giovedì 8 novembre 2018

Ma sì, facciamo che mi tolgo la maschera e dico come la penso su Raikkonen, Vettel, Leclerc e il mondiale che non arriva

La notte scorsa ho fatto qualcosa che va oltre i miei principi: sono stata alzata fino alle quattro di notte per argomentare il mio punto di vista sul forum ad argomento Formula 1 che modero. Sono arrivata, di conseguenza, alla conclusione che, se l'ho fatto alle quattro di notte, ovvero due ore oltre il bed-time che mi ero imposta nei buoni propositi per il 2018, posso farlo anche a un orario più normale, sul mio blog. Se dovessi scandalizzare qualcuno, pazienza: questo è il *mio blog* dopotutto, non voglio essere fonte della verità assoluta, ma allo stesso tempo mi sono rotta le pa**e di dovere considerare tutti gli altri come i conoscitori della verità assoluta.
Quindi andiamo con ordine. Adesso vi spiego per prima cosa che cos'ho pensato, testuale, il giorno in cui fu annunciato l'ingaggio di Raikkonen 2.0, il giorno in cui fu annunciato di Vettel e il giorno in cui fu annunciato l'ingaggio di Leclerc, giusto perché possiate farvi un'idea del mio punto di partenza:

> 2013, primi rumour sull'ingaggio di Raikkonen: "non ci credo, ha detto che non ci sarebbe tornato mai più, deve essere una bufala";
> 2013, conferma dell'ingaggio di Raikkonen: "meh, non mi aspettavo proprio che fosse vero, sinceramente non capisco molto il senso di tornare indietro";
> 2014, primi rumour sull'ingaggio di Vettel: "nooooohhhhh, quel posto doveva essere di un altro, speriamo almeno che un giorno possa prendere il posto di Raikkonen";
> 2014, conferma dell'ingaggio di Vettel: "meh, chiunque ci vada, al giorno d'oggi, non m'interessa più";
> 2018, primi rumour sull'ingaggio di Leclerc: "non ci credo, ma spero che un giorno possa accadere, anche tra anni";
> 2018, conferma dell'ingaggio di Leclerc: "non mi aspettavo che sarebbe accaduto davvero, ma sono felice che questo giorno sia arrivato, anche se forse non è arrivato nel periodo in cui credevo".

Mi sembra che tutto ciò dimostri che non ho una posizione pro-Vettel, né una posizione pro-Raikkonen... ma allo stesso modo non ho nemmeno una posizione anti- qualcuno di loro: da non tifosa Ferrari, mi rendo conto che chi guiderà per la Ferrari è un hot topic, ma non è l'unico argomento che mi interessa. Allo stesso tempo non la ritengo l'unica alternativa: conosco a memoria la storiella secondo cui tutti i piloti sognano di guidare la Ferrari, però allo stesso tempo mi rendo conto che ci sono anche altre strade e anche altri percorsi che possono offrire molte soddisfazioni, sia in Formula 1 sia fuori dalla Formula 1. Per intenderci, se a un certo punto della sua carriera Alonso ha deciso che voleva ottenere la Triple Crown, è ugualmente comprensibile che altri piloti decidano di prendere altri tipi di strade. I campionati di automobilismo sono tanti e il motorsport è un contesto vasto. Non esiste solo la Ferrari o il nulla. Esistono anche altre scuderie, esistono endurance, Indycar, Formula E, Nascar e quant'altro. In alcuni di questi contesti l'età conta di meno. I piloti più vecchi attualmente in Formula 1 potrebbero passare in un'altra categoria senza essere visti come dei vecchi fossili. La carriera di un pilota non inizia quando indossa per la prima volta una tuta rossa e non finisce l'ultima volta in cui se la toglie.

L'argomento di cui si dibatteva sul forum, aperto peraltro da un utente che non si è presentato e che non ha più risposto in quel topic (è dura, al giorno d'oggi, gestire un forum... e pensare che quando mi ci presentai per la prima volta ci fu della gente che mi invitò ad andare a presentarmi perché era maleducato non farlo, senza notare che mi ero già presentata) era un grande classico: la Ferrari ha eliminato il pilota sbagliato?
È un cliché.
È un enorme cliché.
Ci deve essere la convinzione generale che la principale tematica di cui dibattere debba essere "chi dovrebbe andare in Ferrari" e, nei momenti in cui la tematica va in crisi perché è chiaro ed evidente, la tematica alternativa diventa "chi dovrebbe lasciare la Ferrari".
Massa e Domenicali, ovviamente.
...Ah, già, quelli erano altri tempi, dobbiamo ringraziare che siano finiti.
Ora, ammettendo che fosse necessario sostituire uno dei due piloti al termine di quest'anno, con uno ancora nel pieno della propria carriera e uno a fine carriera, quello che è successo mi sembra sensato. Se fosse più sensato sostituire un pilota piuttosto che non sostituire nessuno non posso saperlo. Probabilmente era più sensato, per questioni di continuità e per questioni di immediate disponibilità di un rimpiazzo, sostituirne soltanto uno e non entrambi, anche se la coppia Vettel/Raikkonen ha dimostrato ampiamente che non si vince il mondiale.

Adesso, però, vorrei parlare anche del *perché* non si vince il mondiale. Mi rendo conto che ci sono tante alternative facili, come ad esempio il fatto che Vettel abbia preso il posto di Alonso. Questa la metterei subito da parte, non perché non abbia voglia di dibattere delle performance di uno o delle performance dell'altro, quanto piuttosto perché il punto di partenza della sostituzione di Alonso con Vettel è che - cerchiamo di ricordarcelo - Alonso ha lasciato la Ferrari di propria spontanea volontà perché stanco di arrivare secondo (dell'arrivare secondi ne parlerò ancora, ma per il momento lasciamo tutto in sospeso) e, se non l'avesse fatto, probabilmente a quest'ora sarebbe in Ferrari, mentre magari Vettel sarebbe in McLaren al posto suo. Alonso avrebbe vinto il mondiale quest'anno o l'anno scorso o quello precedente? Non ne ho idea, ma rimane il fatto che nessuno l'ha cacciato via a calci, per quanto ne sappiamo, e che parlare di quello che sarebbe successo se lui stesso non se ne fosse andato mi sembra parlare di aria fritta.
Poi ci sono gli incidenti di Vettel con Verstappen e con tutto il resto delle vetture che si trova a dovere superare di tanto in tanto. Non nego che abbiano il loro rilievo dal punto di vista della classifica, però questo aspetto dovrebbe far riflettere: lasciando per un attimo da parte le responsabilità oggettive di Vettel, il fatto che abbia di frequente incidenti quando tenta il sorpasso su altri top-driver significa una sola cosa, alla quale forse bisognerebbe iniziare a prestare un po' di attenzione, ovvero che se un pilota deve effettuare sorpassi per raggiungere le posizioni che contano è partito più indietro rispetto alle posizioni che contano.
Forse bisognerebbe iniziare a concentrarsi sul fatto che il concetto di "essere più veloci degli altri" non si riassuma nel vedere Raikkonen che batte il record della pista in qualifica a Monza, ma anche su tante altre cose, come magari vedere di fare più di cinque o sei pole position in un campionato con venti gran premi e passa.

Tutto questo per rispondere alla domanda: Vettel ha dei problemi? La risposta è: sicuramente sì, ma finora vengono enfatizzati solo quelli secondari, ovvero quelli che potrebbero anche smettere di esistere qualora Vettel se ne andasse e venisse rimpiazzato da un altro top-driver.
Il grosso problema di fondo è, a mio parere, quello che invece riguarderebbe ogni top-driver e che paradossalmente potrebbe venire meno proprio se Vettel e la Ferrari si lasciassero prima del 2020, quando gli altri top-driver non sarebbero svincolati quanto basta per prendere il suo posto, costringendo la Ferrari a sostituirlo con un pilota emergente o comunque con qualcuno che non era un top-driver prima di arrivarci... a titolo di esempio, provate a immaginare una coppia Leclerc/Giovinazzi, ma anche chiunque altro abbia requisiti analoghi, essenzialmente chiunque sia visto come un "giovane emergente" o come una "giovane promessa", non come uno che ha già vinto gare o addirittura mondiali altrove.
Immagino che vi stiate chiedendo se sono completamente rintronata, nell'affermare che una potenziale strategia vincente sia quella di sostituire i top-driver con dei piloti emergenti, ma il paradosso è che, se la coppia 2019 fosse Leclerc/Giovinazzi, molto probabilmente il team avrebbe chiaro che, se prima o poi vuole arrivare a vincere, deve lavorare sulla vettura, che il mondiale si vince con una vettura che stia sopra alla concorrenza, non uno scalino più in basso. Dal 2010 ad oggi, mi sembra che la squadra si sia focalizzata più che altro sul fatto che con Alonso/ Raikkonen/ Vettel/ eventuali futuri top driver che fossero ingaggiati al suo posto dispongono di uno dei migliori piloti presenti in Formula 1, quindi le performance della vettura contano un po' di meno (o molto di meno) che se i top driver in questione non ci fossero.

Il problema di fondo è a mio parere, da anni, che se la strategia vincente era quella di ingaggiare un top driver e sperare che vincesse anche quando le probabilità erano basse, è da nove stagioni dietro fila che non sta succedendo, quindi non sarebbe una cattiva idea iniziare a pensare anche a questo e non solo al fatto che fare a sportellate con Verstappen o chi per lui ogni volta prendendolo peraltro in quel posto in ciascuna di quelle occasioni.
Per intenderci, ogni volta che sento affermare che se ci fosse stato Alonso avrebbe avuto più possibilità di vincere il titolo anche con una vettura inferiore a quella degli avversari mi pongo delle domande. Non hanno a che vedere con Alonso. Hanno a che vedere con il fatto che la vettura sia inferiore a quella degli avversari.
Puntare a rimpiazzare Vettel con un altro top-driver non porterebbe a un cambio di mentalità, né al di fuori della squadra né al suo interno. È per questo che dico che, con tutta probabilità, la Ferrari per vincere un altro mondiale dovrà attendere di avere una coppia di piloti in cui non ci sia uno che ha la reputazione del top-driver: in quel caso dall'interno dovrà "per forza" adeguarsi dal punto di vista della vettura, mentre dall'esterno ci sarà verosimilmente meno pressione, in quanto il titolo mondiale sarebbe visto come un obiettivo di lungo termine, non qualcosa che si deve per forza vincere a luglio al primo tentativo.
In sintesi: Raikkonen ha trentanove anni e ha fatto il suo tempo e Vettel sta facendo troppi errori da vecchio cieco per le strade di Singapore al punto da lasciar pensare che anche lui stia iniziando a fare il suo tempo, ma c'è il rischio concreto che, senza un cambio di mentalità, qualunque top-driver vada a finire in Ferrari vada a invecchiarci invece che a vincere.

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