domenica 11 novembre 2018

Dieci buone ragioni per cui le teorie del kompl8 su Glock sono nonsense allo stato puro

Carissimi lettori, di recente è stato celebrato il decimo anniversario di uno degli eventi motoristici più chiacchierati di questo millennio, avvenuto nella location nella quale in questo weekend viene disputato il GP del Brasile.
Giusto per ricordarvi quale fosse il mio posizionamento all'epoca, vorrei ricordarvi che il pilota per cui tifavo, quel giorno, si giocava il titolo. Il pilota per cui tifavo, non ha mai vinto titoli. Quindi chiunque stesse per dirmi "scrivi questo post solo perché tifavi Hamilton!!!11!!!1!!" può anche risparmiare tempo: la mia risposta sarebbe ridergli in faccia.
Ad ogni modo da questa premessa ne esce fuori che in me c'era una piccola fungirl (neanche tanto piccola, avevo vent'anni), ma credo di essere in grado, se mi sforzo, di usare il buon senso e di fare qualche ragionamento logico. Ho intenzione, in questo post, di smantellare un decalogo di luoghi comuni.

1) "Glock ha fatto passare Hamilton per i suoi rapporti con la Mercedes."
Premesso che all'epoca Hamilton non stava in Mercedes e che un team Mercedes ancora non esisteva, prendiamo per buono che il fornitore di motori dettasse legge.
Il punto è che i presunti rapporti di Glock con la Mercedes sembrano essere usciti dal nulla. All'epoca correva per la Toyota. Dopo ha avuto dei contatti con la Renault, rifiutando un ingaggio, e si è accasato alla Manor. Nel DTM, serie in cui un terzo delle vetture sono motorizzate Mercedes, corre per la BMW.
Raccontare un evento arricchendolo di particolari inventati a volte è una tentazione. Il problema è quando questi dettagli inventati si trascinano per dieci anni e c'è ancora chi pensa che Glock sia sul libro paga della Mercedes, nonostante dieci anni in cui ha corso incessantemente per altre squadre.

2) "Non ci sono motivi per cui Glock avrebbe dovuto rallentare all'ultimo giro."
Credo che, da questo punto di vista, sia doveroso ricordarvi quali fossero le condizioni meteo: circa quattro o cinque giri prima della fine della gara tutti sono rientrati per montare gomme da bagnato, perché pioveva. Tuttavia la pioggia non era ancora intensa al punto tale da far crollare significativamente i tempi delle vetture su gomme da asciutto, al punto che al penultimo giro le Toyota hanno perso all'incirca un secondo dai piloti di testa. All'ultimo giro, invece, la pioggia ha iniziato a incrementare. Non solo Glock, ma anche Trulli, giravano all'incirca dieci secondi al giro più lenti degli altri, tanto che dei doppiati li superavano senza alcuna difficoltà. Trulli andava anche più piano di Glock e ha dichiarato post-gara che la pista era impraticabile. Esiste un on-board di Glock nell'ultimo giro, pubblicato sul canale Youtube ufficiale della Formula 1: da lì si vedono le difficoltà nel tenere la vettura in strada.

3) "Altri piloti non avrebbero rallentato, avrebbero cercato di portare a casa la posizione."
Non è da escludere che qualcuno potesse provarci, nonostante le condizioni della pista. Questo prova che ci sono piloti che sono disposti a prendersi rischi maggiori, oppure che ci sono piloti che sotto l'acqua sono migliori di altri. Il fatto che uno specifico pilota sia più conservativo o che sia peggiore di altri con la pioggia, di per sé, è molto lontano dall'essere un complotto.

4) "Non c'erano altri modi in cui Glock poteva far passare Hamilton se non rallentando."
Se davvero Glock avesse avuto così tanto a cuore la quinta posizione di Hamilton, aveva un modo per cedergliela su un piatto d'argento passando del tutto inosservato, ovvero rientrare ai box, come hanno fatto la maggior parte dei piloti. Anche se il team non l'aveva chiamato, avrebbe potuto tranquillamente dire di avere capito male una comunicazione radio. Nessuno avrebbe visto del marcio in un pilota che, con la pioggia, rientrava ai box a cambiare gomme quando lo facevano tutti.

5) "Era un complotto già pianificato prima della gara" - parte prima.
La situazione di Glock che andava in giro con gomme da asciutto sotto un acquazzone si è verificata solo ed esclusivamente perché è scoppiato un acquazzone. Esisteranno anche delle previsioni del tempo precise, ma è impossibile pianificare il minuto esatto in cui la pista diventerà impraticabile su gomme da asciutto. È anche impossibile pianificare con certezza assoluta il momento in cui un gran premio finirà, specie se tale gran premio inizia con un rain delay.

6) "Era un complotto già pianificato prima della gara" - parte seconda.
Ho già approfondito la questione delle condizioni meteo, i cui effetti sul risultato di un gran premio non possono essere previsti con certezza, adesso è giunto il momento di approfondire anche un'altra questione.
Hamilton era quarto, prima della sosta per le gomme da bagnato e, al momento di tornare in pista, era quinto perché Glock non si era fermato, ovvero era in una posizione tale per cui poteva tranquillamente vincere il mondiale per un punto. Tuttavia, quando la pista era ancora in condizioni incerte, è accaduto che Hamilton ha preso una curva troppo in largo e all'interno di quella curva si è infilato Vettel, che l'ha superato relegandolo in sesta posizione.
Com'è possibile che qualcuno potesse essere al corrente di tutto ciò in anticipo?

7) "Glock sapeva dove fosse Hamilton."
Questa non la posso smentire, però credo che si stia sopravvalutando la conoscenza che i piloti hanno delle posizioni altrui: è capitato, in diversi casi, che certi piloti abbiano dimostrato di non sapere chi avevano davanti o dietro. Potrei citare almeno tre casi: 1) in un gran premio di fine 2006, dopo un contatto con Sato, Heidfeld è andato a fare la predica a Yamamoto pensando che l'autore di quel sorpasso fosse quest'ultimo, 2) al GP del Canada 2007, durante l'intervista sulla Rai avvenuta dopo il suo ritiro, Liuzzi si è riferito alla safety car entrata a seguito dell'incidente di Kubica come alla safety car entrata dopo l'incidente "di Heidfeld", 3) al GP di Russia 2017 Raikkonen si è lamentato via radio, a suo dire, di essere precipitato dietro a Bottas dopo il pitstop, senza sapere che Bottas fosse in precedenza in testa alla gara.
Questo per dire che non è detto che in quel momento Glock sapesse che Massa era in testa alla gara e che Hamilton era sesto. E se anche l'avesse saputo, in realtà, non credo neanche che sia tanto probabile che mentre girava sotto l'acqua con le gomme d'asciutto e la pioggia andava intensificandosi il suo principale pensiero fosse mettersi a calcolare le proiezioni della classifica piloti.

8) "Glock ha visto Hamilton negli specchietti e l'ha lasciato passare."
Ora, non ho la più pallida idea di che cosa si vedesse negli specchietti della vettura di Glock in quel momento, di quanto avesse chiaro quali fossero le vetture alle sue spalle e quant'altro.
Sono passati diversi doppiati e, ammettendo che Glock abbia visto una vettura a pieni giri alle sue spalle e che si sia fatto di lato per lasciarla passare non essendo in condizioni tali da resistere a un attacco, un'affermazione di questo genere è nonsense: tra Glock e Hamilton c'era Vettel, in quel momento, quindi al massimo Glock può avere visto Vettel negli specchietti. Una volta che Vettel ha superato Glock, anche Hamilton aveva già affiancato Glock: l'unica resistenza che quest'ultimo poteva tentare a quel punto era andargli addosso.

9) "Quando viene assegnato il titolo, il dovere degli altri piloti è quello di non condizionare il risultato."
Più facile a dirsi che a farsi, non credete? Il modo più facile per riuscirci probabilmente è rompere il motore nel giro di formazione e non presentarsi sulla griglia di partenza. In tal caso, di sicuro, il risultato non verrà condizionato, a meno che uno dei contendenti al titolo non finisca su una macchia d'olio lasciata sull'asfalto.
Condizionare o non condizionare un risultato significa tutto o niente. A meno che i piloti che lottano per il titolo non guidino vetture ragionevolmente superiori alla concorrenza da potere occupare le prime posizioni qualunque cosa accada, è possibile che uno o più di loro possano ritrovarsi dietro a piloti random. La gara dei piloti random non può dipendere da chi hanno dietro, né visa in loro funzione.

10) Bonus: i soggetti coinvolti.
Con quest'ultimo punto non vado a smantellare un'affermazione standard, quanto piuttosto vado a notare come il fatto che ad essere coinvolte fossero una Ferrari e una McLaren è probabilmente la ragione principale per cui un simile episodio ha fatto la storia più di ogni altro.
Immaginate che anziché essere il 2008 fosse il 2009, quando in lotta per il titolo c'erano Button e Barrichello sulla Brawn GP e Vettel sulla Redbull: sembravano tutti usciti dal nulla, all'occhio del tifoso medio, e probabilmente se fossero arrivati tutti in lotta per il titolo fino all'ultimo gran premio stagionale invece che fino al penultimo, se si fosse verificato un episodio analogo ci sarebbe stata molta meno attenzione.
Essenzialmente una delle ragioni per cui l'ultimo giro di Glock è passato alla storia è che a lottare per il titolo erano piloti/team con una vasta quantità di tifosi e che i flame tra le due tifoserie (molto elevati specie in passato) hanno mantenuto vivo questo ricordo.

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