sul quale si è svolta la stagione sono stati Misano, Monza, Vallelunga, Mugello, Le Castellet, Circuit de Catalunya e infine nuovamente Monza, con tre gare per ciascun round. Di ventuno totali, Slater ne ha vinte quindici, staccando di gran lunga tutti quanti gli inseguitori. I piloti più vicini, staccati di oltre un centinaio di punti, sono stati l'australiano Jack Beeton e il giapponese Hiyu Yamakoshi, distanziati di sole due lunghezze tra di loro. Beeton ha ottenuto molti una sola vittoria, Yamakoshi ha ottenuto meno piazzamenti a podio, ma ha vinto due volte e ha staccato di appena tre punti l'indiano Akshay Bohra, che ha vinto una gara nel corso della stagione.
Lo statunitense Alex Powell ha completato la top-5, seguito in classifica da due piloti che hanno vinto una gara ciascuno, il britannico Kean Nakamura-Berta e l'australiano Gianmarco Pradel. Uno svedese, un lituano e un pilota degli Emirati hanno completato la top-ten, si tratta di Gustav Jonsson, Tomass Stolcermanis e Rashid Al Dhaheri.
Oltre trenta vetture prendevano parte al campionato con un totale di cinquantadue piloti compresi part-time e one-off. Il migliore italiano è stato Emanuele Olivieri, diciassettesimo con un sesto posto come migliore risultato in gara. Due ragazze della Formula Academy, l'americana Lia Block e la filippina Bianca Bustamante, hanno gareggiato one-off nell'ultimo evento della stagione, con Block che ha ottenuto un ventitreesimo posto come migliore risultato. Si tratta delle uniche presenze femminili.
Segnalo a metà stagione la presenza one-off di un pilota saudita esordiente, tale Omar Aldereyaane, che ha ottenuto che è giunto penultimo in classifica davanti alla sola Bustamante la quale ha collezionato ritiri. Il nome di costui non vi dirà nulla... ma io che sono una gossippara impenitente, vi segnalo che è ufficialmente fidanzato con Hamda Al Qubaisi.


lunedì 28 ottobre 2024

Formula 1 2024: #20 Commento al Gran Premio del Messico

27.10.2024 // FUGA A CITTÀ DEL MESSICO

Ve li ricordate i bei vecchi tempi in cui Massa correva per la Ferrari accanto a un compagno di squadra illuminato dalla grazia divina e prendeva distacchi abissali in qualifica e in gara? Ebbene, se vi ricordate quei tempi, ricorderete che tendenzialmente Felipe almeno evitava le ultime file della griglia, o di partire diciottesimo al suo gran premio di casa. Anzi, al suo gran premio di casa è perfino andato a podio, nel 2012, la sua stagione peggiore. Quindi ricordatevi che ci sono sempre delle speranz-... ah no. Si può essere piloti Redbull al gran premio di casa, qualificarsi in penultima fila e vedere le Visa Cash App RB viaggiare verso l'ambizione top-ten. Quell'ambizione si è esaurita nel divenire Visa Crash App, quando Tsunoda è andato a limonare con le barriere e ha messo fine anzitempo alla Q2, impedendo anche a Lawson di migliorarsi. Per il resto, c'è stato un finale da ordinaria amministrazione, con Sainz che si autoproclamava arrotino grazie forse a scie di Haas varie, ma soprattutto con il leader del mondiale piloti che lo affiancava in prima fila, mettendosi alle spalle il rivale color papaya, mentre l'altro papaya era uscito in Q1 per cancellazione di un tempo per track limits. Questa era quindi la griglia di partenza:

Sainz - Verstappen
Norris - Leclerc
Russell - Hamilton
Magnussen - Gasly
Albon - Hulkenberg
Tsunoda - Lawson
Alonso - Stroll
Bottas - Colapinto
Piastri - Perez
Zhou - Ocon (19°/ pitlane)

La gara è partita con Verstappen che si prendeva la testa della gara, ma Albon e Tsunoda avevano piani attention seeker e si sono spalmati l'uno sull'altro e poi sulle barriere: di nuovo Visa Crash App. Prima che arrivasse Bernd Maylander a riportare la situazione alla normalità, un duello tra i Versainz si è concluso con Sainz che tagliava per i prati e poi si faceva da parte per cedere a Verstappen la posizione che gli spettava. Mentre la safety car era in pista, un pilota a caso veniva messo sotro indagine per essersi piazzato a random sulla griglia e destinato a una certa penalità. Siccome non sono sadica, non vi dirò di chi si tratta.
CS: "Ve lo dico io, è il compagno di squadra del leader di questa gara. Ancora per poco."
MV: "Nel senso che sta per essere appiedato?"
CS: "Ma no, cos'hai capito, nel senso che presto non sarai più leader."
Sainz ha superato Verstappen stando in bilico su due ruote, ma Max invece di lamentarsi di un bisk8 spagnolo si preoccupava maggiormente di Norris, con cui si è messo a fare a ruotate, sia dentro sia fuori dalla pista, facendosi frattanto superare entrambi da Leclerc. Avendo anche spinto Norris fuori dalla pista facendogli cadere il ciuccio, si è procacciato dieci secondi di penalità. Intanto Perez spingeva per avvicinarsi alla zona punti, ma per il momento al massimo superava le Aston Martin, una delle quali ci ha salutato anzitempo: Alonso ha festeggiato i 400 sentendosi un po' al volante di una McLaren Honda mentre parcheggiava ai box.
Poi Perez ha visto la luce: la decima piazza di Lawson alla sua portat-... ah no! I due hanno fatto a ruotate, Perez ha rovinato il fondo, ha perso terreno e si è ritrovato con Stroll negli scarichi.
Voce fuori campo: "E intanto arrivano altri dieci secondi di penalità per Verstappen per avere tagliato per prati a random sempre durante il duello con Norris, distogliendo ormai totalmente l'attenzione da Russell e tutte le sue -L che avendo perso la piazza su Hamilton in partenza l'ha ormai superato da tempo."
MV: "Praticamente, se non esistesse Perez e non andasse a scontare la sua penalità anticipando il pitstop ancora prima di me, uscirei ultimo dopo la mia sosta preceduta da venti secondi da fermo."
In casa Mercedes la sosta ha significato ritrovarsi dietro al duo Lawson/ Piastri che ancora non si erano fermati e Hamilton soprattutto se li è ritrovati davanti mentre duellavano ed è rimasto per un po' a guardarli battagliare con i popcorn in mano.
LH: "Levatevi, avete rotto!"
OP: "Aspetta che ti dica che quei popcorn non sono fritti nell'olio di semi di girasole, ma nello strutto."
LH: "Orrorehhhh! E per caso c'è anche del burro? No, non dirmelo! In questo momento vorrei essere Perez ed essere penultimo inseguito da Lawson che nel frattempo è andato ai box, poi farmi superare anche da lui."
OP: "Ti lascio sognare. Io intanto mi fermo ai box, rientro dodicesimo e poi mi metto a dare la caccia ai pokemon."
Si è ritrovato in tempi brevi decimo, con Colapinto davanti che ancora non si era fermato ai box. Perez frattanto è andato di nuovo ai box e, siccome c'erano state altre soste e non era più ultimo, con il pitstop c'è tornato e tra una cosa e l'altra era anche doppiato.
Mentre la voce narrante (non quella del commento) cercava di suggerire complotti a proposito dei distacchi tra i leclainz, i Mercedes Bros si sono messi a battagliare tra di loro precedendo di gran lunga Verstappen. Alcuni doppiati hanno cercato di far notare che i distacchi tra i leclainz cambiavano sulla base del fatto che loro gli stessero danzando intorno e non sulla base di complotti, il tutto mentre le Haas erano 7/8, anche se Piastri aveva altri piani per loro, dato che poi ha superato Hulkenberg.
LN: "Yaaaayyyy, intanto tra un doppiaggio e l'altro mi sono avvicinato a Leclerc e tra qualche giro mostrerò la mia enorme ala mobile!"
E niente, mentre ci si aspettava un duello tra i due, Leclerc ha rischiato di perdere il posteriore, è finito sull'erba e Norris è passato prendendosi la seconda posizione. Poi Hamilton ha superato Russell e tutte le sue -L, mentre una lotta per la dodicesima piazza tra Colapinto e Lawson ha portato quest'ultimo ai box con mezza ala anteriore mancante. Perez si è aperto alla radio, lamentandosi che c'erano detriti e che a provocarli era stato l'idiota che l'aveva spinto fuori in precedenza (questa citazione è vera, non è una trollata che ho inventato per il commento), anche se non è che Lawson fosse poi così responsabile delle sventure di Perez, anzi, questo aveva cercato di travolgerlo.
CL: "Ora dimostrerò che sono un verohhhh uomohhhh andando ai box a cambiare gomme nel tentativo di fare il giro più veloce. È una cosa pericolosissima, non si può mai sapere se ci siano davvero quattro ruote ad aspettarmi."
SP: "Vado a cambiare gomme pure io, così arriverò io ultimo e non Lawson e potrò almeno primeggiare in qualcosa."
Leclerc ha fatto il giro veloce, per poi andare sul podio a fare da chaperon ai Norrisainz. La Redbull nel frattempo sprofondava in terza piazza nel campionato costruttori a -25 dalla Ferrari che a sua volta è a -29 dalla McLaren.
MV: "Ma who kers, se abbiamo buttato al vento punti anche perché mi sono messo a fare il bulletto, tanto le colpe se le prenderà tutte Perez. Anche se forse non durerà molto a lungo."
Tra una settimana si corre in Brasile, sono abbastanza fiduciosa sul fatto che Perez ci sarà ma non lo sono altrettanto su quello che succederà tra un mese a Las Vegas.

RISULTATO:
1. Carlos Sainz/ Ferrari
2. Lando Norris/ McLaren
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Lewis Hamilton/ Mercedes
5. George Russell/ Mercedes
6. Max Verstappen/ Redbull
7. Kevin Magnussen/ Haas
8. Oscar Piastri/ McLaren
9. Nico Hulkenberg/ Haas
10. Pierre Gasly/ Alpine
11. Lance Stroll/ Aston Martin
12. Franco Colapinto/ Williams
13. Esteban Ocon/ Alpine
14. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
15. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
16. Liam Lawson/ Visa Cash App RB
17. Sergio Perez/ Redbull
Rit. Fernando Alonso/ Aston Martin
Rit. Alex Albon/ Williams
Rit. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB



domenica 27 ottobre 2024

GP Messico 1962 (non championship): la morte di Ricardo Rodriguez, l'ultima shared win e... la partecipazione di un pilota radiato?!?!

Siamo in pieno weekend messicano e non credo ci sia occasione migliore per andare a ricostruire la storia del GP del Messico 1962, evento non championship nel quale perse la vita uno dei due piloti al quale è attualmente dedicato l'autodromo di Città del Messico. Ricardo Rodriguez de la Vega, messicano classe 1942, è stato uno dei primo enfant prodige del motorsport. Avrebbe partecipato alla 24 Ore di Le Mans all'età di sedici anni, se non fosse stato giudicato troppo giovane per competere. Dopodiché ha fatto il proprio debutto in Formula 1 all'età di diciannove anni al GP d'Italia 1961, con la Ferrari. Si è qualificato secondo alle spalle di Wolfgang Von Trips, precedendo tra gli altri anche Phil Hill, poi divenuto campione del mondo quel giorno stesso, con cui e con Richie Ginther ha lottato per la leadership nel corso della gara, prima di ritirarsi per un guasto.
Un palmares niente male, oltre che autore di vari record destinati a durare per molti decenni: il più giovane pilota di Formula 1 di sempre (battuto da Mike Thackwell, Canada 1981), il più giovane pilota Ferrari (battuto da Oliver Bearman, Arabia Saudita 2024), il più giovane a partire in prima fila (battuto da Max Verstappen, Belgio 2016), il più giovane a fare punti (battuto da Jenson Button, Brasile 2000).

In Formula 1 ha preso parte a cinque gran premi, miglior risultato quarto in Belgio 1962, classificandosi tredicesimo in quella classifica mondiale, nonostante abbia disputato la metà degli eventi stagionali. Nella lunga pausa tra il GP degli Stati Uniti (a cui la Ferrari non aveva preso parte) e quello del Sudafrica, avrebbe dovuto disputare un evento non championship previsto in Messico il 4 novembre, al volante di una Lotus.
Non è andata così: il 1° novembre, nel corso di una sessione di prove, a causa della rottura di una sospensione, è uscito di pista impattando contro le barriere. È morto sul colpo all'età di vent'anni ed è tuttora - e speriamo che questo record non venga mai battuto - il pilota di Formula 1 morto più giovane.
Suo fratello Pedro, più vecchio di lui di due anni, avrebbe debuttato in Formula 1 nel 1963, inizialmente per eventi one-off e successivamente come pilota full time, vincendo il GP del Sudafrica 1967 e il GP del Belgio 1970, e gareggiando per la Ferrari come aveva fatto il fratello, nel corso della stagione 1969. Pilota di Formula 1 ma non solo, ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1968. Esattamente come il Ricardo, ha perso la vita al volante di una vettura da competizione, è accaduto nel 1971. Ai due è dedicato l'autodromo di Città del Messico.

Pedro e Ricardo Rodriguez

Tornando al GP del Messico 1962, che come ho già detto si è svolto il 4 novembre, ho alcune piccole curiosità da riferire, la prima delle quali è che Jim Clark risulta sia squalificato sia vincitore. Doveva scattare dalla pole position, ma a causa di un problema di batteria la vettura non si è avviata, se non a spinta da parte dei commissari. Tuttavia era un'epoca strana, in cui i commissari spingevano vetture e poi queste venivano squalificate, quindi Clark è stato blackflaggato in corso d'opera.
Niente paura, i piloti si potevano sostituire in corso d'opera, quindi in casa Lotus hanno fermato Trevor Taylor e messo Clark al suo posto. Sono abbastanza combattuta a tale proposito. Mi chiedo cosa penserei se fossi Taylor: sarei indispettita dal fatto che mi mettano a piedi per il mio compagno di squadra? O sarei felice che, siccome il mio compagno di squadra è il GOAT, allora seppure ex-equo vincerò la gara?
Clark è rientrato in pista sulla vettura di Taylor in terza piazza, a quasi un minuto dal duo di testa Jack Brabham su Brabham e Bruce McLaren su Cooper, ma ha rimontato, li ha superati e ha vinto la gara con un minuto di vantaggio su Brabham (ultima vittoria con shared drive della storia). Mentre McLaren è stato costretto al ritiro, Innes Ireland su Lotus ha completato il podio.

C'è comunque un'altra enorme curiosità: a questo gran premio ha preso parte anche il pilota Wolfgang Seidel, nonostante al momento in cui questo gran premio è stato disputato risultasse non in possesso della licenza, in quanto radiato a vita su decisione dell'Automobile Club tedesca. La vicenda mi ha incuriosito, quindi ho cercato informazioni in proposito, trovando un thread su Forum Autosports, noto sito che nei primi anni 2000 era frequentato da insaiders, da cuggggini e da cuggggini insaiders.
Non è ben chiaro cosa sia successo, ma nel 1962 Seidel avrebbe tentato di qualificarsi al proprio gran premio di casa al Nurburgring, non riuscendo a completare a causa di un guasto i cinque giri richiesti per essere ammesso in griglia, e si è visto attribuire lo status di non qualificato 1) nonostante piloti che erano stati più lenti di lui siano stati ammessi alla gara, 2) nonostante Taylor che ugualmente non aveva completato cinque giri sia stato ammesso alla gara su pressione di Colin Chapman.
Ne sarebbe seguita una polemica con l'Automobile Club, l'avrebbe quindi radiato a vita - al confronto Jean-Marie Balestre pare un uomo democratico! - per poi successivamente convertire il ban in una sospensione della durata di due anni. Non sembrano esistere ulteriori informazioni sulla vicenda, né su come sia possibile che abbia preso parte a un gran premio mentre era ufficialmente radiato o sospeso.


venerdì 25 ottobre 2024

Formula 4 cinese 2024: Oscar Pedersen vince il titolo

Il campionato di Formula 4 cinese, terminato lo scorso weekend è stato costituito da cinque eventi, il primo composto da due gare, quelli successivi invece da quattro ciascuno, per un totale di diciotto gare disputate. A prendervi parte sono stati quasi esclusivamente piloti cinesi, con qualcuno proveniente da altri paesi asiatici. Il titolo, tuttavia, è stato vinto da dallo svedese Oscar Pedersen, che ha ottenuto vittorie, è salito sul podio in tutte le gare tranne quarto e non ha mai ottenuto risultati peggiori del quinto posto.
Ha preceduto di pochi punti Liu Kaishun, che ugualmente ha vinto quattro gare, che conta allo stesso modo numerosi piazzamenti a podio, ma ha anche un ritiro all'attivo. È giunto più lontano in classifica, invece, Jiang Fukang, terzo in graduatoria curiosamente a sua volta con quattro vittorie. Quarto in classifica, invece, si è piazzato Fu Yuhao che non ha preso parte a uno degli eventi, e ha ottenuto due vittorie entrambe nell'ultimo evento disputato. Gli unici altri due piloti che hanno conquistato vittorie - due ciascuno - sono stati Alex Sawer che ha disputato due eventi e il pilota one-off Cui Yuanpu.

Il campionato, che prevede anche un evento non championship come contorno del GP di Macao (di cui parlerò verosimilmente quando parlerò del suddetto evento che si svolgerà a novembre), ha avuto una buona partecipazione, con griglie che superavano le venti vetture, anche se una decina come minimo appartenevano alla categoria Master.
Non è un campionato dei più seguiti in Europa, come non lo è stato nelle passate stagioni, ma ha fatto parlare di sé grazie a questa perla:


Guidata dal pilota Wang Yi, che poi ha chiuso decimo in classifica piloti con un quinto posto in gara come miglior risultato, è stata oscurata dalla regia nel corso del penultimo evento stagionale la monoposto in questione per evitare problemi di copyright, pare perché bene in vista dopo una partenza dalla pole per reverse grid.
Ha infatti sfoggiato la stessa identica livrea della Ferrari in Formula 1. Nulla di troppo inconsueto vederla su una Formula 4, a dire il vero, dato che è quello che succede in Formula Academy sulla macchina di Maya Weug, solo che, mentre in Formula Academy ci sono vetture che per contratto scendono in pista con le livree dei team di Formula 1, nel caso della F4 cinese non vi è stata alcuna autorizzazione da parte della Ferrari e dei suoi sponsor!


giovedì 24 ottobre 2024

In ricordo di Joseph Siffert (07.07.1936 - 24.10.1971)

Oggi è il 24 ottobre, ovvero l'anniversario di morte di Jo Siffert, avvenuta a seguito di un incidente in un gran premio non championship, disputato sul circuito di Brands Hatch. Nei giorni scorsi, mentre consultavo l'elenco degli anniversari imminenti, ho deciso di andare ad approfondire di che gara si trattasse e sono qui per parlarvene.
Come ben saprete, ai vecchi tempi, oltre ai gran premi valevoli per il mondiale di Formula 1, vi era una serie di eventi non championship che venivano disputati da almeno una parte delle squadre che disputavano le gare del campionato, occasionalmente con vetture di altre categorie a riempire la griglia, in questo caso con delle Formula 5000, a loro volta con una loro classifica, in quanto per loro questo evento faceva parte del rispettivo campionato.
L'evento sembra essere stato organizzato dallo sponsor Rothmans, a seguito della vittoria del mondiale di Jackie Stewart con la Tyrrell, da cui la denominazione, e avere preso il posto di un pianificato GP del Messico non championship, che era poi stato annullato a causa della morte dell'idolo di casa Pedro Rodriguez.
Siffert, che dopo avere vinto il GP di Gran Bretagna con una Lotus del team Rob Walker nel 1968, aveva ottenuto una seconda vittoria in un gran premio ufficiale proprio nel 1971 in Austria con la BRM, ha conquistato la pole position precedendo il compagno di squadra Peter Gethin, vincitore del GP d'Italia nello stesso anno.
Dopo avere faticato a partire ed essere venuto a contatto con la March di Ronnie Peterson, il poleman si è ritrovato in decima posizione dopo la partenza, mentre Gethin ha preso la testa della gara, come diretti inseguitori Emerson Fittipaldi su Lotus e Mike Hailwood su Surtees. Quest'ultimo, tuttavia, è stato costretto successivamente al ritiro per un incidente con Peterson.
È risalito Stewart in terza posizione, mentre nel frattempo Siffert rimontava dopo i problemi avuti nelle fasi iniziali della gara, giungendo a occupare la quarta posizione. Si trovava ancora quarto, nel corso del 14° giro (di un totale di 40 previsti), quando ha avuto un'uscita di pista a causa di un probabile problema tecnico. Dopo un impatto contro una barriera(?) l'auto è cappottata e, al ritorno al suolo, è scoppiato un incendio.
Pare non fossero presenti estintori funzionanti e che sia stato impossibile raggiungere la vettura nell'immediato per via delle fiamme. Siffert era verosimilmente incosciente dopo l'impatto, ma le successive investigazioni hanno concluso che non avesse riportato ferite mortali e che sia morto a causa del fumo.
La gara è stata sospesa per via dell'incidente e risulta terminata dopo quattordici giri. Siffert risulta quindi quarto classificato alle spalle del trio Gethin/ Fittipaldi/ Stewart.


mercoledì 23 ottobre 2024

Duello a distanza tra Clark e Hill // GP Gran Bretagna, Germania, Italia, Stati Uniti 1962

Se il GP di Francia 1962 aveva visto la prima e unica vittoria della Porsche in Formula 1, per mano di Dan Gurney, nel GP di Gran Bretagna, che si è svolto ad Aintree, Jim Clark è emerso come principale avversario alla rincorsa del titolo da parte di Graham Hill, che dopo quattro gran premi era in testa alla classifica mondiale. Il campionato era destinato a rimanere aperto fino a dicembre, quando si sarebbe svolto il GP del Sudafrica, e dopo la Gran Bretagna ci sarebbero stati Nurburgring, Monza e Watkins Glen. Andiamo dunque a ripercorrere gli eventi che hanno portato Clark e Hill ad alternarsi sul gradino più alto del podio.

GRAN BRETAGNA - Clark ha conquistato la pole position, mentre Hill era soltanto in quinta posizione sulla griglia. Non solo lo scozzese era in pole, ma si è anche esibito in quella che sarebbe divenuta la sua specialità, ovvero conquistare il grand chelem (il primo della sua carriera, del resto era solo la sua seconda vittoria in Formula 1), il tutto vincendo con circa 50 secondi di vantaggio nei confronti della Lola di John Surtees, il quale ha occupato per tutta la gara la seconda posizione.
Dopo una primissima parte di gara in terza posizione, Gurney è lentamente scivolato fuori dalla zona punti, mentre Bruce McLaren su Cooper è andato a occupare il gradino più basso del podio. Il pilota inglese della BRM, dalla quinta posizione di partenza, si è ritrovato quarto precedendo la Brabham/Lotus di Jack Brabham e la Cooper di Tony Maggs.
La Ferrari, che aveva saltato il GP di Francia a causa di uno sciopero dei metalmeccanici, è riuscita a schierare una sola vettura in Gran Bretagna, guidata da Phil Hill, che tuttavia partito da centro griglia non ha mai occupato meglio del nono posto prima di essere costretto al ritiro.

GERMANIA - al Nurburgring la Ferrari ha schierato quattro vetture, oltre che Phil Hill erano presenti anche Lorenzo Bandini, Ricardo Rodriguez e Giancarlo Baghetti, con il messicano qualificato in decima piazza, il più altolocato sulla griglia di partenza.
La pole position è stata conquistata da Gurney al volante della Porsche. Per il costruttore "di casa" si è trattato della prima e unica pole position nella classe regina. Avrebbe conservato la posizione soltanto nelle prime battute, ma avrebbe comunque terminato la gara in una rispettabile terza piazza.
La gara è stata disputata in condizioni di bagnato estremo, dopo essere stata anche rimandata di un'ora a causa della pioggia. Ha visto Clark rimanere fermo sulla griglia di partenza, dove era terzo, e scivolare fino alla ventiseiesima piazza, per poi ritrovarsi nono al termine del primo giro.

La partenza del GP Germania 1962

Graham Hill, succeduto a Gurney in testa, è andato a vincere il gran premio: si trattava della sua seconda vittoria in Formula 1, e ha preceduto Surtees e Gurney a completare il podio. Avevamo lasciato Clark nono al termine del primo giro, al traguardo il pilota della Lotus occupava la quarta piazza già da metà gara.
McLaren e Rodriguez hanno completato la zona punti, con Ricardo migliore classificato dei ferraristi. Phil Hill aveva comunque occupato brevemente la terza posizione a inizio gara, prima di scivolare indietro ed essere costretto al ritiro.

ITALIA - a Monza, Clark ha conquistato la pole position precedendo Graham Hill, il quale ha preso la testa della gara nel corso del primo giro. Il pilota della Lotus si è accodato inizialmente in seconda posizione, per poi avere problemi al cambio che l'hanno costretto al ritiro. Più indietro anche il suo compagno di squadra Trevor Taylor ha visto successivamente la propria gara terminare anzitempo per la stessa ragione.
Hill ha mantenuto la leadership per tutta la durata della gara, mentre Richie Ginther sull'altra BRM ha duellato per la seconda piazza con Surtees, per poi assicurarsela definitivamente con il ritiro del pilota della Lola. Un duello per la terza posizione tra Gurney, McLaren e Maggs ha visto la gara di Gurney terminare con un ritiro, mentre Maggs aveva in precedenza dovuto effettuare un pitstop. Inizialmente sopravanzato da Willy Mairesse su una quinta Ferrari, McLaren si è ripreso il terzo posto a pochi metri dal traguardo. Mairesse e Baghetti hanno chiuso quarto e quinto, mentre Joakim Bonnier su Porsche ha chiuso la zona punti.
Bandini e Phil Hill hanno concluso nelle posizioni retrostanti, mentre Rodriguez si è ritirato per un guasto al motore. Per la Ferrari si è trattato dell'ultimo gran premio stagionale, dato che non era presente né a Watkins Glen né in Sudafrica. Per Ricardo Rodriguez, inoltre sarebbe stato l'ultimo gran premio disputato, dato che avrebbe perso la vita un mese e mezzo più tardi in un evento non championship disputato in Messico.

STATI UNITI - Clark è scattato dalla pole position ed è stato in testa nella prima parte di gara, per poi subire nella prima parte di gara il sorpasso da parte di Graham Hill. Pochi giri dopo Clark si è ripreso la testa della gara e vi è rimasto fino alla fine, precedendo il leader dell classifica e rimanendo matematicamente in lotta per il campionato, che poi sarebbe stato matematicamente conquistato da Hill (ho già parlato del GP del Sudafrica 1962 in un post scritto e pubblicato in passato sul blog).
Dopo il ritiro di Ginther e problemi al motore che hanno costretto Gurney a rallentare, McLaren si è installato al terzo posto, posizione nella quale ha terminato la gara. Gurney ha portato a casa il quarto posto precedendo Brabham, mentre la zona punti è stata chiusa da Masten Gregory su Lotus del team UTD Laystall.



martedì 22 ottobre 2024

Stock Car Pro 2024: Massa leader del campionato in attesa del prossimo evento

I giorni del 21 e 22 ottobre mi evocano ricordi di quando ero in po' più giovane. Il 21 ottobre 2007 Kimi Raikkonen vinceva il titolo mondiale e l'indomani, il 22, sullo stesso treno diretto a Bologna, io e un'amica parlavamo di quel travagliato GP del Brasile... Il 22 dell'anno precedente, tuttavia, veniva disputato il GP del Brasile 2006, famoso per essere il gran premio del secondo titolo di Fernando Alonso, oltre che per il primo ritiro di Michael Schumacher. Per me, però, è stato anche e soprattutto il gran premio in cui è esplosa la mia motorsport crush per Felipe Massa che sfoggiava la gloriosa tuta verde-oro. *____* Attualmente Massa è in testa al campionato di Stock Car Brasil, che nel prossimo fine settimana tornerà in pista. Il passato evento è avvenuto fuori dal Brasile, in Argentina a Buenos Aires, ed è stato in quell'occasione che si è procacciato la leadership del campionato.


A Velopark, circa un mese prima, non era stato un grande weekend per lui. Dopo una sprint con vittoria di Gianluca Petecof, seguito da Felipe Baptista e Zezinho Muggiati, sembrava avere ottenuto il podio nella feature race. Si era infatti classificato secondo tra i fratelli Baptista, Felipe e Victor, per poi essere squalificato per irregolarità tecniche, così che Victor Baptista è salito secondo e il podio è stato completato da Petecof - e qui vi voglio sbloccare un ricordo, il telecronista della Formula Regional che lo chiamava "the boy from Brasil" (lo stesso telecronista che una volta se ne uscì con "Emidio the Fish" per Emidio Pesce).
Detto questo, nella sprint di Buenos Aires, Massa ha chiuso quarto al traguardo, per poi risalire terzo per una penalità che ha fatto scivolare indietro di diverse posizioni Arthur Leist che era stato il primo a tagliare il traguardo. La vittoria è andata quindi a Daniel Serra e la seconda piazza a Ricardo Zonta!
Nella feature, Massa si è classificato terzo alle spalle di Gabriel Casagrande e Thiago Camilo, conquistando quindi doppio podio nel corso del fine settimana.


EDIT - 28/10: dopo avere chiuso la gara fuori dal punti nella sprint di El Pinar, vinta da Enzo Elias, Massa ha concluso quarto la feature race, vinta da Felipe Fraga, e si trova attualmente di nuovo in testa alla classifica piloti, precedendo Casagrande, Felipe Baptista, Zonta e Dudu Massa.



lunedì 21 ottobre 2024

Formula 1 2024: #19 Commento al Gran Premio degli Stati Uniti

20.10.2024 // Circuit of the Arrotino

Ci siamo lasciati quasi un mese fa con il GP di Singapore e il giro più veloce di Ricciardo, ci ritroviamo adesso senza più il nostro Danielone, perché questa cosa del largohhhh ai giovanihhhh sta iniziando a diventare un po' troppo dilagante. Per fortuna siamo ancora illuminati dalla grazia divina di un certo pilota vestito di verde, quindi possiamo procedere, iniziando dal fatto che al Circuit of the Americas siamo di fronte a un weekend con la gara sprint.
Anche le qualifiche sprint, secondo i proclami iniziali, avrebbero dovuto essere trasmesse in diretta su TV8, ma guess what? Anziché venerdì sera, eccole in programma per sabato alle 18,15 sulla TV dei povery: qualifiche spritz. Avevo già visto un highlight sabato mattina, ma sabato nel tardo pomeriggio ho guardato la differita di TV8, assistendo a delle urla sguaiate nel momento in cui Albon ha rischiato di diventate Alboff, ma dopo un trecentosessanta gradi perfetto è ripartito come se niente fosse esclamando: "cra, cra, cra!"
Una voce fuori campo sostiene di avere visto delle zampe di rana sul volante, ma sono tutte maldicenze, giusto per distrarre dalle polemiche sul fatto che dopo McLaren anche Redbull sia stata presa per le orecchie e le sia stato detto: "ci sembra che ci stai prendendo per il culo, smetti di usare trucchetti non propriamente regolari".
Verstappino ha protestato: "Non si dice 'culo', si dice 'fondoschiena', dov'è finita tutta questa storia di dare il buon esempio ai bambini?"
Siccome era già tardi, i bambini sono andati a letto e Piastri, rimanendo fuori dallo SQ2 ha provveduto a uniformarsi alle direttive per baby piloti. Verstappino, invece, ormai è grande, quindi ha potuto proseguire fino alla fine, così come Pere-... ah no.

GRIGLIA SPRINT:
Verstappen/ Russell
Leclerc/ Norris
Sainz/ Hulkenberg
Hamilton/ Magnussen
Tsunoda/ Colapinto
Perez/ Gasly
Stroll/ Alonso
Lawson/ Piastri
Ocon/ Bottas
Zhou/ Albon (pitlane - era 18°)

La gara è iniziata per Verstappino, mentre Russell contava tutte le sue -L. Norris ne ha approfittato per mettersi in seconda posizione, con Russell che si è accodato di lì a poco terzo. Poi è accaduto un evento catastrofico, ovvero che nonostante nessuno avesse messo a letto i leclerchini, i sainzini e i ferraristi convinti di essere in lotta per il mondiale, i Leclainz hanno deciso di iniziare a sorpassarsi e a controsorpassarsi come se non ci fosse un domani.
Vanz: "Ci sarà sicuramente da discutere."
CS: "Per il momento abbiamo solo DECISO di farlo, ma non ci siamo ancora messi all'opera."
Vanz: "Ci sarà comunque da discutere di default."
CS: "Io intanto tengo tra le mani il ciuccio di Leclerc come un trofeo!"
CL: "Ma come ti permetti? Anche tu hai un ciuccio, mettiti in bocca il tuo! Adesso me lo riprendo."
Quella trafila si è ripetuta almeno tre volte, mentre Piastri superava fuori dai limiti della pista(?) e mentre Perez non aveva di questi problemi nel superare le Haas perché non le stava affatto sorpassando. Anche Norris nel frattempo non stava dimostrando di potere superare Verstappen e nemmeno di avvicinarsi, ma almeno aveva la scusante di non avere davanti una Haas.
CS: "Invece io al quarto(?) tentativo ho superato Leclerc nella speranza di fare un'opera utile alla società, ovvero spingere i leclerchini a boicottare la Formula 1 e andare a seguire Peppa Pig liberando il fanbase dalla loro presenza."
CL: "Se le Alpine sono in parte rosa, allora sono macchine di Peppa Pig?"
CS: "In questa gara in realtà sono in parte arancioni e vanno come la McLaren che guidava il mio idolohhhh."
CL: "Avresti dovuto continuare a inseguire il tuo idolohhhh invece di metterti in mezzo. Il tuo sorpasso minerà le mie possibilità di vittoria. Avevo appena pescato l'asso di briscola."
CS: "Cra, cra, cra."
CL: "Perché tutti utilizzate le rane come co-piloti? E comunque voglio specificare, così a caso, che prima delle Haas, Perez dovrebbe superare Tsunoda."
Effettivamente Perez ha superato Tsunoda, ma non le Haas, che hanno conservato la bassa zona punti. In più, anche Piastri è stato protagonista di un duello con Tsunoda mentre le Ferrari avevano già da tempo superato Russell e tutte le sue -L. Infine i due sono arrivati a ridosso di Norris.
CS: "Ora alzo l'ala mobile."
LN: "Aaaawwww, troppo eccitante! *-* Ce l'hai enormehhhh."
Norris si è emozionato, è arrivato a ruote bloccate, perdendo la posizione: Carlando is real. Persa la seconda piazza, doveva mantenere almeno la terza e, con una gran frenata davanti a Leclerc, ha rischiato uno strike. Leclerc ha deviato per la parte dipinta della pista, Norris ha salvato la terza piazza, niente danni e nessuna penalità.

RISULTATO SPRINT: Verstappen, Sainz, Norris, Leclerc, Russell, Hamilton, Magnussen, Hulkenberg // Perez, Piastri, Tsunoda, Colapinto, Stroll, Gasly, Ocon, Lawson, Albon, Alonso, Zhou, Bottas.

La gara del sabato è terminata, con una considerazione inevitabile del Vanz: "Ci sarà sicuramente da discutere, adesso, per i piloti Ferrari."
CS: "Altro che discuterne adesso, tra tre ore abbiamo la qualifica per la gara di domani, qualifica che i povery dovranno decidere se vedersi stanotte all'1,30 oppure domani alle 19,30."
Nella suddetta qualifica, Hamilton è uscito di scena subito come un Bottas qualsiasi e Lawson, visto nella gara spritz duellare con Alonso, è passato in Q2 per poi finire ultimo causa retrocessione per sostituzione di componenti del motore, dietro anche a un ugualmente retrocesso (ma di meno molte posizioni) Zhou. È andata peggio a Russell, che ha messo di fatto fine alle qualifiche e al tentativo di Perez di fare un giro presentabile, andando a sbattere ed è partito dalla pitlane.

GRIGLIA DI PARTENZA:
Norris/ Verstappen
Sainz/ Leclerc
Piastri/ Gasly
Alonso/ Magnussen
Perez/ Tsunoda
Hulkenberg/ Ocon
Stroll/ Albon
Colapinto/ Bottas
Hamilton/ Zhou (20°)
Lawson (15°)/ Russell (pitlane - 6°)

La gara è partita con Verstappino che a un certo punto ha avuto uno slancio non indifferente, ha portato Norris per vie di fuga, Leclerc è passato, Verstappino si è accorato... e niente, era ancora secondo, mentre Norris era quarto dietro anche a Sainz, il quale ha deciso che dovevamo snobbare completamente il contatto Albon/ Ocon e ha tentato l'attacco sulla Redbull. Non che la cosa sia durata molto a lungo, dato che Bernd Maylander è stato convocato d'urgenza.
MV: "Mi state dicendo che qualcuno è andato a insabbiarsi facendo entrare la safety car che mancava dal GP del Canada? E chi è questo fenomeno, a cui verrà consegnato lo Slogan d'Oro?"
Il malcapitato, per l'imbarazzo, è andato a nascondersi dietro una pianta ornamentale.
Voce fuori campo: "Intravedo treccine uscire da dietro ai rami."
Dopo che la safety car è uscita di scena, nessuno ha fatto nulla di particolarmente altisonante nelle posizioni di alto livello, Leclerc ha iniziato a scappare, Verstappino se n'è rimasto buono in seconda piazza, Sainz ha vaneggiato via radio di problemi che poi sembrano essere rientrati, Norris... Norris... Norris?!?!?! Qualcuno ha chiamato "Chi l'ha visto", mentre nelle retrovie c'erano piloti che si superavano come se non ci fosse un domani. I commissari hanno dedotto che Russell e tutte le sue -L avessero superato Bottas fuori dalle linee della pista, penalizzandolo. La cosa ha permesso al Vanz di iniziare a evocare presunte penalità in concomitanza di qualsiasi azione venisse mostrata dalla regia.
CS: "Va beh, ho capito adesso rientro ai box, così possiamo parlare d'altro."
Vanz: "Esce davanti a Perez, ma Perez sa qual è il proprio dovere."
SP: "Avere il mio nome scritto sulla grafica per abbellirla?"
Qualche giro dopo Verstappen di è fermato a propria volta, subendo undercut. Si è poi fermato Leclerc, mentre le McLaren proseguivano. A quel punto sono andata in bagno e quando sono tornata in cucina davanti alla TV c'era Perez - appena fermato ai box, immagino - che stava effettuando un sorpasso su una Haas. Sono stata molto sorpresa di avere assistito a una simile scena, ma per fortuna tutto è rientrato grazie a Colapinto, che ancora non si fermava e se l'è tenuto dietro per parecchi giri, prima di subire il sorpasso e rientrare.
Dopo una sbinnata di Tsunoda non restava altro da fare che attendere che accadesse qualcosa. Norris ha informato Federica Sciarelli che non era necessario dedicare uno speciale alla sua sparizione e ha deciso di rientrare all'opera lanciandosi a inseguire Verstappino, il tutto mentre le due Ferrari facevano ormai gara a sé senza che nessuno si preoccupasse di inquadrarle.
CS: "Ehi Charles!"
CL: "Cosa vuoi? Oggi non mi ruberai il mio prezioso ciuccio! Ci sono affezionato. Non me ne separo mai fin da quando ero un bambino alfa e duellavo 24/7 con il tuo idolohhhh."
CS: "Naaaahhhh, è sempre bello rubarti il ciuccio, ma oggi non è alla mia portata. Volevo chiederti di riflettere sul senso della vita: dato che nessuno ti inquadra non ti viene il dubbio di essere al volante di una Formula 4 cinese con una livrea non autorizzata?"
CL: "Che pensiero profondo. Quasi come Norris che si perde a fissare il posteriore di Verstappino in attesa di aprire il DRS."
Il loro duello è stato decisamente eccitante. È durato relativamente a lungo e ha avuto un finale trashissimo: Norris che superava mentre entrambi erano sulla parte dipinta dell'asfalto e che cercava di allungare di cinque secondi per compensare con la penalità, senza riuscirci tanto che Verstappen risulta terzo ed è salito sul podio, dopo non avere mai dimostrato di volere lottare per la vittoria, ma solo per trollare Norris.
Entrambi hanno avuto l'accortezza di non fare nulla che consentisse loro inquadrature nell'ultimo giro, giusto per dare il tempo alla regia di andare a inquadrare Russell e tutte le sue -L che una dopo l'altra facevano un coro di pernacchie al povero Perez, che dai distacchi in precedenza doveva anche essersi difeso da un attacco del pilota Mercedes, senza che potessimo vederlo all'opera.
GR: "Guarda al lato positivo, hai chiuso comunque settimo e due posizioni davanti a Lawson che partiva dalla pitlane. E il prossimo gran premio è a casa tua, quindi almeno per una settimana non potranno cacciarti a calci e metterlo al tuo posto."
SP: "Sei davvero bravo a incoraggiare le persone. Non vorrei essere nei panni di Hamilton quando andrai a consolarlo per il suo ritiro."
GR: "Non vedo l'ora di tirargli le treccine. Avrò a disposizione solo pochi gran premi per farlo. Nascondere il bavaglino e il biberon ad Antonelli non sarà altrettanto intrigante."
Mentre Russell faceva propositi per il futuro, Ocon ha strappato il giro più veloce a Colapinto, il degno finale per un gran premio scoppiettante. Per noi, però, tutto doveva finire con le urla, e trovando il grido "è arrivato un nuovo sceriffo in città" non di mio gusto, concludo alla mia maniera: DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO E VINCE IL GRAN PREMIO DEGLI STATES!!!111!!!11!!! E ora spazio agli inni nazionali sul podio... wait, wait, wait, cos'è quest'audio così disturbato? Sembra un post-gara del 1980...

RISULTATO:
1. Charles Leclerc/ Ferrari
2. Carlos Sainz/ Ferrari
3. Max Verstappen/ Redbull
4. Lando Norris/ McLaren
5. Oscar Piastri/ McLaren
6. George Russell/ Mercedes
7. Sergio Perez/ Redbull
8. Nico Hulkenberg/ Haas
9. Liam Lawson/ Visa Cash App RB
10. Franco Colapinto/ Williams
11. Kevin Magnussen/ Haas
12. Pierre Gasly/ Alpine
13. Fernando Alonso/ Aston Martin
14. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
15. Lance Stroll/ Aston Martin
16. Alex Albon/ Williams
17. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
18. Esteban Ocon/ Alpine
19. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Lewis Hamilton/ Mercedes


domenica 20 ottobre 2024

Euroformula Open 2024: Brad Benavides vince il titolo

In questo fine settimana è terminato il campionato di Euroformula Open, che bene si combina con il GP degli Stati Uniti, dato che ha avuto presenti al via un numero di monoposto paragonabile alle sei dell'Indy-Gate. Il numero massimo di vetture andate in griglia contemporaneamente è stato di sette, con solo tre piloti ad avere disputato la stagione: il campione Brad Benavides, il runner-up Francesco Simonazzi e il rookie Fernando Barrichello.

Sono stati disputati in totale otto eventi, con tre gare ciascuno. Di ventiquattro gare totali, Benavides ha conquistato la vittoria in nove occasioni, accumulando un certo gap nei confronto di Simonazzi, spesso a podio e vincitore in cinque occasioni, e ancora di più nei confronti del figlio di Rubens, che dopo un inizio difficile ha avuto qualche miglioramento nella seconda parte della stagione, con alcuni piazzamenti a podio e anche una vittoria.
Quarto e quinto classificato sono stati rispettivamente Jakob Bergmeister e Levente Revesz, che hanno disputato ciascuno sei eventi e ottenuto entrambi una vittoria, ne ha vinte due invece il part-time Michael Shin.
Per il resto, vi sono stati piloti essenzialmente one-off vincitori di una gara: Lorenzo Fluxa, Gerrard Xie e Vladislav Ryabov, quest'ultimo in realtà presente agli ultimi due eventi. Nell'evento finale, inoltre, un guest driver ha vinto due gare su tre disputate, si tratta di Yevan David che, in qualità di guest driver, non ha fatto punti.

Dopo anni con griglie ridotte, si può dire che per l'EF Open le cose non stiano affatto migliorando, con sempre meno team presenti, nonostante un calendario interessante, con ben otto nazioni ospitanti: Portogallo (Algarve), Germania (Hockenheim), Belgio (Spa Francorchamps), Ungheria (Hungaroring), Francia (Le Castellet), Spagna (Circuit de Catalunya) e Italia (Monza).



sabato 19 ottobre 2024

Porsche come costruttore in Formula 1: due sole stagioni complete e una vittoria in Francia 1962

La storia della Porsche in Formula 1 come costruttore è stata piuttosto breve ed è ormai lontana nel tempo, ma non è una buona ragione per non andare a ripercorrere né la storia stessa, né l'evento in cui ha conquistato la sua unica vittoria nella classe regina. Siamo anche in race week negli States, quindi non c'è giorno migliore, considerato che tale vittoria è arrivata per mano di un pilota statunitense. Correva l'anno 1962 ed era solo la seconda stagione full time.
Le prime apparizioni risalgono ai GP di Germania dl 1957 e 1958, quando le Formula 2 venivano aggiunte alle Formula 1 per riempire la griglia al Nurburgring. La Porsche era presente con delle F2, guidate da Edgar Barth e Umberto Maglioli nel 1957 e dal solo Barth nella stagione successiva.
Solo nel 1959 ha schierato delle Formula 1 al GP di Montecarlo, con Wolfgang Von Trips ritirato nelle prime fasi di gara per incidente e Maria Teresa De Filippis che non è riuscita a qualificarsi. Von Trips avrebbe dovuto partecipare anche al GP di Germania disputato all'AVUS, ma la Porsche si è ritirata dall'evento dopo la morte di Jean Behra in una gara di contorno.
Anche nel 1960 vi è stata una sola apparizione, al GP d'Italia, con Hans Hermann che ha conquistato il primo punto con il sesto posto e Barth che si è classificato alle sue spalle in settima posizione.

Storia diversa il 1961, con l'intera stagione disputata. I piloti erano Dan Gurney e Joakin Bonnier, con una terza vettura guidata da Hermann negli eventi di Montecarlo e del Nurburgring. Dopo un quinto posto a Montecarlo e un sesto in Belgio, l'americano ha conquistato tre seconde piazze in Francia, a Monza e negli Stati Uniti. Nel frattempo anche Bonnier segnava due arrivi a punti, quinto in Gran Bretagna e sesto negli Stati Uniti.
La stagione seguente ha visto la stessa line-up, con Bonnier quinto a Montecarlo e sesto in Italia. Dopo avere vinto il GP di Francia (di cui vi parlerò nel prossimo paragrafo), Gurney ha conquistato un altro podio - terzo in Germania - e ha concluso la stagione con una quinta piazza a Watkins Glen. A dire il vero ci sarebbe stato anche il GP del Sudafrica, ma la squadra non era presente.
Visti gli ingenti costi, Porsche ha deciso di non proseguire la propria avventura come costruttore, ma vetture Porsche hanno disputato gare fino al 1964 con team privati (come già se ne erano visti negli anni precedenti), conquistando qualche punto occasionale. Nelle due stagioni complete disputate, Porsche si è classificata rispettivamente terza e quinta nel mondiale costruttori.


Veniamo a Rouen, in cui a scattare dalla pole position era Jim Clark (Lotus) ma a passare in testa nelle prime battute è stato Graham Hill (BRM). Dopo il ritiro di diversi piloti di un certo spessore, Hill era in testa alla gara con ampio margine, almeno finché non è rimasto coinvolto in una collisione con un doppiato, Jackie Lewis (Ecurie Galloise/ Cooper), al quale possiamo attribuire come riconoscimento l'ambito Cetriolo d'Oro.
Clark è passato in testa, Hill se l'è andato a riprendere, è successivamente tornato in prima posizione, ma poi entrambi sono stati colpiti da problemi tecnici che hanno spianato la strada a Gurney che si è ritrovato in testa in quelle che erano ormai le ultime fasi della gara.
Ha vinto con un podio tutto extraeuropeo, in quanto secondo è giunto il sudafricano Tony Maggs (Cooper) e terzo l'americano Richie Ginther (BRM) rimontato dall'ultima posizione dopo avere faticato a partire al momento del via.
Bruce McLaren (Cooper) e John Surtees (Lola) hanno completato la gara al quarto e al quinto posto, mentre la zona punti è stata completata da Carel Godin De Beaufort (il cuo nome completo era nientemeno che Jonkhee Karel Pieter Anthonie Hubertus Godin De Beaufort) a bordo di una delle già citate entry di team privati che schieravano delle Porsche, nello specifico il team era Ecurie Maarsbeegen.


NB. Non sono riuscita a trovare a chi appartenga il copyright della foto inserita, se lo conoscete fatemi sapere.


venerdì 18 ottobre 2024

La Formula 1 a Riverside// GP Stati Uniti 1960

Nella storia della Formula 1 vintage ci sono circuiti one-off e uno di questi è quello di Riverside in California. Il tracciato, utilizzato nelle competizioni americane fino alla fine degli anni '80, è stato successivamente demolito e pare che al giorno d'oggi al suo posto sorga un centro commerciale. Nel 1960, tuttavia, vi si è svolta la seconda edizione del Gran Premio degli Stati Uniti, dopo il poco successo della prima disputata a Sebring, nonché ultimo evento di una stagione in cui Jack Brabham era già matematicamente campione del mondo. Essendo questo il weekend in cui la Formula 1 gareggia negli States, quale migliore occasione per ripercorrere quell'evento?
Prima, però, è giusto avvertirvi di due fatti che turberanno senz'altro la vostra sensibilità: 1) è stata una gara poco importante, perché non c'erano le Ferrari, 2) i piloti Ferrari sono stati lasciati liberi di prendere parte al gran premio tradendohhhh la patriahhhh ovvero gareggiando per altre scuderie.

Stirling Moss (Rob Walker/ Lotus) ha conquistato la pole position precedendo il campione del mondo in carica Brabham (Cooper), Dan Gurney (BRM) e uno dei compagni di squadra di quest'ultimo, Joakim Bonnier, dopodiché in quinta piazza Jim Clark (Lotus), anche se quest'ultimo non era destinato a grandi soddisfazioni, dato che il compagno di squadra John Surtees dopo pochi giri gli è sbinnato davanti, colpendo l'anteriore della sua monoposto.
Nel frattempo Brabham leaderava dopo avere preso la testa della gara già nelle prime battute, ma problemi vari che gli hanno provocato la necessità di fermarsi ai box più di una volta hanno lasciato Moss in testa alla gara davanti a Gurney, poi costretto al ritiro, e a Bonnier, che ha perso posizioni a causa di un problema tecnico che tuttavia non gli è costato il ritiro.
Moss ha vinto con un ampio gap nei confronti del compagno di squadra Innes Ireland, mentre Bruce McLaren (Cooper) ha completato la gara in terza posizione, con Brabham quarto primo dei doppiati.
Parliamo adesso di traditorihhhh della patriahhhh, perché Phil Hill (Yeoman Credit/ Cooper) dopo essere partito tredicesimo stava viaggiando verso la quinta piazza quando una sbinnata l'ha fatto scivolare sesto alle spalle di Bonnier, quindi portarsi a casa soltanto un punto.
Gli è andata comunque decisamente meglio rispetto che all'altro ferrarista Wolfgang Von Trips (Scuderia Centro Sud/ Cooper), il quale risulta essere giunto al traguardo in nona posizione, doppiato di tre giri, il che comunque è stato un progresso rispetto alla diciannovesima posizione che aveva sulla griglia di partenza.

Il layout del circuito:



A partire dalla stagione seguente, la sede del GP degli Stati Uniti è stata Watkins Glen. La Formula 1 è comunque tornata in California a partire dal 1976 con il circuito cittadino di Long Beach, il quale era presente insieme a Watkins Glen nel mondiale, con le denominazioni rispettivamente Stati Uniti Ovest e Stati Uniti Est.




giovedì 17 ottobre 2024

Il finale di stagione 1965: GP Stati Uniti e Messico

Gli anni '60 avevano in comune con l'epoca attuale il fatto che verso ottobre venissero disputati i gran premi degli Stati Uniti e del Messico. Certo, all'epoca venivano direttamente dopo il GP d'Italia senza gare asiatiche nel mezzo, e terminavano la stagione, senza ulteriori gare asiatiche a concludere il campionato, ma sempre ottobre era, come nel 1965 quando a Watkins Glen e a Città del Messico si è gareggiato rispettivamente il 3 e il 24 ottobre.

Partiamo dagli States, dove Graham Hill si trovava a scattare dalla pole position precedendo la Lotus di Jim Clark e la Honda di Richie Ginther. Non c'era più alcun mondiale da assegnare: degli otto gran premi precedenti, Clark ne aveva vinti sei, ovvero tutti tranne Montecarlo e Monza. E la ragione principale della mancata vittoria a Montecarlo era il non essere presente in quanto impegnato alla Cinquecento Miglia di Indianapolis, dove ha conquistato la vittoria.
GH: "Ma io sono più figo di te e conquisterò questa vittoria!!!111!!!111!! sotto la pioggia!!!11!!!11!! Preparati a guardarmi il culo!!!111!!!11!!"
JC: "Perché stai parlando come parlerebbero i piloti degli anni 2020?
Ti ricordo che siamo due gentlemen britannici degli anni '60 e che io ho posato per dei photoshot in cui guido il trattore in giacca e cravatta. E comunque dato che è già il secondo giro e non ho ancora leaderato, facciamo che ti passo davanti e mi prendo la testa della gara, come è giusto che sia."
Voce fuori campo: "Perché c'è un dialogo immaginario tra gli hillark come se fossimo in un commento a un gran premio contemporaneo?"
Autrice(C): "Perché le cronache scritte parlano di un duello tra di loro durato diversi giri, ma non ci sono filmati per poterli ammirare all'opera."
GH: "Nello specifico il duello viene vinto da me."
JC: "Ma solo perché la macchina ha deciso di lasciarmi a piedi."

Dopo l'abbandono da parte del suo best friend forever, Hill ha leaderato senza grossi problemi, con le Brabham di Dan Gurney e di Sir Jack in seconda e terza posizione. Ginther, infatti, nelle primissime fasi di gara era stato protagonista di un incidente con la BRM di Jackie Stewart, mentre Mike Spence, su Lotus, che inizialmente era davanti alle Brabham, era finito out dopo un contatto con la Ferrari di Lorenzo Bandini.
Che poi, leaderato senza problemi è un eufemismo... voce fuori campo: "INCREDIBILE COLPO DI SCENAHHHH!!!111!!!11!!"
Fanboy del 1965: "sBinalla."
Voce fuori campo: "Perché il punto finale? Da quando i fanboy usano la punteggiatura?"
Fanboy del 1965: "hai ragione, rimedio subito... sBinalla"
GH: "Che gente disagiata, e hanno anche il coraggio di criticarmi perché sono andato a farmi un giro per i prati."
La pioggia si era prima placata e poi era ricominciata a un quarto di gara, cogliendolo di sorpresa, ma il vantaggio era tale che è rimasto in testa, ma ha dovuto vedersela con entrambi i piloti della Brabham, con i quali ha successivamente duellato per la leadership (no, non si trovano video, se ve lo state chiedendo), riuscendo a tenersela stretta e poi tornando ad allungare quando la pioggia ha smesso di cadere.
Hill ha vinto davanti a Gurney e Brabham, con le Ferrari di Bandini e Pedro Rodriguez in quarta e quinta posizione, a precedere la Cooper di Jochen Rindt. Non era presente John Surtees rimasto infortunato alla fine di settembre gareggiando in un altro campionato, mentre c'era una terza Ferrari, guidata dal pilota di casa Bob Bondurant, che ha concluso la gara in nona posizione dietro anche alla Honda di Ginther e alla Brabham/RRC Walker di Joakim Bonnier.

In Messico, Clark scattava dalla pole position, ma il motore della sua vettura ha deciso di salutarlo praticamente a inizio gara e Ginther si è involtato a conquistare la prima posizione, con Gurney a inseguire, e anche altri piloti di un certo rilievo fuori per problemi tecnici. Entrambe le BRM di Stewart e Hill hanno deciso di terminare le gare anzitempo, quindi posso immaginare che sia stato organizzato un torneo di briscola.
GH: "Sì, ma giochiamo solo io e Stewart, Clark non lo invitiamo perché c'è pericolo che vinca anche a carte."
Messa da parte la briscola, credo sia giusto focalizzarci, a questo punto, sul fatto che un pilota americano fosse in testa alla gara a bordo di una macchina giapponese, un fatto notevole, se pensiamo che tutte le gare precedenti, quell'anno, erano state vinte da squadre e piloti britannici.


Immagino che questa considerazione vi abbia fatto andare di traverso per lo stupore il tè delle cinque, ma l'ho posta male io. Di fatto i piloti che avevano vinto gare erano stati tre in totale, appartenenti a due scuderie: la BRM con Hill (Montecarlo, Watkins Glen) e Stewart (Monza) e la Lotus con Clark (tutti gli altri gran premi).
Posso quindi immaginare le proteste dei fanboy della Ferrari: "tutto ciò è inaccettabile!!!11!!!11!!!"
Sarebbero tuttavia andati incontro a una pessima sorpresa, in quanto le uniche due Ferrari presenti, guidate da Bandini e Rodriguez erano in lotta per la bassa zona punti quando i due si sono toccati precipitando indietro di diverse posizioni. E non hanno nemmeno avuto bisogno di scappare in Messico, perché erano già in Messico.
Honda ha conquistato la prima vittoria in Formula 1, con un vincitore one-off. Il podio è stato Ginther/ Gurney/ Spence, con Joseph Siffert su Brabham/RRC Walker quarto e la Honda di Ronnie Bucknum in quinta piazza a precedere la Lotus/Reg Parnell di Richard Attwood. Rodriguez ha battuto Bandini con i due settimo e ottavo, nonché rispettivamente penultimo e ultimo visto il numero esiguo di vetture al traguardo.


lunedì 14 ottobre 2024

Formula Regional Japan 2024: Michael Sauter vince il titolo

Nel weekend appena passato, è terminato il campionato di Formula Regional Japan, dopo un totale di sei eventi disputati. Il titolo è stato vinto dallo svizzero Michael Sauter, che in questo modo è divenuto il primo pilota non giapponese a conquistare questo campionato. L'ha fatto distanzando i diretti inseguitori, il neozelandese Sebastian Manson, il giapponese Yoshiaki Nakamura e l'australiano Jesse Lacey, quest'ultimo l'unico dei tre a conquistare almeno una vittoria, per gli altri due solo piazzamenti a podio. La stagione è iniziata a Suzuka, con un round composto da tre gare, la prima delle quali è stata vinta da Jiei Okuzumi, poi runner-up nelle altre due alle spalle di Sauter. Per il giapponese è stata una presenza one-off. Anche il successivo evento a Sportsland Sugo è iniziato con una vittoria, anzi due, da parte di un pilota non full season: si tratta di Fuma Horio che ha disputato in totale tre round.
Sauter, che ha vinto la gara conclusiva del fine settimana, nell'evento seguente a Okayama ha vinto la prima e la terza gara. In quella circostanza è avvenuta la già citata vittoria di Lacey. È stato anche l'ultimo evento della stagione nel quale si sono svolte tre gare: nei successivi round vi sono state soltanto due gare ciascuno. A Motegi se le è aggiudicate entrambe Sauter, mentre negli ultimi due eventi, entrambi svolti al Fuji (dove si è arrivati a 14 vetture, anche se a dire il vero più che altro sono aumentate le presenze di quei "piloti strani" che gareggiano nella Masters class spesso sotto pseudonimo), le vittorie sono andate tutte e quattro a Yuki Sano, che non aveva disputato altre gare in precedenza, dato che sta disputando anche la Formula 4 giapponese. Ha chiuso la stagione in quinta piazza.
In una delle gare vinte da Sano, si segnala un podio femminile, con la seconda piazza di Anna Inotsume, settima in classifica generale alle spalle del sesto classificato Horio.


giovedì 10 ottobre 2024

GP Cina e Giappone 2004: parentesi asiatica prima del finale

Il campionato 2004 si avviava verso la conclusione: il 10 ottobre si svolgeva il GP del Giappone, penultimo appuntamento stagionale. In precedenza, due settimane prima, era stato disputato il GP della Cina, sull'esordiente circuito di Shanghai. In questo post intendo ripercorrere quei due eventi, iniziando da cambiamenti di line-up avvenuti in corso d'opera. Dopo la "stagione europea" infatti, la Renault ha appiedato Jarno Trulli sostituendolo con Jacques Villeneuve. In casa Williams, invece, nessun cambio di piloti precoce, ma semplicemente è tornato Ralf Schumacher assente per infortunio da tre mesi.

A Shanghai c'era una Ferrari in pole position, guidata da Rubens Barrichello, mentre un'altra partiva dalla pitlane, quella di Michael Schumacher dopo una sostituzione del motore. Rubinho ha mantenuto la prima posizione al via, seguito dalla McLaren di Kimi Raikkonen, con la Renault di Fernando Alonso e la B.A.R. di Jenson Button nelle immediate vicinanze e le Sauber che cercavano di mettersi in mostra dopo avere ottenuto ottime posizioni in griglia.
Button è risalito in seguito al terzo posto, candidandosi di fatto come principale concorrente al gradino più basso del podio. Per lui, tuttavia, era prevista una strategia diversa, a due soste anziché tre come il duo Barrichello/ Raikkonen. Kimi era molto vicino a Rubinho dopo la prima sosta, ma nel successivo stint la distanza è incrementata. La terza sosta sarebbe stata fondamentale: con Raikkonen uscito dietro a Button, sarebbe stato Jenson a conquistare il secondo posto alle spalle di Barrichello.

Alonso ha chiuso quarto, mentre Juan Pablo Montoya ha terminato in quinta piazza. Ralf avrebbe potuto puntare alla sesta piazza, se non fosse stato protagonista di un incidente con la McLaren di David Coulthard, che avrebbe costretto i due ai box e poi in seguito il pilota Williams al ritiro. Takuma Sato, sesto su B.A.R., ha preceduto le Sauber di Giancarlo Fisichella e Felipe Massa.
Per Michael Schumacher la gara cinese è stata decisamente da incubo: dopo un incidente con la Jaguar di Christian Klien, si è esibito poco più tardi in un testacoda, e non eravamo neanche a metà gara. Ha proseguito per poi avere una foratura a gara inoltrata e ha terminato la gara dodicesimo alle spalle del vecchio rivale Villeneuve.
Le cose sarebbero tuttavia migliorate molto presto, con la pole position conquistata la domenica a Suzuka davanti al fratello, dato che la sessione del sabato è stata rimandata per via del tifone Ma-on.


La gara si è svolta sull'asciutto, con i fratelli Schumacher rimasti 1/2 anche se a distanza l'uno dall'altro. Dopo una sorprendente terza piazza in griglia, Mark Webber su Jaguar ha perso posizioni al via (e poi si sarebbe ritirato a gara inoltrata per un guasto che ha provocato il surriscaldamento dell'abitacolo provocandogli lievi ustioni), con le solite B.A.R. che hanno preso il sopravvento per la terza e quarta piazza, con Button destinato a una strategia su due soste anziché le tre degli altri front runner.
Non c'è stata storia né per la prima né per la seconda piazza con Button stabilmente terzo e Sato perennemente inquadrato dalle telecamere, anche se ha dovuto accontentarsi di arrivare quarto come un Nico Hulkenberg qualsiasi. Con il 3/4 posto, la B.A.R. ha conquistato matematicamente la seconda posizione nel mondiale costruttori, proprio in casa della Honda, oltre che in occasione del centesimo gran premio della sua storia.

Vincitore dei due gran premi precedenti, Barrichello era partito dalle retrovie in questa occasione, per risalire fino alla zona punti. La sua gara è terminata per un incidente con Coulthard, ma c'era ancora un gran premio in cui avrebbe potuto concludere la stagione in bellezza. Unico problema? Era il suo gran premio di casa, in cui non vedeva la bandiera a scacchi dal 1994.
Anche David si è rititato per questo incidente, mentre sull'altra McLaren, Raikkonen ha conquistato la sesta piazza alle spalle della Renault di Alonso. Ancora una volta, Villeneuve non ha conquistato punti. Montoya è giunto ottavo, mentre la zona punti è stata completata da Fisichella. A proposito di italiani, in questo gran premio è tornato Jarno Trulli, al volante della Toyota.
Ha fatto coppia con Olivier Panis, con Ricardo Zonta rimasto a piedi. Sarebbe tuttavia tornato in Brasile, dato che Panis si è ritirato dalla Formula 1 con una gara d'anticipo.

Nota conclusiva: come sapete, il mio animo di fangirl prima o poi emerge e attende con ansia di vedere cose estremamente dolci. Quindi aspettavo con ansia di vedere i fratelli Schumacher insieme nel parc fermé e poi sul podio.
È stata una delusione terribile: ciascuno se n'è andato per i fatti suoi, mentre sul podio non si sono neanche considerati l'uno con l'altro, con Michael che festeggiava insieme a Button e Ralf che se ne stava per i fatti suoi. Peccato, perché non sarebbero mai più finiti 1/2, anche se comunque sarebbero finiti sul podio insieme.


mercoledì 9 ottobre 2024

Formula 4 Francese 2024: Taito Kato vince il titolo tra le polemiche

Nello scorso fine settimana è terminato il campionato francese di F4, non senza controversie a causa di penalità che hanno cambiato, o avrebbero potuto cambiare l'assegnazione del campionato, conteso tra il giapponese Taito Kato (appartenente all'academy Honda e se ho ben capito gestito da Takuma Sato) e il belga Yani Stevenheydens. Anche il francese Jules Caranta, a dire il vero, era ancora in lotta per il titolo quando è iniziato il settimo e ultimo evento del campionato, ma ben presto è diventato un affare a due.
Il format è quello "tradizionale" delle Formula 4, con tre gare per fine settimana (di cui nel primo una cancellata per maltempo). In questo caso, ce n'è una, la seconda, da reverse grid parziale. Diversamente dagli altri campionati analoghi, tuttavia, non ci sono team, ma tutte le entry sono gestite dalla FFSA Academy, in questa stagione erano 20+ con la presenza occasionale di alcuni guest driver.
Tutti e tre i Championship contenders sono arrivati all'evento finale con quattro vittorie ciascuno, un numero notevole, se si considera che, a parte Chester Kieffer con due vittorie all'attivo, nessuno si era mai ripetuto: tutti vincitori one-off Frank Porté Ruiz, Dylan Estre e Karel Schulz. Questi ultimi tre hanno vinto delle gare con reverse grid.

Nella prima gara del fine settimana decisivo, che si è svolto a Le Castellet, dopo quattro eventi disputati su altri circuiti francesi e due "trasferte" in Belgio e Germania, Kato ha ottenuto la vittoria, inizialmente perduta a causa di una penalità, che aveva attribuito quindi la vittoria a Stevenheydens, facendo scivolare il giapponese al secondo posto. Il ricorso, tuttavia, è stato vinto e ha attribuito nuovamente la vittoria a Kato con il belga secondo.
Dopo una gara da reverse grid senza apparenti controversie in cui Alexandre Munoz ha conquistato la sua unica vittoria della stagione, la terza gara ha nuovamente riservato caos. La vittoria è stata originariamente assegnata a Estre, il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, che tuttavia a causa di una penalità, dopo diverse ore è stato declassato in seconda posizione con la vittoria andata a tavolino a Gabriel Doyle-Parfait... ma questo non è nulla, perché non aveva a che vedere con il campionato.
Al traguardo, Stevenheydens era terzo, Kato decimo, con il belga che quindi si è visto assegnare la vittoria del titolo... ma è durata solo qualche ora. Nel corso del pomeriggio ho visto un tweet in giapponese scritto da Takuma Sato e, traducendolo con l'apposita funzione, sosteneva che il titolo fosse stato vinto da Kato. Successivamente è circolata la notizia delle penalità post-gara, appunto, e tra i piloti penalizzati c'era anche Yani, non più vincitore del campionato, in quanto scivolato dal terzo all'undicesimo posto, con Kato peraltro risalito decimo.
In sintesi, Kato ha terminato la stagione con +6 nei confronti di Stevenheydens (e 14 in più di Caranta, che ha ottenuto due piazzamenti a podio nel corso del weekend finale, con la top-ten completata da Kieffer, Augustin Bernier, Frank Porté Ruiz, Rayan Caretti, Montego Maassen, Estre e Doyle-Parfait), ma ho letto di potenziali ulteriori ricorsi dovuti a quanto accaduto in questo weekend caotico, quindi se dovesse cambiare qualcosa provvederò ad avvisare in merito.

Curiosità: a questa stagione hanno preso parte due ragazze, entrambe alla prima esperienza con le monoposto, la tedesca Mathilda Paatz concludendo diciottesima in classifica con un decimo posto come miglior risultato, ma senza punti in quanto avvenuto in una gara reverse grid, in cui vanno a punti soltanto i primi nove, e la francese Lisa Billard come guest driver negli ultimi tre round della stagione, con una sedicesima piazza come migliore risultato.

lunedì 7 ottobre 2024

Formula 4 Britannica 2024: Deagen Fairclough vince il titolo

Il campionato di F4 Britannica è terminato ieri dopo dieci eventi e un totale di trenta gare. Alcune erano state cancellate per avverse condizioni meteo e poi riprogrammate, così per compensare due eventi in cui si sono svolte due sole gare, ce ne sono stati altri due in cui se ne sono disputate quattro. Per ciascun weekend erano previste due gare con relativa qualifica e una da reverse grid.

Il vincitore del titolo è stato Deagen Fairclough, con un numero notevole di vittorie, è infatti stato il primo a passare sotto la bandiera a scacchi in ben quattordici occasioni su trenta. Ha staccato ampiamente Alex Ninovic, che di gare ne ha vinte cinque, e ancora di più Reza Seewooruthun, vincitore in due occasioni. Al quarto posto si è classificato James Higgins, che ha conquistato due vittorie, mentre il quinto classificato Jack Sherwood non ha mai visto la luce della prima piazza. Leo Robinson, invece, ha vinto in tre occasioni e si è classificato al sesto posto.
Abbi Pulling, volto conosciuto anche per la sua partecipazione alla Formula Academy, ha preso parte a otto appuntamenti stagionali, conquistando una vittoria in corso d'opera e piazzandosi settima nel campionato. Ha preceduto Martin Molnar, Yuanpu Cui e Rowan Campbell-Pilling a completare la top-ten: di questi tre soltanto Cui ha portato a casa una vittoria. Hanno vinto una gara a testa anche Mika Abrahams, pilota part-time, Alexander Berg, che invece si è classificato quattordicesimo nella graduatoria finale.

Segnalo in undicesima piazza in classifica un'altra ragazza, Ella Lloyd, che non ha mai vinto ma è salita quattro volte sul podio. Un'altra ragazza, Nina Gademan, ha disputato tutta la stagione, ma senza mai concludere una gara nelle prime dieci posizioni. Ha tuttavia conquistato punti, come essenzialmente tutti i piloti del campionato, in quanto nelle gare da reverse grid i piloti guadagnano un punto per ogni posizione guadagnata. Per questa ragione si è classificata più avanti rispetto a Chloe Chong, che ha un settimo posto come miglior risultato. Stesso discorso anche per le one-off, Aurelia Nobels, Carrie Schreiner, Jessica Edgar e Bianca Bustamante, tutte presenti allo stesso evento (Schreiner ne ha disputati due in totale), in cui Bustamante è la peggio piazzata in classifica nonostante sia l'unica che ha fatto una top-ten con un ottavo posto. Un'altra ragazza, inoltre, ha preso parte a un solo evento, tale Emily Cotty, e nel suo caso non ha guadagnato nessun punto.

domenica 6 ottobre 2024

Euro 4 2024: Akshay Bohra vince il titolo

Il campionato di Euro 4 è stato combattuto fino alla fine tra l'indiano Akshay Bohra (US Racing, team di cui uno dei proprietari è Ralf Schumacher), che ha iniziato il campionato in grande stile, e il britannico Freddie Slater (Prema) che ha successivamente rimontato fino ad arrivare in corso d'opera a leaderare la classifica, e a seguito di una nuova inversione di tendenza, ritrovarsi nel corso dell'ultimo evento, quando mancava solo una gara, con appena due punti di vantaggio...o almeno così sembrava, dato che per una penalità post-gara ha perso la leadership del campionato.

Gli eventi disputati sono stati tre in totale, iniziando ad agosto al Mugello. Il format è molto simile a quello della Formula 4, con i weekend composti da tre gare. Bohra ha conquistato tre pole position, ma due solw vittorie, nella seconda gara ha infatti chiuso ottavo e la vittoria è andata al giapponese Hiyu Yamakoshi (Van Amersfoort).
Slater ha iniziato un po' in sordina, con un solo secondo posto nell'evento toscano, per poi, a settembre, esordire con due vittorie, la prima dalle quali dalla pole, nell'evento di settembre al Redbullring. Nella terza gara, partito nuovamente dalla pole, ha chiuso terzo, con vincitore Yamakoshi. Bohra, in questo round, ha ottenuto come migliori risultati due quarti posti.

In questo fine settimana a Monza, a vincere una caotica prima gara è stato lo statunitense Alex Powell, mentre nella seconda gara a vincere è stato il britannico Kean Nakamura-Berta (entrambi piloti Prema). Mentre Slater non vedeva la luce del podio, con un quinto e un quarto posto, Bohra ha ottenuto due seconde piazze. A questo punto Slater era a +2, ma una penalità per avere forzato un'altra vettura fuori pista, scivolando al nono posto e ritrovandosi a -8.
Nella terza gara il ritiro di Slater nelle fasi iniziali della gara ha chiuso il campionato in anticipo a favore di Bohra, campione con diciotto punti di vantaggio dopo avere chiuso al quinto posto. La gara è stata vinta da Maxim Rehm (US Racing) che ha chiuso davanti a Davide Larini (figlio di Nicola, ex pilota Ferrari negli anni '90) e Nakamura-Berta.

Bohra, Slater, Nakamura-Berta, Yamakoshi e Tomas Solcermanis sono stati la top-5 in classifica piloti, con Rehm sesto che ha preceduto Gustav Jonsson, Jack Beeton, Alex Powell e Gianmarco Pradel.
La griglia era piuttosto ricca di vetture, 25+ vetture, con anche squadre one-off che hanno disputato solo un evento del campionato. Una di queste è stata ART, che in questo fine settimama ha schierato due monoposto guidate da due ragazze della Formula Academy, Aurelia Nobels e Bianca Bustamante. Il miglior risultato femminile è stato un 14° posto da parte di Nobels.


sabato 5 ottobre 2024

Dedicato a Jules Bianchi, dieci anni dopo

Anche se nel corso degli anni gli incidenti che a prima vista destavano preoccupazione erano sempre meno, non avevo quella sensazione, comune a molti, che nessuno potesse più morire in Formula 1, sia fanboy vintage secondo cui era troppo sicura quindi poco emozionante, sia ragazzini che non avevano mai visto nessuno morire se non nei vecchi video su Youtube. Ho sempre saputo che il disastro poteva essere dietro l'angolo, forse pronto a colpire in quei pochi punti di vuoto in cui non si era intervenuto, ma era un concetto vago: la morte, in un momento non definito, chissà dove e chissà quando, avrebbe bussato alla porta. Poteva essere l'indomani, poteva essere dopo anni. Di certo, quel 5 ottobre 2014, non avrei mai pensato che fosse giunto il momento.
Non avrei nemmeno mai immaginato che il pilota sarebbe stato Jules Bianchi, per ironia della sorte un pilota che avevo tanto sperato potesse arrivare in Formula 1. Avevo sperato che mettesse a tacere la gente che lo denigrava a random e, incredibile a dirsi, aveva fatto anche questo in grande stile, mettendo in top-ten una macchina dei nuovi team.

Quell'incidente è stato un duro colpo per me, quindi qualcuno mi vorrà scusare se parlo di lui e non di anniversari più importanti, cosa per la quale sono stata in passato criticata. Non obbligo altre persone a pensare a quel GP del Giappone con la mia stessa sensibilità, ma vorrei semplicemente che se qualcuno non è interessato a questo post semplicemente evitasse di leggerlo, invece di venire a dirmi che ho sbagliato a scriverlo.
Così come vedo appassionati che, giustamente, ricordano i piloti della loro generazione che non ci sono più, a distanza di decenni, credo di avere il diritto di ricordare un pilota della mia generazione, nel decimo anniversario dell'incidente che l'avrebbe portato alla morte dopo dieci anni di coma.
Amo il motorsport, anche se è pieno di storie tristi e senza lieto fine. Sono molto appassionata anche di vicende e piloti venuti prima della mia nascita. Non si può pretendere, tuttavia, che io riesca a mettere da parte quello che è stato il giorno che ho vissuto come più triste in assoluto come appassionata di Formula 1, e nel quale un ragazzo della mia età è venuto a mancare.


Sono passati dieci anni, ma non dimenticherò mai quelle ore trascorse in attesa di novità, poi al pomeriggio tornare con frequenza a controllare se ci fossero nuove notizie. Quando c'erano, non erano positive.
Poi, fuori contesto, ma incredibilmente incastrata nei drammi di quel giorno, è arrivata la notizia della morte di Andrea De Cesaris in un incidente stradale sul Raccordo Anulare. Perché evidentemente noi appassionati di motori siamo condannati alla sofferenza e quel giorno non ce n'era ancora stata abbastanza.


venerdì 4 ottobre 2024

GB3 e GB4: la sintesi dei campionati 2024

Nello scorso fine settimana si sono conclusi i due campionati britannici di GB3 e GB4 (indicativamente al livello di una Formula 3 nazionale e una Formula 4), in quest'ultimo peraltro con una performance femminile di un certo spessore da parte della championship contender Alisha Palmowski. I due campionati hanno avuto il calendario parzialmente condiviso per un totale di due eventi a inizio stagione e tre alla fine del campionato: mentre la GB3 ha avuto nel mezzo tre eventi disputati tra Belgio, Ungheria e Olanda, la GB4 si è svolta interamente sul suolo britannico e con un numero minore di eventi, sette anziché otto.

Il campionato GB3, che mediamente aveva poco più di venti vetture al via, ha avuto in totale ventitré gare, vista la cancellazione di una gara da reverse grid (l'ultima del fine settimana) per maltempo, di cui cinque vinte da Louis Sharp, poi vincitore del titolo. Sono diversi i piloti finiti più volte sul gradino più alto del podio: in ordine di classifica tre per il runner-up Josh Bennet quattro per Tymek Kucharczyk, due per McKenzy Creswell, tre per William Macintyre, mentre il sesto classificato Jarrod Waberski non ha conquistato alcuna vittoria.
Discorso diverso per Gerrard Xie che ne ha vinta una e, scorrendo sempre la classifica, tre se le è aggiudicate Arthur Rogeon. Due vittorie, inoltre, le ha ottenute Nikita Johnson, che ha chiuso il campionato undicesimo - alle spalle anche di Hugo Schwarze e Noah Ping, ma saltando i primi due eventi stagionali.

In GB4 le vetture erano leggermente meno, sulle 15/16, comunque un buon numero. Ci sono stati alcuni cambi di line-up e in totale sono state disputate venti gare, dato che anche qui c'è stata una gara da reverse grid cancellata per maltempo, nello stesso circuito della GB3 in occadione di un evento in cui condividevano il tracciato.
Linus Granfors ha vinto il campionato dopo avere conquistato sei vittorie, mentre per la seconda piazza la lotta è stata aperta fino alla fine tra la già citata Palmowski, che ha chiuso seconda in classifica, e Harry Bourgoyne Jr che era arrivato davanti a lei alla gara finale, ma con un punto in meno a stagione ultimata.
Alisha ha portato a casa tre vittorie, di cui quella della gara inaugurale (la sua prima gara in monoposto), nonché una in una gara da reverse grid in cui era partita dodicesima. Ha ottenuto anche due pole position e altri otto piazzamenti a podio: una delle performance femminili più altisonanti che ricordo di avere visto negli ultimi anni.
Bourgoyne ha vinto due gare, con il trio di testa che ha staccato di parecchio il pilota giunto in quarta piazza, Branden Templeton, una vittoria all'attivo. Si segnala l'ottima stagione di Lucas Blakely, quinto in classifica con quattro vittorie dopo avere disputato solo gli ultimi quattro eventi del campionato. Dietro di lui, anche Finn Harrison ha vinto due gare, mentre altre due se le era aggiudicate Brandon McCaughan, presente solo ai primi tre eventi della stagione.

Palmowski non era l'unica ragazza presente: Chloe Grant ha chiuso ottava in classifica dopo avere gareggiato full season, come miglior risultato un secondo posto in una gara con reverse grid. Megan Bruce ha gareggiato ugualmente full season, ma chiudendo soltanto undicesima e senza essersi mai classificata tra i primi cinque in gara. Ava Dobson, infine, ha disputato soltanto due eventi, con un nono posto in gara come migliore piazzamento.


martedì 1 ottobre 2024

Nordic 4 (ex Formula 4 danese 2024) Mathias Bjerre Jakobsen vince il titolo

Nello scorso fine settimana è terminato il campionato di Nordic 4, che altro non sarebbe che la Formula 4 Danese, che ha dovuto cambiare nome in quanto la definizione 'Formula 4' è attualmente riservata ai campionati FIA. Se ancora non avete chiaro di che cosa stia parlando, ricordare il campionato in cui corre Mads Hoe? In questa serie - che alcuni anni fa ha guadagnato popolarità quando vi gareggiava Juju Noda - gareggiano due tipi di vetture, essenzialmente le Formula 4 e le ex Formula Ford definite 'Formula 5', le quali hanno performance pressoché analoghe alle Formula 4, ma sono meno scattanti alla partenza.
Non ci sono classifiche separate, entrambe le tipologie fanno parte della stessa categoria, mentre in certe occasioni l'evento era congiunto con la Formula Nordic le cui (poche) vetture erano considerate come guest ai fini di questa classifica.

Sette eventi disputati, tre gare ciascuno, per un totale di ventuno gare, di cui dodici vinte da Mathias Bjerre Jakobsen, danese come pressoché quasi tutta la griglia. Ha conquistato il titolo precedendo nientemeno che il già citato Mads Hoe, pilota/ team-owner al volante di una Formula 5, nonché vincitore di cinque gare nel corso della stagione.
Magnus Pedersen, terzo nella classifica piloti, ha vinto due gare, mentre una vittoria l'ha portata a casa Sebastian Bach, che ha concluso la stagione in quarta piazza. A seguire tre piloti che non hanno mai raggiunto il gradino più alto del podio, Marius Kristiansen, Louis Leveau e Laerke Ronn Sorensen, che hanno preceduto il polacco Gustaw Wisniewski, che ha disputato solo i quattro eventi finali del campionato diventando l'unico altro pilota, oltre a quelli già citato, a vincere una gara.

Nessuno dei piloti dalla nona posizione in classifica in poi, né nessuno dei guest driver di Formula Nordic, ha ottenuto piazzamenti a podio e a dire il vero neanche top-5, con la sola eccezione di un quinto posto conquistato dalla svedese Alexia Danielsson, decima in classifica alle spalle del Formula 5 Mads Kjelde Larsen.
Ci sono state altre presenze femminili, tra cui Mille Hoe (sorella di Mads), undicesima in classifica, la part-time Lina Sonderskov e la one-off Michella Rasmussen (l'indimenticata Michella Rasmussen).
Anche le presenze pittoresche - è una serie in cui ci sono sia giovani esordienti sia piloti di ogni età che gareggiano a livello dilettantistico - non mancavano, si segnala Niels Ejnar Rytter, pilota sulla sessantina che gareggia da anni in questa categoria.