mercoledì 11 agosto 2021

Gli angusti e tortuosi rewatch: GP Monaco 1984 (ovvero come sono diventata una fangirl di Bellof)

Forse a volte vi chiedete che cosa faccia l'Autrice(C) quando non sa come impiegare il proprio tempo, oppure quali siano le cose per le quali cerca di ritagliarsi disperatamente un po' di tempo. Una di queste attività, ultimamente, è stata la ricerca di vecchi gran premi da guardare, focalizzandosi in particolare su un circuito che molti adorano e molti odiano, ma per il quale nessuno ha una visione neutra. Ha quindi deciso di rivedersi alcune vecchie edizioni del Gran Premio di Montecarlo (non necessariamente quelle famose e rinomate - anche se per iniziare c'è proprio una di queste) e di parlarne in una serie di appositi post, che nel suo immaginario verranno scritti e pubblicati nel prossimo futuro. Partiamo oggi dall'edizione del 1984, insomma, una di quelle che conoscono tutti.

Piccola premessa: questo gran premio, nello specifico, per me ha rappresentato qualcosa di importante per molti anni, non per gli eventi in sé, ma perché mi è servito a fare una ripartizione, a suo tempo, tra quello che dovevo assolutamente conoscere e quello su cui potevo soprassedere. Era più o meno dieci anni fa, forse manca ancora qualche mese a completare il decennale, quando l'ho guardato per la prima volta su Youtube (ai tempi con telecronaca inglese). Scelto rigorosamente perché si trattava di un gran premio abbastanza famoso, dovrebbe essere stato il primo gran premio antecedente alla mia nascita che ho avuto modo di guardare. Questo non significa che sia il primo gran premio che, non avendolo mai visto ai tempi, io abbia guardato, semplicemente il primo, tra quelli che ho guardato in quel periodo, disputato prima della mia nascita e verosimilmente il primo gran premio degli anni '80 che ho visto.

Ai tempi ero molto appassionata di gran premi della prima metà degli anni '90, se non altro perché ci gareggiavano piloti che avevo visto gareggiare nella mia infanzia, almeno una parte di essi. Ho in seguito esteso la mia ricerca di una cultura motoristica alla seconda metà degli anni '80, dandomi ai tempi l'obiettivo di avere almeno un'infarinatura di base su tutto quello che era successo dopo questo celebre gran premio disputato a Montecarlo nel 1984. Solo in un'epoca molto più recente ho deciso di colmare le mie lacune e di farmi una cultura anche su quello che era successo prima, ma questo è un altro discorso e non ci tocca. Quello che ci tocca è che stavolta, avendolo trovato su Youtube con telecronaca italiana, ho visto Monaco 1984 raccontato da Mario Poltronieri, il che è stata un'esperienza positiva, oltre che illuminante su certe cose: ai vecchi tempi ci si lamentava di molte cose di cui ci si lamenta ancora al giorno d'oggi sostenendo che in passato non esistevano.

Il gran premio è iniziato alle 15.40 perché negli anni '80 gli orari di inizio dei gran premi erano piuttosto variabili, quindi doveva essere anche abbastanza problematico dato che non c'era la possibilità di andare su internet a controllare gli orari di volta in volta. Profonda stima, quindi, per la gente che viveva negli anni '80 e aveva un senso dell'orientamento tale da riuscire a organizzare la propria vita in modo tale da non perdersi i gran premi. Le condizioni meteo erano abbastanza instabili e secondo Poltronieri non aveva senso disputare il gran premio di Montecarlo in quelle condizioni. Quando è stato raggiunto da Bruno Giacomelli in telecronaca, c'è stata una mezza polemica tra di loro, in quanto Giacomelli sosteneva che se i piloti non vogliono gareggiare con la pioggia avrebbero dovuto dedicarsi a un'altra professione.

In più non so se ricordate, ai tempi dei "nuovi team" era uscita fuori la storia dei "doppiati che intralciano" e che a Montecarlo dovrebbero essere depennati. Negli anni '80 venivano effettivamente depennati, con solo venti vetture che andavano in griglia invece delle solite ventisei. Quindi il gran premio non è nemmeno iniziato per una serie di illustri individui: le Arrows di Marc Surer e Thierry Boutsen, le RAM di Philippe Alliot (a proposito di doppiati che intralciano) e Jonathan Palmer, la Spirit di Mauro Baldi (che ha fatto un piccolo intervento in telecronaca), l'Alfa Romeo di Eddie Cheever e la Tyrrell di Martin Brundle (che sarebbe meraviglioso se fosse stato chiamato a fare un intervento nella telecronaca inglese, ma non credo sia accaduto niente di tutto ciò). Dai sette non qualificati si deduce che i piloti che prendevano parte al mondiale in quel periodo fossero in totale ventisette (e infatti non mi risulta che ci fossero due Spirit).

I piloti che si giocavano il mondiale in quella stagione erano Alain Prost e Niki Lauda, compagni di squadra in McLaren, con Lauda che avrebbe vinto il mondiale per mezzo punto di vantaggio. A quel punto della stagione, però, era Prost ad essere in vantaggio in classifica e non solo in classifica, dato che partiva anche dalla pole position, mentre Lauda era relegato in ottava posizione. La gara davanti è partita tranquillamente, con il poleman rimasto in testa davanti alla Lotus di Nigel Mansell e alla Ferrari di René Arnoux. Dietro le cose non sono andate altrettanto bene, una Renault è finita fuori pista e l'altra Renault le è cozzata addosso. Ciò ha portato a un breve ingorgo e al ritiro di entrambi i piloti del team francese, Derek Warwick e Patrick Tambay. Era fuori anche la Ligier di Andrea De Cesaris, pilota specializzato in gare piuttosto traumatiche, nonché un giro più tardi anche la Toleman di Johnny Cecotto.

Fino qui era tutto abbastanza tranquillo, per i piloti di testa, ma le cose sarebbero cambiate anche là davanti. Dopo un testacoda Michele Alboreto, che si trovava in zona punti con la Ferrari, si è ritrovato ultimo, mentre poco dopo Corrado Fabi, pilota della Brabham, è rimasto fermo per problemi tecnici. Prost ha dovuto schivare un commissario che spostava la vettura e Mansell ne ha approfittato per portarsi in testa. Ci è rimasto finché non è finito in testacoda, andando a sbattere più o meno nei frangenti in cui il suo futuro best friend forever Nelson Piquet si ritirava per ragioni analoghe a quelle del ritiro del compagno di squadra Fabi. Ciò faceva risalire Prost di nuovo in testa e Lauda ben lontano da lui in seconda posizione, dopo avere superato alcune vetture tra cui quella di Arnoux già da parecchio tempo.

Nel frattempo due giovani partiti dalle retrovie stavano scrivendo la storia di questo gran premio, uno facendosi notare da tutti e l'altro tenendo indubbiamente un sacchetto di carta in testa per mantenere anonima la propria identità. Si tratta di Ayrton Senna e Stefan Bellof, rispettivamente al volante di una Toleman e di una Tyrrell. Mentre il brasiliano ha superato anche la McLaren di Lauda portandosi in seconda posizione, il tedesco stava risalendo in zona punti dopo essere partito ultimo ed era destinato ad arrivare in zona podio, approfittando del ritiro di Lauda e superando Arnoux. Ora capisco: ha osato superare un pilota della Ferrari, quindi è un traditorehhhh della patriahhhh, per questo merita di essere rimosso.

Nel frattempo si erano ritirati altri due piloti: Manfred Winkelhock, sulla ATS, per un contatto con la Williams di Keke Rosberg, oltre che Riccardo Patrese per un guasto al volante dell'unica Alfa Romeo che si era qualificata per l'evento. Permanevano in pista soltanto nove vetture, a quel punto, e devo ammettere che tutti i piloti presenti guidavano con un certo criterio, dato che nessuno ha fatto altre cose strane o innescato incidenti. Voglio segnalare anche un dettaglio che mi è rimasto impresso, ovvero il fatto che i primi doppiaggi iniziassero relativamente presto. A quel punto della gara c'erano doppiati oltre ad Alboreto, autore di un testacoda nelle fasi iniziali della gara, anche Piercarlo Ghinzani, al volante di un'Osella, nonché Jacques Laffite sulla Williams... e considerato che la gara è stata interrotta quando non è arrivata nemmeno a metà della sua percorrenza originale, non è esattamente una buona media.

Sull'interruzione ci sono varie leggende metropolitane e varie informazioni che ormai si sono perse nel corso del tempo, venendo romanzate o raccontate a seconda di cosa si ricordi chi ne parla. Una di queste leggende metropolitane è che la pioggia non fosse aumentata prima dell'interruzione, il che non è esattamente vero. Inoltre è ben chiaro, al giorno d'oggi, che il direttore di gara Jackie Ickx si è ritrovato al centro di una polemica per avere interrotto la gara, ma le varie fonti riportano due cose diametralmente opposte, ovvero che il problema era che l'avesse interrotta senza necessità, oppure che l'avesse fatta durare troppo rispetto alle istruzioni alle quali doveva attenersi. Quello che è certo è che al momento dell'interruzione Senna e Bellof viaggiavano entrambi like a boss verso la vetta della gara.

La gara è stata sospesa esponendo bandiera rossa abbinata a bandiera a scacchi e pure una bandiera nera(??), con Poltronieri che si lamentava per le procedure seguite a caso e per il fatto che non si capisse cosa stava succedendo. Insomma, questa storia che la direzione gara decide in modo random cosa fare mi ricorderebbe anche qualcosa... se non altro la teoria più trash legata alla bandiera rossa è che si sia deciso di interrompere la gara perché essendo questa destinata a finire in ritardo rispetto all'orario per cui erano stati pagati i diritti televisivi, avrebe provocato problemi con le televisioni. Al giorno d'oggi ho visto bandiere rosse date per spettacolarizzare le gare, quindi quantomeno i livelli di trash contemporanei non mi sembra siano stati raggiunti negli anni '80.

Poi c'è stato il podio, sul quale c'erano il vincitore e il secondo classificato, ma non c'era l'ombra di Bellof. Voci di corridoio (gente che ne dibatteva su un vecchio forum a cui sono arrivata tramite Google) riporta che ai tempi la cerimonia del podio a Montecarlo avveniva in modo random e di solito ci andava solo il vincitore, quindi la cosa sorprendente pare essere la presenza del secondo classificato. Visti i tempi, comunque, non mi stupirebbe se Bellof non avesse saputo di essere arrivato terzo. Quello che è certo è che purtroppo non si è neanche preso il lusso di sbevazzare like a boss, nonostante la gara terminata terzo davanti alla Ferrari di René Arnoux, alla Williams di Keke Rosberg e alla Lotus di Elio De Angelis, che completava la top-6 ed era l'ultimo dei piloti a pieni giri.

In un momento successivo della stagione le Tyrrell sono state trovate sottopeso al termine di un gran premio e il team accusato di avere sempre messo in pista vetture sottopeso, è stato squalificato dall'intera stagione perdendo tutti i risultati ottenuti, quindi anche il glorioso terzo posto di Bellof. Dieci anni fa, quando ho visto la gara la prima volta, non ero al corrente di tutto ciò. Non sapevo nemmeno chi fosse Bellof e per me è stato un colpo di fulmine motoristico istantaneo. Ho scoperto solo mesi più tardi l'amara verità sulla perdita di quel terzo posto... che ovviamente ha fatto risalire sul podio Arnoux e in zona punti Alboreto, quindi è nostro dovere provare soddisfazione perché ci ha guadagnato la Ferrari! Non sono io che faccio le regole, sono scritte da sempre e non possono essere messe in discussione...

A parte gli scherzi, non so se quella vettura a Monaco fosse sottopeso o no (e non lo sapevano nemmeno quelli che hanno deciso di squalificare la Tyrrell da tutto il campionato - non è stato possibile pesare le vetture perché le bilance erano allagate), ma che performance meravigliosa. Ovviamente la breve carriera in Formula 1 di Bellof (sarebbe morto a 1985 inoltrato gareggiando in endurance) non gli ha consentito di potere raggiungere nuovamente la gloria del podio, né di salirci, né di conservare il risultato. Il suo primo punto è arrivato in Portogallo nel 1985, sempre con la Tyrrell, quando si è classificato sesto, mentre il migliore della sua carriera un quarto posto, quindi non troppo lontano dal podio, nel gran premio di Detroit disputato più avanti in quella stagione.

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Milly Sunshine