domenica 18 novembre 2018

Macao 2018: una gara che non è andata come speravo

Me lo ricordo bene il Gran Premio di Macao di un anno fa, il primo che ho visto, la domenica pomeriggio, in un video in cinese trovato su Youtube che rischiava di essere rimosso. Me li ricordo, Sergio Sette-Camara e Ferdinand Habsburg, che lottavano per la vittoria nelle fasi conclusive. Me li ricordo, che andavano a sbattere, con Daniel Ticktum che passava in testa e vinceva la gara.
Me la ricordo, l'anno scorso, l'attenzione per l'evento sulla mio profilo Twitter, nei giorni precedenti. Quest'anno ho notato addirittura come fosse aumentata.

Venerdì sera ho scoperto che la qualifying race si sarebbe svolta alle 2.00 della notte tra sabato e domenica. Poi ho scoperto che la gara si sarebbe svolta alle 8.30 di domenica mattina. Ho iniziato a pianificare di vedere sia la qualifying race sia la gara dal vivo, visto che sarebbero state trasmesse in livestreaming.
Venerdì sera ho ignorato la stanchezza che mi ordinava di non fare le ore piccole, ho atteso che venissero le due e mi sono messa a seguire la qualifying race.
Di fatto, con una griglia di partenza stilata grazie a una sessione di qualifica come siamo abituati a conoscerla, le vetture scendono in pista per una mini-gara di dieci giri. L'ordine d'arrivo, o quello di non arrivo, determina la posizione sulla griglia di partenza. Questo non significa che sia tale e quale a vedere la gara effettiva: i piloti hanno un approccio più conservativo, l'obiettivo è quello di avere una posizione buona in griglia per la domenica.

In prima fila c'erano Dan Ticktum e Callum Ilott. Quest'ultimo ha tentato il sorpasso, ha centrato il sorpasso ed è stato in testa per un po', prima che Ticktum si riprendesse la posizione. Poi, plot-twist, quando mancavano ormai cinque giri, c'è stata un'invasione animale: è infatti entrato in pista un cane ed è stata mandata sul tracciato la safety car.
Joel Eriksson ha superato Sacha Fenestraz per la terza posizione al restart, poi si è appropriato anche della seconda con un sorpasso su Ilott, mentre ormai Ticktum era già lontano.
Dietro a Ticktum / Eriksson / Ilott / Fenestraz c'era Guanyu Zhou, che però è andato a sbattere all'ultimo giro. Jake Hughes e Mick Schumacher sono risaliti rispettivamente in quinta e sesta posizione, accaparrandosi la quarta fila.
Qualcosa come una ventina di posizioni più indietro c'era "Dragon", il pilota di F3 e F4 giapponesi che corre sotto pseudonimo. Ho scoperto che altri non è che Ryuji Kumita, titolare del team B-Max, 51enne e pertanto pilota più anziano presente in pista.

La notte tra venerdì e sabato, mentre guardavo la qualifying race, mi sono accorta di un dettaglio secondo me un po' stonato: la grafica è di bassa qualità. O meglio, ci sono gli acronimi dei piloti che scorrono sul lato della pista, che aiutano a riconoscere le posizioni dei top-driver, ma che lasciano nella nebbia dell'ignoranza quando si tratta di riconoscere da tre lettere piloti che si trovano nelle ultime posizioni, spesso provenienti da campionati meno seguiti dalle nostre parti.
Ci sono state alcune uscite di pista e alcuni piloti che impattavano contro le barriere, ma guess what? la grafica non interveniva per chiarire la loro identità e, dato che si trattava prevalentemente di backmarker, anche i telecronisti andavano un po' a caso cercando di riconoscerli dai numeri di gara. Ho anche capito che Sekiguchi fosse andato a sbattere, quando in realtà vedevo il suo nome tra quelli dei piloti ancora in gara. Probabilmente era qualcuno con un nome simile, ma grafica what?, volete che a qualcuno interessi qualcosa?

Poi è arrivata la notte tra sabato e domenica e avevo un livello di ansia pre-gara paragonabile a quello di certi gran premi mattutini di Formula 1, tale da faticare a dormire. Lo ripeto: quello di CERTI gran premi mattutini di Formula 1, perché per fortuna non va sempre così.
Quando sono arrivate le 8.20, orario al quale avevo puntato la sveglia, ero già sveglia da quasi mezz'ora. Alle 8.20 ho acceso il computer, mi sono connessa a internet e sono andata a recuperare il link al quale vedere la gara, gara che valeva per il vincitore cinque punti per la Superlicenza di Formula 1, con lo scopo di fare accedere alla Formula 1 solo piloti qualificati per gareggiarci, per evitare il debutto di gente troppo inesperta e incapace di ottenere risultati di spessore, tipo in questo secolo come piloti tipo Button, Alonso, Raikkonen, Vettel, Ricciardo e Verstappen, che mi risulta al momento del loro debutto non avrebbero avuto abbastanza punti superlicenza, ai quali invece sarebbero arrivati tranquillamente i vari Petrov, Chandhok, Chilton, Gutierrez e gran parte dei piloti visti come non abbastanza qualificati per la Formula 1.

Lasciamo da parte questa premessa: si sono fatte le 8.30 e già ero entrata nel clima euforico del race day, senza avere la più pallida idea di quello che mi aspettava.
La gara è iniziata con Dan Ticktum in testa alla gara, con Sacha Fenestraz in seconda posizione, mentre Joel Eriksson era soltanto terzo. Poi una vettura ha sfiorato un muro. Un'altra è andata a sbattere nella curva dove di solito si formano degli ingorghi (una volta, moltissimi anni fa, ci andarono a sbattere insieme appassionatamente anche i Mercedes Fescion Bros) e altre tre vetture sono rimaste coinvolte.
Venivano fatti i nomi di Marino Sato, Alex Palou, Charlie(?) Leong e Keyvan Soori-Andres. La gara è proseguita dietro la safety car per qualche giro, poi c'è stato il restart, in cui tutto è sembrato inizialmente tranquillo...
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...e poi le inquadrature sono andate su una vettura, rigorosamente anonima, che era andata a impattare contro le barriere. Non solo: è stata inquadrata anche una rete di protezione con un buco. Al di là della rete di protezione bucata c'era una vettura e risultavano vari ritirati random.

A quel punto ho iniziato ad avvertire un clima surreale. Cose del tipo "la gara è stata redflaggata perché c'è una rete da riparare", senza nessuna informazione su chi fossero i piloti coinvolti nell'incidente.
È intervenuto Twitter. La vettura che ha sfondato la rete è stata identificata, dai tweet di alcuni team, come quella di Sophia Florsch, pilota della Formula 3 europea. In un'inquadratura che metteva in primo piano le vetture tra le prime posizioni, si intravedeva sullo sfondo la sua auto che terminava il proprio volo.
In seguito, grazie a dei telespettatori che hanno identificato i colori della vettura, è risultato che la vettura andata a sbattere contro le barriere era quella di Sho Tsuboi, campione della Formula 3 giapponese.

In telecronaca i nomi di Florsch e Tsuboi non venivano nemmeno menzionati, si continuava a parlare della bandiera rossa per la rete da riparare, si continuava a ridere e scherzare e a parlare del fatto che Dan Ticktum meriterebbe un posto in Formula 1. Penso anch'io che non abbia niente da invidiare a certi piloti da top-5 di Formula 2, ma non era l'argomento che secondo me si addiceva maggiormente al momento.
L'inviata nella pitlane intervistava alcuni piloti, rigorosamente top-driver. Da quello che dicevano, sembrava che nessuno fosse pienamente consapevole di quello che era successo.
Replay non ce n'erano. In compenso iniziavano a girare sui social alcune riprese amatoriali. Non so chi le abbia postate e che scopo avesse, quello che so è che ci sono due lati della medaglia. Ne ho visti due, il primo per scelta e il secondo per caso perché mi è capitato davanti in formato gif sulla bacheca. Ho scelto di vedere il primo (con tutti gli avvertimenti del caso) perché mi stavo sforzando di capire e non capivo, vista l'assenza non solo di replay, ma anche di informazioni in proposito.

Quello che ho visto è stato agghiacciante. La vettura della Florsch, probabilmente per un guasto dell'impianto frenante, ha sbattuto contro una barriera e, ormai senza controllo, è schizzata addosso a quella di Tsuboi (lasciandogli - si sarebbe scoperto dalle foto - segni evidenti sulla vettura e sul casco) e a quel punto è stata sbalzata in aria, ha sfondato la barriera e si è schiantata contro una colonna dove c'erano dei fotografi.
Non esagero se dico che è stato uno dei peggiori incidenti che abbia mai visto nella mia vita. Sono tornata a letto verso le 9.30 con la speranza che la gara non ripartisse.
La gara è ripartita, ma non ho visto la seconda parte, di cui ho visto un video di highlight più tardi, nel pomeriggio. Ha vinto Dan Ticktum, davanti a Joel Eriksson e Sacha Fenestraz. Jake Hughes e Mick Schumacher hanno completato la top-5, mentre è arrivato più indietro Callum Ilott.

Prima di pranzo ho letto gli update: Florsch, Tsuboi, due fotografi e un commissario di percorso erano stati trasferiti in ospedale, apparentemente erano tutti coscienti, ma non c'erano informazioni precise sulle loro condizioni di salute. Nel pomeriggio è risultato che i fotografi e il commissario hanno riportato ferite gravi, ma non sono in pericolo di vita.
Tsuboi ha pubblicato un tweet in giapponese, mentre le fonti ufficiali riportavano che ha dolori lombari per i quali sarà sottoposto a maggiori approfondimenti.
Anche la Florsch ha pubblicato un tweet, nel quale ha scritto che domani mattina sarà sottoposta a un intervento chirurgico. Secondo il bollettino ufficiale ha riportato una lesione spinale, non si sa di che entità.
Ho letto molte polemiche sulla questione sicurezza, in giro per il web. Per oggi non mi interessano. Mi sento solo sollevata al pensiero, per quanto neanche consolatorio fino in fondo, che oggi non sia morto nessuno.


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