Tutte le cose belle hanno una fine e in realtà non solo le cose dotate di grande bellezza. Una di queste è il campionato di Formula E, di cui penso abbiate già intuito la mia sensazione che in questa stagione 2021 si sia andati incontro a un notevole decadimento, già visto seppure in misura minore a partire dall'avvento della Generazione 2. L'unica cosa positiva che riconosco a questo campionato, che purtroppo non verrà replicata nella prossima stagione, è quella degli eventi sempre doppi, a parte quello di Montecarlo. Questo format dei doppi eventi nello stesso weekend mi è piaciuta, mi dà l'idea di un campionato più organizzato (seppure sia stato fatto per cause di forza maggiore e per rinvii e annullamenti vari) rispetto a quelli in cui c'erano eventi doppi ed eventi singoli in modo random. Ad ogni modo il doppio evento di quest'ultimo fine settimana, nel quale è stato assegnato il titolo, aveva la particolarità di utilizzare due layout diversi del circuito di Berlino, invece che lo stesso layout in occasione di entrambi gli eventi.
LINE-UP: siccome contemplo la possibilità che sia difficile ricordare chi componga l'intera griglia del campionato di Formula E, credo sia opportuno fare un breve recap. In Mercedes corrono Nyck De Vries (arrivato a Berlino da leader della classifica) e #MaiUnaGioia Stoffel Vandoorne, mentre i piloti Techeetah sono i due campioni delle passate edizioni Jean-Eric Vergne e Antonio Felix Da Costa. Per quanto riguarda gli altri campioni passati Lucas Di Grassi e Sebastien Buemi corrono rispettivamente per Audisport Abt e Nissan eDams, con rispettivi compagni di squadra René Rast e Oliver Rowland. #MaiUnaGioia Pascal Wehrlein fa coppia con André Lotterer in Porsche, mentre i piloti Jaguar sono Mitch Evans e Sam Bird. Robin Frijns e Nick Cassidy corrono per Virgin, Oliver Turvey e Tom Blomqvist per NIO, Jack Dennis e Maxi Gunther per BMW Andretti, Alex Sims e Alex Lynn per Mahindra, Edoardo Mortara e Norman Nato per Venturi. Infine l'unico team che ha cambiato mezza line-up nel corso della stagione è Dragon Penske, accanto al full-time Sergio Sette-Camara c'è adesso Joel Eriksson da quando è iniziato il campionato del DTM al quale prende parte Nico Muller, il pilota che ha iniziato la stagione al suo posto.
SATURDAY RACE: in un contesto in cui 18 piloti possono ancora lottare per il titolo con due eventi da disputare, i piloti Techeetah cercano di mettersi avanti con i lavori. Vergne e Da Costa monopolizzano la prima fila, precedendo Di Grassi, a sua volta uno dei millemila pretendenti al titolo. Dietro di loro ci sono Mortara, Nato ed Evans e le posizioni si mantengono inalterate nella prima fase di gara. Se la vede brutta Bird al primo giro, quando rischia il testacoda, ma se la vede ancora più brutta sempre lo stesso Bird qualche giro più tardi, quando la sua vettura rimane ferma lungo il tracciato, provocando l'ingresso della safety car.
Ci si avvicina nel frattempo alla metà della gara e le Techeetah non sembrano andare molto bene: Vergne lascia passare il compagno di squadra Da Costa che al momento pare più veloce, ma la verità è che al momento c'è in pista qualcuno che è più veloce di loro. L'attack mode, uno solo della durata di otto minuti, sconvolge un po' le posizioni come al solito, dato che si perdono in primo luogo posizioni per attivarlo, ma non voglio perdere troppo tempo a parlare di questi dettagli.
Quello che conta è che, tra attack mode e non, Di Grassi adesso è più veloce delle Techeetah e si porta davanti a tutti, inseguito da un Mortara molto vicino a lui nelle fasi conclusive della gara. Però è Di Grassi a spuntarla e Mortara è costretto ad accontentarsi della seconda posizione.
Evans si prende la terza posizione con un sorpasso su Nato nelle fasi finali della gara e il pilota della Venturi è costretto ad accontentarsi del quarto posto, precedendo Dennis. Vergne deve essersi ripreso la posizione su Da Costa perché chiude sesto davanti al compagno di squadra, mentre Gunther, Rast e Lotterer completano le prime dieci posizioni. I piloti in lotta per il titolo scendono a 13, ovvero De Vries, Mortara, Dennis, Evans, Frijns, Di Grassi, Da Costa, Bird, Vergne, Lynn, Cassidy, Rast e Wehrlein, alcuni dei quali avrebbero bisogno di un mezzo miracolo per vincere il campionato.
SUNDAY RACE: ricordate quant'era bella la Formula 1 degli anni '90/primi anni '00 quando ogni tanto qualcuno rimaneva fermo in griglia e dietro di lui le vetture che sopraggiungevano cercavano di schivarlo? Ecco, è esattamente quello che succede Evans e che non succede a Mortara. Nel senso che Evans rimane fermo sulla griglia (partiva terzo), ma che Mortara non riesce a schivarlo. La gara viene redflaggata perdendo due protagonisti fin dalle prime battute. Mortara sembra anche avere riportato un infortunio di lieve entità nel botto.
Dopo una pausa di riflessione per pulire la pista si parte con stile e stavolta Dennis, verso metà griglia, finisce fuori da solo: anche lui lottava per il titolo, anzi, era uno dei piloti più vicini a De Vries in classifica. Il pilota della Mercedes, seppure sia in bassa top-ten, sembra avere vita decisamente più facile del previsto, mentre il suo compagno di squadra Vandoorne, partito dalla pole, è in testa davanti a Rowland. Tra un attack mode e l'altro (stavolta sono due di quattro minuti ciascuno), tuttavia, Stoffy va un po' a dormire in un van, Nato si porta in testa e Sims in seconda posizione. Vandoorne si sveglierà in tempo per il finale della gara, ma questa è un'altra storia.
Il successivo ritirato, quando la gara è ormai inoltrata, è Da Costa dopo essere stato speronato da Di Grassi. Finito a muro, entra la safety car per rimuovere la vettura ferma. Dopo la gara, Di Grassi si scuserà via twitter per il misfatto, venendo retwittato da Da Costa. È quando si torna alla normalità che Vandoorne si scatena, andando a lottare con le Porsche e rischiando di fare a sportellate anche con lo stesso De Vries che sta nei paraggi.
Nato nel frattempo è in testa indisturbato, mentre Sims perde terreno, con Rowland e Vandoorne che risalgono in zona podio, che manterranno fino al traguardo. Sims a quel punto deve vedersela con Lotterer e ho detto tutto. Lotterer e Wehrlein arrivano quarto e quinto, Sims si accontenta della sesta piazza e completano la zona punti Bird, De Vries (che lascia passare il pilota Jaguar senza opporsi all'ultimo giro, per levarsi da ogni impiccio visto che comunque il titolo è suo e la Mercedes è in testa alla classifica costruttori), Rast e Blomqvist, con Vergne soltanto undicesimo dopo avere visto in precedenza la zona punti.
CLASSIFICA: De Vries 99, Mortara 92, Dennis 91, Evans 90, Frijns 89, Bird 87, Di Grassi 87, Da Costa 86, Vandoorne 82, Vergne 80, Wehrlein 79, Lynn 78, Rast 78, Rowland 77, Cassidy 76, Gunther 66, Lotterer 58, Nato 54, Sims 54, Muller 30, Buemi 20, Sette-Camara 16, Turvey 13, Blomqvist 6, Eriksson 1. Ho visto un certo entusiasmo per la classifica così "ristretta" ma non mi sento di condividerlo fino in fondo. Il risultato è stato dettato molto da un sistema di qualifiche che premia più il caso che la competitività di team o piloti e risultati che sembrano altrettanto casuali. Avrei preferito di gran lunga, piuttosto che uno scontro per il titolo tra 13 piloti, un campionato sì equilibrato, ma in cui comunque alla vigilia del gran finale ci fosse uno scontro per il titolo più delineato, tra un numero ristretto di piloti. Quattro o cinque piloti in lotta per il titolo avrebbero reso le cose già più comprensibili, piuttosto che lasciar pensare ancora una volta che tutto dipendesse dal caso. Spero che nella prossima stagione le cose possano migliorare, un po' in tutto, ma so che non mi conviene essere troppo fiduciosa.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine