mercoledì 24 ottobre 2018

Intelletto e ignoranza continuano a fondersi: quando i discorsi da bar virtuale al tempo dei mille pesi e delle mille misure si estendono alle serie minori

Ho già parlato più di una volta di quanto al giorno d’oggi gli appassionati di motori abbiano la possibilità di un’informazione molto maggiore rispetto a quella di un tempo e non solo: se dieci anni fa potevamo guardare le gare soltanto in TV, al giorno d’oggi c’è internet che viene in nostro soccorso e, chissà, magari ci sono lunghe domeniche senza Formula 1 in cui ci viene voglia di guardare qualcos’altro... e non le vetrine dei negozi nelle gallerie dei centri commerciali.
Nel corso degli ultimi anni sono aumentate le serie che permettono di vedere gare in livestreaming o “in differita” a proprio piacimento su Youtube: a volte qualche gara non viene caricata, ma per gli appassionati ci sono molte gare di Formula 3 europea, dell’Euroformula Open, della Formula 4 ADAC, della Formula Renault... insomma, al giorno d’oggi quando un pilota si appresta a debuttare in Formula 1 non è un perfetto sconosciuto, ma qualcuno di cui molti sanno da dove provenga e, in linea di massima, quali risultati abbia avuto. C’è una maggiore attenzione per i piloti emergenti, c’è una maggiore attenzione per chi potrebbe debuttare in Formula 1, c’è una maggiore attenzione per chi potrebbe non arrivarci mai e quel genere di attenzione non è basata soltanto sul leggere la classifica finale della Formula 2 e vedendo che magari il vincitore del titolo non è stato ingaggiato da nessun team.
È bellissimo, direte voi, soprattutto se siete appassionati di open wheel e nei weekend in cui non c’è la Formula 1 (o anche quelli in cui c’è la Formula 1, perché no) ogni tanto (oppure spesso) vedete qualche altra gara. È bellissimo, confermo, e sono rimasta abbastanza spiazzata dalla fusione EuroF3/GP3 appunto perché i livestreaming e le gare su Youtube finiranno una volta per tutte, quando la F3 Europea era forse la mia preferita tra le serie minori: 20+ vetture, molti piloti che possono lottare per la vittoria e per il podio... È bellissimo potere avere accesso a tutto ciò, ma come tutto ciò che è bellissimo, è un’arma a doppio taglio: guardare un live di F3 comporta anche il vedere una chat di Youtube in cui la gente scrive le peggiori porcherie, insulta piloti (anche e soprattutto di altre serie), si augura di vedere incidenti mortali o fa ironia su veri incidenti mortali del passato. Che poi quella chat sia spesso nascosta dietro “Blocco Note”, dove prendo eventuali appunti per i miei post, è un altro discorso, quello che conta è che quella chat c’è, esiste e fa spesso venire l’orticaria.

Quello della Formula 3 Europea era un mondo sommerso, nel quale c’era comunque l’élite dei fanboy, quelli che quando tra qualche anno criticheranno piloti di Formula 1 emergenti criticheranno gente che hanno visto gareggiare nelle serie minori, non della gente che non avevano mai sentito nominare fino al giorno precedente. Un grosso problema è che a quanto pare al giorno d’oggi i cognomi altisonanti attirano e, quando Mick Schumacher è passato in testa alla classifica e ha in seguito vinto il campionato, si è scatenato l’inferno.
Ho letto addirittura un post (in una location virtuale abbastanza seria) che, in sintesi, esprimeva questo concetto: “non conosco la Formula 3, non è mio interesse approfondirla e dubito che a qualcuno interessi la Formula 3, è solo gente che la segue perché Mick Schumacher ha vinto un titolo che ha valore nulla, dato che al momento del suo debutto in Formula 1 dimostrerà di essere un pilota senza nessuna esperienza, non riuscendo a raggiungere i risultati del padre”.
Dunque, avrei alcune obiezioni in merito:
1) Se il tuo interesse non è seguire la Formula 3 Europea e non hai il benché minimo interesse in proposito, non puoi dare per scontato che a nessuno interessi seguire la Formula 3 o che a nessuno interessi seguire altre serie minori;
2) Mick Schumacher ha vinto il titolo nel penultimo giorno dell’esistenza del campionato denominato “FIA European Formula 3”, pertanto è letteralmente impossibile che, per via del titolo vinto da MSC, la gente inizi a seguire una serie che non esiste più;
3) Se anche fosse possibile, la gente non seguirebbe comunque una serie in cui gareggia Mick Schumacher, dal momento che a questo punto passerà oltre;
4) Al di là del cognome altisonante, una delle ragioni per cui la vittoria del titolo da parte di Schumacher Jr ha fatto scalpore è che un pilota originariamente visto come mediocre sia riuscito a migliorare i propri risultati al punto di vincere un campionato nel quale, nella prima parte di stagione, non si trovava nemmeno in top-ten in classifica (è un po’ come se in Formula 1 all’improvviso la Force India iniziasse a vincere gare in progressione a partire da giugno e vincesse il mondiale);
5) La vittoria del campionato di Formula 3 Europea vale 30 punti validi al fine di ottenere la Superlicenza, quindi è abbastanza considerata per i vertici della FIA, anche se non lo è per chi commenta campionati minori che non ha visto su un blog;
6) Il precedente punto non significa necessariamente che Mick Schumacher sia un predestinato, così come molto probabilmente le sue difficoltà iniziali non significavano necessariamente che fosse un brocco;
7) Al momento attuale non mi risulta che Mick Schumacher sia sul punto di debuttare in Formula 1 e peraltro, se scegliesse una strada diversa dalla Formula 2, nel 2020 potrebbe anche non averne i requisiti (al momento attuale dispone dei punti Superlicenza accumulati tra il 2016 e il 2018, quelli del 2016 li perderebbe al termine del 2019 e, non avendone ottenuti nel 2017, dovrebbe necessariamente ottenerli nel 2019) e verosimilmente se e quando arriverà in Formula 1 avrà livello di esperienza molto maggiore di quello attuale - criticare per partito preso i suoi risultati in Formula 1 in anticipo di anni mi sembra piuttosto nonsense;
8) La questione dei risultati della prima generazione mi sembra che stia lentamente e progressivamente perdendo d’importanza, anche e soprattutto grazie alla maggiore conoscenza di altre serie, in cui ci sono piloti di seconda generazione che spesso non occupano posizioni di particolare spessore e a molti la cosa non fa né caldo né freddo... e comunque al di là di questo penso che forse in passato abbiamo tutti sopravvalutato la questione del confronto prima vs seconda generazione: non è che tutti i figli d’arte siano stati criticati perché non erano come i loro padri, alcuni venivano criticati anche senza che il padre venisse messo in mezzo, solo ed esclusivamente per i propri risultati, specie se questi risultati erano ottenuti al volante di una B.A.R. Honda (e nonostante magari fossero risultati decisamente più altisonanti del passare alla storia per essere stato doppiato nel bel mezzo di un sorpasso altrui, cosa per cui in molti ricordano il suo storico compagno di squadra).

In sintesi: seguo la Formula 3 da un paio d’anni, esattamente da quando ho scoperto che il suo canale Youtube, ciò mi ha portata a scoprire che tante altre persone la seguivano ancora da prima... Quindi, se io la seguivo quando Mick Schumacher era irrilevante e se altra gente la seguiva quando Mick Schumacher non gareggiava ancora in F3, verosimilmente tantissime persone la seguivano per motivi diversi. Inoltre vorrei aggiungere che, sia io sia loro, abbiamo seguito anche altre serie, nel limite del possibile, nelle quali non corrono figli d’arte dai cognomi particolarmente altisonanti, e molto probabilmente continueremo a seguirle, compatibilmente con quello che succederà prossimamente nelle nostre vite, sempre nei limiti del possibile.
Ricordo di avere visto almeno qualche pezzo di gare di GP2 ai tempi in cui, dieci o undici anni fa, la trasmettevano su Raiuno o Raidue (dopo, se non sbaglio, passò a Raisport e in Emilia Romagna non eravamo ancora passati al digitale terrestre, quindi non avevo quel canale). Andavo su GPUpdate, scaricavo foto di piloti di GP2 e le passavo alla mia amica fan di Raikkonen che all’epoca, siccome Raikkonen era rilevante, seguiva con grande attenzione la Formula 1 (in realtà la mia amica pare avere un radar, dato che questa domenica ha deciso di guardare il gran premio, cosa che al giorno d’oggi non mi sembra che faccia tanto di frequente).
Se avessi diciannove o vent’anni al giorno d’oggi e facessi la stessa cosa, magari con foto della Formula 3, verrebbe probabilmente citato a caso il nome di Mick Schumacher, verrebbe dedotto che i risultati del campionato sono artefatti e che seguire quel campionato è un insulto ai veri appassionati di motori.
Ho pensato che all’epoca potessi guardare tranquillamente la GP2 perché non c’erano piloti dai cognomi altisonanti, quindi nessuno mi avrebbe rotto le scatole. Poi mi sono ricordata che nel 2008 il principale avversario di Giorgio Pantano era Bruno Senna, quindi la questione dell’assenza di cognomi altisonanti era stata sopravvalutata da parte mia. Peraltro Bruno Senna mi pare la perfetta dimostrazione che i piloti che hanno un cognome famoso, una volta che arrivano in Formula 1, a meno che non occupino una posizione rilevante possono essere tranquillamente ignorati senza che a nessuno importi un emerito cavolo né di loro né dei risultati che ottengono. Non mi pare che sia mai stato paragonato a nessuno e non mi risulta che l’avere passato alcuni anni nell’anonimato in Formula 1 abbia condizionato in alcun modo la sua carriera: adesso è in squadra insieme a Lotterer e Jani nel WEC nel team dei best of the rest.

Con questo credo che si esaurisca l’ignoranza allo stato puro e che ci si vada a inoltrare in un territorio più oscuro e pieno di insidie: quello in cui l’intelletto e l’ignoranza si fondono e in cui, quando si cerca di apparire acculturati, si perde di vista il rischio di fare dichiarazioni compromettenti, dove per dichiarazioni compromettenti intendo quelle in netto contrasto con altre dichiarazioni. Finché si tratta di Formula 1, gli altri leggono, hanno visto le gare e traggono le proprie conclusioni. Quando non si tratta di Formula 1, ma di serie che molti non hanno visto, la tendenza a dare per scontato che ciò che viene scritto da altri, dall’alto della loro competenza (o ignoranza intellettuale, è difficile distinguerle bene l’una dall’altra) sia preso come qualcosa da ripetere a pappagallo.
Vi faccio una domanda: quanta gente dopo la vittoria del titolo di Formula 3 Europea da parte di Mick Schumacher ha dichiarato che si era mostrato un fenomeno e che sarebbe stato pronto per debuttare in Formula 1? Probabilmente tanta. Ebbene, sappiate che gran parte di quella gente diceva l’esatto opposto di Lance Stroll quando era quest’ultimo ad avere vinto il titolo di Formula 3 Europea. Con questo non voglio dire che tutte le situazioni siano uguali, c’è chi ha accumulato più esperienza di altri, chi ha dimostrato più maturità di altri o chi gareggiava contro piloti dalla reputazione migliore. In più, se Stroll non fosse stato etichettato come quello con i big-money e con il padre che comprava quote di squadre motoristiche per dargli un volante, probabilmente al giorno d’oggi verrebbe ignorato e basta, nessuno se ne andrebbe in giro a dire che il suo titolo in F3 non conta niente. Non ho mai sentito una sola persona affermare che il titolo di Gutierrez in GP3 valesse come carta straccia, a titolo di esempio, e Gutierrez è uno che in Formula 1 è andato a punti soltanto una volta.
Il succo del mio discorso - che mi è stato suggerito leggendo una hall of fame della Formula 3 Europea che includeva anche decenni passati con diverse denominazioni tipo Euro Series, ricordando che cosa si dicesse un tempo di certi piloti presenti in quella lista - è che l’ignoranza intellettuale è quella di chi si prende il lusso di fare l’opinion leader del motorsport, dichiarando a seconda delle esigenze che chi ha vinto una certa serie ha dimostrato vincendo di essere un fenomeno, oppure che chi ha vinto una certa serie ha vinto solo un campionato in cui correvano degli scarsi, che non otterrà mai nulla di buono in carriera e che se andasse in Formula 1 sarebbe un insulto ai piloti veramente talentuosi...
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...perché tanto, poi, in corso d’opera, si fa sempre in tempo cambiare idea all’occorrenza, qualora venga il momento di dimenticarsi di tutta la m*rda che si è sparsa nei confronti di qualcuno, magari andando a rievocare i risultati passati nelle serie minori... Giusto?

Con questa considerazione mi rivolgo a tutte le persone che non seguono le serie minori e che tendono a fidarsi di qualunque cosa leggano o sentano: se qualcuno critica sistematicamente e pesantemente (magari avvicinandosi al livello hater) un pilota per avere *vinto* in una serie minore, iniziate a farvi delle domande. Chiedetevi fino a che punto la logica delle loro affermazioni ha senso. Cercate di ricordarvi che chi vince un campionato è comunque qualcuno che ha vinto un campionato. Che poi in futuro possa non cavare un ragno dal buco altrove è più che possibile o più che legittimo, ma non fidatevi MAI di qualcuno che critica i risultati negativi che qualcuno otterrà in Formula 1 prima che questo pilota arrivi in Formula 1, magari anche in anticipo di anni.
Certo, mi potreste dire che anche i commenti positivi dovrebbero essere presi con le pinze... ed è vero, per ogni pilota che si rivela al di sopra della media ce ne sono almeno altri venti che sono stati descritti come al di sopra della media. La differenza sta nel fatto che i commenti negativi, diversamente da quelli positivi, colpiscono di più e che vanno a radicarsi maggiormente nell’immaginario di chi non ha nemmeno la più pallida idea di che cosa stia parlando. Sono i commenti negativi quelli sui quali ci si focalizza di più, al punto da arrivare in certi casi a livelli quasi estremi. Se un pilota ben visto andasse in Formula 1 e ottenesse risultati negativi, si direbbe che ha perso la concentrazione che aveva nelle serie minori o che ha necessità di ambientazione. Se un pilota mal visto andasse in Formula 1 e ottenesse risultati positivi, si direbbe che erano risultati immeritati oppure tali risultati verrebbero sminuiti, secondo la logica che per avere risultati positivi bisogna vincere dieci titoli, possibilmente sulla monoposto più scarsa presente sulla griglia di partenza.
Credo che la regola dei mille pesi e delle misure non porti mai a qualcosa di davvero positivo, perché l’essere hater di un pilota così, solo per partito preso, quando magari ne conosci solo il nome, è spesso frutto di un condizionamento derivante da quello che si legge sulle pagine del web. È quello che, elevato alla massima potenza, porta la gente più ignorante a commentare le gare di Formula 3 in chat soltanto spargendo m*rda sui piloti o addirittura augurandosi di vedere incidenti mortali, perché hanno fascino e perché potrebbero liberare volanti per piloti più promettenti.
Poi se un giorno qualcuno morisse, forse i suoi risultati verrebbero improvvisamente rivalutati dai suoi hater, che andrebbero ad affermare di averlo sempre considerato un pilota talentuoso, fin dalle serie minori, anche se un tempo affermavano l’esatto contrario magari screditando i risultati ottenuti in tali campionati, il tutto senza metterci in mezzo un “ho cambiato idea” adducendo a spiegazioni plausibili...
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...ma questa ovviamente è solo una mia impressione: non lo posso sapere e spero che nessuno di noi possa scoprirlo mai.

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