Guess what? C'è una nuova polemica che invade il mondo del motorsport ed è quella a proposito della W-Series, un campionato femminile su vetture di Formula 3 che si svolgerà nella prossima stagione, con sei appuntamenti in giro per l'Europa(?), con vari nomi illustri tra le menti pensanti, compreso il mascellone David Coulthard.Ovviamente l'argomento ha fatto molto discutere e, ovviamente, sembrano non esistere vie di mezzo.
Gli unici commenti consentiti sono "sessismohhhhh!!111!111!11" o "girl powahhhhh!!111!!11!!11", è molto probabile ricevere insulti dalla fazione opposta per avere espresso un parere e, soprattutto, è molto probabile che chi parla non sia informato di ciò di cui sta parlando.
Da quanto emerge sembra che la W-Series sia un campionato che ha l'obiettivo di aiutare le ragazze ad avere maggiore visibilità, a trovare sponsorizzazioni e a dare sbocchi nei campionati minori misti alle migliori, cosa che a mio avviso non rientra né nell'etichetta del "sessismohhhh!!11!11!!1!" né nell'etichetta del "girl powahhhhh!!11!!!1!!"... Per intenderci, il mio parere è che non esistano solo il Benehhhh Assolutohhhh e il Malehhhh Assolutohhhh e che, se si vuole incrementare la presenza femminile nel motorsport, non ci sia una ricetta miracolosa.
I lati positivi che posso riconoscere alla W-Series sono appunto quello di:
1) dare maggiore visibilità alle ragazze del motorsport e quindi incrementare la base nelle generazioni future, con un maggior numero di ragazzine che si avvicinano al mondo dei kart;
2) dare la possibilità alle ragazze che vi gareggiano di ottenere sponsorizzazioni basate sui risultati e non su fattori estetici (a parità di talento una gnocca e una ragazza acqua e sapone dovrebbero avere le stesse possibilità di ottenere sponsor, ma non succede - invece nessun petroliere venezuelano dirà mai a un uomo che è troppo brutto per essere sponsorizzato);
3) cercare di incrementare la presenza femminile nel motorsport in tempi brevi, senza dovere aspettare che le kartiste odierne diventino grandi abbastanza da guidare delle auto.
Oltre a questo ci sono sicuramente alcuni aspetti negativi.
Quelli che mi vengono in mente sono i seguenti:
1) ci saranno accuse più o meno velate di avere fatto successo solo in quanto donne, qualora qualcuna di loro dovesse fare successo;
2) l'obiettivo della serie potrebbe rivelarsi un fallimento, visto che l'obiettivo appare abbastanza confuso agli occhi del mondo;
3) per incrementare la presenza femminile nel mondo del motorsport bisogna intervenire alla base del problema e con soluzioni durature, entrambe cose non scontate.
In sintesi, non vedo la W-Series come un filtro miracoloso o come qualcosa che non possa essere migliorato. Il punto è che per arrivare a una soluzione di successo, che intervenga anche a livello di kart, è possibile che ci voglia del tempo: niente nasce dal niente e l'esistenza di questo campionato *potrebbe* portare a un futuro intervento alla base.
Prima di demolire qualcosa così, per partito preso, preferirei vedere se funziona. Dire che questo campionato serve per dimostrare alle ragazze che, per vincere qualcosa, devono gareggiare tra di loro, mi sembra campato in aria alla massima potenza, soprattutto perché l'obiettivo dichiarato di questo campionato è aiutare le ragazze ad accedere a GP3 o Formula 2, non far sì che considerino la W-Series come la loro massima serie. Allo stesso tempo, l'esistenza della W-Series non impedirà alle ragazze che già gareggiano in altri campionati di continuare a farlo, quindi anche il discorso della "segregazione" mi sembra abbastanza una forzatura.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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